Le 81 domande del giornalista ed ex parlamentare israeliano Uri Avnery sulle losche manovre del suo governo contro le navi pacifiste e contro Gaza

Intanto spieghiamo chi è Uri Avnery, in ebraico: אורי אבנרי. Giornalista e tre volte parlamentare israeliano,  nome originario Helmut Ostermann, è nato in Germania a Beckum il 10 settembre 1923 da una famiglia sionista che nel 1933 a causa dell’ascesa al potere di Adolf Hitler emigrò in Palestina, dove perse tutti i propri averi e fu costretta a vivere in condizioni di povertà tali da non permettere a Avnery di completare gli studi. Le memorie di quegli anni sono raccolte nel libro “La Swastika”, pubblicato nel 1961.
Nel 1938 il futuro giornalista entrò nell’Irgun, organizzazione paramilitare comandata da Menachem Begin, che combatté il protettorato con azioni violente e anche attentati come quello al King David Hotel il 22 luglio 1946, con decine di morti e di fatto l’origine del terrorismo moderno. Giudicando appunto terrorista l’Irgun, Avnery la lasciò nel 1942. In seguito prese parte alla prima guerra arabo-israeliana e, rimasto ferito due volte, raccontò le atrocità subite dai palestinesi in un libro intitolato “Il rovescio della medaglia”. Da allora in poi ha continuato a battersi per la pace.
Dopo aver lavorato per un breve periodo presso il quotidiano Ha’aretz, fondò una nuova rivista, lo Haolam Haze, che si fece promotore di alcune importanti trattative con i dirigenti palestinesi. È stato eletto per tre volte alla Knesset, il parlamento israeliano, (1965-1969, 1969-1973, 1979-1981).
In seguito ha fondato il movimento pacifista Gush Shalom (in ebraico: גוש שלום, “il blocco della pace”).

Le domande sul “martirio” posta da Avnery somigliano alle domande che ho posto io su questo blog sullo stesso argomento. All’ultima sua domanda, la 81esima, – “Che cosa sta cercando di nascondere la nostra leadership politica e militare?” – credo di avere già risposto, sempre su questo blog: sta cercando di nascondere la strategia di scontro frontale anche contro la Turchia per prenderne il posto nella Nato e attaccare l’Iran su basi più forti. Sta anche cercando di nascondere le pressioni ormai non più solo di Obama, ma anche di qualche leader europeo che ha capito che così si va a quello che il papa ha definito “un bagno di sangue”, cioè a una nuova grande guerra, di risolvere il problema dei problemi: l’armamento atomico di Israele.

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Chi ha paura di una vera inchiesta?
di Uri Avnery

Se fosse stata istituita una Commissione d’Inchiesta vera (al  posto del patetico aborto di commissione), queste sono alcune delle domande che essa avrebbe dovuto porre:

1 – Qual è il vero scopo del blocco della Striscia di Gaza?

2 – Se l’obiettivo è quello di impedire il flusso di armi nella  Striscia, perché vi sono ammessi solo 100 prodotti (rispetto agli oltre 12.000  presenti in un supermercato israeliano di media dimensione)?

3 – Perché è vietato introdurre cioccolato, giocattoli,  materiale per scrivere, molti tipi di frutta e verdura (e perché la cannella,  ma non il coriandolo)?

4 – Qual è il legame tra la decisione di vietare l’importazione di  materiali da costruzione per la sostituzione o la riparazione di migliaia di  edifici distrutti o danneggiati durante l’operazione Piombo fuso e il pretesto che essi possano servire per la costruzione dei bunker di Hamas –  quando materiali finalizzati a questo scopo vengono introdotti in quantità più che sufficienti nella  Striscia attraverso i tunnel?

5 – È  vero che lo scopo del blocco consiste nel trasformare in un inferno la vita di 1,5 milioni  di esseri  umani, nella Striscia, nella speranza di indurli a rovesciare il regime di Hamas?

6 – Poiché questo non è successo, ma – al contrario – Hamas è  diventato più forte durante i tre anni del blocco, il governo  non ha mai preso in considerazione ripensamenti su questa faccenda?

7 – È stato imposto il blocco nella speranza di liberare Gilad Shalit, il soldato israeliano catturato?

8 – Se è così, ha contribuito in qualche modo il blocco alla realizzazione di  questo obiettivo, o è stato controproducente?

9 – Perché il governo israeliano si rifiuta di scambiare Shalit con  centinaia di prigionieri palestinesi, quando Hamas è favorevole a un tale accordo?

10 – E ‘vero che il governo americano ha imposto un veto sullo  scambio di prigionieri, con la motivazione che esso avrebbe rafforzato Hamas?

11 – Vi è stata una qualche discussione nel nostro governo sull’adempimento dell’impegno assunto con l’Accordo di Oslo – consistente nel rendere possibile e  favorire lo sviluppo del porto di Gaza – fatto in modo tale da impedire il  passaggio delle armi?

12 – Perché il governo israeliano dichiara ancora una volta che le  acque territoriali della Striscia di Gaza fanno parte delle acque territoriali appartenenti a  Israele, e che le navi che vi entrano “violano la sovranità israeliana”, contrariamente al fatto che la Striscia di Gaza non è  mai stata annessa a Israele e che nel  2006 Israele ha annunciato ufficialmente, che se ne era “separata”?

13 – Perché l’ufficio del Procuratore Generale ha dichiarato che  gli attivisti per la pace catturati in alto mare, che non avevano alcuna intenzione di entrare in Israele, avevano “tentato di entrare illegalmente in Israele”, e li ha portati davanti a un giudice per l’estensione al loro arresto della legge  che riguarda “l’ingresso illegale in Israele”?

14 – Chi è responsabile di queste affermazioni giuridiche contraddittorie, quando il governo israeliano  sostiene in un primo momento che Israele si è  “separato dalla Striscia di Gaza” e che “l’occupazione della stessa è finita” – mentre nell’istante successivo reclama la sovranità sulle acque prospicienti le coste della Striscia?
15 – Domande relative alla decisione di attaccare la flottiglia:  Quando servizi segreti israeliani  sono venuti a conoscenza della preparazione di questa flottiglia? (Testimonianze al riguardo possono essere  ascoltate a porte chiuse).

16 – Quando tutto ciò è stato portato all’attenzione del Primo Ministro, del  Ministro della Difesa, del Gabinetto, del Comitato dei Sette (responsabile  delle questioni di sicurezza) e del capo di stato maggiore IDF? (Idem come sopra)

17 – Quali sono state le deliberazioni di tali funzionari e  istituzioni? (Idem come sopra)

18 – Quali informazioni sono state fornite a ciascuno di loro?  (Idem come sopra)
.

19 – Quando, da chi e come era stata presa la decisione di fermare la  flottiglia con la forza?

20 – E ‘vero che il segretario del gabinetto, Tzvi Hauser, ha  messo in guardia sulle gravi conseguenze che sarebbero derivate da tali azioni e ha consigliato di lasciare che la flottiglia procedesse fino a Gaza?

21 – Ci sono stati anche altri che hanno suggerito di farlo?

22 – Il Ministero degli Esteri é stato un partner a pieno titolo in tutte le discussioni?

23 – Se è così, ha il Ministero degli Esteri messo sull’avviso circa l’impatto che una tale iniziativa avrebbe prodotto sulle nostre relazioni con la Turchia e gli altri  paesi?

24 – Alla luce del fatto che, prima del incidente, il governo turco  aveva informato il Ministero degli Esteri israeliano che la flottiglia era stata  messa in atto da un organizzazione privata non  soggetta al controllo del governo  e che essa non violava alcuna legge Turca – ha il Ministro degli Esteri preso in considerazione l’opportunità di contattare  l’organizzazione per cercare di raggiungere un accordo per scongiurare la violenza?

25 – È stata offerta la dovuta considerazione all’alternativa di fermare  la flotta nelle acque territoriali, di ispezionare il carico  per verificare la presenza di armi e di lasciarla procedere nella navigazione?

26 – È stato preso in considerazione l’impatto dell’intervento sull’opinione pubblica internazionale?

27 – È stato considerato l’impatto dell’intervento sulle nostre relazioni con gli  Stati Uniti.

28 – È stato preso in considerazione il fatto che l’azione potesse in realtà rafforzare Hamas?

29 – È stato preso in considerazione il fatto che l’intervento potesse rendere più difficile il prosieguo del blocco?
30 – Domande concernenti la pianificazione dell’azione: quali informazioni di intelligence erano  a disposizione di coloro che elaboravano il piano? (Le testimonianze possono essere  ascoltate a porte chiuse.)
31 – È stato ritenuto che la composizione del gruppo degli attivisti presenti in  questa flottiglia era diversa da quella  delle navi di protesta precedenti, a causa dell’aggiunta della componente turca?
32 – È stato preso in considerazione il fatto che, diversamente dagli  attivisti per la pace europei, che credono nella resistenza passiva,  gli attivisti turchi avrebbero potuto adottare una politica di resistenza attiva nei confronti di soldati che assalissero  una nave turca?

33 – Erano state prese in esame procedure alternative, come il blocco dell’avanzamento della flottiglia con barche della marina?

34 – In caso affermativo, quali erano le alternative prese in considerazione e perché erano state respinte?

35 – Chi è stato responsabile della pianificazione effettiva di tali azioni –  il capo di stato maggiore dell’IDF o il comandante della Marina?

36 – Se è stato il comandante della Marina Militare a decidere sul metodo impiegato, la scelta, è stata approvata dal Capo di Stato  Maggiore, dal Ministro della Difesa e dal Primo Ministro?

37 – Come sono state suddivise tra  costoro  le competenze della programmazione?
38 – Perché l’intervento ha avuto luogo  fuori delle acque  territoriali di Israele e della Striscia di Gaza?
39 – Perché l’intervento è stato eseguito nel buio?
40 – C’è stata una qualche obiezione nella marina sull’idea di far scendere i soldati dagli  elicotteri fin sul ponte della nave “Mavi Marmara”?

41 – Nel corso delle discussioni, qualcuno ha richiamato alla memoria la  somiglianza tra le operazioni pianificate e le azioni britanniche contro la  nave “Exodus 1947″, che si erano concluse in un disastro politico per i  britannici?
42 – Domande relative all’intervento in se stesso: Se  non c’era nulla da nascondere, perché la flottiglia, durante tutta l’operazione, era stata  tagliata fuori da ogni contatto con il mondo?

43 – Qualcuno forse protesta che i soldati in realtà siano stati mandati in una trappola?

44 – È stato preso in considerazione il fatto che il piano adottato avrebbe posto i soldati per diversi minuti critici in pericolo di vita per una posizione di inferiorità?

45 – Quando, con esattezza, i soldati hanno cominciano a sparare proiettili veri?
46 – Qual’è il soldato che è stato il primo a far fuoco?
47 – La sparatoria è stata – del tutto o in parte – giustificata?

48 – E ‘vero che i soldati hanno cominciato a sparare, ancor prima di scendere sul ponte, come affermano i passeggeri?

49 – E ‘vero che il fuoco è proseguito anche dopo che il capitano della  nave e gli attivisti avevano più volte annunciato con gli altoparlanti che la  nave si era arresa e dopo che avevano effettivamente issato bandiera bianca?

50 – E ‘vero che cinque delle nove persone uccise erano state colpite  alla schiena, il che indica che esse stavano cercando di fuggire dai soldati e  non potevano quindi mettere in pericolo la loro vita?

51 – Perché Bilgen Ibrahim, l’uomo di 61 anni ucciso, padre di sei figli e  candidato sindaco nella propria città natale, è stato descritto come un  terrorista?
52 – Perché Cetin Topcoglu, l’uomo ucciso di 54 anni, allenatore della nazionale turca di taekwondo (arte marziale coreana), la cui moglie era pure a bordo della nave, è stato descritto come un terrorista?
53 – Perché Cevdet Kiliclar, l’uomo ucciso di 38 anni, di professione giornalista, è stato descritto come un terrorista?

54 – Perché Ali Haydar Bengi, l’uomo ucciso padre di quattro figli, laureato alla facoltà di letteratura dell’università al-Azhar del Cairo, è stato descritto come  un terrorista?

55 – Perché Necdet Yaldirim, di 32 anni e padre di una figlia; Fahri Yaldiz, di 43 anni e padre di quattro; Cengiz Songur, di 47 anni e padre di sette; Cengiz Akyuz, di 41 anni e padre di tre , uccisi, sono stati descritti come terroristi?

56 – E’ una menzogna il fatto che gli attivisti hanno preso una pistola a un soldato e gli hanno sparato con quella, come è stato descritto da parte dell’IDF, o la verità è che in realtà gli attivisti hanno gettato la pistola in mare senza  utilizzarla?

57 – E ‘vero, come dichiarato da Elshayyal Jamal, un cittadino britannico, che i soldati hanno impedito che i feriti turchi venissero medicati per la durata di tre ore, durante le quali alcuni di loro sono morti?

58 – E ‘vero, come affermato da questo giornalista, che era stato ammanettato con le mani dietro la schiena e costretto a restare in inginocchio per tre ore sotto il sole cocente, che non gli era stato permesso di andare a urinare e gli era stato detto di “pisciare nelle mutande”, che era rimasto ammanettato per 24 ore senza acqua, che il suo passaporto britannico gli era stato preso e non gli era stato restituito; che il suo computer portatile, tre telefoni cellulari e 1500 dollari in contanti gli erano stati presi  e non erano stati restituiti?

59 – Ha l’ IDF isolato i passeggeri dal resto del mondo per 48 ore, confiscando tutte le telecamere, i film e telefoni cellulari dei giornalisti a bordo, allo scopo di sopprimere tutte le informazioni che non erano conformi alla versione fornita dall’IDF?

60 – Dato che è una procedura permanente quella di fotografare il primo ministro (o in questo caso il suo rappresentante provvisorio, Moshe Yaalon) durante un’operazione, questa procedura era stata messa in atto, ed era già stata attuata in casi precedenti, come ad esempio nell’operazione di Entebbe o nell’abbordaggio della nave “Karin A”?
61 – Domande relative al comportamento del portavoce dell’IDF: E’ vero che il portavoce dell’IDF ha divulgato una serie di menzogne, durante le prime ore, al fine di giustificare l’azione agli occhi sia degli israeliani che  dell’opinione pubblica internazionale?

62 – I pochi minuti di film che sono stati mostrati centinaia di volte alla televisione israeliana, dal primo giorno fino a ora, fanno parte di un pezzo accuratamente modificato, in modo che non si veda ciò che è accaduto poco prima e subito dopo?

63 – Qual è la verità sull’affermazione secondo cui i soldati che erano stati presi dagli attivisti all’interno della nave stavano per essere “linciati”, dal momento che le foto mostrano chiaramente che erano rimasti circondati per parecchio tempo da decine di attivisti, senza  che venisse fatto loro del male, e che un medico o un infermiere presente tra gli attivisti, li aveva anche medicati?

64 – Che prove ci sono sull’affermazione che l’ONG turca, il cui nome è IHH, ha collegamenti con al-Qaeda?

65 – Su quali basi si era dichiarato più volte che essa era una “organizzazione terroristica”, anche se non è stata fornita alcuna prova che confermasse questa affermazione?

66 – Perché si era affermato che l’associazione avesse operato agli ordini del Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdogan, quando in effetti essa è vicina a un partito dell’opposizione?

67 – Se essa fosse effettivamente una organizzazione terroristica nota ai servizi segreti israeliani, perché tale fatto non era stato preso in considerazione durante la progettazione dell’operazione?

68 – Perché il governo israeliano non aveva comunicato tutto ciò prima dell’attacco alla flottiglia?

69 – Perché le parole di uno degli attivisti, che al suo ritorno aveva dichiarato che avrebbe voluto essere uno “shahid”, erano state tradotte in modo palesemente disonesto dalla propaganda ufficiale, come se avesse detto che avrebbe voluto “uccidere ed essere ucciso” (“shahid”, sta a significare una persona che sacrifica la sua vita per testimoniare la sua fede in Dio, proprio come un martire cristiano)?

70 – Qual è la fonte della menzogna secondo la quale i turchi avrebbero gridato ad alta voce”Tornate ad Auschwitz”?

71 – Perché i medici israeliani non sono stati chiamati a informare il pubblico almeno una volta sul carattere delle lesioni dei soldati feriti, dopo che è stato  dichiarato che almeno uno di loro era stato colpito?

72 – Chi ha inventato la storia che vi erano le armi sulla nave e che erano state gettate in mare?

73 – Chi ha inventato la storia che gli attivisti avevano portato con se armi letali – quando l’esibizione organizzata dal portavoce stesso dell’IDF non  mostrava altro che attrezzi reperibili su qualsiasi nave, tra cui un binocolo, uno strumento per l’infusione di sangue, coltelli e asce, oltre che pugnali decorativi arabi e coltelli da cucina che si trovano su tutte le navi, perfino in una imbarcazione non equipaggiata  per 1000 passeggeri?

74 -Tutti questi elementi – associati alla ripetizione all’infinito della parola “terroristi” e al blocco di tutte le informazioni ti tipo diverso –  non costituiscono forse un lavaggio del cervello?
75 – Domande relative alla inchiesta: Perché il governo israeliano si rifiuta di prendere parte ad una commissione internazionale di inchiesta, costituita da personalità neutrali di loro gradimento?

76 – Perché il Primo Ministro e il Ministro della Difesa hanno dichiarato di essere pronti a testimoniare – ma non per rispondere alle domande?
77 – Da dove viene il ragionamento secondo il quale soldati non devono essere chiamati a testimoniare quando in tutte le precedenti inchieste ufficiali superiori, ufficiali subalterni e gli uomini arruolati sono stati  invece sottoposti a interrogatorio?

78 – Perché il governo si rifiuta di nominare una Commissione d’Inchiesta di Stato sulla base alla legge israeliana che è stata emanata dalla Knesset nel 1966 a questo scopo, soprattutto in considerazione del fatto che commissioni di questo tipo erano state nominate dopo la guerra dello Yom Kippur, dopo il massacro di Sabra e di Chatila, dopo che il pulpito della Moschea al-Aqsa era stato dato alle fiamme da un australiano folle, così come per indagare la corruzione nello sport e l’assassinio del leader sionista Chaim Arlosoroff (è avvenuto circa una cinquantina d’anni dopo!)?

79 – Il Governo ha qualcosa da temere da una simile commissione, i  cui membri sono nominati dal Presidente della Corte Suprema, e che ha il potere di convocare testimoni e di sottoporli a contraddittorio, di richiedere la produzione di documenti e di definire la responsabilità personale per errori e crimini?

80 – Perché è stato deciso alla fine di nominare una patetica commissione, priva di qualsiasi potere giuridico, che sarà carente di una qualsiasi credibilità sia in Israele che all’estero?
E, infine, la domanda delle domande:

*  Che cosa sta cercando di nascondere la nostra leadership politica e militare?
(tradotto da Mariano Mingarelli)

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Qui in basso il sito con la versione italiana e il sito con l’originale dell’articolo di Avnery

http://www.amiciziaitalo-palestinese.org/index.php?option=com_content&view=article&id=1975:le-80-domande-di-uri-avnery&catid=23:interventi&Itemid=43
http://zope.gush-shalom.org/home/en/channels/avnery/1276348453

257 commenti
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  1. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Sylvi
    Certo, un’edilizia energeticamente ottimizzata è importante, ma le lampadine, la lavatrice, il televisore…hanno bisogno di corrente elettrica. Nel tuo condominio hanno forse vietato le antenne della televisione? Magari avranno l’antenna centralizzata, che è un bel palo con le parabole e tutto. Se ci aggiungono una torretta microeolica per tutto il condominio, che male ci sarebbe?
    Eviterebbero così di spendere soldi pubblici per una inutilissima centrale nucleare ( anzi se ne prevedono addirittura 4). Si risparmiano quattrini, si fa ecologia e si evita che vengano ulteriormente sprecati i soldi pubblici. Cosa vuoi di più?

  2. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Una soluzione ancora più ecologica sarebbe il parco eolico comunale, grande quanto un campo di calcio, non col micro ma col minieolico, ovvero generatori ad asse verticale, in batteria, che forniscono energia a tutta la città.
    La verità è che noi siamo solo capaci di lamentarci…ma in quanto a prendere iniziative aspettiamo sempre che siano gli altri. E intanto il cavaliere fa le centrali nucleari.

  3. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Caro Marco. L’eolico è uno dei modi più antichi per produrre energia da fonti naturali e rinnovabili, le vele spingevano le navi e i mulini a vento macinavano grano ai tempi di Omero, le tecnologie si evolvono continuamente ma sempre di vento si tratta che va da bonaccia a tempesta.
    Nell’ambito domestico non mi pare una soluzione praticabile su vasta scala, a parte i problemi di estetica con i condomini,vicinato ecc. il rumore lo fanno, si può attenuare un po’ ma mai eliminare, è un po’ come per i ventilatori quelli “quasi” silenziosi lo sono perché fanno “quasi” vento.
    Ritengo che per piccole istallazioni domestiche sia di più facile gestione e più redditizio il fotovoltaico, i pannelli una volta istallati se ne stanno li buoni e zitti, non hanno usura, non richiedono lubrificazione, una pulitina ogni tanto e sei a posto.
    Per i generatori di piccola potenza si ricorre spesso alla soluzione verticale non tanto per il rendimento ma perché non hanno problemi di orientamento e non hanno organi striscianti per trasferire l’energia elettrica dal generatore all’utilizzatore, gli impianti di grandi dimensioni dove questi problemi sono secondari, sono tutti o quasi orizzontali.
    Sylvi si interrogava sulle possibilità di accumulo dell’energia prodotta in modo così variabile. Per la bassa percentuale di energia attualmente prodotta con eolico e fotovoltaico, basta metterla in rete e per quanta se ne produce si abbassa la produzione delle centrali a gas, gasolio, carbone e non ci sono squilibri nel sistema. Se si arriverà, (speriamo, ma chissà quando) a percentuali intorno al 30% e oltre, occorrerebbe accumulare dell’energia, i sistemi sono molteplici si potrebbe produrre idrogeno con l’elettrolisi e poi usarlo come combustibile, ma c’è anche il sistema idraulico, già in uso in alcune centrali idroelettriche a scorrimento (una è sul Garda) quando c’è energia in eccesso la si usa per pompare acqua il un bacino più alto e la si riutilizza quando serve per produrre energia elettrica con delle normali turbine idrauliche.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

    PS. A Cecina è in fase di ultimazione un grosso impianto fotovoltaico, hanno riempito di pannelli il grande tetto a terrazza dell’ospedale e tutte le tettoie del posteggio, non ho idea della potenzialità dell’impianto, … mi informerò.

  4. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    In Toscana abbiamo una grossa produzione elettrica da geotermia, se sviluppiamo bene solare eolico e idraulico , potremmo arrivare a produrre il 100% del fabbisogno regionale da rinnovabile. Un’altra fonte di cui si parla poco ma molto interessante è “l’idraulico diffuso” che sfrutta piccoli salti d’acqua o la semplice corrente dei fiumi senza grandi dighe e bacini magari con piccoli invasi che funzionano anche da vasche di espansione per regolamentare le piene.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

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