Sette giorni, una vita. Il Lingotto-Marchionne sancisce la fine delle conquiste civili e dello sviluppo dell’Italia iniziate col dopoguerra? E’ ormai più che assodato che siamo governati nell’interesse di una banda di malfattori. Per giunta benedetti da un Vaticano protettore dei bunga bunga dei preti pedofili

Qual è la notizia peggiore tra quelle dell’ultima settimana? Difficile dirlo, perché è stata una grandinata. Sono reduce dalla quattro giorni di congresso nazionale tenuto a Bergamo dalla Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), cioè del sindacato nazionale federale dei giornalisti italiani, la cui prima giornata è stata occupata dai discorsi dei tre editori ospiti, Carlo De Benedetti del Gruppo L’Espresso, Fedele Confalonieri di Mediaset e Piergaetano Marchetti della RCS, cioè della Rizzoli-Corriere della Sera. Stendiamo un pietoso velo. Per ora. Armiamoci di coraggio e procediamo.

1) – Il caso Fiat-Marchionne. Che in realtà è il più importante di tutti dal punto di vista strutturale e dell’economia. Beh, sappiamo già di che si tratta, lo abbiamo detto alcune volte. In Italia sono in atto due cose: lo smantellamento di molti diritti conquistati con la lotta contro il fascismo e nel dopoguerra; la riduzione progressiva del cittadino in consumatore. In questo quadro c’è la tentazione di demolire anche la dignità professionale, riducendo il più possibile a forza lavoro un tanto al chilo, cioè all’ora o alla giornata, qualunque tipo di figura professionale subordinata. Quanto accade al Lingotto della Fiat non è che la conseguenza di tutto ciò, nonché la spallata definitiva. C’è la tendenza a rendere il lavoratore subordinato italiano sempre meno lavoratore professionale e cittadino e sempre più forza lavoro un tanto al chilo e consumatore. A pensarci bene non si tratta di ridurre i lavoratori italiani come fossero extracomunitari, ma come fossero palestinesi in Israele. L’extracomunitario infatti dopo alcuni gironi infernali può diventare cittadino italiano come gli altri, ma il palestinse d’Israele non potrà mai diventare un cittadino come gli altri alla stessa stregua dei lavoratori italiani che sempre meno potranno essere cittadini come quelli che campano del lavoro altrui anziché solo del proprio. Con l’aggravante che ai vari Elkan, che disgraziatamente hanno preso il posto degli Agnelli prematuramente scomparsi, Giovannino ed Edoardo, della Fiat “italiana” non gliene può fregare meno, se non per altri miliardi di euro regalati dallo Stato italiano ufficialmente “a favore dell’occupazione” (!), per il semplice motivo che hanno una mentalità quanto meno “internescional”, come dimostra l’incapacità di Lapo Elkan a parlare in italiano decente che è pari alla sua capacità di spendere – qualcuno forse direbbe scialacquare – quattrini in malo modo. Quattrini, non dimentichiamolo mai, che provengono in parte dalle nostre tasche, cioè dalle nostre tasse, e in massima parte dal sudore dei lavoratori.
Al Lingotto ha vinto il sì. Tutti cantano vittoria e applaudono alla Modernità. Temo sbaglino di grosso. L’unica modernità l’Italia l’ha avuta dall’antifascismo prima e poi dalle lotte operaie di massa e pressocché continue dell'”autunno caldo” del ’69, quando la grande stampa estera scrisse che l’Italia grazie a quelle lotte “è entrata scalciando rumorosamente nei tempo moderni”. La vittoria di Marchionne al Lingotto probabilmente significa che il tempo della crescita e dello sviluppo e delle conquiste civili iniziato con la gagliarda ricostruzione degli anni ’50 ed esploso negli anni ’60 è finito. Che la Fiom rappresenti il vecchio è ovvio, per il semplice motivo che il nuovo chiacchiere a parte NON lo rappresenta nessuno, neppure a livello sindacale, talmente è cambiata la struttura produttiva italiana e non solo quella italiana. Dire che il nuovo lo rappresenta un Marchionne è pure demagogia cortigiana: sono troppi anni ormai che la Fiat arranca e va indietro, dopo avere man mano distrutto marchi come OM, Autobianchi, Lancia, Alfa Romeo, ecc. Le chiacchiere di Gianni Agnelli che prevedeva “rimarranno sul mercato mondiale dell’auto pochi produttori e la Fiat sarà tra questi” si sono rivelate per quello che erano: chiacchiere. Buone per mungere ancora quattrini nostri regalati dallo Stato e ingrassare tra l’altro il giornalismo parassitario, cortigiano e laudatorio annidiato in via Solferino a Milano e a La Stampa a Torino. Marchionne o è arrivato tardi o s’è svegliato tardi. In ogni caso, neppure sotto la sua guida “eccezziunale veramente”, come direbbe Abatantuono, la Fiat ha imparato a fare auto competive e moderne come quelle giapponesi, coreane, tedesche, francesi e scandinave.  Si possono fare tutte le acrobazie finanziarie, azionarie e gli incroci industrali che si vuole, ma se la “robba” prodotta non è “bbuona” non si vende.  E+ una legge che vale anche in Italia e per la Fiat da quando il protezionismo ha dovuto sgomberare il campo anche dal Belpaese, cioè ben prima del tanto decantato o maledetto, spesso a vanvera in entrambi i casi, globalismo.

Ovviamente spero di sbagliare, ma d’ora in poi è probabile si torni indietro. Fino dove? Non lo sa nessuno. Però è bene prendere nota del fatto che dopo le barricate parigine delle banlieu di pochi anni fa ora ci sono le barricate tunisine e algerine, che hanno in comune i protagonisti: i giovani. Ridotti alla disperazione per la mancanza di presente e di futuro. I nostri giovani per ora hanno un presente, grazie ai genitori ancora vivi. Quando si accorgeranno di non avere futuro, allora saranno guai.

2) – E a proposito di Tunisia e Algeria, l’orrenda mediocrità della nostra politica si vede periodicamente dagli atti del nostro ministro degli Esteri, lo svettante Franco Frattini. Questa volta ci ha tenuto a far sapere, a fronte delle decine di morti ammazzati dalle “forze dell’ordine” di quei due Paesi, che “l’Italia e dalla parte dei governi”. Posizione forcaiola di per sé, diventata anche figura di merda col “governo” tunisino fuggito all’estero, e pare proprio nell’amica Italia. Frattini si schiera con i governi quando conviene per motivi di bottega, più berluscona che italiana, pronto però a schierarsi contro altri governi quando lo comanda la bottega, più berluscona che italiana. Va bene i due pesi e due misure, ma l’indecenza dovrebbe avere un limite. O no?

3) – Nel frattempo registriamo una grande ipocrisia e un grande inganno. La grande ipocrisia è quella di Marchionne che da una parte ammonisce operai e sindacalisti che “i risultati del voto si rispettano e basta”, ma dall’altra annuncia che lui NON intende affatto rispettarli: “Se vince il no, la Fiat esce dall’Italia”. Ovvero: o votate come dico io o per voi saranno guai. Più o meno lo stesso discorso degli israeliani (e statunitensi) a Gaza. Il grande inganno è invece il fatto che i protagonisti del dramma nazionale del Lingotto ci sono, e sono migliaia e migliaia, ma in tv, né Rai né Mediaset, non ne vedrete neppure l’ombra, se non a volte grazie alla Gabanelli e a Santoro. In tv, come nel plotone di riviste e giornali più o meno patinati di gossip facenti capo al Chiavaliere, vedrete solo cose splendide, a partire dal sedere della Carfagna e dal set del Grande Fratello e altre grandi cazzate simili. Bush ha ingannato i suoi cittadini per poter fare la guerra all’Iraq. Il Chiavaliere per fare la guerra ai magistrati e scampare alla galera inganna i suoi cittadini avvalorando da sempre una eraltà spledida, sempre e comunque splendida, che non è mai esistita e che sempre meno esisterà. Questo si chiama Alto Tradimento.

4) – La notizia peggiore dal punto di vista dell’attualità politica è la dimostrazione che il capo del governo della Repubblica italiana, Silvio Berlusconi, non è solo il Grande Chiavaliere Papino il Breve. A leggere le cronace, che danno conto di prove e non di chiacchiere, c’è di che restare letteralmente, scusate il termine, di merda. Provate a leggere queste inchieste, che fanno finalmente capire bene cosa intendeva la signora Veronica Lario quando diceva che suo marito era “bisognoso d’aiuto”, cioè malato:

http://www.repubblica.it/politica/2011/01/15/news/testimone_caso_ruby-11242604/?ref=HREA-1
http://www.repubblica.it/politica/2011/01/15/news/notte_questura-11247388/
http://www.corriere.it/cronache/11_gennaio_15/le-14-ragazze-a-milano-due-per-loro-case-e-regali-fiorenza-sarzanini_211286de-2079-11e0-bf27-00144f02aabc.shtml
http://www.corriere.it/cronache/11_gennaio_14/caso_ruby_Berlusconi_indagato_Ferrarella_03fab6a8-1fbf-11e0-aeb3-00144f02aabc.shtml?fr=correlati

Che un politico si comporti così, e non parlo dal punto di vista morale ma da quello della ricattabilità, è inimmaginabile. Certe cose le faceva anche Nerone, per giunta non da solo, ma lui NON era ricattabile. Il Chiavaliere invece, stando anche ai dispacci dell’ambasciata Usa a Roma, è ricattabilissimo, se non pesantemente ricattato. Il problema però non è solo questo. Il problema  che un tipo simile ha portato al governo, addirittura come ministro della Difesa!, un lestofante come Cesare Previti, condannato in via definitiva come corruttore di magistrati e compratore di sentenze, e un non del tutto gentiluomo come Marcello Dell’Utri, condannato anche in secondo grado come favoreggiatore della mafia. Sorvoliamo sui molti altri, e sulle troppe altre, portate in parlamento per motivi non del tutto decenti. E mi limito a questo aggettivo.

Insomma, c’è la prova provata – e anzi ormai più d’una – che siamo governati da una accolita di malfattori. Purtroppo benedetta, as usual, dal Vaticano, come sempre pronto a tutto pur di incassare.

5)  – Il re del bunga bunga, primo ministro di Berlusconia detta anche Bungabungaland, insiste a dire che i giudici devono lasciarlo in pace perché “il popolo sovrano mi ha eletto e devo perciò poter governare”. Evidentemente però ignora che in Italia la Giustizia – l’intera Giustizia, e non solo le sentenze che lui ha motivo di temere – è amministrata in nome proprio di quel popolo sovrano di cui si riempie la bocca e che calpesta con il proprio comportamento e politico e privato. La Giustizia viene cioè PRIMA del voto, PRIMA della scelta di chi ci deve governare, PRIMA che il popolo sovrano vada a votare per il Tale o per il Talatro, e pertanto alle regole della Giustizia deve obbedire anche tutto ciò che concerne le elezioni, gli eletti e quelli che tra gli eletti diventano i governanti. Strano che fra tanti azzeccagarbugli e pretesi leader di sinistra nessuno si ricordi di questo piccolo particolare, neppure i Uolterloo Veltroni e i Maxim D’Alema. Far rispettare le leggi NON è mai un “sovverire la democrazia”, come invece sostiene cialtronescamente il venditore di tappeti e fumo di Arcore. Semmai è vero il contrario: governare a tutti i costi, alla faccia delle leggi, è una sovversione della democrazia anche se si è vinto le elezioni. Vincere le elezioni NON significa avere sconfitto la Costituzione.
Riguardo certe pretese del Chiavaliere, solo un demente o un mentitore di professione può sostenere che in Italia, su 70 milioni di italiani, ci sia soltanto lui in grado di fare il primo ministro!

6) – Da questo giro di puttanieri e prosseneti il Vaticano incassa infatti soprattutto più soldi alla scuola “privata”, cioè alle sue scuole “cattoliche”. E del resto questo papa è adeguato al degrado dell’ambiente. E’ lui che ha firmato – assieme all’allora suo vice Raffaele Bertone – nel giugno 2011 l’ordine a tutti i vescovi del mondo di tacere alle autorità civili qualunque caso di pedofilia del clero. Le conseguenze sono tristemente note. L’ultima è lo scandalo dei preti di Malta denunciati invano dalle loro vittime, che hanno dovuto subire l’oltraggio del vedere ancora al loro posto gli stupratori amanti del bunga bunga con i ragazzini, e anzi uno di loro è stato trasferito nel nostro Lazio, dove potrà tranquillamente continuare a fare i bunga bunga dei suoi porci comodi. Dopo la denuncia pubblica delle vittime maltesi sull’intoccabilità dei loro stupratori è iniziato il solito gioco delle tre carte con i soliti “treccartisti”, per usare un termine caro al nostro Popeye: il papa ha ordinato alla curia maltese provevdiemnti severi, a buoi scappati dalle stalle, però nel contempo la curia maltese si è opposta al processo penale e civile contro i suoi preti stupratori accampando il fatto che sono… “sovraesposti sui mass media”. Meglio evitare di fare commenti. Mi limito solo a far notare che hanno quindi ragione coloro che si oppongono all’estradizione dal Brasile in Italia del pluricondannato per omicidio Cesare Battisti: se sono “sovraesposti sui mass media” i tre pretonzoli stuprerecci di Malta, che dire allora di Battisti?

6 bis) – “L’educazione sessuale ai bambini nelle scuola è contro la fede”, ha tuonato il papa. Che evidentemente preferisce e pretende si torno all’educazione sessuale, se così la si può chiamare, imparata nei cessi delle scuole o direttamente dalle mani e dal sesso dei preti pedofili. Di quella male genia cioè per la quale , guarda caso, lui ha ordinato a suo tempo la protezione. Come faccia questo papa a uscirsene con queste trovate è un mistero, per quanto sicuramente non glorioso. Ormai le gaffe e le affermazioni che solo per rispetto – peraltro non dovuto – evitiamo di definire deliri o cazzate, non si contano. A partire dall’infelice battuta contro l’islam citando a sproposito una frase di un imperatore bizantino e passando per qualche infelice considerazione sugli ebrei e giravolte poco dignitose sui preservativi.
L’ultima, per ora, boutade del papa è stata applaudita da quel gigante del pensiero e dell’educazione sessuale che è Giuliano Ferrara, che sul suo bel Foglio ha bucolicamente ricordato la propria preferenza e nostalgia per i bei tempi in cui “l’educazione sessuale si imparava in strada, con la complicità tra coetanei”, cito con quale possibile imprecisione. Povero Ferrara… Che pena! Si vede che non ha figli e forse neppure nipoti e che comunque non capisce un tubo di certi argomenti e/o non ha contatti con il mondo dei bambini e dei ragazzini. Fosse meno pieno di nostalgie e di se stesso – e deve esserlo molto a giudicare dalla stazza – saprebbe che comunque anche oggi i bambini in quanto  confidenze e complicità si arrangiano mica male. Con il vantaggio che sanno meglio di noi ai nostri tempi cosa sia un preservativo, cosa siano le mestruazioni, cosa sia l’igiene sessuale e magari anche l’anatomia del proprio e dell’altro sesso, il che non guasta, e anche cosa siano i pedofili.
Tutti sanno e dicono che la famiglia è in crisi, che nessuno educa più i proprio figli preferendo invece mollarli per ore davanti alla tv. Resta quindi molto poco chiaro chi e dove secondo il signor papa e i suoi stolidi laudatori alla Ferrara dovrebbe educare sessualmente i bambini. I preti di Malta? Quelli alla Decollado o alla don Cantini di Firenze? Quelli delle parrocchie texane o delle altre parrocchie Usa condannate a risarcire quasi un miliardo di euro agli ex bambini violentati dai “ministri di Dio in terra”?
Francamente questo papa è sempre più indigesto e impresentabile. Qualcuno dovrebbe dirgli che il Medioevo è finito da un pezzo. Perché non glielo ricorda almeno il suo gaio e giovanile segretario personale don George, che gli è sempre così vicino?

7) – Senza dimenticare che a ordinare a Ratzinger di rimettere mano alle leggi vaticane, rimaneggiamento come sappiano in chiave protezionista della pedofilia nel clero, è stato il papa “santo subito!” Wojtyla. Strana fretta quella di voler far santo a tutti i costi una persona ad appena sei anni dalla sua morte, come se la si volesse mettere al riparo da possibili inchieste e accuse imbarazzanti. Berlusconi, poverino, non può essere fatto santo subito e deve perciò accontentarsi di rincorere lo “scudo” giudiziario ad personam, uno qualunque pur di non finire in galera. I papi invece possono essere protetti con una bella dichiarazione di santità ad personam oppure, come è capitato a  Ratzinger, da un ordine del presidente degli Usa George W. Bush alla magistratura texana di cestinare l’accusa di cospirazione contro la giustizia, accusanata dalla scoperta del famoso ordine del giugno 2011. E comunque che stitichezza questi santi! Fanno un miracolino, spesso dubbio e stentato, giusto giusto per diventare santi e poi, una volta diventati santi, se ne fottono e addio ai miracoli. Migliaia di santi, migliaia di miracoli, e l’Italia e il mondo vanno però comunque sempre a rotoli…. Ecco il vero miracolo!!!

8) – L’altro eroico e per ora non ancora “santo subito!” firmatario di quell’ordine abbastanza infame è stato l’attuale segretario di Stato vaticano Raffaele Bertone, all’epoca vice di Ratzinger alla guida della congregazione per la Dottrina della fede. Fa una certa impressione sentire oggi Bertone predicare all’inaugurazione dell’anno giudiziario del Vaticano “la centralità della giustizia in una società civile”. Il concetto è quanto mai giusto e quindi apprezzabile e condivisibile. Però allora non si spiega come mai Bertone non chiarisce perché è stato per una ventina d’anni Giudice Unico del Vaticano l’avvocato Gianluigi Marrone, che era contemporaneamente anche capo dell’Ufficio legale di Parlamento italiano. In questa sua duplice veste  Marrone dalla sua scrivania vaticana rispondeva “NO!” alle sue stesse rogatorie internazionali spedite in Vaticano dalla sua scrivania nel parlamento italiano. Marrone  dal parlamento italiano spediva cioè in Vaticano le richieste dei magistrati italiani di interrogare alcuni cardinali sia sulle eventuali complicità di Alì Agca nell’attentato del 1981 a papa Wojtyla sia sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, la bella ragazzina vaticana scomparsa, come sappiamo, nell”83. Dopodiché lo stesso Marrone dalla sua scrivania vaticana si auto rispondeva “NO!” alle richiesta da lui stesso spedite. Incredibile, ma purtroppo vero.  Quando ho scritto i miei due libri sul caso Orlandi ho chiesto conto a Marrone, scomparso più o meno un anno fa,  di questo suo straordinario doppio ruolo, oltretutto in evidentissimo conflitto di interessi. “Quando il Vaticano mi ha offerto quell’incarico ho chiesto all’allora presidente della Camera, Nilde Jotti, se potevo accettare o no e la Jotti mi diede il permesso”, mi rispose Marrone. E come si legge nei miei libri aggiunse una chiosa non da poco: “Io in Vaticano non potevo fare altro che firmare ciò che mi veniva detto di firmare, senza poter fare mie indagini. Se poi lei, Nicotri, mi chiede se il Vaticano sul caso Orlandi ha detto tutto quello che sa, allora io le rispondo che no, non ha detto tutto quello che sa”.
Stando così le cose, Bertone potrebbe chiarire forse anche qualche altro mistero: come mai la segretaria di Bertone nell’Ufficio legale del parlamento italiano era la cittadina vaticana Natalina Orlandi, vale a dire una sorella di Emanuela? E come mai Natalina non ci trovava  nulla di protestabile nel doppio ruolo e nei “NO!” di Marrone Giudice Unico del Vaticano alle richieste della magistratura per fare chiarezza sulla fine di sua sorella? Chissà, magari Bertone potrebbe anche spiegare come mai Natalina, nonostante tutto,  è spesso ospite di Federica Sciarelli a “Chi l’ha visto?” dove continua a sostenere cose insostenibili tant’è che non trovano mai conferma o vengono smentite dai fatti.

9) – Il giornalismo italiano è sempre più nel guano. Il metodo Minzolini soffoca la Rai, mentre nelle reti Mediaset impazza  già da tempo. Leggendo l’inchiesta di D’Avanzo, propostavi con il primo dei quattro link di cui sopra, si scopre che alla seratine allegre del Chiavaliere presenziava oltre all’inossidabile Emilio Fede, che anche se non pare è un giornalista, e in tale veste ha preceduto di molto gli Spazzolini minzoliniani, anche l’altrettanto abbronzato Carlo Rossella. Ingrassato nel portafoglio come direttore di Panorama, è ora ingrassato nel portafoglio come capo di Medusa, la società del Chiavaliere che si occupa di cinema. Rossella è tuttora giornalista è non è stato radiato dall’Ordine come Renato Farina né sospeso dalla professione per una manciatina di mesi come Vittorio Feltri nonostante abbia lanciato su Panorama, quando ne era direttore, la balla dell'”uranio del Niger per le atomiche di Saddam”, balla che è servita al disgraziato George W. Bush, e al suo complice leccapiedi Tony Blair,  per mentire al suo Paese e al mondo intero e peter invadere così l’Iraq. Provocando una marea di morti e di distruzioni di vario tipo, non ancora terminate.
Lo sbraco sensazionalista del giornalismo è arrivato al punto che il paio di petardi lanciati un paio di settimane fa contro una sede leghista del paese dove abita Umberto Bossi sono ormai definiti “ordigni esplosivi” perfino sul Corriere della Sera. Beh, è comprensibile visto che pagano una come Federica Sciarelli per continuare a depistare e tacere sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, un caso che colleziona ormai il poco invidiabile record di ben 28 anni consecutivi di balle una più assurda dell’altra.

10) – Gironzolando in Internet avevo scovato un sito neonazista che oltre a sciorinare i nomi di vari ebrei italiani accusandoli di primeggiare troppo si riprometteva anche una ambigua e comunque inaccettabile “cancellazione di loro volti”. Troppo preso dalla scadenza della Fnsi mi ero ripromesso di farne una puntata del blog alla fine delle giornate bergamasche e di segnalarlo via e-mail a Riccardo Pacifici, il portavoce della comunità ebraica romana, facendogli notare che questi sì erano da censurare e mettere in condizione di non nuocere, altro che prendersela con l’innocua pagina Facebook dell’impiegato dell’Atac. Nel frattempo però qualcun altro s’è accorto di quel bruttissimo sito e la denuncia è esplosa pubblicamente prima che io mi muovessi. In questo caso non conta di chi sia il merito, conta solo che certe voci siano costrette a obbedire anch’esse alle leggi anziché razzolare e magari radicarsi senza dare nell’occhio.

368 commenti
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  1. Peter
    Peter says:

    i posts di Antonio per Sylvi sono molto amusing, infatti sto ancora ridendo per i consigli sui robots del figlio molto clever di Sylvi…
    Anch’io sospettavo che fosse una questione di soldi per i robots. Tuttavia e’ strano che gli operai costino cosi’ poco e siano rimpiazzabili per nulla: in altri paesi i costi delle ditte per pain and suffering, non parliano morti e mutilazioni, sono altissimi, se non proibitivi. Per cui si prendono molte piu precauzioni per health and safety (che costano), o sono dolori con tribunali, assicurazioni, etc etc. Cio’ riduce ovviamente la gravita’ e la frequenza dei famosi incidenti sul lavoro.
    Sono d’accordo con Antonio sulla maggiore versatilita’ della macchina umana, almeno sic stantibus rebus al presente

    Peter

  2. sylvi
    sylvi says:

    caro AZ,

    magari mio figlio vendesse i robot in Germania!
    La cosa è opposta: la Germania gli dà i pezzi, che da aziende italiane non si trovano perchè non li fanno, e gli dà supporto tecnico nella programmazione, ma perchè venda qua, o in Slovenia o altrove…e dati i tempi , tu capirai che c’è poco da scialare…
    già, come dici tu, è questione di investimenti delle Aziende che dopo aver pagato le tasse, i dipendenti (lavorino o no), magari ostacolati dallo Stato, altro che aiuti!, con lacci, burocrazie e
    menefreghismi a tutti i livelli, dovrebbero innovare!!!!

    Io sarei in prima fila con la Fiom se la Fiom accettasse le regole di lavoro tedesche, costi dell’Azienda e salari compresi.

    Della linea Marchionne parlerò quando lo vedrò all’opera, e il mio spirito cristiano non arriva a coprire furbi e furbastri…quando non ladri di ogni tipo.
    E questo dovrebbe essere interesse degli operai onesti, che sicuramente sono la grande maggioranza.
    Antonio, se si fa come dice la Fiom, ora, fra sei mesi, un anno saranno tutti a casa, con buona pace di Linosse che mi invita ad andare a spasso, ed è proprio quello che sto per fare.

    Sylvi

  3. sylvi
    sylvi says:

    caro Linosse,

    ho già detto che sette anni fa mio figlio chiese una collaborazione in Fiat per la tesi di laurea “Mathematical models for Steer-by-Wire Sistems”, nemmeno risposero.
    Lo aiutò l’Università di Bologna e di Padova e poi…i tedeschi che lo accolsero senza dire bai.
    Ti pare che sto parlando male degli operai Fiat?

    vado, vado

    Sylvi

  4. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Antonio ,

    i tuo ultimi “post” ,sono un capolavoro di concretezza, con alcuni piccoli esempi “pratici”,che “tagliano” la testa al “toro abituato a caricare a testa bassa” in alcune occasioni e in altre a “solfeggiare” romanze d’antan.

    Lasciami aggiungere solo una piccola “chicca”.
    Tanto tempo fa leggevo un libro ,non so più quale..dove però era contenuta la definizione del Robot ideale, ovvero una volta costruitone uno e lasciato in mare (dove sono disciolti tutti i componenti naturali), esso si riproduce automaticamente a partire da questi ultimi.

    Siamo ancora “lontanetti” da questa soluzione.

    Per il momento l’unico Robot , in grado di riprodursi con questo sistema è l’uomo,attraverso una trombatina, che resta una geniale soluzione alla riproduzione di merce.

    Diceva Il “reietto superato, obsoleto ed inutile”a proposito degli economisti “borghesi” :…..
    ______________
    -Non esistono per essi che due tipi di istituzionì ,quelle dell’arte e quelle della natura: Le istituzioni del feudalesimo sono istituzioni artificiali, quelle della Borghesia,sono istituzioni naturali.
    Notava ancora Marx,che come I Teologi che dicono che tutte le religioni sono invenzioni degli uomini, tranne ovviamente LA PROPRIA che emana direttamente da DIO..,
    gli Economisti Borghesi, dicendo -che i rapporti attuali-i rapporti della produzione borghese-sono naturali,essi,fanno intendere che sono i rapporti entro i quali si crea la ricchezza e si sviluppano le forze produttive conformemente ALLE LEGGI DELLA NATURA (sic!). Per cui questi stessi rapporti sono leggli naturali indipendenti dall’influenza del tempo: SONO LEGGI Eterne che debbono sempre reggere la Societa’. Cos’ì c’è stata la storia,ma ormai non ce n’è più.
    ________________

    Dico io, molto più modestamente, che ultimamente “i Soloni” economisti stanno descrivendo questa “crisi” , globale,in maniera grandiosa, solo che fanno finta di “non accorgersi”,che la stanno descrivendo egregiamente in termini marxiani,sostituendo qualche “pezzo ,qui e là…Descrivono egregiamente L’ultimo imperialismo….in sostanza hanno appena cominciato a muoversi da Zombie..hanno ancora molta “benzina”, ma sotto certi aspetti già sono “morti che camminano”e faranno parecchi danni..!!
    A noi l’ingrato compito, di discutere e ragionare con gli “zombie” anche su questo Blog..ingrata sorte..,ma divertente a volte!!

    cc

  5. Vox
    Vox says:

    LIBANO, OMICIDIO HARIRI

    UNA REGISTRAZIONE DIMOSTRA COME VENNERO
    SVIATE LE INDAGINI E CREATI FALSI TESTIMONI

    4 generali libanesi vennero accusati ingiustamente e tenuti in carcere per quattro anni. Questo permise, inoltre, che Israele attaccasse il Libano.

    http://www.intifada-palestine.com/2011/01/hariri-an-audio-tape-unveils-fabrication-of-false-testimonies/

    HARIRI: AN AUDIO TAPE UNVEILS FABRICATION OF FALSE TESTIMONIES

    On 15 January NewTV, an independent Lebanese television network, released an audio tape of a secret meeting, held in Marbella (Spain) in 2005. It was attented by (from left to right on the still used to illustrate the audio tape): Saad el-Hariri (son of the slain former Prime Minister), Mohamed Zahair as-Siddik (the principal false witness), Commissioner Gerhard Lehmann (deputy-chief investigator of the UN Commission) and Wissam el-Hassan (Saad Hariri’s right-hand man and head of Lebanese intellegence).

    During the meeting, the conspirators decided to frame four Lebanese generals and nine Syrian key figures for the murder of Rafik el-Hariri. They also discussed the payment and the protection of the false witness.

    Let us recall that in the aftermath of that meeting four Lebanese generals were arbitrarily incarcerated for four years. Israel took advantage of the Lebanese security services’ decapitation to attack the country. On the basis of M. as-Saddik’s false testimony, the Commission accused the serving Presidents of Syria and Lebanon, Bachar el-Assad and Emile Lahoud, while the United States threatened to intervene militarily to arrest them. The scheme fell apart when the Syrian secret services demonstrated the inanity of the false testimony.

    Let us recall that in the aftermath of that meeting four Lebanese generals were arbitrarily incarcerated for four years. Israel took advantage of the Lebanese security services’ decapitation to attack the country.

    On the basis of M. as-Saddik’s false testimony, the Commission accused the serving Presidents of Syria and Lebanon, Bachar el-Assad and Emile Lahoud, while the United States threatened to intervene militarily to arrest them.

    The scheme fell apart when the Syrian secret services demonstrated the inanity of the false testimony.

    … German commissioner Lehmann has been charged in his country for being a CIA agent implicated in the abduction, detention and torture of prisoners in “black holes” around Europe. He was formally identified by one of the victims.

    After some time in France, Mohammed Zuhair as-Saddik vanished until he was picked up in the United Arab Emirates and briefly jailed for illegal entry and use of a false passport. During a press conference after his release, he stated his counterfeit Czech passport had been handed to him personally by French President Nicolas Sarkozy…

  6. Uroburo
    Uroburo says:

    Anita { 18.01.11 alle 16:42 } Se ci fosse ancora Rodolfo sul forum
    ————————————-
    Perchè, che è successo? U.

  7. Vox
    Vox says:

    Alla Sylvi forse farebbe bene rivedere TEMPI MODERNI di Chaplin, almeno i primo 20 minuti. Benchè girato nel lontano 1936, è una geniale previsione del lavoro dell’operaio fino ai giorni nostri.

  8. Vox
    Vox says:

    Anita { 18.01.11 alle 16:42 } Se ci fosse ancora Rodolfo sul forum
    @ Uroburo

    Ora capisco perchè il forum è migliorato…

  9. Vox
    Vox says:

    Comunque la Fiat da decenni fa macchine brutte, obsolete e mal fatte…perciò non vende.
    Soltanto colpa dei suoi manager????
    @ Sylvi

    Come no, è colpa soprattutto degli operai, che dopo il lavoro non si dedicano anche al design e alla progettazione di motori e modelli all’avanguardia.

    A volte mi chiedo, cara signora, se lei aziona le cellule grige mentre scrive.

  10. Vox
    Vox says:

    CHE GUEVARA

    Uno dei più grandi UOMINI della storia.
    Chi lo odia non è che un parassita e un reggicoda di criminali (a tutti i livelli, fino a quelli presidenziali), oltre che un poveraccio, spaventato dalla forza prorompente del messaggio e del modello Che. Avessimo più UOMINI come lui, il mondo sarebbe da un pezzo un posto più umano.
    Invece, prevalgono i quacquaracquà, che consentono ai criminali di passarsela bene.

  11. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Si accontentano del Bush e del Cheney e di qualche altro mentecatto, bevendo thè.

    A volte mi domando se siano gonfiabili.
    màh..
    C.G.

  12. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    la ringrazio molto per il suo messaggio sylvi { 18.01.11 alle 17:03 }. Forse un po’ eccessivo, dato il nuovo corso de’ nostri rapporti ma si sa che lei è sempre taaaaanto viscerale (e su questa visceralità anche un po’ fissata….).
    1) Certo, lei ha ragione a dire che non è obbligatorio costruire auto in Italia. Come suggeriva Cuccia, Agnelli avrebbe dovuto chiudere la Fiat 20 anni fa. Ma noblesse oblige …..
    Naturalmente se il nostro è un paese con un tasso di invalidità unico in Europa è colpa delle sinistre e dei sindacati, è ovvio. Le scelte democristiane – industria a Nord, posti pubblici ed assistenzialismo a Sud – non sono mai esistite; le incapacità dell’imprenditoria ittagliana (si vedano le caxxate dell’Emma nazionale e di altri ancora) neppure. La colpa è comunque chiara: sono le sinistre. Come per il pregevole signor Popeye lei ha il colpevole sottomano buono per ogni bisogna. Auguri, mia profondissima signora.
    2) La lotta di classe non è un concetto obsoleto, checché ne dica lei. Provi a chiamarla in altro modo (si sa che le persone straordinariamente acute come lei sono moooolto flessibili): lotta per il potere. Le sembra un concetto obsoleto? Noooo? Ah, ecco! Così capisce meglio perfino lei.
    Questo paese è una gabbia di matti per colpa della classe operaia? Ha letto i giornalini ieri e di oggi? Sa qual’è la reazione di milioni di persone: “Ehhh ma se il Banana chiava sono affari suoi; beato lui; magaaari(mia figlia fosse la fidanzata del Banana)! Ecc. ecc. ecc. Atutti costoro sfugge che il primiaaaaaa sotto ricatto (di chissà chi, compresi i servizi segreti di mezzo mondo) vuol dir eil Paese intero sotto ricatto. Ma è colpa del sindacato, poffare!
    3) Cosa c’entrino le Partecipazioni Statali con i sindacati non lo so bene. Ma vale quanto detto sopra.
    Un saluto mia cara,ora vado a sistemarle la carta igienica (se ce ne sarà ancora). Uroburo

  13. A Z Cecina Li
    A Z Cecina Li says:

    Gino .. sai che a volte ho anch’io questa impressione, Berlusconi è sicuramente uno di questi gonfio di boria e livido di rabbia, speriamo che la valvoletta della pressione faccia … BOOUUMM!!
    Antonio

    Ps.
    Rudy è sparito e kla sua assenza dura molto più del solito da quando ho ricopiato dal profilo di Facebook di un certo Rodolfo Corradino, incui alla voce “mi piacciono” diceva “uomini e donne” sinceramente stentavo a credere che visto tutti i discorsi macisti che faceva fosse lui, ed avevo messo la cosa in forma dubitativa sul fatto che fosse veramente il “nostro” Rodolfo, da come ha reagito non so che pensare.
    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  14. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Rodolfo e’ siciliano, nato vicino a Siracusa.
    Conosce la zona benissimo, piu’ di me, perche’ io ci ho abitato solo per tre’ anni.
    Infatti Rodolfo e’ nativo dello stesso paese della famiglia e antenati di mio marito.

    Anita

  15. carlino
    carlino says:

    Solidarieta’ alla FIOM e ai lavoratori

    L’opposizione lo lasci solo
    di Paolo Flores d’Arcais
    Continuare a discutere se Berlusconi possa ancora governare è privo di senso. Si prenda un paese occidentale a caso e si immagini se un Obama o un Sarkozy, una Merkel o un Zapatero, avrebbero potuto restare al loro posto un minuto di più. L’Italia è oggi nelle mani di un videocrate stramiliardario e psichiatricamente borderline, che è a sua volta nelle mani dei suoi ruffiani e delle sue troie. Una democrazia che sopporta questo non è più una democrazia.

    Il problema non è perciò più il discutere ma l’agire. Una opposizione anche non all’altezza del ruolo, ma ancora non definitivamente sorda ai valori scolpiti nella nostra Costituzione, e non totalmente dimentica del sangue che è costato alla generazione della Resistenza conquistarla, non può più partecipare, in nessuna forma e sotto nessun alibi, a una farsa di “vita istituzionale” che sta portando il paese alla tragedia.

    Siamo in uno stato di eccezione, di eversione governativa sistematica, sostenuta dalla potenza di fuoco dell’asservimento mediatico al regime, e con gesti di eccezione è dunque necessario, anzi improcrastinabile, che l’opposizione parlamentare risponda. Uscendo da un Parlamento che il Puttaniere ha già trasformato nel suk dei voti comprati all’incanto, e riunendosi separatamente e pacificamente in una Pallacorda che rappresenti quanto ancora resta dell’Italia civile, per provare a salvarla e ricostruirla.

    Solo con un gesto simbolico eccezionale è pensabile che una parte del ceto politico possa sottrarsi, almeno “in articulo mortis”, alla complicità omissiva e corriva con un potere che ormai è ridotto solo e inequivocabilmente a un impasto di criminalità, corruzione, violenza ricattatoria, hybris di menzogna, fetida suburra. Senza questo gesto di rottura, che consenta di sventolare di nuovo a testa alta la bandiera della Costituzione, l’opposizione rischia di compiere il passo che ancora divide la mediocrità più ottusa dal tradimento.

    Da due secoli e mezzo democrazia liberale significa “governo limitato” e “balance of powers”, come insegnavano i Padri fondatori degli Usa. Ad ogni minuto che il Puttaniere ancora trascorre a Palazzo Chigi, diventa più arduo impedire la morte annunciata – per decomposizione – della nostra democrazia costituzionale. L’oltraggio quotidiano, l’aggressione, la guerra totale che il Puttaniere ha dichiarato alla “legge eguale per tutti” e ai magistrati che ancora l’onorano, esige da ogni cittadino, e più che mai da chi se ne pretende “rappresentante”, quell’“ora basta!” che ha ritardato fin troppo.

    Il Fatto Quotidiano, 19 gennaio 2011

  16. A Z Cecina Li
    A Z Cecina Li says:

    @ Peter – Riportavo qualche tempo fa un dato in fatto di infortuni sul lavoro che è a mio avviso agghiacciante, gli infortuni sul lavoro nella sola Lombardia sono nello stesso ordine di grandezza di quelli di tutta la Germania, se pensi che è assai probabile che molti infortuni di gente che lavora in nero passino poi come incidenti stradali o domestici il quadro è completo. Sul peso specifico della sicurezza nella cultura del lavoro è secondo me esemplare l’orrendo neologismo che si è creato per definire i morti da lavoro “MORTI BIANCHE”, bianche come pure, senza colpe e senza peccato, quindi per definizione nessuno ne è moralmente responsabile ne il datore di lavoro ne chi dovrebbe controllare… sono BIANCHEEE!!!!

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

    Ps. Aspetto con ansia che la Sylvi trovi un po’ di tempo di fare l’esperimento che le ho suggerito, scrivere in modo ripetitivo la frase “quanto è bello allegro e giulivo il lavoro ripetitivo” lo faccia pure con calma senza correre come invece succede alla catena, e non si preoccupi neppure di come lo fa, non rischia di trovarsi alle spalle un rilevatore dei tempi che scompone e cronometra i singoli movimenti per vedere se si possono limare tre decimo li ed un secondo la, come succede a quei lavoratori, non importa che lo faccia per una vita un mese, e neppure un giorno intero , basta un ora o anche mezza e poi ci venga a raccontarci se quelli che s’incazzano come bisce se gli tolgono 10 minuti di pausa sono degli scansafatiche.

  17. carlino
    carlino says:

    Il se..ss..sso, quello con quattro esse, un po’ sibilato, all’emiliana, alla sporcacciona (sòcmel!) sta coprendo con il suo manto a luci rosse ogni cosa. Ci siamo trasformati in un popolo di guardoni. Un quotidiano piacere perverso, uno stimolo erotico continuo da soddisfare. Chi non scopa è perduto. Chi scopa troppo anche. Non ho ancora trovato un anziano che non andrebbe a piedi da Roma a Trieste per fare bunga bunga con Ruby, minorenne o non minorenne, carcere o non carcere. Nei bar non si fanno commenti politici, di economia men che meno. Si discute delle tette o del culo di una delle ragazze del giorno. Del mercato delle puttane trasformato in calciomercato, “Per me duemila non li vale… A quella pagherei tre affitti se avessi i soldi… Una mini per un bocchino è un prezzo esagerato… però…”. Si analizzano con scrupolo professionale, tra una brioche e un cappuccino, tra un Campari e un Pernod, le pratiche sadomaso del giorno descritte in modo esplicito dai giornalisti di grido trasformati in ginecologi ed esperti del colon. Quelle pratiche che non si è mai riusciti a far accettare alla propria compagna di una vita. Sempre quella del resto. C’è nel Paese un senso di invidia generale nei confronti di un vecchio operato di prostata senza più capelli in testa che in un qualunque Paese occidentale sarebbe su una panchina a dare il becchime ai piccioni o dietro le sbarre. Il Corriere e la Repubblica sembrano la versione italiana di Playboy. Il sesso è diventato la misura di ogni cosa. Circe trasformò gli uomini in porci con l’inganno, oggi ci sarebbe la fila per grufolare nel letame con una escort. La cacciata di un puttaniere per dose eccessiva di puttane è un paradosso, un record italiano. E’ l’equivalente della deposizione di Mussolini per eccesso di fascismo o dell’incarcerazione di Rockfeller per eccesso di capitalismo. Si è passati dalla cronaca giudiziaria alla cronaca sessuale. La scena di satiri rincoglioniti imbottiti di viagra e con le punture di papaverina sulla cappella è la rappresentazione autentica del Paese. Di un’Italia rimasta a guardare per decenni la scomparsa della democrazia. Passiva e non attiva in ogni suo rapporto con il Potere, di una opposizione trasformata in maitresse della casa di appuntamenti di Arcore. Quante prostitute scrivono nei giornali o votano in Parlamento? Non hanno venduto il loro corpo, ma la dignità di un Paese andato a puttane.

    beppegrillo.it

  18. carlino
    carlino says:

    Oltre a sottolineare la piena condivisione delle tesi sostenute nell’articolo e nella successiva risposta di Alessandro Messina, vorrei aggiungere un altro tassello al mosaico della complessa ”vicenda Fiat” di cui finalmente si sta cominciando a parlare, ed il discorso è veramente molto lungo e molto complesso.

    Fiat ha deciso di “sganciarsi” da Torino in quanto produzione di automobili (leggasi Mirafiori) circa 15 anni fa, più o meno.
    Il disegno che ha in mente da tempo sta diventando ogni giorno più palese, e anche se anni fa eravamo in pochissimi a dirlo, ora qualcuno se ne sta accorgendo (interessante l’intervista a M. Zipponi su Il Fatto quotidinao di oggi a pag 10 – chi è abbonato può leggerlo su: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/08/il-film-alla-rovescia-del-caso-fiat/85333/ – gli altri penso che lo troveranno da domani nell’archivio del sito)

    Avete visto la divisione in due “companies”? A cosa credete che serva, se non a “mollare” il settore auto? Per non parlare della joint venture con Chrysler.

    Andarsene da Torino non è semplice (e infatti la questione non è così banale: Iveco continua ad essere in LungoStura Lazio, hanno anche appena fatto il restyling di molti capannoni, e i veicoli industriali – che si vendono – sono finiti nella Fiat Industries), e far digerire ai torinesi il “pillolone” dell’abbandono di Mirafiori è questione complessa.
    Anche se oggi nella fabbrica/quartiere lavorano solo più in 5.800 (vi ricordate che nel 1980 solo quelli che erano contrari agli scioperi fecero la “marcia dei 40.000”?), il piano di Fiat per raggiungere questo obiettivo è stato lungo e complicato, ed è passato attraverso il piano “Torino Internazionale”.

    file:///Users/carlofrusciante/Desktop/Finansol.it.webarchive

    commento #6

    veramente interessante

  19. carlino
    carlino says:

    Questi sono i ititoli dell’unita’ on-line…

    Notti di Arcore, Famiglia Cristiana:
    «Squallore e depravazione»

    Cioe’ un giornale (l’Unita’) che fa la rassegna stampa. Ma non dovrebbe darci le notizie?

    Parroco “riscrive” Biancaneve
    «Silvio regina cattiva»

    ecchisenefrega non lo aggiunge?

    E al cinema sbarca
    il film porno sul Presidente

    forse l’unica notizia vera.

    E parliamo dell’Unita’

  20. carlino
    carlino says:

    Adesso partono alla carica…

    Federmeccanica punta su contratti aziendali
    “Accordo sostitutivo di quello nazionale”

    ROMA – Bisogna modificare la riforma del modello contrattuale del 2009 prevedendo la possibilità che “il contratto aziendale sia sostitutivo di quello nazionale”. Lo ha detto all’Ansa il direttore il generale di Federmeccanica, Roberto Santarelli, spiegando che naturalmente sarà necessario avere regole “certe sulla rappresentanza”. Alla domanda se questo significa la ‘morte’ del contratto nazionale, Santarelli ha risposto che “Federmeccanica ha 12mila aziende associate e che il contratto nazionale sarà utilizzato da almeno 11.500 aziende”.

    la repubblica

    Il contratto nazionale va difeso. le condizioni economiche italiane non possono reggere contratti aziendali. Con una disoccupazione giovanile al 25%, le difficolta’ di rientro di coloro che hanno perso il lavoro, i contratti aziendali non faranno altro che spingere i lavoratori ad un “ognuno per se” che porteranno ad un ribasso dei salari medi ed alla perdita graduale dei diritti.

    Nel frattempo a Pomigliano continua la CIG e Mirafiori dovra’ aspettare il 2012 per vedere i finanziamenti (ridotti dai principali 20 al miliardo scarso)

  21. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Che è successo? E quando? U.
    —————————————————-

    Ha scritto che non desiderava piu’ di scrivere su questo forum…
    Quando? Qualche settimana fa’.

    Anita

  22. sylvi
    sylvi says:

    x Anita 176

    ma non di dire a me :…se lei aziona le cellule grige mentre scrive.-
    (Vox 162) soltanto perchè ho usato gli anni della mia vita a discernere fra favole, miti e realtà.

    Ciao Sylvi

  23. sylvi
    sylvi says:

    Ho molti compiti da fare!

    Scoprire la differenza ultima fra “visceralità”…”intuizione”…”acume e perspicacia coniugati alla riflessione”…messa in moto delle cellule grigie per copiare tante volte, quante AZ? : “quant’è bello e giulivo il lavoro ripetitivo”e…infine, solfeggiare instancabilmente melodie d’antan!!!

    Però, che fregatura! Da ragazza scrivi e scrivi, analisi, analisi (ai miei temppi le scuole erano così, soprattutto quelle dei preti)…avevo il medio dx con un callo come un melone…
    Adesso devo ricomincire …altrimenti è la caienna della catena di montaggio!
    Vado a telefonare al mio amico di Brema…per sapere come fanno a quelle latitudini!

    Sylvi

  24. Popeye
    Popeye says:

    Chi non non hai mai visto ragazzi o persone con la famosa t-shirt con l’effigie del Che? Chi non l’ha mai vista a manifestazioni di vario genere, magari anche della “pace”? Nell’immaginario di tutte queste persone Che Guevara è l’eroe buono che combatte per i diritti del popolo e per un principio ideale di uguaglianza e libertà. Questa rappresentazione di Che Guevara è stata via via costruita da esponenti dell’Intellighenzia di sinistra in tutto il mondo, i quali hanno dedicato al Che poesie, racconti e canzoni contribuendo in tal modo a consodilarne ed esaltarne la fama di benefattore. La spiegazione di tutto ciò è nella necessità di eroi intrinseca nella sinistra. Per anni infatti alle varie manifestazioni spiccavano le effigi dei vari Lenin, Stalin, Mao. Quando però si è scoperto che non erano tanto eroi dei lavoratori quanto malvagi affammatori di popoli e genocidi; c’era bisogno di una nuova immagine pulita, quale era appunto Guevara.
    L’Argentino fu prima di tutto un sanguinario, un assassino che condannava a morte persone senza accertarsi della reale colpevolezza. Da direttore del carcere de “La Cabana” si rese colpevole di centinaia di uccisioni, le quali erano del tutto sommarie. Testimonianze di come fosse avvezzo a fucilare arrivano da chi fu membro dell’esercito ribello, ma anche da parenti dei prigionieri o da chi li ha assistiti.
    In realtà non sono pochi i critici di Che Guevara ed i testimoni delle sue atrocità, ma vengono seppelliti dalla vulgata di autori, i quali certamente amano un buon racconto piu della verità.

  25. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Ma tu non sei un mito….non sei un eroina….
    L’anonimo/a VOX quando non fa un copia-incolla si accontenta ad offendere….
    Vedi in alcuni le cellule grigie sono composte di un solo neurone, quello del copia – incolla.

    Anita

  26. Anita
    Anita says:

    x Popeye

    For Fidel Castro, Che Guevera was an obvious political liability whose indiscipline and indiscretion angered both the Soviets and the Americans.
    Che was using Cuba as a staging ground for his South American revolution, something that the fiercely nationalistic and practical Castro did not have time for.
    Given Che’s trouble-making it was both necessary and obvious for Castro to ship Che and his guerillas to the Congo, where Che would be frustrated and hopefully mature.
    No such thing happened, and upon his embarrassing defeat in Congo Che marched into his martyrdom in Bolivia.

    Che Guevera is in many ways like Peter Pan, the boy who refused to grow up and insisted on inhabiting in his own fantasy world.

    Anita

  27. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Komare
    Anche i suoi
    www.’nteregghecchiù
    sono composti di un solo neurone, quello degli illusi.

    E si sciacqui prima la bocca quando quaglieggia sul Comandante Ernesto “Che” Guevara.

    Mi sembra di averglielo già suggerito.
    Invano, ovviamente.
    C.G.

  28. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Il Poppy, attinge le sue fonti dai “feisbuuk” neofascisti.

    Poppy, un pò di vergogna, mai?
    Nò, èh?

    C.G.

  29. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Ho 4-5 T-shirts, forse anche di più, con su l’effige del Che.
    Le porto spesso, regalatemi dai miei figli (oltrechè kompagni perchè tirati sù con il senso della giustizia sociale) in occasione di diversi miei compleanni.

    Una la conservo come reliqua, proviene da Cuba ed è firmata da un cardiologo cubano famosissimo in tutta l’America latina.
    Opera anche gratis, quando c’è bisogno.
    Quando il più grandedei miei me la portò dal suo viaggio a La Habana, mi commossi come un bimbo.

    Alla faccia della Komare e del Poppy.
    C.G.

  30. Peter
    Peter says:

    x Antonio

    qualcuno disse che non e’ possibile liberarsi dalle proprie paure, perche’ cio’ che uno teme, quello desidera…

    Peter

  31. Peter
    Peter says:

    x Popeye 179

    in effetti il post e’ scritto in un italiano impeccabile, a parte ribello per ribelle…siamo sicuri che non l’hai copiato?

    Peter

  32. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Lo ha copiato.
    Quello che è più tragico sta nel fatto che si serve di siti neofascisti.
    Come la Komare, del resto. Assidua frequentatrice di “Legno storto”, un’ altro sito per camicette nere nostalgiche di quel fottuto messo a testa in giù, appeso ad un gancio, a Piazzale Loreto.

    C’è un passo sulla crocefissione del Cristo; quando LUI dice al Padre:
    “perdona loro, perchè non sanno quello che fanno”.

    A questi due basta correggere in ” non sanno quello che postano”.
    C.G.

  33. Uroburo
    Uroburo says:

    Per TUTTI su Rodolfo (e non solo)
    Cari tutti,
    permettetemi ancora un messaggio sulla partenza di Rodolfo, non sarebbe il primo, ed in generale sul blog e sul comportamento all’interno del blog.
    Un blog serve per scambiarsi idee, pareri e punti di vista, in un contesto che non può essere che quello della diversità. Se si vuole partecipar e ad un blog di persone cehla pensano cpome noio faremmo molto meglio ad iscriverci ad un blog orientato in senso ideologico o di contenuto: sinistra con sinìsistra, coschittaglioti con coschittaglioti ecc.
    Visto che così non è, e visto che Pino invece ci tiene che il SUO blog abbia un’ampia partecipazione di punti di vista diversi, io penso non solo che dovremmo accettare la presenza di pareri diversi dal nostro ma che dovremmo addirittura esserne lieti.
    Ciascuno ha il diritto di esporre i suoi punti di vista, purchè compatibili con le leggi, ed ha il diritto di essere accettato nell’esercizio di questi sui punti di vista.
    Per di più un blog piccolo come il nostro dovrebbe sentire come un impoverimento la partenza di chiunque ne abbia fatto parte.
    In questo contesto la diversità di punti di vista è una ricchezza e non un fastidio, per fastidiosi che i punti di vista differenti possano essere.
    In questo senso io mi auguro che Rodolfo voglia ritornare a scrivere sul blog e che possa farlo in pace. La stessa cosa penso per chiunque altro, senza nessuna eccezione (neppure, lo dico esplicitamente, per il signor Popeye).
    Un saluto cordiale a tutti Uroburo

  34. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Lei e’ fissato col Legno Storto, se scrivo due volte all’anno e’ tanto.
    E leggo solo “ESTERI” quelli che riguardano gli USA.

    Cosa ho copiato?
    LS e’ solo in Italiano.

    E’ meglio che lei legga tutto quello possibile del suo eroe, ci sono documenti e testimoni, ci sono libri Italiani, c’erano videos dal vero e del tempo, rudimentali, ma sono stati rimossi.

    Il figlio, Camillo, vive sul mito del padre, ha perfino negozi di memorabilia come le sue adorate camicette.

    Anita

  35. controcorrente
    controcorrente says:

    Vado a telefonare al mio amico di Brema…per sapere come fanno a quelle latitudini!….

    X Sylvi,

    si raccontano la vecchia fiaba del Musicanti di Brema, sai la vecchia “storia” del dell’asino, del gatto, del topo e del gallo, che fecero scappare i “briganti” dalla casa…
    Come erano umani quegli animali…e quei briganti..
    Tutto sta a capire chi erano gli Animali e chi i Briganti..questioni di punti di vista..
    Io, Una mia idea me la sono fatta !

    cc

    cc

  36. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Peter,
    seguo sempre Marco Tempesta su Face e ti assicuro che lo trovo in palla più che mai!

    cc
    Anche Rudy ,credo sia in palla… e chi se non Lui, che è un teorico del Socialismo -Democratico Erotico, come conviene di questi tempi, magari pure con Minorenni, che con opportune teorie possono essere assimilate a maggiorenni!

  37. Anita
    Anita says:

    x CC

    Tanto Marco che Rodolfo hanno scritto che preferivano scrivere su FaceBook.

    “credo sia in palla” Un’altro modo di dire che non ho mai sentito.
    ————————–

    A proposito di FaceBook, c’e’ un alto allarme per i devotee, per gli appartenenti.
    Il website e’ stato colpito da hackers, non e’ una bufale, e’ sui nostri notiziari e in TV.

    Anita

  38. controcorrente
    controcorrente says:

    X Anita
    Su Face,segui solo quelli con cui ti sei “fatto amico”.
    Rodolfo non mi ha mai chiesto nulla e con Il signore Corrado segnalato da AZ , non mi sogno nemmeno di chiedere amicizia !
    Troppo pochi i dati da lui immessi..per fidarsi..!!

    cc

  39. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    ho intimato al mio amico: non parlarmi di Berlusconi e delle “sue ragazze”!
    Si è messo a ridere e mi ha chiesto :- e allora di che cosa parliamo?-
    Dei musicanti…appunto!
    Una “statuina ” sulla piazza del mercato, attaccata alla Rataus.
    A me quella fiaba è sempre sembrata l’essenza dei più furbi…gli animali.
    I “poveri” briganti erano a casa loro, banchettavano e festeggiavano…magari dopo una faticosa giornata di brigantaggio;…arrivano i quattro, ricordi… vecchi e incapaci, nelle loro rispettive case,di attendere ai loro doveri e perciò giustamente scacciati…
    Vecchi sì, ma non abbastanza rimbambiti per non derubare i poveri briganti della casa e del banchetto.
    E li graffiano, li mordono, li scalciano, li beccano…fino a quando i briganti se la danno a gambe.
    I quattro che dovevano andare a Brema a musicare, infatti tutti i musicanti erano mantenuti dal Comune,…non si sa che fine fanno.
    A Brema nessuno li ha visti a guadagnarsi la pagnotta!!!
    Ora ci guadagna il Rataus, che ha la coda davanti alla statuetta, anche se…permangono alcuni problemi con il porto fluviale.
    Le fabbriche, in compenso, cominciano a tirare il fiato;
    forse anche perchè hanno tirato il collo ai quattro animalacci della malora.
    Infatti sotto il Rataus c’è un ottimo ristorante!

    Ehh, le favole non la raccontano mai giusta!

    Sylvi

  40. sylvi
    sylvi says:

    Ritengo che se MT non scrive sul blog…non ne vede la convenienza!

    Rodolfo è un altro paio di maniche…più umanamente sprovveduto…pur nelle sue ossessioni sessuali.
    Così, a naso, anzi…visceralmente…direbbe quel simpaticone di Uroburo.

    Sylvi

  41. controcorrente
    controcorrente says:

    Sylvi, Sylvi,Sylvi, ma nemmeno nelle fiabe ti riesce di raccontarla “giusta”, possibile che si bari sempre..
    _______________________
    C’era una volta un vecchio asino che aveva lavorato sodo per tutta la vita. Ormai non era più capace di portare pesi e si stancava facilmente, per questo il suo padrone aveva deciso di relegarlo in un angolo della stalla ad aspettare la morte.
    L’asino però non voleva trascorrere così gli ultimi anni della sua vita. Decise di andarsene a Brema, dove sperava di poter vivere facendo il musicista.
    Si era incamminato da poco quando incontrò un cane, magro e ansante.
    “Come mai hai il fiatone?” gli chiese.
    “Sono dovuto scappare in tutta fretta per salvare la pelle” gli rispose il cane. “Il mio padrone voleva uccidermi, perché ora che sono vecchio non gli servo più”.
    “Purtroppo è vero – continuò – non sono più capace di rincorrere la selvaggina come una volta, e sono così debole che non spavento più nessuno. Ma ora come farò a procurarmi da mangiare?”concluse depresso.
    “Vieni a Brema con me” suggerì l’asino. “Laggiù faremo fortuna con la musica: io suonerò il liuto e tu mi darai il ritmo con il tamburo”
    Il cane accettò la proposta e s’incamminò con il nuovo amico.
    Non avevano percorso molta strada che s’imbatterono in un gatto che miagolava disperato.
    “Cosa ti è successo per lamentarti in questa maniera?” gli chiese l’asino.
    “Sono vecchio e soffro d’artrite, per questo non sono più agile come una volta e devo stare al caldo. Ma vedendomi riposare vicino al caminetto, ieri il mio padrone si è infuriato, mi ha accusato di essere un fannullone, mi ha rimproverato di non saper acciuffare nemmeno un topolino e mi ha cacciato da casa. Senza pietà! Pensare che l’ho servito fedelmente per tutta la vita!… Ora non so proprio dove andare, non so proprio come sbarcare il lunario!” rispose singhiozzando il gatto.
    “Allora vieni a fare il musicista con noi a Brema” gli dissero insieme l’asino e il cane.
    Il gatto non se lo fece ripetere due volte e pieno di speranza si unì a loro.
    Passando davanti ad una fattoria, furono distratti da un gallo che schiamazzava rincorso da una massaia.
    “Mi vuole tirare il collo! Vuole me perché non ha un tacchino da cucinare per il pranzo della domenica! Mi vuole tirare il collo!” urlava terrorizzato.
    I tre compari gli gridarono: “Vieni con noi! Con la tua bella voce conquisteremo Brema!”
    Non ebbero il tempo di aggiungere altro che, appollaiato sulla schiena dell’asino, sentirono il gallo …
    __________________________________
    E proprio un vizio allora !!

    cc

  42. Peter
    Peter says:

    infatti la favola dei musicanti di Brema me la ricordavo come la racconta CC. La lessi in italiano molti lustri fa…
    Molti anni dopo, conobbi una ragazza della provincia di Brema, dal temperamento piuttosto focoso e prussiano. Ricordo che il primo regalo che mi fece fu una borsa della spesa con sopra disegnati i musicanti di Brema…(i tedeschi di quelle parti sono amabilmente parsimoniosi, quasi quanto me). Io invece in quella occasione regalai a suo padre del vino piuttosto pregiato delle mie parti.
    Lui rispose scherzando che prendeva volentieri il vino ed in cambio mi affidava sua figlia. Fair do…

    Peter

  43. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro uroburo,

    ho scovato per te, al fine di ampliare le tue scarse “riflessioni storiche” da Bidello pensionato di seconda classe, due testi da leggere attentamente sulla storia del friuli , visto che ne se totalmente a digiuno (sic!)..e comparare..(sic!)

    La prima

    http://www.mymilitaria.it/liste_03/tagliamento_1943.htm

    La seconda

    http://www.anpi.it/media/uploads/patria/2004/3/18-19_Mazzon.pdf

    Leggi, informati ,perbacco e poi ci facci sapere, incolto di un bidello !!!!

    cc

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