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In Norvegia come per le Twin Tower: i “servizi” restano stranamente muti. Intervista a don Gallo a conclusione della grande manifestazione di Genova


PREMESSA: Rodolfo, che è una delle molte prove che i sionisti pensano di essere superiori a tutti e di avere più diritti degli altri, deve ritirare l’incredibile accusa contro Vox, con la quale mi scuso intanto io. Se Rodolfo non ritira ciò che ha detto, tragga per cortesia le conseguenze. Qui le persone che lanciano di queste accuse demenziali non sono gradite. Ed è norma di civiltà e buona educazione non imporre la propria presenza se si fa di tutto perché sia impossibile che venga gradita. Essere di manica larga e dialoganti è un conto, lasciare campo libero ad accuse e offese farneticanti è ben altra cosa. Scambiare la mia disponibilità per debolezza è un grave errore. Se qualcuno avesse detto contro Rodolfo la bestialità da lui detta contro Vox sentiremmo già le sirene di Informazione Corretta, gli ululati del Corsera e magari anche della Knesset.
Spero non dovermi ripetere. Proseguiamo.

1) – Le dietrologie non mi hanno mai appassionato, sono la scorciatoia di chi NON vuole informarsi perché NON vuole lavorare. Piuttosto che scarpinare e sudare, meglio fantasticare e avvalorare le cazzate pù immonde, come continuano a fare un po’ tutti sulla povera Emanuela Orlandi. Però è certo molto strano – o no? – che né la Cia né il più capace Mossad, con il contiguo Shin Bet, si siano mai accorti del fiume di proclami, programmi e annunci della strage infine davvero perpetrata da Breivik, loro che monitorinano in tutto il mondo anche i peti grazie non solo al gigantesco sistema di spionaggio automatico informatico noto come Echelon, che gli Usa dividono con l’Inghilterra. E’ legittimo il sospetto che sia andata come per le Twin Tower: la Cia sapeva, almeno in linea generale, e ha lasciato fare non immaginando che sarebbe stata una cosa gigantesca come invece è stato.

A dire il vero, è strano non se siano accorti neppure i cinesi, gli iraniani, gli Stati arabi ricchi, ecc., ma questi badano molto di più alla sorveglianza interna e a possibili altri attacchi militari dall’esterno. E, soprattutto, NON hanno Echelon.

Viceversa, se Echelon e i vari “servizi” non riescon a evitare neppure le tragedie annunciate pubblicamente in anticipo a tutto il mondo, perché non abolirli? Si  risparmierebbero anche un sacco di quattrini, con i quali non morirebbero di fame

2) – “Questa non è una crisi politica, ma una crisi di sistema. Un sistema che nel mondo sta spolpando il pianeta, fino a minacciarne la sopravvivenza,  e che in Italia s’è mangiato il futuro dei giovani. Dall’unità d’Italia ad oggi questi giovani sono le prime generazioni che vivono e vivranno non meglio, come è successo a tutti noi, ma peggio dei loro genitori e nonni. Ma ha ragione il mio amico Giuliano Pisapia, il nuovo sindaco di Milano: il vento può cambiare. Anzi, sta cambiando davvero e comincia a soffiare forte. Si illude chi pensa che i giovani ormai si ribellano solo nei Paesi arabi o nella Grecia divorata dai debiti. “Voi la crisi. Noi la speranza” è lo slogan lanciato dai giovani e dai “nuovi resistenti” in questi giorni di manifestazioni e proteste a Genova per ricordare l’uccisione di Carlo Giuliani e le altre violenze nei giorni del G8 di dieci anni fa. Uno slogan quanto mai  indovinato, perché i giovani si stanno risvegliando dal torpore e dalla sfiducia e con loro buona parte della gente narcotizzata dal berlusconismo. Per dieci anni sono stati scoraggiati, ora si stanno muovendo”. A parlare è don Andrea Gallo, il combattivo “prete da marciapiede” – lui però si autodefinisce “un prete che si è scoperto uomo” – da sempre spina nel fianco della curia genovese. Continua a leggere

Ma Tartaglia era armato di duomo e crocefisso, attrezzi non proprio di sinistra, e Maroni e La Russa si sono dimostrati incapaci, altro che l’ondata di balle degli untori e dei mazzieri mediatici. A Togliatti spararono, ma non ci fu la reazione indecente stile berluscones sull’orlo di una crisi di nervi. Mentre i suoi scoppiano di odio più del solito, Berlusconi saggiamente parla di amore. Sicuri quindi che sconfesserà almeno l’odio seminato da anni a piene mani per esempio da radio Padania, eccogli qualche domanda in tema di amore

Ma Massimo Tartaglia contro Silvio Berlusconi non ha scagliato una piccola riproduzione del Duomo di Milano, cioè di una chiesa? E non gli hanno trovato nella sua borsa o valigetta un crocifisso di gesso lungo 30 centimetri? E allora come cavolo fanno i mazzieri di Berlusconi e i volenterosi untori al suo servizio a voler addebitare il gesto di quel disturbato psichico a chi non vuole più Berlusconi al governo anziché ai disturbi psichici di evidente stampo anche religioso di quel poveraccio di Tartaglia? E come mai i vari leader di “sinistra” fanno finta di non capire che chi va in giro con un crocifissone e riproduzioni di chiese può essere pericoloso a causa di possibili turbe “religiose”, tra tutte le più devastanti come dimostra a iosa la Storia? Possibile che il nanismo delle personalità dei leader della sinistra arrivi a un tal punto di bassa statura e di autocensura nei confronti di tutto ciò che sa di clero? Se si vuole per forza dare la colpa a qualcuno che ha “soffiato sul fuoco” di una mente psicolabile come quella di Tartaglia si potrebbe più realisticamente puntare il dito contro certe predicazioni clericali che da sempre divorano le menti non solo dei più deboli spingendoli ai gesti più scemi e a quelli più orrendi. Continua a leggere