La Svizzera apre le porte al turismo omosessuale
Bello il ragazzo in foto, vero? Fa parte di una campagna pubblicitaria elvetica lanciata in occasione dei mondiali di calcio disputati in Germania nel 2006. Era rivolta alle signore annoiate e sole, lasciate temporaneamente dai mariti corsi a tifare i propri beniamini negli stadi. Quelle immagini, però, finirono per ammaliare i gay che le pubblicarono ovunque e promisero in cuor loro che la Svizzera valeva una vacanza. Ora, a quanto pare, ad offrire la ghiotta occasione è proprio l’Ente del Turismo elvetico che ha lanciato una campagna pubblicitaria rivolta alla comunità omosessuale.
Sul sito dell’Ente è stata aperta una pagina con informazioni, destinazioni e offerte rivolte esclusivamente ad un pubblico gay e lesbico. Per un weekend o per una settimana si possono visitare luoghi come Lousanne, Lucerna, Zurigo, Arosa, a prezzi vantaggiosi e con un’accoglienza di rispetto e attenzioni. Pare, ad esempio, che ad Arosa, si sia sviluppata una vita notturna fantastica per le persone omosessuali, anche se, in quanto a raffinatezza e stile Zurigo resta imbattibile.
Per attrarre il turista gay-lesbico, l’Ente Nazionale del Turismo elvetico ha stanziato 150 mila franchi per la campagna pubblicitaria, sviluppando accordi con molti hotel, luoghi di divertimento, eventi culturali, pronti ad accogliere questo segmento di clientela che si dice parecchio esigente. Le ragioni di questa scelta le ha spiegate Véronique Kanel, portavoce di Suisse Tourisme, al quotidiano Le Matin:
«La prima è che la comunità omosessuale dispone di una rete di comunicazione molto ben strutturata che ci permette di far crescere la nostra visibilità all’estero. Poi c’è il fatto che i turisti gay, mediamente, spendono molto di più degli eterosessuali visto che appartengono a quella categoria di persone con doppio stipendio e sono senza figli. Le nostre città – afferma ancora Véronique Kanel – sono molto aperte e la combinazione di natura, cultura e divertimento attira particolarmente questa clientela».
Sarà così? Intanto i primi ad essere contenti sono proprio loro; i gay elvetici, sicuri che questo impegno porterà nuova linfa vitale all’economia locale e aprirà nuovi processi di democrazia per il movimento lgbtq elvetico. Qui, infatti, da giugno 2005, le coppie omosessuali registrate godono gli stessi diritti delle coppie sposate, con benefici che vanno dalla pensione, all’eredità, alla previdenza professionale. Forse, vista la mancanza di diritti in Italia, qualche coppia deciderà di fare una bella vacanza in Svizzera, e magari restarci. Chissà!