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Dal punto di vista degli Azande

Gli Azande, un popolo dell’Africa centrale, considerano illogici gli europei, in quanto questi, pur sostenendo che chi uccide volontariamente sia un assassino, negano che lo siano i piloti dei loro bombardieri.

È un ragionamento semplice, molto efficace, privo dei nostri fronzoli pseudo-etici. Infatti per noi occidentali chi esegue ordini militari, implicanti l’uccisione di nemici individuati da una dichiarazione di guerra, fatta da un governo in carica, non può essere considerato un assassino, a meno che non compia azioni spregevoli non richieste da ordini superiori. Anche al processo di Norimberga si arrivò a dire che vi è una certa differenza tra un militare “delinquente” e un militare “normale”, ovvero che il soldato tedesco poteva rifiutarsi tranquillamente di obbedire a ordini contrari alla sua coscienza e non per questo veniva fucilato. Non aveva quindi senso che i gerarchi nazisti sotto processo si giustificassero dicendo che avevano obbedito agli ordini di Hitler. Se avessero potuto processare anche lui, sicuramente avrebbe risposto che i suoi ordini erano largamente condivisi dal suo stato maggiore.

Oggi però, in virtù delle spaventose armi che abbiamo, dovremmo ribadire a chiare lettere che, in mancanza di uno scontro diretto col nemico, un militare non dovrebbe mai arrivare a colpire alla cieca un determinato territorio, senza chiedersi se esso sia abitato da persone inermi o disarmate (come è stato fatto a Guernica, a Coventry, a Hiroshima e Nagasaki, a Dresda e nelle tre città sovietiche di Mosca, Leningrado e Stalingrado). Non dovrebbe muovere un dito neppure nei confronti di uno specifico obiettivo militare, se avesse un dubbio circa l’effettiva presenza, in quell’obiettivo, di soli militari e non anche di civili.

Se un avversario militare si serve di ostaggi civili nella speranza di non essere attaccato, compie sicuramente un gesto vergognoso, ma lo compie anche chi, sapendolo, lo colpisce ugualmente. Oggi, quando si muove guerra a qualcuno, bisognerebbe dirlo sin dall’inizio che non si farà differenza tra militari e civili (una volta si diceva che non si sarebbero fatti prigionieri). In tal modo si eviterebbe la retorica di chi dice di comportarsi correttamente per dimostrare d’essere eticamente superiore.1

Chi usa mezzi di sterminio di massa andrebbe considerato un criminale a prescindere non solo dal numero di morti che le sue armi sono in grado di procurare (in potenza o in atto), ma anche dal livello di coscienza con cui sarebbe disposto a eseguire ordini del genere. Anche tale conseguenza bisognerebbe conoscerla preventivamente, proprio perché non può essere accampata la “legittima difesa” quando si usano mezzi del genere. Non ci si può mettere la coscienza a posto solo perché non si vede il nemico in faccia, o solo perché si condividono le motivazioni dei propri superiori, o perché, pur non condividendole, si accetta di eseguirle per spirito di obbedienza.

O il confronto bellico è diretto, corpo a corpo, cioè alla pari, oppure andrebbe vietato da leggi internazionali. L’ideale sarebbe che lo scontro fosse solo simbolico, di tipo sportivo o tecnico-scientifico, senza morti. Ogni parte in causa si sceglie i migliori e chi perde accetta le condizioni di chi vince, come in qualunque gioco, dopo che si sono fissate delle precise regole comuni. Ovviamente se si fosse molto più intelligenti di quel che siamo, non vi sarebbe necessità che qualcuno dominasse qualcun altro: la tradizionale diplomazia dovrebbe essere sufficiente.

Andrebbero vietate anche le armi a scoppio ritardato o differito (come p.es. le mine antiuomo), cioè tutte quelle armi che possono entrare in funzione quando, a guerra già finita, qualcuno fa scattare accidentalmente il detonatore. Chi ha predisposto armi del genere (sia chi le ha progettate, sia chi le ha costruite, sapendo ciò che faceva, sia chi le ha posizionate) andrebbe sottoposto a una corte di giustizia. Non ci può essere prescrizione per crimini così altamente immorali.

Andrebbero infine proibite tutte le armi il cui uso nefasto si prolunga oltre il tempo effettivo del conflitto. Infatti le parti in causa devono prevedere che si arriverà, prima o poi, a firmare un trattato di pace, che si ristabiliranno le relazioni diplomatiche, che si riprenderanno gli scambi commerciali e culturali. Com’è possibile tornare alla normalità quando le armi chimiche, batteriologiche, neutroniche e nucleari possiedono effetti sugli esseri umani e sulla natura che non si possono in alcun modo controllare? Anzi, per molti versi non si possono neppure prevedere. La nube tossica di Černobyl’ arrivò tranquillamente, a causa dei venti, persino in Italia, a 1700 km di distanza, e tutti ci mettemmo a mangiare cibo inscatolato. Molti non riuscirono a risparmiarsi il tumore alla tiroide.

Chi usa armi del genere andrebbe bandito dalla comunità internazionale, espulso dagli organismi rappresentativi delle nazioni, isolato politicamente, diplomaticamente e anche economicamente, poiché non ci si può fidare dei suoi prodotti commerciali. Il suo Paese dovrebbe essere sottoposto a un embargo permanente, almeno fino a quando il mondo intero non sia sicuro, previo controllo super partes, che tutte le armi di questo tipo siano state smantellate.

Gli Stati che hanno usato armi del genere dovrebbero risarcire materialmente le vittime, proferendo scuse ufficiali, promettendo che non le fabbricheranno mai più e impegnandosi a impedire che altri Stati abbiano comportamenti analoghi.

Chi possiede armi del genere dovrebbe dare il buon esempio iniziando per primo, in maniera unilaterale, a eliminarle, evitando di sostenere che vuole conservarle per potersi difendere. Non serve a nulla neanche dire che, in caso di guerra, verranno usate soltanto per rispondere a un attacco del genere, cioè non per un attacco preventivo. Chi si disarma per primo a livello nucleare dovrebbe sentirsi autorizzato a pretendere che chi non lo fa venga boicottato a livello internazionale.

Nota

1 C’è da dire che mentre per i nazisti i russi, in generale, era un popolo sub-umano che andava sottomesso, i russi invece cercarono sempre di far capire che non stavano facendo una guerra contro i tedeschi bensì contro il nazismo. È difficile tuttavia far capire queste cose quando per decenni un popolo viene indottrinato a odiarne un altro. Si arriva a un punto tale per cui, se si attacca senza fare differenza tra obiettivi militari e obiettivi civili, si finisce col credere, quando ci si difende, che l’avversario si comporterà nella stessa maniera.

La guerra permanente del governo israeliano. Cambiare regime in Siria per poter poi bombardare l’Iran. Intanto continuano gli abusi e la pulizia etnica contro i palestinesi

http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=73431&typeb=0&Fonti-Usa-nuovo-attacco-aereo-Israele-in-Siria

Israele avrebbe compiuto un nuovo raid aereo in Siria, fra giovedì e venerdì, passando per lo spazio aereo libanese. Lo affermano fonti dell’amministrazione Obama. “Non c’é motivo per ritenere che Israele abbia attaccato depositi di armi chimiche” in Siria, hanno detto le fonti al network televisivo Cnn.

«Gli Stati Uniti ritengono che Israele abbia condotto un’incursione aerea in Siria. L’intelligence americana e quella dei paesi occidentali stanno rivedendo le informazioni, che sembrano indicare che l’attacco sarebbe avvenuto fra giovedì e venerdì», ha riferito la Cnn citando due fonti dell’amministrazione Usa. Si tratta dello stesso arco temporale in cui dal Libano avevano segnalato ripetute e insistenti violazioni – almeno 16 – dello spazio aereo nazionale, da parte dell’aviazione dello stato ebraico. «Ambedue le fonti – ha aggiunto la Cnn – non ritengono ci sia motivo per credere che Israele avesse come obiettivo i depositi di armi chimiche».

Da Tel Aviv una portavoce militare non ha fatto alcun commento alle notizie riferite dalla rete americana. A fine gennaio l’aviazione israeliana attaccò a pochi chilometri da Damasco quello che secondo fonti occidentali era un convoglio di armi antiaeree diretto in Libano e destinato al movimento sciita Hezbollah. Secondo altre fonti invece obiettivo del blitz aereo era stato un centro ricerche per armi chimiche.

Del resto a lanciare  le notizie ad hoc sull’impiego di armi chimiche da parte del governo siriano è stato proprio il servizio segreto militare israeliano, e dopo pochi giorni  Obama ha fatto eco anche se prudentemente ha specificato che non è chiaro quale dei contendenti abbia usato le armi chimiche. Potrebbero infatti essere stati anche i ribelli, visto anche che in realtà la gran parte sono mercenari prezzolati dai peggiori governo dei Paesi del Golfo probabilmente aiutati in vari modi da Israele stessa. Dopo le accuse contro l’Iraq di Saddam di fabbricare bombe atomiche, balla colossale e criminale per poter invadere quel Paese, solo i disonesti di professione o gli imbecilli possono inghiottire gli allarmi sull’uso altrui di armi non convenzionali. Ovviamente tacendo e mentendo quando a usare il fosforo bianco anche contro i civili sono gli Usa e Israele.

Del nuovo baccano ne approfittano come sempre i governanti, i militari e la feccia colonialista da loro alimentata per compiere altre soperchierie a danno dei palestinesi e dei beduini in modo da rendere l’espressione “Stato dei palestinesi” un incrocio tra una beffa e un peto.

Purtroppo a pagare il prezzo di tutto ciò e della propria ipocrisia sarà l’Europa. Forse  esagerano coloro – e sono molti, compresa Informazione Corretta degli estremisti sionisti italiani – a dire che in Siria è iniziata la terza guerra mondiale, però la linea di marcia purtroppo è proprio quella. Intanto è utile informarsi un po’ più leggendo per esempio quanto scritto nei seguenti articoli, spesso di fonte israeliana:

- prosegue la politica di demolizione delle case di palestinesi:

http://972mag.com/photos-the-face-of-israels-discriminatory-home-demolition-policy/70210/

- la brigata palestinese contro il nazismo, della quale non si parla mai:

http://frammentivocalimo.blogspot.it/2013/04/6000-palestinesi-combatterono-fianco.html?spref=fb

- il massacro di Deir Yassin:

http://972mag.com/watch-new-look-at-the-massacre-of-deir-yassin/69967/

- deportazione anche dei 30.000 beduini:

http://972mag.com/israeli-coalition-parties-team-up-to-reduce-bedouin-land/69999/

- la giustizia israeliana in Cisgiordania:

http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=72452&typeb=0&Come-opera-il-sistema-giudiziario-israeliano-in-Cisgiordania

- minorenni palestinesi tenuti in isolamento nelle carceri israeliane: http://www.guardian.co.uk/world/video/2012/jan/23/cell36-aljalame-prison-israel-solitary-confinement-palestinian-children

- Il Dipartimento di Stato Usa condanna la discriminazione israeliana contro i palestinesi:

http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4369999,00.html

- Quando la negazione dell’esistenza del popolo palestinese diventa genocidio:

http://www.amiciziaitalo-palestinese.org/index.php?option=com_content&view=article&id=4159%3Aquando-la-negazione-dell-esistenza-dei-palestinesi-diventa-genocidio&catid=23%3Ainterventi&Itemid=43

- Il negazionismo e il riduzionismo sionista nei confronti dei massacri contro i palestinesi:

http://www.amiciziaitalo-palestinese.org/index.php?option=com_content&view=article&id=4153%3Aun-centinaio-e-oltre-deir-yassin-beit-daras-e-storia-dei-massacri-sepolti&catid=22%3Adossier&Itemid=42

- Il furto israeliano di proprietà non è nulla di nuovo:

http://www.amiciziaitalo-palestinese.org/index.php?option=com_content&view=article&id=4146%3Ail-furto-israeliano-di-proprieta-non-e-nulla-di-nuovo&catid=23%3Ainterventi&Itemid=43

Akiva Eldar: Israele ignora la proposta di pace della Lega Araba

http://frammentivocalimo.blogspot.it/2013/05/akiva-eldar-israele-ignora-la-proposta.html?spref=fb