Cena triste sull’Iran…
Speravo con i miei compagni di viaggio in Iran di ritrovarci a cena, il 23, per festeggiare la vittoria elettorale di Moussavi, e invece… Sarà un cena triste. Un Paese meraviglioso, di grande e antichissima civiltà, serbatoio di culture, ricco di gente laboriosa, generosa e colta, con il 70% di abitanti sotto i 30 anni di età anagrafica, e quindi con il 70% di giovani, eppure un Paese ancora una volta sull’orlo del baratro. C’è davvero di che essere tristi. Molto tristi.
Poiché la speranza è l’ultima a morire, c’è da notare che la Guida Spirituale, vale a dire l’ayatollah Khamenei che è succeduto a Khomeini e che di fatto ha un potere di controllo e supervisione pressoché assoluto, fino a poter dimettere d’autorità il presidente della Repubblica e impedire eventuali dichiarazioni di guerra sue o del parlamento, non solo durante tutta la campagna elettorale non ha speso una parola a favore di Ahmadinejad, ma in queste ore di fronte ai disordini di Teheran e al susseguirsi di manifestazioni ha invitato Moussavi ad “agire con calma e presentare il suo reclamo seguendo le vie legali”. Tradotto in italiano, ciò significa, o può significare, che Khamenei non avalla automaticamente il risultato elettorale. Per giunta, e a conferma del non automatismo del suo avallo a favore di Ahmadinejad, Khamenei ha ordinato aI Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione di aprire una inchiesta per verificare se e in che misura le truffe delle urne ci siano state. In linea di massima è quindi possibile che si possa andare di nuovo a elezioni, anche se ciò significherebbe di fatto svergognare pubblicamente Ahmadinejad ponendolo allo stesso livello di un truffatore.
Premesso che per esperienza personale so che è bene non prendere alla lettera e neppure troppo in considerazione ciò che si scrive sull’Iran, perché il più delle volte sono esagerazioni o vere e proprie falsità, devo dire che nel mio piccolo il risultato elettorale non mi convince. So bene che Ahmadinejad è ben visto dagli strati poveri o comunque i più bassi della piramide sociale, strati che di fatto sono la grande maggioranza del Paese, e che Moussavi è ben visto invece dalle classi medie e dalla borghesia, nonché dagli studenti, classi che di fatto sono una minoranza, ma non mi convince che la grande partecipazione alle urne, dell’ordine dell’80%, sia dovuta all’entusiasmo di reazionari, conservatori e ipernazionalisti, tutta gente che di entusiasmi quando ne ha sono di tipo non ordinato né molto democratico, vale a dire non di afflusso entusiasta e in massa alle urne.
Come sempre a decidere sarà il bazar, cioè lo strato dei commercianti. Che non è detto non sia stufo della situazione di isolamento internazionale, compreso il blocco dell’arrivo di soldi dall’estero, quanto meno dall’Occidente, che si trascina da troppo tempo e che è una pesante palla al piede per il decollo economico e il grande fermento che sta animando l’Iran. Sicuramente neppure il bazar vuole un’altra guerra dopo i troppi anni di guerra imposta dall’Iraq sobillato e foraggiato dagli Usa (Rumsfeld in testa, all’epoca come manager!), e un eventuale confronto armato con Israele, che non vede l’ora di poter bombardare le centrali e i centri di ricerca nucleari, potrebbe spalancare le porte a un nuovo inferno. E’ vero che la protesta dei giovani a Teheran, repressa con durezza (alcuni video li potete vedere su http://tehranlive.org/ ), è una protesta di minoranza, ma come è già accaduto ai tempi dello scià può innescare una escalation di proteste ben più vaste, fino al crollo del potere in atto.
E se Ahmadinejad resta lui capo dello Stato? “E’ mia opinione che farebbe le riforme di cui c’è bisogno e che i riformisti dicevano di voler fare anche se poi non hanno mai ben chiarito quali fossero e cosa volessero”, risponde in ottimo italiano Mostafa Milani Amin, studente della scuola coranica di Qom, la “città santa” cuore teologico dell’Iran nella quale si è formato Khomeini e s’è radicata la sua autorità. Milani è figlio di una coppia di iraniani originari di una zona che ne ha determinato il cognome, quindi con la città di Milano non ha nulla a che vedere, eppure, ironia della sorte, è arrivato con i suoi genitori a Milano all’età di due anni e c’è rimasto fino a dopo essersi laureato al Politecnico, dopodiché è tornato in Iran. Musulmano convinto, ha abbracciato il turbante, cioè la professione di religioso, si è sposato, ha avuto quattro figli, tutti maschi, e ora studia alla scuola teologica Imam Khomeini di Qom, come dire che “studia da ayatollah”. E ci riceve appunto in una stanza di biblioteca della scuola, assieme al docente di filosofia Mohammad Fanael Eshkevari. La conversazione è poi proseguita a pranzo, dove mi è stato chiesto di sedere affianco a Milani, e con alcune telefonate una volta rientrato in Italia. Quello che segue è il risultato.
Perché mai Ahmadinejad dovrebbe essere lui a fare le riforme? Khatami ha provato a farle, arrivò a nominare sua vicepresidente una donna, Massoumeh Ebtekar, ma sono state quasi tutte impedite e, anzi, c’è stata una ondata repressiva contro la stampa e la libertà di espressione.
“Perché una volta consolidato il potere”, risponde Milani, “non ci sarà motivo di non apportare le migliorie utili all’Iran e alla sua immagine nel mondo”.
Sperando che questa volta i “guardiani della Morale” e lo stesso Khamenei le riforme progressiste le lascino passare, non crede che tra le riforme ci debba essere anche l’abolizione della pena di morte?
“Faccio notare che la pena di morte esiste anche negli Usa, ma in Occidente non vi premurate di reclamare come fate in continuazione con l’Iran. Seguo la stampa estera, compresa quella italiana, e mi documento su Internet, dove avevo anche un mio sito: da come la mettono loro, pare che in Iran ci sia una continua impiccagione di gente in piazza, mentre invece qui la pena di morte è rarissima: Per caso vi è capitato di vederne qualcuna in strada?”.
No, però…
“Però dovreste reclamare anche, se non prima, contro la camera a gas, la sedia elettrica, le iniezioni letali, tutte invenzioni sicuramente non nostre e ancora praticate negli Usa, dove la gente e i presidenti sono perfino orgogliosi dell’esistenza della pena di morte. E dovreste reclamare anche contro le guerre di aggressione come quella contro l’Iraq, contro l’appoggio Usa ai vari Bin Laden, contro l’aggressione dell’Iraq all’Iran che ci è costata almeno un milione di morti, contro la pulizia etnica di Israele a favore dei propri coloni e contro le invasioni come quella contro Gaza o contro le rappresaglie come quelle contro Jenin. Tutte faccende che condannano a morte, per giunta senza processo e senza avvocati, decine di migliaia di persone”.
Mi scusi, però la lapidazione alle adultere e il taglio delle mani ai ladri….
“Non conosco neppure un caso di lapidazione! Non in Iran. Le faccio notare che la lapidazione è una invenzione della bibbia, così cara a voi cristiani e soprattutto agli ebrei, e che nel corano non c’è nessuna prescrizione tassativa che la prescriva”.
Mi scusi, ma durante la presidenza di Khatami nonostante fosse riformista si è avuta notizia di poco meno di 20 lapidazioni, mi pare 18, l’ultima condanna sarebbe stata emessa nel febbraio 2002.
“Vede? Anche lei usa il condizionale. E parla di condanna, non di esecuzione. Io comunque, ripeto, non sono al corrente di nessun caso. Ma se lei va su Internet può trovare passi come questo. Legga”.
Leggo: “Ci sono però musulmani che sostengono che la lapidazione non sia affatto una pena islamica, ma che anzi il Corano la condanni apertamente. Secondo Massoud Rajavi, presidente del Consiglio nazionale della resistenza, un’organizzazione dell’opposizione iraniana, il Corano stesso dice che i precetti vanno divisi fra muhkamat, inderogabili, e mutashabehat, la cui applicazione deve cambiare a seconda delle circostanze. Perfino alcuni appartenenti al clero musulmano e al sistema giudiziario religioso si oppongono a simili punizioni crudeli. Ad esempio l’Ayatollah Dr. Seyed Mohammad Bojnourdi, ex membro del Consiglio Supremo della Magistratura in Iran, intervistato dal giornale iraniano “Morning Daily” nell’agosto del 2001, ha affermato che simili punizioni crudeli danno all’opinione pubblica internazionale un’immagine distorta dell’Islam, non facendone vedere gli aspetti caritatevoli e misericordiosi: “Se l’esecuzione della pena comporta un indebolimento dell’Islam e provoca riluttanza verso la religione, soprattutto nei giovani, le modalità di esecuzione devono essere riviste fino al punto di eliminare tali problemi. Se certe punizioni come la fustigazione in pubblico provocano un indebolimento dell’Islam e creano pessimismo in un gran numero di persone verso l’Islam, tali pratiche devono essere abbandonate, perché la preservazione della dignità e del prestigio dell’Islam è l’obiettivo primario e tale dovere ha la priorità su altri obblighi. Un’altra pena dovrà essere applicata in modo da non comportare tali pericoli”.
Milani mi incalza: “Lei piuttosto dovrebbe spiegarmi qual è la differenza tra una condanna a morte comminata dalla magistratura e le condanne a morte comminate senza processo dal governo israeliano con la strategia degli “omicidi mirati”, condannata invano anche dall’Onu e che provoca molte vittime anche tra i passanti e tra chi comunque non c’entra niente non solo con le armi e le bombe, ma anche con la politica come per esempio i bambini palestinesi. Ammetterà che c’è differenza tra una condanna a morte emessa dalla magistratura e la condanna a morte emessa dalle armi di un esercito invasore, come quelle dell’esercito e dell’aviazione israeliana a Gaza, dove sono stati massacrati almeno 400 bambini. Io di lapidazioni non ho notizia, però ho letto sui giornali, per esempio a firma di Vittorio Zucconi, di raduni e festeggiamenti al grido di “Brucia, carogna, brucia!” fuori dalle carceri Usa dove vengono ancora eseguite le condanne a morte. Sbaglio, o i parenti delle vittime vengono invitati, per legge, a godersi lo spettacolo dell’agonia dei giustiziati? E le ricordo le ricerche che dimostrano come almeno il 10% dei condannati a morte degli Usa sia gente in realtà innocente. Questi non sono volgari asassinii? E con tanto di pubblico che assiste dietro i vetri o che festeggia in piazza.
Ciò premesso, sono d’accordo che la pena di morte è meglio eliminarla. Lo vorremmo fare. Meglio ancora sarebbe riuscire a eliminare i reati da pena di morte, meglio eliminare le condizioni che li possono provocare o favorire”.
E il taglio delle mani ai ladri?
“Quanti monchi avete visto in Iran? Glielo dico io: nessuno. E’ vero che la legge coranica prevede questo tipo di condanna, ma è anche vero che oggi in Iran è applicata molto ma molto raramente. Mai a chi non sia recidivo. Mai a chi ha rubato per fame, necessità o per dare da mangiare ai figli. E’ una pena estrema e rara, prima di applicare la quale ci sono ben 25 condizioni da verificare. In compenso sono state amputate molte mani, braccia, piedi, gambe e intere vite a un mare di iraniani con la guerra impostaci dall’Iraq su mandato americano. Come vede, ci diffamate. Come al solito, del resto. Io piuttosto le mani le taglierei a chi ruba la terra altrui, a chi ruba sul prezzo del petrolio, a chi ruba le fonti d’acqua ai palestinesi, a chi usa le mani per scrivere articoli menzogneri, per esempio che esistono le bombe atomiche in Iraq o che le vogliono costruire a tutti i costi in Iran. Ovviamente per lanciarle su Israele, come se fossimo tutti 70 milioni di imbecilli anziché di iraniani”.
Beh, ma su Israele Ahmadinejad è vero che viene equivocato in mala fede, però dice cose molto preoccupanti, la “cancellazione” o la “distruzione” di Israele non sono cose ammissibili.
“Guardi, anche su questo bisogna intenderci ed essere chiari. Ahmadinejad non ha mai, e ripeto “mai”, detto che vuole la distruzione o la cancellazione fisica di Israele intesa come uccisione dei suoi abitanti e cacciata dei superstiti, questa semmai è da sempre la politica dei sionisti contro i palestinesi. Quello che vogliamo è la “distruzione” dell’attuale sistema di potere politico di Israele. Le faccio un esempio, che sgombera il campo da qualunque possibilità di equivoco se – ripeto: se – si è onesti. L’Unione sovietica è stata distrutta, cancellata dalla carta geografica, ma senza sparare un colpo né ammazzare o cacciare nessuno. E’ solo crollato il sistema politico su cui si reggeva. Ecco, noi vogliamo che crolli il sistema politico che regge lo Stato di Israele, ma certo non vogliamo uccidere gli israeliani. Tra i quali, glielo voglio ricordare, ci sono quasi due milioni di cittadini israeliani arabi, quasi tutti musulmani. Chi è così idiota e mascalzone da dire che vogliamo uccidere due milioni di musulmani? Ai quali andrebbero aggiunti gli altri due milioni di musulmani quali sono i palestinesi trattati come cani a Gaza e in Cisgiordania. Vogliamo solo che anche Israele sia uno Stato di tutti i suoi cittadini, e non solo di quelli ebrei”.
Mi scusi, ma se non sbaglio lo stesso Iran si definisce islamico fin dal nome, “Repubblica islamica dell’Iran”, come del resto mi pare anche la Libia, per non parlare del papa e dei cattolici che insistono sulle radici cristiane dell’Europa. Perché Israele non potrebbe chiamarsi, simmetricamente, “Repubblica ebraica di Israele”?
“Glielo spiego volentieri: noi parliamo di repubblica islamica in quanto basata sulla religione musulmana, ma non su un “popolo”, etnia o “razza” o “cittadinanza” musulmana. In Iran, come in Libia o in qualunque altro Paese islamico, si può essere musulmani anche se si è di pelle nera o di etnia non iraniana, e comunque non cacceremmo mai, ovviamente, i milioni o le centinaia di migliaia di non musulmani. In Israele invece si può essere ebrei solo se si è ebrei, discendenti di ebrei almeno per parte di madre, non si può essere pienamente israeliano se non si è ebrei, tant’è vero che gli israeliani arabi non fanno carriera come ufficiali dell’esercito e non accedono agli alti gradi di insegnamento nelle Università. Insomma, è una situazione simile a quella che c’era nel Sud Africa dell’apartheid, quando il potere politico doveva essere per forza nelle mani dei bianchi nonostante la maggioranza fosse nera. Che fine ha fatto quella orrenda pretesa razzista è ben noto. Come mai non parlate più di razzismo se alla parola “bianchi” si sostituisce la parola “ebrei” come detentori di tutto il potere politico di uno Stato e se alla parola “neri” sostituite la parola “palestinesi” o “arabi” come cittadini di serie B se non peggio? Inoltre ci sono razzisti come l’attuale ministro degli Esteri che hanno in programma di “espellere” fuori da Israele tutti i non ebrei, cioè qualche milione di persone. Perché scrivere “espellere” anziché “deportare”? Se quella cacciata la volessero per esempio i cinesi a danno dei tibetani allora scrivereste e parlereste certamente di deportazione, non di semplice espulsione, e vi scatenereste con il massimo dello sdegno. Lo vede che non siete onesti? Quando parliamo di Israele come espressione del colonialismo occidentale, anzi europeo, non esprimiamo un concetto razzista o prevenuto, ma solo il fatto reale, storicamente vero, che almeno negli ultimi due secoli il numero di ebrei nella Palestina storica è sempre e solo dipeso dall’antisemitismo degli europei: se questo aumentava, aumentava di conseguenza anche l’emigrazione di ebrei in Palestina. Ma che c’entrano i palestinesi o gli arabi o i musulmani con i crimini di voi europei contro gli ebrei? E che c’entrano con il vostro antisemitismo, alimentato non dall’Islam, ma dalla Chiesa cattolica e cristiana che da quasi duemila anni accusa gli ebrei in blocco di essere il “popolo deicida”, cioè di avere ucciso Gesù Cristo? E a proposito di Gesù e di cristianesimo, lei stesso ha detto che il papa e i cristiani battono il chiodo delle “radici cristiane” dell’Europa, ma non è esatto: oramai si batte il chiodo delle radici “giudaico-cristiane”. E quindi, se c’è già un intero continente qualificato come anche giudaico per radici e perciò anche come cultura oltre che religione, perché volete rubare un altro pezzo di terra altrui, in Medio Oriente, per farne uno Stato giudaico?”.
Ad essere sincero non mi pare che Ahmadinejad si limiti a parlare di crollo solo del sistema di potere politico in Israele. Certo non parla di distruzione fisica, ma il suo linguaggio fa comunque paura.
“Guardi, voglio essere chiaro, come sempre. In Israele riconosciamo che hanno diritto a viverci gli ebrei israeliani, quelli nati in Israele, specie se discendenti degli ebrei che vivevano in Palestina prima della nascita dello Stato di Israele nel 1948. Ma gli ebrei fatti affluire in massa da fuori, come per esempio quelli russi che tra l’altro neppure è certo siano ebrei o come gli ebrei americani, quelli è bene se ne tornino da dove sono venuti. Certo non verrebbero cacciati con le armi, mentre invece con le armi sono stati cacciati i palestinesi dalle loro terre già a partire dal ’47, cioè prima che nel ’48 nascesse lo stato di Israele, però non vedo perché mai quegli immigrati di comodo debbano occupare territori che sono sempre stati abitati da palestinesi e che è giusto tornino ai palestinesi. Sono più di 400, come lei certamente sa bene, i villaggi dai quali gli israeliani hanno cacciato i palestinesi per prenderne il posto, e Dayan ordinò di distruggere decine di moschee per “sdradicare l’identità palestinese”. Non sono crimini questi? Questi immigrati spinti dall’ideologia, o dal loro credo religioso, e usati solo per occupare terre palestinesi è bene tornino donde sono venuti, così anche i palestinesi potranno finalmente godere del “diritto al ritorno”. Diritto che, cosa comica e insieme tragica, viene invece riconosciuto a chi in Israele non c’è mai stato da ben venti secoli e quindi non può in nessun modo “tornarci”, ma solo “andarci”, purché sia ebreo anziché palestinese. Se non è razzismo questo! Razzismo, prepotenza e truffa”.
Mi scusi, dottor Milani, ma in Occidente nessuno permetterà che ci siano masse umane spinte fuori da Israele, sia pure senza usare contro di loro le armi, spinte cioè con la sola legge a “tornare là da dove sono venuti” così come per esempio gli italiani pochi decenni fa sono stati espulsi dalla Libia. In modo pacifico, ma espulsi.
“Capisco cosa vuole dire, ma che mi dice lei dei palestinesi, espulsi, a fucilate o a cannonate, dalla Palestina man mano inghiottita da Israele?”.
Ho l’impressione che stiamo girando a vuoto. E che comunque il futuro avrà ancora drammi e tragedie, o da una parte o dall’altra o da entrambe. E a proposito di tragedie: perché Ahmadinejad e non solo lui nega o minimizza quello che con un termine fin troppo sbagliato perché equivoco si chiama Olocausto anziché Shoà e che comunque consiste nel genocidio di sei milioni di ebrei?
“Anche in questo argomento non siete onesti, non siete in buona fede. Nessuno – ripeto: nessuno – nega l’Olocausto, nessuno cioè nega che i nazisti hanno perseguitato e messo a morte gli ebrei in quanto tali, così come gli zingari in quanto zingari e gli omosessuali in quanto omosessuali. Il fatto è che non ci convince la cifra dei sei milioni. Ci pare fin troppo esagerata”.
Guardi, le potrei indicare una buona bibliografia sull’argomento, che non mi pare lasci adito a molti dubbi.
“La ringrazio. Ma allora perché vietare, ridicolizzare e condannare a priori qualunque tentativo degli studiosi, come quello organizzato dal presidente Ahmadinejad a Teheran tempo fa, per cercare di analizzare assieme le fonti, le bibliografie, le prove, ecc., e cercare quindi di stabilire un punto fermo accettabile per tutti? Voi non vi fidate mai delle nostre affermazioni e cifre, fino a riderci in faccia quando i tratta del nucleare. Per quale motivo mai noi dovremmo accettare senza discutere le vostre? Se me lo spiega mi rende felice. La Chiesa si è ha sempre vantata di avere avuto milioni di martiri, ma le ricerche dimostrano cifre enormemente minori, comprese quelle – poche unità – indicate dall’ex prete tedesco Deschner nei suoi molti libri. Papa Wojtyla ha permesso che in vista dell’anno santo del Duemila gli studiosi non solo cattolici vagliassero tutti i documenti vaticani riguardanti i roghi di streghe compiuti dall’Inquisizione, e la cifra accreditata da tempo di 10 milioni di vittime si è ridotta mi pare a 50 mila”.
Mi scusi, ma è solo perché sono stati distrutti, per vari motivi, quasi tutti gli archivi giudiziari dell’Inquisizione, altrimenti…
“Sì, sì, non ne dubito. Però non capisco comunque perché non permettere di fare agli studiosi il loro mestiere, che è quello di verificare le fonti. Se non c’è nulla da nascondere, perché impedire o peggio ancora demonizzare le verifiche? E poi, scusi, ma c’è un’altro aspetto, che dovrebbe interessarvi non poco”.
Quale?
“Beh, se davvero in Europa la Germania, cristiana e cattolica, ha potuto massacrare ben sei milioni di ebrei, più tutti gli altri, allora credo che l’Europa e la sua Chiesa debbano dichiarare la bancarotta morale. Se davvero avete compiuto un crimine così orribile, di dimensioni così mostruose, come mai pretendete di poterci dare lezione anziché nascondervi per sempre dalla vergogna? Se davvero la Chiesa ha taciuto o peggio ancora consentito su una simile gigantesca mostruosità, come mai non è stata chiusa o almeno rifiutata dai fedeli? Vede, in definitiva è anche vostro interesse, vostro di europei e di cristiani tutti, non solo dei tedeschi, sperare che la cifra totale sia inferiore, e di molto, agli asseriti sei milioni, altrimenti potete solo suicidarvi, moralmente parlando, anziché continuare a voler dare lezioni al mondo e per giunta volere lo “scontro di civiltà”. Una civiltà che manda alle camere a gas sei milioni di esseri umani, più qualche altro milione di non ebrei, non è una civiltà, bensì di fatto una inciviltà. O no? Infine, non vorrei annoiarla, ma c’è ancora un argomento che dovrebbe spingervi a fare delle verifiche sulle reali dimensioni dell’Olocausto”.
Vale a dire?
“La gioia che si proverebbe se si scoprisse che avete ammazzato molta gente in meno. Ci sarebbe da far festa per ogni eventuale gasato in meno, non crede? E se si scoprisse – per pura ipotesi – che non di sei milioni si è trattato, bensì di 300 mila persone o un milione – comunque troppe vittime, sia ben chiaro – allora ci si dovrebbe ubriacare dalla gioia dal sapere che è stata uccisa molta ma molta gente in meno. O no? Io non so quante siano esattamente le vittime dell’Olocausto – in ogni caso troppe, ripeto – così come non conosco l’ammontare delle vittime dell’Olocausto dei rom, del quale non parlate mai, ve lo siete dimenticato. In linea di massima le vittime dell’Olocausto potrebbero essere anche di più di quanto si crede, ma se si scoprisse che sono morte di stenti dovuti alla guerra e all’assedio di una Germania ridotta allo stremo, dove morivano come mosche anche i tedeschi, anziché alla ferocia programmatica antisemita e razzista dei nazisti tedeschi, allora comunque ci sarebbe da tirare un sospiro di sollievo. Non crede? Noi crediamo che le cifre siano gonfiate per poter usare l’Olocausto come bavaglio per zittire chiunque critichi Israele nonostante sia criticatissima e molte volte condannata dalla stessa Onu. I vostri liberatori angloamericani se ne sono sempre fregati, mi scusi il termine, dei campi di concentramento, non hanno mai neppure tentato di colpire almeno le linee ferroviarie dei treni delle deportazioni. Beh, un conto è se se ne sono fregati di campi di concentramento dove venivano ammazzati in totale – che so – 300 mila persone, ma un altro conto è se se ne sono fregati di campi dove venivano massacrate le persone a milioni e milioni. Non crede? E gli angloamericani su ciò che avveniva nei campi e agli ebrei erano molto ma molto più informati del Vaticano, è ormai documentato da buoni libri. Lei prima mi ha offerto una bibliografia. Vuole che gliene consigli io una su quest’altro argomento?”.
La ringrazio, ma purtroppo lo conosco bene, dubito si possa aggiungere altro a quanto ho già letto. Senta, cambiamo totalmente argomento. C’è una domanda che mi ossessiona da prima di venire in Iran e che mi ha turbato durante tutto il viaggio. Ho letto che a volte vengono condannate a morte anche delle minorenni, ma poiché la legge coranica vieta l’esecuzione di vergini queste condannate vengono date in moglie ai loro carcerieri così che dopo la consumazione del matrimonio possano essere uccise. Per me questo argomento è dirimente, vi passa una linea di demarcazione.
“La ringrazio perché lei è stato gentile nel pormi la domanda, ha parlato di matrimonio, sia pure forzato, ma non di stupri come invece ho letto in più parti tramite Internet. Guardi, da noi ogni matrimonio nel quale la donna non sia consenziente non è valido. Non solo: chi la obbligasse a sposarsi contro la sua volontà sarebbe passibile di gravi accuse e condanne. Escludo perciò nella maniera più assoluta che in Iran siano accadute o possano accadere di queste cose. Ignoro se possano essere accadute in altri Paesi. Possono forse esserci casi di abusi sessuali da parte di personale carcerario verso donne in carcere, ma questo tipo di violenza alligna in quasi tutte le carceri del mondo, comprese quelle italiane, non è una specialità iraniana”.
A proposito di matrimoni, qui in Iran ci è stato detto che si possono avere altre mogli tenendo la cosa nascosta alla prima e che per andare legalmente a prostitute o per coltivare una avventura extramatrimoniale si può usare il “matrimonio a tempo”, per lo stretto necessario della relazione sessuale. Come è possibile esista il concetto di donna “usa e getta”?
“A parte il fatto che si tratterebbe anche di “uomo usa e getta”, sta di fatto che vi hanno raccontato una fesseria. Da noi il matrimonio è anche un contratto civile, nel quale la donna ha il diritto di dettare le sue clausole. Può imporre la clausola che il marito non possa avere altre mogli, o che possa avere solo quelle che abbiano anche il gradimento della prima consorte e, infine, che da loro deve divorziare se così lei decide. E’ perciò impossibile celebrare matrimoni all’insaputa della prima moglie, e se dovesse avvenire sarebbe una cosa molto grave. Il matrimonio a tempo può esistere, ma certo non come trucco per prostitute o avventure, bensì come accordo tra i due contraenti il vincolo coniugale sia pure temporaneo. In ogni caso guardi che noi non incoraggiamo affatto i divorzi, che sono un trauma per tutti, anzi: il magistrato prima di concederlo cerca di vederci chiaro senza nessuna fretta perché il tempo a volte è galantuomo e sana le fratture. A meno che, ovviamente, non si evidente che i due coniugi ormai si odiano”.
Domanda forse impertinente, ma logica. Il buon musulmano, specie il martire, trova in paradiso mi pare ben 72 vergini, a disposizione per i suoi sollazzi. Ma cosa vi trovano, sempre in paradiso, le buone musulmane, martiri comprese? Vi trovano 72 bei maschioni, meglio scafati che vergini, a loro uso e consumo?
“Bella domanda. Vi trovano gli uomini che arrivano in paradiso!”.
Beh, ma è una discriminazione a svantaggio della donna, un paradiso direi maschilista. Mi colpisce che lei abbia risposto esattamente come la guida del viaggio che ho fatto in Marocco prima di Pasqua. Sembra una risposta prefabbricata, ma non sarò così scortese da pensare che lo sia. Per concludere:: visto che siete sciiti sia voi iraniani che l’80% degli iracheni, perché non formate il “blocco sciita” di cui in Occidente si parla temendolo? Così evitereste rischi di altre guerre e dareste vita a una potenza ricca non solo di petrolio, ma anche di cervelli e con un grande patrimonio di civiltà, una potenza in grado di trainare lo sviluppo dell’intero Medio e Vicino Oriente e quindi di dare anche una mano alla stabilizzazione del mondo.
“Il motivo è semplice. Noi non siamo razzisti e neppure fanatici religiosi, contrariamente a quanto pensate e scrivete. Non vogliamo una politica di potenza, ma una politica basata su accordi e patti tra i vari Stati. Vogliamo che la pace nel mondo, perché sia vera e duratura, non si basi su singoli blocchi religiosi, ma su accordi tra i popoli”.
Il 23 mi troverò a cena con gli altri colleghi del viaggio in Iran. Poteva essere una cena allegra, invece credo proprio sarà triste, si parlerà più di ricordi che di progetti. Fin da ora abbiamo tutti, e non solo io, un magone misto a malinconia e nostalgia. Speriamo che anche l’Iran trovi la sua strada. Verso il futuro. Il futuro della numerosa gioventù curiosa e affamata di vita che sciama ovunque, arricchita e forse guidata dai milioni di ragazze in spolverino e velo islamico quasi sempre nero che sembrano allegri fantasmini in moto perpetuo. E che sono piene di vita e affamate di certezze.
Caro Marco,
io non condanno il bauscia come uomo,in questo senso puo’ fare
quello che vuole….
Io lo condanno come capo di stato che,in quanto tale, dovrebbe dare l’esempio alla sua nazione e al mondo intero,dato che lui ha sempre detto di appartenere ad una societa’ superiore.
Se poi la gente che lo circonda,per sporchi interessi e con argomenti pretestuosi lo vogliono difendere a tutti i costi,…facciano pure,…sono liberi di farlo,ma il livello rimane ad altezza di fogna.
Permetti una domanda?
Ma tu, in queste elezioni hai fatto propaganda per il cavaliere senza macchia e senza paura?
Un mezzo saluto,Ber
No, Peter. Non è così. Le escort che ho conosciuto io sono contentissime del lavoro che fanno. Non stiamo parlando di battone, attenzione. Stiamo parlando di donne colte, poliglotte, anche ricche ( si guadagna molto), molto portate per la comunicazione. Solo che, invece di darla gratis, si fanno pagare. Il darla, però, non è la parte più importante del loro lavoro, ma solo la parte finale.
E’ anche possibile che ci siano escort di seconda o terza categoria, che utilizzano il termine impropriamente: non di escort si tratterebbe in quel caso, ma di prostitute pure e semplici, dove il darla è l’unica prestazione offerta. Allora si che si potrebbero trovare situazioni personali penose.
Non è il caso delle vere escort, che sono ben altra cosa!
Caro Ber, sai benissimo che io voto il peggior nemico del cavaliere.
Ciò che mi fa incazzare è il continuo voler rifiutarsi di guardare la realtà, da parte della gente.
Hanno trovato il loro capro espiatorio in Berlusconi, e lui deve prendersi anche le colpe degli altri.
Berlusconi rappresenta una nazione in cui più della metà della popolazione si rifiuta di guardare la realtà. Una nazione dove gran parte della popolazione è sottomessa al Vaticano. Dove in Parlamento risiede una comunità politica che fa paura. Dove c’è gente che rifiuta la bandiera italiana.
E noi stiamo a preoccuparci e a scandalizzarci di un semplice giro di puttane?
Ber, sei uomo di mondo, ma ti rendi conto di quale sia la reale gravità della questione?
Ti rendi conto che abbiamo delle sinistre inesistenti?
Ti rendi conto che l’unica vera opposizione la fa Di Pietro, osteggiato persino dai suoi sodali?
Ecco perchè io non dò la colpa a Berlusconi. Se una volpe devasta il pollaio, la colpa non è della volpe ma di chi ha lasciato aperto il pollaio!!!
X Ber 301
“Se poi la gente che lo circonda,per sporchi interessi e con argomenti pretestuosi lo vogliono difendere a tutti i costi,…facciano pure,…sono liberi di farlo,ma il livello rimane ad altezza di fogna”
Ciao Ber in questi tempi oscuri,per via del color nero dominante,non è un caso che quelli che fanno parte della “classe dirigente,in particolar modo i politici già si vedono privati del titolo di onorevole che è caduto (giustamente!)in disuso.Come ha fatto osservare Uroboro nel commento 268 la pen osa azione politica dei governi gossip “ad personam”qualcosa ha prodotto:
LA CLOACA MASSIMA che ben descrivi che con azione lenta ma continua ha preso il posto di una classe dirigente che,forse,non era esemplare ma almeno ci ha riparmiato queste pen ose situazioni!
Tutti a “scodinzolare” come cuccioletti sempre pronti a mordere chi ,appena ,si avvicina al loro padrone!
Forse non per difenderlo ma per l’innato istinto proprio dei cuccioletti di fatto ma non di nome. In modo evidente , per via dell’età avanzata, non lo sono da un bel pezzo!
Pagheremo e caro questa sostituzione fatta “ad arte”!
L.
@ Caro Ber,
Il punto e’ che quei giovani con intenti “puri” e sicuramente genuini di cui non dubito affatto sono, senza saperlo, manipolati da chi vuole a tutti costi rovesciare il governo ELETTO dalla maggioranza degli iraniani.
Che le elezioni siano state imbrogliate o “rubate” non e’ dimostrato da nessuno e vedrai che non avverra’. In compenso, i risultati sono sostenuti dagli stessi sondaggi preelettorali indipendenti condotti da ben tre agenzie americane. Americane, nota bene, non iraniane.
Non lasciamoci fuorviare dalla stampa nostrana e occidentale che suona la solita musica del pifferaio magico, o da quello che avviene nella sola Teheran (dove, immagino, era piu’ facile politicamente e mediaticamente creare l’ammuina da mostrare al pubblico europeo e americano).
Qui non si tratta di fantapolitica, si tratta di guardare sotto la superficie dei fatti. Non ti colpisce che i fatti stessi siano uguali come gocce d’acqua a quelli avvenuti prima in varie rep. ex-sovietiche dove sono state portate avanti “rivoluzioni colorate” (come quella verde iraniana attuale, ci mancava quel colore dopo il rosa, l’arancio e il velluto)?
Il copione e’ lo stesso, lo svolgimento idem e la regia e’ ovvia, specialmente se ti ricordi del fatto di non poca importanza che negli ultimi due anni non si e’ fatto altro che minacciare un attacco all’Iran da parte di Israele e il suo cavalier servente Usa.
Nel prossimo post ti invio un articolo che parla di come la Zia abbia progettato tutto questo per due anni, proprio in vista di queste elezioni.
Un caro saluto
Iranian Protests Yet Another
US Orchestrated “Color Revolution”
Commentators are “explaining” the Iran elections based on their own illusions, delusions, emotions, and vested interests. Whether or not the poll results predicting Ahmadinejad’s win are sound, there is, so far, no evidence beyond surmise that the election was stolen. However, there are credible reports that the CIA has been working for two years to destabilize the Iranian government:
On May 23, 2007, Brian Ross and Richard Esposito reported on ABC News:
“The CIA has received secret presidential approval to mount a covert “black” operation to destabilize the Iranian government, current and former officials in the intelligence community tell ABC News.”
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[Il 23 maggio 2007, Brian Ross e Richard esposito hanno roportato su ABC News: “La Cia ha ricevuto l’APPROVAZIONE SEGRETA DEL PRESIDENTE [Bush all’epoca] di sviluppare un’operazione per destabilizzare il governo iraniano, come riportano sia agenti attuali che passati dell’Intelligence”]
di Paul Craig Roberts
che non e’ un visionario, ma che e’ stato un membro del governo americano (Assistant Secretary of the Treasury di Reagan)
Tutto l’articolo su
http://www.counterpunch.org/roberts06192009.html
Non colpiscono queste notizie?:
On May 27, 2007, the LONDON TELEGRAPH independently reported: “Mr. Bush has signed an official document endorsing CIA plans for a propaganda and disinformation campaign intended to destabilize, and eventually topple, the theocratic rule of the mullahs.”
A few days previously, the Telegraph reported on May 16, 2007, that Bush administration neocon warmonger John Bolton told the Telegraph that a US military attack on Iran would “be a ‘last option’ after economic sanctions and attempts to foment a popular revolution had failed.”
On June 29, 2008, Seymour Hersh reported in the NEW YORKER: “Late last year, Congress agreed to a request from President Bush to fund a major escalation of covert operations against Iran.”
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A me sembra proprio che solo un ingenuo o un cieco volontario possa non vedere il nesso coi fatti attuali. Anche a speculare in modo puramente teorico, mi sembrerebbe assai curioso che Usa e Israele se ne siano stato con le mani in mano tutto questo tempo, aspettando che avvenissero le elezioni in Iran (nemico giurato), quando sono ben note e documentate tutte le loro attivita’ di destabilizzazione e rovesciamento di governi negli ultimi 60 anni.
Ahmadinejad
stepped on Superman’s cape. He didn’t deny the Holocaust, but he talked about it in an insufficiently deferential way…
Last election, Ahmadinejad won with about 62% of the votes cast and nobody said anything; this election Ahmadinejad won with about 62% of the votes cast and apparently it is the most corrupt election in world history (at least according to American commentators, who should know a corrupt election when they see one). What happened? Did he start unprovoked wars? Did he steal the land of others? Did he lock people up in a cage and then slaughter them? Did he preside over great human suffering? Just what the hell did he do between the previous election and this one to make him, apparently, the most hated man on earth?
http://xymphora.blogspot.com/2009/06/stepping-on-supermans-cape-causes.html
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Ahmadinejad
ha calpestato il mantello di Superman. Non ha negato l’olocausto, ma ne ha parlato in modo non sufficientemente deferente…
Nelle elezioni precedenti Ahmadinejad ha vinto con circa il 62% dei voti e nessuno ha avuto da ridire.
Quest’anno ha vinto con circa il 62% dei voti, ma sembra che queste elezioni siano state le piu’ disoneste della storia mondiale (secondo i commentatori americani, i quali dovrebbero riconoscere subito delle elezioni corrotte appena ne vedono una).
Cos’e’ successo? [Ahmadinejad] ha forse cominciato qualche guerra senza essere stato provocato? Ha rubato delle terre altrui? Ha rinchiuso un popolo in una gabbia e s’e’ messo a macellarla? Ha presieduto a grandi sofferenze umane? Insomma, che cosa ha fatto per diventre l’uomo piu’ odiato del mondo?
Vorrei sapere dov’erano coloro che oggi si scandalizzano tanto per l’Iran, quando Israele bombardava una popolazione inerme, ne distruggeva case e ospedali e tutt’ora non accenna nemmeno lontanamente a restituirle almeno una parte delle terre illegalmente occupate o a dar retta ad almeno una delle decine di risoluzioni Onu?
Dov’erano e quanto urlavano quei giornali che oggi mettono i fatti di Teheran in prima pagina, quando l’ “unico stato democratico in Medioriente” spolverava i palestinesi col fosforo bianco? E dov’erano quando gli Usa aggredivano e invadevano stati sovrani con motivazioni false?
La verita’ e’ che alcuni possono fare impunemente qualunque nefandezza e nessuno ha niente da ridire, mentre altri non possono nemmeno farsi un’elezione in santa pace e vengono indicati a dito quando cercano di riportare l’ordine laddove proprio coloro che puntano il dito hanno creato disordini .
xVox
(ammesso che mi legga).
Siamo d’accordo sui double standards. Il punto pero’ e’ che non tutti li hanno. Molti hanno condannato l’eccidio di Gaza, ed egualmente non vedono di buon occhio i brogli elettorali iraniani. Invece la sua conclusione sembra molto essere, chiudete un occhio sull’Iran perche’ chi e’ senza peccato…
Mi dispiace, ma non sono mai stato molto evangelico, e cosi’ il resto di questo blog, credo (a parte Pino che, non me ne voglia, deve essere una persona religiosissima, eh eh). Beh, a parte anche Sylvi, suvvia.
In ogni caso, stiamo discutendo su di un assunto falso: che le elezioni in Iran siano trasparenti, democratiche, scrutinabili. E soprattutto che il vincitore eletto abbia dei poteri genuini e reali.
I poteri non elettivi, diciamo cosi’, contano molto, ma molto di piu’. Anzi, sono gli unici che realmente contino. E’ un po’ cosi’ anche altrove, l’unica differenza e’ che altrove la stampa e’ libera, le dimostrazioni anche, e l’opinione pubblica conta molto di piu’.
Il Times mostra una vignetta che illustra bene il concetto: l’ayatolla Khameini vede un ‘cobra’ che si alza da terra e grida ‘iiiihhhhh’. Ma il ‘cobra’ e’ il mouse di un computer attaccato ad un filo….
Peter
xMarco
le discriminazioni prima di tutto, eh?
come definisce una escort di primo livello? mi lasci pensare: dipende dal prezzo. E’ l’unico vero modo in cui la clientela viene selezionata. Questo gli da’ un certo potere, non lo nego. I modi ed il resto e’ secondario…So anch’io che vi sono escorts con la laurea e poliglotte. Vi sono anche qui, ma il termine escorts copre ‘the whole umbrella’. Alcune (e alcuni) selezionano anche in base all’eta’ dei clienti, ma e’ raro, credo. Vi sono anche agenzie che le gestiscono, il che da’ la parvenza di un lavoro normale. Lo scopo dei clienti e’ sempre lo stesso, suvvia. Altrimenti, perche’ disdegnare la brillante conversazione, ed il fascino, di una escort 50enne con la laurea ed un sorriso dolce e materno? (o 60enne, se crede, cosi’ prevengo una facile obiezione…).
Anche ai livelli piu’ alti, e’ un lavoro che comporta un prezzo molto alto nel campo personale, specie degli affetti e relazioni intime. Forse farlo per qualche mese non e’ tanto male, come ‘esperienza’
Peter
Caro Marco,
ancora una volta resto stupefatto per i tuoi schemi mentali, veramente portentosi: sei un professionista del gioco delle tre carte.
Vedi caro, il paragone con la volpe non c’entra una beata fava: la volpe è solo un animale che fa il suo mestiere di cacciar galline mente il padrone del pollaio farebbe bene ad essere meno distratto.
Nel caso della politica ittagliana invece siamo in presenza di adulti non certo onniscienti ma comunque responsabili di quel che fanno.
La sinistra avrà commesso i suoi errori, come sempre tra gli umani, ma le alleanze organiche con il malaffare e la criminalità sono sempre state appannaggio e strutturale caratteristica della destra, soprattutto in Meridione.
Il codice penale ti dà completamente torto perchè un’omissione è al massimo un reato colposo mentre quelli del Banana sono reati premeditati. Ma tu pur di sparare sulla sinistra cambieresti perfino le leggi…..
Certo dieci puttane non cambiano il parlamento, ma cambiano l’atteggiamento dei cittadini, in particolare dei giovani. Sono cose che tu non vedi, naturaliter ….
Nessuno ha MAI detto che il Banana è l’unico responsabile del degrado del paese: le cose andavano male anche prima. Tuttavia il Banana creerà dei cambiamenti strutturali.
Ma la politica, checchè tu ne pensi, non è un mercato e non si esaurisce nel vendere un prodotto pubblicitario.
Invece anch’io non credo che se ne andrà, ed ancor meno credo che il suo posto verrà preso da Fini, che però non è certo peggio del Banana, anzi è sicuramente meglio.
x Ber
Caro Ber,
si’, ci sono esperti nello studio di espressioni facciali e non solo.
Spesso dopo un intervista, dibattito o discorso, interpellano qualche esperto, usualmente una donna per leggere o interpretare lo stato d’anima dei soggetti.
Non solo le espressioni facciali, ma anche in movimenti del torso e delle mani.
Per esempio se un soggetto si spinge in avanti significa agressivita’, indietro si sente aggredito….etc….
Io non ci credo, ma e’ una carriera come un altra.
Ognuno di noi ha mosse personali che possono venire interpretate erroneamente da “esperti”.
Questo non ha nulla a che vedere con espressioni di famigliari, specialmente dei figli che conosci meglio del palmo della tua mano.
Per questo mi basta il tono della voce, anche dei miei nipoti.
So quando mi vogliono prendere per fessa o quando mi corteggiano per arrivare al loro scopo.
Mi informero’ sul nome dello studio e dei requisiti.
Un caro saluto, Anita
per i cinefili (si dice cosi’?) raccomando ‘Little Ashes’, un film che ho visto ieri, ammesso che si vedra’ mai fuori di UK.
E’ sulla vita di F. Garcia Lorca, Salvador Dali’ e Luis Bunuel da giovani studenti insieme al college, soprattutto. Il ritmo del film e’ un po’ noioso, dopotutto e’ un film inglese…pecca di maldestra drammatizzazione, a mio modesto avviso. Pero’ gli attori sono bravissimi, tutti e tre. L’unico spagnolo e’ J. Beltran, che interpreta Garcia Lorca. R. Pattinson rende benissimo l’eccentricita’, lo sguardo maniaco e l’egocentrismo del giovane Dali’, col quale Garcia Lorca ebbe piu’ che una semplice amicizia.
Parecchie poesie di G.L. vengono dette nel film, e diversi dipinti di Dali’ vengono mostrati (a me non e’ mai realmente piaciuto, sia chiaro). Bunuel non era ancora sicuro su cosa avrebbe fatto ‘da grande’.
Stupende anche le riprese di alcuni paesaggi costieri della Spagna del Nord
Peter
x Pino
Caro Pino,
ancora con le elezioni del 2000.
Il collegio elettorale decide, non il voto popolare.
Quattro Presidenti hanno vinto perdendo il voto popolare.
“The Founding Fathers devised the electoral college system as part of their plan to share power between the states and the national government.
Under the federal system adopted in the U.S. Constitution, the nationwide popular vote has no legal significance.
As a result, it is possible that the electoral votes awarded on the basis of state elections could produce a different result than the nationwide popular vote.
The electoral vote totals determine the winner, not the statistical plurality or majority a candidate may have in the nationwide vote totals.
Forty-eight out of the fifty states award electoral votes on a “winner-takes-all” basis (as does the District of Columbia), whereby the candidate who receives the most popular votes in a state wins all that state’s electoral votes”.
Saluti, Anita
Caro Marco,
tutta questa gente che siede al parlamento li ha messi lui e a lui
sono fedelissimi,…ma pronti,alla prima occasione,come mastella,dini ed altri fuguri,…quando la biada non ci sara’ piu’ , a cambiare stalla.
Io mi auguro che questo figuro rimanga ancora per tutta la legislatura,gli italiani devono provare sulla loro pelle quanto sono
stati superficiali e incoscienti,…e forse dopo,…la nuova generazione,(un po’ piu’ intelligente della vecchia),…ricomincera’ da capo.
Auguri a tutti,Ber
Caro Vox,
io posso essere d’accordo con te che ci sia lo zampino della cia o
altro,…ma il risveglio e’ in atto,…l’onda verde andra’ avanti per un bel pezzo,…e’ logico che il governo e la guida spirituale non molleranno’,…ma lo scontro e’ in atto e sara’ difficile fermare il sangue che si sta versando in questi giorni.
E’ un popolo giovane e di cultura,il 70% e’ sotto i 36 anni diceva Pino,…e penso che nessuno lo fermera’ tanto facilmente.
Ciao,Ber
PS:io personalmente non mai avuto fiducia dei servizi segreti,…e specialmente della cia, (dopo la figuraccia alla baia dei porci,…e non solo).
Se poi ci mettiamo anche i servizi segreti da barzelletta italiani,
incapaci neanche di rapire un iman senza farsi scoprire….mi rende difficile immaginarli dietro una rivoluzione.
Cara Anita,
pensavo si trattasse di uno studio serio condotto nelle universita’,
quello dei gesti di una persona etc,…
Mi sarebbe piaciuto interpretare il berlusca che cammina strascicato e quando grida ai comunisti che sono dei perdenti.
Grazie e ciao,Ber
x Ber
E’ uno studio serio, ma non so’ i particolari.
Quando li trovo ti informero’.
E’ mattina e sono in ritardo….
Ciao, Anita
x VOX
Come sempre lei implica solo gli Stati Uniti.
Ahmadinejad e i suoi Ayatollah addossano la colpa agli US, alla Francia, alla Germania e alla GB.
Lei ragiona a senso unico…come sempre.
Anita
Lei ragiona a senso unico…come sempre.
Anita
… meglio sensounico, che strada senzauscita, come il capitalismo truffatore e criminale destinato asfracellarsi contro il muro in fondo alla stradina…
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Sono andato avvotare x le amministrative, non ho ritirato le schede del referendum, spero non raggiunga il quorum e si rifaccia una legge con Preferenze e non bipartitista. Per strada incontro zoombie… non mi piace come vivono gli ittagliani abbaglliati sulla strada dei lustrini e balocchi ma in realta fanno tristezza, poveri erano, poveri sono e poveri saranno e votano chi è contro quelli che vivono nelle loro condizioni da deseredati, ma votano x il ricco, anche se delinquente… non importa, meglio di Prodi…
Menomale cche marco tempesta ccè!!!
Faust
x TUTTI
E’ IN RETE IL NUOVO ARGOMENTO.
BUONA LETTURA.
pino nicotri
@ Anita
No, non solo agli Usa, anche e soprattutto a Israele, che e’ il vero interessato all’Iran.
Francia, GB e Germania, in questo caso, ballano la musica ordinata oltreoceano. Quando si tratta di politica estera (e spesso non solo quella), l’Europa e’ completamente Usa-dipendente.
I consider, that you are not right. Let’s discuss.