La “trappola” della dipendenza dalle materie prime

Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**

Il rapporto “State of Commodity Dependence 2021” recentemente pubblicato dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (Unctad) evidenzia l’aumento nell’ultimo decennio del numero dei paesi dipendenti dalle materie prime: da 93 paesi nel 2008-2009 a 101 nel 2018-2019. L’Unctad considera un paese dipendente dalle esportazioni di merci quando più del 60% del totale delle sue esportazioni è composto di materie prime e di prodotti agricoli. Più che una condizione, è una vera e propria “trappola”, che blocca la crescita di molte economie.

Il valore nominale delle esportazioni mondiali di materie prime ha raggiunto 4.380 miliardi di dollari nel 2018-2019, con un aumento del 20% rispetto al 2008-2009. La dipendenza rende i paesi più vulnerabili agli shock economici con inevitabili impatti negativi sulle entrate fiscali, sull’indebitamento e sullo sviluppo economico. Infatti, nel 2008-2009 la maggior parte dei paesi, il 95%, che dipendeva dalle materie prime, è rimasta tale nel 2018-2019. Naturalmente, la dipendenza tende a colpire principalmente i paesi in via di sviluppo. Lo sono ben 87 dei 101 emersi nel 2019. In specifico, dei 101 paesi, 38 facevano affidamento sulle esportazioni di prodotti agricoli, 32 sulle esportazioni minerarie e 31 sui combustibili.

La dipendenza è particolarmente forte in Africa. Tre quarti dei paesi africani lo è per oltre il 70% del loro export. In Africa centrale e occidentale essa è mediamente pari al 95%. Anche tutti i 12 paesi del Sud America hanno un livello di dipendenza dalle materie prime superiore al 60% e per tre quarti di essi la quota supera l’80%. Nell’Asia centrale, il Kirghizistan, il Kazakistan, il Tagikistan, l’Uzbekistan e il Turkmenistan, hanno registrato una quota media delle esportazioni di materie prime sul totale dell’export di merci superiore all’85%.

Consapevole di ciò, l’Unctad ha esortato i paesi in via di sviluppo a migliorare le proprie capacità tecnologiche per sfuggire alla “trappola”. Un processo non facile in assenza di sostegni e di trasferimenti di tecnologia. Infatti, l’analisi mostra che i livelli di tecnologia sono molto bassi nei paesi succitati. Il “Technology Development Index”, l’indice di sviluppo tecnologico dei paesi cosiddetti commodity-dependent developing countries,  è mediamente dell’1,55 rispetto al 5,17 dei paesi in via di sviluppo che non dipendono dalle materie prime, come Cina, India, Messico, Turchia e Vietnam.

Il “Frontier Technology Readiness“, relativo all’utilizzo delle nuove tecnologie, dà un punteggio medio dello 0,25 ai paesi dipendenti rispetto allo 0,47 degli altri.

Si tenga presente che l’indice dei prezzi delle materie prime, elaborato dall’Unctad, che, a causa della pandemia, nel periodo gennaio 2020 – aprile 2021 era diminuito del 36%, a luglio ha raddoppiato il suo valore e i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del 41%. L’indice Fao sul cibo ha già raggiunto i 127,4 punti lo scorso agosto, con un aumento del 3,1% in un mese. Si ricordi che alla vigilia dell’esplosione dei prezzi dei beni alimentari del 2011, che portarono alle rivolte del pane in molti paesi, l’indice era di punti 137,1.

Secondo l’Unctad, la correlazione tra i prezzi delle materie prime e la crescita economica può arrivare al 70%.  Milioni di persone, soprattutto nelle aree rurali dei paesi in via di sviluppo, non hanno ancora accesso a cibo, elettricità, acqua e servizi igienico-sanitari. Si prevede che la domanda di cibo aumenterà del 60%, man mano che la popolazione mondiale si avvicinerà ai 10 miliardi entro il 2050.

La “trappola” delle materie prime, di fatto, è il proseguimento “moderno” del vecchio rapporto colonialistico. Sembra di rileggere “La ricchezza delle nazioni” di Adam Smith, scritta prima del 1776, che, di là delle teorie economiche, come la divisione del lavoro, invitava le colonie inglesi nel Nord America a limitarsi a produrre cotone perché le manifatture e lo sviluppo industriale erano riservati all’Inghilterra.

Si ricordi che quell’imposizione coloniale fu una delle cause principali che portarono alla Rivoluzione americana e alla nascita e all’indipendenza degli Stati Uniti.

*Già sottosegretario all’Economia

**Economista

 

12 commenti
  1. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    X Uroburo

    Federico Umberto D’Amato è passato a miglior vita il 1° luglio 1996. Ricattando Caracciolo, dalla vita “amorosa” fin troppo vivace (tra l’altro, una scia di figli da donne sposate piuttosto lunga…), si fece assegnare su L’Espresso una rubrica culinaria. Incredibile!
    Una volta durante una partouze in casa sua a Trastevere si incendiò qualcosa nell’appartamento e tutti corsero fuori in terrazza nudi come si trovavano. Un dirimpettaio a vedere il fumo chiamò polizia e pompieri. Che annotarono la presenza tra lor signori sia di D’Amato che di Caracciolo.

  2. Sylvi
    Sylvi says:

    ehh no! non riscrivo ciò che ho scritto prima.
    Comunque avevo detto che mi sarei mangiata una scarpa se il blocco del porto fosse proseguito o proseguisse!.
    Credo che le mie scarpe siano al sicuro!
    Buonanotte
    Sylvi

  3. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Linosse

    Ciao, Linosse.
    Ehhhhh, i soldi vanno là dove è utile che vadano. Anche per quanto riguarda gli addestramenti….

  4. Uroburo
    Uroburo says:

    L’Italia è l’unico paese europeo in cui i salari sono diminuiti nel periodo 1990-2020.
    Sarà anche vero che negli anni Novanta delle rivendicazioni salariali poco collegate al reale livello produttivo ci avevano collocato al settimo (!!!) posto al mondo per i livelli dei salari, ma 30 anni di diminuzioni sono troppi nel senso opposto.
    Noi rimaniamo un paese con un bassissimo livello imprenditoriale e produttivo. Ma siamo anche un paese il cui padronato ha una concezione di rapina e con capacità tecniche scarse.
    Insomma, a me sembra che sia il sistema paese nel suo complesso a girare male, a tutti i livelli. U.

  5. Peter
    Peter says:

    Allora ci organizziamo?
    A Torri del Benaco mi conoscono gia’, mi ricordo una persona di servizio forse altoatesina o slava che non spiccicava una parola di italiano.
    Potrei passare qualche giorno in un appartamento sul lago per acclimatarmi al clima lacustre. Aprile sarebbe ideale.
    Voi (Pino, Uroburo ed altri da vedere) verreste per uscire in barca, direi due giorni sul lago. Bisogna sapere in quanti saremmo per le dimensioni della barca etc.
    Se Pino vuole essere skipper dovrebbe rivalidare la sua patente.
    Vorrei sapere se accettano il mio ICC (certificato competenza conduzione di battelli da diporto) che almeno in Puglia si ostinano a non riconoscere.

    P.

  6. Sylvi
    Sylvi says:

    Che simpatici i triestini!
    Il coordinamento portuali, fra una grigliata, una pizza, un panino, una bireta e un goto de vin,ha annunciato che domani ci sarà la fine del blocco.
    Nemmeno Montesano ne’ Paragone . accorsi in soccorso, sono riusciti a convincerli alla Resistenza.No se pol far, tropa fadiga!
    A Udine il corteo no vax è stato innaffiato, con acqua non con vino!, dai balconi da donnette stufe della cagnara!
    Tutti pretendono di andare a Roma e di essere ricevuti da Draghi perchè sospenda il green pass e non si rendono conto del lato ridicolo della faccenda, se non fosse tragica per chi è stato colpito.
    Il virus ha messo in luce una parte del “popolo” che Basaglia troverebbe molto interessante e forse cambierebbe qualcuna delle sue convinzioni!

    Sylvi

  7. Peter
    Peter says:

    A proposito di materie prime, si osservi che quasi il 90% dell’elettricita’ del mondo e’ prodotto da fossili, petrolio e carbone prima di tutto, seguiti da gas. Idroelettricita’, nucleare, solare ed eolico solo in minima parte.
    Come nutrire 10 miliardi di umani tra 30-40 anni, si chiede chi ha scritto l’articolo; il vero punto e’ come impedire la crescita ulteriore della popolazione umana, dato che il pianeta non puo’ neanche nutrirla. Per non parlare di aria, acqua, elettricita’ e milisardi di tonnellate di rifiuti industriali. Almeno la Cina vi e’ in parte riuscita, mentre India ed Africa continuano a ‘crescere’.

    P.

  8. Uroburo
    Uroburo says:

    La Cina ha sperimentato un missile ipersonico che avrebbe fatto il periplo della Terra prima di giungere al bersaglio.
    Commento della Potenza Planetaria: La Cina sta destabilizzando l’area estremorientale.
    Invece 12portaereiatomiche12 sono messeggere di pace, ouhhhyeaaahhhh!!! U.

  9. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Mah. Non so se le tue scarpe siano al sicuro. Entrambe al sicuro. Con le dimissioni di Puzzer mi pare che la situazione possa precipitare.
    Ti consiglio di chiudere le tue scarpe a chiave in un armadio corazzato o in cassaforte, e di far tenere le chiavi a qualcuno che non te le restituisca fino a situazione risolta. Bene, si spera.
    Intanto per prudenza va a piedi scalzi. Con dei bei calzettoni che te li proteggano.

  10. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter. E x tutti.

    NON mi azzarderei mai a fare da skipper! Non metto piede su una barca, purtroppo, da…. dunque… 23 anni! Ah no, solo 20. Comunque troppi. E le ultime due volte sono arrivate dopo un intervallo di altri anni. Non timono dalla prima metà degli anni ’80. Una, anzi due o tre vite fa.
    E spero di riuscire ancora a stare in piedi in barca…
    Oltretutto il Benaco, meglio noto come lago di Garda, ha sbalzi di umore notevoli. Ottima scuola velica proprio per questo, ventaccio improvviso con direzione che cambia quando meno te lo aspetti.
    Temo che verrò preso in modo pesante dai ricordi. Lancinanti…. Ero ragazzo. Adolescente. Amori, amicizie, furori, progetti, speranze. Ribellioni. Ingenuità. Illusioni. Molte e molti NON ci sono più. Vite spezzate. Vite sconfitte. Vite vissute. Vite. Vite che sono parte importante della mia vita. Della mia persona. Carne della mia carne. Sangue del mio sangue.
    Con l’eco grandioso, a volte assordante, squassante di Verona.
    Catullo non sa. Catullo non basta. Catullo è un soffio. Un sorriso. Oltre ai cachinni ci sono le lacrime. Lui non lo sapeva. Non lo sapeva ancora.
    Mercuzio….
    O mio Dio!
    “Per sempre!”. “Per sempre!”. “Per sempre!”.
    Perdonatemi.

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