Le 81 domande del giornalista ed ex parlamentare israeliano Uri Avnery sulle losche manovre del suo governo contro le navi pacifiste e contro Gaza

Intanto spieghiamo chi è Uri Avnery, in ebraico: אורי אבנרי. Giornalista e tre volte parlamentare israeliano,  nome originario Helmut Ostermann, è nato in Germania a Beckum il 10 settembre 1923 da una famiglia sionista che nel 1933 a causa dell’ascesa al potere di Adolf Hitler emigrò in Palestina, dove perse tutti i propri averi e fu costretta a vivere in condizioni di povertà tali da non permettere a Avnery di completare gli studi. Le memorie di quegli anni sono raccolte nel libro “La Swastika”, pubblicato nel 1961.
Nel 1938 il futuro giornalista entrò nell’Irgun, organizzazione paramilitare comandata da Menachem Begin, che combatté il protettorato con azioni violente e anche attentati come quello al King David Hotel il 22 luglio 1946, con decine di morti e di fatto l’origine del terrorismo moderno. Giudicando appunto terrorista l’Irgun, Avnery la lasciò nel 1942. In seguito prese parte alla prima guerra arabo-israeliana e, rimasto ferito due volte, raccontò le atrocità subite dai palestinesi in un libro intitolato “Il rovescio della medaglia”. Da allora in poi ha continuato a battersi per la pace.
Dopo aver lavorato per un breve periodo presso il quotidiano Ha’aretz, fondò una nuova rivista, lo Haolam Haze, che si fece promotore di alcune importanti trattative con i dirigenti palestinesi. È stato eletto per tre volte alla Knesset, il parlamento israeliano, (1965-1969, 1969-1973, 1979-1981).
In seguito ha fondato il movimento pacifista Gush Shalom (in ebraico: גוש שלום, “il blocco della pace”).

Le domande sul “martirio” posta da Avnery somigliano alle domande che ho posto io su questo blog sullo stesso argomento. All’ultima sua domanda, la 81esima, – “Che cosa sta cercando di nascondere la nostra leadership politica e militare?” – credo di avere già risposto, sempre su questo blog: sta cercando di nascondere la strategia di scontro frontale anche contro la Turchia per prenderne il posto nella Nato e attaccare l’Iran su basi più forti. Sta anche cercando di nascondere le pressioni ormai non più solo di Obama, ma anche di qualche leader europeo che ha capito che così si va a quello che il papa ha definito “un bagno di sangue”, cioè a una nuova grande guerra, di risolvere il problema dei problemi: l’armamento atomico di Israele.

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Chi ha paura di una vera inchiesta?
di Uri Avnery

Se fosse stata istituita una Commissione d’Inchiesta vera (al  posto del patetico aborto di commissione), queste sono alcune delle domande che essa avrebbe dovuto porre:

1 – Qual è il vero scopo del blocco della Striscia di Gaza?

2 – Se l’obiettivo è quello di impedire il flusso di armi nella  Striscia, perché vi sono ammessi solo 100 prodotti (rispetto agli oltre 12.000  presenti in un supermercato israeliano di media dimensione)?

3 – Perché è vietato introdurre cioccolato, giocattoli,  materiale per scrivere, molti tipi di frutta e verdura (e perché la cannella,  ma non il coriandolo)?

4 – Qual è il legame tra la decisione di vietare l’importazione di  materiali da costruzione per la sostituzione o la riparazione di migliaia di  edifici distrutti o danneggiati durante l’operazione Piombo fuso e il pretesto che essi possano servire per la costruzione dei bunker di Hamas –  quando materiali finalizzati a questo scopo vengono introdotti in quantità più che sufficienti nella  Striscia attraverso i tunnel?

5 – È  vero che lo scopo del blocco consiste nel trasformare in un inferno la vita di 1,5 milioni  di esseri  umani, nella Striscia, nella speranza di indurli a rovesciare il regime di Hamas?

6 – Poiché questo non è successo, ma – al contrario – Hamas è  diventato più forte durante i tre anni del blocco, il governo  non ha mai preso in considerazione ripensamenti su questa faccenda?

7 – È stato imposto il blocco nella speranza di liberare Gilad Shalit, il soldato israeliano catturato?

8 – Se è così, ha contribuito in qualche modo il blocco alla realizzazione di  questo obiettivo, o è stato controproducente?

9 – Perché il governo israeliano si rifiuta di scambiare Shalit con  centinaia di prigionieri palestinesi, quando Hamas è favorevole a un tale accordo?

10 – E ‘vero che il governo americano ha imposto un veto sullo  scambio di prigionieri, con la motivazione che esso avrebbe rafforzato Hamas?

11 – Vi è stata una qualche discussione nel nostro governo sull’adempimento dell’impegno assunto con l’Accordo di Oslo – consistente nel rendere possibile e  favorire lo sviluppo del porto di Gaza – fatto in modo tale da impedire il  passaggio delle armi?

12 – Perché il governo israeliano dichiara ancora una volta che le  acque territoriali della Striscia di Gaza fanno parte delle acque territoriali appartenenti a  Israele, e che le navi che vi entrano “violano la sovranità israeliana”, contrariamente al fatto che la Striscia di Gaza non è  mai stata annessa a Israele e che nel  2006 Israele ha annunciato ufficialmente, che se ne era “separata”?

13 – Perché l’ufficio del Procuratore Generale ha dichiarato che  gli attivisti per la pace catturati in alto mare, che non avevano alcuna intenzione di entrare in Israele, avevano “tentato di entrare illegalmente in Israele”, e li ha portati davanti a un giudice per l’estensione al loro arresto della legge  che riguarda “l’ingresso illegale in Israele”?

14 – Chi è responsabile di queste affermazioni giuridiche contraddittorie, quando il governo israeliano  sostiene in un primo momento che Israele si è  “separato dalla Striscia di Gaza” e che “l’occupazione della stessa è finita” – mentre nell’istante successivo reclama la sovranità sulle acque prospicienti le coste della Striscia?
15 – Domande relative alla decisione di attaccare la flottiglia:  Quando servizi segreti israeliani  sono venuti a conoscenza della preparazione di questa flottiglia? (Testimonianze al riguardo possono essere  ascoltate a porte chiuse).

16 – Quando tutto ciò è stato portato all’attenzione del Primo Ministro, del  Ministro della Difesa, del Gabinetto, del Comitato dei Sette (responsabile  delle questioni di sicurezza) e del capo di stato maggiore IDF? (Idem come sopra)

17 – Quali sono state le deliberazioni di tali funzionari e  istituzioni? (Idem come sopra)

18 – Quali informazioni sono state fornite a ciascuno di loro?  (Idem come sopra)
.

19 – Quando, da chi e come era stata presa la decisione di fermare la  flottiglia con la forza?

20 – E ‘vero che il segretario del gabinetto, Tzvi Hauser, ha  messo in guardia sulle gravi conseguenze che sarebbero derivate da tali azioni e ha consigliato di lasciare che la flottiglia procedesse fino a Gaza?

21 – Ci sono stati anche altri che hanno suggerito di farlo?

22 – Il Ministero degli Esteri é stato un partner a pieno titolo in tutte le discussioni?

23 – Se è così, ha il Ministero degli Esteri messo sull’avviso circa l’impatto che una tale iniziativa avrebbe prodotto sulle nostre relazioni con la Turchia e gli altri  paesi?

24 – Alla luce del fatto che, prima del incidente, il governo turco  aveva informato il Ministero degli Esteri israeliano che la flottiglia era stata  messa in atto da un organizzazione privata non  soggetta al controllo del governo  e che essa non violava alcuna legge Turca – ha il Ministro degli Esteri preso in considerazione l’opportunità di contattare  l’organizzazione per cercare di raggiungere un accordo per scongiurare la violenza?

25 – È stata offerta la dovuta considerazione all’alternativa di fermare  la flotta nelle acque territoriali, di ispezionare il carico  per verificare la presenza di armi e di lasciarla procedere nella navigazione?

26 – È stato preso in considerazione l’impatto dell’intervento sull’opinione pubblica internazionale?

27 – È stato considerato l’impatto dell’intervento sulle nostre relazioni con gli  Stati Uniti.

28 – È stato preso in considerazione il fatto che l’azione potesse in realtà rafforzare Hamas?

29 – È stato preso in considerazione il fatto che l’intervento potesse rendere più difficile il prosieguo del blocco?
30 – Domande concernenti la pianificazione dell’azione: quali informazioni di intelligence erano  a disposizione di coloro che elaboravano il piano? (Le testimonianze possono essere  ascoltate a porte chiuse.)
31 – È stato ritenuto che la composizione del gruppo degli attivisti presenti in  questa flottiglia era diversa da quella  delle navi di protesta precedenti, a causa dell’aggiunta della componente turca?
32 – È stato preso in considerazione il fatto che, diversamente dagli  attivisti per la pace europei, che credono nella resistenza passiva,  gli attivisti turchi avrebbero potuto adottare una politica di resistenza attiva nei confronti di soldati che assalissero  una nave turca?

33 – Erano state prese in esame procedure alternative, come il blocco dell’avanzamento della flottiglia con barche della marina?

34 – In caso affermativo, quali erano le alternative prese in considerazione e perché erano state respinte?

35 – Chi è stato responsabile della pianificazione effettiva di tali azioni –  il capo di stato maggiore dell’IDF o il comandante della Marina?

36 – Se è stato il comandante della Marina Militare a decidere sul metodo impiegato, la scelta, è stata approvata dal Capo di Stato  Maggiore, dal Ministro della Difesa e dal Primo Ministro?

37 – Come sono state suddivise tra  costoro  le competenze della programmazione?
38 – Perché l’intervento ha avuto luogo  fuori delle acque  territoriali di Israele e della Striscia di Gaza?
39 – Perché l’intervento è stato eseguito nel buio?
40 – C’è stata una qualche obiezione nella marina sull’idea di far scendere i soldati dagli  elicotteri fin sul ponte della nave “Mavi Marmara”?

41 – Nel corso delle discussioni, qualcuno ha richiamato alla memoria la  somiglianza tra le operazioni pianificate e le azioni britanniche contro la  nave “Exodus 1947″, che si erano concluse in un disastro politico per i  britannici?
42 – Domande relative all’intervento in se stesso: Se  non c’era nulla da nascondere, perché la flottiglia, durante tutta l’operazione, era stata  tagliata fuori da ogni contatto con il mondo?

43 – Qualcuno forse protesta che i soldati in realtà siano stati mandati in una trappola?

44 – È stato preso in considerazione il fatto che il piano adottato avrebbe posto i soldati per diversi minuti critici in pericolo di vita per una posizione di inferiorità?

45 – Quando, con esattezza, i soldati hanno cominciano a sparare proiettili veri?
46 – Qual’è il soldato che è stato il primo a far fuoco?
47 – La sparatoria è stata – del tutto o in parte – giustificata?

48 – E ‘vero che i soldati hanno cominciato a sparare, ancor prima di scendere sul ponte, come affermano i passeggeri?

49 – E ‘vero che il fuoco è proseguito anche dopo che il capitano della  nave e gli attivisti avevano più volte annunciato con gli altoparlanti che la  nave si era arresa e dopo che avevano effettivamente issato bandiera bianca?

50 – E ‘vero che cinque delle nove persone uccise erano state colpite  alla schiena, il che indica che esse stavano cercando di fuggire dai soldati e  non potevano quindi mettere in pericolo la loro vita?

51 – Perché Bilgen Ibrahim, l’uomo di 61 anni ucciso, padre di sei figli e  candidato sindaco nella propria città natale, è stato descritto come un  terrorista?
52 – Perché Cetin Topcoglu, l’uomo ucciso di 54 anni, allenatore della nazionale turca di taekwondo (arte marziale coreana), la cui moglie era pure a bordo della nave, è stato descritto come un terrorista?
53 – Perché Cevdet Kiliclar, l’uomo ucciso di 38 anni, di professione giornalista, è stato descritto come un terrorista?

54 – Perché Ali Haydar Bengi, l’uomo ucciso padre di quattro figli, laureato alla facoltà di letteratura dell’università al-Azhar del Cairo, è stato descritto come  un terrorista?

55 – Perché Necdet Yaldirim, di 32 anni e padre di una figlia; Fahri Yaldiz, di 43 anni e padre di quattro; Cengiz Songur, di 47 anni e padre di sette; Cengiz Akyuz, di 41 anni e padre di tre , uccisi, sono stati descritti come terroristi?

56 – E’ una menzogna il fatto che gli attivisti hanno preso una pistola a un soldato e gli hanno sparato con quella, come è stato descritto da parte dell’IDF, o la verità è che in realtà gli attivisti hanno gettato la pistola in mare senza  utilizzarla?

57 – E ‘vero, come dichiarato da Elshayyal Jamal, un cittadino britannico, che i soldati hanno impedito che i feriti turchi venissero medicati per la durata di tre ore, durante le quali alcuni di loro sono morti?

58 – E ‘vero, come affermato da questo giornalista, che era stato ammanettato con le mani dietro la schiena e costretto a restare in inginocchio per tre ore sotto il sole cocente, che non gli era stato permesso di andare a urinare e gli era stato detto di “pisciare nelle mutande”, che era rimasto ammanettato per 24 ore senza acqua, che il suo passaporto britannico gli era stato preso e non gli era stato restituito; che il suo computer portatile, tre telefoni cellulari e 1500 dollari in contanti gli erano stati presi  e non erano stati restituiti?

59 – Ha l’ IDF isolato i passeggeri dal resto del mondo per 48 ore, confiscando tutte le telecamere, i film e telefoni cellulari dei giornalisti a bordo, allo scopo di sopprimere tutte le informazioni che non erano conformi alla versione fornita dall’IDF?

60 – Dato che è una procedura permanente quella di fotografare il primo ministro (o in questo caso il suo rappresentante provvisorio, Moshe Yaalon) durante un’operazione, questa procedura era stata messa in atto, ed era già stata attuata in casi precedenti, come ad esempio nell’operazione di Entebbe o nell’abbordaggio della nave “Karin A”?
61 – Domande relative al comportamento del portavoce dell’IDF: E’ vero che il portavoce dell’IDF ha divulgato una serie di menzogne, durante le prime ore, al fine di giustificare l’azione agli occhi sia degli israeliani che  dell’opinione pubblica internazionale?

62 – I pochi minuti di film che sono stati mostrati centinaia di volte alla televisione israeliana, dal primo giorno fino a ora, fanno parte di un pezzo accuratamente modificato, in modo che non si veda ciò che è accaduto poco prima e subito dopo?

63 – Qual è la verità sull’affermazione secondo cui i soldati che erano stati presi dagli attivisti all’interno della nave stavano per essere “linciati”, dal momento che le foto mostrano chiaramente che erano rimasti circondati per parecchio tempo da decine di attivisti, senza  che venisse fatto loro del male, e che un medico o un infermiere presente tra gli attivisti, li aveva anche medicati?

64 – Che prove ci sono sull’affermazione che l’ONG turca, il cui nome è IHH, ha collegamenti con al-Qaeda?

65 – Su quali basi si era dichiarato più volte che essa era una “organizzazione terroristica”, anche se non è stata fornita alcuna prova che confermasse questa affermazione?

66 – Perché si era affermato che l’associazione avesse operato agli ordini del Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdogan, quando in effetti essa è vicina a un partito dell’opposizione?

67 – Se essa fosse effettivamente una organizzazione terroristica nota ai servizi segreti israeliani, perché tale fatto non era stato preso in considerazione durante la progettazione dell’operazione?

68 – Perché il governo israeliano non aveva comunicato tutto ciò prima dell’attacco alla flottiglia?

69 – Perché le parole di uno degli attivisti, che al suo ritorno aveva dichiarato che avrebbe voluto essere uno “shahid”, erano state tradotte in modo palesemente disonesto dalla propaganda ufficiale, come se avesse detto che avrebbe voluto “uccidere ed essere ucciso” (“shahid”, sta a significare una persona che sacrifica la sua vita per testimoniare la sua fede in Dio, proprio come un martire cristiano)?

70 – Qual è la fonte della menzogna secondo la quale i turchi avrebbero gridato ad alta voce”Tornate ad Auschwitz”?

71 – Perché i medici israeliani non sono stati chiamati a informare il pubblico almeno una volta sul carattere delle lesioni dei soldati feriti, dopo che è stato  dichiarato che almeno uno di loro era stato colpito?

72 – Chi ha inventato la storia che vi erano le armi sulla nave e che erano state gettate in mare?

73 – Chi ha inventato la storia che gli attivisti avevano portato con se armi letali – quando l’esibizione organizzata dal portavoce stesso dell’IDF non  mostrava altro che attrezzi reperibili su qualsiasi nave, tra cui un binocolo, uno strumento per l’infusione di sangue, coltelli e asce, oltre che pugnali decorativi arabi e coltelli da cucina che si trovano su tutte le navi, perfino in una imbarcazione non equipaggiata  per 1000 passeggeri?

74 -Tutti questi elementi – associati alla ripetizione all’infinito della parola “terroristi” e al blocco di tutte le informazioni ti tipo diverso –  non costituiscono forse un lavaggio del cervello?
75 – Domande relative alla inchiesta: Perché il governo israeliano si rifiuta di prendere parte ad una commissione internazionale di inchiesta, costituita da personalità neutrali di loro gradimento?

76 – Perché il Primo Ministro e il Ministro della Difesa hanno dichiarato di essere pronti a testimoniare – ma non per rispondere alle domande?
77 – Da dove viene il ragionamento secondo il quale soldati non devono essere chiamati a testimoniare quando in tutte le precedenti inchieste ufficiali superiori, ufficiali subalterni e gli uomini arruolati sono stati  invece sottoposti a interrogatorio?

78 – Perché il governo si rifiuta di nominare una Commissione d’Inchiesta di Stato sulla base alla legge israeliana che è stata emanata dalla Knesset nel 1966 a questo scopo, soprattutto in considerazione del fatto che commissioni di questo tipo erano state nominate dopo la guerra dello Yom Kippur, dopo il massacro di Sabra e di Chatila, dopo che il pulpito della Moschea al-Aqsa era stato dato alle fiamme da un australiano folle, così come per indagare la corruzione nello sport e l’assassinio del leader sionista Chaim Arlosoroff (è avvenuto circa una cinquantina d’anni dopo!)?

79 – Il Governo ha qualcosa da temere da una simile commissione, i  cui membri sono nominati dal Presidente della Corte Suprema, e che ha il potere di convocare testimoni e di sottoporli a contraddittorio, di richiedere la produzione di documenti e di definire la responsabilità personale per errori e crimini?

80 – Perché è stato deciso alla fine di nominare una patetica commissione, priva di qualsiasi potere giuridico, che sarà carente di una qualsiasi credibilità sia in Israele che all’estero?
E, infine, la domanda delle domande:

*  Che cosa sta cercando di nascondere la nostra leadership politica e militare?
(tradotto da Mariano Mingarelli)

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Qui in basso il sito con la versione italiana e il sito con l’originale dell’articolo di Avnery

http://www.amiciziaitalo-palestinese.org/index.php?option=com_content&view=article&id=1975:le-80-domande-di-uri-avnery&catid=23:interventi&Itemid=43
http://zope.gush-shalom.org/home/en/channels/avnery/1276348453

257 commenti
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  1. Uroburo
    Uroburo says:

    Insomma, quando la smette con quest’operetta? Peter { 17.06.10 alle 15:18 }
    —————————————
    Haw haw haw ……
    E se non fosse un’operetta?….. U.

  2. L'Ufficio stampa della Freedom Flotilla
    L'Ufficio stampa della Freedom Flotilla says:

    Gentili colleghi,
    vogliamo esprimere un ringraziamento forte, sentito e particolarmente apprezzato alle e ai poche/i giornaliste/i che, rompendo a proprio rischio il muro della comunicazione a senso unico, ci hanno aiutato nel difficile compito di far passare informazioni, e informazioni corrette, nella vicenda seguita dal nostro ufficio stampa.
    Ma prima che un dramma come quello che si è consumato pochi giorni fa nelle acque internazionali prospicienti Gaza venga ricoperto da un velo di ipocrita silenzio, ci preme, come ufficio stampa,condividere con voi qualche considerazione.
    Qualche giorno prima della partenza della Freedom Flotilla per Gaza abbiamo iniziato il nostro lavoro, chiamando le redazioni, inviando materiale sulle navi, sul loro carico, sui passeggeri e il loro scopo. Eravamo convinti che una copertura mediatica potesse accompagnare le nostre navi e fornire loro più credibilità, oltre che trattenere la mano che si fosse alzata per far loro del male. Perché la nostra flotta, nonostante la campagna di discredito attuata dalla maggior parte delle vostre redazioni, opportunamente imbeccate, quello era: una flotta pacifica, con un codice morale ben stampato nell’anima di ciascuno dei suoi partecipanti. Anche in quello dei morti turchi, di cui la maggior parte di voi si è guardata bene dal fornire un solo nome, una sola notizia che li connotasse come persone, esseri umani partiti per un ideale e finiti ammazzati perché Israele potesse riaffermare al mondo il suo diritto a imporre la propria legge.
    Difficilmente, in situazioni simili, un giornalista rinuncerebbe al suo diritto di investigare, di sentire tutti, di intervistare, ricostruire la dinamica dei fatti. e qualcuno di voi l’ha fatto, e lo ringraziamo per aver sfidato non solo la censura, ma anche l’autocensura, forse ancora più pericolosa.
    Ma molti,dopo aver ignorato la partenza delle navi e averle lasciate sole, senza il sostegno della pubblica opinione che forse avrebbe potuto scongiurare il bagno di sangue che si è poi verificato (e si trattava di missioni umanitarie della società civile, e non di governi), si sono ben guardati dal fare il loro mestiere, si sono solamente seduti e hanno atteso.
    Ed ecco che, come la manna, la verità a senso unico è arrivata. Qualcuno però ci chiamava, e ci chiedeva dei numeri di telefono, dei contatti, dei video di quello che stava succedendo. Indubbiamente conoscete il nostro lavoro, e sapete bene quanto sia dipendente dalla tempestività e dal possesso di informazioni di prima mano.
    Molti di voi si sono stupiti e meravigliati che noi non avessimo che pochissimi dati con cui controbattere la versione offerta dall’esercito israeliano, ma quello che è accaduto è in realtà quello che accade tutti i giorni alle notizie provenienti da quella che noi ci ostiniamo a chiamare ancora Palestina, e che forse, dovremmo cominciare a chiamare “riserva”, perché che cos’altro, se non le riserve degli Indiani d’America potrebbe fornire il giusto paragone? Prigioni a cielo aperto, un termine che ci ha perfino nauseato nella sua ossessiva ripetizione, come l’altro, “omicidi mirati”, per nascondere quella che in realtà è una pena di morte applicata senza alcun processo e senza possibilità alcuna di difesa… Che tristezza appropriarsi di certi termini senza averli verificati, così, solo per un senso di comodo…Tornando al nostro lavoro, vi assicuriamo che è stato difficilissimo, perché siamo stati oscurati, noi e le persone che erano sulle barche: a livello mediatico si è scatenata la più impressionante offensiva a cui abbiamo mai assistito: non solo nessuno poteva più trasmettere dalle navi, utilizzare i telefoni o inviare immagini, ma anche noi siamo stati colpiti da un potere che spande ovunque la sua longa manus. I nostri I phone si sono spenti improvvisamente per giorni, le nostre mail sembravano impazzite, e perfino la telefonia fissa ha sofferto per i black out. Paranoie? Può darsi, ma tanto è successo, e a tutti noi.
    L’unica, sovrana informazione, è stata quella israeliana. “falsi pacifisti” “terroristi”, i termini giusti sono stati pronunciati, e molti di voi, non tutti per fortuna, li hanno presi come oro colato, confortati dalle immagini a senso unico che vi venivano fornite. E i video che stanno uscendo ora, quelli che spiegano la dinamica esatta degli eventi, filmati durante l’attacco alla Mavi Marmara che rivelano come ben prima di scendere dall’elicottero i soldati avessero iniziato a sparare e a uccidere, quelli no, voi non li utilizzate. Perché ormai non fa più notizia, ormai tutto quello che la parte vincente voleva farvi dire è stato detto: che c’erano pacifisti buoni e cattivi, come vuole del resto la logica del divide et impera, e che gli altri tacciano, con i loro morti scomodi, morti non occidentali, morti di infima serie. I morti della Marmara lasciano 28 figli, sono figli bambini, ma questo vi lascia indifferenti. E, in fondo, anche alcuni degli uccisi (fossero stati occidentali voi avreste detto: trucidati) erano poco più che bambini, idealisti come la ragazza il cui nome era stato scelto per la nave irlandese, idealisti giovani che pensavano di avere un mondo migliore quando la loro età fosse divenuta matura. Come i Palestinesi, che muoiono ogni giorno, ammazzati dall’indifferenza del mondo che, con termine poco appropriato, si definisce “civile”. E la strage non è più solo di persone, è d’informazione, di verità. Deontologia professionale? Per molti di voi è un vuoto retaggio d’altri tempi, come la legge morale, che ciascuno dovrebbe conservare dentro di sé come il bene più caro. Parlate di bavaglio? Con quale diritto vi opponete, seppur giustamente, quando il bavaglio voi stessi lo mettete per non aver disturbi in alto loco?
    Vi accontentate delle ragioni del più forte, che, come insegnava Esopo, sono di gran lunga le migliori. Ma forse, quello che vi sta sfuggendo è, come scrive Arundhati Roy, “che forse c’è una piccola dea lassù, nel cielo, che si sta preparando per noi. Un altro mondo non solo è possibile: la dea è già in viaggio. Forse molti di noi non saranno qui ad accoglierla, ma in una giornata tranquilla, se rimango in ascolto, riesco a sentire il suo respiro”.
    Peccato che tanti di voi, non tutti per fortuna, non se ne accorgeranno fino alla fine, di quel respiro di vita….. perché tutti noi, donne e uomini liberi, insofferenti dell’ingiustizia e del terrore, quello vero, noi che non potremmo mai sentirci liberi finché non lo saranno tutti, perché è nello specchio dell’altro e delle sue sofferenze che giornalmente ci riconosciamo, noi torneremo.
    A Gaza con le nostre navi e dovunque ci sia bisogno “torneremo, e saremo milioni…” e voi ci sparerete ancora addosso col vostro silenzio, e noi cattureremo uno, due di voi alla nostra causa, volta per volta, finché resterete in pochi, servi dei potenti e della morte, che onorerete col vostro silenzio, o con le vostre colonne dettate dalle bugie del più forte e tintinnanti degli spiccioli che sembrano dare l’unico senso al vostro lavoro di….g i o r n a l i s t i.

    per l’ufficio stampa della Freedom Flotilla Italia
    (Giovanna Nigi, Patrizia Cecconi)

  3. Anita
    Anita says:

    x VOX e per tutti…

    Jones Act e’ la parola che cercavo.

    U.S. Refused Help on Oil Spill

    According to Foreign Policy, thirteen entities had offered the U.S. oil spill assistance within about two weeks of the Horizon rig explosion. They were the governments of Canada, Croatia, France, Germany, Ireland, Mexico, the Netherlands, Norway, Romania, Republic of Korea, Spain, Sweden, the United Kingdom, and the United Nations.

    The U.S. response – Thank you, but no thank you, we’ve got it.

    “..While there is no need right now that the U.S. cannot meet, the U.S. Coast Guard is assessing these offers of assistance to see if there will be something which we will need in the near future.”

    Blame It On The Jones Act?

    http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=19655

    Il Presidente puo’ usare una waiver-rinuncia temporanea in caso di emergenza.
    Waiver usata da G.W.Bush, non ricordo in quale occasione.

    L’Olanda ha offerto per prima, hanno i mezzi e la tecnologia.
    Potrebbero essere stati sul posto in tre’ giorni.

    Anche ammettendo che nessuno avesse potuto mettere fine alla marea nera, almeno si poteva dire: Abbiamo fatto del tutto!

    Anita

  4. ber
    ber says:

    Ciao Peter,
    sei stato un pò crudo ma la verità è quella.

    I 60 miliardi per le infrastrutture del sud,mandate dalla EU, sono già scomparsi come sparirono il miliardo e 75 milioni di lire del
    del mio stabilimento, e 375 milioni di euro della legge per i giovani d’abruzzo.
    Gli aiuti ai terremotati dell’Aquila,da parte della regione lombardia, sono finiti in costruzioni sui terreni della chiesa,…
    quindi propretà della chiesa,…gli studenti aspettano ancora gli alloggi.

    Ecco perchè vogliono fare la legge-bavaglio,…per tapparci la bocca del tutto,…dopo aver messo delle marionette come governatori.

    Ti auguro una vita serena in UK,…e forse un giorno verrò a trovarti dato che mia figlia frequenterà là, anche l’universita.
    Qui l’aria si sta facendo ammorbante.
    Un saluto,Ber

  5. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Ribatto soltanto con la geografia che le raccomando di consultare.
    Io sono padana tanto quanto lei è inglese!!!

    Sylvi

  6. Linosse
    Linosse says:

    Caro Ber ,a Sulmona per la visita del papa il sindaco pdl ha dirottato 900.000 € e dice di non avere soldi per la ricostruzione!
    Chissa quanto avrebbero “dirottato” se li avessero avuti?
    Cosa dire?
    Jamm mò!
    L.

  7. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Alla Komare ancora non va giù l’Obama. Non si da pace.
    Ieri quaglieggiava che il peggior loro presidente sia stato.. Carter.
    Ma forse si è dimenticata, nella foga, del suo Giorgetto W(isky) Bush.
    Le amnesie della terza età. Succede.
    C.G.

  8. Lucia  Vendramin
    Lucia Vendramin says:

    Per Peter n.° 50

    Lei è volgare ed è pure offensivo!.
    La Signora Sylvi di certo non avrà bisogno della mia difesa e senz’altro le risponderà in merito e con il giusto tono.

    Noi del Nord-Est la dignità l’abbiamo nel nostro DNA e lei non offenda con la sua imbelle penna.

    Stia nei limiti e nella buona educazione!.

    Già la sua strana insolenza è stata sopportata, cerchi di non essere così sbracato. Chiaro!.

    Noi ci sentiamo e siamo Italiani quanto Lei ne più ne meno, chiaro! Noi detestiamo la Lega ed è stato scritto molto chiaramente anche dalla Signora Sylvi e sappiamo pure ch’è quì una minoranza.

    Non faccia di tutta l’erba un sol fascio e rimanga entri i limiti della buona educazione, chiaro.

    Saluti da na venessiana che paga e tasse.

  9. Lucia  Vendramin
    Lucia Vendramin says:

    mi scusi Signora Sylvi, ho sentito il bisogno forte di rispondere a quel Signore.

    son de corsa go da ciapar el vaporetto

  10. Anita
    Anita says:

    x VOX and….

    Reference: Waiver usata da G.W.Bush in riguardo al Jones Act.

    L’occasione e’ stata per il dopo Katrina, l’alluvione causato dalle dighe cedute.
    ———————————————————-

    Ho appena ascoltato Tony Hayward il CEO della BP.

    E’ meglio lavorare e collaborare con BP, la meta’ del valore della BP e’ investita anche negli US.

    Puntare il dito prematuramente spesso e’ controproducente.

    Anita

  11. Anita
    Anita says:

    x -#57-

    Veramente Obama non va giu’ alla maggioranza degli Americani, non la sua persona, la sua politica e priorita’.
    Sta perdendo il favore nel suo stesso partito.

    Anita

  12. Peter
    Peter says:

    x Lucia Vendramin

    la buona educazione, o meglio un tono educato e pacato, sono una cortesia, non un dovere. Io almeno non uso palizzate di punti esclamativi come la sua collega, compagna, amica, conterranea (o alias??), o quello che e’…E non uso insulti.

    A chi si riferisce dicendo ‘noi’? mi fa sinceramente piacere che Lei detesti la Lega e si senta italiana. Sulla dignita’ nel DNA non saprei (o Franza o Spagna, basta che se magna, che lingua e’?! siciliana? sarda?).
    Pero’ mi pare che la sua regione sia a guida leghista. Sara’ una guida in minoranza?!

    saluti e ossequi

    Peter

  13. Anita
    Anita says:

    There are only two other true contenders for the title of “worst president in U.S. history”: Jimmy Carter and James Buchanan.

    Warren G. Harding’s tenure was corrupt but not disastrous, and Andrew Johnson’s presidency failed because of his Southern roots and wrongful adherence to extreme states rights concepts in the aftermath of the Civil War, not because his administration effectuated any grave damage to the nation.

    Only Buchanan matches the record of incompetence, failure and wrongheadedness.

  14. Uroburo
    Uroburo says:

    L’Ufficio stampa della Freedom Flotilla { 17.06.10 alle 16:11 }
    Gentili colleghi, vogliamo esprimere un ringraziamento forte, sentito e particolarmente apprezzato alle e ai poche/i giornaliste/i che, rompendo a proprio rischio il muro della comunicazione a senso unico, ci hanno aiutato nel difficile compito di far passare informazioni, e informazioni corrette, nella vicenda seguita dal nostro ufficio stampa.
    —————————————–
    Caro Marco,
    forse anche un gegno come te riuscirà a capire l’utilità della Flottiglia. O no? U.

  15. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Ha letto l’articolo postato da VOX? #37

    No, perche’ lei non capisce l’inglese.

    A.

  16. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Uro, la flotilla è stata un fallimento completo. Ormai ne parlano solo gli orgnizzatori ma la stampa ha già dimenticato.
    Sensibilizzare la gente contro Israele non serve a niente se non si risolvono altri problemi più profondi, quale l’intransigenza dei fondamentalisti di entrambe le parti, tanto per nominare solo una della cause difficilmente rimovibili. Non dimentichiamo le manifestazioni odierne a Gerusalemme, di diverse migliaia di integralisti ebrei. Questa è solo una delle cause di reale
    e sistematico imnpedimento, poi ci sono le altre. Solo degli ingenui e degli idealisti possono ridurre il tutto a una questione di blocco o non blocco.
    Anche se si ottenesse lo sblocco, le cose non migliorerebbero, perchè comunque Israele utilizzerebbe i soliti argomenti per mantenere la supremazia sull’area e mortificarne gli abitanti, e i soliti argomenti sono il bis e il ter di Piombo Fuso, con la prima scusa a portata di mano per giustificare gli attacchi. Come se non conoscessimo i nostri polli…
    Intanto incominci Hamas a riconoscere Israele, al fine di eliminare una scusante fondamentale per gli israeliani. Certo sarebbe un passo molto più incisivo di qualsiasi flotilla.
    L’idealismo è sempre deleterio se non è seguito da un sano pragmatismo, e il pragmatismo dice che qualsiasi iniziativa tipo le flotille, può solo peggiorare le cose, non migliorarle.
    Tutto il casino che sta facendo il comitato pro flotilla è ciò che a Napoli chiamano ammuìna e il massimo che il comitato potrà ottenere, chissà a quale prezzo, sarebbe la fine del blocco che, come ho già detto, preluderebbe ad altre e più violente azioni da parte di Israele. Bel guadagno!

  17. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Noi detestiamo la Lega ed è stato scritto molto chiaramente anche dalla Signora Sylvi e sappiamo pure ch’è quì una minoranza. (L.Vendramin)
    ————
    La Liga veneta è precedente alle Lega di Bossi, ma gli argomenti portati all’epoca erano gli stessi.

  18. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Caro Peter,
    Lascia perdere quelli che hanno un parere contrario verso noi terroni, parola che ripeto con orgoglio. L’unica cosa che posso dire e’ che i terroni, quando dato l’opportunità, di lavorare lavorano e come. Quando dato l’opportunità di studiare studiano e come. Basta vedere cosa hanno fatto i terroni emigrati all’estero! Quando sento le critiche contro i terrori sento la puzza che “noi siamo meglio di voi” quando in fatto e’ solo invidia.

  19. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Uro, la flotilla è stata un fallimento completo. marco tempesta { 17.06.10 alle 18:54 }
    —————————————-
    Il novello Bismark ha parlato …… U.

  20. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x U.
    In fondo il Tempesta non ha tutti i torti.
    Se Hamas, uniteralmente, riconoscerebbe Israele darebbe scacco matto all’amministrazione di Tel Aviv.
    Questi dovranno fare marcia indietro e restituire i territori abusivamente occupati.
    Sarebbero messi con le spalle al muro.
    Uso il condizionale anche se mi rendo conto che, sempre Tel Aviv, qualche inghippo per far saltare tutto, lo troverà di sicuro.
    Ce lo ha insegnato 60 anni di storia di quella disgraziata regione.
    C.G.

  21. x marco tempesta
    x marco tempesta says:

    Egregio Cime Tempestose,

    la flottiglia pro Gaza non è stata affatto un fallimento, anzi. Il governo israeliano è stato sommerso dalle critiche, la natura della sua sporca politica è sempre più evidente a tutto il mondo e anche se a Tel Aviv fanno finta di niente la pressione contro quei farabutti al governo aumenta da parte degli Usa, dell’Europa e altri Paesi. L’esempio della flotilla inoltre sarà seguito da molti Paese, anche se i delinquenti al governo si sono scatenati come una muta di cani per ricattare i vari governi per impedire almeno che partano con la flotilla loro parlamentari. Ci sarà anche una nave di ebrei. E magari anche più d’una.
    Insomma, l’indecente governo di Tel Aviv sarà costretto a mangiare almeno un po’ della merda che ha sparso a piene mani. Il loro sogno di una guerra “occidentale” contro l’Iran gli andrà nel culo. E finalmente dovranno fare i conti con la realtà. Anche la Cia prevede che la follia dei due stati per due popoli è al capolinea, visto che i truffatori di Tel Aviv e i loro protettori a stelle e strisce hanno sempre evitato la nascita dello stato palestinese mettendo in atto una criminale pulizia etnica. Il troppo stroppia e la cricca al governo se la prenderà nel culo, dovranno far largo a uno stato per due popoli. La feccia che sogna la guerra contro l’Iran, gli arabi e l’Islam e magari anche l’Armageddon se ne andrà dove le pare, ma fuori dai coglioni degli israeliani per bene e dei palestinesi trattati come cani.
    Lei è troppo miope.
    Shalom

  22. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Caro Cerutti,
    Direi che sono vicino al tuo parere. Sono sempre gli estremisti da ambedue le parti a far saltare possibilità di pace. Basta leggere questo qui sopra che crede che nove morti e’ un successo e sarebbe pronto a sacrificare tre volte nove. A che scopo?

  23. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Caro Cerutti,
    Facciamo scambio. Noi prendiamo Berlusconi (ci serve per tappare il buco) e noi vi mandiamo Obama e cinque carte di giocatori della Kenya. Deal?
    Fammi sapere …

  24. sylvi
    sylvi says:

    x il Signor P 69 ( A lei rispondo!)

    è passato qualche decennio da quando Giovanni Russo, esimio giornalista, Antonio Cassese, giurista e scrittore scrivevano, un giorno sì e l’altro pure, che i meridionali sono più intelligenti e capaci dei settentrionali, spianando così la strada prima alla Liga Veneta (ha ragione Marco) poi alla Lega.
    Provoca oggi, provoca domani…le cose si sono evolute come sappiamo.

    Questo blog non è nemmeno il peggiore, nella diatriba fra meridionali e settentrionali, lei sicuramente lo sa.
    Siamo sempre stati incapaci di integrazione e come lei può capire, in un matrimonio fallito le colpe non stanno mai da una sola parte.
    Ho passato gli anni migliori della mia vita a fare integrazione nord-sud, ci ho fermamente creduto , fin troppo dice chi mi conosce.
    Non sono mai stata d’accordo con i leghisti, per mille motivi, ma ho conosciuto pochi meridionali mettersi in discussione e dire:
    – cerchiamo di camminare insieme, preservando le nostre rispettive culture, che non sono omogenee ma potrebbero essere la ricchezza della diversità.
    La Lega è il prodotto dell’arroganza meridionale e se c’è un solo blogger onesto qui dovrebbe dire che so quel che affermo.

    Mi spiace aver ecceduto con Peter, ma non per lui, per la mia cultura di accoglienza che ho coltivato tutta la vita.

    Perciò mi scuso con chi possa essersi sentito offeso dalle mie parole, ma ribadisco che un matrimonio si fa in due, senza prevaricazioni.

    cordiali saluti
    Sylvi

  25. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Caro Poppy,
    per quanto mi riguarda e se fosse nel novero delle mie possibilità non ci penserei un secondo a incartarti il berluska come pacco regalo.
    Tòh, dentro ti ci metterei pure la ministra Granfreg…ops, la Carfagna e ministre berluskine tutte tetta and culo a mò di accompagnamento.
    Ci metterei pure una damigiana di buon vino e il legaiolo Bossi per tappo.
    Così voi ammeregani vi trastullate un pò senza pensare di attizzare guerre e guerrette sempre e comunque.
    C.G.

  26. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Shalom, chiunque lei sia, se pensa che bastino 10, 100 o 1000 flotille a sgomberare il campo dagli estremisti di entrambe le parti, beato lei.
    Io dico che la situazione di belligeranza durerà molto ma molto a lungo, perchè gli elementi in gioco sono tali e tanti che non esiste flotilla al mondo, nè esecrazione internazionale, in grado di annientarli.
    Alimentando l’illusione delle flotille si contribuisce solo ad un maggior quanto inutile spargimento di sangue e a una recrudescenza dello stato di belligeranza. Se è questo che volete, accomodatevi. Personalmente non ho tempo da impiegare nè per gli uni nè per gli altri, poichè li considero un caso senza soluzione e quindi che se la sbattano tra loro, visto che sia da una parte che dall’altra si sentono tanto galletti.

  27. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro P, tanto per dirne una sui terroni, l’acceleratore di Ginevra è stato modificato del 50% ad opera di un giovane fisico biscegliese, che ha studiato un modo eccellente per ottimizzarlo.

  28. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Caro Cerutti,
    Guarda che il mio goal era di scaricarmi di Obama! Allora facciamo cosi vi do Obama come regalo. OK.

  29. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Il troppo stroppia e la cricca al governo se la prenderà nel culo, dovranno far largo a uno stato per due popoli (Shalom)
    ———–
    Pia illusione.
    Non conta la cricca al governo, ma conta molto di più la quantità di estremisti, che in Israele è notevole. Estremista vuol dire che, nel nome dell’innominabile ( gli ebrei non possono nominarlo, è peccato), qualsiasi nefandezza è legittima al fine di rimettere in moto quel tipo di guerra che nelle loro menti di religiosi ultraortodossi deve portare alla Grande Israele.
    Poichè dall’altra parte (giustamente) non è che se le tengano, basta fare due più due, per ottenere 4.
    Se mi dite qual è il modo di eliminare gli estremisti, allora forse potrò seguire una parte del vostro ragionamento.
    Perchè poi ci sarebbe dell’altro, ovvero la prevedibilissima guerra civile su chi debba governare nello Stato palestinese, tra le due ( o più) fazioni attualmente in lotta. C’è da fare i conti anche con gli Stati confinanti, che mal vedono una Palestina pacificata.
    Insomma, fare i conti senza l’oste non va per niente bene, se si vogliono solo appagare le proprie illusioni.

  30. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Gino,
    se Hamas riconoscesse lo stato d’Israele tutti i paesi arabi sarebbero costretti a fare altrettanto. Con questo riconoscimento Israele verrebbe riconosciuto uno stato come tutti gli altri e non uno stato razzista, colonialista e violento. I palestinesi continuerebbero a vivere come cani, come diceva il generale Dayan che siccome risale a quarant’anni fa secondo Marco non esiste (a parte che sono solo 38), e la situazione sarebbe del tutto immodificabile.
    Invece in questo modo c’è sempre più gente in occidente che incomincia a farsi domande, proprio quello che agli israeliani dà tanto fastidio.
    Certi processi richiedono tempi lunghi. Molto lunghi.
    Quanto poi agli opposti estremismi, un argomento tipico dei fascisti, proviamo un po’ a certificare come si vive nei Territori Occupati e poi forse si potrà parlare di estemismi.
    Altrimenti qui c’è gente che giudica chi vive in un cimitero stando comodamente sdraiato sulla poltrona di pelle (umana) del salotto buono. Comodo, vero?
    Un cordiale saluto U.

  31. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Caro Marco,
    Non mi riferivo solamente a casi eccezionali, ma in genere. Gli italiani nell’USA, per la maggior parte terroni, hanno fatto bene, sono buoni cittadini, hanno combattuto in guerre con onore, lavorano, e pagano anche le tasse. Ma c’è una cosa che la signora Sylvi ha detto che ha un suono di verità, non so se e’ vero dei settentrionali, ma noi meridionali non abbiamo quel senso agire insieme ma una grande tendenza a agire indipendentemente, ognuno per conto suo. Deve essere nel nostro DNA, forse.

  32. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Certi processi richiedono tempi lunghi. Molto lunghi.
    Quanto poi agli opposti estremismi, un argomento tipico dei fascisti, proviamo un po’ a certificare come si vive nei Territori Occupati e poi forse si potrà parlare di estemismi. (Uro)
    ——
    Due concetti, il primo esatto: ci vogliono tempi molto lunghi, diciamo diversi decenni ad essere ottimisti, ovvero diverse generazioni. Su questo siamo d’accordo. Il tutto, senza flotille che interferiscano, probabilmente accadrebbe in tempi più brevi.
    L’altro concetto parla di opposti estremisti. Io voglio ancora semplificare, addirittura annullando ( e sarebbe già questo un miracolo) l’estremismo da parte palestinese. Diciamo che i palestinesi si svegliano una mattina e decidono di accettare Israele e tutte le condizioni che pone per la pace. Non accadrà mai, ma ammettiamo per assurdo che accada.
    Il problema insolubile è l’altra parte, quella israeliana, degli stremisti. Perchè mentre l’estremismo palestinese potrebbe al limite anche sentirsi ripagato da una lauta concessione di territori fatta da un governo più intelligente, l’estremismo ebraico deve rendere conto non al governo, non al mondo, ma a Dio. E qui vi voglio. Se Dio vuole la Grande Israele, non c’è governo in grado di fermare gli estremisti ultraortodossi, a meno di non deportarli tutti o mandarli tutti al Creatore anzitempo. Entrambe soluzioni che qualsiasi governo di Israele non prenderà mai.

  33. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ma si, caro P. Milano funziona ed è per buona parte in mano ai meridionali. Solo la Moratti non è meridionale, ma già il vicesindaco è di Andria ( Bari, ora BAT). Dovunque vai, senti parlare meridionale o con cadenza che tradisce il meridionale di seconda o terza generazione. Quando vado a Milano mi sento molto più in meridione che in qualsiasi altra città d’Italia dal Centro in su. Solo di biscegliesi, ce n’è più che a Bisceglie. C’è anche una stazione della Metro intitolata a Bisceglie.

  34. Anita
    Anita says:

    x Il Signor P.

    Mi hai preceduta, stavo per chiedere dov’e’ lo scambio?
    C.G. si vuole solo sbarazzare di Berlusconi, ma non dice niente di prendersi Obama in scambio.
    ————————————————-

    Il Brasile si sta fregando le mani, col moratoriun imposto da Obama per il drilling sul golfo del Messico, le attrezzature si posteranno in altre acque, e Obama ha gia’concesso 2 bilioni di aiuto al Brasile, sotto avviso del suo consigliere in materia…George Soros il quale ha forti investimenti petroliferi in Brasile.

    Cosi’ noi saremo sempre piu’ dipendenti da altre nazioni per il nostro fabbisogno di petrolio.
    Il golfo ci rende il 30%.

    Centinaia di migliaia di persone senza lavoro, tutti i providers-fornitori delle piattaforme…

    Buona notte,
    Anita

  35. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Con questo riconoscimento Israele verrebbe riconosciuto uno stato come tutti gli altri e non uno stato razzista, colonialista e violento.
    —–
    Ah! La logica … continua a affascinarmi non sapendo neanche come funziona. Dovrebbe essere studiata, preferibilmente in qualche studio psicologico per conoscere meglio le regole perché a me sembrano solo cavolate. Allora chi sono questi stati arabi? Siria, l’Arabia Saudita, e forse qualche altro piccolo stato qua e la’. Si questi sono grandi stati che portano grande peso nella comunità di stati. Il fatto e’ molti stati arabi e la maggior parte degli stati ONU già riconosco Israele

  36. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x P
    Gli stati arabi hanno i loro soldi investiti nell’economia occidentale, quindi non si muoveranno. Potrebbe muoversi o qualche stato feudale tipo la Siria, che ha comunque un esercito ragguardevole, o qualche stato teocratico, nel momento in cui dovessero intorbidirsi le acque interne, per distrarre l’attenzione degli abitanti spostandola in una guerra esterna.

  37. Anita
    Anita says:

    x Marco

    Senza offendere nessuno…a Milano quando io ero bambina i muri, i tram, etc…erano pieni di scritte e striscioni :

    “Terun va al to paes”

    Gli impieghi statali e comunali erano presi dai meridionali…anche allora.

    Anita

  38. Anita
    Anita says:

    George Soros and Petrobras.

    So now we understand why we can’t drill in our own waters.

    London: Billionaire investor George Soros bought an $811 million stake in Petroleo Brasileiro (Petrobras) in the second quarter, making the Brazilian state-controlled oil company his investment fund’s largest holding.

    As of June 30, the stake in Petrobras, as the Rio de Janeiro-based oil producer is known, made up 22 per cent of the $3.68 billion of stocks and American depositary receipts held by Soros Fund Management, according to a filing with the US Securities and Exchange Commission. Petrobras has since slumped 28 per cent…

    In November, Petrobras announced the discovery of Tupi, a field with as much as 8 billion barrels of reserves, making it the largest find in the Americas since 1976.

    “Petrobras has something that other oil companies don’t have: oil – lots of it and they’re going to find more,” said Ricardo Kob-ayashi, equity fund manager with UBS Pactual in Rio de Janeiro…

    Anita

  39. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Marco,
    come ti ho detto altre volte i tuoi argomenti principe sono l’arte, la musica e la figa.
    Quando di avventuri nella politica di solito la riduci a formula matematica. Ci aveva già provato Leibniz (non preoccuparti non è una parolaccia) senza successo.
    Il problema non sono gli estremisti israeliani, sono gli israeliani tutti, a cominciare dai governi israeliani: non cederanno un pollice di terreno e quindi sarà utilissimo continuare con le flottiglie.
    Naturalmente in contrasto con il tuo alato parere. Che vuoi che ti dica….. sopravviveremo.
    Un saluto U.

  40. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Se davvero i boss della mafia sono pronti a far saltare tappi di champagne per l’approvazione di questa legge burletta sulle intercettazioni, a soffrirne non saranno soltanto giornalisti e pubblici ministeri.

    Wall Street Journal,
    16 giugno

  41. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    A Napoli allarme rifiuti 600 tonnellate in strada
    Cassonetti pieni soprattutto a Secondigliano e Scampia per lo sciopero dei dipendenti dell’azienda Asia.
    Il premier si era vantato di aver ripulito la città dalla “monnezza”.

  42. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    La Gelmini e lo strano casodelle scuole senza presidi
    La fretta di tagliare tutto e ovunque, di bloccare turn over e concorsi da parte del governo sta producendo l’ennesima beffa per la scuola.

  43. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Intercettazioni, Bossi “scarica”Berlusconi: «Intesa con Napolitano»
    Il leader leghista incontra Fini: «La soluzione per fare uscire dall’impasse il ddl intercettazioni solo con intesa con capo dello Stato».
    La bugia di Berlusconi: «Siamo tutti spiati»

  44. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    La Finanziaria taglia i treni pendolari e aumenta i voli di Stato
    Le cifre sembrano una beffa: +30% per i jet di Stato, esattamente -30% per i vagoni dei lavoratori.

  45. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Il problema non sono gli estremisti israeliani, sono gli israeliani tutti, a cominciare dai governi israeliani: non cederanno un pollice di terreno e quindi sarà utilissimo continuare con le flottiglie.
    ————
    Scusami Uro, ma mi vuoi spiegare, visto che non capisco, l’iter del tuo ragionamento?
    Facciamo delle ipotesi a tuo favore:
    1 – Le flotille spingono il governo a togliere il blocco a Gaza.
    2 – Hamas si sentirà più forte e spingerà verso lo stato indipendente denominato Palestina.
    3 – Hamas otterrà concessioni di territorio.
    Dallo step 4 in poi, i nostri ragionamenti prendono strade diverse.
    Secondo te, tutti vivranno felici e contenti, i palestinesi col loro Stato e gli israeliani con Israele.
    Secondo me invece, pur considerando i tre step precedenti tre miracoli difficilmente raggiungibili, i palestinesi dovranno fare i conti
    1 – con le fazioni interne (il Libano insegna) e quindi una più che certa guerra civile che non si spegnerà a breve termine.
    2 – con gli irriducibili che vogliono a tutti i costi buttare a mare gli ebrei e non mancheranno di creare incidenti.
    3 – con i faccendieri, contrabbandieri, venditori di armi e quant’altro, che con lo stato di belligeranza ci campano.

    Gli israeliani a loro volta avranno l’ostilità interna manifesta ed attiva degli ultraortodossi che mirano alla Grande Israele poichè Dio lo vuole e tu sai che coi millenaristi non si ragiona e non sono pochi.
    Avranno l’ostilità degli Stati confinanti, che vedono una Israele senza impegni militari verso l’esterno, una minaccia costante verso di loro.
    Qual è dunque, sommando questi addendi, il risultato più attendibile? Poichè 2+2 fa 4 e non 22 come piacerebbe ai pacifisti, il risultato sarebbe la ripresa delle ostilità come e peggio di prima.
    Se ne deduce che quella palestinese è una situazione cronicizzata che avrà speranze di risoluzione solo in un futuro abbastanza lontano, sperando nel ricambio generazionale e nel riassesto strategico del medioriente.

  46. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Quando di avventuri nella politica di solito la riduci a formula matematica (Uro)
    ———–
    Mi rifaccio semplicemente a scenari già visti.
    Diverse volte, proprio su questo blog, ho letto commenti entusiasti sul raggiungimento quasi certo di accordi di pace tra i due contendenti. Tutte le volte ho detto: durerà da Natale a S.Stefano ed infatti tutte le volte c’è stato qualche incidente che ha bloccato le trattative.
    La pace non la vuole nessuno di quelli che hanno, nel territorio, da entrambe le parti, il coltello dalla parte del manico.

  47. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Cara Anita, anche a Torino, quando ci sono andato a studiare, c’erano le scritte ‘non affittasi a meridionali’.
    Sta di fatto Torino aveva già problemi precedentemente coi veneti, poi sono arrivati i meridionali e ne hanno preso il posto nelle ‘attenzioni’ dei torinesi. C’è però da dire che era una ostilità preconcetta che svaniva come neve al sole nel momento in cui i torinesi si accorgevano che i meridionali erano gente civile. Io frequentavo solo piemontesi e non solo non ho mai avuto problemi, ma al contrario ho avuto un’accoglienza molto affettuosa e premurosa. Qualche problema in più lo avevano i calabresi, perchè tendevano a coagularsi tra di loro più che ad integrarsi ed era più facile che cadessero nell’errore di pensare che Torino accettasse la stessa mentalità della locride. Infatti a ciondolare nei bar ci vedevi prevalentemente calabresi, benchè la maggior parte di loro lavorasse onestamente e si comportasse con grande dignità. Io ho avuto due miei compagni di scuola calabresi, splendide persone figli di onestissimi operai.

  48. Anita
    Anita says:

    x Marco,

    Caro Marco,
    ma io parlo degli anni prima della WWII, ho visti solo i graffiti e cartelli.
    Nel palazzo, la famiglia che mi era piu’ cara era siciliana, i 5 figli parlavano il milanese, ma la mamma e la zia zitella erano proprio all’antica ed assieme al papa’, mi volevano un bene del mondo.
    La famiglia Gianchino di Noto.

    Ciao, Anita

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