Papa Francesco e il difficile dialogo con l’islam
ROMA – Riuscirà Papa Francesco a far fare un passo avanti all’unità dei cristiani senza fare un passo indietro verso i musulmani? In particolare, riuscirà a evitare che i musulmani ricordino troppo l’affronto che affermano di avere subito dal suo predecessore il 13 settembre 2006? Quel giorno Papa Ratzinger in un discorso all’Università di Ratisbona citò quanto disse nel 1391 ad Ankara l’imperatore bizantino Manuele II Paleologo in uno dei 27 dialoghi su cristianesimo e islam che ebbe con il dotto persiano Mouterizes, equivalente all’arabo Mutarrif, direttore di una madrassa, cioè di una scuola coranica:
“Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava”.Dopo quell’infelice citazione, resa ancor più grave dal citare la Jihad, concetto che comunemente viene tradotto con “guerra santa”, il 26 novembre dello steso anno Ratzinger incontrò il patriarca ecumenico ortodosso Bartolomeo I a Istanbul, l’antica Costantinopoli.
E proprio Bartolomeo incontrerà Francesco a Gerusalemme, in una delle tre tappe (le altre due saranno ad Amman e Betlemme) del pellegrinaggio che il pontefice compirà nella cosiddetta Terra Santa dal 24 al 26 del prossimo maggio per ricordare il 50mo anniversario del viaggio di Paolo VI, avvenuto il 5 gennaio del ’64. E il 5 gennaio scorso Francesco ha annunciato il suo viaggio alla fine della consueta preghiera dell’Angelus, in modo da celebrare in qualche modo l’esatta ricorrenza. Quella volta papa Montini incontrò Patriarca ortodosso Atenagora. Francesco ha annunciato che a maggio “presso il Santo Sepolcro celebreremo un Incontro Ecumenico con tutti i rappresentanti delle Chiese cristiane di Gerusalemme, insieme al Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli”. Continua a leggere →