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caro Pino,
a naso direi che i Direttori e i giornalisti da troppo tempo scrivono per i colleghi non per i lettori come me! Si ha la netta impressione che se la cantino e se la suonino fra loro anche quando vorrebbero fare i reporter, salvo rare eccezioni.
Leggo l’Espresso dal 1969; ricordo direttori come Zanetti, Valentini,Rinaldi, Anselmi… che si portavano dietro giornalisti di vaglia fra i quali tu, ( nessuna sleccazzata!!), e ricordo che le inchieste provenivano dai luoghi, non dalla macchina Olivetti..
Ho un ricordo nitido: 1969, agosto, eravamo in macchina , in viaggio di nozze, verso la Costa Brava. Arrivammo a Gerona per entrare in Spagna.
Regnante Franco, la polizia spagnola ci ribaltò letteralmente la macchina; trovarono l’Espresso e Grazia; li sfogliarono e risfogliarono…ci restituirono solo Grazia! Ritennero che la moda e le ricette di cucina non fossero pericolose, la politica sì.
Ricordo anche, ed era piacevole, leggere le lettere dei lettori, scelte con intelligenza e competenza dal giornalista o dal Direttore stesso.
Non era ritenuta una perdita di tempo a favore del popolo bue.
Posso dire di aver assistito alla malattia terminale di un malato che fu forte e robusto e ora non sa più se vuole vivere e guarire.
Ne provo un profondo dispiacere!
Mi auguro e vi auguro di aiutarlo a guarire!
Sylvi
Ma davvero qualcuno può credere a quello che raccontano gli ucraini sulle perdite russe? A parte il fatto che i giornalisti in Polonia scrivono di Kiev, quelli di Kiev, pochi, scrivono di Kerson, Zaporigie e Odessa come fossero sulla porta di casa e non a oltre 1000 km.
Poichè a Zaporigie ci siamo stati tre giorni, abbiamo visto la città, l’enorme Centrale idroelettrica, siamo stati oltre il fiume a ballare con i Cosacchi,ad ammirarli nelle loro evoluzioni sui cavalli, a visitare il museo cosacco ed infine, ripartiti da Zaporogie , a una quindicina di km a sud sul fiume abbiamo visto le torri della Centrale atomica.
Come quindi si potesse bombardare Zaporogie e contemporaneamente la Centrale mi sembra un po’ incredibile, e che uno sbuffo di nube sulla città facesse correre gli americani a misurare il Cesio nell’aria a N.Y. e a distribuire le pastiglie di iodio mi pare ridicolo e così tolgono ogni verità alla tragedia dei bombardamenti reali.
E altrettanto si potrebbe dire di Odessa, città non facile da raggiungere via terra ma che ha ben schierata sul mare l’Armata russa.
Credo che il lavoro del giornalista dovrebbe essere: stare sul posto,raccontare ciò che vede , dire anche ciò che pensa e da che parte sta, cioè esibire la carta d’identità, come mi insegnava all’Università un ottimo professore di Storia.
Al tempo del fascismo i giornali scrivevano ciò che ordinava il Minculpop, la gente doveva credere ciò che voleva Mussolini, ora…i giornali e la tv scrivono ciò che vuole il moderno minculpop ma pretendono anche di essere creduti…e noi popolino ad arrovellarsi dove sta la verità. Mah!
Sylvi
A parte che la verita’ e’ la prima vittima di ogni guerra, i giornalisti sul campo hanno fatto finora un ottimo lavoro, compresi soprattutto quelli britannici; vorrei vedere ORA chi andrebbe a Kiev, Odessa ed anche Mosca, ma loro si vedono in TV o almeno si vedevano fino all’altro giorno. Ad alcuni e’ stato sparato addosso e si sono salvati grazie ai giubbetti. Anche attempati.
Non ho mai avuto grande stima della categoria, ma ne ammiro il coraggio fisico.
Cito solo il Guardian, uno dei pochissimi giornali indipendenti, ma leggo spesso anche Le Monde.
Del mio viaggio in Italia a marzo non se ne parla, Pino comunque non ha risposto.
Vedremo piu’ in la’?
Tra pochi giorni andro’ in estremo oriente, come si diceva una volta.
Il volo passera’ per Golfo ed India, non per la Russia come si pensava prima.
P.
corre voce che il ‘signor Putino’ sia malato terminale di cancro del colon.
Molti hanno anche notato la sua faccia gonfia etc.
Se e’ vero, spiegherebbe diverse cose.
P.
Rispondo domani. Non sto bene e il telefonino fa i capricci bloccando ciò che scrivo e facendolo poi sparire.
Le frottole raccontare su TUTTI i nostri mass media sulla faccenda Russia/Ucraina sono infinite. Ignoranza crassa, malafede, omissioni, retorica sterminata….. Propaganda, NON informazione.
E come se non bastasse, L’Espresso viene venduto. A un bel tipo.
Basterebbe questa notizia per addolorarmi e rattristarmi MOLTO. Assieme al resto, mio prolungato malessere compreso, schianterebbe un elefante.
RESISTO.
https://officinadeisaperi.it/eventi/rand-corp-era-tutto-scritto-lucraina-come-esca-da-il-manifesto/
Consiglio vivamente la lettura di questo pezzo
cc :
Sentendo le notizie che arrivano direttamente da Mosca, è una grossa balla affermare che i russi manifestino in tantissime città della Russia, ( fonte Rai , Tv7 e Tv4) ! A Mosca e a S. Pietroburgo quattro sparuti manifestanti sono stati tacitati con meno violenze di quelle ad esempio che hanno abbondantemente innaffiato i no vax di Trieste.
La maggioranza dei russi guarda a Putin con comprensione e fiducia.
E si chiede anche, di fronte all’Europa schierata con l’Ucraina, dov’era quell’Europa durante gli otto (OTTO) lunghi anni di stragi nel Donbass; dov’era nel maggio 2014 mentre gli ucraini di estrema sx trucidavano ad Odessa i cittadini rifugiati nella sede dei Sindacati.
Tutto questo resta ancora in silenzio mentre scorrono sempre le stesse immagini degli sfollati del nord Ucraina verso la Polonia.
E avrei anche parecchi dubbi: come mai gli sfollati di Kiev raggiungono, se pur a fatica, Leopoli e la Polonia, mentre i corridoi umanitari da Mariupol, a sud, e da Odessa sono così difficili?
Che i russi si accaniscano contro i loro stessi cittadini russofoni?
E l’esercito ucraino che stia a guardare???
Io non credo che i diavoli e i mostri stiano tutti da una parte e gli angeli dall’altra.
Sylvi
;
x CC
La tua lettura mette il buonumore sotto i tacchi:
E’ che temo che sia tutto vero!!!
sylvi
x Pino
La lettura sul Messaggero degli acquirenti dell’Espresso non mi dice niente.
Che solo le matriosche esistono anche nell’editoria italiana?
Sylvi
Caro Pino e cari tutti,
per la prima volta in vita mia una crisi internazionale, ne ho viste tante, mi crea un vago ma crescente stato d’ansia. Mi sento come se fossi alla sera del 27 luglio 1914, ed ho l’impressione che, passo dopo passo, il mondo si stia avviando verso una situazione irreversibile. Non so se mancano 100 secondi o se invece 100 sono molti più di quel che ci restano.
Se gli useggetta si rendono conto che c’è un limite alla loro brama di dominio totale (un limite con un nome ben preciso: 5000bombeatomiche) possiamo ancora farcela, altrimenti … faremo la fine di Marte, anticipatamente… u.
PS. Spero tanto di sbagliarmi… u.
Caro Uroburo e cari tutti.
Mi sento nervoso e in ansia anch’io, che di norma non mi impressioni facilmente. Come se presentissi una catastrofe in arrivo.
Spero tanto anch’io di sbagliare. Anche perché ho una figlia di 30 anni e un nipote di appena 4 compiuti da quasi un mese.
Vi abbraccio forte.
pino