1) – La NATO vuole assolutamente una grande guerra ; 2) – Ischia: meglio stiano zitti ; 3) – Franco Cardini dice che…

https://youtube.com/watch?v=tQYizrWb33Y&feature=share&fbclid=IwAR3jZQzSQyP5KRz5k5F9YMf98e5Uv2RoJQQUz4U0_VHK8KWK13J8hASr0f8

https://invececoncita.blogautore.repubblica.it/articoli/2022/11/27/almeno-fare-silenzio/#main-navigation-responsive

https://youtu.be/sQ_1Bf9sJcI

8 commenti
  1. admin
    admin says:

    PER TUTTI

    Nel post precedente Uroburo in un commento ha scritto che:
    “4. La guerra franco-prussiana del 1870 comincia con la dichiarazione di guerra francese, MA istigata (con una falsificazione) da Bismarck”

    Devo far notare che si trattò di una falsificazione a mezzo stampa.

  2. admin
    admin says:

    x TUTTI

    Ho postato anche l’intervento di Cardini già postato da Uroburo nei commenti della puntata precedente perché non mi pare sia stato preso nella giusta considerazione.

  3. Uroburo
    Uroburo says:

    Pino un consiglio:
    In caso di elenchi di link vai a capo per ognuno di essi.
    Premere quello giusto, se non sono ben separati, può essere difficile. U.

  4. cc
    cc says:

    Giusta considerazione….

    Tanto è inutile”.
    Gli USA e i loro alleati hanno fatto tante di quelle porcherie negli anni , che solo chi non le vuole vedere..
    Tanto finiremo tutti arrosto , prima o poi.

    cc

  5. admin
    admin says:

    x Uroburo
    Nel titolo non si può andare a capo. Nel testo vado sempre a capo per ogni URL, mi dicono impropriamente chiamati link. E infatti nel testo ognuno occupa una sua riga.
    Io il titolo lo scrivo come testo normale, non so perché diventi poi URL quando è eguale agli URL del testo. Ho provato poco fa a modificare i tre titoli per renderli diversi dagli URL; ma vedo che non cambia nulla. Mah!
    Grazie per la segnalazione
    pino

  6. Uroburo
    Uroburo says:

    E ripeterli nel testo? Perché scegliere nell’articolo tutto unito non è proprio facilissimo.

  7. cc
    cc says:

    Meglio poi..

    Ti dirò

    La spesa pubblica è gestita male, anzi malissimo, ma la contraddizione principale è in radice, perché ciò sta accadendo, se non si guarda solo al proprio hortus conclusus, non solo in Italia, bensì in vario grado nell’intera Europa e oltre. Dunque, c’è qualcosa di strutturale che funziona troppo bene per pochi e troppo male per tutti gli altri, e che decenni di privatizzazioni, di moneta unica, di tonnellate di normative UE non hanno risolto e anzi aggravato.

    Alla fine della canzone, visto che nulla sembra smuovere davvero le nostre società, eclissati quelli che un tempo sapevano pensare e scrivere, se ci domandiamo a cosa approdano tutte le nostre preoccupazioni e angosce, non sappiamo trovare altre risposte fuori di quella che dava Leopardi: si gira su noi stessi come trottole, finché il moto rallenta, le passioni si spengono e il meccanismo si rompe.
    Tratto dal sito “DICIOTTO BRUMAIO”

    Tralasciando Leopardi e la sua poetica resta tutto il resto come pura verità.
    Dobbiamo rassegnarci ?
    cc

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