Articoli
IL VERO MISTERO DEL TRAGHETTO NORMAN ATLANTIC: PERCHE’ LA LONTANA BRINDISI ANZICHE’ LA VICINA VALONA?
/19 Commenti/in Uncategorized /da Pino NicotriNella brutta vicenda del traghetto Norman Atlantic, partito da Patrasso e diretto ad Ancona, c’è una domanda che nessuno pone e che è invece fondamentale: perché se n’è voluto rimorchiare il relitto fino a Brindisi anziché farlo attraccare nel porto albanese di Valona, che a un certo punto distava appena 7 miglia? Da notare che il 31 dicembre lo stesso procuratore della Repubblica di Bari; Giovanni Volpe, dichiarava quanto segue ( http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/norman-atlantic-rotta-verso-lalbania-causa-2062827/ ):
“Il relitto del Norman Atlantic è stato agganciato, ma le condizioni meteo non consentono di trainarlo in Puglia. Si sta quindi muovendo in direzione dell’Albania”.
Però poi lo stesso procuratore deve esseresi dimenticato di questa sua dichiarazione. I temi all’attenzione della procura sono infatti altri: i clandestini a bordo, i troppi automezzi imbarcati, gli autisti che a quanto pare avrebbero acceso nella stiva un fuoco per scaldarsi, le dotazioni di sicurezza della nave, i troppi ritardi dei soccorsi e il numero dei morti e dei dispersi. Dei 499 imbarcati, compresi tre clandestini e almeno passeggeri 18 in overbooking, 11 sono i morti accertati e gli scomparsi vengono valutati tra i 10 e i 15.
“La tragedia poteva però assumere dimensioni catastrofiche a causa dell’inspiegabile decisione di puntare su Brindisi anziché su Valona”,
fa notare il giornalista Mario Scialoja, velista da una vita ed ex inviato de L’Espresso, nel cui sito cura una rubrica velica. Che nell’ultima puntata si occupa proprio del disastro della Norman Atlantic ( http://scialoja.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/12/31/la-norman-atlantic-e-il-mistero-di-valona/ ). Scialoja scende nei dettagli:
“Quando alle 4,30 del 28 dicembre le macchine della Norman Atlantic si sono fermate a causa del grande incendio, il tragetto si trovava a 12 miglia da Valona. Un tiro di schioppo.
Non solo, il vento e le onde facevano scarrocciare il relitto proprio verso la baia di albanese. Ma per tre giorni le autorità responsabili (?) non hanno preso in considerazione l’idea di puntare al porto molto più vicino e di usare Valona come base operativa per i soccorsi. Una scelta tanto più irragionevole e incoprensibile alla luce del fatto che il ministro della Marina greca, Milziade Valvitriotis, ha ricordato più volte di aver suggerito alle autorità italiane la convenienza di optare per Valona.
Gli italiani avrebbero potuto chiedere all’Albania, che certo non avrebbe rifiutato, di creare una base operativa di soccorso nel loro porto. Con la pssibilità di radunarvi un gran numero di elicotteri che avrebbero potuto raggiungere il relitto in pochissimi minuti. E atterrare e decollare a volontà. Fruendo delle strutture logistiche di una città.
Non solo, per due o più volte i cavi di traino dei rimorchiatori si sono spezzati, perché l’obiettivo era quello di rimorchiare il relitto verso Brindisi, contro il mare e contro il vento. Se si fosse deciso di far rotta su Valona, che a quel punto non distava più di sette miglia (causa scarroccio), forse i cavi non si sarebbero spezzati”.
E il traghetto sarebbe arrivato nella rada albanese ben prima che in quella italiana, con la conseguente forte probabilità di un bilancio finale di morti e dispersi meno pesante. Tuttavia Valona è stata evitata. Perché? Se lo chiede anche Scialoja:
“Perché questa scelta ovvia (e suggerita dai greci) non è stata fatta? Non lo so, ma ritengo che questo sia il vero buco nero sul quale la magistratura e i ministeri competenti dovrebbero indagare. Motivi di stupido nazionalismo? Problemi burocratico-diplomatici? Rigidità mentali? Interessi economici? Queste e molte altre cose insieme? Fatto sta che la soluzione Valona, la più semplice, è stata ancora scartata”.
Per poi concludere:
“Trovo sorprendente che televisione e giornali nazionali, nel mare magnum dei loro servizi, non abbiano prestato quasi nessuna attenzione a un interrogativo così lampante”.
In effetti, è strano che perfino il capo dello Stato nel suo discorso di fine anno pur avendo parlato della Norma Atlantic si sia limitato a elogiare in primis il comandante, ma senza accennare neppure da lontano all’infelice scelta di ignorare Valona, cioè la soluzione più semplice e sicura.
Purtroppo il caso della Norman Atlantic fa venire in mente un altro caso: la tragedia della motovedetta albanese Katër i Radës, progettata per ospitare 9 persone, ma carica di 120 profughi albanesi e affondata il 28 marzo 1997 nel canale d’Otranto dalla corvetta Sibilla della nostra marina militare: al contrario del caso attuale, allora la scelta fu di impedire che lo scafo albanese arrivasse in Italia e la Sibilia finì con lo speronarla, provocandene così l’affondamento. Dei 120 a bordo, se ne salvarono solo 34. Il comandante albanese fu condannato a 4 anni, ridotti in appello a tre anni e dieci mesi. Fabrizio Laudadio, comandante della Sibilla, venne condannato a tre anni, ridotti in appello a due anni e quattro mesi.
Il comandante della Norman, Argilio Giacomazzi, sarà un eroe, e certamente ha il merito di essere sceso dalla nave per ultimo e non tra i primi come invece ha fatto il comandante Francesco Schettino quando la sua grande Costa Crociera nel gennaio 2012 è finita sugli scogli dell’isola del Giglio. Ma è strano che non abbia fatto controllare in modo efficace che a bordo non vi fossero clandestini, che dei camionisti non dormissero nei camion anziché in cabina e che non venissero accesi eventuali fuochi nella stiva per scaldarsi.
Riguardo i clandestini, la vigilanza dovrebbe infatti essere ben più alta per il semplice motivo che è universalmente noto e assodato che i traghetti sono uno dei mezzi preferiti per entrare illegalmente in Italia: nel 2014 il ritmo degli arrivi è stato di almeno 200 al mese. E gli immigrati irregolari che vengono respinti verso la greca Patrasso, da dove è partita la Norman Atlantic, sono sempre più numerosi.
Milano Ittaglia: per metterla in ginocchio non serve il generale Inverno, basta il caporale Un Po’ Di Neve. Mentre passa per martire tipo S. Sebastiano il Berlusconi che vorrebbe strangolare qualche regista e fa il gesto “scherzoso” di sparare a una giornalista, il presidente Napolitano ha fatto passi da gigante: per definire aggressione quella di Tartaglia a Berlusconi non ha aspettato decenni come nel caso dell’Urss contro l’Ungheria e non s’è voltato dall’altra parte come per la mattanza di Gaza
/585 Commenti/in Diritti&Rovesci, Uncategorized /da Pino Nicotrihttp://www.youtube.com/watch?v=cbfeGUI6Ltc&feature=rec-LGOUT-exp_fresh+div-1r-3-HM
Il lato comico è che a Milano quando c’è un accenno di neve la gente veste come se dovesse attraversare il polo Nord o la Siberia. Ovunque, cappotti e giubbottoni o pellicce esagerate, cappucci stile Natasha, guanti iper, doposcì o stivali a tenuta stagna che neppure Napoleone alla Beresina. Con un grado sotto zero i milanesi si convincono di essere tutti in Lapponia, e più sono ricchi più sono ridicoli nel loro vestire demenzial siberiano e andare anche al bar sotto casa con il fuoristrada o comunque il mega cafone macchinose galattico. Poi però, a conferma che l’importante è fare scena e fregarsene della realtà reale, far finta di essere qualcuno e qualcosa senza in realtà essere niente e nessuno, insomma sotto il vestito e i capelli niente di niente, ecco che ogni volta che nevica sul serio Milano va in tilt, 10-20 centimetri di neve – per giunta previsti da una settimana – le fanno l’effetto di 10-20 vodke a un astemio. Napoleone e l’Italia di Mussolini furono sconfitti in Russia dal generale Inverno, Milano e l’intero Strapaese sono invece regolarmente messi in ginocchio dal caporale Un Po’ Di Neve. A Washington sono caduti 60 centimetri di neve, oltre il triplo che a Milano, eppure non c’è stata nessuna paralisi. A Milano invece con una spazzolatina di neve sparisce l’acqua in posti come Rozzano, senza che nessuno sappia o dica il perché, e non reggono i trasporti, il traffico e neppure il cervello degli amministratori cittadini, come fosse già debole di suo. Ho sentito con le mie orecchie il vicesindaco De Corato, persona seria e credo anche onesta, straparlare di soli otto mezzi “spargineve” in una intervista a Radio Popolare. Solo dopo molti minuti si è accorto che stava confondendo gli autocarri spargisale con gli inesistenti “spargineve”, per fortuna appunto inesistenti: ci manca solo che a Milano già al tracollo per la neve ci fossero pure camion che ne spargono ancora. Il brutto però è che, e mi duole dirlo, anche l’intervistatore di Radio Popolare è andato avanti un bel pezzo ripetendo degli “spargineve” che uscivano dalla bocca del vicesindaco.
Non ricordo se era il1985 o qualche anno dopo, ma a Milano ci furono una quindicina di centimetri di neve e andò tutto in malora, esattamente come questa volta. Feci una inchiesta per L’Espresso in tandem con il mio collega Roberto Di Caro. Chissà se gli sono cadute le braccia anche a lui in questi giorni… Continua a leggere →
- A proposito di lapidazione. E a proposito di dilapidazi...11 settembre 2010 - 11:30
- Ormai è ufficiale: il governo Berlusconi si regge sugli...22 agosto 2010 - 23:27
- LETTERA APERTA AL COLLEGA DEL CORRIERE DELLA SERA FABRIZIO...23 aprile 2012 - 20:42
- Israele, Palestina, Blair, rom di Francia, Iran, Sakineh,...2 settembre 2010 - 20:50
- Lo Strapaese del Bunga Bunga e di Bongo Bongo. Svegliaaaaa!...31 ottobre 2010 - 12:23
- Ridicolini è in affollata compagnia: tutti a far finta...15 marzo 2010 - 11:39
- Il transatlantico che prosegue la crociera di lusso ad Haiti...20 gennaio 2010 - 3:27
- Ruletka Demo: Everything You Required to Know13 novembre 2024 - 15:59
- La bolla dei dollari off shore1 novembre 2024 - 20:42
- I risultati del Summit dei Brics di Kazan26 ottobre 2024 - 18:51
- DEBITO PUBBLICO IL GRANDE TABÙ DELLE ELEZIONI USA19 ottobre 2024 - 10:17
- Assemblea Generale dell’Onu: i paesi in via di sviluppo...5 ottobre 2024 - 14:30
- Si rafforza il rapporto tra l’Africa e la Cina14 settembre 2024 - 17:34
- Il mondo cambia. Come dimostra anche il prossimo summit...28 agosto 2024 - 12:46
- Auguroni. L.9 agosto 2023 - 23:15 da Linosse
- Non era una password, era solo il memorandum della grandezza...3 luglio 2023 - 22:03 da Pino Nicotri
- Ho cercato in tutto il sito ma proprio un indirizzo email...3 luglio 2023 - 22:03 da Fabio
- La Cina ha presentato il suo piano di pace che era già...17 febbraio 2023 - 18:16 da Uroburo
- PER CC CC valuta la richiesta di Peter: al lago di Garda...17 febbraio 2023 - 18:16 da Uroburo
- Caro Peter, un cordialissimo ben tornato. Io non distinguo...17 febbraio 2023 - 18:16 da Uroburo
- x Nicotri no, cosi' non va, occorrerebbero almeno un...17 febbraio 2023 - 18:16 da Peter