La retromarcia di Macron
Preso dal panico, perché ha capito che dopo le sue farneticanti dichiarazioni di guerra culturale anti-islamica metteva a rischio l’incolumità di tutti i francesi sparsi nel mondo, il presidente Emmanuel Macron ha concesso un’intervista rivolta al mondo arabo, registrata dalla tv Al Jazeera. Pur condannando ovviamente e risolutamente ogni “violenza”, ha finalmente ammesso di “comprendere lo shock provocato dalle caricature di Maometto da parte di Charlie Hebdo”.
Come se quelle vignette non costituissero alcuna forma di violenza! Come se la violenza potesse essere solo fisica e non anche verbale o mediatica o morale!
Va bene che sei cresciuto in una famiglia non religiosa, però tu stesso a 12 anni hai chiesto d’essere battezzato come cattolico romano. E poi hai frequentato il lycée de la Providence di Amiens, gestito dai gesuiti, dove tra l’altro hai conosciuto la professoressa Brigitte Trogneux, coniugata con figli, di cui ti eri follemente innamorato e con la quale, pur essendoci 24 anni di differenza, avevi stabilito una relazione sentimentale, poi addirittura approdata in un matrimonio.
Quindi un minimo di “istruzione religiosa” dovresti averla, anche se ti vanti d’essere un campione della laicità. E allora medita su quanto disse Gesù Cristo ai propri discepoli: “Non sono le cose che entrano dentro che fanno male, perché quelle finiscono nella latrina. Sono le cose che escono dal cuore che feriscono”.
Non ci vuol molto a capire che il cuore può servirsi anche di una matita.
E poi, per favore, non insultare l’intelligenza degli islamici dicendo che le vignette incriminate non sono state prodotte dal governo, quando fino a ieri le hai difese strenuamente.
La libertà d’espressione senza rispetto delle opinioni altrui l’hai fatta diventare un’aberrazione del laicismo. Anzi del “tuo” laicismo, che pur viene osannato da altri politici e statisti irresponsabili come te.