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APPELLO AL PRESIDENTE MATTARELLA – LA MEMORIA HA DIMENTICATO IL GENOCIDIO DEI ROM E SINTI: FIGLI DI UN DIO MINORE?

ALLA CORTESE ATTENZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA

Egregio Presidente,

il 5 ottobre è stato inaugurato nel Parco delle Memorie di  Lanciano il primo monumento che ricorda il genocidio nazista dei Rom e Sinti. Genocidio che conta un numero di vittime che va da un minimo di 500 mila a forse 1,5-2 milioni se si comprendono le persone massacrate non nei campi di sterminio nazisti ma a gruppi direttamente in loco. Genocidio che Lei lo scorso 8 aprile, in occasione della Giornata Internazionale dei Rom, Sinti e Camminanti, ha voluto citare – prima volta che accade da parte di una personalità istituzionale – con uno dei suoi due nomi: Porrajmos. L’altro nome è Samudaripen. Nomi entrambi ignorati da quasi tutti gli italiani. Eccetto alcuni storici e i parenti delle vittime, noi italiani ignoriamo anche che nel nostro Paese erano numerosi i campi di concentramento, prigionia e deportazione in Germania dei Rom e dei Sinti, colpiti anche loro come gli ebrei dalle famigerate leggi razziali. Si tratta purtroppo di un Olocausto dimenticato. Anche l’avvenimento di Lanciano  è stato pressoché ignorato: da tutti i principali mass media, a partire dai quotidiani e a finire alle televisioni private e alla Rai, e da tutte le personalità politiche e istituzionali fatta eccezione per il senatore Luigi Manconi e per il sindaco di Lanciano. Ignorato nonostante un apposito lancio dell’ANSA e nonostante l’appassionata lettera di partecipazione, che Le alleghiamo, della senatrice a vita Liliana Segre.  Tra gli ultimi sopravvissuti dei deportati della Shoà, Liliana Segre, nominata per questo senatrice a vita da Lei, nella sua lettera ha voluto ricordare lo sterminio anche di Rom e Sinti nelle camere a gas del campo di concentramento dove era stata deportata.

Se dopo oltre 70 anni si è arrivati finalmente a tale avvenimento pubblico nel Parco delle Memorie di Lanciano lo si deve alla volontà e iniziativa del Rom italiano musicista, musicologo, direttore d’orchestra e docente universitario Santino Spinelli, in arte Alexian, che durante la seconda guerra mondiale ha avuto 26 familiari e parenti deportati e che è riuscito a mobilitare un folto gruppo di volenterosi. Il monumento inaugurato a Lanciano è infatti dovuto a cittadini e organizzazioni private, che hanno voluto aderire sostenendola anche economicamente all’iniziativa lanciata dal professor Spinelli.
In Germania invece è lo Stato che ha voluto fare ammenda con un apposito Memoriale nel centro di Berlino, vicino a quello che ricorda la Shoà. La Germania ha voluto inoltre che a inaugurarlo assieme al primo ministro Angela Merkel ci fosse il professor Spinelli, una poesia del quale è scolpita nel Memoriale che in Germania ha finalmente squarciato il velo del silenzio e dell’ignoranza sul genocidio dimenticato. La stessa poesia intitolata Auschwitz la possiamo leggere ai piedi del monumento di Lanciano. Qualcuno ha scritto che tale monumento “restituisce la dignità a Rom e Sinti”. Noi invece crediamo che tale monumento inizi a restituire una più completa dignità agli italiani tutti, perché ci aiuta a prendere coscienza di una realtà purtroppo e colpevolmente ignorata troppo a lungo: come se le sue vittime fossero figli di un Dio minore.  In Italia a ricordare il genocidio dimenticato c’è solo una targa in marmo in piazza degli Zingari nel quartiere Monti a Roma.  Inaugurata nel gennaio 2001 soprattutto per iniziativa del Comune di Roma e della Comunità Ebraica romana, è fatta segno spesso ad atti di vandalismo e spregio. In occasione del recente anniversario del rastrellamento nazista a Roma degli ebrei del 6 ottobre 1943 ciò che tale targa ha voluto ricordare è stato ignorato perfino, ma non solo, dall’attuale presidente della Rai Marcello Foa.

Egregio Presidente, stando così le cose Le chiediamo con forza e convinzione quanto segue, anche a nome di tutti gli aderenti a questa nostra richiesta:

– che anche lo Stato italiano provveda a un apposito Memoriale sull’esempio di quello tedesco a Berlino;
– che nella Giornata della Memoria venga inserito il ricordo anche del genocidio dimenticato e più in generale di tutte le vittime discriminate e massacrate dalla barbarie nazista negli appositi campi;
– che il professor Santino Spinelli venga nominato senatore a vita in quanto memoria storica del Porrajmos-Samudaripen e perché si è strenuamente battuto anche sul piano internazionale per porre la parola fine nella memoria collettiva a una omissione deplorevole anche sul piano storico.

Con ossequio.
Moni Ovadia (attore, scrittore e musicista)
Ariel Toaff (docente universitario e saggista)
Giuseppe Nicotri (giornalista e saggista)
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PER ADERIRE INVIARE UNA MAIL A protocollo.centrale@pec.quirinale.it
oppure un fax al numero +390646993125
specificando il nome dell’iniziativa:
PETIZIONE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PERCHE’ IL GENOCIDIO DEI ROM E SINTI VENGA RICORDATO ANCH’ESSO NELLA GIORNATA DELLA MEMORIA E IL DOCENTE UNIVERSITARIO E MUSICISTA ALEXIAN SANTINO SPINELLI, MEMORIA STORICA DI TALE POPOLO, VENGA NOMINATO SENATORE A VITA.

Lo strano bipolarismo italiano: dai guelfi e ghibellini ai parlamentarelfi e berluschini. Mentre il Chiavaliere è in partenza per Israele con intenti bellicosi anche nei confronti di un editore italiano…

La degenerazione politica è arrivata ormai al punto di registrare non solo la ventesima legge ad personam per evitare processi e condanne a Silvio Berlusconi, ma anche la prima legge ad familias per evitare che finiscano nei guai anche suo  figlio Piersilvio nonché il fedele Fedele Confalonieri con l’inchiesta Mediatrade che ha svelato il meccanismo berlusconiano di accumulo di fondi neri e naviga ormai verso il dibattimento in aula. Di fatto l’Italia è prigioniera della pretesa dell’attuale capo del governo di essere legibus solutus con la scusa che è stato “eletto dal popolo”. Scusa risibile a fronte delle dimissioni date per molto meno da molto più civili leader politici e dell’impeachment evitato sul filo del traguardo dal presidente Usa Bill Clinton e dalle dimissioni cui fu costretto un altro presidente Usa, Nixon, reo “solo” di una irruzione nella sede del partito avversario per sapere cosa ci fosse scritto nei loro documenti e programmi elettorali e di avere mentito all’opinione pubblica. Bazzecole di fronte agli addebiti mossi e provati nei confronti di Berlusconi. Ripeto ancora una volta che per renderlo indegno di sedere non già a palazzo Chigi ma anche solo in parlamento basta e avanza il molto disonesto tentativo di far nominare ministro della Giustizia il suo avvocato, Cesare Previti, addetto alla corruzione di giudici romani e al conseguente scippo di imperi editoriali altrui. Corruzione che la Corte di Cassazione nel rendere definitiva la condanna di Previti ha scritto chiaro e tondo nella sentenza essere stata consumata in tandem col suo datore di lavoro Berlusconi Silvio. Continua a leggere