Eluana è scesa dalla croce ed è ascesa a Dio. Noi dobbiamo battere i miserabili ipocriti, che qui smascheriamo, e il disegno politico dell’impoverimento che stanno portando avanti

Eluana è scesa dalla croce dove è stata inchiodata per 17 anni. Ho solo voglia di tacere e di non cedere alla commozione. Al dolore, anche. Posto delle considerazioni che avevo scritto oggi pomeriggio. Aggiungo solo che non oso pensare dove sarebbe sprofondato il nostro Paese se l’andar via di Eluana non avesse svuotato di colpo la rissa forsennata imposta dagli accusatori di professione, gentaglia priva di ogni pudore che accusa di omicidio il padre di Eluana  e il presidente della Repubblica italiana, ma applaude entusiasta ai massacri in Iraq e a Gaza e ovunque ci faccia porcamente comodo. In più, da 25 anni questa stessa gentaglia regge la coda di paglia, sporca anche di sangue, del Vaticano riguardo la “misteriosa” scomparsa di Emanuela Orlandi.

La migliore definizione dell’ipocrisia del Vaticano che guida la danza macabra attorno alla via crucis di Eluana Englaro la dà il catechismo della Chiesa cattolica. Per l’esattezza, l’Articolo 2278, come segnalatoci dal lettore “sriscia rossa” con il post n. 164 della puntata precedente, lettore che ringraziamo. Riportiamo l’Articolo 2278 per intero dal sito ufficiale dello stesso Vaticano ( http://www.vatican.va/archive/ITA0014/_P7Y.HTM ) . Prima però aggiungiamo che documentiamo anche le vere condizioni di Eluana, con annessa impossibilità di recupero già da molti anni, pubblicando per intero in fondo a questo articolo la lettera che ha inviato al capo dello Stato Giorgio Napolitano il responsabile delle ricerche dell’istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”, professor Giuseppe Remuzzi.
Ed ecco ora l’Articolo 2278 del Catechismo:
”L’interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all’“accanimento terapeutico”. Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente”.
Come si vede, la lettura dell’Articolo 2278 non lascia adito a dubbi o ad errori di sorta: parla proprio dei casi come quelli della Englaro. E ciò smaschera in un sol colpo sia i prelati di alto rango, che in queste ore si agitano sempre di più, ormai come ossessi, e sia i vari Berlusconi, Ferrara, Feltri, Binetti e compagnia cantante, o meglio salmodiante, che vorrebbe impancarsi a maestri di morale ammantandosi proprio con la morale della Chiesa. L’Articolo 2278 li mette a nudo, mostrandone impietosamente le vergogne e la truffa che hanno portato e stanno portando avanti. Di fronte al loro assalto forsennato deve essere chiaro che non di problema morale o “religioso” si tratta, ma di problema politico.

Il Vaticano con le spoglie di Eluana ha fatto bingo! Non gli par vero di poterne usare i resti modernamente imbalsamati da oltre 17 anni per poter ricominciare a predicare il dolore e la solita “valle di lacrime” salmodiando che “la vita è anche malattia”. Premesso che non c’è nessun bisogno che ce lo ricordi il papa o chi per lui, che come Wojtyla può disporre di cure impensabili per le tasche dei comuni mortali, sta di fatto che non avendo tanto per cambiare nulla da offrirci riguardo la vita ecco che allora ricominciano a rallegrarci con la “valle di lacrime”, cioè con la vita vista come sacrificio e sofferenza necessari per guadagnarsi il regno dei cieli. Beate le Eluane perché il regno dei cieli sarà loro…. Lo speriamo, e di cuore. Intanto però finché siamo vivi vorremmo occuparci del regno terreno, evitando di dover essere delle Eluane come conditio sine qua non per poter poi andare in paradiso.

Il Vaticano fa as usual il suo millenario mestiere, offrendo la solita mercanzia, ma questa volta l’entusiasmo necrofilo con il quale ricchi e straricchi guduriosi di professione come Berlusconi, Casini, Ferrara, Feltri, ecc., saltano sul suo carro processionale è diverso dal solito: non si tratta solo di baciare la pantofola in cambio di voti elle elezioni, e neppure di mettersi a posto con la propria coscienza di credenti, anche perché bisognerebbe prima essere credenti e avere una coscienza. Si tratta invece soprattutto di rintuzzare o almeno ridurre di molto la voglia di bella vita o comunque di vivere decentemente della gente, e soprattutto il bisogno di vivere e di futuro dei giovani, perché la crisi economica in atto non è detto sia cosa passeggera e il declino dell’Italia non è detto che sia solo una ipotesi. La gente già fa fatica a superare la quarta settimana del mese, e c’è già che fatica con la terza…. Per evitare si arrivi a una situazione peggiore delle banlieue parigine tutto fa brodo: a partire dal cercare di convincere la gente  ad accettare la croce, la malattia, che tradotto in italiano significa una vita non degna del vivere. Una vita come quella che ci piomberebbe addosso se continua l’inabissarsi delle nostre industrie, dell’occupazione e del nostro potere d’acquisto. Fare accettare quindi – agli altri! – la malattia, a partire da quella che affligge le buste paga e che pare non sia facilmente guaribile….

Che tristezza e che fallimento! Il Berlusconi delle tv dei lustrini, degli spot patinati, del tripudio del consumismo vitaiolo teorico del tutto e di più, l’imbonitore della bella vita a base di Veline, “pacchi” di quattrini in cambio di quiz, il re dei consigli per gli acquisti a gogò, lo spargitore a tutte l’ore di culi e tette in tv e non solo, proprio lui ora si mette a predicare il cilicio! Passi la Binetti, miss cilicio a colazione, ma Berlusconi! Il tombeur esagerato in tutto, dalle bernarde alle ville, dalle barche agli elicotteri, dai miliardi al potere politico…. Anche lui ci i mette a scassarci la minchia travestendosi non si capisce bene se da S. Francesco d’Assisi o da fra’ Cazzo da Velletri. L’ipocrisia del coro salmodiante, dal Cavaliere ai vari stallieri modello Feltri-Ferrara&C, è provata anche dall’entusiasmo con il quale abbracciano tutti invece la distruzione di vite altrui quando per esempio si tratta di appoggiare gli Usa nell’invasione dell’Iraq, anche se motivata con le colossali balle di Bush e non avvalorata dall’Onu. Ferrara è un teorico della “guerra preventiva” all’Iraq, un figuro che quindi dà ragione ex post ai giapponesi che hanno attaccato Pearl Harbour e ai nazisti che hanno invaso l’Urss, visto che tutti costoro erano animati dalla volontà di fare appunto “solo” una guerra preventiva. La lettura dell’augurio di “buona guerra” di Paolo Guzzanti a Israele ( http://www.paologuzzanti.it/?p=903 ), che certo non ha bisogno degli auguri di nessuno, tanto meno di un Guzzanti, è un altro esempio di ottimo mix di cinismo, opportunismo e servilismo, oltre che di decadimento del giornalismo e della politica in Italia essendo Guzzanti un giornalista e un senatore. Beh, del resto come presidente della Camera dei deputati abbiamo avuto una nullità bossiana come Irene Pivetti e come presidente del Senato una caricatura di intellettuale come Marcello Pera, i cui elevati ragionamenti sono sinteticamente riassunti e definiti dal cognome. Leggere il libro che ha scritto a quattro mani con Ratzinger è molto sconfortante. Meglio passare oltre.

A dire il vero con Guzzanti siamo di fronte anche a un caso di egocentrismo un po’ maniacale, se non altro perché ha dato al suo sito il titolo sobrio e modesto di Rivoluzione Italiana. Se è comprensibile che Giuliano Ferrara abbia un ego smisurato perché commisurato alla sua panza e annessa voracità, non si capisce invece perché Guzzanti, che non è grasso, non si abboffa come un maiale e gira sobriamente in bicicletta, lo voglia a tutti i costi imitare, anzi superare. Lotta tra titani? Lotta tra nani e ballerine? Lotta per non essere da meno di una Oriana Fallaci, onde evitare che una volta passati a miglior vita – il più tardi possibile, auguriamo a entrambi – nessuno più se li fili neppure di striscio, magri ricordi svaniti e ignorati dai posteri?  Come che sia, sta di fatto che solo in Italia alligna e ingrassa una fauna giornalistica così smodata e priva di misure. Strano, nevvero?
Sì, strano Paese il nostro: il governo e il potere che conta sono di un signore che vende fumo e immagini tramite le sue tv, dietro di lui si impancano a maitre a pensar  signori e signorine che vendono fumo e parole a mezzo stampa, mentre tutto attorno detta legge e sussiego il vasto mondo dei creativi, intesi come pubblicitari e fashion designers. Si vede che il Belpaese che prima fu di Giotto e Dante, poi del neorealismo e di Quasimodo, infine di Montanelli e Scalfari, è sempre più il regno dell’immagine e della chiacchiera. La prima degradata a spot pubblicitario, la seconda a baccano leccaculesco.

Beh, del resto sotto quest’ultimo aspetto è imbarazzante perfino leggere la dedica del Machiavelli al famoso Principe, una leccata da fare arrossire sia un eschimese che un keniota o un apache. Figuriamoci perciò le dediche, gli auspici e gli auguri di chi non è un Machiavelli a chi non è neppure un Principe, bensì più prosaicamente solo un principale. Dal Milione di Marco Polo ai miliardi di Silvio Polo (delle Libertà sue personali).
Tutti di colpo impegnati a fare la danza dei monatti attorno alle spoglie di Eluana. Alla faccia dell’Articolo 2278. E della decenza.

Ma quali erano le reali condizioni di Eluana? Le ha descritte il professor Giuseppe Remuzzi, coordinatore della ricerca scientifica dell’Istituto di Ricerce Farmacologiche “Mario Negri”, in una lettera al Capo dello Stato scritta poche ore prima che di Eluana si fermassero anche il cuore e il respiro.

Caro Presidente Napolitano,

quali sono davvero le condizioni di salute della signora Eluana Englaro ed è giusto o no sospendere alimentazione ed idratazione?

Per poter rispondere penso sia necessario riferirsi alle conoscenze della letteratura medica sugli stati vegetativi. Provo a riassumerle.

Chi vive in stato vegetativo è sveglio, apre e chiude gli occhi ma non ha nessuna coscienza di sé e dell’ambiente. Questo stato può durare giorni, settimane o anche qualche mese. Si chiama “stato vegetativo persistente”. Non è irreversibile, anzi, dopo un po’ qualcuno si riprende. Apre gli occhi non più a caso, in risposta a degli stimoli. Comincia ad esserci qualche forma di coscienza, magari minima, ma c’è. Questi ammalati possono essere confusi, non ricordare il proprio nome, non sapere dove si trovano, ma la percezione di sé e dell’ambiente almeno un pochino ce l’hanno. E se si proseguono le cure i giovani possono perfino raggiungere un certo grado di indipendenza.

Se però dopo un trauma una persona resta in stato vegetativo per dodici mesi allora lo stato vegetativo si chiama permanente. Questa condizione è senza ritorno. La definizione di “Lancet Neurology” – che deriva dalla analisi di tutta la letteratura medica disponibile – non lascia dubbi: “stato vegetativo persistente” è quando si rimane in stato vegetativo per almeno un mese e non è irreversibile. “Stato vegetativo permanente” è quando lo stato vegetativo permane per dodici mesi. Lo “stato vegetativo permamente ” è irreversibile, sempre.


Terri Schiavo è rimasta così per 15 anni, poi s’è sospeso tutto, è morta e le hanno fatto l’autopsia. Il suo cervello pesava 615 grammi, circa la metà del peso di un cervello normale. Non avrebbe mai potuto bere, né alimentarsi da sola perché i centri nervosi che governano la deglutizione erano danneggiati in modo irreversibile. Apriva e chiudeva gli occhi ma non vedeva perché di centri nervosi della visione nel suo cervello non ce n’erano più. «Non ci poteva essere nessuna forma di coscienza in quel cervello, né ci sarebbe mai potuta essere per quanto chiunque si fosse prodigato in tutti i modi possibili», ha dichiarato ai giornalisti del “New York Times2 Martin Samuels, grande neurologo di uno degli Ospedali di Harvard, alla fine del suo lavoro: «Semplicemente non c’erano neuroni».

C’è chi pensa che anche in queste condizioni non si dovrebbe mai sospendere nutrizione e idratazione, fino alla fine naturale della vita, perché interrompere la vita non è mai nel potere dell’uomo.

Ma la fine “naturale” della vita di Eluana Englaro sarebbe stata il 18 gennaio 1992.

Allora è stato sbagliato rianimarla? Assolutamente no. Dopo un trauma della strada se c’è anche solo una possibilità su centomila di farcela, si rianima (“resuscitation” dicono gli inglesi). Per Eluana Englaro è stato così.

A decidere di rianimare Eluana tanti anni fa sono stati i medici. Ed è stato giusto al momento dell’incidente stradale rianimare Eluana con l’idea di poter recuperare almeno qualcosa della funzione del suo cervello. E’ per questo che prima di sospendere le cure è prudente aspettare un anno, proprio per offrire a questi ammalati tutte le possibilità, anche se estremamente remote, di recupero. Dopo, è tutto inutile. Ogni giorno nelle rianimazioni dei nostri ospedali i medici prendono decisioni di fine vita. Ne parlano con i parenti e tengono conto – quando c’è – della volontà dell’ammalato. Ma i familiari il più delle volte preferiscono non decidere: non se la sentono, troppa responsabilità. Si affidano alle conoscenze dei medici e al loro buon senso.

Fare il medico è rianimare, certo ma anche saper sospendere le cure quando sono inutili. Fa parte delle nostre responsabilità. E’ a tutela di chi non ha più speranza perché non debba subire trattamenti inutili. E di tanti che di cure intensive invece hanno bisogno per vivere. Sono quasi sempre giovani o giovanissimi; per loro, vittime di incidenti stradali o della meningite qualche volta nelle rianimazioni dei nostri ospedali non c’è posto. Questo sì che è un delitto. E lo sarà di più se si imporrà ai medici di impegnare risorse e posti, che nelle rianimazioni non bastano mai, per trattamenti futili.

Ma di chi muore perché non c’è posto in rianimazione non si parla: non ne parlano i giornali e nemmeno gli uomini di Chiesa. Per quelli che muoiono perché “non c’è posto”, di decreti-lampo non se ne fanno.

La ringrazio, Signor Presidente dell’attenzione e mi auguro che queste note possano essere utili per orientare i provvedimenti che il Governo sta per assumere e che Lei sarà chiamato a ratificare.

Giuseppe Remuzzi”

269 commenti
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  1. ségolene
    ségolene says:

    dall’ unità
    “Se la pace diventa mito” (di Moni Ovadia)

    La pace fra israeliani e palestinesi non è mai stata così lontana. Questo è il dato che emerge dalle ultime elezioni israeliane. Qualcuno in circostanze così disperanti potrebbe essere tentato di aggrapparsi all’idea che il momento più oscuro è quello che precede l’alba e che un miracolo è sempre possibile, ovvero che un governo pesantemente orientato a destra potrebbe far digerire al paese un accordo coi palestinesi impossibile per una leadership di centro-sinistra. Ritengo che una simile eventualità non sia più neppure un sogno ma un mito come quello dell’araba fenice.

    Il leader del Likud Bibi Nethanyau ha escluso, senza subordinarlo ad alcuna condizione, ogni pur minimo spostamento dello status quo e, con l’inevitabile appoggio del partito razzista di Liberman, avrebbe facile gioco nell’imporre come condizione non negoziabile ad un governo di unità nazionale con Tzipi Livni, il rifiuto di ogni concessione territoriale. L’opposizione, allo stato delle cose, è inesistente grazie al vergognoso comportamento di Ehud Barack e di tutti i dirigenti del Mapai che non hanno saputo trovare niente di meglio che misurarsi in una gara muscolare con il centro e la destra per contendersi con loro il palio del peggiore in campo mettendo in vendita l’anima per un pugno di inutili voti.

    La sinistra pacifista israeliana, pur con le migliori e più nobili intenzioni non ha voce se non per i suoi militanti, ma ha tempo per riflettere sul proprio futuro. A questo punto la palla passa nel campo della comunità internazionale.

    Sapranno, Usa, Onu, UE rifiutare le dichiarazioni di illegalità del primo ministro in pectore dello stato d’Israele e condannarla senza mezzi termini come inacettabile per una democrazia o continueranno a raggirare con atroce ipocrisia il sempre più abbandonato popolo palestinese?

    14 febbraio 2009
    ————————-

    chissà, non ne ho proprio idea…

  2. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Pietro Falco, finchè non verrà fuori una nuova figura carismatica, mi sa che Tonino resta l’unico votabile.

  3. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Passare la serata di S.Valentino a lavare i piatti, non è il massimo; ma è amore anche quello ed in ogni caso, come dice il proverbio, impara l’arte e mettila da parte: sono stato promosso ‘lavapiatti titolare’. Lo metterò nel curriculum…!

  4. Anita
    Anita says:

    x Marco

    Caro Marco,
    se il business va bene ci vuole una lavapiatti automatica.
    Anche per sanita’.
    Pero’ e’ quel che dico ai miei nipoti: Ogni esperienza e’ d’oro.
    Non si sa’ mai nella vita…..
    Congratulazioni per la tua promozione, spero che alla fine della serata un dolcetto te lo sei goduto…. ;-)

    Ciao, Anita

  5. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Grazie a tutti per gli auguri, anche se devo confesarvi che i più beli sono stati, la tirata di orecchi dei nipotini e le prestazioni dei miei atletini ai campionati toscani indor, non hanno vinto ma tuti hanno migliorato le loro prestazioni personali per un allenatore è gia tanto.

    Buona notte Antonio- – – antonio.zaimbri@tiscali.it

  6. ber
    ber says:

    Ciao Carlino,
    …ed invece in questo paese tutto e’ possibile…
    Una mastella di m…. si unisce alla concimaia e si adegua subito
    con gli insulti,….farabutto sara’ mezza Italia,…almeno su
    questo sono d’accordo con lui.
    Circa il gasbar…rotto,…che si permette,….(uno del cottolengo
    che riesce a campare solo facendo il riuffiano politico),…ad insultare anche i cittadini che hanno votato l’unico sindaco
    che ha di fatto ricostruito la sua citta’,…dopo 8 anni di marmaglia
    destrorsa,…e’ meglio non rispondere,…la mia dignita’di persona non me lo permette,…non campo di politica.
    Saro’ un ottimista,…ma penso che la ramazza la impugneranno i sardi per primi e i saltinbanchi come mastella,gasbarri etc,…
    non si salveranno nemmeno con il triplo salto mortale.

    Sul blog di Oscar Bartoli c’e’ un bell’articolo su Prodi,….scriviamogli per riportarlo in Italia,…e’ stato l’unico
    presidente del consiglio che ha rispettato il giuramento da
    presidente del consiglio:
    “Agiro’ nell’interesse esclusivo della mia nazione”,…
    E’ l’unico che puo’ ancora salvare questo paese.
    Un caro saluto a tutti,Ber

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro AZ,
    anche se in vergognoso ritardo dovuto a dimenticanze varie ti faccio i miei migliori auguri di buon compleanno. U.

  8. ber
    ber says:

    Ciao Antonio,
    Anch’io mi associo alla vergogna di Uro per farti i miei migliori auguri di proseguimento in “questa valle della felicita”.
    ….come va la squadra?
    Un abbraccio,Ber

  9. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro AZ,
    giungo buon ultimo nel farti gli auguri, ma come disse De Coubertein l’importante è partecipare.
    Mi associo ai tuoi mini-atletini..!!

    cc

    Ps-Una volta le Mie vinsero una partita impossibile, dopo un serio discorso fatto negli splogliatoi…non mi ricordo più cosa dissi..ma parlai di tutto,anche di filosofia..
    peccato che certi discorsi non escano sempre..
    In Pulmann nel viaggio di ritorno da Lucca ..fu l’unica volta che mi addormentai sereno..!!

  10. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    qui però c’è un piccolo problema: il marito (purtroppo non brontolone) della sua simpatica figlia….. Non è che si potrebbe somministrare a lui non dico del cianuro ma un ipnotico che lo faccia dormire per un week end?
    Altrimenti bisognerà spedirlo in Nuova Zelanda per un importante viaggio di cultura e/o di affari.
    Sa, così … giusto per non creare situazioni imbarazzanti … U.

  11. Linosse
    Linosse says:

    X Ber 257
    Scivolando scivolando giorno dopo giorno ,non sulla candida neve ma sulla poco confortante barbarie , si precipita nella DEFINITIVA,VERA BARBARIE.
    Gli ultimi avvenimenti strumentalizzati da inqualificabili per i quali non esistono limiti alla decenza mi fanno ricordare tanto Le ultime giornate di Salò di P.P.Pasolini ;tutto un nonsenso di violenze a 360ºper giungere dove?
    Speriamo in un piccolo frenata SARDA ,che cominci a rallentare questo ignobile scivolamento!
    Saluti
    L.

  12. Uroburo
    Uroburo says:

    Alemanno: «Forse sono rom, subito gli sgomberi a sorpresa»
    Il sindaco: «Applicare il piano sui campi. Anche la magistratura deve dare segnali forti»
    ————————————————-
    Siamo sempre tenacemente sullo stesso piano di un esecutivo che si prepara a cambiare la costituzione con un colpo di stato indolore. [Questa è, tra l’altro, la nuova prassi politica della destra: il colpo di stato diventa una modifica istituzionale votata dal parlamento sulla base di un qualunque fatto che scuota la coscienza del paese: il caso Englaro piuttosto che le due torri di New York. Anche questo a dimostrazione del fatto che la coscienza politica ittagliana è fragilissima. Il tutto naturalmente nel silenzio della sedicente “opposizione”.]
    Chi mai l’ha detto che sono stati i rom? I rom, tra l’altro, rubano e truffano ma raramente commettono reati contro la persona e non ricordo che ci sia mai stato un rom coinvolto con un caso di violenza carnale (qualcuno ha altri ricordi?).
    Dice Scalfari nel suo magistrale articolo di fondo di settimana scorsa, importante quanto quello di stamani: “Quando crisi ingovernabili si verificano, i governi cercano di scaricare le tensioni sociali su nemici immaginari. In questo caso ce ne sono due: la Costituzione da abbattere, gli immigrati da colpire «con cattiveria»”.
    Come Mussolini nel 1925 il Banana ha un suo obiettivo, mentre gli Alemanno seguono come il cane segue il padrone. Il paese, tranne pochissimi, non ha capito. Non ci salverà nessuno com’è giusto che sia: Dio non ha pietà per gli imbecilli, e questo vale anche per i popoli. U.

  13. Nik Cometa x Salviamo il Panda Varesotto
    Nik Cometa x Salviamo il Panda Varesotto says:

    … stai calmo caro scalmanato in calore… siamo al mercanteggio, ti ricordo che far sparire il socio della bimba, anche solo x un weekend… è tentato omicidio, sequestro di persona ..etc, … se sparisce la suocera, non ho dubbi, il marito ti da dei soldi… Secondo me prima di comprometterti con la prima ammano, senza nulla togliere alle amiche in questione… Mi sa che cambiare x un ppo… aria e tette in bellavista… colorate… e belleffresche, ti salverebbe da relazioni troppo pesanti… fra non molto potroo spararmi una vacanza caribeña… vieni anche ttu, caro singolone sempre in ppiedi … ci spariamo una felice vacanza eppoi… non ci manchera nulla…!!!

    PPPooi, quando ti sei tolto qualche sfizio avvolonta, torni e di quella che tinnamori, sara un amore grande… credimi!!! Non so xcche ti dico ste cose, ma intanto sono un consiglio di quelli aggratis… naturalmente ppuoi anche andare da solo… è simile, ma non uguale… Ne parliamo nneee!!!
    NK

  14. ber
    ber says:

    Ciao Uro,
    ipotesi azzeccatissima,…da sindaco lungimirante,…
    un rom tunisino con foglio di via obbligatorio…
    Se campo altri cento anni non riusciro’ ancora a capire come
    abbiamo fatto a distruggerci da soli.

    Pare che Beppino Englaro voglia dare battaglia,…oltre
    al gasbar…rotto abbia querelato altri geni della comunicazione.
    Deve essere uno in camba,…se non e’ riuscito a distruggerlo nemmeno l’ipocrisia della politica- ecclesiale uniti
    nel mercimonio.
    Un caro saluto,Ber

  15. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Cara Anita, il lavaggio nel nostro ristorante avviene in due fasi: i piatti hanno un primo accurato lavaggio a mano, poi il passaggio nella lavastoviglie per la ‘disinfezione’. Le posate invece hanno un triplo passaggio: dopo la lavastoviglie vengono ancora passate con aceto.

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