Il voto dei referendum deve seppellire il Chiavalier Protesi Pompetta, troppo uso a offendere gli elettori oltre che a voler sentirsi dire “mi hai rovinato” (!) dalle donne con cui scopa. E deve travolgere il miserabile mondo che gli tiene bordone

Di offendere gli elettori, e quindi gli italiani, Silvio Berlusconi ce l’ha di vizio. E’ la terza volta che lo fa, pubblicamente e un modo plateale. Un vizio che si affianca a quello di diffamare la magistratura e di criminalizzare i comunisti o quelli che lui ritiene tali. Alle elezioni del 2006 disse che chi vota a sinistra “è un coglione”, anche se in un’intervista a “Radio anch’io” del marzo 2007 arrampicandosi sugli specchi negò di avere usato quel termine per gli elettori, ma di averlo usato solo in una riunione del direttivo dei commercianti per esortarli a non votare a favore del centro sinistra di Romano Prod. Berlusconi ammise di avere detto “non credo che tra di noi ci possano essere dei colleghi così coglioni da votare contro il proprio interesse”. Insomma, se non era zuppa, era pan bagnato… In realtà però Berlusconi a “Radio anch’io” aveva mentito, perché le sue parole esatte alla assise dei commercianti erano state queste: “Ho troppa stima degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni da votare contro i propri interessi”. Lo dimostra il video di quella sua illuminante dichiarazione: http://www.youtube.com/watch?v=Shre4CMbigI
Nella recente campagna elettorale per le votazioni amministrative, quelle che a Milano hanno promosso sindaco “il comunista ladro di auto e amico dei terroristi” Giuliano Pisapia e a Napoli la “toga rossa” Luigi De Magistris, Berlusconi dal salottone televisivo di “Porta a porta” ha lanciato un’altra fatwa: “Chi vota a sinistra è privo di cervello”, come ha immortalato il video  http://www.youtube.com/watch?v=Q2i9GQf0NDo . Una arzilla signora non più giovanissima ha deciso di querelarlo per diffamazione, iniziativa che varrebbe la pena seguire in molti. Magari con una bella class action…
Ora, in vista della votazione sui referendum, apprendiamo sempre dall’ineffabile cavalier Berlusconi che si tratta di “un voto inutile” (  http://www.youtube.com/watch?v=yV_eJBl7NuQ ). Il che è come dire che chi andrà a votare – specie se voterà sì – farà una cosa inutile.  Un altro modo per dare del coglione e del senza cervello a chi non la pensa come lui e i suoi fans.
Bene. Direi che può bastare. Un primo ministro che dà del coglione a quasi metà degli elettori, che oltretutto sono svariati milioni di cittadini, e dichiara che la maggioranza dei milanesi e dei napoletani sono senza cervello, visto che hanno eletto proprio Pisapia e De Magistris contrariamente alle sue convinzioni e alla annessa fatwa, è un primo ministro che non può continuare ad essere tale. Non lo dico io o un “kommunista” o qualche altro coglione senza cervello, lo dice invece proprio lui, il diretto interessato. Stando così le cose, andare a votare per i referendum, contro le convinzioni di Berlusconi, e far vincere il sì, ancor più contro le convinzioni dello stesso Berlusconi, dimostrerà invece che si tratta di un voto utile. Utile per dargli un’altra spinta verso l’uscita da palazzo Chigi. Perciò un voto utilissimo. Specie visto che il quorum è in vista, alle 22 di domenica ha già votato il 41,1% degli aventi diritto, una delle percentuali più altre nella storia della prima giornata di voto di tutti i referendum della repubblica italiana.
Intanto è bene che resti a perenne ludibrio per il Chiavalier Bunga Bunga il testo della conversazione telefonica tra due che lo consoocn bene e se ne intendono, Daniela Santanché e Flavio Briatore, campioni di un mondo che prefersico non aggettivare, ma che certo non ho in stima. Catastrofica e da pessimo film porno maniacale la figura di Berlusconi che ha bisogno di scopare per sentirsi dire dalle poveracce di turno che a furia di scoparle le ha distrutte…. Per farlo contento e accarezzare il suo orgoglio maniacal macho, del tutto degno dell’aggettivo “malato” affibbiatogli dalla ex moglie Veronica, le sue molto gentili ospiti hanno imparato a genere che non ce la fanno più già dopo “due botte”. Mi chiedo se l’Italia è un Paese civile o un postribolo, per avere un simile capo del governo. Mah.
Per cercare di arginare gli effetti devastanti di ciò che si sono confidati, Santanché e Briatore hanno rilasciato interviste per dire minchiate spaziali, dando alla loro conversazione telefonica un significato riduttivo buono tuttalpiù per cercopitechi, o – usando un termine berluscone – per coglioni del loro giro o, a scelta, per i vari Minzolini, Feltri, Sallusti, Belpietro e lo scelto circo Barnum dei “liberi servi del Cav” messo in piedi al teatro Capranica di Roma dal solito incontinente Giuliano Ferrara. Una pochade per la quale vale solo la pena chiedesri se Cav sta per “Liberi servi del Cavaliere” o del Cavolo.
Dal testo della telefonata ho tolto tutto ciò che non si riferisce al “trombage” del Chiavalier Protesi Pompetta.

Sono le 14.53 del 3 aprile, Briatore e Santanché discutono del prossimo sindaco di Cuneo, poi Briatore non resiste:
B: “Sai chi è venuto a trovarmi a Montecarlo? Lele Mora. Non bene di salute, e mi ha detto: “Tutto continua come se nulla fosse””.
S: “Roba da pazzi!”.
B: “Non più lì (ad Arcore), ma nell’altra villa (…) Tutto come prima, non è cambiato un cazzo. Stessi attori (…) stesso film, proiettato in un cinema diverso (…). Come prima, più di prima. Stesso gruppo, qualche new entry, ma la base del film è uguale, il nocciolo duro, “Cento vetrine””.
S: “Ma ti rendi conto? E che cosa si può fare?”.
B: “Lele è stato da me due ore, mi fa pena. Dice. “Fla, mi hanno messo in mezzo. E sono talmente nella merda che l’unico che mi può aiutare è lui (Berlusconi), sia con la televisione, sia con tutto. Faccio quello che mi dicono, faccio quello che mi chiedono”. E poi quella roba di Fede! È indecente”. “(Fede) non ha più parlato con il Presidente—–sembra  che abbia comprato delle case alla Zardo, con tutti ‘sti soldi. Ma pensa che deficiente”. [Zardo è Raffaella Zardo, presentatrice tv, amica di Fede, già coinvolta in un’inchiesta passata sulla prostituzione, presentatrice al concorso di bellezza di Sant’Alessio Siculo, dove tra le concorrenti apparve “Ruby Eyek, egiziana, sedici anni”, e cioè la famosa Ruby del bunga bunga del Chiavaliere]. “(Mora) era in estrema difficoltà e Fede gli ha preso il cinquanta per cento dei soldi” del prestito che l’agente in crisi economica aveva ottenuto da Berlusconi.
S: “Madonna mia!”
B: “E poi (Fede) è andato a dire al presidente: “Erano i soldi che gli ho prestato”. Invece non è vero, figlio di puttana””.
S: “Che gentaglia”.

Il 7 aprile, alle 19.33, Flavio Briatore e Daniela Santanché affrontano vari argomenti. E a un certo punto Briatore non riesce più a tacere: “Dani, io ti dico un’altra roba. Se il presidente continua a fare che cosa fa… “.
Santanché: “Ah, non dirmi niente!”.
B: “Siamo nelle mani di Dio qui, eh? Perché – continua – ieri sera, l’altra sera, ho saputo che c’era stata un’altra grande festa lì, eh?”.
S: “Ma tu pensa!? E che cazzo dobbiamo fare!?”.
B: “Ha ragione Veronica, è malato. Perché uno normale non fa ‘ste robe qui. Adesso Lele, che gli continua a portare, a organizzare questo, è persino in imbarazzo lui! E dice: “Ma io che cazzo devo fare?””.
S: “Va beh, ma allora qua crolla tutto”.
B: “Daniela, qui parliamo di problemi veramente seri di un Paese che deve essere riformato. Se io fossi al suo posto non dormirei di notte. Ma non per le troie. Non dormirei per la situazione che c’è in Italia”.
S: “E con il clima che c’è, uno lo prende di qua, l’altro che scappa di lì”.
B: “Brava, il problema è che poi la gente comincia veramente a tirar le monete”.
S: “Stanno già tirando”, e insultano pure.

B: “Bene, meglio avere qualche amico in più”.
S: “In un mondo… “.
B: “Di merda, guarda!”.

Ecco, esatto, indovinato: un mondo di merda. Il loro e quello che hanno costruito per noi, soprattutto per i giovani. Speriamo solo che prima o poi paghino il giusto prezzo.

250 commenti
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  1. Vox
    Vox says:

    Biratore e Santadeche’ criticano il Berlusca…
    La parabola del ladro, della vipera e del tro(m)badour.

  2. La Striscia rossa
    La Striscia rossa says:

    Dunque il bunga bunga continua. Ha solo cambiato sede: “Non più ad Arcore, ma nell’altra villa”. Parola di Flavio Briatore, uno che se ne intende visto che la difesa di Berlusconi l’ha citato come testimone. Il miserabile, il grande imbroglione continua nelle sue ossessioni sessuali. Mentre il porco di Arcore sguazza nel lordo piacere il popolo soffre. Oggi lunedì 13 giugno 2011 si spera di dare una spallata decisiva per l’allontanamento dello sporco Berlusconi dalle leve del comando, i quattro referendum saranno per lui e per la sua ciurma di ladri e di servi la loro tomba politica.

  3. La Striscia rossa
    La Striscia rossa says:

    Forse oggi sarà la volta buona, sarà una spallata importante contro il grande venditore di fumo. E’ decisamente buona l’affluenza alle urne per i quattro quesiti referendari (acqua 1 e 2, nucleare, legittimo impedimento): alle 22, chiusura delle urne per domenica, i votanti erano oltre il 41% degli aventi diritto.
    I Comitati referendari. “Siamo ottimisti, ma invitiamo ancora ad andare a votare”. Si vota anche oggi dalle 7 alle 15, dai che forse stavolta ce la facciamo a disarcionere il grande ladro piduista amico e sodale del fu Ghino di tacco, grande ladro pure lui.

  4. La Striscia rossa
    La Striscia rossa says:

    Berlusconi? Per l’Economist è «l’uomo che ha fregato un intero Paese»
    “The man who screwed an entire country”, l’uomo che ha fregato un intero paese, per usare una traduzione ancora edulcorata del termine usato in copertina nel numero in edicola oggi dell’Economist.
    Un termine che peraltro in inglese ha varie sfumature.
    Il mondo intero lo indica come un grande ladro, ma Berlusconi privo di dignità e con una faccia di bronzo senza pari afferma che se anche i referendum passassero lui rimarebbe al suo posto.

  5. EGEMONIA E TRASFORMISMO: di Felice Besostri, Circolo La Riforma, Gruppo di Volpedo
    EGEMONIA E TRASFORMISMO: di Felice Besostri, Circolo La Riforma, Gruppo di Volpedo says:

    EGEMONIA E TRASFORMISMO
    di Felice Besostri, Circolo La Riforma, Gruppo di Volpedo

    La Giunta Pisapia è partita in orario, ma non è un treno, che viaggia su binari, ma piuttosto una nave, che dovrà adattare la rotta secondo le condizioni climatiche e di visibilità. La catena di comando è importante, perché il capitano è importante, ma dovrà pur riposarsi di tanto in tanto. Pur nelle migliori condizioni e con il miglior equipaggio bisogna tener conto delle altre navi, quelle dirette dal Governo nazionale, da quello regionale e, si parva licet componere magnis, del provinciale: il rischio di collisione è sempre in agguato, anche con gli iceberg. Nell’epoca dei GPS, tuttavia non si può rinunciare ala bussola e al sestante, cioè avere buon senso, oltre che programmi, piani di navigazione, perfetti. L’inizio sembra buono, anche se con la riduzione degli assessorati, non era posibile accontentare formalmente tutti, ma il governo della città non dovrebbe esaurirsi centralmente, se si tiene conto dei Consigli di Zona, coi quali, ma soprattutto con i cittadini, si è preso un impegno di rafforzamento e rilancio e anche di ridisegnarli: tutte cose possibili senza necessità di nuove elezioni circoscrizionali in corso di mandato. Il caso della vittoria di Milano diventerà oggetto di studio e a ragione: basterebbe leggere le analisi e le profezie fatte all’indomani delle primarie per rendersi conto di quanto straordinaria sia stata questa vittoria. La soddisfazione di averci politicamente e personalmente creduto non basta per lasciare da parte spirito critico e vigilanza democratica. E’ vero, che in politica le promesse impegnano soltanto chi le ascolta(Clemenceau), ma Pisapia, più che fatto promesse, si è impegnato pubblicamente. In questa tornata elettorale è stato il sindaco in assoluto più votato, basta non farsi ingannare dalla percentuale dei votanti, ma soprattutto è stato un candidato sindaco, che lasciate alle spalle le primarie, è stato portatore di uno spirito unitario, capace di incanalare le insoddisfazioni dei cittadini in una proposta, piuttosto che in una protesta come a Napoli. Nasce un modello di riconquista della maggioranza degli italiani alle prossime elezioni politiche, che intendo come modello di relazioni tra partiti e di essi con l’opinione pubblica e le diverse articolazioni della società. Non è necessario che Pisapia diventi un nuovo Renzi, tanto per fare un esempio di nuovismo personalistico. Il decadimento fisico e mentale di Berlusconi spero che segni la fine di un modello di fare politica e francamente non ho mai condiviso, chi spiegava le sconfitte della sinistra con la mancanza di un personaggio con le sue caratteristiche, ma spostato a sinistra, leggermente perché doveva conquistare consensi al centro. Certamente le personalità sono importanti, ma un Mitterrand, un Brandt o un Palme non avevano bisogno di essere piacevoli intrattenitori, anzi, posso dirlo per averli visti da vicino, avevano un carattere spigoloso per niente facile alla comunicazione. Per la loro bellezza o simpatia scegliemmo nel 2001 Rutelli e nel 2008 Veltroni, sappiamo, purtroppo come sia andata a finire. Pisapia ha fatto, nelle primarie e nella campagna elettorale, frequenti rifermenti alla tradizione socialista milanese: un vezzo o un mantra? Coraggioso, comunque, in una città che aveva dimenticato i socialisti e nella quale molti socialisti d’antan avevano dimenticato di esserlo: che vergogna vedere che l’unico simbolo graficamente socialista fosse nella coalizione della Moratti. Che pena leggere un appello a favore della Sindaca, firmato da esponenti governativi che in questa occasione, e non nell’attività governativa di tutti i giorni, avevano riscoperto di essere stati socialisti. Quella tradizione socialista è un emblema di lunga durata e chiunque se lo può augurare. La continuità della tradizione socialista è stata interrotta soltanto da avvenimenti drammatici come la presa fascista del potere o tangentopoli. A Milano il municipalismo socialista ha creato un’egemonia politico-culturale del tipo socialdemocratico scandinavo, cioè non scalfibile da un momentaneo rovescio elettorale: l’altro esempio italiano è stato quello offerto dal comunismo bolognese, malgrado Guazzaloca. Milano ha retto ad una prova più dura con 17 anni di esilio socialista da Palazzo Marino. Spetta ora alla Giunta e alla maggioranza consiliare e di tutte le zone di decentramento trasformare questa vittoria in una durevole egemonia, cioè introducendo istituti e politiche, come sono state quelle socialiste dei periodi migliori: gli asili comunali, le scuole serali, il Piccolo Teatro l’edilizia popolare, le municipalizzate, il primo decentramento con le 20 zone (troppe allora, come sono poche le 9 attuali). In quel progetto si associarono il ceto medio e anche l’alta borghesia delle professioni e gli strati popolari. Apparentemente la stessa alleanza si è riprodotta già al tempo delle primarie e in modo deciso nel voto al primo turno, per diventare valanga al ballottaggio. Egemonia nuova o vecchio trasformismo? La risposta dipenderà anche dalla partecipazione dei milanesi ai referendum cittadini e nazionali: un’alta partecipazione sarebbe conferma di una spirale virtuosa. Se fosse bassa ricorderebbe lo spavento che prese gli elettori del PCI del quasi sorpasso della DC, una massa inaspettata in libera entrata e senza vincoli col partito. Ci sono elettori che vogliono punire, senza pensare che il loro comportamento individuale sia uguale a quello di altri a centinaia di migliaia, se non milioni.
    12 giugno 2011 h. 19

  6. DEBITO GRECO, IMPARARE DA MOSHELE: di Felice Besostri, Gruppo di Volpedo, Network per il Socialismo Europeo
    DEBITO GRECO, IMPARARE DA MOSHELE: di Felice Besostri, Gruppo di Volpedo, Network per il Socialismo Europeo says:

    DEBITO GRECO: IMPARARE DA MOSHELE
    di Felice Besostri, Gruppo di Volpedo, Network per il Socialismo Europeo

    Tantissimi anni fa, quando a Varsavia esisteva un popoloso quartiere ebraico, Moshele si agitava nel letto tanto da impedire il riposo della moglie: la ragione era seria, l’indomani scadeva l’affitto e Moshele non aveva uno zloty per pagare il maledetto dyre geld. Per avere un’idea del dramma basta aver ascoltato una volta la canzone yiddish con lo stesso titolo. A un certo punto Moshele si alza nel cuore della notte, apre la finestra sulla via Krochalma e grida chiamando per nome il padrone di casa:” Domani non Ti pagherò l’affitto, Ti puoi scordare il dyre geld!”. “Perché l’hai fatto?” gli chiede preoccupata la moglie. “ Prima non riuscivo a dormire io e non facevo dormire anche Te: ora è lui che non dorme!”
    Sostanzialmente è questo che propone Yanis Varoufakis a George Papandreu per uscire dalla crisi del debito greco. Un debito sovrano nel quale il governo socialista del Pasok non ha alcuna responsabilità, ma il governo conservatore precedente con la complicità della solita società di certificazione dei bilanci con sede negli USA e che danno anche il rating sui titoli di Stato. Lanfranco Turci del Network per il Socialismo Europeo e il prof. Sergio Cesaratto dell’Università di Siena hanno, molto opportunamente, segnalato sul Riformista del 12 giugno la “Modesta Proposta” dell’economista greco al Primo Ministro di Atene, che è anche il Presidente dell’Internazionale Socialista. I greci stanno affogando nel debito e senza un nuovo prestito si annuncia il default, ma, anche con un nuovo prestito a condizioni onerose, il default sarà inevitabile e di dimensione maggiore con il rischio di trascinare la BCE, che nel frattempo ha in pancia un volume impressionante di titoli tossici, greci e irlandesi, cui si aggiungeranno presto spagnoli e portoghesi, e, se lasciassimo fare a Berlusconi e Bossi, italiani. Sono curioso di vedere quali saranno le reazioni della sinistra italiana, in senso largo, perché, pur contro la sua volontà, vi iscrivo anche il PD (d’altronde se ci si vuol intestare la vittoria di Pisapia uno spostamento a sinistra si impone). Il PSI dovrebbe essere il primo partito a far sentire la sua voce, se non altro per solidarietà con il PASOK, partito fratello nel PSE e nell’Internazionale Socialista, ma anche SEL, il nuovo che avanza, e la FdS, pronte tutte e due a solidarizzare con il lavoratori greci in sciopero, contro le misure di austerità imposte dalla BCE e dal FMI. La sinistra in Italia e in Europa è al bivio o accetta la logica monetaria e deflazionista della BCE e dei governi conservatori, perdendo sempre più consensi e facendo giocare i lavoratori tedeschi o finlandesi contro quelli mediterranei, o propone una nuova solidarietà europea. Una volta gli attributi della sovranità erano la diplomazia, le forze armate e la moneta, tutti settori, che erano in mano pubblica, come la giustizia.
    Le forze armate sono integrate nella Nato, che decide dove e quando intervenire all’estero, con ONU o senza ONU, la moneta è controllata dalla BCE, la diplomazia è sempre più asservita agli interessi commerciali e con la conciliazione obbligatoria è iniziata la privatizzazione della giustizia. Se, un giorno, la sinistra vorrà proporsi alla guida del paese con suoi programmi e suoi uomini e/o donne per realizzarli dovrà compiere scelte nette o ridà sovranità allo Stato nazionale, l’unica entità sempre legittimata da elezioni democratiche. O così o trasforma l’Unione Europea in uno Stato federale e perciò con una sua politica estera e di sicurezza, una sua moneta con una sua politica economica e un governo responsabile di fronte a un Parlamento bicamerale. La seconda soluzione per chi sia imbevuto delle idee di Spinelli, Colorni, Silone e Spaak è quella auspicabile. Le parole d’ordine forti sono già pronte: Sinistra Socialismo Europa Ecologia Lavoro e, come sempre e soprattutto, Libertà.
    12 giugno 2011,

  7. Linosse
    Linosse says:

    Questa maggioranza traballante inutile e dannosa oggi deve ricevere un’ultimo scossone.
    BASTA,ha già fatto troppi danni.
    Tutte le iniziative prese ultima quella di non accorpare il referendum con le amministrative ci hanno caricato di altri 350 milioni di €,altro inutile spreco di questa maggioranza che pensa unicamente ai propri (e per pochi)interessi.
    Possibile che dobbiamo pagare SEMPRE ed unicamente noi?
    Un leder ormai affetto da bunganoia cronica ed inguaribile ha esaurito tutto il repertorio di astuzie illegali che lo contraddistinguono,ormai è alla frutta fermentata,diamo un definitivo segnale di:
    NON TI VOGLIAMO PIÙ,BASTA CON QUESTI DECRETI DANNOSI ED ANTIDEMOCRATICI!.
    Seppelliamolo con un’ondata di SI.

  8. Vox
    Vox says:

    @ post 6

    Tutti gli stati aggrediti dal FMI, dalla BCE e dagli altri avvoltoi finanziari, intenzionati a far pagare ai popoli i debiti del gioco d’azzardo delle banche, dovrebbero fare come l’ISLANDA:

    arrestare i banchieri colpevoli, sbattere fuori dal governo i politici che li hanno assecondati e detto: Noi non vi paghiamo!
    E il bello è che, un poco per volta, si stanno già riprendendo, mentre i paesi “salvati” (Grecia, Irlanda e presto altri) stanno continuando a sprofondare.

    Perchè altri prestiti creano altro debito e ancora più debito in una spirale infinita che porta solo alla morte di un paese = esattamente il sistema strangolatore dell’usura legalizzata chiamata oggi “sistema finanziario”.

    Ci stanno imponendo con l’inganno, quando non con la forza, ulteriori prestiti/debiti. Diciamo no, fottetevi (quando ce vo’, ce vo’).

  9. Vox
    Vox says:

    L’ISLANDA HA DETTO NO NON UNA, MA DUE VOLTE

    ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2011-02-20/lislanda-muro-contro-rimborso-181431.shtml

    IL PROGETTO PIU’ BELLO DEL MONDO…
    Islanda: “Non pagheremo per gli errori dei banchieri!”

    gualtierofestini.wordpress.com/2011/04/18/islanda-non-pagheremo-per-gli-errori-dei-banchieri/

    ===

    Anche l’Italia è nella lista dei potenziali “beneficiari” di nuovi prestiti FMI. Bisogna tenere in mente l’esperienza dell’Islanda, se non vogliamo seguire le orme di Grecia e Irlanda. Tenere in mente e cominciare a organizzarsi, passare parola, premere sui politici, fare petizioni quando e se necessario, per smuovere l’opinione pubblica su questo tema.
    Se non dovesse avvenire, bene.
    Ma se succedesse, meglio non farsi cogliere impreparati.

  10. Vox
    Vox says:

    LA NATO IN LIBIA E I REPORT FASULLI

    di Wayne Madsen
    Strategic Culture

    […] Le indicazioni secondo cui il governo di Muammar Gheddafi stia per cadere e che la vita di Tripoli è in una fase di stallo per via della campagna dei bombardamenti NATO non corrispondono alla realtà, come qualsiasi osservatore non tendenzioso che di recente è stato a Tripoli potrebbe testimoniare.

    Per partecipare alla “guerra dell’informazione” della NATO contro la Libia, lo schieramento della stampa della grande finanza si è riunito a Tripoli, con la presenza dei corrispondenti di guerra del Pentagono per il New York Times, il Washington Post e il Los Angeles Times, ed è riuscito a dar voce alla propaganda del Pentagono e della NATO con la FABBRICAZIONE DI REPORT FASULLI.

    […] Siccome sono stato all’ospedale El Khadra a Tripoli, posso testimoniare che molti individui sono stati feriti dai bombardamenti NATO, e molti avevano ferite dovute alle scheggie delle granate nelle gambe, nelle braccia e nel torso…

    Le sanzioni della NATO e i loro effetti della vita dei libici che vivono nella regione occidentale, controllata dal governo centrale, sono una forma di “punizione collettiva” progettata per indebolire il popolo libico che in questa parte del paese ha sinora sostenuto il governo legittimo.

    Comunque, le sanzioni stanno avendo l’effetto opposto e anche le persone che prima erano favorevoli a un cambiamento di regime, ora stanno avvicinandosi ai leader del governo vedendo come la NATO cerchi di introdurre un’amministrazione neo-coloniale.

    Dato che l’Italia è un membro della coalizione NATO, i libici ricordano le atrocità commesse in Libia dagli italiani durante l’occupazione coloniale fascista e per questa ragione i libici sosterrano Gheddafi contro gli italiani, i francesi e i britannici che, assieme agli americani e ai canadesi, cercano di imporre un regime fantoccio a Tripoli.

    […] Le donne nelle città come Derna, che è sotto il controllo dei veterani salafiti delle operazioni di “Al Qaeda” in Afghanistan e in Iraq, nelle cui fila ci sono anche alcuni detenuti liberati da Guantanamo, hanno paura di lasciare le loro abitazioni perché i salafiti hanno imposto codici di comportamento radicali alle donne che appaiono in pubblico senza velo.

    Sotto Gheddafi, non c’erano restrizioni su quello che le donne o gli uomini potessero indossare in pubblico. Comunque, gli uomini non possono avere la barba nelle foto dei loro passaporti. L’esistenza di passaporti libici con le foto dei barbuti leader salafiti nel movimento dei ribelli indica che le autorità ribelli di Benghazi hanno stampato PASSAPORTI FALSI.

    Gli impiegati del settore pubblico, tra cui gli insegnanti, che vivono nella regione orientale tenuta dai ribelli non sono stati pagati dal momento che i capi della ribellione hanno saccheggiato 900 milioni di dinari libici e di 500,5 milioni di dollari di contanti che erano nei forzieri della Banca Centrale Libica di Benghazi. Anche se il governo centrale di Tripoli volesse aiutare i cittadini libici che vivono nell’oriente, non c’è modo di trasferire il denaro agli impiegati pubblici disoccupati, così come ai pensionati e a quelle famiglie che ricevevano 500 dollari al mese grazie al programma di redistribuzione delle entrate petrolifere.

    CHI SONO I “RIBELLI”

    Il “Ministro delle Finanze” dei ribelli libici, Ali Tarhouni, è ritenuto un agente di lungo corso della CIA ed è la persona che ha pianificato il furto dalle casseforti della Banca Centrale di Benghazi, grazie all’assistenza degli scassinatori, addestrati dalla CIA, degli Emirati Arabi Uniti.

    Alcuni dei ministri libici che sono usciti dal governo per entrare nelle fila dei ribelli erano già noti per essersi OPPOSTI ALLE POLITICHE REDISTRIBUTIVE DI GHEDDAFI ed erano già al tempo interessati a ingrassare i loro conti correnti bancari e i portafogli degli investimenti.

    Non è una coincidenza che uno dei primi obbiettivi degli attacchi aerei della NATO a Tripoli è stato condotto contro l’ufficio a cui erano attribuite le indagini sulle accuse di frode rivolte contro alcuni funzionari governativi.

    LA NATO SOSTIENE UN “NUOVO GOVERNO” DI LADRI E CORROTTI
    (immaginiamo, dunque, il futuro riservato alla Libia)

    Molti degli ufficiali sotto indagine per frode e corruzione, tra cui alcuni ministri del governo Gheddafi, sono ora funzionari di alto livello nel Consiglio di Transizione Nazionale, che è già stato riconosciuto da Francia, Italia, Regno Unito e da altri paesi della NATO come il governo “legittimo” in Libia.
    Le nazioni occidentali stanno intavolando trattative con i leader ribelli per le nuove concessioni petrolifere che permetteranno di soddisfare gli interessi di Big Oil invece di quelli del popolo libico.

    La buona notizia è che gli archivi delle frodi e delle corruzioni presenti nell’edificio colpito dalla NATO erano stati spostati in un posto sicuro e che questi documenti verranno utilizzati come prova per incriminare i transfughi che ora sono al servizio del Consiglio Temporaneo.

    Ironicamente, alcuni degli estremi jihadisti e musulmani che erano nel mirino dei programmi di tortura e di sequestro della CIA ora stanno combattendo con i ribelli nell’est libico e, nel caso di Derna, hanno installato un “emirato islamico” di stampo talebano.

    IL SUPPORTO FRANCESE AGLI INTERESSI DI ISRAELE

    Per quanto riguarda il supporto francese ai ribelli libici, c’è la prova che il presidente Nicolas Sarkozy e Bernard-Henri Levy, il filosofo amico del presunto predatore sessuale e ex presidente del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss-Kahn, hanno sostenuto i ribelli per permettere ad Israele di estendere la sua influenza per compensare le perdite che Tel Aviv ha avuto in Egitto.

    Levy, che ha appoggiato le rivolte fin dall’inizio, durante una recente visita a Benghazi ha convinto i ribelli di permettere a Israele di attivare una base militare dell’est Cirenaica con un contratto di affitto di trenta anni. Per ottenere la base, Israele avrebbe esercitato ala sua influenza su Washington, Londra, Parigi, Berlino e Roma per far sì che la NATO innalzasse il livello del conflitto in Libia… [ma] non c’è stato alcun accenno al coinvolgimento di Israele in Libia nelle pagine del New York Times, del Washington Post o del Los Angeles Times, fatto non sorprendente considerando le inclinazioni pro-Israele della proprietà di questi giornali.

    I CRIMINI DEI “RIBELLI” CHE RICADONO SULLA NATO

    I ribelli hanno attaccato molti lavoratori di colore dei paesi sub-sahariani e del Sahel solo per il colore della pelle. Alcuni di questi lavoratori sono stati uccisi e feriti e molte donne africane di colore, comprese le mogli e le figlie dei lavoratori ospitati, sono state violentate dai ribelli.

    E ancora sono state diffuse bel poche notizie sulla violenza degli arabi sui neri nei media mainstream, sempre ansiosi di aggiornarci sulle iniziative del Pentagono, della CIA, della Casa Bianca e del quartier generale della NATO a Bruxelles.

    Non c’è nemmeno una menzione del modo in cui vengono smaltiti i corpi delle vittime della violenza dei ribelli, ossia con un ammasso di corpi che vengono incendiati per eliminare le tracce dei crimini contro l’umanità commessi dalle forze ribelli appoggiate dagli Stati Uniti e dalla NATO.

    … In guerra, la prima vittima è la verità.

    http://www.strategic-culture.org/news/2011/06/08/natos-alternate-universe-in-libya.html

  11. Peter
    Peter says:

    l’Islanda deve a UK (tax payers) qualcosa come 7 miliardi di sterline…
    Che non vogliano pagare mi pare ovvio. Ma la corte europea potra’ , spero, pensarla diversamente

    Peter

  12. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Ho aperto il link da lei fornito ed e’ stato bloccato.
    Bad website-High risk-

    Yadro.ru – malware-cookie tracker

    Anita

  13. Vox
    Vox says:

    l’Islanda deve a UK (tax payers)
    @ Peter

    L’Islanda non deve nulla ai tax-payers britannici. Semmai, sono quelle banche britanniche e olandesi che hanno speculato a insaputa sia dei britannici che degli islandesi, fregandoli tutti insieme, a dover qualcosa a tutti.

    Rifiutandosi di pagare gli azzardi dei banchieri, il popolo islandese ha dimostrato carattere, intelligenza e lungimiranza, e ha dato al proprio paese una svolta che – quella si – potrebbe salvarlo.

    Il FMI e le grandi banche sono organizzazioni parassitarie. Non creano nulla, non hanno alcuna funzione a beneficio comunitario, se non quella di suggere sangue a milioni di cittadini per il tornaconto di pochi dirigenti (difatti, mentre tutti tirano la cinghia, restano senza soldi e senza lavoro, i vari CEOs intascano bomus vergognosamente miliardari)

    Quello che ne pensa l’EU si sa già, visto che è un’organizzazione che si fonda NON sul lavoro o sul bene comune dei popoli – come ampiamente dimostrato fin da Maastrich, dal Trattato di Lisbona e dai fatti odierni – ma sull’usura e sul gioco speculativo di coloro che la dirigono, ovvero le elite finanziarie.

    Le banche non vogliono alcuna regolamentazione e corrompono interi governi, pur di poter continuare indisturbati a razziare, rovinando la vita di milioni di americani ed europei, inclusi i suoi tax-payers britannici. I quali dovrebbero prendersela con le banche e il sistema, non con i poveracci islandesi, gabbati da quelle stesse banche.

  14. Linosse
    Linosse says:

    Anche questa volta:
    ARITIÈ PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!!!!!!!!!!
    ORA DIMISSIONI!!!!!

  15. Anita
    Anita says:

    x CC

    Ma negli States non capiscono l’Italiano…..
    Devo anch’io leggere i vostri referendum, avevo letto solo i primi due.

    Ho visto come votano, nelle scatole, ma non e’ piu’ aperto a truffa?

    Ciao, Anita

  16. Vox
    Vox says:

    VITTORIA!!!

    Quorum raggiunto, oltre 57% votanti, 95% 4 SI !!!

    Credo che mai l’Italia sia stata così unita, come per questo referendum.

  17. Vox
    Vox says:

    @ Anita

    Il voto cartaceo è più sicuro di quello elettronico.
    Non sempre la tecnologia fa meglio della tradizione.

  18. Vox
    Vox says:

    @ Sylvi

    Perchè? Anche in Calabria è stato raggiunto il quorum, 50,4% dei votanti e 98% al si.

  19. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Nel mio Stato e’ voto cartaceo, ma dopo aver votato si infila la pagina in una macchina elettronica che registra il numero dei votanti fino a quel punto.

    Alcune macchine elettroniche non hanno funzionato bene, ma i test sono sempre per piccoli voti locali.
    Gli Stati le affittano, vengono da compagnie private.

    Lo so di sicuro, mio figlio maggiore era supervisore e istruttore per il Board of Elections, e lui stesso faceva i test sulle macchine elettroniche.

    Non si dimentichi che siamo 50 Stati, ognuno si regola da se’.

    A New York uno dei problemi e’ successo con i voti Italiani, sono stati trovati sacchi gettati nell’immondizia o solo abbandonati, oltre a schede arrivate in ritardo o non arrivate.
    Ma la colpa e’ degli incaricati.

    Anita

  20. sylvi
    sylvi says:

    x Vox

    In rosso ho letto NON raggiunto il quorum. verso le 17.oo.
    Mi pare sulla Stampa on line. Adesso non ho tempo di controllare!

    Sylvi

  21. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Bel giorno oggi!
    Il Paese pressochè deberlusconizzato.

    P.S. alla vispa Teresa: con quegli aggeggi fasulli il Bushetto risultò
    vincitore. In California, se non vado errato e che gli permise, barando, di diventare (il peggiore) presidente degli US.
    Tutti seppero, in seguito, che fu una truffa.

    C.G.

  22. Uroburo
    Uroburo says:

    HO IL QUORE SPIEZZATO!!!!!
    IL POVERO BANANA!!!!!
    PERCHE’ LA VITA INCRUDELISCE COSI’?????
    E PENSARE CHE LUI LO FACEVA SOLO PER NOI!!!!!

    SIC TRANSIT GLORIA MUNDI….
    REQUIESCATI IN PACE, AMEN.
    UNA PRECE …..

  23. Uroburo
    Uroburo says:

    La riunione dello stato maggiore della Lega al completo, compreso il ministro maroni (rompere i …) che a rigore (ma il rigore con il Banana non esiste) dovrebbe stare al ministero a controllare il regolare andamento del voto, la dice lunga sullo stato di fibrillazione in cui è entrata la Lega.
    Stanno perdendo i loro e l’hanno capito benissimo. Forse per il povero Banana la vita incomincia ad andare in salita. U.

  24. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    E LA BANANA? IN CULO A BERLUSCONI!!!! COMPRESI I SUOI TACCHI ALTI.
    OGGI E’ UN ALTRO BEL GIORNO.
    VI ABBRACCIO TUTTI.
    pino nicotri

  25. Vox
    Vox says:

    @ Sylvi

    Si fidi, ho controllato io, regione per regione.
    Il quorum è stato raggiunto e superato dovunque.
    L’Italia, per una volta, è unita e unanime.
    Storico.

  26. Vox
    Vox says:

    SIRIA

    Siamo proprio sicuri che i media che ci raccontano balle sulla Libia (e molto altro) stiano dicendo la verità sulla Siria? Nel dubbio, meglio non fidarsi troppo, secondo il detto: se mi freghi una volta è colpa tua, ma se mi freghi due volte, la colpa è mia.

    Una testimonianza

    http://irregolare.wordpress.com/2011/06/11/cosa-succede-in-siria3/

    Sono andato a Damasco per frequentare un corso intensivo di lingua araba in previsione di un impegno di lavoro che mi porterà in Siria per 3 anni. Ero partito un po’ prevenuto per le allarmanti notizia che venivano riportate in Italia dai media e, pertanto, non senza alcuna preoccupazione.

    L’aeroplano dell’Alitalia che mi porta a Damasco è praticamente vuoto, solo 20 passeggeri dei quali solo 4 o 5 italiani: ciò alimenta in me ancor più senso di “prevenzione”. Arrivato a Damasco, nel pieno della notte, un collega mi preleva all’aeroporto: il percorso aeroporto-albergo è una veloce autostrada, ben tenuta ed illuminata.

    Alle porte di Damasco una pattuglia dei servizi di sicurezza siriana intima di fermarci ma, una volta constatata la targa diplomatica del mezzo, i mukabarat, con un gran sorriso ci fanno strada. I servizi di sicurezza siriani saranno una componente omni presente nei miei 20 giorni di permanenza: li trovi dappertutto, a volte armati di Kalashnikov a volte in borghese mescolati fra la gente comune.

    Il giorno dopo, dopo la sveglia di buon ora data dal muezzin della vicina moschea, sono già in giro per Damasco: è una città insospettatamente vivace, piena di traffico e, se non fosse per le tante moschee, sembrerebbe di essere in una città europea.

    La grande tolleranza della Siria verso le molte religioni è testimoniato dal quartiere cristiano chiamato Bab-Touma, ove le moschee e le chiese, sia cattoliche che ortodosse, sono costruite una affianco all’altra.

    …Ovunque ti giri vedi bandiere siriane: in particolare, nella zona di Abou Romani c’è quella che vanta di essere la bandiera più grande del mondo: in effetti, quando ci sei sotto, ti rendi conto che è grande quanto un campo di calcio. Inoltre, l’immagine di Bashar Al-Assad è dappertutto: sugli autobus, nei negozi, nei manifesti pubblicitari, all’ingresso degli edifici pubblici.

    Nel centro di Bab-Touma è stata disegnata per terra una bandiera israeliana: “Strano” – penso fra me – . In realtà è stata dipinta appositamente per “essere calpestata”, e ormai… è quasi scomparsa.

    All’ora di preghiera, come da noi suonano le campane, a Damasco si sentono le voci “schiamazzanti” dei muezzin. Ma, come da noi, nessuno sembra farci caso; come luogo comune da noi si dice che nei paesi arabi la gente cammini con il tappeto in mano in modo da fermarsi a pregare all’ora giusta. Grande falsità. Come grande falsità è che le moschee siano sempre piene di gente: effettivamente lo sono solo il venerdi…

    Nel centro storico, ormai i turisti hanno disertato: i commercianti lamentano crisi “è da metà marzo che non c’è un turista” – mi dice un venditore – cercando di convincermi a comperare di tutto e di più, un anello d’argento o un foulard di seta, un vestito per mia moglie, o una brocca di vetro.
    I siriani sono persone meravigliose, di una ospitalità e gentilezza dei modi disarmante… L’atmosfera generale della città è tranquilla: pur gironzolando in città nei giorni giudicati “pericolosi” (il venerdì ed anche nelle vicinanza delle moschee, considerate luoghi di aggregazione e pertanto “da evitare”), non ho assolutamente visto nulla di preoccupante.

    Soltanto un giorno, vicino l’istituto “Al-Mahad”, la scuola di lingua araba per stranieri che frequentavo, ho visto un carosello di 3 macchine ed una ventina di persione che andavano a protestare di fronte alla vicina sede dell’Ambasciata dell’Arabia Saudita. “Protestano contro l’Arabia saudita perché sono loro che organizzano le proteste di questi giorni” – mi dice la mia insegnante di arabo. Alla mia domanda “Ma perché l’Arabia Saudita vuole questo?”, lei mi risponde : “ Non lo so. Perché sono pazzi”.
    Tutte le persone con le quali mi sono interfacciato (dagli uscieri in albergo, ai taxisti, ai camerieri, ai negozianti, alla gente comune che ho avuto modo di incontrare) hanno sempre detto di “non capire il perché della situazione che si è creata: la Siria è un paese tranquillo”…

    Ho sentito dire in qualche blog che la gente non ha i generi di prima necessità. A Damasco c’è tutto e di più: i negozi, alimentari e non, sono pieni di tutto quello che normalmente c’è anche a Roma; esistono centri commerciali ultramoderni ove sembra di stare nei mall americani….. anzi….. questi ultimi non hanno i giardini pensili con le palme!!

    Facendoci un giro fuori Damasco si riscontra che le strade extraurbane di primario accesso, in particolare quella in direttrice Beirut è controllata dalle forze di sicurezza: il venerdì si formano lunghe code di autoveicoli che vengono controllati uno ad uno. Inoltre, Damasco è praticamente militarizzata, in quanto nelle periferie e nelle parti strategiche della citta (in specie in direzione Libano) si vedono infrastrutture e mezzi militari, aree di esercitazione, poligoni di tiro, casematte, ecc. sono la conseguenza dello stato di guerra tuttora esistente con Israele.

    A proposito di Israele: vedendo una cartina geografica prodotta dal governo siriano, si nota la mancanza di Israele: al suo posto c’è la Palestina.

    …il costo della vita è molto basso: al fast food si spende 1 € per un panino ed una coca cola. La benzina costa circa 70c. Però un insegnate guadagna 100$ ed i prezzi dei beni “importati” sono uguali ai nostri. Nonostante ciò c’è un diffuso benessere: probabilmente esiste anche un’economia nascosta. Comunque, grazie a questo benessere, la gente continua ad appoggiare il proprio presidente…

    La mancanza di libertà è confermata dalla mancanza di stampa libera: esistono 4 o 5 quotidiani tutti controllati dal partito Ba’ath (socialista), e ciò vale anche per l’unica TV di Stato ove, ironizzando, si sente solo “ma quanto è bello, ma quanto è buono, ma quanto è bravo il Presidente!!”. Ce lo mettono sempre in mezzo a tutto come il prezzemolo.

    Solo una persona ho conosciuto che mi ha parlato male di lui: il proprietario di una agenzia immobiliare al quale mi sono rivolto per trovare una casa in affitto. “E’ da 30 anni che la sua famiglia sta al governo ed ha rovinato il paese con corruzione e clientelismo”.

    Assad è alawita. E’ un moderato. I salafiti, estremisti, detengono il monopolio dei traffici illeciti (contrabbando, traffico armi e clandestini) che il governo cerca di contrastare da sempre, con scarsi risultati. Di fatto, questi ultimi sono riusciti a prendere il controllo dei “social network” da quando, circa 1 anno fa, sotto la spinta riformista, Assad ha liberalizzato internet.

    Si dice che, in realtà, le manifestazioni di questi giorni siano proprio organizzate dai salafiti (pagando i manifestanti) per attaccare il governo Assad e distogliere l’attenzione dai veri loro interessi. La comunità internazionale ci sta cascando anche per l’autogol commesso dal regime nel censurare eccessivamente l’informazione…
    (di Antonello Albanese)

  27. Vox
    Vox says:

    @ Linosse
    Che B. possa mai dimettersi sembra fantascienza.
    Secondo me potrà solo cadere col suo governo di ladri, prostituti, comprati, voltagabbane e veline, mollato dai legaioli (in perdita anche loro). Oppure, essere s-votato alle prossime elezioni, se per miracolo dovesse arrivarci.

  28. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Quello che più conforta è che il Carotrombato di Arcore non sarà messo in condizione di non più nuocere al Paese. né da Di Pietro nè da Bersani, nè da Fini, e nemmeno dai “kommmmmunisti” contro cui sbraita da anni a uso e consumo dei parecchi suoi decelebrati fans.
    Sono gli italiani che lo stanno accompagnando alla porta.

    Manca ancora poco all’alba.

    C.G.

  29. Anita
    Anita says:

    La California e’ sempre stato uno Stato BLUE, cioe’ democratico.

    Ultra liberale, patria dei sessantottini, delle droghe, dei communes, libero sesso….senza morale, religione o amor di Patria!

    La vispa Teresa

  30. Peter
    Peter says:

    x Anita

    beh, mica sempre…Arnie e’ repubblicano, per esempio.
    Mi dicevano che vi sono solo 3 stati solidamente Demo: New York, Massachussetes, Hawaii

    ciao, Peter

  31. Peter
    Peter says:

    e poi cosa c’e’ che non va col libero sesso? magari ci fosse stato ai miei tempi, nella remota Puglia , che ha un clima californiano, ma solo quello…mmmmhhhhhmmmm, che spreco…maledetti pretacci.

    Peter

  32. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Ah, bèh…la morale dei supporter del “law and orden”!
    Senza invidia.
    Se lo tenga, falso, ipocrita e bacchettone.
    Per fortuna le nuove generazioni non si sono fatte imbalsamare come i loro genitori, plagiati e allineati come soldatini di piombo.
    C.G.

  33. sylvi
    sylvi says:

    Sicuramente non si può fare affidamento sulla coretta informazione di Emilio Fede…o di Bruno Vespa…
    Si sa , sono fatti così…!!!

    Ma anche in questo blog, fra i blogghisti che hanno goduto!!!! per la vittoria, c’è un po’ di smemoratezza…
    Allora la domandina la faccio io…che non ho il quore speziato…

    Ma senza quei leghistacci ignoranti, ecc. ecc.ecc.soprattutto del nordest, anzi della Venezia Euganea- Tridentina e Giulia…. (ripasso per Peter)
    il FAMOSO QUORUM che fine avrebbe fatto??????????????

    Sylvi

  34. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Anche i legaioli si sono resi conto che le romanze patane dei loro capi-cricca non reggono più.
    Erano un pò duretti di testa, ignoranti sicuramente se si prende a parola i vari Cazzeroli di turno, eppure sembra che nella base in camicetta verde qualche loro rotella cervicale è ricominciata a girare. Magari a minchia, ma a girare. E non è poco.
    Vedrai, tra non molto ricominceranno come minimo a dare del “mafioso” al riccastro trombato.
    Questione di giorni, mi ci gioco i baffi.

    C.G.

  35. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Arnie e’ repubblicano in name only.
    Figurati sposato con Maria Shriver Kennedy….
    Eletto perche’ era una stella di Hollywood.

    Anche il mio Stato ha avuto Governatori Repubblicani, poco efficienti perche’ hanno governato con un cabinetto democratico compreso il Liutenant Governor.
    Ma e’ uno Stato democratico, infatti il partito repubblicano e’ quasi inesistente.

    Libero sesso, forse andra’ bene per alcuni adulti….ma non per i teenagers che vivevano nei communes, gioventu’ drogata e nulla-facente.

    Ciao, Anita

  36. sylvi
    sylvi says:

    ….magari ci fosse stato ai miei tempi, nella remota Puglia , che ha un clima californiano, ma solo quello…mmmmhhhhhmmmm, che spreco…maledetti pretacci.Peter

    caro Peter ,
    vorrebbe farmi credere che per colpa dei “pretacci” in Puglia… ahiloro….tutti con la cintura di castità e…e le lenzuola rosse, di pollo sgozzato, che sventolavano la prima mattina di nozze …

    Faccio finta di crederci…ma ora, mi pare, che la Puglia- maschio -femmina- misto a piacere…abbia abbondantemente recuperato…almeno a leggere le cronache!!!
    Che ne avranno fatto dei pretacci???
    Tutti infilati in qualche pozzo asciutto dell’Acquedotto pugliese che è come un gruviera???
    In nome della libertà di sesso davanti,dietro,dx,sx???

    E se i pugliesi, fra una “botta” e l’altra avessero tappato qualche buco o falla anche nell’Acquedotto…ovviamente… non se ne sarebbe giovata l’economia intera, senza che Vendola sbraiti a conquistare il Nord …e …finita la sceneggiata, a presentare il piattino???

    Ps: Se non avessi letto tutto di Camilleri…non capirei il “caliente sole del Sud”!!!
    Badi che ho due figli…almeno due volte l’ho fatto!!!!!!!!
    Ma ho fatto anche ALTRO!!!!!

    Sylvi

  37. Uroburo
    Uroburo says:

    sylvi { 14.06.11 alle 10:36 } Ma senza quei leghistacci ignoranti, …
    il FAMOSO QUORUM che fine avrebbe fatto??????????????
    —————————————————–
    Cara Silvy,
    io mi stupisco sempre di come lei fatichi a capire le norme di base della democrazia.
    Se una parte dei leghisti ritiene importantissimo votare Sì ai referendum io non posso che esserne lieto. Vuol dire che la loro appartenenza al carro del Banana ha dei limiti, o forse che il Banana riesce a stomacare perfino della gente di bocca buona come i leghisti.
    Quindi all’interno di una sconfitta epocale della sinistra, che dovrebbe cercare e trovare un suo ubi-consistam che tenga conto del passato per integrarlo e si proietti verso il futuro, le contraddizioni interne degli avversari non possono che farmi piacere.
    Cosa c’è di tanto strano?
    Tralascio poi la strutturale volgarità della sua risposta a Peter (n. 46).
    Un meravigliato saluto U.

  38. Uroburo
    Uroburo says:

    PS1. La repressione sessuale voluta ed aizzata dalla Chiesa (ma solo per gli altri) non c’era solo nelle Puglie c’era in tutta l’Italia con alcune limitatissime eccezioni come l’Emilia. U.

    PS2. A TUTTI
    Perchè la Chiesa ha voluto e vuole a tutti i costi il celibato ecclesiastico?
    Perchè alla Chiesa vanno meglio dei preti omosessuali e pedofili anzichè preti che hanno delle normali (ancorchè clandestine) relazioni con le donne?
    C’è un legame tra queste due cose? E quale?
    Una volta si diceva Meglio morto che rosso. E se fosse invece Meglio finocchio che pensatore autonomo?
    Un saluto U.

  39. Uroburo
    Uroburo says:

    E poi, mia cara Silvy, questa soferenza che mi spiezza il quore è solo dimostrazione della mia innata bontà d’animo.
    Come non soffrire accanto al povero Banana al cui vezzoso culetto molti cominciano a guardare con bramosia?
    Parcere subiectis debellare superbos, diceva l’Augusto buonanima. Così magnanimamente io: il Banana in galera e poi arance e rivistine patinate a iosa per rendergli più piacevole la vita.
    Un saluto U.
    PS. Forse non riuscirete ad equiparare partigiani e repubblichini ….
    Anche questa ferale riflessione mi spiezza il quore! Sono troppo buono.

  40. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    parcere etc lo disse Virgilio…
    Comunque, lei forse nel suo post sui preti va interpretato. Io direi ‘meglio repressi sessualmente che pensatori autonomi’.
    Infatti non credo proprio che quelli che hanno o avevano relazioni clandestine con donne siano o fossero come lei dice. Il vecchio prete della mia antica parrocchia era un reazionario, ancorche’ acuto di pensiero e di vasta cultura -imparai un bel po’ da lui prima del liceo-ed aveva appunto una relazione clandestina con una donna nubile di cui in paese sapevano tutti. E so di altri cosi’, tutti reazionari…E lesti a predicare ‘purezza e castita’ per gli altri.
    Semmai i preti gay erano o sono ancora piu’ ricattabili e controllabili degli altri. Ma l’autonomia di pensiero non ha nulla a che vedere con l’orientamento sessuale delle persone.

    Concordo sul post di sylvi, troppo volgare e stupido per risponderle

    Peter

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