E il Migliore disse: “lasciate che fucilino i gay”
Informazioni recenti raccontano che in India e in diversi Paesi con un forte fondamenatlismo islamico, perseguitano dei cristiani cattolici.
Il capo della chiesa di Roma, Benedetto XVI, esorta il mondo, dalla finestra del suo studio, a garantire il rispetto per il culto che rappresenta e a non discriminare le minoranze cattoliche.
Fa bene? Certo che sì! Siamo con lui nel testimoniare che le minoranze vanno rispettate, proprio perché il fondamento democratico di una civiltà si basa essenzialmente su questo: rispetto e condivisione di pensieri ed azioni, con le minoranze.
Poi, la santità, le preghiere, gli appelli cristiani, ci accorgiamo non valgono per tutti. Non valgono, ad esempio, per gli omosessuali; almeno quelli che non hanno residenza vaticana.
La chiesa del perdono, delle indulgenze, della misericordia, si fa satrapia quando il tema riguarda l’omosessualità nella sua versione universale.
I fatti li conosciamo tutti ed è inutile tornarci ancora. Il Vaticano si è messo di traverso, contro la Francia che, essendo presidenza di turno UE, ha presentato una proposta di depenalizzazione universale dell’omosessualità. Proposta condivisa dall’intera UE, compresa l’Italia.
Da quel che conosco e dalle fonti che in qualche maniera ho a Bruxelles, l’idea era scaturita dopo che nei mesi e negli anni passati avevamo assistito, inermi, alla condanna a morte per impiccagione, lapidazione e altre atrocità, anche a minori accusati di sodomia o pratiche omosessuali; o semplicemente di essere omosessuali.
Come è accaduto qualche anno fa; anche ora, il Vaticano per voce di Celestino Migliore, osservatore vaticano presso le Nazioni Unite, ha preferito schierarsi con le mani insanguinate di Iran e altri Paesi omofobici. La giustificazione? «Gli Stati che non riconoscono le unioni gay verrebbero messi alla gogna».
Cos’é una battuta di cattivo gusto? Una vergognosa bugia per infilare nuove discriminazioni targate vaticano? Cosa c’entrano le unioni civili col diritto di protezione verso uomini e donne omosessuali perseguitati nel pianeta?
Stupidi non sono quelli del Vaticano e quindi, sgranano il rosario che notizia non c’è perché mai la chiesa cattolica intende discriminare gli omosessuali: non li vuole sposati, tutto qui!
E ti allei con l’Iran per validare questa cosa? Sì, e hanno numeri più alti dei miseri Paesi che si sono affiancati alla Francia.
Alla faccia delle minoranze e delle finestre aperte su piazza San Pietro!
Oggi, l’omosessualità fra adulti consenzienti viene perseguitata penalmente in più di 91 Paesi con pene che vanno dalla fustigazione alla morte. E la Chiesa che fa? Ammira queste ingiustizie e le fa proprie per bocca di mons. Migliore.
E poi, basta con queste ingerenze che di spirituale non hanno proprio nulla: gli Stati sono sovrani nelle proprie leggi, anche quelle che riguardano gli omosessuali che non sono merce di scambio politico tra Vaticano e governi. Oggi la dialettica della Chiesa in materia di omosessualità rasenta un’efferata violenza che la stessa chiesa dovrebbe sedare al suo interno e fra gli alti prelati, fino ad arrivare al pastore tedesco.
La chiesa di Roma, forte del suo potere, alza la voce sui temi etici, infilandoci sempre di più l’omosessualità come se la vita di un uomo o di una donna dovesse risolversi con l’etica vaticana.
Bene fa la Spagna ad organizzare i suoi cittadini col rispetto e l’eguaglianza; a togliere di mezzo commistioni tra chiesa e Stato. Bene fanno gli altri Stati europei o extraeuropei a dare leggi di tutela non solamente alle coppie di fatto omosex ma anche agli individui, perchè si rendono conto che i diritti civili ed individuali fanno crescere due cose molto importanti per uno Stato: democrazia e business!
Chissà quando anche l’Italia capirà queste due semplici cose, senza pensare che la telefonata di un monsignore servirà alla prossima campagna elettorale. I preti vanno tenuti buoni.
Anche la democrazia di un Paese!
Come la mettiamo? Anzi come la mettono? Che ipocrisia bastarda, quando ci sono di mezzo gli interessi della sacra saccoccia, greppia d’Oltretevere.
Babalò
Ogni volta uno crede che le gerarchie vaticane abbia toccato il fondo, poi è amaramente costretto a costatare che riescono ad andare ancora più in basso.
Con un po’ di psicologia spicciola si potrebbe affermare che certa gente per essere tanto “brutta” e cattiva deve odiare mortalmente anche se stessa, per certe posizioni non ci sono spiegazioni alternative.
Antonio - – - antonio.zaimbri@tiscali.it