Il governo italiano è sempre più cialtrone e baro, degno dell’indegnità di un Marcello Dell’Utri. E’ arrivato al punto di sostenere la bestialità che “il crocifisso è simbolo nazionale dell’Italia”, buttando così nel cesso il tricolore più di Bossi. In Israele perfino il governo è diventato “terrorista antisemita filo Hamas”?
Per dire che il signor Marcello Dell’Utri anche se eletto è indegno di stare nel parlamento italiano non c’è bisogno di notare che è stato condannato anche in appello a ben 7 anni di galera per appoggio esterno alla mafia. Bastano e avanzano i suoi due commenti alla sentenza: “E’ tutta spazzatura”; “Il mio eroe resta Mangano”. Non so se, come peraltro a non pochi sembra da tempo, se il signor Dell’Utri sia spazzatura, ma è più facile lo sia lui che la magistratura italiana o un collegio giudicante o anche solo una sentenza. Una sentenza può essere sbagliata, succede, ma proprio per questo esistono i gradi di appello fino alla Cassazione. Se un privato cittadino amareggiato da una condanna a 7 anni di galera può andare comprensibilmente in escandescenze e dire che “è tutta spazzatura”, un parlamentare non può invece esprimersi in questo modo. E purtroppo il signor Dell’Utri si esprime in questo modo contro la magistratura e tutta una serie di processi e sentenze già da anni, in sintonia del resto con il suo socio e datore di lavoro Silvio Berlusconi e con avvocati corruttori condannati in via definitiva come Cesare Previti, altra persona indegna del ruolo che ha ricoperto in parlamento e – vergogna della Repubblica italiana – perfino nel governo come ministro.
Riguardo poi il fatto che il mafioso Vittorio Mangano sia e resti l’eroe di Dell’Utri è comprensibile, ognuno hai i suoi eroi e ovviamente Dell’Utri li ha tra i mafiosi a 30 carati, ma non è comprensibile che Dell’Utri dopo dichiarazioni come queste non venga cacciato dal parlamento per indegnità, magari su discreto intervento del presidente della Repubblica. Verso le 8 di sera dell’1 luglio in un comizio in piazza Cordusio, a Milano, nella manifestazione contro la legge del bavaglio alla stampa, ho sentito che del suo eroe Dell’Utri apprezza il fatto che “in galera non ha mai parlato”. A questo proposito mi vengono in mente alcune parole dell’intervista del fratello di Dell’Utri rilasciata a Repubblica quando questi venne arrestato su ordine della magistratura di Torino: “Mio fratello anche in galera non parlerà mai”. Quale ammissione migliore che suo fratello avrebbe potuto ammettere una serie di cose gravi? E quale messaggio migliore per rassicurare chi andava rassicurato? Ricordiamo tra l’altro che il passaporto del fratello di Dell’Utri è stato usato per far scappare in Venezuela un certo bancarottiere di nome Filippo Rapisarda.
Ormai l’indecenza di questi gaglioffi al governo è tale che si permette di bacchettare pubblicamente il capo dello Stato anche l’avvocato Niccolò Ghedini, altro personaggio che è stato fatto eleggere in parlamento dalle truppe cammellate berluscone solo perché lavora alla confezione di leggi su misura per il signor padrone Silvio Berlusconi e i suoi lacchè. Ma anche qui è il grande Chiavaliere Papino il Breve ad avere tracciato la rotta: non è la prima volta che lui critica pubblicamente il capo dello Stato, cosa piuttosto malsana in una democrazia visto che Berlusconi è il capo del governo.
L’indecenza di questi indecenti è sugellata dal ricorso del governo italiano contro la decisione della Comunità Europea di dare ragione alla signora che nel Veneto ha chiesto di togliere il crocifisso dalle aule della scuola statale frequentata da suo figlio. Con la stessa decisione la Comunità Europea ha chiesto che siano tolti i simboli religiosi dai luoghi pubblici. O meglio: dai luoghi di uffici pubblici, perché nessuno si sogna di far togliere i simboli religiosi anche dai crocicchi, dalle cime di colline e di monti, dalle facciate di chiese, dai santuari e dalle edicole nelle strade e nelle piazze dove se ne contano a decine di migliaia. La scusa accampata dai legulei che hanno stilato il ricorso è che “il crocifisso è simbolo nazionale italiano”! Ora capisco perché Umberto Bossi può dire che lui con il tricolore ci si pulisce il culo e può diventare ministro anziché finire in galera: perché per le facce di bronzo e i truffatori al governo il simbolo nazionale italiano NON è il tricolore, ma il crocifisso! Mai sentita bestialità peggiore. Bestialità arricchità da truffa collaterale laddove nel ricorso si legge che la croce figura ad esempio in molte bandiere comunali. Se è per questo, e se non ricordo male, figura anche nella bandiera svizzera. Ma cosa cavolo c’entra la croce con il crocifisso? La Croce Rossa ha per simbolo una croce, ma solo i mentitori di professione e i bossoberlusconi possono ragliare che si tratta della croce del crocifisso, cioè di un simbolo religioso, anziché di un semplice segnale che si nota meglio. E comunque la bandiera italiana NON ha nessuna croce e nessun crocifisso.
Il mirino di ogni fucile e arma da puntamento, compresi i congegni di puntamento delle mega bombe da aereo, ha una corce per indivisure l’obiettivo da colpire. C’è qualcuno che vuole sostenere si tratti di un simbolo religiso, cioè di qualcosa che ha a che vedere con la croce? I mentitori di professione e i padani amanti della Roma ladrona perché ci si trovano a proprio agio, come si trovano a proprio agio nella Lombardia ladrona e in altri posti dove invadere con i propri dirigenti le istituzioni pubbliche, sognano che la bandiera italiana è già stata sostituita dal famoso Carroccio con tanto di croce: ma il loro è, per l’appunto, un sogno. Non vorrei parere irriverente, ma questa è un’epoca in cui è sempre più chiaro che per troppi membri del clero la croce è troppo spesso il segno nel mirino con il quale prendono di mira il sedere dei minorenni da stuprare: perciò non è prudente elevare, con un golpe, la croce a simbolo nazionale. Non tutti gli italiani sono pedofili. E’ vero che l’Italia sta portando ormai da quasi un ventennio la croce del berlusconismo, alla quale è sempre più inchiodata fino a esiti prevedibilmente drammatici, ma non per questo una tale sventura deve diventare simbolo nazionale anche per le generazioni future.
La volgarità del modo di agire di questi legulei si può forse spiegare con l’opera corruttrice che la palazzinara Propaganda Fide ha almeno a Roma in fatto di abitazioni da dare in affitto a prezzi minimi e di palazzine da svendere agli “amici”, ma risalta in tutta la sua indecenza alla luce della recente sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti: per il reato e per le cause di pedofilia il Vaticano è perseguibile. Era ora! E l’avvocato Jeff Anderson, difensore di alcune vittime degli stupri commessi da preti, promette di portare in tribunale anche Ratzinger. Anderson ha per un verso ragione: è stato Ratzinger, col suo compare Raffaele Bertone, a ordinare per iscritto ai vescovi di tutto il mondo il segreto su tutti i casi di pedofilia del clero, con obbligo di segnalarli solo alle autorità del clero ma NON alle autorità civili. Per un altro verso credo però che Anderson abbia torto: Ratzinger è anche un capo di Stato, per quanto minuscolo e per molti versi vergognoso e stracarico di colpe storiche, e per i capi di Stato è riconosciuta l’immunità anche dagli Usa. Le regole sono regole, e vanno rispettate anche nei confronti di chi magari è odioso e meriterebbe calci nel sedere. E per rendersi odioso Ratzinger non si risparmia nulla: l’infelice mossa più recente è l’indecente avere costretto l’arcivescovo di Vienna, Schoenborn, a scusarsi con il cardinale Sodano, diventato ancor più impresentabile dopo le sue recenti accuse contro le magistrature che in fatto di lotta ai pedofili non guardano in faccia a nessuno.
Non so quanto durerà questo governo di magliari che l’Italia si ritrova, e non so quanto durerà l’Italia con questo governo di magliari. Ma il caso Brancher, che si aggiunge al caso del sottosegretario Nicola Cosentino e al mega caso Berlusconi plurimputato, è l’ennesima e più cialtrona dimostrazione di dove sono capaci di arrivare questi magliari. E ci tocca anche sentire il servo sciocco del Chiavaliere, la simpatica mortadella Sandro Bondi, ex comunista del menga (l’ex si riferisce alla parola comunista, non alla parola menga), declamare in pubblico la corbelleria “noi dobbiamo difendere chi è accusato ingiustamente” quando il presidente della camera, Gianfranco Fini in un dibattito pubblico ha denunciato la “non opportunità” che il sottosegretario Nicola Cosentino resti al ministero “perchè in politica bisogna essere come la moglie di Cesare al di sopra di ogni sospetto”. Bondi è un altro che ha le idee confuse, o fin troppo chiare, visto che continua a confondere il governo di una Repubblica con un comitato di affari privati, preferibilmente sporchi. Chi “è accusato ingiustamente” viene difeso dai propri avvocati, e da se stesso, in tribunale e NON dal governo e dai suoi servi a pagamento.
Nelle ultime ore la stampa Usa ha rivelato che anche Nixon era uno che ordinava assassinii, zelantemente fatti eseguire da Kissinger, un personaggio che ha la coscienza talmente sporca da non permettere alle persone normali di capire come possa dormire tranquillo. Ma quella di Nixon non è una sorpresa. C’è solo Kennedy che ha tentato in tutti i modi di fare uccidere Fidel Castro e c’è Bush figlio che ha dovuto ammettere di recente che l’Iraq con l’attentato alle Torri Gemelle non c’entrava nulla, come del resto era noto e documentato da sempre. Bush s’è consolato dicendo che il Saddam da lui fatto accoppare, assieme a chissà quante decine di migliaia di iracheni, era una minaccia per non ho capito bene chi, ma sicuramente per la voglia di petrolio altrui degli Usa e, anche se non si ha il coraggio di dirlo, di Israele. Ho infatti letto – ma non ho ancora controllato la notizia – che Israele ha aperto una raffineria proprio in Iraq. In attesa di aprirne altre in Iran….
A proposito di Israele, la barbara pratica degli “omicidi mirati” i suoi governanti evidentemente l’hanno imparata da Nixon&C, ammesso che avessero qualcosa da imparare. In quanto a raccontar frottole anche Israele comunque non è secondo a nessuno. Dopo avere sempre dipinto Hamas – e tutta Gaza – come un covo di delinquenti e terroristi con i quali non si può trattare, ma solo usare Piombo Fuso, e che è terrorista chiunque la pensi diversamente, ecco che decine di migliaia di israeliani sono in marcia verso la casa di Netanyahu per reclamare una trattaviva con Hamas che conduca alla liberazione del famoso caporale Shalit. E ora come la mettiamo? Todos terroristas anche quelle decine di migliaia di sionisti duri e puri che per riavere Shalit vivo e libero chiedono si faccia almeno un minimo di politica anziché sempre e solo guerra con le motivazioni più balorde?
E deve essere diventato un covo di terroristi antisemiti perfino il governo israeliano visto che ha annunciato che per riavere Shalit è disposto a “liberare mille detenuti palestinesi”. Ovviamente Netanyahu bara, né più e né meno come i suoi zelanti e ottusi servitori di nostra conoscenza, perché omette di dire che poi quei mille li rimette in galera con le scuse più varie, come è stato fatto in passato con molti degli altri palestinesi liberati con simili scambi. E comunque di palestiensi detenuti illegalmente ce ne sono troppi, mi dicono ben 11.000, minorenni compresi. E così, se Gaza è il più grande campo di concentramento mai esistito al mondo, più grande anche di Masada, Israele è la più grande prigione a cielo aperto di detenuti, in spregio alle regole di qualunque democrazia degna di questo nome. A volte penso anch’io che Israele andrebbe difesa soprattutto dai suoi fanatici al governo e dalla maggioranza di estremisti che li hanno eletti con l’obiettivo di guidare l’Occidente allo “scontro di civiltà”, cioè alla guerra contro l’Islam.
ITALIANI BRAVA GENTE, THE SEQUEL
Uccisi oltre 1200 afghani dai militari italiani (stime per difetto). Tra questi, la stragrande maggioranza, civili.
Però continuiamo a chiamarla missione di pace
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/oltre-1200-talebani-uccisi-dagli-italiani/2130306
IL BOICOTTAGGIO DEGLI ATENEI ISRAELIANI
Umberto Eco aveva scritto, sul numero 20 de “L’espresso” una “Bustina di Minerva” con cui si schierava contro il boicottaggio delle università israeliane proposto dal Pacbi (Campagna per il boicottaggio accademico e culturale di Israele) e a cui hanno aderito anche diversi intellettuali italiani. Riceviamo e pubblichiamo qui di seguito la risposta del Pacbi.
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Eco sostiene che «qualsiasi posizione politica (…) nei confronti di un governo, non deve coinvolgere un intero popolo e un’intera cultura». Siamo d’accordo. Ma perché questo argomento dovrebbe essere rilevante in merito al boicottaggio accademico contro Israele? La nostra campagna è da sempre rivolta ad Israele e alle istituzioni che ne sono complici, mai a singoli individui.
Il più grande insegnamento fornitoci dalla lotta contro l’apartheid sudafricana consiste nel rifiuto di collaborazione quotidiana con istituzioni che sono complici e quindi responsabili di gravi e persistenti violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani più fondamentali. Ciò non è solamente giustificabile, ma si tratta di un dovere etico degli intellettuali di buona coscienza di tutto il mondo. Collaborando con politiche che infrangono il diritto internazionale e i diritti fondamentali delle persone le istituzioni diventano responsabili e quindi passibili di denuncia.
Tutte le istituzioni israeliane, senza alcuna eccezione, rientrano in questa categoria. Per questo motivo il loro boicottaggio diventa fondamentale nella lotta per il raggiungimento dei diritti del popolo palestinese, per la fine dell’occupazione e la conclusione di quel sistema di discriminazione razziale che ricalca perfettamente la definizione di apartheid data dalla Convenzione delle Nazioni Unite per la soppressione e la punizione del crimine d’apartheid. In un momento in cui Israele con impunità si fa beffe del diritto internazionale, attaccando navi civili che portano aiuti umanitari ad un milione e mezzo di civili palestinesi da anni sotto assedio, adesso che Israele uccide e ferisce dozzine di attivisti, il silenzio dell’accademia israeliana si fa più che mai sentire.
…Nel corso degli ultimi 3 decenni Israele ha posto sotto assedio le istituzioni palestinesi d’istruzione superiore. Il fatto che tali istituzioni continuino a sopravvivere e a crescere è testimonianza della loro perseveranza e determinazione a resistere ad un regime militare oppressivo votato a ridurre al silenzio l’accademia palestinese.
A Gaza, tra le altre forme d’embargo, Israele impone anche il boicottaggio accademico: impedisce a studenti e studiosi l’ingresso e l’uscita dalla Striscia. L’ultima manifestazione dell’embargo – vero e proprio boicottaggio di fatto – che Israele impone alle università palestinesi è stata la negazione di visto allo studioso Noam Chomsky, invitato a tenere una conferenza presso Birzeit.
Comprendendo le complesse forme di collaborazione tra l’accademia israeliana ed il sistema d’oppressione esistente nel paese, lo storico israeliano Ilan Pappe già nel 2005 dichiarò che: «Il boicottaggio raggiunge l’accademia israeliana perché essa ha scelto di essere la propaganda ufficiale d’Israele facendosi ambasciatrice del messaggio secondo cui siamo l’unica democrazia nel Medio oriente».
Durante la guerra d’aggressione contro Gaza (2008-2009) 1400 persone, in maggioranza civili, vennero uccise, migliaia di case, decine di scuole e rifugi delle Nazioni Unite, ospedali e cliniche furono distrutti, la più grande università palestinese fu bombardata dagli F16. In quell’occasione l’accademia israeliana non è rimasta neutrale osservatrice: le università hanno contribuito attivamente nei crimini di guerra commessi contro i palestinesi.
L’Università di Tel Aviv (Tau) per esempio ha collaborato direttamente allo sviluppo di armi e dottrine militari utilizzate nell’esecuzione dei crimini di guerra e contro l’umanità condannati dal Goldstone Report e dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Le altre università israeliane non si differenziano. Uno studio condotto dall’Alternative Information Center (Aic) documenta le molteplici sfaccettature della complicità dell’accademia israeliana con il sistema d’oppressione in atto.
L’ateneo di Ariel è costruito su territorio palestinese ed è per questo un’università/colonia illegale.
Lo stesso vale per due campus universitari della Hebrew University, costruiti in territorio occupato a Gerusalemme Est, in flagrante violazione alla Quarta Convenzione di Ginevra.
Il Technion gioca un ruolo centrale nello sviluppo di armi usate contro i civili palestinesi. In effetti l’intera accademia israeliana si fa vanto ed è apertamente schierata a favore del sistema militare e di sicurezza israeliano.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/boicottare-gli-atenei-israeliani/2130365//1
Caro Antonio,
io avevo una decina di anni il 7 luglio del 1960 e percevivo ancora poco di quei fatti.
Comunque sia il 7 luglio del 1960 resta la dimostrazione lampante che anche una generazione data per persa alla” politica”,improvvisamente si risvegliò e smise di ballare il Bughi-bughi e masticare chewing-gum e fumare lucky-strike.
Quando è troppo è infatti troppo.
Buona la vostra idea della lastra da 15 mm.
In tutti i casi anche con i dovuti distinguo, ognuno prima o poi va incontro alla sua Stalingrado…
http://www.youtube.com/watch?v=jRPYFlbVQTo,
poichè anche qui pur con qualche distinguo, in fondo sono sempre quelli :
http://www.youtube.com/watch?v=ZgMmId2pLtc
ciao
cc
Caro antonio,
per adesso infatti continuano a pestare loro.
Solo che questa volta , la pestatine ritornano a farle a Padri di famiglia che lavorano.
Si sta cominciando a rigonfiare il primo sacco ..!!
http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/07/08/news/milano_tensione_al_corteo_degli_operai_feriti_in_cinque_per_le_manganellate-5479459/?ref=HREC1-5
cc
@ Antonio e Ciccì
Certo, ormai si comportano secondo quanto stabilito dalla pluripremiata ricetta del “Pesto alla Genovese” creata durante il G8 del 2001. Aldrovandi, Cucchi, Gugliotta e Uva (con un cognome così come potevano non pestarlo?) testimonial della perfetta riuscita del piatto.
caro CC,
ma erano operai a rischio licenziamento i gruppetari dei centri sociali???
La Mangiarotti non chiude a Milano per trasferirsi a Udine, semplicemente dovendo “accorpare torna a casa sua” dov’è nata!
E’ la cura dimagrante di cui, se non erro, tu sai tutto, a proposito di Pil, spille da balia e buchi dei pantaloni!!!
Se chiudessero il Lingotto per tenere in vita Termini Imerese???
Plus ça change, plus c’est la meme chose!
Sylvi
Cara Sylvi,
la somma è + o – quella,la stessa somma che furono stanziati per l’Irpinia.
In Irpinia si aprì anche un’inchiesta,…io in quel periodo stavo costruendo un villaggio Naoc :Agip-governo nigeria per i dipendenti ,nel delta del Niger,Eboja.
Mi raccontava un tecnico che aveva una casa lì,anche la sua palazzina fu abbattuta,…per avere i contributi dello stato.
Lo stesso Pertini,buon’anima,si infuriò.
Comunque la villa De Mita se l’è fatta….
Dopo il rasch di Berlusconi dei primi mesi all’Aquila,la ricostruzione avviene in questo modo:
Somma massima per la ricosatruzione di una casa 80 mila euro,
_____________________________________________
In 6 mesi l’ingegnere prepara la relazione tecnica,
In 6 mesi il comune l’approva,
in 6 mesi la banca ti da l’OK.
…e tu impresario, incominci i lavori
e vai a,… stato di avanzamento….
Il berlasca aveva pianificato tutto con i suoi scagnozzi,…gli otto miliardi sono sempre gli stessi,…
PROMESSI A TUTTI, e che finiranno alla fine all’expo di Milano.
…è là il suo potere, gli altri italiani sono solo degli emeriti imbecilli,…ma se incomincia a manganellare anche i milanesi,…pinochet è dietro l’angolo,…e lui sarà il primo.
Un saluto,Ber
Ma quello ci tratta tutti come imbecilli irresponsabili…
non ho capito se lo siamo, opposizione in testa , o se abbiamo il nostro tornaconto individuale…
Cara Sylvi,
lui ha capito una cosa che,il popolo italiano,pur di non lavorare è disposto a tutto,…è un popolo senza dignità,…quindi vende anche quella degli altri….e lui compera,…con i soldi dello stato,…è ovvio.
Le sue case che io visitai nel 1978,…a sei mesi avevano già i balconi arrugginiti,…a milano 3 ha venduto poco,…ci ha messo i dipendenti fininvest….
Si è circondato di delinquenti come lui,tutti con scheletri negli armadi
e se provano a sgarrare,…li ricatta.
Io non se Fini ce la farà,…pur avendo un trascorso poco chiaro,merita un certo rispetto,ma penso che alla fine si metteranno d’accordo,lui continuerà ad affamare il popolo e avere l’appoggio della gente che conta,…con i soldi che prende dalle casse dello stato.
Oggi non sono in vena,…un giorno ti racconterò di quando costruivo la villa del governatore della banca del Congo,…anni 72-73,e capirai che
l’uomo ha l’istinto del predatore nel dna,…ed alcuni se ne liberanno
solo con la morte fisica,…quella morale è già avvenuta.
Ciao,Ber
cara Anita,
al tempo del terremoto in Friuli non esisteva la Protezione Civile, è nata allora.
Gli italiani nel mondo, ma anche gli Stati, affidarono i loro aiuti all’ANA, forse erano molti alpini emigrati.
Ho un ricordo che ancora oggi mi commuove:
l’ANA aveva suddiviso gli alpini in “cantieri”, ognuno aveva una sua zona di intervento, anche a seconda delle direttive che i donatori esteri avevano dato: una scuola, un ospedale, un edificio per le comunità…
Nei primi anni ’80 l’Adunata degli Alpini si fece a Udine.
Non sfilarono per Regioni, come d’uso, ma per Cantieri.
E così vedemmo il Cantiere Gemona , il Cantiere Osoppo,il Cantiere Venzone, il Cantiere Buja…..dai nomi dei paesi di intervento.
Non c’erano più alpini lombardi, piemontesi o veneti o emiliani…c’erano Cantieri…
E in visita Ambasciatori degli Stati donatori!
E’ stato l’unico momento che ho veramente “sentito” l’Unità d’Italia e non per merito di Andreotti…o Cossiga…
Checchè ne dica Ber, lo Stato italiano anche allora molte chiacchere …anche se meno ladri nella greppia!
Il terremoto del Belice c’era già stato e sappiamo che lo paghiamo ancora…!!!
Ricordo soltanto che Zamberletti presentò il “consuntivo delle spese” un librone di non so quante pagine, al Presidente Pertini che lo spulciò e lo approvò.
Buon pomeriggio anche a te.
Sylvi
Appalti eolico: Gip, tentarono di influire su lodo Alfano
“Volevano condizionare gli organi dello Stato”
Tra settembre e ottobre 2009 i tre arrestati dalla Procura di Roma, tentarono di avvicinare giudici della Corte Costituzionale allo scopo di influire sull’esito del giudizio sul cosiddetto lodo Alfano, la legge che prevedeva la sospensione del processo penale per le alte cariche dello Stato.
Lo afferma il gip Giovanni De Donato, nell’ordinanza con cui ha disposto l’arresto per i tre nell’ambito dell’inchiesta sull’eolico in Sardegna, con l’accusa di associazione per delinquere e violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete.
Sylvina,
non fare la”furbina”!
Senno andiamo tutti a mangiare a casa tua !
cc
Arrestato Cola, ex consulente Finmeccanica
I pm: “Ha riciclato denaro del gruppo Mokbel”
Il manager fermato a Roma poche ore prima di imbarcarsi per gli Stati Uniti. La procura lo accusa di riciclaggio di sette milioni e mezzo per l’acquisto del 51% della Digint srl
per cui Sylvina , non ti sembra che comincino a diventare un pò troppi , questi “pasticcioni”…alcune “mele marce”, in un canestro sano..?
Facciamo così,.. il parere lo andiamo a chiedere ai dipendenti della Mangiarotti, che dopo le tue parole si sentono più rassicurati dalle belle precisazioni e senza ombra di dubbio isoleranno le “mele marce “dei centri sociali!
Comincia a preparare i panini,neh!
cc
In fondo, sarebbe la fidanzata ideale di Renzo Bossi, il figlio del Senatùr, il quale com’è noto non è mai stato uno studente brillante eppure oggi guadagna soldi a palate nel Consiglio regionale della Lombardia: bella è bella, Elisa Migliorini, Miss Padania 2010 (e al “trota” si sa che piacciono le ragazze appariscenti).
Colta invece no, non c’è pericolo che la neoreginetta metta in soggezione Bossi jr.. Tant’è vero che la 17enne bresciana è già scivolata sulla classica buccia di banana: «Il Carroccio? Non so che cosa sia – dice in una intervista a Diva e donna e non conosco nemmeno Alberto da Giussano. Mi sono emozionata quando Umberto Bossi mi ha fatto i complimenti, ma in politica non ho ancora le idee chiare: deciderò quando dovrò votare».
(Libero News)
(
POLIZIA DI CONFINE DISTRUGGE CAMPI DI ORTAGGI
NELLA VALLE DI AL BAQA’A
L’intento è sempre lo stesso: affamare il popolo palestinese e al tempo stesso prendere altra terra per i coloni.
VIDEO
http://www.youtube.com/watch?v=TgmcnG_Bt8o
Israeli Border Police Destroy Vegetable Fields in Al Baqa’a Valley
Checchè ne dica Ber, lo Stato italiano anche allora molte chiacchere …anche se meno ladri nella greppia!
Il terremoto del Belice c’era già stato e sappiamo che lo paghiamo ancora…!!!
Io dico quello che conosco,…
comunque anche il presidente Scalfaro si lamentò del vs egoismo.
Avete preso dallo stato italiano e dalle donazioni internazionali,…avete tanti emigranti come l’Abruzzo.
Comunque,auguri per Vs miracolo industriale.
Un saluto,Ber
PS:il terremoto del Belice(Sicilia) è una cosa,quella dell’Irpinia un’altra.
LIBRO SULL’UCCISIONE DI BAMIBNI NON-EBREI
DIVENTA BESTSELLER IN ISRAELE
Forse, dopo tutto, il problema di fondo è nel razzismo insito nella religione giudaica? Perchè uccidere bambini e perfino neonati non-giudei sarebbe “permesso”, altrimenti? E non abbiamo già conosciuto discorsi molto simili una 60-ina di anni fa in Germania?
Se in qualunque altro paese uscisse un libro del genere, con posizioni rovesciate, scoppierebbero la III, la IV e la V guerre mondiali messe insieme. Ma gli israeliani possono dire e fare quel che gli pare. Una vergogna inaudita. E, soprattutto, una minaccia incombente su tutti gli altri popoli.
http://www.godlikeproductions.com/forum1/message1126131/pg1
Book about killing gentile children becomes ‘bestseller’ in Israel
A Jewish rabbi has issued a book giving Jews permission to murder non-Jews, including babies and children, who may pose an actual or potential threat to Jews or Israel. “It is permissible to kill the Righteous among non-Jews even if they are not responsible for the threatening situation,” Rabbi Yitzhak Shapiro, who heads the Od Yosef Chai Yeshiva in the Yitzhar settlement in the occupied West Bank, wrote in his book “The King’s Torah.”
He argues that goyem (a derogatory epithet for non-Jews) may be killed if they threaten Israel.
“If we kill a Gentile who has sinned or has violated one of the seven commandments – because we care about the commandments – there is nothing wrong with the murder.”
caro Ber,
quella del Presidente Scalfaro mi è nuova…e a dire il vero non mi interessa molto sapere il come e il dove…
non stimo quel “mangiaostie a tradimento”!
Mi spiace che l’angoscia per la tua terra ti preoccupi a tal punto.
Io, per l’Abruzzo, ho solo affidato il mio aiuto all’ANA, altro non potevo fare, sperando che da voi le cose si evolvano per il meglio.
Non è nemmeno importante per noi apparire i più bravi, la vita e lo sviluppo non sono una gara, nè un campionato.
Però, se l’Italia ci ha aiutato ci siamo anche aiutati…non è in discussione la buona volontà degli abruzzesi che conosciamo bene.
Caso mai è in discussione la capacità della società civile di attivarsi a vs favore.
Gli aiuti internazionali?
E che dovevamo fare? Mandarli a Roma???
Quanto allo Stato italiano…qui tutti sanno benissimo che è stata l’unica volta che si è accorto che esistiamo.
Qui, al tempo, il motto era : fasin di besoi. (facciamo da soli).
Se lo Stato ci avesse lasciato liberi, lo avremmo fatto!!!
ciao Sylvi
caro CC,
un ex consulente Finmeccanica, ehhh?
E la Finmeccanica di chi era? come veniva gestita?
Qualcosina ricordo, di Monfalcone, mentre sto affettando il prosciutto per i panini che mi hai chiesto e che ti offro molto volentieri, basta che tu porti i meloni!!!!!
Ci sono anche molti meloni marci nel cesto???
Vorrei solo ricordarti che la globalizzazione senza regole era, ed è, programma della sx.
Ora tocca alla Mangiarotti di Milano fare il tragitto inverso della bora; ma sapessi quanti “mangiarotti” nostrani sono approdati in Piazza Duomo e in Piazza S.Carlo nel verso della bora…
Ma lo sai.
E’ la globalizzazione bellezza!
Sylvi
….sol davanti a un fiasco de vin
quel fiol d’un can fa le feste
perchè xe un can de Trieste
e ghe piase el vin…
Omaggio a Lelio Lutazzi, persona garbata, ottimo musicista che ha rallegrato la nostra vita.
Abitava in Piazza Unità d’Italia, credo uno dei più bei salotti del mondo.
Peccato non abbia potuto assistere al Concerto di Muti.
Sylvi
E i fessi pagano….
Aria condizionata. (Aparelho de ar condicionado )(CNSNews.com) –
Secondo il Government Accountability Office (GAO), il governo federale ha contribuito pagare le bollette di aria condizionata a casa per più di 11.000 morti, 1.100 dipendenti federali, e 725 detenuti l’anno fiscale 2009.
I pagamenti sono stati effettuati da un programma di 5 miliardi dollari conosciuta come la Casa a basso reddito Energy Assistance Program (LIHEAP). LIHEAP è progettato per fornire assistenza federale, amministrato dagli stati, per aiutare la gente a pagare le bollette di energia per riscaldare le case in inverno e fresco in estate.
I fondi sono erogati dal Dipartimento di Salute e Servizi Umani e sono distribuiti sulla base di una formula che tiene conto di fenomeni di una Stato e le dimensioni della sua popolazione a basso reddito.
Il GAO ha esaminato i programmi LIHEAP in sette stati: Virginia, Maryland, Ohio, New York, Illinois, Michigan e New Jersey. L’agenzia ha trovato prove di frode in ogni stato.
“La nostra analisi dei dati LIHEAP rivelato che il programma è a rischio di frode e di erogazione delle prestazioni in tutti e sette improprio dei nostri stati selezionati”, ha riferito il GAO. “Circa 260.000 domande – 9 per cento delle famiglie che percepiscono prestazioni negli stati selezionati – conteneva informazioni non valido di identità, come ad esempio i numeri di Social Security, nomi o date di nascita.”
Più vistoso tra i problemi riscontrati sono il GAO il pagamento delle prestazioni pervasivo LIHEAP di morti, alcuni dei quali, record spettacolo, era morto da molto tempo.
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Anita
x TUTTI
E’ IN RETE IL NUOVO ARGOMENTO.
BUONA LETTURA.
pino nicotri
Oggi il Cerutti festeggia il suo compleanno.
64, portati bene. Inkazzato per natura.
Dedicata a Sally, Mannoia.
“cammina per la strada senza pensare a niente,
ormai guarda la gente con aria indifferente.
Sono lontani quei momenti
quando uno sguardo provocava turbamenti,
quando la vita era più felice
e si potevano mangiare anche le fragole.
Perchè la vita è un brivido che vola via.
È solo un equilibrio sopra la follia.
E un pensiero gli passa per la testa,
forse la vita non è stata tutta persa.
Forse qualcosa si è salvato,
forse davvero, non è stato tutto sbagliato.
Forse era giusto così.
Èh, forse, ma forse, ma sì.
C.G.
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