Dopo il Biafra, la Libia: la Francia non perde il vizio. E non lo perde neppure l’Occidente

Chissà se anche questa volta i bombardamenti “chirurgici” contro Gheddafy gli ammazzeranno un’altra bambina, figlia adottiva, come quella ammazzata nel 1986 dai piloti americani che per cercare di ucciderlo su ordine criminale del presidente Reagan bombardarono casa Gheddafy massacrando un po’ di gente, ma mancando l’obiettivo designato. In ogni caso, non trattandosi di bambina e vittime israeliane e tanto meno ebree non ce ne può, come si dice a Roma, “fregà de meno”. “Tripoli brucia”, titolano infatti giulivi i nostri giornali. Al nostro cinismo e alla nostra mancanza di scrupoli e memoria non c’è limite.

Come che sia, ha ragione il marito di Carla Bruni, noto anche come Sarkozy: “La Francia si assume le proprie responsabilità di Fronte alla Storia”. La Storia però non è smemorata e contrariamente alle signore tipo Carla Bruni e affini non si lascia incantare e portare a letto con belle frasi ad effetto. La Francia infatti di fronte alla Storia ha già la responsabilità dell’invasione napoleonica dell’Egitto e del sanguinoso sfruttamento coloniale non solo dell’Algeria vicina di casa della Libia aggredita in queste ore. Il marito di Carla Bruni farebbe meglio a tenere a mente che in tempi più recenti la Francia ha di fronte alla Storia la grave responsabilità della tragedia del Biafra, la cui secessione dalla Nigeria fu criminalmente foraggiata da Parigi per poter mettere le mani sul petrolio di quelle terre.  Prima della lunga guerra civile per il Biafra, con il solito per noi irrilevante contorno di qualche milione di morti ammazzati con armi vendute dall’Europa, la Nigeria era un Paese in via di forte sviluppo grazie al suo petrolio. Dopo la guerra per il Biafra la Nigeria è diventata terra di emigrazione di donne venute a migliaia anche in Italia per vendere sesso a basso costo. Senza dimenticare le precedenti responsabilità inglesi nel devastare parte di quel territorio, specie il Benin, dal quale quando ne hanno conquistato la capitale hanno razziato in un solo giorno, tra molto altro, migliaia di splendide statue in bronzo, parte delle quali fanno sfoggio di sé nei musei londinesi. Era l’epoca in cui i re del Benin facevano a gara con i re di Francia e Versailles in fatto di sfarzo. Visto che il marito di Carla Bruni evoca la Storia è bene essere precisi, completi e non barare. Anche perché con la Storia non si può barare.
Duole dover sospettare che il marito di Carla Bruni abbia fretta di far fuori Gheddafy per evitare che questi renda di pubblico dominio, come un suo figlio ha imprudentemente minacciato di fare, i documenti comprovanti il suo accettare finanziamenti sottobanco anche proprio dai libici per la sua scalata alla presidenza della Francia. Non è dignitoso, tanto meno di fronte alla Storia, accettare quattrini che quando fa comodo si definiscono ufficialmente puzzolenti. Soprattutto non è dignitoso, di fronte alla Storia, scatenare una guerra per evitare di essere sputtanato in piazza per motivi privati. Il Chiavaliere si limita a fare una guerra contro i magistrati a base di parole e leggi su misura, finora non ha ammazzato nessuno né invaso terre altrui. Dove ha inviato soldati, Iraq e Afganistan, lo ha fatto solo come appoggio di serie B e comunque trascurabile, finora non s’è ancora sognato, a differenza del marito di Carla Bruni, di scatenare una guerra vera, con bombardamenti e morti ammazzati.

Due piccioni con una fava: all’estero mettere le mani sul petrolio altrui e all’interno creare una situazione di emergenza tale da permettere al marito di Carla Bruni e al suo governo di rafforzarsi e durare. Ne trae vantaggio anche il nostro capo del governo, che con una guerra in atto scatenata da Stati europei può di schivare meglio i processi e indicare i magistrati addirittura come nemici della Patria. Non c’è nessun bisogno di ricorrere magari alle bombe di “terroristi” armati dai servizi segreti come avvenne in Italia nel ’69, fino alla strage di piazza Fontana a Milano, le bombe infatti i berlusconiani sperano arrivino sotto forma di missili o attentati “libici”, e più in generake “islamici”. In ogni caso il governo e il Chiavaliere sono salvi, sono più sicuri di andare avanti.
La Francia però di piccioni ne prende uno in più, tre anziché due: lanciandosi in avanti prima di tutti all’assalto della Libia favorisce la sua Total e la mette in quel posto alla nostra Eni, che dalla Libia prende il 26% del nostro fabbisogno petrolifero. Lo scopo è semplice, anche se lo negherebbero tutti sdegnati: acuire le difficoltà economiche dell’Italia e anche quelle politiche tramite il diluvio di nuovi arrivi di disperati, che esaspererà la Lega fino magari a un qualche punto di rottura. La Francia infatti assieme alla Germania non vede l’ora di cacciarci dalla Comunità Europea, almeno dalla moneta unica, perché siamo un peso economico e una mina politica vagante data la incapacità di fare le riforme necessarie e la capacità dei poteri parassiti di restare al comando fottendosene del debito pubblico. Berlusconi tempo fa per fare un piacere a Israele e agli Usa, ai quali anche a causa del bunga bunga non può dire troppi no, ha ordinato all’Eni di interrompere ogni rapporto con l’Iran, che non solo ci fornisce petrolio non meno della Libia, ma ci ha anche reso partners di alcuni grandi impianti di estrazione. Una mossa, quella contro l’Iran e di fatto contro l’Eni, che aveva anche il pregio di favorire le tasche del giro berluscone: meno petrolio arriva dall’Iran più ne deve arrivare dalla Libia dell’amico – e maestro di bunga bunga – Gheddafy e assieme al gas dalla Russia dell’amico Putin, due bei tipi con i quali il Chiavaliere secondo gli Usa è in affari. Ora però grazie al marito di Carla Bruni rischiamo di trovarci non solo senza il petrolio iraniano, ma anche senza quello libico: in totale, sparisce oltre il 50% dei nostri rifornimenti petroliferi! In altre parole, una tragedia. Di quelle vere. Oltre al pericolo di disastro militare o terroristico anche in casa nostra.
Tutte cose che però in Rai gli augusti Spazzolini e le ex spie della Cia modello Ferrara si guardano bene dal dire, occupati come sono ad applaudire, così come si limita sempre ad applaudire la stampa più o meno prona modello Il Giornale o Panorama, ai quali ormai fa concorrenza perfino un rotocalco di pettegolezzi e vacuità varie come “Chi” dell’impagabile, si fa per dire, signorino Signorini.

Il metodo è sempre quello: foraggiare e armare una qualche opposizione che ci faccia comodo, dai generali golpisti argentini ai talebani, per abbattere i governi che non fanno i nostri interessi, oppure invadere Paesi altrui con la scusa di “difendere la popolazione”, come è stato fatto in Iraq due volte di fila. Mi pare fosse il generale Fabio Mini a scrivere pochi anni fa su L’espresso che con la scusa dell'”intervento umanitario” abbiamo trovato il modo di fare le guerre facendo finta di volere la pace. E, in Italia, di rispettare la Costituzione, che le guerre le ripudia di qualunque tipo esse siano. Siamo talmente abituati a stuprare la verità e la realtà da non renderci conto della profonda follia, ipocrisia e contraddizione insite nel concetto, e nella pratica, della “guerra umanitaria”! I bombardamenti francesi e americani stanno facendo in Libia una marea di morti, esattamente come quelli israeliani a Gaza, ma noi siamo felici perché “difendiamo la popolazione”, “difendiamo i civili”. Strano modo di difenderli quello di accopparli in misura maggiore di quanto potrebbe fare Gheddafy per riportare la situazione alla normalità. Vedo che i siti internet titolano giulivi “Tripoli brucia”. Durante la prima guerra del Golfo, cioè durante il primo attacco contro l’Iraq voluto dagli Usa i bombardieri e i missili americani si sono accaniti contro le truppe di Saddam ormai in fuga, massacrando non meno di 40-60 mila uomini. Di morti Saddam ne avrebbe fatti molto meno se si fosse tenuto lui il Kuwait. Per la “libertà e la democrazia” del quale abbiamo fatto una guerra, partecipandovi anche noi italiani con l’aviazione, per poi ovviamente fottercene e della democrazia e della libertà, tant’è che il Kuwait è ancora un regno proprietà privata del solito parassita messo sul trono da Londra o da Washington o da Parigi. Non a caso teniamo in piedi un potere come quello che opprima quanto meno le donne in Arabia Saudita e lasciamo che il solito sceicco parassita massacri nel suo Barhain chiede libertà né più e né meno come l’hanno chiesta in Tunisia e in Egitto. Anzi, facciamo finta di niente di fronte al fatto che il parassita padrone del Barhain il massacro lo ha fatto fare grazie all’arrivo proprio di truppe saudite. Accorse su mezzi corazzati made in Usa e dintorni. Per la seconda guerra contro l’Iraq abbiamo inventato la formula della “guerra preventiva”, ovviamente una guerra “giusta” perché faceva comodo a noi. E’ anche sulle laudi a quella guerra che hanno fatto carriera giornalistica spie della Cia come Giuliano Ferrara. Non guardo mai la tv, ma immagino che Ferrara, che combinazione vuole sia tornato da poco nuovamente sui teleschermi Rai, tesserà le lodi di questa nuova guerra, e con lui i vari augusti Spazzolini e simili cantori.

“Chi pensa che la guerra è bella e che valga più della pace, è storpio di mente”: lo ha detto Cartesio, francese e fondatore del pensiero moderno, scientifico. Ma evidentemente il marito di Carla Bruni non ha letto Cartesio. Non lo hanno letto neppure tutti i laudatori interessati che intonano il solito coro della “guerra giusta”. Con la loro logica danno ragione a chi per esempio volesse la guerra a Israele o invadere la cosiddetta Padania per dar man forte alle Camicie Verdi che vogliono la secessione dall’Italia. Ognuno infatti di ciò che è giusto ha un suo concetto, una sua visione. Ciò che è giusto per noi può essere ingiusto per altri, e viceversa. Ovviamente. Però come sempre anziché trattare per trovare un punto di equilibrio comune preferiamo ricorrere alla forza  quando siamo convinti di poterla fare franca. Sono secoli che invadiamo terre altrui seguendo questa logica. Ho già fatto notare più volte come il Medio Oriente sia dall’invasione dell’Egitto da parte di Napoleone in poi la prova clamorosa del nostro fallimento anche e soprattutto morale. Von Clausewitz diceva che la guerra è la prosecuzione, con altri mezzi, della politica. L’Occidente della famosa “civiltà superiore” ha invece capovolto il concetto: per noi la politica è solo la prosecuzione, con altri mezzi, della guerra…. Alla quale amiamo tornare ogni volta che se ne presenta l’occasione. Prima abbiamo “esportato la civiltà” di Roma. Poi abbiamo “esportato la vera religione”. Poi abbiamo nuovamente “esportato la civiltà”, questa volta non più di Roma ma dell’Europa coloniale. Poi abbiamo “esportato il liberalismo”, in nome del quale gli Usa hanno trascinato il Giappone nell’epoca industriale, con le note tragiche conseguenze. Poi abbiamo “esportato la libertà”, cioè la nostra contro i sistemi socialisti o comunisti foraggiando un gran numero di colpi di Stato e di massacri di “comunisti”.
Ora “esportiamo la democrazia”. Sempre a cannonate. Ma, cosa curiosa, dopo averla uccisa in culla quando nasceva da sola, come in Iran, Cile, Congo, Argentina, Indonesia, Grenada, ecc.

Duole dirlo, ma il metodo classico, di cui ho parlato sopra, si è affinato imparando dal metodo israeliano usato da 60 anni in Palestina: bastonare il “nemico” per frantumarne gli assi portanti della società, che senza ossatura non può che collassare e rifugiarsi nel fanatismo religioso, peraltro speculare al fanatismo talmudico, o in governi più o meno proni. Il fanatismo religioso del “nemico” è per noi cosa comodissima e utilissima, ci permette infatti di avere un ottimo alibi per bollarlo come nemico e mobilitare di conseguenza l’opinione pubblica, vedi il caso Gaza e Hamas. In quanto a governi fantocci, l’Afganistan, l’Iraq e l’Anp ne sono begli esempi. Copiare dagli israeliani ci porta però al contagio del delirio di onnipotenza e della guerra continua. In Israele infatti la reazione al “vento della democrazia” arrivato il 15 marzo anche a Gaza e nei rimasugli della Palestina provoca reazioni tanto per cambiare scomposte. Il leader dell’ANP Abu Mazen e il leader di Hamas, Ismail Haniyeh dovrebbero vedersi nei prossimi giorni, sull’onda della forte richiesta di unità e riconciliazione nazionale dei movimenti esplosa in piazza il 15 marzo. Forse saranno costretti a risolvere anche la questione della riforma dell’Olp, dove Hamas non è presente ma dovrebbe entrare. Forse risolveranno anche il problema delle divergenze sulle elezioni, che Abu Mazen dice di prevedere entro i prossimi sei mesi mentre Hamas le ha sempre bollate come “illegittime”.
Il possibile incontro è visto di buon occhio dall’inviato ONU, Robert Serry, che lo ha pubblicamente auspicato. Sono invece negativi e di condanna i commenti delle  autorità israeliane, che grazie alla divisione tra Hamas e ANP hanno buon gioco nel continuare all’infinito l’occupazione della Cisgiordania e l’assedio di Gaza. In un’intervista rilasciata alla rete Usa CNN il capo del governo israeliano Netanyahu non solo ha barato paragonando Hamas ad Al-Qaeda, ma ha addirittura affermto che la riconciliazione tra le due parti palestinesi significherebbe “la fine del processo di pace”. Facendo finta che il “processo di pace” non sia già stato ucciso e sotterrato da tempo proprio dai governi israeliani, come hanno inequivocabilmente dimostrato di recente anche i “palestinian papers”.

L’Italia ha compito 150 anni. Il papa ha avuto la faccia di bronzo di dire che la Chiesa è un buon collante per gli italiani. Dimenticando di dire che proprio la Chiesa ha impedito che l’unità d’Italia fosse realizzata quasi mille anni prima, per l’esattezza dai longobardi, e ha poi pure impedito che fosse realizzata dagli svevi. Senza contare che Garibaldi e i Savoia per arrivare finalmente a fare l’Italia unita hanno dovuto prendere a cannonate proprio l’esercito pontificio e le mura della forcaiola Roma papalina.

466 commenti
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  1. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvi,

    …mi sono un po’ confusa!

    la cosa non mi stupisce per nulla, non è una novità su questo Blog..in fondo in fondo se mi è lecito “interpretare” è l’accusa che ti rivolge sempre il Buon Uroburo..!!

    cc

    Rispondi
  2. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    X Sora Cesira.
    Mentalità, non mente bacata.
    Conosco un paio di cosidetti “matti” che sono dei veri geni.
    Come conosco persone ritenute normali ma con mentalità doppiopesista da far venire il latte alle ginocchia pure a Tanzi, l’ex CEO della Parmalat.

    C.G.

    Rispondi
  3. Popeye
    Popeye says:

    Andiamo, un pò di serietà!
    ———————
    You have got to be joking? Serietà? Con le panzane che porti qui su questo blog?
    Fatti una guardata in faccia e poi Vai … Vai ….

    Rispondi
  4. Popeye
    Popeye says:

    Tutti kommmmmmmmmmmmmmmmmmunisti?
    Tutti antisemiti?
    ————————–
    Peggio, se sia possibile e tu ne fai parte!

    Rispondi
  5. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    C’e sempre stata competizione fra la Boeing e la Airbus.

    La Airbus porta la bandiera Europea, la Boeing porta la bandiera Americana.

    Ciao, Anita

    Rispondi
  6. controcorrente
    controcorrente says:

    Qualche problemino di COALIZIONE…!!

    La Lega Araba , manifesta qualche insoddisfazione….e già perchè quando eventualmente toccherà a loro avere magari grane in casa” , esiste il pericolo di un intervento umanitario per proteggere i civili che si ribellano…
    E’ questo il VERO PROBLEMA DI OBAMA ,e del declino relativo amerikano, ma non lo è solo per Lui , lo sarà anche per i repubblikaner che adesso fanno i furbi in Parlamento ..!!
    Rassegnatevi..!!
    E tranquillizatevi per il momento..e questione di due o tre genarzioni..il conto alla rovescia è iniziato !!

    cc

    Tranquillo poppone per un pò puoi continuare a sparare cazzate, che è l’unica cosa che sai fare !!
    Non bene devo dire..ma comunque un sei meno meno , per l’impegno non te lo leva nessuno !!

    Rispondi
  7. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Poppy.
    Ripeto: ti sento un pò giù.
    Qualche problema?
    Parlane pure , con tranquillità, almeno non apri bocca solo per dargli fiato.

    C.G.

    Rispondi
  8. controcorrente
    controcorrente says:

    Tranquilla Anita,
    …C’e sempre stata competizione fra la Boeing e la Airbus….per adesso piccoli screzi, un domani magari grandi screzi..i benefici di Yalta stanno scomparendo..rassegnatevi con dignità a dimagrire con 2classe”..
    Sai perchè la Merkel ha preso le distanze ?..prova ad immaginare ,dove Vende la Germania , traino dell’economia europea?..in Russia e d in Cina..tutto Lì grande segreto della Germania…
    La sua è un’econimia manifatturiera..la vostrarun’economia finanziaria piena di debiti…
    Ognuno si fa i cazzi propri ormai ,..sempre di più al di qua e al di la dell’Atlantico..solo che i vostri sono sempre più piccini..insomma sempre più “cazzetti”..!!

    cc

    Rispondi
  9. Popeye
    Popeye says:

    E tranquillizatevi per il momento..e questione di due o tre genarzioni..il conto alla rovescia è iniziato !!
    ———————–
    Guarda smettila! I miei polli non ne possono più. Piangono per il sciopero di AZ e si crepano di risate quando ti leggono.
    Dico la verità, loro, i polli, ovviamente ti capiscono benissimo e mi dicono che non sono scemenze quello che scrivi ma barzellette in dialetto piemontese.

    Rispondi
  10. Popeye
    Popeye says:

    Sai perchè la Merkel ha preso le distanze?
    ———————–
    Si e’ vero avevano prese le distanze anche in Iraq. E cosa hanno guadagnato? Un cacchio!
    Poi sembra che la Merkel a poco a poco sta scendendo nella politica della Germania.

    Rispondi
  11. controcorrente
    controcorrente says:

    La buona Lucia..

    http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=8527&ID_sezione=&sezione=

    La buona Lucia ogni tanto si avventura in analisi più appropriate, ma sotto sotto fa il tipfo anche lei e si rammarica per gli spazi che ancora lasciamo agli Amerikani, anche se la RENDITA di Yalta volge al lumicino….
    L’incertezza sul futuro a breve regna sovrana, le ipocrisie pure anche se in fondo al tunnel si vede un lumicino …in Nord Africa e Africa ,come già i Brasile e sud America,le masse e la borghesia(perchè no!) stanno uscendo dal medio Evo,, e saranni cazzi acidi..ma io sono contento!

    cc

    Rispondi
  12. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro poppone,

    ma allora c’è speranza di vedere il tuo amico Social-Demokrat Yaa,figlio di Sion cancelliere della grande Germania YA, YA

    Tu sarai l’icaricato di affari degli USA !
    tutto è ormai chiaro e definito !
    Adesso capisco il Komplotto ya…tu calcoli le traiettorie e Rudy spara Bombe sugli tsumani, il futuro è assicurato !
    Grande piano , poppone ..grande piano startegico !!
    cc

    caro Gino,
    come vedi Il Poppone si è ripresso prontamente dopo il tuo appello e dice cose interessanti !!

    Heil Rudolf !!

    Rispondi
  13. Popeye
    Popeye says:

    La Lega Araba , manifesta qualche insoddisfazione….e già perchè quando eventualmente toccherà a loro avere magari grane in casa” ,,,,
    ————————–
    Ah! Questi si che e’ un grande problema! Anche questi come il D’Alema e la guerra della Iugoslavia. Prima approvo l’Usa delle basi e 24 ore dopo gridava Stop! Stop! Troppe bombe! E che si credeva andavano a menare confetti!

    Rispondi
  14. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    xCC
    Ah!
    Quindi in Iraq gli usaescippa ci sono stati per guadagnarci sù, al contrario della Germania che (cito il Poppy) “non ci ha guadagnato un cacchio”.

    Davvero divertente, il Poppy.
    Meglio che in un vecchio film con Totò.

    Rispondi
  15. Popeye
    Popeye says:

    … almeno non apri bocca solo per dargli fiato …
    … almeno non apri bocca solo per dargli fiato …
    … almeno non apri bocca solo per dargli fiato …
    —————-
    Deve essere il mio kakkatuu che vuole un poco di attenzione! Che aspettasse!

    Rispondi
  16. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Antonio AZ.
    Dimenticavo: il kompagno Faust sta bene, un pò triste per
    come sono andate le cose.
    Dove abita è comunque il mondo dove si trova a suo agio.
    Peccato che non ho potuto procurargli quel tipo di tabacco spagnolo che mi aveva chiesto di trovare, ma non mollo.
    Ha problemi di connessione dato il luogo dove si trova ma sono sicuro che prima o poi leggeremo qualcosa di suo.

    Come di tuo, Antonio, non fare scherzi da..prete, madonna maremmana!
    C.G.

    Rispondi
  17. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “No war”.
    All’esterno delle basi militari di Trapani e Sigonella. Poi a Pisa, Napoli, Torino, Milano. Presidi, sit-in, micro iniziative.
    Parte da qui la mobilitazione contro l’intervento militare in Libia. E contro il coinvolgimento dell’Italia nelle operazioni. No War. Uno slogan, un messaggio, che mette insieme settori della politica e della società civile. Rabbia e vergogna i sentimenti più diffusi. Per “non aver saputo evitare il conflitto”. E per aver assistito alla “sconfitta della diplomazia internazionale”.
    ——————————————————————————–
    Finalmente qualcosa si muove.
    Ma quella massa enorme del popolo dell’Arcobaleno, dove si è cacciata?

    Rispondi
  18. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro gino,
    solo che Lui è la spalla di Totò, come sai Totò era intelligente e per far ridere aveva bisogno di una spalla..
    In sostanza Popone e Rudolfo anche se in coppia non fanno nemmemo ridere !

    cc

    Rispondi
  19. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara anita,
    coraggio, ah ricordati di mettere gli occhiali scuri polarizzati, neve e sole giocano brutti scherzi!

    cc

    Rispondi
  20. Popeye
    Popeye says:

    Ah!
    Quindi in Iraq gli usaescippa ci sono stati per guadagnarci sù …
    ——————–
    Strano come funzionano cervelli lavati con sale comunista e farina gialla marchigiana!
    Abbiamo guadagnato la libertà di 25 milioni di gente umana. E ogni soldo che abbiamo speso per farlo e’ stato un buon affare. La povera Germania dall’altro canto non ha potuto più vendere elicotteri di guerra al matto di Saddam. Anche la Francia ci andò malissimo non potevano vendere attrezzi che facevano visibili i bombardieri stealth. I poveri francesi (cugini dei piemontesi) crederono che avevano decifrato come funzionavano i nostri trasmettitori contro-radar. Quello che non avevano capito che l’Usa gli avevano fatto credere che funzionava.
    Per piacere non dimentichiamo i svizzeri con la loro crocetta rossa che vendevano cibo scadenti per i bambini dell’Iraq che veniva comprato con il petrolio iracheno. Insomma un buon affare per Saddam e per i svizzeri se ne fregavano dei bambini.

    Rispondi
  21. Anita
    Anita says:

    Oriana
    Conclusione: voi non volete affatto la pace che tutti auspicano.

    Arafat
    No! Non vogliamo la pace. Vogliamo la guerra, la vittoria. La pace per noi significa distruzione di Israele e nient’altro. Ciò che voi chiamate pace, è pace per Israele e gli imperialisti. Per noi è ingiustizia e vergogna. Combatteremo fino alla vittoria. Decine di anni se necessario, generazioni.

    http://www.oriana-fallaci.com/arafat/intervista.html

    Rispondi
  22. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Totò , Peppino e la Sora Cesira.
    Resta da chiarirne i ruoli. Uno è certo.

    Massì, facciamoci una risata insieme a loro.
    Ridereci su non ha mai ammazzato nessuno.

    C.G.

    Rispondi
  23. controcorrente
    controcorrente says:

    Cara Sylvi,
    remenber ..
    mai avuto dubbi …

    Kosovari albanesi tagliagole, Serbi cetnici tagliagole, Croati ustascia tagliagole, resta un dubbio Sloveni ? e istriani tutti santi ?
    Non mi ricordo più il santo protettore..vuoi essere così gentile da ricordarmelo !!

    cc

    Rispondi
  24. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Adesso non si ride:
    Che cosa ha detto di tanto scandaloso un leader la cui terra gli veniva (e gli viene sottratta) in continuazione?
    Doveva porgere l’altra guancia e dire: venghino siori, accomodatevi!

    Oriana Fallaci ha fatto miliardi (in lire) con il suo libro “Un Uomo”
    sul combattente della resistenza antifascista dei colonnelli greci (supportato da…indovinate chi!) Panagulis con cui ha avuto anche uno stretto rapporto di coppia.
    Quando Panagulis fu assassinato, coinvolto un incidente causato dai servizi segreti greci (indovinate: addestrati da chi?) finiti i funerali, la famiglia rimproverò la Fallaci di non essersi fatta più vedere neanche per portare un fiore sulla tomba dell’eroe della Resistenza greca pur essendo stata, in seguito, diverse volte a Atene dove era sepolto Alexis.

    Costa Gravas ne trasse un film memorabile.
    “Z, l’orgia del Potere”
    Pur senza mai nominarlo si capiva benissimo a chi era dedicato.
    C.G.

    Rispondi
  25. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Gino,
    Toto ,Peppino e la Sora Cesira enno è ,non rubarmi il Copione è da tempo che preparo e scrivo il Copione,,solo che anche Io ho lo stealth strategico…manca un personaggio e il Luogo…

    Sai però che sto pensando di scritturarti per una parte con la lambretta d’epoca..!!

    Che so Toto , Peppino e Sora Cesira a Venezia…con il Misterioso personaggio, con Tu che passi con la Spernacchiante lambretta d’epoca su e giù per le calli a commento di scena …e dei dialoghi !

    cc

    che dici ci stai ?

    Rispondi
  26. controcorrente
    controcorrente says:

    Gino scusa
    ti do qualche anticipo.

    Ambiente : Venezia, anno 2030,
    In una Italia ormai divisa politicamente in tre parti,in una oscura calle veneziana è in corso un complotto internazionale guidato da un misterioro personaggio sempre coperto da una maschera (sai quelle inquietanti veneziane di Carnevale..)
    Il personaggio inquietante trama per la Secessione del Triveneto, dalla Repubblica del Nord….ha chiamato due noti strateghi internazionali che si sono già distinti nel passato : Totò e Peppino..la Sora Cesira per fare il caffè durante le pause del complotto…
    A disturbare l’azione Tu ,con la lambretta che nessuno di acchiappa su e giù per le calli…e sempre a commento di ogni strategia..il dubbio assale i cospiratori, alla Cesira non riesce manco più di fare il caffè..il dramma e la suspence salgono fino al parossismo..ect,ect..chi sarà mai il misterioso lambrettatore che passa ogni sera a spernacchiare sotto le finestre ?
    Bisogna agire, bisogna prendere provvedimenti..ect,ect

    Titolo dell’opera
    COMPLOTTO A VENEZIA
    Totò , Peppino e la Sora Cesira…con Mister X

    se ti piace la trama fammi un fischio!

    cc

    Rispondi
  27. MENACHEM BEGIN e YITZHAK SHAMIR x TUTTI, COMPRESO RADOLF: CI FACCIAMO SCHIFO PER QUELLO CHE ABBIAMO DETTO E FATTO
    MENACHEM BEGIN e YITZHAK SHAMIR x TUTTI, COMPRESO RADOLF: CI FACCIAMO SCHIFO PER QUELLO CHE ABBIAMO DETTO E FATTO says:

    Menachem Begin
    Primo Ministro d’Israele, 1977 – 1983

    “[I palestinesi] sono bestie che camminano su due gambe.”
    Discorso alla Knesset di Menachem Begin Primo Ministro israeliano, riportato da Amnon Kapeliouk, “Begin and the ‘Beasts’,” su New Statesman, 25 giugno 1982.

    “La divisione della Palestina è illegale. Non sarà mai riconosciuta … Gerusalemme è e sarà per sempre la nostra capitale. Eretz Israel verrà ricostruito per il popolo d’Israele. Tutta quanto. E per sempre.”
    Menachem Begin, il giorno dopo il voto all’ONU sulla divisione della Palestina.
    —————————————————————————————————————————

    Yizhak Shamir
    Primo Ministro d’Israele, 1983 – 1984, 1986 – 1992

    “I vecchi dirigenti del nostro movimento ci hanno lasciato un chiaro messaggio di prendere Eretz Israel dal mare al fiume Giordano per le future generazioni, per un’aliya di massa (=immigrazione ebraica), e per il popolo ebraico, che tutto quanto sarà radunato in questo paese.”
    Dichiarazione dell’ex primo Ministro Yitzhak Shamir al ricordo funebre dei primi dirigenti del Likud, novembre 1990. Servizio locale di Radio Gerusalemme.

    “Determinare la terra d’Israele è l’essenza del sionismo. Senza determinazione, noi non realizziamo il sionismo. E’ semplice.”
    Yitzhak Shamir,su Maariv, 02/21/1997

    “(I palestinesi) saranno schiacciati come cavallette… con le teste sfracellate contro i massi e le mura.”
    Yitzhak Shamir a quel tempo Primo Ministro d’Israele in un discorso ai coloni ebrei, New York Times, 1 aprile 1988

    Rispondi
  28. controcorrente
    controcorrente says:

    X gino
    secondo anticipo !

    La Repubblica del Nord è un a Repubblica Presidenziale con a capo Il Trota ” Simbolo della bandiera una trota enorme che campeggia su sfondo verde.
    Il trota è preoccupatussimo della eventuale secessione del triveneto, sarà pur vero che non è mai riuscito ancora a prendere una laurea, ma in economia ne ha avute a decine dalle più prestigiose Università private padane.
    Ultima in ordine di tempo, quella in economia da parte della bocconi di Milano.
    Sa ,il nostro astuto, che la secessione del triveneto, non garantirebbe economicamente sufficiente “massa critica” ed è preoccupato dai noti movimenti secessionisti al di là del Sesia, che potrebbero portare ad una secessione del Piemonte, in favore della Francia.
    Con tale ipotesi la Lombardia da sola, resterebbe in un Cul de sac, anzi solo più Cul….e potrebbe diventare preda della Repubblica del Centro…per cui ha sguinzaglaito per Venezia i più astuti segugi lombardi…
    Si muovono pure i servizi segreti svizzeri..
    Il complotto andrà o meno a buon fine..?
    Il seguito nelle prossime puntate..

    cc

    Rispondi
  29. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x CC

    Come soggettista sono sicuramente una frana.
    Troppo emozionale, sarei sfacciatamente di parte e, sempre a soggetto, rinchiuderei chi dico io dentro il Campanile di San Marco e butterei la chiave dentro il Canal Grande.. Meglio di nò!

    Poi la “vecchia zimarra” di 125 di cilindrata non ama le calli ma le colline e gli orizzonti aperti ed è molto timida. Davanti a una cinepresa si impappinerebbe rifiutandosi stoicamente di mettersi in moto.

    Forse il Mangoni potrebbe darti una mano, chissà?

    Mangoooooooooooooooni! Dove sei?
    C.G.

    Rispondi
  30. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    OPPERBAKKO!
    Frattini, prete mancato e maestro di sci, fa la voce grossa:

    “Gli attacchi alla Libia subito sotto la regia NATO altrimenti prenderemo noi il comando delle nostre basi!”
    Da non crederci….
    Il cojotes del nulla non poteva ottenerlo prima che la Francia, GB e US si buttassero a capofitto sui pozzi di greggio libici?

    Non sapeva che sotto Berlusconi l’Italia era ritenuta vassalla, per un capo del governo e personaggio da operetta dove per Realpolitik intendeva baciare le mani a Gheddafi e scambiarsi insieme al Bushetto pacche sulle spalle?
    Vedrete, tra un paio di giorni qualcuno gli dirà: pussa via, guitto!

    C.G.

    Rispondi
  31. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    La “guerra nel blog”, che non è cosa nuova, e non implicacerto che io debba intervenire. Non è colpa mia se le argomentazioni di Popeye e Rodolfo sono, diciamo così, piuttosto deboli. L’importante è che non si scada troppo negli insulti.
    Un saluto.
    pino

    Rispondi
  32. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Poppy

    In che mani sono OGGI i pozzi di greggio in Iraq?

    Fai il serio, però, altrimenti sarebbe meglio tacere.
    C.G.

    Rispondi
  33. Popeye
    Popeye says:

    Se vai su questo sito puoi vedere le compagnie che hanno appalti per i campi di petrolio Iracheni. Nota bene che ci sono compagnie di tutto il mondo. Questi appalti sono competitivi volendo dire che vengono gestiti sviluppati con piccole percentuali di guadagno. L’olio ovviamente e’ dell’Iraq.
    Mi dispiace di rompere drasticamente le tue panzane che ti sei ingoiato per anni.

    http://nextbigfuture.com/2010/04/iraq-oil-production-to-start-surging-in.html

    Rispondi
  34. Peter
    Peter says:

    bene bene, cosa aspetta allora questo governo d’operetta a riprendersi le basi?! riprendere, poi, vuol dire che allo stato attuale sono sotto il controllo di lor signori…chi, esattamente?
    I galli transalpini, gli ‘usaegetta’ di Obama? i dragoni di Sua Maesta’? mistero…
    La Norvegia mostra buon senso e si tiene fuori finche’ non viene fatta chiarezza.
    Quello che non mostra il minimo buon senso, ed ha perso un ennesima occasione di farsi gli stracaxxi suoi, e’ il prode D’Alema

    Peter

    Rispondi
  35. sylvi
    sylvi says:

    CCCCC!!!,

    tu racconti complotti a Venezia perchè il Triveneto si stacchi dalla già staccata padania…

    all’Università di Udine è scoppiata una bomba un po’ rudimentale facendo accorrere i RIS…

    Dovresti stare attento a quel che scrivi….io potrei non essere l’unica ad avere ….qualche sospetto!!!!!!!!!!!!!!

    Ps : gli Istriani sono santi esattamente come i veneziani, i piemontesi e i pugliesi……o no????

    Sylvi

    Rispondi
  36. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Caro Pino,

    capira’ che questa mattina appena ho aperto il forum mi sembrava di essere in zona di guerra….
    Non sapevo da che parte incominciare a leggere.
    Meno male che erano solo parole…
    Si vede che le guerre sono contaggiose.

    Saluti, Anita

    Rispondi
  37. Anita
    Anita says:

    Notizie

    Sento che i fedeli di Ghedafi incircolano il suo compound suonando il clacson.
    Civili, donne e bambini….

    I militari di Ghedaffi sono vestiti da civili, cosi’ si confondono con la folla.

    Gheddafi ha richiamati i giornalisti stranieri con la scusa di fotografare i danni al suo compound, ma sono stati trattenuti allo scopo di fermare il lancio di missili.
    ————————————————-

    Se io contassi qualche cosa non avrei approvata questa guerra da parte degli Stati Uniti, la voce che corre e’ che la signora Clinton si e’ fatta prendere dai fondelli da Sarkozy ed in turno ha consigliato il nostro Presidente assente, troppo preso a giocare a calcetto in Brasile ed in Cile.

    Anita

    Rispondi
  38. Peter
    Peter says:

    x Anita

    immagina se la signora Clinton fosse lei la presidente…
    Direi che e’ tanto baccala’ quanto suo marito

    Peter

    Rispondi
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