L’ebraismo affaristico negli Stati Uniti

Interessante l’art. di Thomas Dalton, “Una breve occhiata alla storia della ricchezza ebraica”, su renegadetribune.com. È del gennaio 2024. Ne riporto alcuni aspetti relativi alla contemporaneità americana.
– Dei 10 americani più ricchi, cinque sono ebrei: Mark Zuckerberg (72 miliardi di dollari), Larry Page (60 miliardi di dollari), Sergey Brin (59 miliardi di dollari), Larry Ellison (54 miliardi di dollari) e Michael Bloomberg (50 miliardi di dollari). La maggior parte di questo denaro proviene dall’industria high-tech: Facebook (Zuckerberg), Oracle (Ellison) e Google (Page e Brin).
– Dei 50 americani più ricchi, almeno 27 sono ebrei. Oltre ai cinque di cui sopra, abbiamo S. Adelson, S. Ballmer, M. Dell, L. Blavatnik, C. Icahn, D. Moskovitz, D. Bren, R. Murdoch (probabilmente in parte ebreo), J. Simons, L. Lauder, E. Schmidt, S. Cohen, C. Ergen, S. Schwarzman, R. Perelman, D. Newhouse, D. Tepper, G. Kaiser, M. Arison, J. Koum, S. Ross e C. Cook. Tecnicamente, questa lista dovrebbe includere anche George Soros, il cui patrimonio netto era di circa 26 miliardi di dollari fino a quando non ha “donato” 18 miliardi di dollari alla sua stessa organizzazione di beneficenza all’inizio del 2018. La ricchezza combinata di questi 27 individui ammonta a circa 635 miliardi di dollari. Nota: se gli ebrei fossero rappresentati proporzionalmente tra i primi 50, in questa lista ci sarebbe un solo individuo; invece ce ne sono 27.
– Prendiamo un’altra misura della ricchezza: il reddito del CEO. Tra i 10 CEO americani più pagati, quattro sono ebrei: Leslie Moonves (CBS), Nicholas Howley (TransDigm), Jeff Bewkes (Warner) e Stephen Kaufer (TripAdvisor). Tra i primi 35, non meno di 19 sono ebrei; oltre ai quattro di cui sopra ci sono D. Zaslav, S. Catz, A. Bousbib, R. Iger, M. Rothblatt, S. Wynn, M. Grossman, J. Sapan, B. Jellison, R. Kotick, J. Dimon, L. Fink, B. Roberts, L. Schleifer e S. Adelson.
– Quindi, sia che si considerino le attività totali o il reddito, i dati mostrano che, negli USA, gli ebrei possiedono o controllano circa la metà della ricchezza, almeno tra l’élite più ricca. Queste persone sono i promotori e gli agitatori del processo politico americano…
– Insomma se gli ebrei controllano circa la metà di tutta la ricchezza al vertice, è ragionevole dedurre che possano detenere una quota simile in tutta la gerarchia della ricchezza, almeno tra il 20% dei detentori di ricchezza, che collettivamente detengono più del 90% di tutta la ricchezza delle famiglie americane.
– Nel 2018 il “Wall Street Journal” ha riportato che il totale dei beni di tutte le famiglie private negli USA ha raggiunto i 100 trilioni di dollari per la prima volta in assoluto. Se gli ebrei “americani” possiedono o controllano la metà di questa cifra, allora si arriva a circa 50 trilioni di dollari, cioè 50.000 miliardi di dollari. Ora pensate a quanto potere possiede un uomo con un miliardo di dollari; ora considerate l’equivalente di 50.000 di questi individui, che lavorano più o meno all’unisono. Questo è il potere finanziario degli ebrei “americani”.
– Naturalmente non ci sono neanche lontanamente così tanti miliardari americani. Infatti il numero totale (ebrei e non ebrei messi insieme) è stato recentemente stimato da “Forbes” in soli 585. Se l’analisi di cui sopra è approssimativamente corretta, circa 290 di questi sono ebrei.
– A seconda di come li definiamo, ci sono circa 6 milioni di ebrei “americani”. Questi 6 milioni controllano, in media, circa 8 milioni di dollari a persona, cioè per ogni uomo, donna e bambino ebreo. Una tipica famiglia di quattro persone passerebbe quindi a circa 32 milioni di dollari.
– Ora consideriamo l’1% ebraico, che ammonta a circa 60.000 individui. Se la stessa distribuzione approssimativa vale tra loro come tra il pubblico in generale, allora questo 1% più ricco possiede circa il 35% della ricchezza ebraica totale. Quindi, i primi 60.000 ebrei possederebbero circa 18 trilioni di dollari. I restanti 32 trilioni di dollari verrebbero quindi divisi tra gli altri 5.940.000 ebrei “americani”, ottenendo una cifra ancora sbalorditiva di oltre 5 milioni di dollari a persona.
– Negli USA circa 160 milioni di persone possiedono un totale “combinato” di circa 0,3 trilioni di dollari, mentre circa 80 milioni di persone hanno un patrimonio netto negativo, ovvero più debiti che attività.
A fronte di questa situazione l’autore propone di tassare maggiormente gli ebrei. Mi chiedo che senso abbia farlo riferendosi a loro “in quanto ebrei”. E soprattutto che senso ha dire che “lavorano più o meno all’unisono”: se lo fanno, non è certo perché sono “ebrei”! Questo non ha capito che negli USA il capitalismo funziona così, e se gli ebrei fan più soldi degli altri, non è perché credono in Jahvè, e se vi riescono proprio perché sono “ebrei”, allora vuol dire che dal punto di vista del capitalismo l’ebraismo è migliore di qualunque altra religione o dell’ateismo. Il che, storicamente parlando, non è vero, in quanto il capitalismo, per formarsi e soprattutto per svilupparsi, ha avuto bisogno di altre due religioni: cattolicesimo e protestantesimo.
Fonte: https://www.renegadetribune.com/a-brief-look-at-the-history-of-jewish-wealth/