Altro che italiani brava gente…..

Spesso in questo blog sono divampate le polemiche riguardo la debolezza o la mancanza di memoria storica di noi italiani, il nostro non voler ammettere le nostre responsabilità pregresse, il cullarci nell’illusione di “italiani brava gente” e di essere abbastanza immuni dal razzismo. Credo quindi valga la pena riportare per intero un articolo (e relativo link) del giornale on line del quale mi occupo da poche settimane. Forse la protagonista del caso esagera, ma è comunque istruttivo non solo ascoltare le sue ragioni, ma anche leggere i commenti davvero bestiali e razzismi che ha raccolto, compreso un articolo di Paolo Granzotto che su Il Giornale arriva a darle della “coprofila”, cioè dell’”amante della merda”. Sempre meglio che essere coprofagi, come ormai sono molti giornalisti e molti giornali italiani, compresa la loro servile memoria.

Buona lettura

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In un lungo e sofferto post sul suo blog Dacia Valent attacca l’ignoranza, il menefreghismo e il razzismo neanche tanto nascosto degli italiani. Un pugno nello stomaco che ha provocato un gran numero di reazioni.

di Noantri

http://www.giornalettismo.com/archives/7617/razzismo-allincontrario/

C’è questa storia del razzismo al contrario che mi ha colpito molto. Perché dopo i fatti di Parma, Milano e Castelvolturno, da qualche giorno sono alcuni italiani a sentirsi discriminati. Almeno è quello che pensano, per esempio, ad Azione Giovani. Il presidente Giovanni Donzelli ha infatti annunciato querela contro Dacia Valent. «Questa signora grazie agli italiani è andata al parlamento europeo, si dovrebbe vergognare. Questi interventi razzisti sono il vero ostacolo per una serena integrazione. Come Azione universitaria – annuncia Donzelliquereleremo per diffamazione la signora Valent, raccogliendo adesioni in tutti gli atenei italiani. Nel frattempo chiediamo al presidente della Repubblica di intervenire personalmente per difendere l’immagine del nostro popolo». Continua a leggere

La popolazione Romanì

La popolazione romanì rappresenta una Nazione senza Stato e senza territorio ed è costituita da circa dodici milioni di individui, distribuiti nei cinque continenti (otto milioni circa in Europa e circa centoventimila in Italia di cui l’80% di antico insediamento con cittadinanza italiana). La popolazione romanì è una popolazione indo-ariana costituita da cinque grandi gruppi: Rom, Sinti, Manouches, Romanichals e Kalé.
In Italia ci sono diverse comunità così suddivise:
-circa 45.000 Rom di antico insediamento nelle regioni del centro sud con cittadinanza italiana (arrivo dai balcani tra la fine del 1300 e l’inizio del 1400);
-circa 35.000 Sinti di antico insediamento (cittadini italiani)  insediati nel nord Italia
-circa 70.000 Rom stranieri di recente immigrazione provenienti dalla Romania ( a partire dagli anni ‘90) e dai territori della ex Jugoslavia (a partire dagli anni ‘60) per un totale complessivo di circa 150.000 individui.
Ciascun gruppo è costituito da numerosi sotto-gruppi o comunità romanès con caratteristiche etiche, economiche, linguistiche e socio-culturali particolari che li differisce nettamente dalle altre comunità, fermo restando un’unità sostanziale in quanto trattasi della stessa popolazione con un origine comune (le regioni a Nord Ovest dell’India: Panjub, Rajasthan, Pakisthan, Valle del Sindh), un percorso storico comune (Persia, Armenia, Impero Bizantino per poi diramarsi e differenziarsi in Europa e allontanandosi ulteriormente con le deportazioni nelle colonie delle potenze europee nelle Americhe, in Africa e in Australia) e una lingua comune ( la lingua romanì o romanès) seppur diramata in tanti dialetti diversi. Continua a leggere

Lo tsunami economico finanziario partito dagli Usa e i timori di Bush di rivolte in casa: militari fatti rientrare dall’Iraq per il “controllo delle folle”

L’articolo è annunciato da uno strillo di copertina, cioè nella home page, che dice: “Dal 1° ottobre, migliaia di soldati vengono riversati nelle strade degli Usa, pronte a esercitare il “controllo delle masse””. Per l’esattezza, per ora si tratta solo dei 3-4 mila soldati della prima brigata delle Terza Divisione di Fanteria, che a quanto pare in caso di emergenza nazionale potrà mettere a frutto l’esperienza fatta in Iraq per “sottomettere individui indisciplinati”, insomma per domare rivolte di civili: “Their stated mission is the form of crowd control they practiced in Iraq, subduing “unruly individuals,” and the management of a national emergency…”.

Questa è la sua traduzione in italiano, per la quale devo ringraziare una lettrice:

“Migliaia di truppe si riversano nelle citta’ americane, pronte a esercitare il “controllo delle folle.

Ai membri del Congresso e’ stato detto che avrebbero dovuto affrontare la legge marziale, se non avessero passato il bailout. Questa non sarà l’ultima volta.

di Naomi Wolf

Originale su

http://www.alternet.org


08/10/08 “AlterNet” – La Prima Brigata della Terza Divisione di Fanteria – fra i tremila e i quattromila soldati – è stata sguinzagliata negli Usa dal 1 ottobre. Ufficialmente, la missione è di controllare le folle, secondo la pratica alla quale [questi militari] sono stati addestrati in Iraq, per “soggiogare soggetti indisciplinati” e per gestire l’emergenza nazionale.
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Ancora ‘sta storia delle “radici cristiane”! Ma in Italia, e in Europa, le radici sono molte e più antiche. Se non vogliamo la catastrofe è bene tenerne conto, ora che non solo la Cina è vicina e gli Usa sono invece un po’ più lontani

In occasione della recente visita del papa al Quirinale abbiamo assistito alla solita serie di affermazioni fasulle, che però fanno parte delle verità ufficiali avvalorate da tutti un po’. Anzi, proprio nell’insistenza nel riproporle si coglie il timore ad alto livello che i miti, i dogmi e i tabù cedano il posto alla conoscenza, alla critica delle ragione, alle ragioni della critica e al bisogno di nuovi miti fondanti meno conflittuali con il resto del mondo e in definitiva più umani.

Il refrain Numero Uno è l’affermazione delle “radici cristiane” dell’Italia, con l’annesso refrain che noi italiani siamo “un popolo di cristiani”. Durante gli ultimi anni del pontificato di Wojtyla il refrain Numero Uno era quello sulle “radici cristiane” dell’intera Europa, al punto da pretendere che nella Costituzione europea ci fosse un preambolo o cappello per l’appunto sulla cristianità dell’Europa, ovviamente col sottinteso che questa cristianità va mantenuta a tutti i costi, né più e né meno come Berlusconi vuole che il suo possesso della sue tv private e il loro predominio economico, con annessi e connessi, sia mantenuto a tutti i costi. Alla peggio, con un accordo con le tv di Stato, accordo che ricorda il “dialogo interreligioso” perché in definitiva si tratta pur sempre di costruire una corazza attorno al potere esistente, televisivo o religioso, per escludere il riconoscimento o l’arrivo degli “altri”. E gli “altri” sono per le tv lo sviluppo di Europa 7 e delle web tv, per le religioni l’affermazione della laicità che potrebbe finalmente mettere in crisi l’intera concezione e impalcatura monoteista, una e trina come la santissima trinità visto che allinea ebraismo, cristianesimo e islam. Sembra un pericolo irreale, ma da una parte c’è il rullo compressore cinese – gigante da sempre laico e, dal punto di vista della “triplice”, anche ateo – e dall’altra la forte spinta dell’India e l’inizio di spinte africane, vale a dire del mondo “pagano” le cui religioni allineano una tale ricchezza di divinità da fare impallidire persino il mondo egizio mesopotamico e greco romano. Il “pericolo” che il clero della “triplice” fiuta da lontano è per l’appunto che questo politeismo “folcloristico” – ovvero questi miti – si saldi a quello egizio mesopotamico e greco-romano. Che si saldi, cioè, alle vere radici culturali dell’Italia e dell’Europa…. Continua a leggere

Chi sono

Santino Spinelli in arte Alexian

(ambasciatore dell’arte e della cultura romanì nel mondo)

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Alexian Santino Spinelli è un artista di fama internazionale e un grande virtuoso della fisarmonica. Il 12 ottobre 2006 è stato invitato come ospite d’onore, con il suo gruppo, ad esibirsi in concerto al 31° Premio Internazionale “Città di Castelfidardo”. Alexian Santino Spinelli è un Rom italiano appartenente alla comunità romanès di più antico insediamento in Italia. Musicista, compositore e poeta. Insegna Lingua e Cultura Romaní all’Università di Trieste, Torino e Chieti.
Dal 30 marzo 2006 è l’unico Rom al mondo ad avere due lauree: la prima in Lingue e Letterature straniere moderne e la seconda in Musicologia, entrambe conseguite all’Università degli Studi di Bologna.
Alexian è stato insignito di importantissimi premi: il premio “Ethnoworld Award 2003″ dall’Università Bocconi di Milano nell’ambito del 3° Festival EthnoBocconi con la seguente motivazione “Miglior Artista, sezione World Music, Per la qualità e l’impegno nel promuovere la musica e la cultura Rom, in Italia e nel mondo”, ed il “Premio Pigro 2003 Alla carriera” nell’ambito del festival nazionale dedicato ad Ivan Graziani. Ha ricevuto importantissimi riconoscimenti: nel 1994 il Premio Flaiano per l’opera Teatrale “Duj furatte Muló”, gli è stato conferito il Premio Histonium “Mecenate della Cultura”, Premio della Critica quale miglior gruppo al Festival Khamoro 2001 (Praga – Rep. Ceca), Premio “Microcosmo d’Oro” 2002 (Milano). Durante il 6° Congresso Mondiale della International Romanì Union (ottobre 2004), organismo non governativo che rappresenta le comunità romanès di tutto il mondo all’O.N.U., è stato nominato “ambasciatore dell’arte e della cultura romanì nel mondo”. Nell’ottobre 2006 a Salerno gli è stato conferito il Premio Internazionale “Exposcuola 2006″ con un messaggio augurale del Presidente della Repubblica Italiana. Il 22 settembre 2007 è stato insignito del Premio Histonium d’oro 2007.

E’ l’ideatore ed il direttore artistico del Festival “Alexian and International Friends” giunto nel 2008 alla sua quindicesima edizione, al quale hanno preso parte artisti del calibro di Francesco Baccini, Linda, i Tazenda, Rossana Casale ed in qualità di presentatori Lorena Bianchetti, Enrico Beruschi, Gianni De Berardinis.
La sua produzione musicale ha ricevuto importanti recensioni.
La celebre rivista francese “Le Monde – de la Musique” ha accolto il CD “Gijem Gijem” con un positivissimo articolo: “…si lascia andare alla melanconia così bene da dare vita alle danze più scapigliate, questo strumento ci rivela, sotto le dita di Alexian Santino Spinelli, tutti i meandri dell’esistenza romaní…” (da “Le Monde”)
Il CD Romano Drom – Carovana Romaní (2002) é stato recensito dalla rivista del Corriere della sera “Sette” (30/05/2002): “Alexian. Romanó Drom. Insegna all’Università, ma Alexian (Santino Spinelli), rom abruzzese, è prima di tutto un raffinato musicista. Perchè il rom sound non è solo Balcani”. Importanti recensioni anche sulle riviste specializzate come:Etnica, World music, Traditional Arranged, Folk Bulletin. Nel 2004 ha pubblicato “So me Sinom – Ciò che sono” un Cofanetto contenente tre Cd: ‡iem ‡iem (Camminando Camminando), Romano Drom (Carovana Romaní) e Parovibbé (Metamorfosi), illustrati da un libretto sull’arte e la cultura romaní.
Nel marzo del 2006 è uscito il Cd della colonna sonora da lui composta del film “Uno Specchio per Alice” del regista Gianni Di Claudio, ha contribuito alla realizzazione della colonna sonora anche per il film “Il Giudizio Universale” di Luca Krstic, uscito a maggio del 2006.
Nel luglio 2006 è uscito il nuovo doppio CD dal titolo “Andre miro romano gi – Viaggio nella mia anima Rom:dall’India al jazz”.

Nel 2007 è uscito il CD ìRomano Thèm – Orizzonte Romî   prodotto   e distribuito dalla casa discografica   Compagnia Nuove Indie.
Nel 2008 è uscito il Cd Religioso dal titolo “Me Pase ko Murdevele – Io Ac -Canto a Dio” contenente 10 canti religiosi in lingua romaní prodotto   e distribuito dalla casa discografica   Compagnia Nuove Indie.
Alexian è invitato a trasmissioni televisive nazionali in Italia e all’estero come “Uno mattina”, “Alle Falde del Kilimangiaro”, “Maurizio Costanzo Show”, “Tappeto Volante”, “Piazza Grande”, su Rai Tre è stato trasmesso il documentario di Gioia Meloni dal titolo “Baro Romano Drom” che lo vede protagonista.
Gli sono stati dedicati ampi servizi su numerose riviste nazionali tra cui: Gente Mese (settembre 1993), Elle (settembre 1995, 10/2004), Il Mucchio Selvaggio (8/07/1997), Marie Claire (marzo 2001), “Musica” di Repubblica (settembre 2001), Famiglia Cristiana (aprile 2002), Panorama (25/04/2002), Sette (30/05/2002), Sette (06/06/2002), Donna Moderna (24/07/2002), Grazia (17/09/2002), World Music, (settembre-ottobre/2002). Alexian in copertina su: Strumenti e Musica (11/1990) , Vario (03/1994), Cittadini dappertutto (aprile/maggio 2002), Rrom p-o Drom (rivista polacca), ), Intermusik (rivista tedesca).
Ha partecipato nell’Aprile del 2005 alla II edizione di Holy Music, Festival Internazionale di Musica per la preghiera a Castel di Lama(Ap) e a JubilMusic all’Ariston di San Remo trasmesso da Rai Uno il 24 Dicembre 2005.


DISCOGRAFIA ALEXIAN (Santino Spinelli
):

- “Iperfisa”_(City Record, Milano 1986), dischi e cassette (33 giri);
– “Jilò Romanò/Speranza” (City Record, Milano 1988) dischi 45 giri
– “Soft Jazz Fisa” (City Record, Milano 1990) dischi 33 giri e cassette
– “Gilì Romanì” (City Redord, Milano 1991) dischi 33 giri, all’interno del disco illustrazione sulla storia, l’arte e il mondo romanó.
– “Gijem Gijem” (Al Sur Mediaset, Francia 1996) Compact Disc, all’interno un libretto in Italiano, Inglese, Francese, Romaní sulla Storia e le tradizioni del popolo Rom e sulla musica romaní.
– “L’orizzonte e la memoria” (Sant’Arcangelo dei Teatri, Sant’Arcangelo 1999) Compact Disc.
-“Putraddipé” (Regione Abruzzo, Pescara 2000) Compact Disc
-Tsigane SONODISC -2000- distribuzione internazionale
– Dromos – Associazione Dromos – Live 2001-
-“Romano Drom – Carovana romaní” (Ethnoworld , Milano 2002)
– “Mille Papaveri Rossi” – Editrice A-2003-
– “Khamoro” – Studio Production SAGA -distribuzione internazionale-
-CD “Parovibbé/Metamorfosi” (Ethnoworld, 2004)
-Cofanetto con 3 Cd “So me sinom, cio che sono” (Ethnoworld, 2004)
-“Tribù Italiche: Abruzzo” – Edizioni EDT, World, Collana della rivista World Music che valorizza la musica etnica delle diverse regioni italiane.
– “Sulla Memoria” – Audiocoop Presentato al Controfestival di Mantova
-“20 Per Luca” Libro con 2 CD contenente saggi di Moni Ovadia, Vittorio Agnoletto, e tanti altri.
Alexian Santino Spinelli partecipa con il saggio: “La morte nella quotidianità dei Rom”
e nella compilation l’Alexian Group partecipa con il brano Alba Balcanica (S. Spinelli).
-CD Uno specchio per Alice (Colonna sonora, 2006)
-Doppio Cd “Andrè mirò Romano Gi, viaggio nella mia anima Rom” (Ass. Thèm Romanó e Provincia dell’Aquila)

– CD “Romano Thèm – Orizzonti Rom” CNI (Compagnia Nuove Indie) 2007

– CD “Me pase ko Murdevèle – Io ac-Canto a Dio ” CNI (Compagnia Nuove Indie) 2008

PRODUZIONE ARTISTICA:

Letteratura
-1988- Gilì Romanì (Canto Rom), Lacio Drom (Roma), poesie.
-1993- Romanipé (identità romanì), Solfanelli (Chieti), poesie
-1994- Prin©karang – Conosciamoci, incontro con la tradizione dei Rom Abruzzesi, Editrice Italica (Pescara), saggio,
-“Baxtaló Divès” Collezione Interface, Centro di Ricerche zingare dell’Università di Parigi, 2002, Consiglio d’Europa
-“Baro Romano Drom- la Luga strada dei Rom, Sinti, Kale, Manouches e Romanichals” – Meltemi editore, 2003, Roma

Poesie
-1994- Sungé Luludià (Fiori profumati), Editrice Italica, (Pescara),
antologia delle migliori opere del 1° Concorso “Amico Rom” (curatore).
-1995- Baxtalò Drom (Felice cammino), Edizioni Tracce (Pescara) antologia delle migliori opere del 2° Concorso “Amico Rom” (curatore)
-1996- Baxtalò Drom (Felice cammino) vol II, Edizioni Tracce (Pescara) antologia delle migliori opere del 3° Concorso “Amico Rom” (curatore)
-1997- Baxtalò Drom (Felice cammino) vol III, Edizioni Tracce (Pescara) antologia delle migliori opere del 4° Concorso Amico Rom”(curatore)
Le sue poesie, tradotte in numerose lingue, sono contenute in numerose antologie, fra le quali:
– “Poesia gitana en romanò” Archione, n.8, Madrid 1994
– “Rom som” 1995, Romane Poetongi Antologia/ Anthology of gipsy poets, Budapest, 1995
– “Palpiti di luce”, il Cenacolo – Francavilla 1993
– “Florilegium”, Repertorio letterario italiano, Il Cenacolo,Francavilla 1994
– “Antologia di poesia”, 15° Premio Internazionale di letteratura, Ass. Nostra Spezia 1993
– “Poeti oggi”, Edizioni La Torre, Canicattì (AG) 1993
– Spazi dell’anima, Giovanni Rosito, Il Cenacolo, Francavilla, 1994.
– Europai cigàny koltok ès iròk muvei, Cigànyhàz, Budapest, 1996
– Il Canto della vita, Luigi Alfiero Medea, Renato Cannarsa Editore, Vasto 1997
– Culegere de texte in Limba Tiganeasca, Gheorghe Sarau, Ministerul Invatamantului, Bucarest, Romania 1996
– “Letteratura romaní Europea” Bari Karoly, Romano Kher, Budapest 1997
– La Littérature des tsiganes, Etudes Tsiganes, revue semestrielle vol. 9 Parigi (1997).
– “The roads of the Roma” Ian Hancock, Siobhan Dowd & Rajko Djuric, University of Hertfordshire Press, 1998.
– “Zingari ieri e Oggi”, Mirella Karpati, Lacio Drom, 1993.
– “Missives”, Marcel Courthiade, Societé Litterarie de La poste et de France Telecom, 2002.TEATRO
“Duj Furàt Mulò”, (Due volte morto),dramma teatrale Prodotto nel 1995 da Drammateatro, Popoli (Pe).
“Diversamente…Orgia” di Pier Paolo Pasolini , a cura di Sivio Sarta, 2005

CINEMATOGRAFIA:

-“La Guerra degli Antò” di Riccardo Milani (Cecchi Gori Film, 1999)
-“Storie Romane / Giravolte” di Carola Spadoni (Boccoa Film, 2000)
-“Fiori di Campo”, di Carlo Rota ( 2002),
-“Baro Romanò Drom”, di Gioia Meloni (Rai 2003),
-“Uno specchio per Alice” di Gianni Di Claudio (2006)
-“Il Giudizio Universale” di Luca Kerstic (2006)
– ” Il Diavolo inventò la vanga” di Gianni Di Claudio (2007)

PUBBLICAZIONI INTERNAZIONALI:

-Antologia “Tsiganes a L’Ecole” (pubblicato in Francese, Italiano, Inglese e Spagnolo) Commissione delle Comunità Europee, Accademia di Versailles, 2001
-CD “Tsiganes a L’Ecole” Commissione delle Comunità Europee, Accademia di Versailles, 2001 (con libretto interno pubblicato in Francese, Italiano, Inglese e Spagnolo)
– “Poesia gitana en romanò” Archione, n.8, Madrid 1994
– Culegere de texte in Limba Tiganeasca, Gheorghe Sarau, Ministerul Invatamantului, Bucarest, Romania 1996.
– “Letteratura romaní Europea” Bari Karoly, Romano Kher, Budapest 1997
– La Littérature des tsiganes, Etudes Tsiganes, revue semestrielle vol. 9 Parigi (1997).
– “The roads of the Roma” Ian Hancock, Siobhan Dowd & Rajko Djuric, University of Hertfordshire Press, 1998.
– “Missives”, Marcel Courthiade, Societé Litterarie de La poste et de France Telecom, 2002.

Una vita di musica, una musica di vita

Un evento storico e straordinario quello del 3 ottobre. La presentazione di queste opere in tre versioni diverse pubblicate da una casa editrice specializzata nella musica classica è un riconoscimento enorme per la mia attività di musicista e per la cultura e l’arte romanì. Da sempre e soprattutto nel periodo Romantico l’arte romanì è stata sfruttata dai grandi musicisti e compositori. Qui l’operazione che noi proponiamo va  in senso opposto: l’orchestra sinfonica o ensamble classico che accompagna e sostiene un gruppo musicale Rom. Un direttore d’orchestra che volesse fare un omaggio all’arte o alla cultura romanì in qualsiasi parte del mondo oggi con queste partiture può farlo. E’ un contributo all’umanità e al patrimonio artistico e culturale universale. Le opere nelle tre versioni di partiture per orchestra, partiture per ensamble e partiture per fisarmonica sola e voce sono presentate in sei lingue e anche i testi della linea vocale è tradotta in sei lingue: romanì, italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco per una diffusione mondiale.

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Bush lo smemorato, Gelmini la scardina scuola pubblica, Schifani “l’israeliano”

1) – Il lato comico o meglio tragicomico dell’attuale posizione politica del molto fallimentare George Walker Bush è che un annetto fa, in polemica con chi sosteneva che gli Usa consumano e inquinano troppo, ha declamato a petto in fuori “Lo stile di vita degli americani non si contratta!”. Lui ovviamente per americani intende solo gli statunitensi, perché poi dello stile di vita dei centro e sudamericani non gli interessa nulla, se non come sgabello del livello di vita degli statunitensi. Ora vediamo che l’imbelle inquilino della Casa Bianca lo stile di vita dei suoi americani lo contratta, eccome se lo contratta! Fino a chiedere la stratosferica elemosina di 700 miliardi di dollari da sottrarre ai forzieri pubblici per sovvenzionarlo a tutti i costi: i suoi americani devono iper consumare forse per diritto divino, alla faccia della realtà e delle sue leggi, comprese quelle dell’economia e di mercato.

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Chi Sono

Mario Cirrito

Volevamo i diritti e ci hanno dato i rovesci

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La miliardaria campagna elettorale statunitense non si gioca solamente sui temi della guerra o sulla discussa figura della Palin. Già nel 1992, Clinton vantava nel suo staff un campaign manager omosessuale, David Mixer. Democratici e Repubblicani, Obama e McCain, nella spietata caccia al voto si affidano entrambi alla «pink lobby» che vale quasi 10 milioni di voti.

Sta nella vittoria dell’uno o dell’altro, l’affermazione  di diritti acquisiti e la richiesta di nuovi, come il matrimonio, per la potente comunità gay.

Succede anche in Europa che governi di sinistra e di destra, vincano e governino nel segno del rispetto e dei diritti verso gli omosessuali. Zapatero docet!
Spesso è l’intelligenza e la lungimiranza a guidare l’idea che “gay è bello” per tutti. Dove esistono leggi di tutela verso i gay, cresce l’economia, si affermano nuove socialità, vanno fortissime imprese private rivolte al target omosex. Lo sanno la Spagna, il Belgio, La Gran Bretagna, la Svezia, la Danimarca, la Francia, la Germania, la Svizzera, l’Austria, la Repubblica Ceca, il Portogallo.
E questa nostra amata Italia? Perché nonostante il tanto stormir di fronde, non si riesce neppure a coniugare al plurale le famiglie di fatto; non si riesce a dare diritti alle coppie di fatto; non si dice che è reato offendere la dignità delle persone glbt?
Domanda ancora più insidiosa: da noi i diritti gay sono di destra o di sinistra?

Finora ne siamo usciti con le costole frantumate da entrambi gli schieramenti, stoppati, senza diritto di replica, dalle alte gerarchie ecclesiastiche, dai ciliciensi, da forti lobby integraliste presenti dentro e fuori il Parlamento.

Vi è dell’altro: le organizzazioni glbt presenti in Italia, da sole non ce la possono fare se non è presente e “militante” una opinione pubblica, un coacervo di cittadini gayfriendly e democratici che hanno a cuore la “cittadinanza” per ogni italiano e italiana che ha sentimenti di affetto e amore verso un’altra persona del suo stesso sesso.
Gli attacchi di queste ultime settimane verso locali e persone omosessuali raccontano una nuova società subculturale che si sente, in maniera assolutamente errata, protetta dalla nuova classe politica che governa la capitale e il Paese. Non ci sono esempi del genere in nessun altro stato civile.
Spesso sono ragazzi poco più che maggiorenni a delinquere verso le persone omosessuali prendendo ad esempio una storia che neppure conoscono (quella del ventennio nazifascista), infarcita di xenofobia, omofobia, razzismo e altri putridume esempi di una storia che è stata consegnata al ludibrio universale.
Spesso, cosa ancor più pericolosa e nefasta, è una pletora di navigati politici che istigano le persone all’odio e al disprezzo. Confondono ancora pederastia con omofilia; attaccano l’avversario con epiteti omofobi, trattano l’omosessualità come il fango che ha coperto il corpo martoriato di Pier Paolo Pasolini al lido di Ostia.

Recentemente, ad una trasmissione di Rai 2, un assessore della provincia varesotta, biasimando il fatto che due gay si possano baciare in pubblico ha concluso il suo intervento dicendo: “la tolleranza ci può essere ma se vengono messi dove sono sempre stati… anche nelle foibe”.
Quando un uomo pubblico si esprime così, in una trasmissione della televisione di Stato, abbiamo davvero ben poco da sperare non solamente per la democrazia universale dello Stato ma anche per l’ignoranza e l’odio che arma le mani e le teste di molti esagitati.

E allora, miei cari e nuovi amici, ecco il senso di una risposta positiva a questa rubrica che immagino e spero diventerà più vostra che mia. Per questo va il mio ringraziamento all’amico Pino Nicotri che mi ha dato con generosità questo spazio, lasciandomi completa libertà di parola e di pensiero.
Credo che le nostre libertà siano le stesse di quelle degli altri; la mia e altrui omosessualità è un fatto che riguarda me e i diretti interessati, ma sui diritti necessitiamo della vostra e altrui intelligenza e sostegno.
Quando due persone così diverse tra loro, come i ministri Brunetta e Rotondi, affermano una idea non solamente di laicità ma di non commistione con i dogmi della Chiesa e ci dicono che attraverso una legge a costo zero si possono condividere diritti e doveri delle coppie di fatto, danno un segnale che questa democrazia italiana non è moribonda e neppure messa così male.
Mi auguro che questo spazio serva a raccontarvi, a esorcizzare lo “scandalo gay” che non è altro che una diversa affettività che esiste da secoli ed esisterà nonostante il facile e futile biasimo da parte di tanti. Spesso dietro quel biasimo, dietro quella istigazione all’odio, non si nasconde altro che una propria omosessualità latente.

Diciamo allora a destra, a sinistra, ai nostri giovani, agli anziani, a noi stessi, che essere gay o lesbica o transessuale o bisessuale è arricchimento nelle diversità. Rispettare le diversità ed aiutarle è rispettare e aiutare le altre diversità maggioritarie.

Vicolo Scandenberg

(luglio 1999) Il primo e finora unico mio romanzo. In una Roma invasa dal Duemila e dal Grande Giubileo, il maturo giornalista Franco Serbelli reagisce all’imperversare della retorica rifugiandosi sempre di più in estenuanti vagabondaggi a piedi per le vie e le piazze romane. Innamorato delle parole e dei sogni, osservatore instancabile di volti, di strade e di scorci, auscultatore accanito di persone e di ricordi, Serbelli è spinto dalla sua natura a cercare sempre nuovi punti di passaggio, gli snodi significativi, le radici dimenticate dei luoghi e quelle delle parole. Nel corso di questa incessante caccia a colonne d’Ercole immaginarie, evidente tentativo di andare oltre, e soprattutto oltre il tempo, si rifanno vive all’improvviso, dopo decenni, una al giorno e per tre giorni consecutivi, le donne che sono state per lui il Primo Amore, il Grande Amore e, infine, l’amore. Nel corso di una settimana decisiva, scandita da crescenti intermittenze del cuore, il protagonista di Vicolo Scnadenberg scopre con sgomento che il tempo passa e che  anche i sogni possono morire. Da ultimo, che non si sopravvive alla loro fine.

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Il Silenzio di Stato

(febbraio 1973) Il libro racconta tutte le protezioni che i neonazisti veneti capeggiati da Giorgio Franco Freda hanno avuto nella Padova degli anni della strategia della tensione  per poter prima imparare a mettere le bombe nei treni e poi organizzare la strage di piazza Fontana del 19 dicembre 1969. Il libro racconta anche come il Ministero dell’Interno ha fatto sparire le testimonianze che avrebbero potuto portare agli autori della strage nel giro di 48 ore, e come i servizi segreti militari hanno prima allevato la cellula terrorista di Freda e poi fatto fuggire all’estero alcuni suoi imputati. E’ stato lavorando alla realizzazione di questo libro che ho incontrato sulla mia strada, per mia grande fortuna, il settimanale L’Espresso. Un incontro raccontato più dettagliatamente nel mio “Chi sono”, leggibile cliccando sulla mia fotina nella home page di Arruotalibera. A quell’epoca non mi preoccupavo certo di comparire, perciò il libro non l’ho firmato. Mi sono limitato a firmare la poesia di dedica a tre miei amici.

Mafioso per caso

(marzo 1996) Carmelo Mutoli: dalla “fuitina” nel cuore della mafia con la giovanissima figlia di un boss alla perdita del figlio, che lo rinnega accusandolo di “infamia” perché ha deciso di collaborare con la Giustizia. 

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Perché non sprangare i baristi, i gioiellieri e i tabacchini che ci derubano non solo di un pacchetto di biscotti, ma frodando pantagruelicamente il fisco? Il ministro Alfano calunnia Sabia Guzzanti, mentre i suoi colleghi Carfagna e La Russa vaneggiano

1) – “L’omicidio di Abdoul Salam Guiebre, il ragazzo italiano figlio di immigrati del Burkina Faso, fa riflettere per la futilità delle motivazioni: l’aggressione è avvenuta dopo che il giovane aveva rubato dei biscotti in un negozio di Milano. Voi che ne pensate?”. I giornali soprattutto on line pongono questa domanda e per realizzare un sondaggio su cosa ne pensi “la ggente” sollecitano una delle seguenti risposte:

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Chi Sono

Enrico Galavotti

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Nato a Milano nel 1954, laureato a Bologna in Filosofia nel 1977 e docente di materie umanistico-letterarie dalla fine degli anni Settanta nella provincia di Forlì-Cesena.

Sono partito, all’inizio degli anni Settanta, da posizioni vicine al cristianesimo per il socialismo, poi ho studiato, all’inizio degli anni Ottanta, la cultura bizantina, sia la teologia che l’iconografia, passando successivamente a esaminare l’ateismo-scientifico e il marxismo-leninismo, fino ad approfondire tematiche prevalentemente storiche. Ho condiviso la svolta di Gorbaciov. Ho scritto molti articoli per il “Calendario del popolo” sotto vari pseudonimi. Non sono iscritto a nessun partito o sindacato. Il sito in cui è racchiusa tutta la mia produzione è www.homolaicus.com il cui sottotitolo è “Materiali per l’Umanesimo Laico e il Socialismo Democratico”.

Mistero Vaticano – La scomparsa di Emanuela Orlandi

(giugno 2002) Il dramma di Emanuela Orlandi, la quindicenne cittadina vaticana scomparsa a Roma il 22 giugno 1983, è uno dei torbidi misteri che hanno segnato il pontificato di Giovanni Paolo II, assieme allo scandalo Ior-Banco Ambrosiano e conseguente “suicidio” del banchiere Roberto Calvi, all’attentato subìto il 13 maggio 1981 in piazza S. Pietro e alla strage delle guardie svizzere del 4 maggio 1998. Sulla scomparsa della ragazzina è stata montata la messinscena del sequestro per essere scambiata con la scarcerazione di Alì Agca, il terrorista turco attentatore del papa, ma la magistratura italiana ha appurato – nel sistematico disinteresse dei mass media – che le chiavi del mistero si trovano all’interno del Vaticano, che ha anche dato ordine di tacere e di mentire agli inquirenti su tutto ciò che la Segreteria di Stato aveva appurato sulla vicenda.

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Tangenti in confessionale

(agosto 1993) Nelle basiliche e nelle chiese delle principali città di Tangentopoli, come venne chiamato all’epoca il gigantesco sistema di pagamento delle tangenti ai partiti, mi sono confessato facendo finta di essere man mano un uomo politico, un segretario particolare di ministri o dirigenti di partito e un industriale coinvolto nell’Italia degli scandali e delle tangenti, registrando i consigli, le riflessioni e i giudizi dei confessori. Ne è uscito uno spaccato sorprendente e inatteso degli indirizzi morali, che meglio sarebbe definire immorali, ai quali dovrebbero attenersi i buoni cristiani, un panorama della moralità corrente che lascia increduli e stupefatti. Come se ci fosse un’altra Italia quasi capovolta rispetto a quella che vuole fare bella mostra di sé ogni giorno sulla stampa, alla televisione e nelle cerimonie ufficiali.