James K. Galbraith: “Riusciranno gli Stati Uniti a sopravvivere all’ascesa di un mondo multipolare?”

L’analisi di James Galbraith

Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**

“Riusciranno gli Stati Uniti a sopravvivere all’ascesa di un mondo multipolare?” Questa domanda d’importanza strategica non è posta da qualche oppositore della politica Usa, bensì da un importante economista americano, James K. Galbraith. Riflette un dibattito molto ampio in corso negli Usa. E non solo.

Galbraith è l’economista dell’Università di Austin in Texas, noto per aver redatto il primo piano legislativo per salvare New York City dalla bancarotta nel 1975. E’ il figlio di John Kenneth Galbraith, stretto collaboratore di molti presidenti americani, a cominciare da F. D. Roosevelt, per il quale durante la seconda guerra mondiale realizzò la politica del controllo dei prezzi. Argomento di cui tanto si discute anche oggi!

Alla domanda, formulata in un suo articolo pubblicato dall’Institute for New Economic Thinking, James Galbraith risponde positivamente ma aggiunge, “non senza uno sconvolgimento politico, stimolato da inflazione e recessione e da un mercato azionario in calo nel breve termine e, infine, da richieste di una strategia realistica in sintonia con l’attuale equilibrio di potere globale”.

Egli afferma che “finora l’ordine basato sul dollaro è stato sostenuto principalmente dall’instabilità altrove e dalla mancanza di un’alternativa credibile.” Ecco perché i titoli del Tesoro americano sono sempre rimasti il bene rifugio primario, anche nella crisi dei mutui subprime.

Oggi il motore economico cinese, sempre più legato alla Russia e all’attrazione gravitazionale della più grande regione demografica, produttiva e commerciale del mondo, rappresentata dall’Unione economica eurasiatica e dall’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, potrebbe diventare la sfida all’ordine internazionale basato sul dollaro. Per Galbraith non è ancora così. Nonostante la Cina sia la più grande nazione commerciale, essa “non svolge né il ruolo finanziario globale né quello di sicurezza e non ha evidenti ambizioni in tal senso”. 

Egli si aspetta che la Cina lavori per “predisporre meccanismi di pagamento bilaterali o multilaterali, con partner disponibili, che aggirino il mezzo convenzionale del dollaro”. Sarà, però, inevitabile che verrà posta la questione di un’alternativa alla riserva in dollari. Oltre al ruolo dell’oro, emergerà “un asset finanziario internazionale, composto di un insieme ponderato di titoli dei Paesi partecipanti, come per l’Eurobond…  Nella realtà dell’Eurasia, ciò significa un’obbligazione basata prevalentemente sulla moneta cinese.”

Secondo Galbraith gli esperti Usa hanno una visione della Russia non corretta, ancorata ai tempi di Yeltsin. Egli afferma, con una certa ironia, che “con il sostegno di Cina, Iran, Bielorussia, Kazakistan e la studiata neutralità dell’India, è in fase di creazione un nuovo sistema finanziario internazionale. È la creazione in un certo senso, non della Russia stessa, ma dei principali responsabili politici e dei pensatoi strategici negli Stati Uniti.”.

La sua previsione è che “il sistema finanziario basato sul dollaro, con l’euro che funge da junior partner, è probabile che per ora sopravviva. Ma ci sarà una rilevante zona no dollaro, no euro, ritagliata per quei Paesi, che Usa e Ue considerano avversari, in primis la Russia, e per i loro partner commerciali. La Cina fungerà da ponte tra i due sistemi: sarà il punto fermo della multipolarità.“.

Se dovessero essere prese dure decisioni nei confronti della Cina, allora una vera e propria divisione del mondo in blocchi isolati, come nella Guerra Fredda, diventerebbe una possibilità.

Galbratih conclude la sua analisi avvertendo che “la prossima svolta della stretta finanziaria globale avverrà in Europa, in particolare in Germania, quando le implicazioni degli alti prezzi dell’energia e delle forniture perennemente scarse diventeranno evidenti. La competitività della Germania è legata alle materie prime russe e ai mercati cinesi; i suoi legami politici e finanziari sono con l’Alleanza atlantica. E’ difficile credere che la Germania subordini in modo permanente la sua industria, la sua tecnologia, il suo commercio e il suo benessere generale a Washington e Wall Street. La tensione tra le forze economiche e politiche non può che crescere nel tempo, portandola o verso la deindustrializzazione o verso un nuovo rapporto con l’Est eurasiatico: una nuova Ostpolitik.”

Riteniamo che le questioni poste da Galbraith dovrebbero, in verità, sollecitare anzitutto l’Onu in quanto rappresentante di ben 192 Paesi nell’affrontare i problemi, non solo finanziari, che riguardano un nuovo assetto complessivo multipolare.

*già sottosegretario all’Economia  **economista

16 commenti
  1. Peter
    Peter says:

    @Sylvi

    e le argomentazioni quali sarebbero, di grazia, le sue??!
    visto il post che ha inviato ad Uroburo, per esempio, direi che abbaiare sarebbe in effetti meglio.
    Meglio di menare il can per l’aia.

    La mando

    P.

  2. Uroburo
    Uroburo says:

    Sono stato un convinto regionalista, o forse meglio federalista, ma visti i risultati penso che sarebbe meglio abolire le regioni. TUTTE, sic et simpliciter. Sono diventate tutte una fonte di spese sotto-governative e corruttive incontrollabili.
    Provincie e comuni sarebbero più che sufficienti. Al massimo le provincie analoghe creino dei coordinamenti, SENZA SPESE AGGIUNTIVE.

    Vedi cara Silvy, quello che di te stupisce è l’allegra presunzione con la quale ritieni i tuoi bifolchi immuni dalle penetrazioni mafiose. Ma essi sono alpini, ouhyeaahh, e quindi, come il famoso alpino Tonon Giuseppe, per definizione incorruttibili, giusti, coraggiosi etc, etc, etc… Ohhhh sancta simplicitas!…
    Vedi cara, la mafia moderna non spara, compera. E si intrufola dappertutto ci sia la possibilità di guadagnare. Lo spaccio di stupefacenti, presenti in Friuli come dovunque, lo fa la mafia (in senso lato) a parte il piccolo spacciatore che non conta una pippa. Ma i traffici sono centralizzati e se n’occupano le grandi famiglie criminali. Che corrompono politici (a tutti i livelli), giornalisti, giudici, industriali, commercianti, medici utili, amministratori, ecc., ecc., ecc. Se qualcuno proprio non si fa comperare lo eliminano, oppure lo aggirano, oppure lo fanno spostare. DAPPERTUTTO, senza eccezioni. Tranne dove ci sono solo morti di fame senza una lira. Dovresti essere meno presuntuosa, ma soprattutto meno ingenua. Il semplicismo consiste nel dare volutamente risposte semplici a problemi complessi.
    Un saluto U.

  3. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,

    irragionevolmente ottimista: la Superpotenza non mollerà mai volontariamente l’osso e nessuno è in grado di costringerla con le cattive.
    Visto che la Cina, purtroppo per lei, è convinta di poter mostrare i denti, facciamo una breve analisi della situazione cinese. Sottolineando che è notizia di oggi come alla richiesta di appoggio sa parte della Russia, che copre tutto il fronte nord ed è quindi vitale, la Cina abbia risposto picche. [Ci aggiungo anche che l’Open ha aumentato la produzione di petrolio, un’altra gegnalata!]
    1. La Cina non è autosufficiente sul piano alimentare.
    2. La Cina NON controlla i mari del suo commercio, compreso quello alimentare ed energetico.
    3. I mari che circondano la Cina sono chiusi da stretti insuperabili ed inaggirabili.
    4. La Cina è una zona arida, con poca acqua, soprattutto poca, pochissima, acqua pulita.
    5. La Cina vive di esportazioni, molto facilmente bloccabili sia in entrata (materie prime) sia in uscita (mercati esteri).
    6. La Cina non raggiunge ancora il livello tecnologico della Superpotenza.
    7. La potenza nucleare della Cina è limitata e superata. La flotta non possiede navi d’altura; i loro aerei sono inferiori; il potenziale missilistico è limitato.
    8. La Cina, grazie a quel matto di Xi, ha pessimi rapporti diplomatici con TUTTI i suoi vicini, nessuno escluso: si è circondata da nemici.

    Su queste basi la Superpotenza può minacciare e ricattare impunemente tutto il resto del mondo e nessuno può farci nulla.
    Sullo sfondo rimane solo una grave crisi ecologica planetaria.

  4. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Uro
    evidentemente la mia storiella su Alboino e i Carni, che tanto storiella non è perchè suffragata da fior di documenti, non ti ha divertito come pensavo.
    Cercavo di essere un po’ leggera…Amen.
    La mafia in Friuli…sicuramente non ne siamo immuni anche perchè ci pregiamo di un bel 41bis a Tolmezzo sempre ben affollato!
    Però…prima mio marito per quarantanni, poi mio figlio ora sono sempre stati impegnati nel sociale, nell’industria e nelle associazioni prima artigianali poi industriali. Insomma non sono vissuti sulla luna!
    Di mafia si è percepito qualcosa nell’edilizia, molto di più nelle pizzerie, ma sono stati fenomeni che sono stati e sono controllati.
    Possibile che i miei parenti non abbiano mai percepito qualcosa di poco chiaro?
    Gli Illy, i Danieli, e i Cimolai che sono veramente grossi a livello mondiale …mai un sussurro? Suvvia!
    I tentativi ci saranno da parte mafiosa ma è l’aria che respiriamo che non è la stessa siciliana, calabrese, pugliese, campana…e nemmeno milanese!
    E’ la storia che è assolutamente diversa!
    Quanto alla storia dei territori…tu sbrigativamente riduci tutto a un problema economico provinciale e comunale.
    So abbastanza della storia della Lombardia per capire che tu proprio non puoi capire questi territori.
    Ai confini c’era Venezia con una storia di mille anni, qui nel 1077 il Patriarca Sigeardo,diventato principe della Patria del Friuli dal fiume Quieto in Istria al Livenza,batteva moneta e si dava leggi “democratiche” che avrebbero istituito il primo Parlamento conosciuto.
    Tutto qua!
    La Provincia e il Comune ti danno servizi, molto utili e necessari, ma la storia politica ci ha forgiati, abbiamo respirato l’aria che ci fa diversi.
    A forza di frequentarvi ho capito qualcosa delle diversità con Pino, con te, con CC e persino con Peter e questo l’ho trovato molto importante e arricchente. Almeno per chi vuol capire.
    Fortunatamente restiamo diversi!

    Sylvi

  5. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo

    Se non si frantuma per forze centrifughe interne credo anch’io che lo zio Sam sbancherà sia la Russia che la Cina, la Russia magari anche frantumandola. Basta guardare la carta geografica, il mappamondo, ed è subito tutto chiaro.
    Non è un caso che Trump prima e Rimbambiden dopo hanno detto più o meno la stessa frase riguardante il fatto che sono gli USA a dover guidare il mondo nel futuro. E guidarlo da “una posizione di forza”. Forza militare, of course.
    Le due rispettive frasi sono a mo’ di decisa nel frontespizio del mio ultimo libro:

    – “Gli Stati Uniti devono guidare il mondo da una posizione di forza” Joe Biden, 6 giugno 2021

    – “L’America è il Paese che, coraggiosamente, porterà il mondo nel futuro” Donald Trump, 31 marzo 2017

  6. Uroburo
    Uroburo says:

    Irragionevole mi sembra l’idea che la Superpotenza non riuscirà ad imporre il suo.potere finanziario ecc. a tutti.
    Sono senza alcun dubbio i più forti. A meno che, in effetti, forze centrifughe, come le differenze interne sempre più forti, non diventino ingestibili.

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    Un Tizio con macchinone (con la moglie!!!) imbocca contromano ed a velocità sostenuta la corsia di un parcheggio. Alle proteste di una parcheggiatrice dice di essere di Osta (nota zona di mafiosi) poi scende le strappa maglietta e reggiseno e se ne fugge. I carabbbinieri indagano…
    Fatti di questo genere sono sempre più frequenti e sono il frutto dell’impunità conseguente alle “riforme” processuali del Banana. Quindi votiamo volentieri per il reverendum fascio-slego-coschittagliota che porterà finalmente legalità al paese.
    PS. Nella realtà di oggi più che il rischio di un innocente in galera c’è la certezza di tanti criminali impuniti. A cominciare dal più grosso di tutti…

  8. Uroburo
    Uroburo says:

    @Pino
    Purtroppo questo è un Paese che non sa, non pensa, non riflette, non ricorda.
    Un Paese viscerale, emotivo, superficiale. Così le balle del Banana, in lotta contro i kommunisti (sic!!!), vengono regolarmente credute. E nessuno pensa, ad esempio, che la situazione disorganizzata della Sanità lombarda non è frutto del caso ma di ben precise scelte politiche legaiol-coschittagliote. Così anche i vecchi pensionati bisognosi di cure e di assistenza li votano. Come spararsi nelle mutande con le proprie mani.
    Il bis nella scuola, ed il tris con il reverendum! U.

  9. Uroburo
    Uroburo says:

    ALLEGRIA, ALLEGRIA…
    L’OCSE (organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) dice che la produzione di plastica è recentemente raddoppiata, e che il 22% viene smaltito in discariche illegali. U.

  10. Uroburo
    Uroburo says:

    PS. Il raddoppio si riferisce agli anni 2000-2019. I quegli stessi anni anche la quantità dei rifiuti di plastica è raddoppiata.

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