Il successo di Camilleri è la ribellione della lingua italiana, di origine contadina, alla camicia di forza dei modernismi anglosassoni

In vacanza al mare ho notato che sotto gli ombrelloni in spiaggia sono ancora molto letti i romanzi di Andrea Camilleri, e non solo gli ultimo come  La regina di Pomerania, La moneta di Akragas, La setta degli angeli. Vari anni fa rimasi colpito dallo strepitoso successo de La gita a Tindari: non appena comparve in libreria ne vennero “bruciate” oltre 200 mila copie in poco più di una settimana. E dopo questo blitz, dall’Olimpo dei best seller La gita a Tindari non si mosse per un bel pezzo. Anzi, ci rimase in compagnia di non pochi altri titoli dello stesso autore: un intero blocco di romanzi, per un’occupazione in massa della Hit Parade. Un’abboffata, per quanto incredibile e priva di precedenti, che al tempo de La gita a Tindari era già al suo terzo anno di vita e, a onta dei molti nasi storti, non se ne vedeva la fine.
D’accordo, Camilleri è un buon giallista, un ottimo giallista, e la Sicilia, terra di Sciascia e di Pirandello, è quanto mai adatta ad ambientare suspense di spessore. Ma basta davvero questo a spiegare un successo di dimensioni pantagrueliche? Forse che altri giallisti, anche più bravi di Camilleri, hanno goduto di un così lungo tappeto rosso di vendite? In ogni caso, l’autore de La gita a Tindari era un ottimo giallista anche nei molti anni durante i quali, come ama ricordare, gli editori cestinavano in massa i suoi “romanzetti”, inorriditi dal vocabolario arcaico, spesso dialettale, infarcito di meridionalismi. Un vocabolario accidentato, pieno di cocci, di vestigia agresti, di avanzi di archeologia più che di antiquariato preindustriale. Veri e propri rottami in un’epoca di postmodernismi e relative arie fritte, parole spesso incomprensibili disseminate come pietre in una terra non ancora arata.
Prendiamo per esempio la prima pagina de Il cane di terracotta (Sellerio, 1996), anch’esso vendutissimo. Ci imbattiamo in non pochi termini di significato oscuro, non sempre intuibile: smèusa, incaniato, stizzichi, ciriveddro, bannèra, intìfico pinsèro, gana, a patrasso, arriniscì.
La prima pagina de Il birraio di Preston (Sellerio, 1995), a mio modesto avviso un capolavoro vero, anche di intarsi, regala al lettore sorprese come scantusa, decino, truniata, scatasciante, trimoliare, arrisbigliò, picciliddro, d’incascio, vagnaticcio, timbulata, si susì, il retré. Più avanti, le pagine, per me meravigliose, di Concetta e Gaspàno, con il fantastico dialogo a gesti in chiesa, afferrano alla gola, ma i sentimenti devono farsi largo inciampando tra soro, squetò, trasuta, cilestrino, quadiò, stinnicchiata, muschittera, darrè la tarlantana, acchianava, ascutato, scantata.
Mi è venuto un dubbio, che con gli anni è diventato certezza ed  molto piaciuto, fino quasi a commuoverlo, allo stesso Camilleri: e se il suo maxisuccesso fosse la vendetta dell’anima vera, profonda e incomprimibile della lingua italiana? La vendetta e la rivincita della sua anima arcaica, agreste, contadina, stufa di essere calpestata sull’altare del modernismo più becero e servilmente anglofilo. Ovvero: e se si fosse ribellato il grumo centrale, addirittura strapaesano e un po’ burino, il grumo ancestrale ereditato di sana pianta dal latino, che tuttora scorre nel sangue della lingua italiana e batte nel suo cuore? Definire il latino «langue de paysans», come osò fare nel 1925 il latinista francese Jacques Marouzeau, provocò gli strali del Giacomo Devoto della splendida Storia della lingua di Roma.
Eppure l’origine “paesana” della lingua latina, non più originale e nobile dell’osco o del sannita, è un dato di fatto. Ed è un dato di fatto l’origine altrettanto paesana dell’italiano, più di altri eredi figlio del latino. Può persino essere divertente, in un Paese dominato dalla morale e dalla Chiesa cattolica, ricordare come Marouzeau indicasse che la usatissima parola peccare in latino altro non era se non lo scalciare del cavallo. Ci si immolerebbe forse meno se si sapesse che immolare viene da quella “salsa mola” con la quale i romani aspergevano gli animali prima di sacrificarli agli dèi. Vasco Rossi invoca una vita esagerata, senza immaginare che l’aggettivo non vuol dire altro che “fuori dal campo coltivato”. Così come egregio significa “fuori dal gregge”. E a proposito di greggi, peculiare, pecunia (oggi apprezzata più che mai!) e peculato (così di moda…) sono tutti vocaboli provenienti dall’umile “pecus”, vale a dire pecora. In un’epoca di giustizialismo vero o presunto non è male ricordare, a scanso di equivoci, che giustizia, giureconsulto e giuramento vengono dal giogo, quello dei buoi.
Il sereno come il sazio vengono da “serere”, cioè da seminare. Maturare, che si tratti di una decisione o di un carattere, viene chiaramente dalla frutta e dalle messi. Idem per acerbo ed esacerbare. Imbecille voleva dire “privo di appoggio”, così come stimolare e pungolare vengono dall’incitare gli animali con bastoni acuminati. Decidere, verbo caro ai decisionisti, non significa altro che tagliar rami, così come la buona e la cattiva reputazione, le imputazioni degli imputati e le amputazioni vengono tutte dal potare vigne e alberi da frutta. Notizia che non farà piacere all’ex ministro e sindaco di Milano Letizia Moratti, la parola letizia viene dal “laetamen” dei campi e la parola cultura viene dal coltivarli, così come il verso, anche quello della poesia, l’avversario e il delirare nascono dai solchi e confini d’acqua dei campi coltivati. Il vivere viene dalla vite, quella con i cui grappoli facciamo da millenni il vino. E addirittura i vocaboli forse più importanti, quelli che utilizziamo infatti per indicare la nostra specie di esseri viventi diversi dagli animali, vale a dire le parole umanità e umano, non derivano altro che dall’humus, che è in definitiva la zolla di terra. Per fortuna che si tratta della terra fertile e non arida, come del resto indica la parola umido, che sempre da humus viene o forse lo ha generato. Anche il nostro umore è espresso da un vocabolo che viene da humus…
C’è a dire il vero anche un vocabolo che disturba assai perché mostra come la parola che indica l’attitudine e l’attività più elevata del genere umano, quella che ci distingue dagli animali, ha una origine e un significato francamente mortificanti. Mi riferisco al verbo pensare. Che infatti viene dal pensum, che altro non era se non la quantità giornaliera di lana che le schiave romane dovevano filare ogni giorno per poi – appunto – appenderla agli appositi ganci. Tant’è che in definitiva pensare e pesare si possono considerare etimologocamente come la stessa parola, cosa che riscontriamo quotidianamente in alcune espressioni italiane e dialettali, da “gravato da pensieri”, con gravare che significa pesare, tant’è che un grave altro non è se non un peso,  al modo di dire partenopeo – rozzo ma efficace – “il cazzo non vuole pensieri”, perché questi gli sono di peso. E in effetti se sul “coso” ci appendiamo dei pesi ecco che è tirato verso il basso anziché tirare verso l’alto…
Si potrebbe continuare a lungo. Come si vede, sono tante le parole della lingua italiana che incorporano e risuonano significati più premoderni e campagnoli del previsto. Con buona pace anche del Manzoni e delle risciacquature in Arno. Come dice Umberto Eco: stat rosa pristina…
Si dirà che tutte le lingue antiche hanno inevitabilmente un forte bagaglio “paesano”. Ma non è vero: il greco, il sanscrito, il vedico, lo stesso indoeuropeo e la sua variante indoiraniana hanno un vocabolario che denota origini ben più aristocratiche.
La mia ipotesi, tuttavia, qualche riscontro almeno cronologico lo ha. È infatti curioso come, in definitiva, stando al calendario, il successo di Camilleri sia arrivato quando il Bel Paese “entrava in Europa”, con la camicia stretta, se non di forza, di Maastricht. Ed è parimenti curioso come tale successo sia poi montato man mano che aumentava la dose di modernità varie (Internet, moda e pubblicità in testa) a base di terminologie e/o scopiazzature anglosassoni. Per diventare infine un successo ancor più strepitoso quando il diluvio anglofilo ed esterofilo (purché non si tratti di immigrati, per carità!) vomitato dai mass “midia” è diventato universale, irrefrenabile, un vero e proprio sport, o delirio, nazionale: la New Economy e il “Padania day”, l’“I care” del popolo veltroniano e il “Security day” di quello berlusconiano, il “Crime day” della Confesercenti, gli spot pubblicitari esclusivamente in inglese. Infine, a mo’ di fuochi d’artificio finali, l’imperversare di conduttrici, presentatrici, vallette e ospiti più o meno fisse, ormai su qualunque canale, a dozzine, onnipresenti e onniscienti, tutte buone, tutte brave purché non italiane. Purché parlino “esotico”, storpino cioè la lingua italiana e la riducano a optional in tutti i modi possibili e immaginabili.
Concludo: probabilmente Camilleri ha grande successo perché utilizza una lingua, tutta sua, quanto mai adatta a pescare bene e a fondo nelle memorie più o meno inconsce della lingua italiana minacciate dal diluvio anglo-moderno. La stessa attività del pensare è resa possibile solo ed esclusivamente dalla lingua parlata: quando pensiamo, infatti, pensiamo tramite vocaboli, tramite parole e modi di dire. Inevitabilmente, quindi, anche tramite i loro contenuti sedimentati, che in qualche modo agiscono in noi come rumore di fondo. Gli innumerevoli termini arcaico-dialettali del “camillerese”, da meridionale premoderno, sconfitto e superato dalla Storia, sono il pendant ideale nei confronti di modernità e postmodernità minacciose, incalzanti, nordiche in quanto “anglo”, imposte, vincenti e/o supponenti. Il linguaggio di Camilleri inoltre ci aiuta a ricordare meglio quando, appena una cinquantina di anni fa, eravamo ancora un popolo di emigranti, con le pezze al sedere. Si vede che il benessere e la modernità non hanno cancellato in tutti la memoria. La memoria e un pizzico di nostalgia: se non altro la umana, inevitabile nostalgia del “bel tempo che fu”, l’amarcord. Il vocabolario camillerese pizzica ancora in molti quelle corde…
Si dice che la lingua italiana diventerà, nel vasto mondo, una faccenda priva di importanza e di futuro. Sono cose che succedono, nella Storia. Ma se siamo o saremo in vista degli ultimi fuochi, il successo di Camilleri credo ci dica che molta gente ne vuole e ne vorrà vedere ancora a lungo le fiamme, le faville, il fumo, i tizzoni. E sentirne il calore.
Tutto qui. Ma vi pare poco?
P. S. Una dozzina di anni fa ho pubblicato queste mie considerazioni su La Rivista dei Libri. E come ho detto prima piacquero talmente a Camilleri che intervistato da Gianni Riotta alla Fiera del Libro di Torino del 2000 ebbe a dichiarare: “… e devo dire di essere stato molto contento di leggere in questi ultimi tempi degli interventi sul linguaggio mio, uno di Sofri e uno di un giornalista che si chiama Nicotri, il quale elabora una teoria devo dire per me molto suggestiva, e che quasi mi commuove, cioè a dire che uno dei fattori del successo è il recupero di una lingua italiana praticamente contadina, come passò dal latino e divenne volgare ma proprio con termini contadini, terreni, e che forse, di fronte a questa previsione che abbiamo di perdite di identità varie (che poi bisognerà vedere se è un rischio) noi italiani ci aggrappiamo a quest’ultimo calore di questa lingua”.
286 commenti
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  1. peter
    peter says:

    x Alessandro

    il non voto e’ un voto, e’ questo il punto. Trovo perfettamente legittimo non votare come una scelta. Al posto di Uroburo forse farei lo stesso.
    Data l’incuria dei servizi italiani all’estero, probabilmente non votero’ per mancanza di certificato, come e’ successo gia’ una volta, ma quello e’ un altro discorso.
    Secondo me si potrebbe mettere un quorum di votanti come ai referendums. Se il quorum non e’ raggiunto, tutti i candidati devono scomparire e non ripresentarsi

    Peter

  2. sylvi
    sylvi says:

    A proposito di Camilleri…

    qualcuno , per favore, mi sa spiegare cos’è “la frittura di nunnato”?

    Grazie…senza tanti punti esclamativi, per far contento Alex che di tanto in tanto boccheggia nel blog!!! ( solo tre).

    Sylvi

  3. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Cara Sylvi
    u nunnatu e’ il pesce azzurro novello …e’ bianco e trasparente …… lungo circa 1 cm…..ci si fanno le polpettine…la pesca e’ limitata solo per pochi giorni…ma si sa’ come vanno a volte le cose.
    Il pesce azzurro e’ il pesce piu’ a buon mercato …..il pesce del popolo. A me e’ sempre piaciuto fresco… fritto in olio bollente solo per minuto… na spruzzata de limone … tanto pane e un bicer de vin …na goduria.-
    Un saluto
    Rodolfo

    Se si ha l’ intenzione di votare e non si riceve il certificato elettorale …per incuria postale…o perche’ non si e’ iscritti all’ AIRE
    che e’ l’ anagrafe dei cittadini Italiani residenti all’ estero…
    basta presentarsi al consolato il giorno delle votazioni con il proprio
    passaporto o tessera d’ identita’.
    R

  4. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x251
    Non andare a votare non e’ un voto nel vero senso e non da’ nessun vero segnale alla politica ….chi non va’ a votare potrebbe avere mille altri motivi per non farlo…oltre che quello politico.
    Andare a votare e lasciare la scheda bianca…quello si e’ un voto e puo’ avere un significato per la politica.
    Rodolfo

  5. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Striscia Rossa e caro Alessandro,
    scusatemi tanto ma le vostre osservazioni ed argomentazioni me le sono dette anch’io per anni. Semplicemente non ci credo più e comunque non sono disposto a votare per persone che hanno comportamenti non così chiaramente distinguibili da quelli di una maggioranza che aborro e di cui mi sono SEMPRE vergognato.
    Scopriamo adesso che le regioni Lombardia, Lazio, Calabria, per non parlar della Sicilia, hanno dilapidato fortune in pagamenti ad personam. Certo le scelte sono state della maggioranza bananiera (a parte il fatto che in Campania Bassolino aveva messo in piedi un sistema familiare analogo anche se meno costoso) ma l’opposizione non ha fatto nulla. Al Parlamento la maggioranza sceglie di non far certificare i bilanci dei gruppi parlamentari da agenzie esterne e l’opposizione tace, e forse addirittura vota a favore!
    Il compito dell’opposizione è quello di controllare la spesa e se questo non viene reso possibile il compito diviene quello di bloccare tutto per portare i fatti a conoscenza dei cittadini votanti. In Lombardia l’opposizione, comunque implicata nel sistema Penati, non ha fatto nulla di tutto questo. Al Parlamento pure.
    E allora perchè doveri votarla? Perchè è un po’ meglio di questa maggioranza indegna? Ma un’opposizione che non sa fare il suo mestiere di opposizione come potrà essere capace di governare qualora divenisse maggioranza?
    Da qui la mia decisione, sofferta ma ormai vecchia, di non votare più alle elezioni. Se non c’è alternativa la partecipazione alle elezioni è solo un rito privo di significato.
    Se poi – Dio non volesse! – la maggioranza di cotesto infelice e sfortunato paese dovesse dare il voto a personaggi da manicomio o da (avan)spettacolo come il Grullo, la colpa non sarebbe certo mia: questo paese vota e sceglie a maggioranza (brogli a parte)…
    Questo paese ha votato a maggioranza per il Banana per ben 17 anni ed io non ho potuto farci proprio nulla. Gl’ittagliani facciano le loro scelte e le paghino: è la regola di base della democrazia.
    Per quanto mi riguarda io giudico l’Ittaglia un paese ormai senza speranza e senza alternativa. E se poi l’alternativa fosse Renzi ….. beh, allora a maggior ragione non andrei a votare: Renzi avrà il voto dei bananiformi ma non certo il mio. Invece andrò a votare per le primarie, se mai si facessero e non ne sono un sostenitore entusiasta, e voterò per Bersani che è un eterno indeciso ma sempre meglio di Renzi, il bananiero.
    Vorrei poi sprecare due parole per definire la mia posizione politica: io non sono un estremista di sinistra, checchè ne dica la stupidissima signora Silvy, sono un convinto socialdemocratico. Mi riconosco, come ho detto tantissime volte, nelle posizioni di Jospin, di Schoeder, dei socialisti scandinavi ma non di Blair (che è un uomo di estrema destra) e men che meno dell’In-Fausto e simil gentaglia suicida.
    Io non credo affatto che sia possibile un superamento del capitalismo, almeno non in tempi attualmente prevedibili, penso però che sia doveroso limitarne le patologia, le storture e le brutture. Che sono sempre le stesse da due secoli e mezzo a questa parte, come dimostrano ad abundantiam gli accadimenti nello stabilimento della Foxconn (che produce per Amazon, Apple, Dell, HP, Microsoft, Motorola, Nintendo, Nokia, Samsung, Sony ecc.) di Taiyuan, in Cina; (per non parlare della crisi partita dagli Useggetta nel 2008).
    Concludendo, io sono un socialdemocratico e sono disposto a votare per partiti che mettano in atto una politica socialdemocratica; o quanto meno che facciano il loro onesto lavoro di opposizione borghese che controlla l’operato della maggioranza.
    Un saluto ad ambedue. U.

  6. controcorrente
    controcorrente says:

    PIETA’..PER FAVORE !!!

    Dopo essermi perso parecchie puntate ed una sommaria lettura del Blog..devo tornare sui ..passi antichi .della poesia..
    La Poesia è una forma di espressione artistica .nè più ne meno delle altre..ad essa a mio avviso non è concesso nulla di più delle altre ..ovvero se esprime un pensiero “ermetico” non capibile,ognuno ha il diritto di dire che è una “cagata” fino ” a prova contraria,,ed anche se esprime dei concetti “cagata”..!
    Nessun poeta può rifugiarsi dietro il Detto ..” L’ha detto il Poeta” per cui è sacro per cui per qualc’uno è una cagata per altri un concetto sacro. punto.
    Molti poeti sono da me apprezzati molto più per la prosa che per l’espressione artistica in sè ,del poeta cinto d’alloroect,ect,ect buono per cuori svenevoli all’abbisogna ,e purghe e deliri d’amore fuori tempo massimo!
    C’è molta confusione in proposito..direi però, che in un tempo che Fu , molti letterati esprimevano molti concetti in espressione artistica poetica..vedasi.. che sò, quel buon uomo di Dante..che mi pare di ricordare al di là delle forma poetica della sua Commedia..avesse parecchie “cosuccie” da dire ..o noh ?
    C’è ne sono anche tantissimi altri..però il discorso si farebbe lungo..
    preferisco tagliare qui . punto.

    Diciamo che oggi sono fortunatamente contento per due belle “notizie ” da Veneto…
    Una piacente e giovane signora Veneta vicesindaco di Vicenza si appresta a rottamare il piacioso Renzi ,signore fiorentino del Nulla sublime , ma giovane, perbacco !
    Veramente carina Alessandra Moretti !

    Seconda notizia eh,eh

    Da Treviso ,(sic sempre da quelle parti)la Dotto Trains ,dirotta i Trenini in Cuba del “Conpagno Castro” ehe ,eh..sic sic che tocchi ai Cubani salvare la patria veneta…eh,eh ma noh ,diciamo che ormai i “grassi” emiliani comunisti troppo grassi guardano,a Grillo ed al poeta belloccio florentino ,signore del nulla ,renzino dei medici, mentre la pragmatica signoria veneta ,come un tempo che fu , se ne fotte, e guarda agli sghei, sgui, o cazzo siano..senza svenire d’amore…,
    in fondo meglio allearsi con Lo Turco infedele musulmano Signore della Porta, e far danè ,che svenevoli arzigolotati panegiririci, tanto sappiamo che sotto ,sotto cova sempre la cenere del piccolo borghese trafficone , con morale un tanto al chilo a seconda dei casi, all’abbisogna !!

    cc

  7. controcorrente
    controcorrente says:

    La SIGNORA DELLE CAMELIE..!!

    Alcuni post fa una Blogghista si scagliava con “furore” contro le mamme che stirano i “pullover” ai contestatori senza lavoro..
    Le Mamme che stirano ringraziano,e annunciano un bel “ma va caghè” alla signora delle contumelie, che, devo dire.. sparge lacrime d’amore e poi con perfida cattiveria insulta le mamme in genere…
    che sempre mamme sono..!!!
    Le dimenticanze ..eh siì..la cattiveria gratuita talvolta sfugge di mano a quelli che hanno sempre l’amore in bocca !

    cc

  8. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Le dimenticanze ..eh siì..la cattiveria gratuita talvolta sfugge di mano a quelli che hanno sempre l’amore in bocca !

    Si….certo…ma a volte bisogna dire pane al pane e vino al vino….o no?
    R

  9. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Uroburo,

    non esiste nessuna “formula” di superamento del capitalismo, per quanto nè so io.
    In genere il capitalismo ha una tendenza “suicida” di lunga scadenza..e fino ad allora le formule rivoluzionarie cui tu alludevi, sono formule il più delle volte velleitarie e sostanzialmente di matrice piccolo borghese, quando non cattoliche …(vd BR) anche se si ammantano delle parole rivoluzionarie.
    Il 68 che ancor oggi attira gli strali di tanti “anime candide”, altro non fu che in parte “rivoluzione di costumi”, che preparò degnamente poi capitalisticamente parlando la stagione dell’edonismo consumistico.
    L’unica rivoluzione che l’edonismo ha portato è che “piaccia o meno” sta sgretolando la nostra Religio, che sembrava “beata” di affrontare un nuovo “millennio” ormai priva del Comunismo sic! (sic! ateo)
    Un “nemico” quasi impossibile da battere..
    Così, sono contenti quelli che temevano i Cavalli dei Cosacchi abbeverarsi alle Fontane di Trevi..,quasi impossibile battere ora la disgregazione morale che la stagione edonistica ha creato..(da noi Craxo et similia ed il Cavalier cortese..)
    La crisi ha in parte distrutto le Social democrazie, che nei loro fondamenti essenziali economici, portavano solo il principio distributivo,..(welfare)..morto il vitello ,dimenticata la lezione di analisi marxista dei principi della produzione della ricchezza,sono nella difficile fase che tentano di reinventarsi..di qui il sorgere per esempio dei personaggi alla Renzi…
    Vana fatica…gli imperialiasmi si vanno giustamente fortificando e si preparano ad una lotta “mortale” questa volta sì veramente planetaria..
    Dal che mi pare ovvio che bisogna trarre qualche conclusione !!

    Mi pare pure che alcune delle cose da me dette , siano pure contenute nel saggio Il sarto di Ulm..solo che a mio avviso, quello che manca a quel lavoro è che si è dimenticato di dire che sovente per fare un passo avanti , bisogna farne due indietro..
    Ecco due passi indietro e una buona rilettura dei fondamentali, difficile esse dei buoni calciatori, se non si sanno nemmeno fare gli Stop o peggio se si gioca a calcio con i fondamentali imparati a basket..

    un saluto

    cc

  10. controcorrente
    controcorrente says:

    Ps x Uro

    A questo proposito ,molto bello quel passo di Magri,che ricorda come rimase di stucco l’amabasciatore USA in Vaticano, quando,mentre il mondo cambiava, quel sant’Uomo di Pio xii si preoccupavana che esistessero nel Lazio bande di partigiani comunisti armati.
    Il sant’uomo nel frattempo si era perso almeno trentanni di Storia,senza fiatare,..Hitler aveva conquistato l?europa , riuscendo quasi a fare quello che non era riuscito a Napoleone, un’europa già più di mezza fascista peraltro…,messi gli Inglesi alle corde ..ect,ect

    Ah a proposito di Inglesi…forse finalmente gli europei si stanno finalmente liberando di loro ..senti forse che un Cameron abbia da dire qualche cosa alla Merkel o ad Hollande..gli è rimasta la City,ed un pò di petrolio, ma giustamente la Merkel questa volta può permettersi di mandarLa a cagare !

    cc

  11. peter
    peter says:

    x CC

    ma come ti permetti???
    UK e’ essenziale per l’economia e la cultura europea, i diritti civili, la lingua, etc etc etc. E per tenere a bada i cruccacci

    Peter

  12. sylvi
    sylvi says:

    x cc

    Controlla…io ho scritto ” felpa da manifestazione”, roba proletaria;
    infatti il “pullover” lo stira la tata, la stiratrice, la colf e quindi la mamma sarà sicuramente a giocare a brigde o a fare shopping…convinta che il suo tesoruccio stia preparando la tesi, e invece ha sostenuto due esami in tutto!
    Io non ho insultato nessuna mamma, oppure…diciamo che ho descritto con realismo mooolte mamme.
    Ti offendi tu che manco lo sei?

    Io non vado a caghè, come dici tu…oppure ci vado quando mi pare…e so quel che scrivo!
    A proposito….perchè sono almeno trentanni che la Scuola sta andando a picco come il Titanic?
    Beh, diciamo che le disgrazie sono cominciate con un papà..un certo Berlinguer che voleva che tutti i pargoli fossero uguali…tarati naturalmente sul, diciamo, “meno dotato” della classe!
    E non arrampicarti sulla Gelmini che , bene o male, ha tentato di metterci una toppa!
    E delle mamme a scuola ne so io qualcosa più di te, questo è assodato!
    E io, scusa, cosa sarei? Non una mamma, ma un kapò perchè i miei figli a 25/27 anni erano all’estero?
    Forse che non amo i miei figli? Forse che non sono una mamma italiana?

    Ps : Ho scritto al Parroco di godersi in santa letizia il tuo cosciotto.
    Leggiti almeno le istruzioni allegate!

    Sylvi

  13. controcorrente
    controcorrente says:

    Mia buona Sylvi,
    vada per la felpa,resta la cattiveria gratuita..
    In altre parole ogni buona mamma in tempi di crisi , (la colf tela puoipermettere tu ed poche altre mammine probabilmente) ..io parlavano delle persone normali..che fanno quello che possono “lavorano e stirano e lavano, cucinano..magari fanno le colf ad ore per le Signore che poi sui Blog le pigliano per il Culo !
    Son tutte belle le mamme del mondo..ect,ect..
    Hai ragione non devi andare a caghè ..ho sbagliato, per cui al posto, : ” vai a fare la “moralista del pettine” dalla parucchiera !

    cc

  14. controcorrente
    controcorrente says:

    Trovo Inutile” la Vignetta di Vauro sulla Fornero..
    Inutile perchè sia Lei che Marchionne, fanno solo il loro “sporco o pulito che sia : Il Loro lavoro!
    In sostanza quella vignetta distrae e per questo è inutile , poi non fa nemmeno ridere più di tanto !

    cc

  15. controcorrente
    controcorrente says:

    Qualunque siano state le intenzioni del Berliunguer ministro, (sia chiaro , non del moralista segretario del Fu PCI, cui voi borghesucci, quando diceva “illo tempore” che l?otalia faceva schifo e i partiti pure e perdeva voti,,sbeffeggiavate , buttantovi nelle braccie del debito pubblico, godendo come mandrilli delle vendite )..dicevo quel ministro tentò di far entrare un pò di cultura scientifica nelle Università…tempo perso, abbiamo laureato un sacco di buontemponi presi dall’ardore comunicativo dell’individualismo edonistico che vi ha fatto fare però un sacco di danè

    cc
    La gelmini ?.. potrebbe sfilare pure Lei !

  16. sylvi
    sylvi says:

    x CC,

    Io insultare le mamme che lavorano?
    Ma ti sei bevuto tutto il nocino prima che arrivino gli ospiti???
    Rileggiti il post e forse ti accorgerai che il mio voleva essere uno stimolo alle mamme a togliere il bostik con il quale si tengono attaccati i figli.

    Io non ho pianto quando mio figlio maschio si è sposato ( per le femmine il discorso è diverso),
    ho pianto, segretamente e da sola, prima, quando al figlio ho comprato il corredo di casa perchè partiva per la Germania…quello è stato il discacco che io sapevo definitivo…anche se oggi viene a casa mia un giorno si e l’altro pure.
    Ecco, il bostik io l’ho tolto quella volta…e di quel post che ho scritto io non mi mangio una sola parola!

    Sylvi

  17. sylvi
    sylvi says:

    x Rodolfo e anche Peter

    Grazie per l’informazione. Io credo di non averlo mai mangiato il bianchetto. Solo sentito nominare.
    Credo non sia il nostro ” fritolin” veneziano.
    In Dalmazia non l’ho mai visto…
    ricordo che a volte facevano retate a ridosso di piccole baie, ma venivano su soprattutto sardoni, che sarebbero le alici; le usavano come esca, ma anche le grigliavano in una piccola griglia che si portavano sempre appresso.
    Li bagnavano, dopo cotti, con il condimento di una misteriosa bottiglietta…solo dopo anni ho saputo che cosa conteneva: olio, aceto ed erbe di macchia. Stupendo!
    Ma i dalmati erano pescatori molto rispettosi e innamorati del loro mare…non avevano bisogno di leggi per ributtare in acqua quello che era troppo piccolo.

    E’ tempo di mele novelle, vado a fare lo strudel!

    Sylvi

  18. controcorrente
    controcorrente says:

    Ecco un’altro che non si era accorto di nulla
    Più o meno un trent’anni di ritardo…

    Ed è motivo di disagio e di rabbia per gli onesti. “Possibile che l’arruolamento nelle file della politica sia ormai così degradato?”, si chiede Bagnasco. Si parla di austerità e di tagli, eppure “continuamente si scopre che ovunque si annidano cespiti di spesa assurdi e incontrollati”. Bisogna che gli stessi cittadini, che pure oggi sono così scossi, “insieme al diritto di scelta dei propri governanti esercitino un più penetrante discernimento, per non cadere in tranelli mortificanti la stessa democrazia”.

    cc

    Ma dov’è finita la “vena profetica”..della Chiesa .,negli antri dell?economia dello IOR ,forse..
    Due Pater ,ave gloria..per favore ..cittadini scossi ?Ma per favore io di scossi ne vedo pochi, quando c’è da far danè..scuotono gli da tempo !
    I Cittadini…!!

  19. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Meglio tardi che mai…credo che il pesce che dici tu si chiamano “bianchetti”, che poi sono i ‘cuccioli’ di acciughe e sardine e possono essere pescati solo in alcuni periodi dell’anno.

    Mi sembra anche che siano i neonati di altri pesci, ho un ricordo di un fatto accaduto nell’Adriatico quando ero bambina…
    Una signora milanese mori’ di intossicazione per aver mangiato i bianchetti ‘crudi’ con limone…e mia mamma imperterrita continuava a mangiare i peoci sul molo…

    Ciao,
    Anita

  20. controcorrente
    controcorrente says:

    Dicono che la ripresa ci sarà nel 2o14, meno male , semprechè non si crepi prima di indigestione, afflitti come siamo tra peoci , strudel ed intossicaZIONI VARIE..!!
    cHE bAGNASCO SALVI E PROTEGGA IL MIO STOMACO !

    cc

  21. controcorrente
    controcorrente says:

    Ben detto Anita,
    il pesce va consumato fresco, dicono tre giorni al massimo e come dici Tu nemmeno questo ti può salvare , infatti dipende dalle acque in cui è navigato !
    Occhio al pesce ,quindi !

    cc

  22. Shalom: ecco come agisce la porcaggine a una dimensione obbligatoria
    Shalom: ecco come agisce la porcaggine a una dimensione obbligatoria says:

    http://frammentivocalimo.blogspot.it/2012/06/neve-gordan-attaccato.html

    Neve Gordon attaccato dall’organizzazione di estrema destra Im Tirtzu
    Im Tirtzu va all’ attacco delle università israeliane .Fino ad ora ha concentrato gran parte della sua energia contro il New Israel Fund e altre ONG israeliane per i diritti umani ora il suo obiettivo è costituito dai i dipartimenti di scienze politiche delle università israeliane che considera “covo ” di professori di sinistra antisionisti. Nel rapporto che hanno scritto (pdf) gli attivisti hanno rilevato che alcuni docenti appoggiano il modello di “uno stato per tutti i suoi cittadini” in contrapposizione a coloro che definiscono Israele come stato ebraico . il ministro dell’Istruzione, Gideon Saar, ha annunciato di recente che ha qualche sorpresa in serbo per gli accademici che appoggiano il movimento BDS (Neve Gordon, stai ascoltando?). Non è chiaro se il governo vuole punire i professori violando i principi di libertà accademica, o se intende punire le università e ai dipartimenti con il taglio delle sovvenzioni governative. Queste minacce contro l’accademia israeliana e ricercatori specifici arriva sulla scia delle minacce di morte inviate al Prof. Neve Gordon.Mi chiedo se s Israele si sta trasformando in una versione invertita del mullah-led Iran, dove “dissidenti” come Gordon sono oggetto di fatwa da parte dei coloni.

  23. Uroburo
    Uroburo says:

    controcorrente { 24.09.12 alle 16:57 } “Possibile che l’arruolamento nelle file della politica sia ormai così degradato?”, si chiede Bagnasco. Ma dov’è finita la “vena profetica”..della Chiesa .,negli antri dell?economia dello IOR ,forse..
    ———————————————–
    Haw haw haw …….

  24. Uroburo
    Uroburo says:

    Marchionne attacca Della Valle
    «Smetta di rompere le scatole»
    Della Valle … aveva detto: «Dalla Fiat vertici improvvisati».
    ——————————————
    Quel esprit de finesse! ….
    E’ la classe diggggerente (ittagliana), bellezza! U.

  25. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro Shalom,
    quando fra poche settimane e aprira’ la fiera del libro di
    Francoforte sul Meno…un paese in particolare … si presentera’ cosciente del suo valore ….l’ Iran
    proprio l’ Iran che ha una quota di giornalisti nelle loro galere piu’ alta del mondo….Teheran proibisce giornali….chiude gallerie…sbatte in galera i critici e frusta gli artisti….
    migliaia di manoscritti giacciono nei scantinati del Ministero della cultura Islamica …aborti della censura.

    “Noi non possiamo lasciare libero il mercato e cosi consentire che libri nocivi e deleteri ….danneggino la nostra societa”.
    Dichiarazione del capo di regime Ali Khameini.

    Nun… questa e’ una realta’…parla di questa
    invece di sparare presupposti di quel che puo’ capitare in Israele..
    ergo fantasie.
    Un saluto
    Rodolfo

  26. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Rodolfo,
    lei che parlava di Israele stato ebraico evidentemente non riesce a vedere che questa definizione è non solo antidemocratica ma strutturalmente razzista. Proprio come il povero Adolf che definiva il Terzo Raic uno stato ariano.
    Quanto alla fiera del libro, sappiamo bene che l’Iran NON è una democrazia, infatti è uno stato teocratico, proprio come diventerebbe Israele se si definisse uno stato ebraico. Invece lo stato d’Israele si spaccia per una democrazia, QUINDI della democrazia deve rispettare le regole: TUTTE le regole, mica solo quelle che vanno bene agli oltranzisti sionisti. Quindi Shalom ha ragione di scandalizzarsi e lei ha torto ad invitarlo ad occuparsi dell’Iran.
    Capisce?
    Un saluto U.

  27. Rodolfo
    Rodolfo says:

    No….caro Uroburo non capisco…
    lo Stato sarebbe quello degli Ebrei…la societa’ rimarrebbe pluralista e Democratica come lo e’ sempre stata.
    Come se lo spiegherebbe lei allora che in Israele vivono 1 271 000
    Palestinesi…che sono il 20%…mica bazzecole..della popolazione …+ 8% di Cristiani…e Buddisti e vari?
    Lo Stato e’ Ebraico gia’ adesso…ma i giornali circolano…i libri non vengono censurati niente viene proibito…fino a prova contraria.
    La gente e’ libera di circolare…neri…bianchi e rossi.
    Puo’ succedere una eccezione…come d’ altronte anche in Germania in cui e’ stato proibito il Film in questione in questi giorni .
    Una cosa e’ Hitler e il suo Stato ariano…con l’ eleminazione fisica di chi ariano non era…
    un’ altra cosa e’ Israele..plularista e’ democratica.Un saluto
    Rodolfo

  28. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Io poi…caro Uroburo ho parlato di una situazione che e’,
    Shalom ha parlato di un qualcosa che potrebbe accadere…
    speculazioni e nient’ altro …capisce?
    Rodolfo

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