Quando ci fa comodo, anche l’attentatore suicida va benissimo. Ho segnalato all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia il razzismo dei nostri giornali verso i bambini libici. APPELLO PER FERMARE LA GUERRA

Ma come? Gli attentatori suicidi, detti anche kamikaze, non sono il massimo della schifezza, come sempre si grida giustamente sdegnati quando si fanno esplodere in Israele? E però leggo che un figlio di Gheddafy, il giovane Khamis, pare sia stato ucciso proprio da un kamikaze. E lo sdegno? Nessun accenno, su nessun mass media! L’unico sentimento che traspare, a volte gridato, è la forte speranza che Khamis sia stato davvero ucciso. Il fatto che sia stato un kamikaze, cioè un attentatore suicida, non frega niente a nessuno, non suscita nessun commento di riprovazione. Anzi, semmai è evidente l’approvazione. Se si tendono le orecchie si sentono bene gli applausi…
Il nostro razzismo traspare anche dall’uso delle foto dei bambini libici.  Ritratti mentre impugnano armi giocattolo inneggiando a Gheddafy, il Corriere della Sera ne pubblica le foto in prima pagina senza renderne irriconoscibile il viso, come invece la Carta di Treviso, e quindi la deonotologia professionale, obbliga a fare. La Carta di Treviso è nata infatti per proteggere i minori: senza l’autorizzazione – scritta – dei genitori NON si possono pubblicare foto dei loro figli minorenni. E quelli libici ritratti sul Corsera hanno al massimo 10 anni. Ho informato di tale violazione della Carta il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia (il Corsera ha la direzione a Milano), collega Letizia Gonzales, perché apra la procedura per i provevdimenti disciplinari. Campa cavallo mio che l’erba cresce? E’ possibile. Forse ormai imitiamo inconsciamente gli israeliani, per i quali i palestinesi, ma solo i palestinesi e non gli israeliani ebrei, divenano maggiorenni a 16 anni: un trucco “legale” per poterli mettere nelle galere “normali” anziché in quelle minorili, almeno teoricamente molto meno severe. Il tutto senza che né Sarkozy né Obama né altri abbiano qualcosa da ridire: la loro sensibilità è a senso unico. As usual.
E a proposito di Sarkozy: come volevasi dimostrare. Abbiamo ventilato per primi che l’intervento militare francese sia stato preparato a tavolino e a “prescindere”, ben prima che andassero in scena le grida e lo sdegno per le “fosse comuni” e gli “interi quartieri bombardati”, il tutto rivelatosi le solite bufale utili a ingannare la nostra opinione pubblica per spingerla ad accettare la guerra. Né più e né meno come la colossale balla delle “bombe atomiche irachene”.

Per tutti questi motivi ho firmato e vi invito a firmare l’appello che vi propongo qui in basso.
Grazie.

A P P E L L O


FERMIAMO LA GUERRA IN LIBIA!
Dopo una vergognosa campagna mediatica, che ha negato fin dal principio qualsiasi ipotesi di soluzione diplomatica, eccoci oggi sprofondati nel tunnel della guerra. Sotto le bombe muoiono così non solo i cittadini di Tripoli ma gli ideali stessi che hanno portato in piazza tanti giovani nei Paesi arabi.
La prima vittima di una guerra è sempre la verità, perché solo con la menzogna e l’inganno è possibile giustificare l’uso della forza contro i popoli al fine di depredarli delle loro risorse. Anche nel caso della Libia i motivi che spingono gli Stati Uniti, la Francia, la Gran Bretagna e anche l’Italia a far rullare i tamburi di guerra riguardano le immense ricchezze del sottosuolo: gas e petrolio.
In Libia oggi è in corso un’autentica guerra civile, con uno scontro politico tribale e tra fazioni, in cui si mescolano anche le giuste aspirazioni dei giovani a liberarsi da ogni forma di oppressione e di ingiustizia sociale. I tratti autoritari e repressivi del regime di Gheddafi e le violenze degli scontri armati di questi giorni non ci faranno cadere nel tranello bellico. Noi ripudiamo la guerra e affermiamo la nostra contrarietà ad ogni tipo di intervento armato in Libia, ivi compresa la no-fly zone.
Non vogliamo assistere in silenzio ad una nuova “guerra umanitaria”.
Chiediamo l’immediato cessate il fuoco. Facciamo appello alla comunità internazionale affinché si ponga fine ad ogni ingerenza straniera e rilanciamo l’ipotesi di una soluzione diplomatica che veda protagonisti i Paesi del sud del mondo ad iniziare da quelli africani e sudamericani.
Nel pieno rispetto dell’art.11 della nostra Costituzione, chiediamo al Parlamento e al governo di fermare la guerra impedendo l’utilizzo delle basi italiane e di sostenere la soluzione negoziale alla crisi.
Facciamo appello ai movimenti, alle associazioni, ai comitati, alle forze politiche e sindacali e a tutte le cittadine e cittadini affinché si adoperino a far crescere le mobilitazioni unitarie contro la guerra, anche con una grande manifestazione nazionale.

Per adesioni:   fermiamolaguerra@gmail.com

PRIME ADESIONI

1.    AMATO FABIO, Responsabile Esteri Prc
2.    AMATO ROSALIA, Centro Gramsci
3.    ANTONINI ENNIO, Centro Gramsci
4.    ARZARELLO FLAVIO, Coordinatore nazionale FGCI
5.    BATTIGLIA ROBERTO, Coordinatore Nuestra America
6.    BELLIGERO ANNA, Portavoce nazionale GC
7.    BELLIGONI MAURIZIO, Psichiatra – Seg. Reg. PRC Marche
8.    BELMONTE ALESSANDRO, Blogger ilbriganterosso.it
9.    BIANCHETTI FILIPPO, Gaza Freedom March
10.    BIEMMI  INES
11.    BONAJUTO EMILIA
12.    BURGIO ALBERTO, Docente Universitario
13.    CAPONI ALESSANDRA, Comitato STOP Agrexco Roma
14.    CAPRI CHIUMARULO ROCCO, Attore
15.    CARARO SERGIO, Direttore Contropiano
16.    CATONE ANDREA, Saggista e storico – Direttore rivista Ernesto
17.    CECCONI PATRIZIA, Associazione Amici Mezza Luna Rossa
18.    CESARIO GIAN PIERO
19.    COSTA RENATO, Segretario Regionale CGIL-Medici, Sicilia
20.    CRESCI FEDERICA, PRC
21.    CUCCIOLLA ARTURO, Architetto
22.    DAHMASH WASIM, Docente Universitario
23.    DAL TOSO MARCO, Coord. FDS Milano, Cpn PRC
24.    DE CECCO MARCO, Cristiani per la pace
25.    DE SANCTIS PIERO, Centro Gramsci
26.    DELFINO PESCE VITTORIO, Docente Universitario
27.    DI DONATO ALESSIA, Redazione Oltre|Media.it
28.    DILIBERTO OLIVIERO, Segretario PdCI
29.    DINUCCI MANLIO, Saggista e collaboratore del Manifesto
30.    DONNO ADA, Presidente AWMR Italia – Donne della regione mediterranea
31.    DORSI ANGELO, Storico
32.    FEDELI STEFANO, PdCI
33.    FRANCESCAGLIA FRANCESCO, Responsabile Esteri PdCI
34.    FRISOLI GIOVANNA, RSU Comune Milano
35.    GEIMONAT MARIO, Docente Universtario Ca’ Foscari Venezia – Presidente Centro Gramsci
36.    GEMMA MAURO, Direttore Ernesto On-line
37.    GENOVALI ANDREA, Presidente PuntoCritico
38.    GIACCHÈ VLADIMIRO, Economista
39.    GIACOMINI RUGGERO, Storico dei movimenti per la pace e della resistenza
40.    GIANNINI FOSCO, Senatore PRC XV legislatura
41.    GIORDANO ENRICO, ARCI Ferrara
42.    GRASSI CLAUDIO, Segreteria nazionale PRC
43.    GRISOLIA MARCO, FGCI Milano
44.    GUARNIERI ANTONELLA, Docente Storia Università Ferrara
45.    HOBEL ALESSANDRO, Storico del movimento operaio
46.    IANNETTI FABRIZIO
47.    IOZZO ALFONSO, Medico di base
48.    JACHETTI IVANA, Servizio cultura Giunta regionale Marche
49.    JEAN GASPARE
50.    LABANCA FEDERICA
51.    LEONELLO ALESSIA, Fotoreporter – Comitato per non dimenticare Sabra e Chatila
52.    LICANDRO ORAZIO, Resp. organizzazione PdCI – FDS
53.    LIMITI STEFANIA, Comitato per non dimenticare Sabra e Chatila
54.    LOCHE ELENA
55.    LOCHE GIULIA
56.    LOREFICE GIORDANO
57.    LOSURDO DOMENICO, Filosofo
58.    LUCHETTI ROBERTO, Rete disarmiamoli
59.    MAGNI GIANPIERO
60.    MANGANI LIDIA, Preside – Cgil nazionale scuola
61.    MANNOCCI LUANA, Medico
62.    MARCELLI FABIO, Ricercatore CNR – Giuristi Democratici
63.    MARINGIÒ FRANCESCO, Associazione Marx XXI
64.    MARINO LUIGI, Associazione Massimo Gorki Napoli
65.    MERLIN VLADIMIRO, Consigliere Comunale Milano – Federazione della Sinistra
66.    MESSINA RICCARDO, Avvocato
67.    MICHELE GIORGIO, Giornalista de Il Manifesto
68.    MIDOLO SEBASTIANO, Movimento contro la base di Sigonella
69.    MILENA FIORE, PdCI
70.    MINGARELLI MARIANO, Attivista pro Palestina
71.    MONTANARI LAURA, Fotoreporter
72.    MURA ROSANGELA
73.    MUSOLINO MAURIZIO, Giornalista – PdCI
74.    MUSSI LORETTA, Presidente Un ponte per…
75.    NESPOLO CARLA, Presidente Istituto Storico Resistenza Alessandria
76.    NICOTRI PINO, Giornalista
77.    NOBILE FABIO, Consigliere regionale Lazio – Federazione della Sinistra
78.    NOCERA MAURIZIO, Scrittore
79.    OGGIONNI SIMONE, Portavoce nazionale GC
80.    PAGANO MANUELE
81.    PALERMI MANUELA, PdCI – Federazione della Sinistra
82.    PALMIERI ENRICA, Insegnante danza Accademia nazionale danza Roma
83.    PAVAN GIANMARIA
84.    PERRONE NICO, Coordinatore Fds Bari
85.    PIAZZA TANO, Movimento “No Ponte”, Messina
86.    RICCI RODOLFO, FILEF Nazionale
87.    RIGOTTI EMILIO
88.    RIZZATI FRANCESCO, Consigliere Comunale Milano PdCI – FDS
89.    RODILOSSO LUCA
90.    SABINO LOREDANA, Cantante
91.    SALEH BASSAM, Corrispondente di ALNAHARNEWS in Italia
92.    SALMAN YOUSEF, Delegato Mezzaluna Rossa in Italia
93.    SANTOPADRE MARCO, Direttore Radio Città Aperta
94.    SELLER LUCIANO
95.    SEVERINI MARINO, Voce e chitarra de “La Gang”
96.    SINISI ANGELA
97.    SORINI FAUSTO, Associazione Marx XXI
98.    SOSSIO SACCHETTI FRANCESCO, Musicista
99.    SQUIZZATO ALESSANDRO
100.    STERI BRUNO, Direttore “Essere Comunisti”
101.    TIBALDI DINO, Senatore PdCI XV legislatura
102.    TOSTO TIZIANA, Attrice teatrale
103.    TROMBONI DELFINA, Storica – Direttrice museo risorgimento e resistenza di Ferrara
104.    URRO GIOVANNI, Assessore Sesto San Giovanni
105.    VASAPOLLO LUCIANO, Docente Universitario
106.    VELCHI ROMINA, Vice Direttore Liberazione
107.    ZANABONI PIETRO

375 commenti
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  1. controcorrente
    controcorrente says:

    Tu invece devi iniziare come ha detto Santoro un pellegrinaggio al Santuario di Monte Vergine, hai anche un motivo in più del buon buon FERRARA, COME GIà TI HO SPIEGATO !

    cc

  2. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Meglio inkazzarsi per cose serie, come quando Pino scrive:

    “Il nostro razzismo traspare anche dall’uso delle foto dei bambini libici. Ritratti mentre impugnano armi giocattolo inneggiando a Gheddafy, il Corriere della Sera ne pubblica le foto in prima pagina senza renderne irriconoscibile il viso, come invece la Carta di Treviso, e quindi la deonotologia professionale, obbliga a fare. La Carta di Treviso è nata infatti per proteggere i minori: senza l’autorizzazione – scritta – dei genitori NON si possono pubblicare foto dei loro figli minorenni. E quelli libici ritratti sul Corsera hanno al massimo 10 anni”.
    —————————————————————————

    Questa non la sapevo, non sapevo che ci fosse una Carta che non viene rispettata dai bonzi di via Solferino.
    Me li vedo, nei talkshow, tutti computi, educati, abatini del potere, franzaospagnabastachesemagna….
    Ipocriti.
    C.G.

  3. Popeye
    Popeye says:

    # 98
    Adesso mio nonno non centra nulla! Mica vuoi nascondere la manina come fanno i codardi vigliacchi.
    Non ti permettere mai più di portare in questione la mia famiglia!
    Hai ragione non capisco una sega! Queste le lascio a te perché ne sei un esperto con quelle mentale con quelle attuale.

  4. Uroburo
    Uroburo says:

    Popeye { 25.03.11 alle 15:52 } E un conto essere obiettore di coscienza pero’ un altro quando l’obiettore di coscienza disprezza quelli che sono pronti a dare la loro vita per difendere la patria.
    E’ meglio che stai zitto.
    ——————————————
    Mio pregevole signor Popeye,
    mi saprebbe dire quando mai il Gino avrebbe disprezzato “quelli che sono pronti a dare la loro vita per difendere la patria”.
    Il Gino ha fatto l’obiettore di coscienza ma non ho mai letto sue critiche verso coloro che hanno prestato servizio militare.
    Quindi questa sua affermazione è o una delle sue solite menzogne oppure uno dei suoi soliti deliri.
    Ma quando lei imparerà ad essere un po’ corretto invece di essere il solito mascalzone di sempre?
    Nel solito fragoroso silenzio dei suoi supporter, che evidentemente sono fatti della sua stessa pasta. U.

  5. Popeye
    Popeye says:

    # 101
    Raddoppia la dose plis! E’ una emergenza! Chiama la 118 diciotto forse arriverà AZ con le sue pilloline!

  6. controcorrente
    controcorrente says:

    caro pino ,
    ma è possibile che un Signore come AZ non sia su più su questo Blog ?
    Certo la sua è stata una presa di posizione” personale”,ma io mi domando e dico, ITEMPI SI FANNO DIFFICILi e i CORVI continuano a volare indistirturbati con i loro CRA,CRA…mai nemmeno che un’avvoltoio se vada ..!!
    Era solo un pensierino della sera..!!

    cc

    Ho sentito Anno Zero Tramite Internette e ho capito molto bene ,il discorso su Ferrara..e i suoi risvolti…
    Ore di Santoro si può pensar quello che si vuole..ma non che il clima che sta montando non sia quello da Lui descritto..!!

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    PS. Constato poi che per lei il dialogo consiste, come sempre, nell’invitare gli altri a stare zitti.
    Democrazia useggetta? U.

  8. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro popone ,
    accolgo il tuo invito a non parlare più di famiglie.
    Con la tua non voglio proprio sporcarmi !

    cc

  9. Popeye
    Popeye says:

    # 104
    Ha disprezzate me e il mio patriottismo. Basta leggere i suoi post! CG non bisogna di essere difeso da un crautopadano. Sei tu che deliri con tutto e sei bugiardo pure. Non ho niente da imparare specialmente da te ma forse tu dovresti imparare a fare i fatti tuoi. PS – don’t break my balls!

  10. controcorrente
    controcorrente says:

    Popone ,
    la cosa a questo punto non mi interessa più, veditela con i Ladroni e I garibaldini, io non stato nè uno lìaltro e nemmeno mio nonno e mio padre
    Come ti ho detto le mie preplessità con la tua famiglia sono state di altro genere ,in considserazione delle tue ipotesi!
    Altra cosa !

    cc

  11. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x C.G., Popeye e Uroburo

    Commettete tutti un errore di prospettiva. E di definizione. Non si tratta di gente “pronta a dare la vita per la patria”, il che è già deprecabile visti i risultati tragici ottenuti per secoli dalla marea di “pronti a morire” delle centinaia di patrie man mano in guerra. Si tratta invece piuttosto di gente pronta a uccidere GLI ALTRI per la propria patria. I militari vanno per uccidere e distruggere, oltre che per saccheggiare e magari pure stuprare se capita. Poi capita, ovviamente, che si possa restare accoppati. Ma la molla è quella dell’andare ad uccidere.

    Lo stesso curioso errore lo facevano i romani con il loro motto “Pulchrum est pro patria mori”, diventato il disonestissimo “E’ bello morire per la patria” caro a tutti i fascisti e nazionalisti un tanto al chilo. E infatti: come cazzo si fa a sapere se è bello morire per la patria se una volta morti non si può raccontare a nessuno se è stato bello o schifoso?! La frase corretta, quella reale e non ipocrita, assassina e infingarda, è dunque “E’ bello che GLI ALTRI, E NON IO, vadano a morire per la patria”!

    Termino facendo notare che il tanto decantato termine “immolarsi” – per esempio per la patria – deriva dalla “salsa mola”. Di che si trattava? Era la salsa di farro e altro preparata una volta l’anno dalle Vestali per essere spalmata sugli animali da accoppare per offrirli ai vari dei. Non mi pare il massimo essere trattati o comportarsi come animali da offrire agli dei. Infatti anche il termine “sacrificarsi” deriva dal “sacrifico”, cioè dal “fare sacro” ovvero uccidere la vittima agli dei.
    Visto che ci siamo, faccio notare altre due cose:
    – l’imbecillità dell’espressione “offrire la vita” di qualcuno, persona o animale, agli dei: uccidendo la vittima sacrificale NON si offre infatti NESSUNA vita, ma solo la morte.
    – Il tanto decantato “sacerdote” non è altro che quello che “conduce al sacro”, cioè alla morte le vittime sacrificali. Insomma, un assassino rituale e legale. La gente si illude che i sacerdoti ci conducano alla “vita eterna”, ma in realtà ci conducono alla morte- E l’etimologia inchioda la realtà alla sua verità storica. Altro che chiacchiere. “Patriottiche” o “sacre”.
    Un saluto a tutti.
    pino

  12. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    NON NE DUBITAVO. ORA E’ TUTTO PIU’ CHIARO. FORSE ANCHE RIGUARDO COSE SUCCESSE QUI
    —————————————-
    http://www.nena-news.com/?p=8362

    ISRAELE, UNITA’ SPECIALI PER INFILTRARE GRUPPI FILO-PALESTINESI
    Il quotidiano Haaretz ha riferito della formazione di team specializzati che avranno il compito di monitorare e penetrare gruppi e associazioni internazionali che svolgono attivita’ considerate “anti-israeliane”.

    DI STEFANIA LIMITI

    Roma, 25 marzo, 2011, Nena News – L’intelligence israeliana non è mai sazia della caccia agli amici dei palestinesi e ha perciò messo a punto nuove unità speciali per spiare e infiltrare i gruppi antisionisti. Il nome delle nuove strutture è top secret ma si sa che sono state ideate quest’anno dall’unità di ricerca del Mid (Military Intelligence Directorate) con l’unico scopo di monitorare e controllare i movimenti che organizzano le proteste contro Israele e propongono il boicottaggio ed il disinvestimento della sua economia.

    Il quotidiano di Tel Aviv Ha’aretz cita ufficiali del Mid secondo i quali queste campagne ‘selvagge’, legate a loro dire ‘ai gruppi terroristi palestinesi’, delegittimano Israele ed il suo diritto di esistere. Dopo l’azione della Gaza Freedom Flottila che nel giugno del 2010, pagando un drammatico prezzo di vite umane (9 attivisti turchi furono uccisi dai commando israeliani scesi dagli elicotteri sulla nave Mavi Marmara), riuscì a svegliare la comunità internazionale e accendere i riflettori su Gaza, il governo di Tel Aviv ha deciso di affinare gli strumenti di repressione dei movimenti di protesta dando vita alle unità speciali che lavorano direttamente alle sue dipendenze, sperando così di ottenere un impossibile risultato: fermare la solidarietà internazionale.

    Nei giorni scorsi sempre il quotidiano Haaretz ha riferito che il ministero degli esteri israeliano ha avviato una campagna diplomatica per persuadere i governi occidentali ad adottare misure volte ad impedire la partenza per Gaza delle 15 navi (tra le quali una battente bandiera italiana) che formano la nuova Freedom Flotilla. Secondo un comunicato diffuso all’inizio del mese dagli attivisti internazionali, la Flotilla 2 dovrebbe salpare per la Striscia nella seconda meta’ di maggio. Nena News

  13. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Caro Pino (114)
    Con parole molto più povere intendevo proprio questo.
    Non si “dona” la propria vita alla Patria.
    Solo la morte.
    Vaglielo a far capire al Poppy, tutto ingessato (perchè in questo modo acculturato) sul “yes sir”!
    Invece ci sarebbe bisognoimpellente di tanti “no, sir”

    C.G.

  14. Popeye
    Popeye says:

    Caro Signor Nicotri
    Sono d’accordo su certi punti. Credo di aver detto che nella difesa della patria l’obiettivo e’ far morire il NEMICO e non se stessi per la semplice ragione che se tutti i militari amici si fanno ammazzare per amor di patria o qualunque altra ragione porta solo alla sconfitta. Generale Patton lo ripeteva a ogni opportunità ai suoi soldati. Non credo sia bello ammazzare altre persone per qualunque motivo ma a volte e’ necessario per la preservazione di se stesso, la famiglia, o concittadini – anche se qualcuno di questi sono obiettori di coscienza.
    Durante la guerra del Vietnam quando ancora c’era la leva, i giovani testimoni di Geova, tutti obiettori di coscienza, si arruolavano lo stesso e facevano il loro servizio come corpsman assistendo i feriti sul campo di battaglia senza avere in possesso nessun arma.
    Buona giornata anche a Lei.

  15. Popeye
    Popeye says:

    # 117
    Eccome no! Sicuramente come un iena ridens che fa tutte e due allo stesso tempo.

  16. controcorrente
    controcorrente says:

    Ah il generale patton quello dei fatti di Biscari, ove rifulse alto e senza ombre l’eroismo ed i patriottismo amerikano..peccato che a farne le sepese furono gli Italiani….(non fascisti

    alcune note

    ..L’ordine
    Ma gli atti dei processi per «i fatti di Biscari» accreditano la possibilità che le vittime siano state molte di più. Tutti i crimini sono stati opera della 45ma divisione di Patton, i «Thunderbirds»: reparti provenienti dalla Guardia nazionale di Oklahoma, New Mexico e Arizona. Vengono descritti come cow boy, con elementi d’origine pellerossa. Ma presero parte con coraggio ad alcune delle battaglie più dure del conflitto. Quello sulle coste siciliane fu il loro battesimo del fuoco: avevano l’ordine di conquistare entro 24 ore i tre aeroporti più vicini alla costa, strategici per trasferire dal Nord Africa gli stormi alleati. Invece la disperata resistenza di due divisioni italiane e di poche unità tedesche li fermò per quattro giorni. Molti G.I. persero il controllo dei nervi. Ed erano tutti convinti che il generale Patton avesse ordinato di non fare prigionieri. Decine di soldati, graduati ed ufficiali testimoniarono al processo: «Ci era stato detto che Patton non voleva prenderli vivi. Sulle navi che ci trasportavano in Sicilia, dagli altoparlanti ci è stato letto il discorso del generale. “Se si arrendono quando tu sei a due-trecento metri da loro, non badare alle mani alzate. Mira tra la terza e la quarta costola, poi spara. Si fottano, nessun prigioniero! E finito il momento di giocare, è ora di uccidere! Io voglio una divisione di killer, perché i killer sono immortali!».

    L’orrore
    Il primo a scoprire e denunciare gli eccidi fu il cappellano della divisione, il colonnello William King. Alcuni soldati americani, sconvolti, lo chiamarono e gli indicarono la catasta dei corpi crivellati dal sergente West: «E’ una follia – gli dissero -, stanno ammazzando tutti i prigionieri. Siamo venuti in guerra per combattere queste brutalità non per fare queste porcherie. Ci vergogniamo di quello che sta accadendo». King corre a cercare il comando del reggimento. Ma lungo la strada per l’aeroporto vede un recinto di pietra, probabilmente un ovile, pieno di italiani catturati. Recita il verbale del cappellano: «Quando mi sono avvicinato, il caporale di guardia mi ha salutato: “Padre, sei venuto per seppellirli?”. “Cosa stai dicendo?”, replicai io. Il caporale rispose: “Loro sono lì, io sono qui con il mio mitra Thompson, tu sei lì. E ci hanno detto di non fare prigionieri”». A quel punto King sale su un masso, chiama tutti gli americani presenti e improvvisa una predica per convincerli a risparmiare quegli uomini: «Non potete ucciderli, i prigionieri sono una fonte preziosa di notizie sul nemico. E poi i loro camerati potrebbero vendicarsi sui nostri che hanno preso. Non fatelo!». Altrettanto drammatica la testimonianza del capitano Robert Dean: «Venni fermato da due barellieri disarmati. Mi dissero: “Abbiamo due italiani feriti, mandate qualcuno ad ammazzarli”. Io gli urlai di curare quei soldati, altrimenti gliela avrei fatta pagare”».

    buona lettura

    cc

  17. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Poppy, un quesito:
    chi lo decide chi è NEMICO?

    Ricordo con profonda tenerezza Muhammad Alì quando si rifiutò di partecipare alle mattanze nel Vietnam e disse:
    “perchè devo andare ad ammazzare i Vietcong?
    Loro non mi hanno mai chiamato “sporco negro”!

    Ecco, proprio di questa gente, di gente che sa essere UOMO si ha impellente bisogno.

    C.G.

  18. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Controcorrente e Popeye

    Il generale Patton, se non ricordo male, è l’inventore della guerra totale. Della guerra, vale a dire, che spazza via anche le strutture produttive e civili del “nemico”. Novità che mise in pratica nel corso di una famosa avanzata militare da est a ovest nel corso della guerra civile, sempre se non ricordo male.
    Non a caso è stato dato il suo nome a un famoso e notevole carroarmato. Ormai però superato, e di molto, non solo dal Leopard ma soprattutto dall’israeliano Merkava. Con tutto ciò che non solo simbolicamente ne consegue.
    A proposito: sapete cosa significa Merkava? Con la solita miserabile “intelligenza” tipica dei militari di tutto il mondo gli israeliani il loro micidiale carroarmato lo hanno chiamato “Cocchio celeste”! Poi dicono che i loro alti comandi non sono in mano a gente malata, fanatici ovviamente “religiosi”. Jahwé, il famoso “dio degli eserciti”, ha ora il suo degno cocchio….
    Preferisco andare a piedi, grazie.
    pino

  19. Formicone di Comunione&Libberazzione deve essere imoazzito
    Formicone di Comunione&Libberazzione deve essere imoazzito says:

    “‘Vendola è un miserabile, lo sapevamo e lo conferma. Fra l’altro ripete le stesse parole che ha detto venti giorni fa, quindi probabilmente è sotto effetto di qualche sostanza”. Queste alcune delle civilissime parole dette da Roberto Formigoni contro Nicola “Niki” Vendola. Strano che non gli abbia anche dato del culattone, dato che c’era. Ma forse un motivo c’è… Sarebbe stata probabilmente un’autoffesa. E si sarebbe offeso pure Robertino Calderoli.
    In quest’Italia del bunga bunga e del menga menga berluscone i Formicone sono la migliore espressione del degrado al quale siamo arrivati.
    Pater, libera nos a Formicone et Berluscone|
    Ratzy a Maryssymy

  20. Perfino Fini s'è accorto che la Padania è una gran cazzata
    Perfino Fini s'è accorto che la Padania è una gran cazzata says:

    “La più grande sciocchezza è quella di parlare di Padania. Che cosa tiene insieme, infatti, Ventimiglia con il Cadore se non l’essere italiani?”. Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, conversando con l’ex presidente del Consiglio, Giuliano Amato, durante la presentazione del suo libro “L’Italia che vorrei”.

    “Non si può sostituire all’identità nazionale – dice il presidente della Camera – quella artefatta della Padania. Che non è una identità culturale, è una pianura…”.
    —————————————
    Ma non poteva accorgersene prima? Era una cosa chiara anche ai somari, fatta eccezione per il figliolino di Bossi senatùr con l’usel che non l’è più dur.
    Ratzy a Mary

  21. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Caro Poppy, voglio raccontarti una storia semi-vera, ma potrebbe essere verissima.

    C’era un ragazzo, si chiamava Johannes Morandy
    che come me amava i Beatles e i Rolling Stones
    girava il mondo, veniva dagli Stati Uniti d’America.
    Non era bello, ma accanto a sé aveva mille donne se cantava Help, Ticket to Ride, o Lady Jane, o Yesterday.

    Cantava viva la libertà ma ricevette una lettera…
    la sua chitarra mi regalò: fu richiamato in America.
    Stop ! Coi Rolling Stones ! Stop ! Coi Beatles stop !
    Gli hanno detto “va nel Vietnam e spara ai Vietcong”
    tatatatatatatatata…………

    C’era un ragazzo, Poppy,
    che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, girava il mondo e poi finì a far la guerra nel Vietnam.
    Capelli lunghi non porta più non suona più la chitarra ma
    uno strumento che sempre da la stessa nota: “ta.ra.ta.ta”
    Non ha più amici, non ha più fans, vede la gente cadere giù,
    nel suo paese non tornerà, lui è morto nel Vietnam.

    Nel petto un cuore più non ha, ma due medaglie o tre.

    C.G.

  22. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    accolgo volentieri la tua precisazione, interessantissima per altro, ma devo precisare che io mi limitavo a seguire la diatriba tra il Gino ed il pregevole signor Popeye dicendo che il primo non ha mai criticato il patriottismo (inteso come l’amore per la propria patria) in sè e per sè.
    Si è limitato a criticare, anche duramente, coloro che, in nome dell’amore per la loro patria, pensano sia giusto negare alle patrie altrui quei diritti che riconoscono alla loro. Insomma coloro che, per amor di patria, pensano che sia legittimo aggredire le patrie degli altri. Per altro è del tutto evidente che il Gino è molto attaccato alla sua patria e solo un falsario come il pregevole signor Popeye può negarlo. Ma l’amor di patria del Gino rispetta, giustappunto, le patrie degli altri.
    Io invece, come sai, non ho patria e men che meno questa in cui mi sono sempre identificato con grande fatica. Come ho sempre detto, per me patria è là dove uno si trova bene; oltre a tutto io apprezzo assai poco un sentimento che nasce con la cultura romantica, una cultura che a me non piace. Preferivo di gran lunga l’internazionalismo illuminista, quando ci si sbudellava per ragioni chiare, gli interessi, e non per un disvalore come un pezzo di stoffa colorata.
    Tuttavia io non ho mai criticato coloro che hanno amore per la propria patria, alla sola condizione che rispettino le patrie altrui. Non ho mai criticato la Silvy perchè ama la sua patria: contenta lei contenti tutti. La stessa cosa per il pregevole signor Popeye o per l’Anita: fanno bene ad esser attaccati al loro nuovo paese, è un sentimento che io non provo ma che rispetto negli altri.
    Ma anch’io, come il Gino, rispetto poco coloro che difendono la loro patria dall’altra parte del mondo. Che differenza ci sarebbe allora tra l’amor di patria ed una politica imperialistica?
    Un saluto U.

  23. Uroburo
    Uroburo says:

    Popeye { 25.03.11 alle 17:21 } Ha disprezzate me e il mio patriottismo. ma forse tu dovresti imparare a fare i fatti tuoi. PS – don’t break my balls!
    Popeye { 25.03.11 alle 17:24 } No democrazia crautopadana!
    ————————————————————————-
    Mio pregevole signor Popeye,
    questi suoi due messaggi sono l’ennesima dimostrazione delle sue bennote tendenza da falsario.
    Come ho detto nel mio messaggio precedente, il Gino è molto attaccato alla sua patria d’origine: solo un cretino potrebbe negarlo. Ma l’amor di patria del Gino rispetta la patrie altrui a differenza di quello suo e dell’Anita, almeno credo.
    Il Gino non disprezza chi ama la sua patria ma chi, in nome dell’amor di patria, aggredisce le patrie degli altri. Proprio come fate voi canaglie useggetta da due secoli.

    Quanto al suo secondo messaggio tutti qui dentro, tranne gli imbecilli o i falsari abituali, sanno che io posso essere critico con certi aspetti del modo di vivere meridionale ma sono contrarissimo al partito legaiolo. Io non credo, per quanto mi riguarda, alle patrie ma sono del parere che la distruzione dell’unità d’Italia porterà più danni che vantaggi.
    Questo capovolgimento della mia posizione però non è frutto di imbecillità ma solo effetto della sua abituale e notoria malafede.
    Mio pregevole signor Popeye, lei rimane uno a cui una persona per bene come io sono non può stringere la mano. Un saluto U

  24. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x U.

    Delira, lo so.
    Ma in fondo credo sia un buon diavolo. Una persona per bene.
    Difficile cambiare opinione sulle cose della vita quando per una vita uno (non sarà il caso di Poppy ma è sintomatico) ha fatto sempre il mediano.
    Galoppa e zitto gli urlavano i difensori, muoviti, pedala,
    pedalare, pedalare, a me la palla!… imprecavano gli attaccanti.
    E lui, avanti e indietro fino a farsi scoppiare il cuore.
    Avrebbe dato la vita per la squadra.
    L’allenatore sapeva benissimo che su di lui ci si poteva contare:
    Uno che non farà mai domande, che ci mette le gambe e dirà sempre sì.
    Sissignore, comandi!
    C.G.

  25. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Pino ,
    tu confondi Schermann con Patton. I carri di Patton erano gli Schermann, che diedero prova di brillanti capacità nell guerra di Corea ,contro carri T Sovietici.(chiedere ai carristi amerikani)
    Patton era un generale Amerikano della II Gm , quello che voleva finire la guerra a Mosca.
    Lui è Mc Arthur furono destituiti e fermati prima da Eisenhower e poi da Truman, che per fortuna erano dei politici !
    I fatti a cui mi riferisco, e di cui i geniali italo-amerikani del Blog non osano contraddire e nemmeno si sentiranno contro-coro dal Friuli si riferiscono allo sbarco in Sicila e al trattamento dei Militari italo-tedeschi che osarono opporre una resistenza appena più accentuata alle grande esercito amerikano, solo per fare il loro dovere, come direbbe la Sylvi.(a conferma di quello che dice Uro sui valorosi soldati ecte, che perdono la testa quando la resistenza del nemico si fa più dura del previsto)
    Vado a consultare se in Russia accaddero simili episodi ,sul posto, dopo la nostra accanita resistenza sul DON da parte degli Alpini,,non so ma vado a controllare..

    cc

  26. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    la guerra totale è vecchia di millenni.
    Nei tempi antichi la praticavano gli Assiri. I Romani l’hanno praticata contro tutti coloro che non si arrendevano, ad esempio Giulio Cesare in Gallia. Carlo Magno l’ha messa in atto contro i Sassoni. La Guerra dei Trent’anni è stato un esempio di guerra totale, teorizzata da Wallenstein ed anche alcune guerre del Re Sole ebbero le caratteristiche della guerra totale.
    In epoca moderna venne teorizzata da von Klausevitz ma la prima vera guerra totale fu la Guerra civile americana ed in particolare la Marcia al Mare di Sherman che distrusse le infrastrutture civili del Sud facendone per decenni e decenni una landa desolata.
    Dalla I GM in poi le guerre hanno avuto tutte e sempre i caratteri della guerra totale, in particolare quelle condotte dall’Useggetta la cui regole di base è sempre stata quella di chiedere la resa incondizionata del nemico (tranne quando qualche esercito di bifolchi li prendeva a calcinculo).
    Un caro saluto U.

  27. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro CC,
    te lo dico io: non ce ne furono mai, con l’eccezione delle SS che venivano spesso fucilate in quanto ritenute, tutte ed in blocco, dei criminali di guerra.
    La solita barbarie kommunista, dirai tu. Ehhhh kkevvuoi, non hanno frequentato a sufficienza i democratici useggetta.
    Si potrebbero citare le fosse d Katyn ma quello sarebbe un confronto un po’ fuorviante: gli ufficiali polacchi fucilati non erano prigionieri uccisi ma nemici politici (nell’ottica staliniana) da eliminare.
    Un caro saluto U.

  28. Popeye
    Popeye says:

    #122
    Ci puoi dare la fonte di questo racconto? E non dimenticare chi ha fatto la traduzione perché sicuramente questi soldati non parlavano la lingua di Dante. Per me non quadra con la storia che ho letto io. Il fatto che il racconto vuol far credere che questo delitto fu fatto da una moltitudine di soldati quando infatti le persone responsabile erano due: Sergente West e Capitano John Travers Compton. Questi furono assistiti da pochi soldati che agirono sotto comando.
    Il primo West faceva parte di un complimento di due compagnie che quando sbarcarono erano 400. Il giorno che West commise il delitto no erano 150, gli altri per la maggior parte caduti dal fuoco di cecchini. 46 prigionieri furono presi, nove furono scelti per interrogazione. Dopo di questo West ricevette il commando di portali dietro le linee. Dopo che avevano camminato quasi 400 metri, West separo i prigioni che erano stato interrogati e mitraglio’ i rimanenti 37.
    Il caso del capitano Compton e’ un poco diverso. La sua compagnia durante la battaglia fu mitragliato da un appostamento italiano in alto in un bunker. Con il mitragliamento la compagnia ebbe una dozzina di soldati tra i feriti e caduti. Quasi subito dopo si vedono fazzoletti bianchi spuntare dal bunker. Compton prese 36 prigionieri italiani. Cinque di questi erano vestiti come civili. Il bunker ancora era pieno di scatole di munizione. Compton assemblo’ una squadra di fuoco e’ ordino i 36 sei di essere fucilati per essere cecchini.
    Patton cerco di scusare e far passare per poco quello che era stato fatto. Pero’ il generale insistette che i due responsabili di essere processati. Patton rispose a Bradley: “Va bene, processa i bastardi”. Ricordate che Bradley a quel punto era sotto il comando di Patton.
    Sergente West fu processato. IL psichiatria lo trovo sano. West fu condannato all’ergastolo ma non servi mai la sua sentenza. Eisenhower non voleva la storia di venire fuori perché aveva paura che il nemico avrebbe fatto lo stesso con i prigionieri americani. Eventualmente dopo un anno West fu dato clemenza per insanità temporanea.
    Con Compton il processo andò bene per lui perché uso Patton come scusa. Gli avvocati accusatori non fecero nessuna domanda. Compton fu assolto e ritorno a servire. Fu ucciso il novembre 8 1943. Un suo ufficiale mise questo sulla sua croce: “Good riddance”!
    Racconto preso da “The Day of Battle – The War in Sicily and Italy, 1943-1944″
    autore: Rick Atkinson – Pulitzer Price Winner Journalist
    Henry Holt and Company of New York 2007
    Pagine 117-120

    Basato su questo sommario di quelle pagine posso solo concludere che il passaggio messo da CC e’ stato scritto da scrittori Cinecitta’ per assetare quelli che odiano contro l’Usa. Cosi si dice nei film basato su eventi veri.

    Poi ammettendo che sia al 100% corretto che vuol dire?
    Che ci sono le mele marce?
    Che ci sono soldati bravi?
    Che gli avvocati usano qualunque motivo per difendere o non processare anche le mele marce?

  29. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x CC e Uroburo

    x CC
    Ops! Mi pareva di non ricordare bene qualcosa. Il succo comunque non cambia, a parte la confusione tra i due nomi.

    x U
    Parlo di quella moderna, adattata ai nostri tempi. La tabula rasa già esisteva, ma non veniva praticata da molto tempo.

    Mi raccomando: non mangiate troppi bambini… Ce ne sono già pochi.

  30. Uroburo
    Uroburo says:

    Cerutti Gino { 25.03.11 alle 19:23 } Delira, lo so. Ma in fondo credo sia un buon diavolo. Una persona per bene.
    ——————————————————
    Caro Gino,
    no, non delira. Quando se n’esce con queste perle non è perché ha capito male ma è perché mette in atto le sue solite operazioni da falsario.
    Francamente non sono neppure convinto che sia “un buon diavolo”, come dici tu, se non alle sue condizioni. Ma alle sue condizioni era “un buon diavolo” anche il povero Adolf …
    Ricordi quando gli useggetta dicevano che l’unico indiano buono era l’indiano morto? Ecco loro sono così: sono dei nazisti strutturali.
    Un caro saluto U.

  31. Popeye
    Popeye says:

    Senti crautopadano, non girare la frittata perché sei anche un pessimo cuoco. Forse non sai leggere. HO SCRITTO CHE CG HA DISPREZZATO ME PERCHE’ MI PERMETTO DI AMARE E DIFENDERE LA MIA PATRIA.
    Il fatto che non appartieni alla Lega non toglie il fatto che sei un padano filo crauto.
    Non solo, il fatto che non hai una patria o almeno cosi’ credi dice molto di che tipo di persona sei, uno che spara e poi alza le mani – virtualmente. Spara alla Usaegetta e poi alza le mani dichiarando: non ho patria.

  32. Popeye
    Popeye says:

    Eccolo di nuovo il crautopadano con il falsario dopo che ho portato avanti prove che il falsificatore e’ proprio lui.
    Figurati che livello si abbassano uomini senza patria.

  33. Uroburo
    Uroburo says:

    Popeye { 25.03.11 alle 20:02 }Poi ammettendo che sia al 100% corretto che vuol dire? Che ci sono le mele marce? Che ci sono soldati bravi? Che gli avvocati usano qualunque motivo per difendere o non processare anche le mele marce?
    ——————————————
    Mio pregevole signor Popeye,
    ma questo si potrebbe dire anche dei nazi, non le pare? Qual’è allora la differenza?
    La differenza sta nella copertura offerta a questi comportamenti dai superiori comandi. Quando c’è è solo ed esclusivamente perchè i superiori comandi erano stati i suggeritori dei suddetti comportamenti.
    Com’è stato per le atrocità commesse dai crucchi e regolarmente coperte dal regime hitleriano, che anzi le aveva suggerite.
    Com’è accaduto per le barbarie messe in atto dai soldati italiani (delle Forze Armate Italiane e non dalle Camice Nere Marziane) in Libia, Etiopia e Iugoslavia.
    Com’è accaduto per i numerosissimi crucchi passati per le armi dagli alleati in Normandia.
    Com’è accaduto a My Lai, Abu Ghraib …. Eccetera, eccetera, eccetera a partire dai genocidi dalle guerre indiane.
    Quando invece un soldato responsabile di barbarie viene portato davanti ad una corte marziale e condannato a pene proporzionali alla gravità dei fatti vuol dire che i superiori comandi non sapevano nulla e non erano implicati. U.
    PS 1. per la signora Anita.
    Quanto sopra vale anche, paro paro, per le atrocità messe in atto dalle forze di polizia.
    PS 2. Com’è che voi due furboni abituati alle relazioni di alto livello non conoscete queste banalità da scuola media?

  34. Anita
    Anita says:

    x Uroburo -#104-

    “Il Gino ha fatto l’obiettore di coscienza ma non ho mai letto sue critiche verso coloro che hanno prestato servizio militare.”

    —————————————————————————–

    Sono entrata nel forum giusto?
    Vado ad accertarmi.

    Anita

  35. controcorrente
    controcorrente says:

    Qualcuno di “buon cuore” gli dia ragione, sennò questo qui non la smette più di dire stronzate!
    Chi si sacrifica?
    Forza ,ragazzi avrà tutta la mia comprensione !

    cc

  36. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Anita,
    tranquilla tu e le Tue begonie, lo sai benissimo di essere sempre sul Forum giusto !

    cc

  37. Uroburo
    Uroburo says:

    Popeye { 25.03.11 alle 20:19 } Senti crautopadano, non girare la frittata perché sei anche un pessimo cuoco. HO SCRITTO CHE CG HA DISPREZZATO ME PERCHE’ MI PERMETTO DI AMARE E DIFENDERE LA MIA PATRIA.
    Il fatto che non appartieni alla Lega non toglie il fatto che sei un padano filo crauto.
    Non solo, il fatto che non hai una patria o almeno cosi’ credi dice molto di che tipo di persona sei, uno che spara e poi alza le mani – virtualmente. Spara alla Usaegetta e poi alza le mani dichiarando: non ho patria.
    ————————————————–
    Mio povero e buon signor Popeye,
    trovare un filo logico nei suoi sproloqui è un’impresa disperata.
    Il Gino non ha MAI disprezzato il suo amor di patria ma il suo scarso rispetto per le patrie altrui. Io sono sulla stessa posizione del Gino.
    Padano in Italia non vuol dire nativo della Val Padana ma sostenitore della Lega, ed io non lo sono affatto.
    Non si capisce bene che relazione ci sia tra alzare le mani (sinonimo di che? Di resa? E quando mai io mi sono arreso ad un cialtrone come lei?) e non avere patria. I soldati della Legione Straniera francese non avevano patria ma le mani, in segno di resa, le alzavano di rado.
    Mah …. mio povero signor Popeye ma non basta averla bocca come causa del parlare ….. bisognerebbe anche parlare a ragion veduta. Non trova? U.

  38. Uroburo
    Uroburo says:

    Alt, pausa!
    Vi racconto una barzelletta. Ma è una barzelletta figurata, mimica, fatta di gesti. Cercherò di descriverla, voi seguitemi.

    Pierino è un bambino con la testa quadra. Un giorno torna a casa da scuola in lacrime.
    “Ma cos’hai Pierino, bambino mio”? Chiede la sua mamma tutta preoccupata.
    “Uahhhhh ….., singhiozza disperato Pierino, i miei compagni mi hanno detto che ho la testa quadra!”
    La mamma comincia ad accarezzare affettuosamente la testa di Pierino descrivendo dei bellissimi cubi.
    “Mannò Pierino, gli dice abbracciandolo affettuosamente, tu non hai la testa quadra, tu non hai la testa quadra, tu non hai la testa quadra….”.
    Un cordiale saluto a tutti Uroburo

  39. Popeye
    Popeye says:

    I soldati della Legione Straniera francese non avevano patria ma le mani, in segno di resa, le alzavano di rado.
    —————
    Ma queste panzane dove le va comprare!

  40. Popeye
    Popeye says:

    trovare un filo logico nei suoi sproloqui è un’impresa disperata.
    ————————-
    Si, i sgobboni dislessici hanno una grande problema a trovare il filo logico.
    Anche Patton era’ un sgobbone dislessico ma lui supero’ il suo problema.

  41. Popeye
    Popeye says:

    Io sono sulla stessa posizione del Gino.
    ——————
    Dio li fa e il diavolo li accoppia!

  42. Anita
    Anita says:

    x CC

    Caro CC,
    non sapevo che il privilegio di schezare era solo vostro.

    Le mie begonie…forse ti confondi con Sylvi, le mie non si piantano fino a fine maggio e nel mese di giugno.
    Questa notte sendera’ a 17*F = -8.33333 ºC.

    Tu poi che sei un burlone, ermetico per giunta…ti cosa ti lamenti?

    Ciao bel fieu = bel guaglione

    Anita

  43. sylvi
    sylvi says:

    ….Com’è accaduto per le barbarie messe in atto dai soldati italiani (delle Forze Armate Italiane e non dalle Camice Nere Marziane) in Libia, Etiopia e Iugoslavia….Uroburo

    Sssssssssssssss! Silenzio!
    E’ la Resistenza Pura e Dura che parla,… quella che non sprecava munizioni… e che diamine…costano, ma usava scuri, accette, roncole e falcetti…..contro Resistenti amici!

    Sylvi

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