Chi e perché ha ucciso Vittorio Arrigoni, Cristo laico dei nostri tempi, eliminato con un altro “omicidio mirato”. Certamente Roberto Saviano vorrà illuminarci riguardo “la macchina del fango” all’opera contro Gaza. Che non a caso pur con 1.500 uccisi dalle bombe israeliane non è una “città martire” come invece la libica Misurata con molte meno vittime
Obama ha torto. Le ONG (Organizzazioni NON Governative) italiane hanno ragione. Obama ha deto che “l’uccisione di Vittorio Arrigoni a Gaza è un atto insensato”. Non è vero, signor presidente Usa. Lei che ha tradito il discorso che fece a Il Cairo quando promise una “nuova era di rapporti” con il mondo islamico e con quello arabo sa bene che l’assassinio di Arrigoni ha un senso ben preciso. Ci duole doverlo dire, signor presidente Usa, ma il senso dell’uccisione di Vittorio Arrigoni è lo stesso di tutti gli omicidi – e gli espropri di terre – che il suo Paese, gli Usa, e il nostro Paese, l’Europa, hanno permesso a Israele di compiere impunemente, a partire dall’uccisione dell’inviato dell’Onu conte Folke Bernadotte nel ’48 e alla cacciata dei palestinesi da quasi 500 loro villaggi. L’uccisione di Vittorio Arrigoni non è insensato, ha infatti lo stesso senso dei 300 “omicidi” mirati compiuti propio nella zona di Gaza dai militari israeliani su ordine dei loro governi. Il senso dell’uccisione di Vittorio Arrigoni c’è, ed è lo stesso senso che hanno tutti gli omicidi del terrorismo palestinese, lasciati compiere dal “civilissimo” Occidente senza mai intervenire sulla cause che hanno partorito anche tale mostro.
Le ONG hanno ragione: “E’ impensabile che Arrigoni sia morto per mano palestinese”. E’ talmente impensabile che, appunto, non lo pensa nessuno, a parte i mandanti della sua soppressione per mano anagraficamente palestinese. L’uccisione di Vittorio ricorda quella della sua compagna di volontariato Raquel Corrie, assassinata con un bulldozer perché si opponeva alla demolizione per rappresaglia di case palestinesi così come Arrigoni si opponeva alla demolizion e allo strangolamento di Gaza, l’odierna mega Masada palestinese. Che gli aguzzini e i carnefici finali siano palestinesi o meno, sta di fatto che sono comunque uno dei prodotti tossici di una situazione di degrado, disperazione, disgregazione, corruttibilià e ricattabilità voluta, perseguita, ottenuta e mantenuta armi alla mano dai governi israeliani. I libri degli israeliani Tania Reinhart, Ilan Pappe, Shlomo Sand, Israel Shahak ed altri parlano chiaro, puntano il dito, prove alla mano, contro i governi, i politici e i capi militari responsabili di volere la distruzione e il collasso delle strutture portanti della società palestinese, andare ben oltre l'”Ultima fermata Gaza” per meglio spingerla alla disperazione senza sbocchi e quindi ad atti utili ad aizzarle contro l’opinione pubblica occidentale.
Obama ha torto. Le ONG italiane hanno ragione. Il governo israeliano e i fanatici che lo supportano si fregano le mani: è stato tolto di mezzo l’unico varco rimasto aperto tra la prigione chiamata Striscia di Gaza, un milione e mezzo di anime e corpi, e il resto del mondo. Ma spesso il sangue di certi delitti ricade, come nel caso di Aldo Moro, su chi li ha compiuti, su chi ha voluto fossero compiuti, su chi ha lasciato venissero compiuti.
Sorprende – ed è sintomatica della direzione in cui guardare per capire – la fulmineità con la quale molti giornalisti hanno scritto e parlato dei vari “gruppi salafiti” presenti a Gaza. Domanda: visto che oltretutto nessuno di loro ha potuto mettere piede a Gaza, e visto che di tali gruppi non s’è mai letto nulla da nessuna parte, come facevano i giornalisti che ne hanno scritto ad essere così bene informati in “tempo reale”? Non c’è bisogno di avere sul groppone 35 anni di giornalismo investigativo e una dozzina di libri per capire che questi colleghi sono stati imbeccati. Da chi? Certo non ha Hamas…
Per rispetto a Vittorio Arrigoni, vero e proprio santo laico, vero volto e vera imitazione laica di Cristo, non mi dilungo su altri temi. Mi limito a far notare come la disonestà professionale e la sporcizia morale dei professionisti del supporto alla “esportazione della democrazia” a suon di bombe e cannonate siano arrivati al punto da definire “città martire” la libica Misurata perché a quanto pare le forze armate libiche – o se si preferisce “di Gheddafy” – hanno sparato razzi che hanno ucciso non ho capito se 8 o 10 rivoltosi. Tralasciamo che i bombardamenti Usa, francesi e inglesi di morti ne hanno fati ben di più, tra i civili e gli stessi rivoltosi. Non si può invece tralasciare che Gaza, dove la mattanza israeliana – testimoniata da Vittorio Arrigoni e dal collega israeliano Gideon Levy – ha massacrato in sole due settimane 1.500 esseri umani, varie centinaia dei quali bambine e bambini, viene definita non “città martire”, quale in realtà è, ma “covo di terroristi”. Che si possono quindi uccidere a piacimento, ora per fame e mancanza di medicine e ora per bombardamento o con fucilate dal confine. Ecco perché Misurata è “città martire”fin dai primi con 8 o 10 morti, purtroppo a quanto pare man mano aumentati, mentre l’ultima ventina di morti di Gaza per rappresaglia israeliana in soli 3 o 4 giorni non fanno neppure notizia. Eppure già solo loro sono il doppio dei morti di Misurata al momento dell’elezione a “città martire”. Qui non si tratta di fare classifiche improponibili, ma di cattivo giornalismo. E cattiva coscienza, disonestà politica.
L’uso miserabile dei due pesi e due misure così tanto amato dai nostri maestri di pensiero, privi di vergogna e amanti delle guerre “umanitarie” e “contro il terrorismo”, è ormai arrivato anche “a sinistra” (?) a vette o meglio ad abissi impensabili.
Sono certo che Roberto Saviano, il nuovo giovin di successo schierato a favore di Israele, vorrà dire la sua su questa “strana” uccisione di Arrigoni e la annessa “macchina del fango” che l’ha indicato ai sicari “salafiti”. Saviano potrebbe se non altro rispondere ora all’invito “restiamo umani” rivolto anche a lui da Arrigoni in occasione del videomessaggio ( http://www.youtube.com/watch?v=UPzZwNnq2nc ) inviato il 6 ottobre scorso in amorevole soccorso al vincitore durante la “maratona oratoria” romana dal sobrio e modesto titolo “Per la verità, per Israele”.
Ah, ecco, appunto: la verità. Come quella testimoniata da Vittorio Arrigoni, Cristo dei nostri giorni.
Per rispetto a Vittorio Arrigoni, vero e proprio santo laico, vero volto e vera imitazione laica di Cristo,
Ah, ecco, appunto: la verità. Come quella testimoniata da Vittorio Arrigoni, Cristo dei nostri giorni.
… è stato il mio primo pensiero… Cristo in Palestina OGGI… anche la prima lacrima… giornata triste…
Faust
I mandanti vanno ricercati fuori da Gaza, ma gli esecutori – purtroppo – sono palestinesi: e questo lo attestano pure le fonti ufficiali di Hamas
x CC post precedente
” Provarè, provarè co’i riva i taliani!-
Gli anziani ai giovani entusiasti!
Se non ricordo male, la battaglia di Gorizia del ’16 fu la più sanguinosa di tutta la IGM, in termini di soldati da entrambe le parti.
La seconda, quella di Caporetto, 1917, ebbe la metà di morti, per modo di dire…sempre nelle decine di migliaia!!!
Gorizia tu sei maledetta?-
Ma non è stata una guerra di aggressione degli italiani???
O l’aggressione si misura con l’elastico delle vecchie mutande???
Poi qui c’è stata la “rotta di Caporetto” quella delle popolazioni civili…in fuga …rivedremo tutto 25anni dopo!!!!
Centinaia di migliaia di persone, vecchi, donne, bambini, malati…eh già tutti in vacanza…in Italia!
Te la dedico, a memoria.
Vin sieràt la nestre puarte,
vin dàt ju ben il saltel,
e si sin mitùs pe’ strade
cui frutinz a bracjecue.
Fortunàz i muars sot tiarel,
che an finùt la lor stagion,
an sieràt i voi adore,
e no san cheste passion!
Ma vo sustigninus, o Signor,
e dainus flàt,
di tornà te nestris cjasis
francs di cùr e a cjaf ievàt.
Traduco letteralmente:
Abbiamo chiuso la nostra porta/ abbiamo bloccato il saliscendi/ e ci siamo messi in strada con i bambini al collo/.
Fortunati i morti sotterra/ che hanno concluso la loro stagione terrena/ e hanno chiuso gli occhi in tempo per non conoscere questa Passione.
Ma Voi, o Signore,sosteneteci e dateci coraggio / di tornare nelle nostre case, forti nel cuore e a testa alta!/!!!
-Gorizia tu sei maledetta…-
vista da qui, è una delle più brutte e insulse canzoni contro la guerra. Come dire…il danno e la beffa!!!!
buonagiornata
Sylvi
(Chi e perché …) sylvi { 15.04.11 alle 21:34 } sarà che oggi ho avuto una giornata particolarmente faticosa, ma i suoi conti non mi tornano; noi, da queste parti, faremmo 150anni nel 2016, quindi saremmo a 145anni di unità.
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Ossignur!…… Quando si dice “quaglieggiare” (che sarebbe poi il suo “arrampicarsi sugli specchi”, arte nella quale la scopro maestra ….. vabbè!)….
Vede cara quando dico noi e voi in questo contesto non intendo ovviamente noi ittagliani, lombardi, piemontesi ecc. e voi friulani.
Intendo voi classe digggerente ittagliana (di destra) e noi, sudditi, subalterni (e, se vuole, in senso lato sinistra).
COME HO SCRITTO, la burocrazia ittagliana è quella che la classe digggerente ha voluto. Punto. E non ammetto discussioni perché se si fosse voluto cambiarla, in 150 anni il tempo ci sarebbe stato.
A cominciare dal 1945: se si fosse voluto fare una defascistizzazione della burocrazia sarebbe stato possibile. Non si è voluto farlo. Punto. U.
PS. Natttturalmente è stato Togliatti. Oouuhhhhyeaaahhhhhh.
PS. Sono d’accordo con CC:
La I GM non valeva la pena ma la si è voluta a tutti i costi passando sulla testa della maggioranza del Parlamento e del paese.
Indovinate chi l’ha voluta e soprattutto PERCHE’ … U.
E cosa cambia? Chi è che ha fatto nascere Hamas, anche dando quattrini?
Shalom
Caro Pino,
naturalmente potresti avere ragione tu a sospettare che Arrigoni sia stato fatto fuori dagli israeliani, ovviamente per interposta persona. Come anche, ad esempio, nell’omicidio di Moro: fatto fuori da Moretti su disposizione useggetta ma, mi ci gioco le palline, con lo zampino israeliano. Trentacinque anni di giornalismo investigativo aguzzano il fiuto ed io non voglio certo competere: il mio fiuto è mediamente ottuso.
Tuttavia devo dirti che anche una lettura differente e più semplice, com’è stata la mia subito dall’inizio, porta a risultati non dissimili.
Io non so chi siano i gruppi salafiti, naturalmente: non ne avevo mai sentito parlare. Ma non ci vuole molta fantasia per immaginare che in una metropoli come Gaza ci possano essere dei gruppetti di estremisti dissidenti arrabbiati con il mondo intero e convinti di dover fare una guerra totale al “nemico”. In fondo noi abbiamo avuto le BR (et similia), che saranno state infiltrate ma erano all’origine un prodotto nostro, puramente italico, di una sinistra (con robustissime iniezioni di catartico cattolicesimo reggiano e trentino) impaziente ed incapace di capire e vedere le mediazioni necessarie ed indispensabili quando si fa politica (vedi ad esempio l’amnistia di Togliatti). Gente sedicente di sinistra ma che ha fatto fuori Alessandrini, Casalegno e Bachelet, tanto per non far nomi.
Il che vuol dire che la società di Gaza non è, non può essere, omogenea e che quindi le rappresaglie israeliane fatte contro tutto e contro tutti sono un altro, ennesimo, crimine il cui obiettivo non è la punizione di alcuni delinquenti ma la disarticolazione dell’intera società palestinese. Tra parentesi sottolineo che le rappresaglie sono ritenute illegittime dagli attuali codici di guerra. Ovviamente per gli israeliani non contano.
Una nota a margine sul caso Moro: io non sono credente e quindi concezioni sull’evoluzione finale verso la giustizia mi lasciano indifferente. Il mondo non è basato sulla giustizia ma sull’interesse dei più forti. Si chiama lotta di classe, quella che secondo la gegnale Silvy non è più di moda. Affermazione per altro verissima: la lotta di classe finchè la fanno i padroni è giusta e legittima ma si chiama “difendere i propri diritti naturali” (ad esempio: l’esistenza di Israele, di cui parlava già la Bibbia 3000 ani fa; oppure la proprietà privata, iscritta nel DNA dell’umanità sempre e dovunque). Quando invece la fanno le classi subalterne è del tutto superata. Oouuhhyeaaahhh.
L’obiettivo di Kissinger e del partito atlantico, tra cui il pregevole Donato Cattaneo, inventore del “Preambolo” di buona ed antica memoria, nel far fuori Moro è stato pienamente raggiunto. L’allargamento della maggioranza a sinistra non c’è stato e la politica ittagliana ha continuato ad essere una politica di estrema destra.
La maggioranza del popppolo felicemente consenziente, avendo evitato la nazionalizzazione della figa delle loro donne, punto primo del programma kommmunista. Oouuhhhyeaaahhhh.
Un caro saluto U.
PS. Bisognerebbe fare un discorso approfondito su quello che è stato chiamato l’album di famiglia delle BR. Che ne dice CC?
Caro Shalom,
non nascondiamoci dietro ad un dito.
Hamas è un’organizzazione politica che ha alle spalle la maggioranza dei palestinesi. E che solo dei maiali possono definire illegittima in quanto terroristica.
Questi qui sono, al meglio, dei cani sciolti senza nessun retroterra. Non è obbligatorio che siano il braccio armato di qualcun altro come suggerisce Pino (ed anche lei).
Ma Hamas non è in grado di controllare TUTTO il territorio. E questo vale anche per il lancio dei famosi petardi su Sderot. Hamas non poteva negarne la paternità (ora invece potrebbe farlo) ma chi veramente li lanciasse è tutto da verificare.
Un saluto U.
Giudice boliviano ordina l’arresto del militare che fece prigioniero Che Guevara quando il Guerrigliero Eroico era ferito e disarmato.
Un giudice ha ordinato in Bolivia l’arresto di Gary Prado Salomón, il militare¨che fece prigioniero Ernesto Che Guevara e che è accusato d’aver partecipato nel 2009 ad un presunto complotto per attentare contro il presidente boliviano, Evo Morales.
L’ordine d’arresto è stato emesso dal giudice dopo che il generale non si è presentato alle udienze del caso.
Ernesto Che Guevara fu assassinato nel villaggio de La Higuera, a sudest della Bolivia, nell’ottobre del 1967.
Gli Stati Uniti ammettono di dirigere prigioni segrete in Afganistan
Le forze armate statunitensi hanno ammesso che il Comando delle Operazioni Speciali Congiunte dirige 20 prigioni segrete in Afganistan.
La catena di Radio e televisione Democracy Now ha denunciato nel suo spazio digitale che in queste prigioni i reclusi possono essere interrogati per settimane senza che si presentino accuse contro di loro.
Inoltre D.N, ha confermato che il Pentagono prima aveva negato le operazioni segrete in questo paese, anche quando un gruppo dei diritti umani e di persone già detenute in questi luoghi hanno descritto le installazioni.
Funzionari militari e del governo statunitense, che hanno preferito l’anonimato, hanno confermato l’esistenza di questi centri, descrivendoli come installazioni temporanee, stabilite per ottenere informazioni d’intelligenza.
Il Pentagono nega lunghe detenzioni dei prigionieri e riconosce appena 14 giorni e una reclusione più amplia in circostanze straordinarie, ma i militari che hanno rivelato le informazioni hanno segnalato anche nove settimane.
Le prigioni sono gestite dal Comando Congiunto delle Operazioni Speciali, della Base Aerea di Bagram.
Intendo voi classe digggerente ittagliana (di destra) e noi, sudditi, subalterni (e, se vuole, in senso lato sinistra).Uroburo
caro Uroburo,
se ho capito bene….ma con lei e CC è sempre un terno al lotto!..
lei infila me e qualcun altro vicino, fra la classe diggggerente!!!
Suvvia, suvvia, suvvia,…e non mi faccia lei sganasciare dalle risate….se non fosse spossante!!
Dunque…io in quanto insegnante ho fatto parte della classe …operaia? Lavoratori della conoscenza? No! Oppure sotto un gradino dei metalmeccanici, l’elite.!!!
Borghese? con gli stipendi sempre erogati…mi farebbe un po’ …molto…ridere! No!
Classe dirigente? Sembra una barzelletta di Berlusconi. No!
Faccio parte, dice lei, della classe quaglieggiatrice…se in compagnia di Anita, sono molto contenta!
Non merita citare l’attività di mio marito, perchè altrimenti direi che quel poco che abbiamo fatto è alla portata di chiunque abbia voglia di lavorare!!! Nessuno impedito!!!
Rifletto che, e non l’avevo mai considerato prima in maniera tanto evidente; 150anni di Storia italiana hanno lasciato le cose come stavano prima….
ognuno impresta la sua storia e la sua mentalità a tutti gli altri.
I lombardi giudicano… da lombardi, i piemontesi… da piemontesi, i meridionali dal lla loro visuale e i veneto-friulani pure!!!
Hanno sempre vinto i Comuni?…oppure l’evoluzione di integrazione è impossibile in Italia.?
Ma come hanno fatto…la Francia…la Germania soprattutto, perchè più recente???
La GB non conta…è una finta Nazione integrata!!!
Sylvi
quante corbellerie ed imprecisioni la Sylvi riesce a scrivere in un solo post…dev’essere una dote friulano-veneta.
I lombardi pensano da lombardi, i veneti da veneti…poi ad ‘andarsene’ e’ pero’ il Nord in blocco, quindi un punto d’accordo tra settentrionali lo troveranno pure, visto che in molti, troppi, votano per la stessa lega ed il partito coacervo del cavaliere…
I meridionali per la Sylvi lo sono in blocco, ergo i napoletani la pensano esattamente come i siciliani, senno’ che terroni sono tutti quanti?! ma guai a darle della razzista inveterata, perche’ e’ una cosa da ‘radical-chic’.
Osservo anche che Sylvi si identifica con la destra che da sempre ha governato l’Italia, visto che critica sempre e solo gli ‘altri’, quindi Uroburo dice bene ad inquadrarla cosi’, volens nolens.
Patetico e’ lo zompettare dentro e fuori, al limite schizoide: italiana si’, ma il Friuli e’ entrato dopo, siamo diversi…Anche perche’ il provincialismo e campanilismo, diciamo pure tribalita’, e’ cio’ che ‘accomuna’, e divide, tutti gli italici, dalle Alpi a Lampedusa…
Infine, maldestri come sempre i suoi riferimenti agli altri paesi.
I tedeschi hanno una storia unitaria anche piu’ recente della italica, e sono ugualmente divisi, anche politicamente. Il governo puo’ dire si’ ad una cosa, poi i singoli landers si ribellano e fanno ciascuno di testa loro. Per noi sono tutti crucchi, ma tra loro sono divisi non solo tra nord e sud, ma anche tra est ed ovest…A volte parlano tra di loro in inglese perche’ col ‘tedesco’ regionale non si capiscono bene. Che gioia…
Su GB non raccolgo la provocazione…se c’e’ uno stato centralista e con un’amministrazione bene oliata ed efficientissima, quello e’ proprio GB. Se il Galles e la Scozia si staccassero, a mantenerli sarebbero i contributi degli altri ‘europei’, friulani in testa (he he he)
Peter
un’altra ‘coscetta': mi pare che sul blog tutti si scordino di un certo Centro, o e’ diventato Sud anche quello?!
Peter
CHI OGGI EVOCA(oggi) LE BRIGATE ROSSE SU TUTTI I GIORNALI…NAZIONALI ?
lA STORIA DI PIERINO E IL LUPO…(OVVERO maggiori informazioni si possono trarre dagli amanti e dagli studiosi di Storia di Fedro, Esopo..che abbondano sul nostro Blog..
Una storia di fiabe..da raccontare al nipotino..!
Caro Uroburo,
allora mi vuoi veramente male..se mi poni questa domanda…
Bisognerebbe fare un discorso approfondito su quello che è stato chiamato l’album di famiglia delle BR. Che ne dice CC?
Ti posso rispondere raccogliendo quà e là, memorie personali e letture, in attesa che il tempo passi e la Storia quella con la S maiuscola, finisca per avvalorare quello che già fin d’ora è sotto gli occhi di tutti i vedenti…per i “diversamente”vedenti ,non posso farci nulla.
Allora
A) E’ chiaro come il sole che le BR, (fuor di sociologia delle origini) hanno poco a che vedere con il pensiero classico comunista di Marx , Engels, Lenin…,anzi ti dirò di più ,sono personaggi ed ideee che il movimento politico classico che si richiama (ava)al Comunismo, li avrebbe messi tutti al muro,come “pazzi intrallazzotori”,pericolosi a sè e al movimento operaio, quelli in buona fede..gli altri non è nemmeno il caso di parlarne.!!
B) Poi è che chiaro che ognuno a questo mondo è libero di chiamarsi Comunista e Rosso, e nessuno può farci nulla…peccato solo che nessuno si chiami Pirla, anzi sovente si vuole far passare gli altri per Pirla..
c) il loro modus operandi si richiama molto di più,aggiornato e corretto alle Pulsioni di chi tu hai parlato ed a cui io non ho nulla da aggiungere..per finire pure di avere “punte” di riferimento nel Chiliasmo orgiastico degli Anabattisti o a fra Dolcino a scelta..
D ) questo per dire semplicemente che con il pensiero originale dei padri del Comunismo o socialismo scientifico, avevano ben poco con cui condividere..
Poco altro da aggiungere con alcune tue conclusioni sugli album di famigia…dico solo che se si voleva combattere pure lo Stalinismo,non era proprio il caso di fare i Pirla assassini,bastava rifarsi ad un pensiro Internazionalista che già esisteva e che avrebbe impeditoin un contesto mondiale di pensare anche per un solo istante che sarebbe stato possibile,mettere in piedi In Italia (in una sola nazione) un processo rivoluzionario radicale,restando nella clandestinità,in un regime parlamentare di democrazia avanzata..
E ) Il resto della storia viene tutto da solo …e si chiude anzi si riapre alla grande con GLI EVOCATORI attuali delle BR, che chiaramente sembrano “quasi invocare un ritorno al terrorismo rosso SiC!, per avere qualche cosa da opporre oggi alla logica di un fallimento così colossale…sempre quando si è in diccoltà si fabbricano e si evocano i mostri , i draghi…per spacciarsi per S: Giorgio che combatte il Drago…al popolino queste fiabe sono sempre piaciute..!!
cc
ps -sono contento di apprendere che lo stipendio da maestra di questo stato nazionale (dell’epoca) statalista ,comunista , bolscevico, abbia contribuito ad iniziare un Intrapresa in Friuli…, sarei stato più contento se gli stessi danè fossero stati guadagnati a cottimo nel privato negli stessi anni…in genere a parlare male degli operai pelandroni sono quasi sempre quelli che manco per le balle si sono fatti un’ora di fabbrica vera dell’epoca..!!
Ah uro, non farmi più simili domande …!!
x CC
Mia madre non era a cottimo; ma in Fabbrica, sbattuta di qua e dilà a scegliere la qualità del prodotto…e io, poco più che bambina ad arrangiarmi da sola!
NON FARMI INCAZZARE!!!!!!!!!!!!!!
Ti rimando sulle DENTATE, scintillanti vette, …con tutto il cuore!!!
AMEN
Sylvi
Caro CC,
come posso volerti male se io e te siamo gli unici sopravvissuti di una simpaticissima gita a Pescara?
Come tu sai io sono abituato a farmi delle domande. Quel che pensano gli altri mi importa poco ma farmi domande e trovare delle risposte, comode o meno che siano, è sempre stata una mia caratteristica.
Credo che rifletterò sull’album di famiglia e ti scriverò il mio punto di vista.
Ti ho mandato una e-mail, l’haio letta. Stacci attento perchè è veramente interessante e vale la pena di leggerla.
Un saluto U.
Cao Peter
“un’altra ‘coscetta’: mi pare che sul blog tutti si scordino di un certo Centro, o e’ diventato Sud anche quello?!”
Vivendo afora(al nord o al sud del mondo?) hai dimenticato che tutto quello che non è patania e/o friula è SUD, nemmeno ovest o est,semplicemente SUD.
La maestrina dalla sola penna blu(la rossa è troppo “colpevole”)lo disse e ce lo conferma ad ogni rigo.
Chissà come considera il Cile o l’Argentina se a Nord del sud americano o all’estremo sud del sud.
Per me ,che resto al polo nord ,anche lei è del sud per cui si becca e battibecca inutilmente con tutti i sudisti dell’emisfero nord…ma che confusione .
Ah la confusione travica!
L.
“L’uso miserabile dei due pesi e due misure così tanto amato dai nostri maestri di pensiero, privi di vergogna e amanti delle guerre “umanitarie” e “contro il terrorismo”, è ormai arrivato anche “a sinistra” (?) a vette o meglio ad abissi impensabili.”
P. Nicotri
Viviamo non solo uno stivale ma un mondo che ormai è andato oltre i due pesi e misure,un mondo alla rovescia.
Muoiono militari armati fino ai denti e sono considerati eroi per la pace,muore per impiccagione un pacifista ,armato solo di altruismo Vittorio Arrigoni, e tutti a chiedersi e commentare :era meglio che stesse casa sua,cos’è andato a fare,se l’è cercata.
Dovremmo chiederci invece :
in una situazione di degrado e persecuzione senza sosta come quella di Gaza chi deve andare e restare,quelli che si impegnano civilmente o gli armati di sempre e per conto di chi?
L.
Caro uroburo,
ho letto la tua mail e appena potrò vedro di fare l’acquisto.
Da una rapida scorsa del prodotto, mi pare che il tema sia molto interessante,anzi il mio preferito da un pò di tempo a questa parte.
L’accusa di volermi male era ovviamente “scherzosa” , nel senso che era scontata la risposta…, anche se la domanda è di attualità, nel senso che tra un pò, ne vedremo delle belle..nel senso che se alle parole seguono i fatti qualcuno sta preparando nemmeno tanto nell’ombra una stagione di botti finali..spero di essere cattivo profeta !
Chi evoca i draghi deve prima o poi materilizzarli per dimostare di avere ragione..!!
Interessante che fin’ora si sia limitato a definire gli Insegnanti della PI solo di Sinistra e non ancora Brigatisti,giustificando de facto una Ecole Privè dove portare i propri virgulti, in un concetto di democrazia e rispetto della Costituzione così caro al mondo delle Suore ..
cc
Tua madre addetta al controllo,era una delle tante che lavoravano all’epoca per guadagnare la pagnotta e mantenere la famiglia.
Anche io ero solo e me la grattavo durante il giorno , come vedi me lo sono cavata lo stesso..
La mia ci ha pure rimesso la salute a causa dei vapori di PB ed era a cottimo gli ultimi quattro anni di vita li ha trascorsi in carrozzella..e allora ?
Tua madre addetta al controllo, CC
XCC
io ho scritto “controllo del prodotto”, non delle persone!
Dico meglio: cernita! Non è ininfluente.
Perchè, al solito, tu mi metti in bocca cose che non penso.
Se volevo entrare in politica, frequentavo le Frattocchie o il corrispondente a dx!!!
Non mi sono mai permessa di sindacare i sacrifici degli altri, se non provocata! Non ho mai, credo, piagnucolato sui miei, se non per ristabilire certe verità che ,vedo, non sono ben accette in questo blog!
Non c’è problema!
Ma la mia disponibilità a comunicare, in chiarezza e onestà, non deve essere scambiata per motivo di provocazione o vitalizzazione delle idee che nel blog sono considerate dominanti!
A volte ingenua sì, ma imbecille…NO!
Uroburo mi ha scritto che ho baruffato con tutti…da nord a sud, fino a ovest.
Ebbene ora baruffate fra voi!
Te lo dico in friulano, perchè mi sono veramente rotta…
-Ognun bale cu’so agne-
che sarebbe a dire…chi ha filo da tessere…tessa!
Non ho più voglia di battagliare quando …non imparo niente!!!
Sylvi
Senti cara Sylvi, avevo inteso benissimo e so che era controllo del prodotto,,e non “capetta” , avevo inteso perfettamente ,non sono mica scemo !!
Sei tu come al solito che travisi ed intendi subito male…
E cosa ti fa pensare di non essere gradita su questo Blog ?
E cosa c’entrano le Frattocchie et similia…vedi mia cara, tu presumi presumi presumi sempre,,e poi non gradisci se anche altri presumono….e mal intendono sui pelandroni, le Nike, i sindacati, la CGIL sei generalista nelle tue battute ..non distingui, e pperò pretendi che si distingua quando si parla di te.
Sei un pò presuontuosa in questo..
cc
In quanto all’apprendimento..io ho “appreso” molto da te,..quelli che erano dubbi, con il dialogo per esempio si sono disvelati, non dico che ora sono certezze , ma ho le idee più chiare !
Non si finisce mai di imparare!
cc
Fino a che punto possono arrivare i “bastardi” ..veramente infinita la bastardaggine umana
http://www.julienews.it/notizia/cyber-scienza-e-gossip/vogliono-cancellare-vittorio-arrigoni-da-wikipedia/73923_cyber-scienza-e-gossip_5_1.html
Antonio su face ha pescato questo bella letterra scritta da chi ha Conusciuto di persona Don Milani e non da chi sovente blatera a vanvera “teologicamente ” interpretando..
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=2732
Caro CC
“Chi evoca i draghi deve prima o poi materilizzarli per dimostare di avere ragione..!!”
Di questo passo va a finire che dopo la materializzazione ci sarà un tutto esaurito di “coloro che andranno in vacanza” a Linosa,Tremiti e Pantelleria .
Lampedusa no per una saturazione dovuta a fattori dell’inesauribile serie “a nostra insaputa”.
x TUTTI (e x UROBURO)
UNA BUONA INFORMAZIONE PER SAPERNE DI PIU’ E MEDITARE
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ARRIGONI, COMPETIZIONE TRA NETWORK DEL JIHAD
Vittorio Arrigoni appare al momento l’ennesima vittima di questa aperta e feroce competizione tra i vari network dell’islam politico e dell’uso strumentale che ne fanno i vari attori sul palcoscenico del Vicino Oriente
ANALISI DI SERGIO CARARO*
Roma, 16 aprile 2011, Nena News – Il rapimento e l’assassinio di Vittorio Arrigoni per mano di un gruppo islamico di ispirazione salafita, segnala l’aspra competizione in corso tra i network dell’islam politico, una competizione accentuata dalle rivolte, dagli sconvolgimenti e dalle alleanze spurie e inedite in corso nel Medio Oriente.
A Gaza questa competizione tra Hamas e i gruppi islamici salafiti, già in diverse occasioni è sfociata in scontri sanguinosi.
Ad agosto del 2009 a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, 16 persone sono rimaste uccise e 125 ferite durante scontri tra la polizia di Gaza e il gruppo combattente salafita “Jund Ansar Allah” (soldati per Dio), guidato dallo Sheikh Abdul-Latif Musa. Il 22 maggio del 2010 , decine di miliziani salafiti hanno attaccato un campo estivo per i bambini e le bambine di Gaza, gestito dall’UNRWA.
Nel caso dell’uccisione di Vittorio Arrigoni, il gruppo coinvolto sembra essere il Tawhid Al Jihad. Nel video di rivendicazione, i terroristi hanno infatti chiesto il rilascio di Abu Walid Al Madqisi, “emiro” del Tawhid Al Jihad. Al momento non paiono coinvolti gli altri gruppi vicini al salafismo e ad Al Qaida come Jund Al Islam, Jund Ansar Allah, Jund Allah.
I movimenti di ispirazione islamica che agiscono nel quadro internazionale non sono infatti tutti uguali e non perseguono gli stessi obiettivi. Tesi consolatorie – secondo cui sono tutti gestiti dalla CIA – non aiutano a comprendere un processo diversificato e conflittuale anche al suo interno L’irruzione della variabile islamista nelle relazioni internazionali e tra le forze in campo, ha introdotto un nuovo soggetto politico su cui esistono analisi “di nicchia” molto esaustive ma una conoscenza e valutazione “di massa” desolanti.
Da questa forchetta di giudizio escludiamo ovviamente i gruppi reazionari impegnati nella campagna islamofobica e gli allievi dei cattivi maestri come Huntington, Pipes e i likudznik statunitensi. Costoro sono – o sono stati – a tutti gli effetti dei soldati della guerra di civiltà per conto del moderno colonialismo. D’altro canto occorre sottolineare come la “guerra di civiltà” non sia solo una tesi dei neocons statunitensi o dei gruppi sionisti, ma lo è – del tutto simmetricamente – anche di alcuni gruppi islamisti che vedono non nell’imperialismo ma nell’occidente nel suo complesso il “nemico da abbattere”.
La nostra attenzione è invece rivolta al dibattito sviluppatosi nei movimenti che si battono contro la guerra e agli studiosi e giornalisti che affiancano questi movimenti. Troppo spesso, infatti, abbiamo visto liquidare i vari gruppi islamici come “fondamentalisti” o come strumenti della CIA “tout court”.
E’ vero che la comunicazione di massa moderna respinge come inefficaci i ragionamenti o le spiegazioni articolate e privilegia gli spot, la semplificazione, il giudizio tranciante funzionale alla propaganda. Ma è anche vero che quando nella storia e nelle relazioni internazionali entra in campo un soggetto molteplice e capace di incidere da un capo all’altro del mondo nell’agenda politica, ridurre il tutto a semplificazioni o a sintesi azzardate può diventare auto-consolatorio e dunque inefficace. Un articolo, per quanto esteso, non può certo rimediare a questo “buco” di approfondimento, ma può aiutare ad aprire alcune finestre di ragionamento.
I tre network dell’islam politico
Se dovessimo sintetizzare l’irruzione dell’islam politico nelle relazioni internazionali potremmo indicare tre momenti:
1) La Rivoluzione islamica in Iran nel 1979 che rovescia la dittatura filo-USA
2) L’uso dell’islam nella guerra fredda da parte degli USA contro i sovietici in Afghanistan e contro il nazionalismo arabo a partire dalla seconda metà degli anni ‘70
3) Il colpo di stato che impedisce le elezioni in Algeria nel 1992 e che avrebbe visto la vittoria del Fronte di Salvezza Islamico
Questi tre eventi storici mettono in moto un processo di emersione dell’islam come fattore politico che in qualche modo animerà quelli che possiamo definire tre grandi network islamici diversi e in competizione tra loro. Questa competizione prima interna e poi direttamente anche con gli USA, caratterizzerà buona parte dell’agenda internazionale nell’Arco di Crisi (1) che va da Rabat all’Indonesia per poi, con gli attentati dell’11 settembre, assumere un carattere globale.
Il network iraniano
Questo network prende ovviamente grande slancio con la Rivoluzione Islamica del ’79, quando nasce la prima Repubblica Islamica (anche se in verità questa esisteva già come tale nel Pakistan post coloniale) che proietta l’islam politico nel mondo. Questo network ha però un limite fortissimo dentro lo stesso islam. L’Iran infatti non è un paese arabo ed è sciita e gli sciiti – minoritari – sono soggetti all’ostilità del resto della Sunna (la maggioranza nella comunità islamica). Ragione per cui il network iraniano riesce a consolidarsi solo dove ci sono comunità sciite: Iraq, Libano meridionale, regione dell’Herat in Afghanistan, alcuni nuclei in Pakistan, paesi arabi del Golfo. Negli anni Ottanta la sua influenza riesce ad avere successo nel Libano del sud (dove contribuisce alla nascita di Hezbollah) mentre viene duramente ostacolata da Saddam Hussein in Iraq, contro il quale verrà dato il via ad una sanguinosa guerra durata otto anni, istigata e foraggiata dagli USA, da Israele e dall’Arabia Saudita nel tentativo di contenere la possibile onda lunga islamica iraniana anche nei paesi arabi del Golfo.
Gli USA, insieme a Israele e Arabia Saudita sosterranno indirettamente e con armamenti entrambi i paesi belligeranti dando vita ad una serie di operazioni coperte e di alleanze trasversali che caratterizzeranno la loro azione in tutto l’Arco di Crisi meridionale. (2).
Il network saudita-statunitense.
Non è secondario rammentare che nel 1979, due mesi dopo la Rivoluzione Islamica in Iran, le truppe sovietiche entravano direttamente in Afghanistan e negli USA si diffonde il panico. Già era andato perso un gendarme regionale come l’Iran e l’URSS penetrava nel cuore dell’arco di crisi con le proprie truppe. Prende così il via l’operazione coperta teorizzata da Brzezisnki di trasformare l’Afghanistan nella prima linea della Jihad potendo contare sull’appoggio dell’Arabia Saudita e del Pakistan. Prende corpo così il network saudita-statunitense che agirà sistematicamente su tutti i fronti del post guerra fredda: dalla ex Jugoslavia alla ex URSS, dalla Bosnia alla Cecenia.
L’Arabia Saudita fornirà i soldi e la copertura religiosa, gli USA ci metteranno l’intelligence e le armi. In questo modo, fino alla fine degli anni Novanta, gli USA potranno contare su gruppi armati da scatenare in tutti i teatri dell’Arco di Crisi. Questo network – nonostante le contraddizioni che vedremo – agisce concretamente anche adesso, in modo particolare in Libano e contro l’Iran, ed è stato particolarmente efficace in Bosnia, nel Kosovo e in Cecenia.
E’ un network totalmente al servizio degli interessi degli USA e che spesso e volentieri si connette con gli interessi israeliani nella regione. Cosa che sta accadendo anche in queste settimane.
A metà marzo c’è stato infatti un vertice a Mosca al quale hanno partecipato i massimi leader di Israele e Arabia Saudita oltre che Abu Mazen per l’Anp. In questo vertice la questione palestinese è passata completamente in ultimo piano ed ha assunto invece rilievo centrale la “minaccia iraniana” sulle petromonarchie del Golfo e la convergenza di interessi tra Arabia Saudita e Israele contro il comune nemico iraniano.
Il network di Al Qaida.
Il terzo network dell’islam politico è il figlio degenerato del secondo. Al Qaida nasce infatti dentro l’operazione coperta del network statunitense-saudita in Afghanistan e per tutto il periodo della post guerra ne sarà parte integrante ed operativa nelle azioni nelle repubbliche della ex Jugoslavia e della ex URSS (3).
Ma ad un certo punto dentro il network saudita-statunitense si apre una profonda contraddizione. Essa è sicuramente determinata dalla delusione di molti jihadisti finanziati dall’Arabia Saudita per la subalternità della monarchia wahabita agli interessi USA. Per un verso questi “giovani jihadisti” sono inclini a imporre una più intransigente moralità religiosa, dall’altra avvertono la necessità di una maggiore indipendenza e fuoriuscita dall’arretratezza dei loro paesi. (4)
Ma un altro elemento scatenante e sottovalutato è quanto accadde in Algeria alla fine del 1992, quando un colpo di stato militare impedisce che si svolgessero elezioni in cui si profilava la netta vittoria del FIS (Il Fronte si Salvezza Islamica). Sarebbe stata la prima volta che una organizzazione dell’islam politico arrivava al potere attraverso le elezioni. Nulla di simile era immaginabile nei limitrofi Egitto, Tunisia, Marocco, Libia. A rendere più “detonante” la vicenda, vi è il sostanziale ed aperto sostegno di tutte le potenze occidentali – dagli USA alla Francia, dalla Gran Bretagna all’Italia – al colpo di stato militare che impedisce le libere elezioni in Algeria e il loro risultato.
Per la corrente più giovane e più radicale dell’islam politico – in particolare i salafiti – è il segnale che i cambiamenti nella regione non potranno avvenire attraverso la strada democratica ma solo attraverso la destabilizzazione delle oligarchie che controllano con pugno di ferro i paesi musulmani e che continuano ad essere subalterne agli USA e al resto delle potenze occidentali. E’ per questo che – secondo Al Qaida – l’Islam politico non può che trasformarsi anche in “Islam combattente” e non potrà che avere un carattere globale e non più locale.
La competizione tra i tre network dell’islam politico
I tre network islamisti che abbiamo individuato, rispondono ad obiettivi diversi. Per il network iraniano si è aperta una partita rischiosa ma interessante. Paradossalmente sono proprio gli USA ad aver spianato la strada alle ambizioni del network iraniano. Lo hanno fatto occupando e destabilizzando l’Iraq (dove gli sciiti sono maggioranza), occupando e mettendo in rotta i Talebani in Afghanistan (che avevano sottoposto a vessazioni la minoranza sciita e filo-iraniana nella regione di Herat), logorando e liquidando definendo il nazionalismo arabo, pretendendo l’allontanamento dei siriani dal Libano, rimettendo in discussione gli accordi di Taba (e appoggiando il fallimentare attacco israeliano al Libano nell’estate del 2006), assecondando i piani di guerra israeliani contro l’Iran stesso.
L’Iran sciita è diventato così – obiettivamente per ora – la principale linea di resistenza di tutto l’islam politico contro il progetto statunitense-israeliano del Grande Medio Oriente alleati con l’Arabia Saudita. Gli USA stanno utilizzando a tutto campo il network saudita-statunitense contro l’Iran cercando di fare leva sull’identità sunnita “minacciata” dall’onda lunga degli sciiti sia nelle petromonarchie del Golfo sia negli altri punti di tensione: Libano e Gaza sono tra queste.
Lo fanno in Libano – vedi gli scontri nel campo profughi di Nar el Bared o i continui scontri nel mega campo di Ein el Helwe, con il rischio concreto di scatenare a breve una nuova guerra civile – lo fanno in Palestina sostenendo Al Fatah contro Hamas (accusata di essere filo-iraniana), ma lo fanno soprattutto in Iraq con una spregiudicata giravolta di alleanze che ha visto le truppe USA prima sostenere gli sciiti e poi sostenere i sunniti.
Ma questa spregiudicatezza nelle alleanze da parte degli USA e di Israele, deve ora fare i conti anche con il terzo network (Al Qaida) che gioca una partita tutta sua e che soprattutto affianca alla lotta contro “ebrei e i crociati” (quindi i nemici esterni della Umma cioè di tutta comunità musulmana) una lotta feroce contro gli “apostati” (cioè i musulmani corrotti e infedeli ai principi coranici).
Al Qaida infatti persegue la lotta senza quartiere anche contro i regimi, i governi e le monarchie musulmane “stregate” dall’occidente o non sufficientemente osservanti dell’islam più retrivo. Questo passaggio complica di molto le operazioni statunitensi che hanno potuto sempre fare conto su oligarchie disposte a vendersi ed a cambiare alleanze repentinamente.
In Iraq, la rete di Al Qaida conduce la propria azione sia contro gli sciiti che contro i capi tribù e i leader sunniti che hanno accettato di collaborare con l’occupazione statunitense. In Libano all’aperta ostilità contro gli Hezbollah sciiti si accompagna la rottura con la famiglia Hariri fiduciaria dei sauditi e dell’occidente nel paese dei cedri. In Afghanistan e Pakistan alla lotta contro le truppe della NATO si affianca la lotta contro il regime pakistano e le minoranze sciite e cristiane.
Il network di Al Qaida è consapevolmente parte della guerra di civiltà in cui si muove con una consolidata capacità di utilizzo di tutte le forme moderne dei conflitti asimmetrici: attentati terroristici e uso dei mass media, richiesta di pulizia morale e condanna dei corrotti, proselitismo religioso e ipotesi “riformiste”. E’ chiaro che è questo network ad avere più appeal tra i giovani musulmani immigrati di seconda generazione o terza generazione che vivono nei paesi europei o negli stessi Stati Uniti o che potrebbero rimanere delusi dagli esiti incompiuti delle rivolte nel Maghreb e in MedioOriente.
Non solo strumenti della CIA ma neanche compagni di strada
Sul piano teorico almeno due di questo network islamici (quello iraniano e quello qaedista) sono in conflitto con i progetti degli USA in tutto l’Arco di Crisi, mentre il terzo – quello saudita – è organicamente collegato e subalterno con gli interessi di Washington. In realtà le cose si presentano in modo meno lineare perché la strumentalizzazione da parte degli Stati Uniti della frammentazione dell’islam politico è evidente, così come sono evidenti gli ormai numerosi incidenti di percorso degli spregiudicati doppi giochi o cambi di alleanza da parte degli USA in tutto il Medio Oriente. Ma liquidare tutto questo come azioni della CIA dice solo una piccola parte della verità e rischia di nascondere all’analisi tutto il resto e ciò sarebbe imperdonabile per i movimenti antimperialisti.
Il dettaglio da non trascurare assolutamente sulla entrata in scena dell’islam politico nelle relazioni internazionali, è che nessuno dei tre network islamici, in quanto tale, può essere considerato compagno di strada di una ipotesi di trasformazione sociale di segno progressista come quella che perseguiamo.
All’interno di essi agiscono anche forze di ispirazione religiosa che hanno dimostrato di essere realtà non sempre reazionarie come Hezbollah in Libano o l’esperienza di Hamas nel periodo della direzione di Rantisi (ucciso però dagli israeliani come tanti altri leader musulmani più avanzati), ma sono esperienze ampiamente circoscritte.
E’ innegabile ad esempio che la presenza e la competizione tra i tre network della Jihad abbia indebolito enormemente il carattere nazionalista della resistenza in Irak, che era invece prevalente nella prima fase della lotta contro l’occupazione statunitense ed alleata. Allo stesso modo il movimento di liberazione palestinese è ormai schiacciato tra l’opzione capitolazionista dell’ANP e quella sempre più confessionale di Hamas, riducendo al minimo la forza e il ruolo dell’opzione nazionalista e di sinistra che pure tra i palestinesi ha avuto in passato un forte seguito. C’è dunque ampia materia su cui cominciare a ragionare e a confrontarsi senza tesi auto-consolatorie.
Vittorio Arrigoni, generoso attivista che ha condiviso con i palestinesi di Gaza l’assedio, i bombardamenti, l’isolamento internazionale appare al momento l’ennesima vittima di questa aperta e feroce competizione tra i vari nerwork dell’islam politico e dell’uso strumentale che ne fanno gli Stati Uniti, Israele ed ora anche le potenze dell’Unione Europea. E’come se la ruota della storia abbia cominciato a girare all’indietro di almeno un secolo (5).
NOTE:
[1] La definizione di Arco di Crisi, da Rabat a Jakarta, è individuato, spiegato ed esemplificato nel libro di Zbignew Brzezinski“La Grande Scacchiera” pubblicato nel 1997
[2] Vedi l’operazione Iran-Contras e parallelamente le forniture di armi all’Iraq. Gli USA accetteranno senza battere ciglio il bombardamento e l’affondamento della fregata statunitense“Stark” nel Golfo Persico da parte degli iracheni ma accetteranno e diffonderanno la bufola mediatica dei curdi gasati da Saddam Hussein mentre è emerso che in realtà erano stati gli iraniani. Israele da parte sua appoggia l’Iran in quanto paese non arabo, così come farà con i maroniti in Libano, la Turchia, i curdi. Israele bombarda il centro nucleare iracheno di Osirak e venderà armi all’Iran, il quale nonostante i proclami antisionisti le accetterà. L’Arabia Saudita sosterrà economicamente e militarmente l’Iraq
[3] Il giornalista tedesco Jurgen Elsasser negli anni ha documentato molto bene le attività di Al Qaida in Bosnia e Kosovo. Vedi il suo capitolo nel recente libro “Zero” sull’11 settembre
[4] Indicativo e decisamente pedagogico per comprendere anche queste dinamiche è il film “Syriana”
[5] Con tutte le precauzioni del caso, è decisamente utile rileggersi “I Sette pilastri della saggezza”, il diario di Lawrence d’Arabia per capire il meccanismo di cooptazione delle elìte nel mondo arabo da parte delle potenze coloniali. Scritto poco meno di un secolo fa, il diario mantiene una straordinaria attualità.
* direttore di Contropiano, giornale comunista online
Sylvi { 16.04.11 alle 12:27 } lei infila me e qualcun altro vicino, fra la classe diggggerente!!! Suvvia, suvvia, suvvia,…e non mi faccia lei sganasciare dalle risate … Non merita citare l’attività di mio marito, perchè altrimenti direi che quel poco che abbiamo fatto è alla portata di chiunque abbia voglia di lavorare!!! Nessuno impedito!!!
—————————————————————–
Cara Silvy,
adesso scopriamo che tra la famosa PMI e gli operai non c’è più nessuna differenza.
Epperò non vorrete mica lasciare il povero Agnelli da solo a rappresentare il padronato? Ed i Benetton poi, che sono metà di mille e quindi tendenti verso la povertà per eccessivo accumulo di quote di divisione?
Insomma siamo tutti uguali, lo dicono i padroni e quindi c’è da crederci. Epperforza che poi la lotta di classe non è più di moda: visto che siamo tutti uguali non c’è più un diverso e questo dimostra che Marx aveva torto marcio.
Solo che questa uguaglianza ….. non sarà mica una forma perversa di socialismo? Cara, non mi starete mica facendo entrare dalla finestra quello che avete appena scopato fuori dalla porta, neh?
Mah…. Cosa mi tocca di sentire!
Senta cara, ma lei dice sul serio o mi sta prendendo per il coccige? Non me la prendo ma solo per saperlo. Tuttavia lei a volte mi sembra veramente un po’ confusa: riuscire a mettere insieme come fa lei nazionalismo e leghismo richiede degli equilibrismi logici ai quali io non riesco ad arrivare.
Un cordiale, mi creda, saluto U.
PS. In effetti nessuno è impedito di diventare un capitalista. Ma ci riescono in pochi ssimi quindi la cosa riguarda solo loro.Però questo sogno viene presentato a tutti come realizzabile per tutti. Lo è solo teoricamente,la maggioranza non ce la fanno.
Sylvi { 16.04.11 alle 12:27 } lei infila me e qualcun altro vicino, fra la classe diggggerente!!! Suvvia, suvvia, suvvia,…e non mi faccia lei sganasciare dalle risate … Non merita citare l’attività di mio marito, perchè altrimenti direi che quel poco che abbiamo fatto è alla portata di chiunque abbia voglia di lavorare!!! Nessuno impedito!!!
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Cara Silvy,
adesso scopriamo che tra la famosa PMI e gli operai non c’è più nessuna differenza.
Epperò non vorrete mica lasciare il povero Agnelli da solo a rappresentare il padronato? Ed i Benetton poi, che sono metà di mille e quindi tendenti verso la povertà per eccessivo accumulo di quote di divisione?
Insomma siamo tutti uguali, lo dicono i padroni e quindi c’è da crederci. Epperforza che poi la lotta di classe non è più di moda: visto che siamo tutti uguali non c’è più un diverso e questo dimostra che Marx aveva torto marcio.
Solo che questa uguaglianza ….. non sarà mica una forma perversa di socialismo? Cara, non mi starete mica facendo entrare dalla finestra quello che avete appena scopato fuori dalla porta, neh?
Mah…. Cosa mi tocca di sentire!
Senta cara, ma lei dice sul serio o mi sta prendendo per il coccige? Non me la prendo ma solo per saperlo. Tuttavia lei a volte mi sembra veramente un po’ confusa: riuscire a mettere insieme come fa lei nazionalismo e leghismo richiede degli equilibrismi logici ai quali io non riesco ad arrivare.
Un cordiale, mi creda, saluto U.
PS. In effetti nessuno è impedito di diventare un capitalista. Ma ci riescono in pochi ssimi quindi la cosa riguarda solo loro.Però questo sogno viene presentato a tutti come realizzabile per tutti. Lo è solo teoricamente,la maggioranza non ce la fanno.
x Pino
Caro Pino,
ho letto il suo post #27.
Per me e’ troppo convoluted, attorcigliato.
Le volevo dire solo che l’ho letto e che sfortunatamente le le teorie sull’assassinio barbarico di Vittorio Arrigoni continueranno senza fine.
Buona Domenica,
Anita
x Faust
Ho ricevuto il filmato dei “Dueling Banjos” dal film “Deliverance”.
Sembra che non fosse nello scritto del film, e’ una scena capitata a caso mentre filmavano.
Ho trovato il video su Youtube:
Unbelievable, beautiful, spontaneous scene from Deliverance..wmv
Full screen…..
http://www.youtube.com/watch?v=ceImZHhgP0U
Eccoci, la gente e’ locale, in remote zone della catena delle Appalachian Mountains, il ragazzo andicappato mentale non e’ un attore, la famiglia e’ stata generosamente remunerata per questa scena.
Molti sono inbred, non trovo la parola in Italiano, significa figli nati da famigliari con famigliari.
Ciao, Anita
Fonti investigative a Gaza hanno riferito che al momento risultano aver confessato due palestinesi arrestati, Farid Bahar e Tamer al-Hasasnah, identificati da Hamas come il killer di Arrigoni e uno dei basisti. Entrambi vengono descritti come jihadisti salafiti filo Al Qaida, fuoriusciti dal braccio armato di Hamas, ma rimasti in organico nei ranghi ufficiali della ‘sicurezza nazionale’ di Gaza.
x Anita
traduzione: non ci hai capito un accidente di quel post.
Neanch’io…quindi siamo in due.
Una riflessione estemporanea: la cultura cattolica e’ profondamente bizantina, cioe’ ‘convoluted’ come dici tu, anche nello scrivere e parlare. L’unico che sul blog sembra esserne immune e’ Uroburo, ed anche tu in verita’, perche’ quando eviti o ‘svicoli’ lo fai consciamente… Io lo sono a condizione di usare l’inglese, con l’italiano mi riesce difficilissimo essere lineare. Per farlo, devo pensare prima a come lo direi in inglese.
Ma non sempre. L’altro giorno sono stato ad una conferenza sulla sedazione in limine vitae tenuta da un prof cattolico di Oxford, credo inglese (preghiera prima e dopo la conferenza, io e lui abbiamo taciuto compunti…).
Orbene, il modo in cui si spiegava era chiaro, ma la scelta delle parole e soprattutto i trucchi logici erano bizantini al 100%.
Esempio: un giudice di qui dice che c’e’ l’intenzione di uccidere se si capisce che la conseguenza di un’azione e’ che porta alla morte di una persona. Io non ho nulla di eccepire, pura logica. Lui no: errore grave, dice lui, si confonde tra intenzione ed inevitabilita’ di un effetto….Roba da pazzi. Si vede che i cattolici non amano i processi alle intenzioni…
Ciao, Peter
Anita… il tuo link non si apre… ti rimetto questo
http://www.youtube.com/watch?v=1tqxzWdKKu8
… strabiliantemente strabilliante… ciao… è finito il freddo dalle tue parti..?. Qui il sole splende e il mare luccica… il malumore serpeggia fra le fila… specialmente col grande ritorno di Beppe Grillo… esstavolta in campagna elettorale…
continua…
Faust
riuscire a mettere insieme come fa lei nazionalismo e leghismo richiede degli equilibrismi logici ai quali io non riesco ad arrivare.Uroburo
x Uroburo
Io riesco benissimo a mettere insieme il mio” nazionalismo” con il mio “leghismo” esattamente come fanno i bavaresi e gli svevi con la Germania, o gli stiriani e i salsburghesi con l’Austria!
Ma queste cose le ho dette e ripetute parecchie volte.
Ho un’altra balla da correggere, che non riguarda lei, ma Peter che ha affermato che i tedeschi, alcuni, devono parlare inglese fra loro…perchè non si capiscono nei loro dialetti!!!
Solo chi non capisce niente del carattere tedesco, o frequenta i bassifondi, può affermare questo!
Ho controllato da un tedesco venerdì sera!
Qui c’è un mezzo italiano che crede che i tedeschi siano ancora all’analfabetismo di ritorno o meno! Confonde!!!!Confonde!!!
Vede, caro Uroburo, io posso “innervosire lei e il suo cocige” per le idee che esprimo, ma quando parlo sto attenta ai termini, e controllo le fonti, non me le invento, nè traviso le affermazioni degli altri!
saluti Sylvi
x Faust
Caro Nico,
anche il tuo non si apre.
E’ come il mio.
Devi cliccare: “Open in new window”
Qui fa ancora fresco, abbiamo avuto piogge torrenziali ed un solo giorno primaverile, la natura si e’ risvegliata ma per poco tempo.
Questa notte passata abbiamo avuto vento da uragano e pioggia copiosa, il mio albero di magnolia ha perso tanti boccioli ancora chiusi.
Il mio vicinato e’ allagato, io no, la mia proprieta’ e’ abbastanza inclinata.
Ciao, Anita
Caro Pino,
un video di Vittorio Arrigoni dedicato proprio a Roberto Saviano dopo l’intervento di quest’ultimo a “Per la verità, per Israele”
http://www.youtube.com/watch?v=UPzZwNnq2nc
Ciao a tutti.
Cara Anita, cosa pensi di Obama che bombarda un Paese Sovrano?¿
lo chiedo a te… agli ittagliani non ci penso nemmeno a chiedere il xcche del voltafaccia… ma come meno d’un’anno fa firmi il trattato bilaterale di amicizia e via preferenziale ai commerci /y/o affari e dopo meno d’un’anno lo bombardi¿¿¿ mah! ma Obama e gli usa… cche cciazzeccano… ¿¿??
Faust
… il crollo di un mito ( non x me… con tutto il rispetto…) Vik gliele canta a Saviano… resto in attesa di leggere da qualche parte… un qualche commento da parte di Saviano su questo videomessaggio di Vittorio Arrigoni…
F.
x Sylvi
io non sono un mezzo italiano, mentre lei e’ malinformata e sapientona per intero.
Anche a me quella ‘balla’ me l’hanno detto dei tedeschi, piu’ di uno, e non avevano un’istruzione di poco conto.
Bavaresi e sassoni sono piu’ ‘stranieri’ tra loro di lei ed io tra noi…Specie con riferimento alla Sassonia orientale
Peter
Sono rimasto estasiato dal liguaggio “chiaro” della Sylvi!
Quel “mezzo italiano” suona come “mezzo sangue”, impuro ,non degno…!!
Non c’è dubbio la Sylvi, parla chiaro e non si può travisarla..Lei !!
cc
la presente è una pura esercitazione “linguista” sull’uso dei linguaggi figurati !
Cara Sylvi
“Ho un’altra balla da correggere, che non riguarda lei, ma Peter che ha affermato che i tedeschi, alcuni, devono parlare inglese fra loro…perchè non si capiscono nei loro dialetti!!!”
Ti invito ad un esperimento.
Se conosci un’altro patano ,di Bergum ad es, prova a parlare in furlan con lui e che lui ti risponda in bergamasch pur y current e poi riscontra quanto avete capito usando il vostro minestrone linguistico .
Sappici dire della balla da correggere.
Una snappa e via ,all’opera!
L.
x Peter
Sono d’accordo che bavaresi e sassoni sono molto molto diversi.
I sassoni orientali, cioè l’ex DDR, sono stati obbligati, con la riunificazione, a fare stage e e corsi di studi nella Germania democratica.
La Germania ha investito in scuola, scuola, scuola…me l’ha detto la sassone Sylvi..tutti imparavano il tedesco di Francoforte, tutti!!!
Nell’Azienda di Stoccarda dove mio figlio ha fatto il master, c’erano parecchi DDR che non potevano laurearsi se non avevano fatto almeno sei mesi di QUA.
La Germania ha moltissime facce, anche al Sud che è il più ricco, brontolano, mugugnano…ma pagano …soprattutto perchè ne vedono i risultati!!!In poco più di ventanni!
Ma ho visto più critici verso l’Est i sassoni dell’Ovest, Brema, Amburgo, piuttosto che il Sud, soprattutto durante questa crisi che li ha stremati brutalmente.
Inoltre hanno moltissimi turchi…molto spesso poco inseriti su certe enclave.
Ma hanno ripreso a correre…il meno 20, anche 40 in certe zone… del 2009…è diventato un più 30…all’oggi!
Dove siamo noi italiani…meglio tacer!
Mai mi permetterei di contestare questi dati in GB…perchè non conosco la situazione in generale!
Sylvi
x Linosse
Nemmeno con una robusta razione di grappa mi sognerei di parlare friulano con un bergamasco…anche se, forse, sarebbe molto interessante!!!
Noi abbiamo imparato l’italiano…ricordi??? Lingua franca, come il tedesco di Francoforte!
Durante la tua forzata permanenza in Friuli hai mai sentito qualche friulano che pretendesse di comunicare con te nella sua lingua??? Sono sicurissima di no!
Prosit, Zyveli, salùt!
Sylvi
x Sylvi
su GB lei si permette di dire quello ed altro, senza conoscerne ‘una beata fava’, per usare il suo linguaggio ‘polentone’, e non solo suo.
Alla fine lei semplicemente concorda che vi siano delle differenze enormi tra tedeschi, specie tra Est ed Ovest, ma anche tra Nord e Sud, economiche ma non solo, infatti io mettevo il focus sulla lingua, per me la comunicazione e’ essenziale.
Quindi, dov’e’ il suo disaccordo?!
Non parlo tedesco, ma ne ho conosciuti parecchi. So che e’ una lingua ‘pluricentrica’, anche se lo standard mai apertamente ammesso e’ quello di Hanover, nel Nord (non Francoforte!). Ma vallo ad imporre a bavaresi, palatini, orientali, etc. Per non parlare degli altri ‘standards’, come quello svizzero ed austriaco.
E’ gia’ tanto che tra tedeschi nazionali si mettano d’accordo sulla lingua scritta, perche’ li’ un Dante non c’e’ mai stato.
Quella dell’inglese a volte usato come lingua franca non era una balla o una battuta. Immagino che la differenza tra certi dialetti interni alla Germania sia quasi tanto forte come tra olandese e tedesco standard, o italiano e spagnolo, se preferisce. O friulano e siciliano, se mai fosse concesso…O spagnolo e catalano.
Cercavo appunto di far notare cosa succede quando i singoli, dannatissimi dialetti sono elevati a ‘lingue’ regionali, nelle quali spesso i giovani vengono educati, declassando uno standard nazionale (quando c’e’…) al rango di fatto di lingua straniera.
A buon intenditor…
Peter
Suvvia caro Linosse, questa tua “becer” interpretazione, mi costringe ad un Seconda esercitazione Linguistica…per esempio..
..laddove la Sylvi dice..:..Io riesco benissimo a mettere insieme il mio” nazionalismo” con il mio “leghismo” esattamente come fanno i bavaresi e gli svevi con la Germania, o gli stiriani e i salsburghesi con l’Austria!
Ma queste cose le ho dette e ripetute parecchie volte.
Ella come avrai potuto notare giustamente virgoletta le parole leghismo” e “nazionalsmo”..come a volerne prendere le distanze…
In effetti quando si parla di Patria, lei intende l’estensione del focolare e quando parla di Nazione ,iLei intende quella nata dalla resistenza, mentre quando parla di leghismo Lei intende “sano federalismo!…(cattaneo ect,ect)
Non è colpa sua Poverina se gli Intellettuali capi della Lega sono Bossi,il trota, Calderori, Boghezio, Speroni…mentre la nazione è ora rappresentata da Bunga Bunga , cicchitto e escort varie…
I buoni propositi ,sono in realtà mal rappresentati,in Italia..in attesa che la Luce si diffonda nuovamente , tanto vale prendersela in esclusica con le colpe della Sinistra e della CGIL..lì mi pare che veramente, a quanto vedo si trovano tutti d’accordo , sia i puristi della Lingua che gli “sciagurati linguisti che pur rappresentando istanze giuste, non sanno esprimerle bene..un attesa della Luce..accontentiamoci della crtica alla Cgil
cc
Durante la tua forzata permanenza in Friuli hai mai sentito qualche friulano che pretendesse di comunicare con te nella sua lingua??? Sono sicurissima di no!
… il mio amico furlan, non recitava poesia ma le cantava xcche io potessi notare l’armonia della Lingua furlana… cantava le poesie di PPP… in furlan… cosi ho conosciuto Pasolini…
Ho ascoltato il comizietto di Beppe Grillo… e ad un certo punto tira fuori, x fare un’esempio… il comune di Codroipo… elli la mia mente volooo… al periodo di naia…!!
Faust
l’ anagramma di CODROIPO… XLinosse e cc…
… ne esce un’esclamazione… che ho tirato quando ho chiesto dov’era Codroipo… Se vuoi saperlo anagramma il nome della citta mi dissero….¿
Faust
Caro CC 45
Più che attesa della luce sembra una nevrosi conclamata di riminescenze della repubblica veneta sparsa a coriandoli(cosa moooolto diversa dalla patania).
Per i patani uniti in anima e corpo-razioni di abbondanti bufale dedico questa:
Beccatevi il trota
il federalismo manca
sul ponte sventola bandiera stanca
L.
sylvi { 17.04.11 alle 16:45 } Io riesco benissimo a mettere insieme il mio” nazionalismo” con il mio “leghismo” esattamente come fanno i bavaresi e gli svevi con la Germania,
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Cara Silvy,
mi scusi ma il paragone Italia-Germania non sta proprio in piedi.
La CDU bavarese non è un partito antinazionale come invece la Lega.
Un saluto U.
PS. Vorrei chiarire che, ovviamente, io non desidero affatto che lei se ne vada e men che meno che lei si senta impedita di esporre il suo parere, qualecchessia (e per opposto che possa essere al mio)
Quanto sopra valeva perfino per un mascalzone come il pregevole signor Popeye.