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La signora Ofelia ha addebitato al malcapitato Dominique Strauss Kahn le escoriazioni vaginali che s’era procurate allegramente con altri la sera prima. Ma per capire che mentiva bastava guardarla. E avere letto il processo a Frine

Non per vantarci, ma lo abbiamo sostenuto quando tutti erano convinti del contrario, c’erano cascati come allocchi e Dominique Strauss Kahn lo lapidavano in tutti i modi possibili, le femministe lo scorticavano vivo e in patria veniva colpito da denunce a scoppio ultra  ritardato, chiaramente più campate per aria di quella scagliatagli contro dalla magistratura di New York. Ora l’accusato è tornato libero, completamente libero, ed è saltato fuori che la signora Nafissatou Diallo, meglio nota come Ofelia, ha rifilato un bidone anche ai periti che al pronto soccorso l’avevano sottoposta a visita ginecologica. I danni in alcune zone della vagina c’erano, ma la gentile signora se li era procurati la sera prima dell’asserito tentativo di stupro, dandoci evidentemente dentro con almeno un altro uomo. La mattina dopo, una volta preso servizio al Sofitel, la gentile signora deve avere pensato bene di mettere a frutto i segni della baldoria sessuale della sera prima: una capatina nella stanza del ricco direttore del Fondo Monetario internazionale nonché probabile futuro presidente della Repubblica francese, forse un po’ di sesso veloce giusto per poterlo incastrare meglio, e poi giù con le accuse. Continua a leggere

Il caso Dominique Strauss Kahn insegna varie cose. A partire dalla facilità degli Usa alla violenza

Lo abbiamo scritto a botta calda a maggio e lo ripetiamo oggi: come può un uomo sano di mente e non ridotto alla fame sessuale stuprare una sconosciuta senza usare il preservativo a New York, capitale mondiale dell’Aids? Bastava porsi questa elementare e doverosa domanda per dubitare delle clamorose accuse mosse dalla cameriera Ofelia del Sofitel Hotel contro Dominique Strauss Kahn oppure delle facoltà mentali di quest’ultimo. Che, si scopre oggi, s’è visto segare le gambe sia da presidente del Fondo Monetario Internazionale che da probabile prossimo presidente della Francia grazie a calunnie inventate di sana pianta, anche se a ben vedere forse non di calunnie si tratta. Danni incalcolabili, dal risarcimento impossibile. Non è certo la povera cameriera Ofelia che pare proprio lo abbia incastrato con delle bugie a poter pagare e mandarla in galera non risolve nulla. A pensarci bene, visto anche che un ritorno alla guida del FMI è ormai molto arduo se non impossibile, Strauss Kahn potrebbe essere candidato ed eletto a furor di popolo presidente della Francia. Sarebbe un risarcimento adeguato. Alla faccia di Sarkozy, i cui reggicoda potrebbero avere imbeccato la cameriera “stuprata”, e alla faccia del puritanesimo Usa che ora davvero appare, proprio come sostenevano molti intellettuali francesi, poca cosa e rozza di fronte alla più prudente ed elastica civiltà giuridica francese ed europea in genere. La facilità con la quale negli Usa si montano accuse, campate per aria, contro interi Stati per poterli invadere trova riscontro nella facilità con la quale si arrestano singole persone “senza guardare in faccia a nessuno”. Per fortuna negli Usa l’Fbi fa quasi sempre e bene il proprio dovere, con avvocati all’altezza della situazione almeno quando difendono imputati dalle tasche floride e con giornali capaci di mordere chiunque debba essere morso, fosse pure il presidente degli Stati Uniti. Continua a leggere

Da Ratzinger a Bossi padre e figlio, da Alfano a Feltri: una Pasqua senza resurrezione, Via Crucis perpetua lastricata di misteri. Vergognosi.

Per essere una “Pasqua di resurrezione” quella dell’attuale gruppo dirigente del Vaticano e della Chiesa è stata una Pasqua di sprofondamento. Sprofondamento nel disgusto crescente provocato da una sfilza di dichiarazioni una più demenziale dell’altra. Il tutto mentre il nostro Umberto Bossi, dopo avere voltato italiotamente la gabbana da nemico dei “vescovoni” a baciapile indefesso, si porta appresso il figlio alle riunioni “strategiche” con il primo ministro Silvio Berlusconi dando così un clamoroso esempio di familismo degno della più incallita “famigghia” dell’onorata società, quella degli amici degli amici. In totale, aprile ha collezionato un discreto numero di misteri non solo niente affatto gloriosi, ma decisamente vergognosi. Continua a leggere

Manifesto per la fondazione del partito Democrazia Laica. Per la difesa della laicità della Repubblica italiana (quindi anche della libertà di religione) e contro la guerra da “scontro di civiltà”

Il laicismo unisce, i clericalismi invece dividono. E spingono chiaramente verso una nuova disastrosa guerra chiamata “scontro di civiltà”. Se qualcuno vuole partecipare con me all’avventura della creazione del partito Democrazia Laica si faccia avanti. Questo è il manifesto che io propongo. Si accettano ovviamente suggerimenti e consigli, specie per il programma politico che io ho solo abbozzato in pochi punti.

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L’Italia è stata unificata e resa più civile, più moderna e più europea dalle personalità, dai gruppi, dalle associazioni e dai partiti laici e antitotalitari, cioè da un insieme che oggi è purtroppo molto indebolito e in via di estinzione come realtà organizzata e dotata di strutture politiche. Da qualche tempo è invece cresciuto l’interventismo della gerarchia vaticana nella vita politica della Repubblica Italiana, fino a superare abbondantemente in vari campi i limiti del lecito; interventismo che si è mobilitato non per la conquista di nuovi diritti dei cittadini italiani, quanto invece per impedirli. Di recente si è arrivati a sostenere che le leggi della Repubblica devono essere in sintonia con il credo man mano elaborato in Vaticano.
Questo comportamento, da religione di Stato, spinge da una parte all’ossequio filoclericale e dall’altra all’anticlericalismo, eccessi da evitare entrambi, ma spinge anche in direzione contraria al diritto di libertà di culto, inteso come diritto alla libertà per ogni culto, compreso il culto del non credere. Il Vaticano ha tentato a lungo d’imporre alla Comunità Europea il cappello delle “radici cristiane” nel progetto di Costituzione europea. Il tentativo finora è andato a vuoto e nel frattempo la Spagna, ex sagrestia d’Europa, si è molto laicizzata, diventando molto più moderna ed europea. Per bilanciare tali perdite il Vaticano ha aumentato la pressione sulla Repubblica italiana, con il chiaro scopo di farne il proprio “zoccolo duro” per non perdere anche l’influenza, i privilegi e il potere che da secoli esercita sul territorio italiano.

La libertà di scelta religiosa e di scelta atea o agnostica è un diritto inalienabile, che parafrasando una nota frase di Camillo Benso di Cavour potremmo riassumere con l’espressione “Libere Chiese in libero Stato”, aggiornandola ed ampliandola in “Libere Chiese in libera Europa”. Il crescendo di invadenza vaticana va però in direzione opposta a tale diritto e a parte dei diritti universali dell’uomo, e legittima per reazione un’analoga invadenza da parte di altre religioni, aumentando così il pericolo del ripetersi di esiti drammatici già vissuti in passato, e contribuisce in modo preoccupante al deterioramento della scuola e della sua centralità nella formazione dei cittadini e del futuro del Paese. Ecco perché l’invadenza del Vaticano va contrastata, con urgenza e fermezza, ed ecco perché quella delle altre confessioni va prevenuta con altrettanta urgenza e fermezza prima che sia troppo tardi. Si può essere cristiani e cattolici senza inginocchiarci anche fuori dalle chiese, così come si può essere atei o professare altre religioni senza per questo tenere sermoni o montare in cattedra fuori dai propri templi. Continua a leggere

Giornata Mondiale per la lotta all’aids

Cosa fare per promuovere una sessualità sicura e consapevole? Quali strumenti mettere in campo per debellare la più temuta e taciuta tra le malattie? Oggi il mondo celebra la Giornata mondiale per la lotta all’aids; un momento di riflessione per tutti, una giornata che non può e non deve essere solamente ricordo per i tanti, troppi, che ci hanno lasciato nel silenzio e nella disperazione.

A oggi le persone malate nel mondo sono circa 34 milioni, una strage silenziata da altre pandemie gridate dai media. Un silenzio che oggi viene rotto per ricordare a tutti che l’aids è presente, non solo nei paesi sottosviluppati ma anche tra noi; tra coloro che pensano che la questione riguarda gli altri mai noi stessi. Giovani e giovanissimi, eterosessuali e omosessuali, sono tornati alla pratica del sesso senza preservativo, aprendo altre voragini di contagio. Solo lo scorso anno sono stati due milioni i morti per aids.  I dati del Rapporto 2008 di Unaids, il programma congiunto delle Nazioni Unite su Hiv e Aids, diffusi alla vigilia della Giornata mondiale dell’Aids, raccontano la necessità di nuove e più proficue campagne di informazione e prevenzione.  La Giornata 2009 mette in evidenza in particolare lo stretto legame tra i diritti umani e l’accesso alla prevenzione, al trattamento e alla cura di Hiv e Aids. Continua a leggere