Marco Travaglio spara una grande fesseria, ma nessuno se ne accorge. Ignoranza dei giornalisti, che preferiscono il moralismo fuori luogo.

Sorprende che delle infelici frasi del discorso di Marco Travaglio a Bologna contro Mario Draghi nessuno si sia accorto dell’enorme fesseria declamata sotto il sole cocente, della quale parleremo più avanti,  e che tutti abbiano invece puntato il dito scandalizzati contro l’affermazione che l’attuale premier è stato un figlio di papà. A detta degli scandalizzati lo scandalo deriva dal fatto che Mario Draghi è rimasto orfano del padre, cioè del papà, a soli 15 anni “e l’anno dopo” (in realtà quattro anni dopo) anche della madre.
Come i libri di Storia insegnano, si può essere figlie e figlie di papà anche se orfani di entrambi i genitori fin dalla più tenera età, come dimostra la lunga serie di teste coronate diventate tali già da bambini per morte del genitore titolare del trono o di grandi ricchezze e annesso potere. Il padovano Carlo Draghi, padre di Mario,  non era un re, ma un dirigente della Banca d’Italia, proprio quella dove poi regnerà suo figlio, oltre che in seguito un dirigente dell’IRI e della Banca Nazionale del Lavoro. Posizione sociale, professionale ed economica più che solida quella del papà Carlo, già di per se capace di assicurare al figlio – anzi ai tre figli – una ottima educazione e formazione non solo scolastica, di quelle che un po’ per invidia si definiscono da figlio di papà. Anche se un tale papà passa a miglior vita quando il figlio è 15enne, questi non resterà certo sul lastrico. 
La madre di Mario Draghi, Gilda Mancini, era una farmacista titolare della  farmacia di famiglia a Monteverde, posseduta dal nonno e dal padre. Anche la mamma quindi, che scompare quando il figlio ha 19 anni, ha una ottima posizione economica e non lascia certo i figli sul lastrico. Tant’è che la figlia Andreina, diplomata al famoso liceo Tasso a Roma, ha potuto diventare una storica dell’arte e il figlio minore, Marcello, un imprenditore. Sia Marcello che Mario hanno frequentato a Roma il liceo classico dell’Istituto Massimiliano Massimo, retto dai gesuiti e mai frequentato da indigenti.
Tutte scuole più da figli di ricchi, o come si suol dire da “figli di papà”, e papà membri della classe dirigente, che scuole da figli di proletari. Tant’è che al Massimiliano Massimi il nostro futuro premier si è trovato nella stessa classe di Luca Cordero di Montezemolo e Luigi Abete, altri due bei figli di papà.  E in ogni caso a Monteverde molti ricordano (  https://web.archive.org/web/20140904171649/http://corriereirpinia.it/default.php?id=999&art_id=25000  ) le riunioni di famiglia dei Draghi per dividersi le non irrilevanti proprietà lasciate in eredità da genitori e nonni.
Come si vede, assolutamente fuori luogo dare addosso a Travaglio per avere definito Mario Draghi “figlio di papà”, anche se ha purtroppo usato un linguaggio piuttosto volgare e tranciato giudizi per emettere i quali Travaglio  non ha nessun titolo. Ma si sa, il successo, la comproprietà di un giornale ed esserne il direttore  possono anche insuperbire e dare un po’ alla testa. Così come può dare alla testa stare seduto e parlare sotto un sole boia al parco Cevenini di  Bologna, dove domenica scorsa alla festa nazionale di Articolo Uno Travaglio ha presentato il suo ultimo libro: “I segreti del Conticidio”. 
La tesi del libro è che il governo Conte è stato ucciso da un complotto ordito dai poteri massonici, con alla testa Draghi, e gestito dal Quirinale con il supporto operativo della Cia e di servizi segreti, ovviamente deviati. Complotto che ha armato la mano del killer Matteo Renzi fattosi assassino del governo Conte Due proprio quando, amato da tutti in Italia ed Europa, stava facendo cose meravigliose.
 
Veniamo ora all’enorme fesseria declamata dal direttore del Fatto Quotidiano e passata stranamente inosservata. Nel suo applaudito discorsetto seduto in poltrona  sotto un sole cocente Travaglio riferendosi al secondo governo di Giuseppe Conte ha tra l’altro detto:
 “E il problema è che quel governo era popolare per estrazione ma era popolare anche per la popolarità che aveva. Il presidente del consiglio era il presidente del consiglio più popolare degli ultimi venticinque anni (come risultava dai sondaggi fatti da Repubblica). E i ministri come Speranza erano ai primi posti della graduatoria della popolarità. E quindi voi capite per quale motivo invece di dire “sono popolari” si dice “sono populisti”: perché “popolare” è un pregio, “populista” è un difetto (l’”ismo” è sempre deteriore, no?).  (  https://www.primaonline.it/2021/07/26/328123/travaglio-lha-fatta-fuori-dalla-vaso-con-il-suo-intervento-alla-festa-di-articolo-1-grande-imbarazzo-di-speranza-che-non-ha-capito-la-strategia-del-direttore-del-fatto/  ).
Stando quindi a Travaglio, il suffisso “ismo” è tipico delle parole con le quali si vogliono indicare cose deteriori, spregevoli. E nell’applauso partito freneticamente nessuno si è accorto – come nessuno se n’è accorto neppure nei giorni successivi – che finisce in “ismo” anche la parola “giornalismo”, quella cioè indicante la professione dello stesso Travaglio. 
Per l’esattezza, come indica la Treccani ( https://www.treccani.it/vocabolario/ismo/  ), “ismo” è il suffisso di molti vocaboli astratti utilizzati per indicare dottrine e movimenti religiosi, sociali, filosofici, letterarî, artistici, politici (per es.: manicheismo, islamismo, socialismo, suffisso, empirismo, …). Per un totale di parole tra le 1537 (  https://www.parolecon.it/search.php?f=ismo&tv=2  ) e le 1552 (  https://www.listediparole.it/f/i/4/parolefinisconoismo.htm  ). 
Come si vede, anziché dare addosso a Travaglio per avere definito Mario Draghi “un figlio di papà”, meglio e molto più fondato sarebbe stato attaccarlo per la sua ignoranza della lingua italiana almeno per quanto riguarda i suffissi, a partire da quello della parola “giornalismo”. Ignoranza che per un giornalista, per giunta direttore di giornale, è molto più grave dell’ignorare che Draghi è rimasto orfano di padre a 15 anni e di madre a 19. 
Evidentemente però tale ignoranza è anche di tutti i colleghi che in preda al solito moralismo (suffisso in “ismo) un tanto al chilo hanno massacrato Travaglio per la faccenda “figlio di papà” anziché infilzarlo con la boiata dell’”ismo sempre deteriore”.  
164 commenti
Commenti più recenti »
  1. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Pino,

    il tuo post non fa una piega, ma forse Travaglio è un pessimo giornalista perchè è una pessima persona.
    Le bugie più smaccate, le falsità più marchiane sono il pane quotidiano di quest’omuncolo che non sa cosa sia la vergogna, anzi le bugie le racconta con un sorrisetto impudente che pare dire: sei un imbecille e posso infinocchiarti come mi pare.
    Io da mo’ quando lo vedo uso il telecomando.
    E’ indubitabile che Draghi non abbia conosciuto le restrizioni economiche che ho conosciuto io da orfana dalla nascita, ma io non provo invidia per quello, potrei provare invidia perchè ha avuto la fortuna di godere della presenza di suo padre per ben 15 anni.
    Ma poi…i tempi per me erano disgraziati…l’Università era solo a Padova o Trieste, impossibile frequentarle, le borse di studio erano abbondantemente insufficienti…
    Mi resta un rimpianto…con le opportunità di oggi avrei anch’io potuto laurearmi…ho solo sbagliato tempo di nascita!
    Ma ammiro Draghi perchè ha saputo fare tesoro delle opportunità che gli sono state offerte, non le ha sciupate come certi imbecilli,loro si onniscienti che blaterano alla luna.

    Sylvi

  2. Peter
    Peter says:

    Non capisco quali sia lo scandalo su Draghi; mi pare che in Italia il 10% delle famiglie controlli il 90% delle ricchezze o risorse; un po’ meglio di US dove e’ 1%.
    Dat census honores, da sempre.

    E’ vero che Draghi si e’ dato molto da fare, una persona di grande competenza; si perfeziono’ in una prestigiosa universita’ americana in un’epoca in cui nessuno in Italia spiccicava una parola di inglese.
    Pote’ farlo grazie ai suoi enormi mezzi, ma avrebbe anche potuto fregarsene e fare il figlio di papa’ per davvero.

    P.

  3. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Su Travaglio collezionista di querele che mette a tacere pagando, coi soldi temo non suoi ma del giornale, preferisco tacere. Potrei andare giù pesante. Quello che mi interessava far rilevare è (anche e soprattutto) la cialtroneria e ignoranza di chi gli ha dato addosso con argomentazione ridicola, senza neppure accorgerai della bestialità detta all’inclito pubblico plaudente.

  4. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    pur non essendo del mestiere vorrei anch’io esporre un mio personale punto di vista (valido quindi solo per me) sul giornalista Travaglio.
    Nel tuo mestiere ci sono giornalisti di indagine (ad esempio Bonini e D’avanzo e moltissimi del vecchio Espresso – non di quello di ora – o della vecchia Unità, tra i quali tu stesso) che trovano un filone di indagine dalla cronaca del Paese e su questo cominciano a scavare, procurandosi sempre nuovo materiale. Ma il punto di partenza è neutrale, in quanto scaturisce dagli stessi fatti.
    Vi sono poi altri giornalisti che partono con una tesi a priori, nei confronti della quale cercano materiale a conferma… e, ovviamente, lo trovano! Un giornalista di tal fatta era Montanelli, di cui ricordo ancora (anche se io ero solo un ragazzino) una serie di durissimi articoli contro Mattei. Allora mi avevano solo stupito mentre ora, col senno di poi, penserei che siano stati degli articoli su commissione. Travaglio mi sembra un giornalista di tal fatta: ha un archivio enorme nel quale cerca conferme ad una sua tesi che ritiene giusto dimostrare. E che quindi è, nella sua origine, non neutrale.

    Trovo poi del tutto singolare l’ostilità (secondo me del tutto privata e personale) del Travaglio per Draghi. Di gente come Draghi ce n’è forse cento al mondo, se è vero che perfino Obama gli chiedeva consiglio. Chi sarebbe l’alternativa a Draghi pel Travaglio? Ma niente meno che l’avvocaticchio Gonde, quello dal ricchissimo – ed un po’ improprio – curriculum vitae, quello (Grullo dixit) che non capisce nulla di politica ed è puro un mediocre organizzatore, quello dei consigli de’ ministri alle 23.00, quello soprattutto famoso (ed è forse la sua unica vera dote) per suo inalterabile “culo di pietra”.
    A ciascuno il suo: ad Obama Draghi, Gonde al Travaglio.
    Un saluto U.

  5. Uroburo
    Uroburo says:

    PS. Non spreco il mio tempo a commentare gli applausi di simpatizzanti di un partito di sinistra per un giornalista notoriamente di destra.
    La destra è mooolto peggio, ma la Silvy ha ragione nell’accusare molta sinistra di un nefasto ideologismo a priori. u.

  6. Peter
    Peter says:

    Dio bono, persino la Croazia surclassa l’Italia in medaglie olimpiche.
    Siamo proprio una nazione sportivamente fiacca.
    Declassata al momento in 15ma posizione

    P.

  7. Sylvi
    Sylvi says:

    x Peter

    La Croazia ha 3 medaglie d’oro, sei in tutto.
    L’Italia ha due medaglie d’oro, venti in tutto però, che dimostra la situazione sportiva molto positiva.

    Sempre sputtanare l’Italia, eeeehhhh….

    Sylvi

  8. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Fiacca, ma attivissima e alacre nel lodarsi, parlarsi addosso e collezionare nei giornali e in tv tonnellate di retorica sulla ineguagliabile superba bravura dei campioni ittagliani alle Olimpiadi.

  9. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo

    Io non sono alimentato dalle fonti di quei miei due bravissimi colleghi. Fonti con le quali in vita mia NON ho mai voluto avere a che fare. Neppure per bere un caffè.
    Rifiutai perfino la proposta della buonanima di Casiraghi di lavorare per i servizi di Monaco, che mi descrisse come “potenti e informatissimi”. Proposta che mi fece quando venne a trovarmi a Milano nella redazione de L’Espresso per protestare contro la definizione di “mezza calzetta” fatta dal bon vivant Beppe Piroddi, che li aveva presentati e fatti conoscere, riguardo Carolina di Monaco. Casiraghi aveva inviato una lettera per negare che Carolina fosse una mezza calzetta. Al che io risposi, nella rubrica delle lettere al direttore, che se ne poteva dedurre che fosse una calzata intera…
    Gentilissimo, Casiraghi mi offrì un caffè al Ginrosa, nella galleria che dà su piazza S. Babila. Quando capì che da me non avrebbe ottenuto ritrattazioni mi fece la proposta. Che da bravo fesso rifiutai.

  10. Uroburo
    Uroburo says:

    @Silvy e Peter
    Kribbio! Epperfortuna che non siete campanilisti né nazionalisti!!!….
    Non ho mai capito perché si dovrebbe esser fieri dei risultati di una squadra di calcio o di altri atleti che gareggiano per se stessa molto prima che per una squadra o per una bandiera.
    Il Brasile è, probabilmente, il paese dove si gioca il migliore ed il più bel calcio del mondo, ma rimane un paese del Terzo Mondo, pur con tutte le sue medaglie.
    L’ex DDR era un piccolo paese che vinceva gare a sciupio, ma non aveva null’altro di cui vantarsi.
    La Cina è una grande potenza economica ed in prospettiva scientifica, ma nient’altro. Lo stesso per la Russia.
    Le vittorie sportive sono un dato assai poco significativo al di fuori del loro stretto ambito.
    Un saluto U.

  11. Uroburo
    Uroburo says:

    PS. E l’useggetta di Floyd o dell’assalto al Parlamento, pur con tutte le sue medaglie, sarebbe democrazia?

  12. Peter
    Peter says:

    @Uroburo

    I termini riduttivi in cui lei pone gli sports e la cultura fisica potrebbero applicarsi a molte altre attivita’ umane. Detto, per inciso, da uno che non ha mai fatto sports competitivi in vita sua, piu’ che altro per l’ottusita’ della sua famiglia di origine; pero’ mi mantengo in discreta forma e sono nella sesta decade, usando bici, marce a piedi, nuoto, pilates; il tutto cum grano salis e impegni permettendo.
    Non ho piu’ fatto jogging da quando avevo 20 anni per una brutta rottura dell’Achille destro che non guari’ mai del tutto.
    GB va forte negli sports perche’ investe moltissimo nella cultura fisica dei giovanissimi. ‘Il piu’ fesso’ per cosi’ dire dei miei conoscenti ha una piccola collezione di trofei di nuoto e canottaggio di quando andava a scuola e all’universita’, e volendo avrebbe conteso a livello nazionale.
    In Italia io raggiunsi risultati simili solo negli scacchi, e pero’ tutto a mie spese e senza alcun aiuto o mentoring di sorta.
    Giorni fa una coppia coreana di umili parrucchieri vicino Londra venne visitata da un importante scuola di calcio nel loro negozio; vostro figlio e’ bravissimo (10 anni di eta’), lo possiamo allenare noi e tutto gratis, ma deve farlo ogni weekend; il nostro club ha fornito moltissimi giocatori di alto livello. Il bambino era contentissimo. Molti suoi coetanei passano i weekend con gelati, patatine fritte e portatili.

    P.

  13. Peter
    Peter says:

    @Sylvi

    Oro argento e bronzo vengono pesati molto diversamente.
    Per cui la Croazia ora precede l’Italia, che piaccia o no.
    Guardati ogni tanto le competizioni in diretta e vedi come vengono assegnati i punti.
    Bellissimi da guardare i tuffi, specie se sincronizzati tra partners.

    P.

  14. Peter
    Peter says:

    @Uroburo

    Il Brasile eccelle praticamente solo nel calcio.
    E’ o era classificato comunque come ‘secondo mondo’.

    Lei potrebbe semmai legittimamente obiettare che in US gli atleti neri ed altre minoranze contribuiscono alle glorie olimpiche, in proporzione, assai piu’ della maggioranza ‘bianca’, ma poi vengono trattati a casa loro come i George Floyd.

    P.

  15. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    mi sembra del tutto ovvio che io non ho assolutamente nulla contro lo sport.
    Chi è molto bravo lo fa a livello agonistico o addirittura professionistico.
    Chi non lo è lo fa per il suo piacere personale e per mantenersi in buona forma fisica, un ottimo obiettivo.

    Ho invece molto contro il tifo, che è sempre unito ad una visione nazionalistica o csmpanilistica di surrettizia esaltazione delle “glorie” nazionali. Quali non si capisce mai bene.

  16. cc
    cc says:

    Che da bravo fesso rifiutai

    Caro Pino,
    è più che normale avere dei rimpianti, ma poi occorre analizzare bene i contesti e anche e soprattutto se stessi.
    Per quel poco che conosco della “politica ” che a suo tempo frequentai alla fine mi sono convinto che due sono le caratteristiche ,anzi tre : la prima forse la meno importante, è : mai avere paura delle “cazzate dette “,soprattutto se si rivelano efficaci .
    La seconda è che in fondo , per assurgere a degli alti livelli , occorre essere in qualche modo ricattabili, o magari già avere qualche scheletruccio negli armadi .

    La terza è a mio avviso forse la più importante è guardarsi bene allo specchio e chiedersi : sono disposto a .. sono disposto a .. in parole povere bisogna possedere il “physique du rôle” per essere dei buoni figli di brava donna. (Non mi nascondo però che bisogna avere delle qualità )

    Questo per quel che attiene la politica , sul lavoro poi non è che sia molto diverso, in particolare poi per quel che riguarda le “grandi aziende ” o sei un genio ,(ma io nè ho visti veramente pochi e poi non basta),
    Quante volte ho visto il “sorrisetto di Travaglio ” dipinto in faccia dei “quadri superiori” in merito al fatto di doversi adeguare alle cazzate.
    Poi devo dire che ci sono pure i persuasori occulti, quelli con la faccia da prete ect,ect..
    Devo dire concludendo che almeno per me due cose mi sono rimaste , la prima : dover dire di sì a quella che io ritenevo una cazzata , mi è sempre costato una fatica immensa, ma loro lo capivano benissimo ..se si era sinceri o meno (ci sono delle scuole apposite in merito ) e poi se sei troppo bravo .risulti pericoloso…
    Infine. almeno ai tempi , ci si potevano ancora ritagliare dei margini di trattativa, ora non più..
    Concludendo Il sorrisetto di Travaglio , mi dice molto. ma questo è solo un fatto di pelle ..
    Aggiungerei ancora “dalla mia esperienza personale , che per dire “menate “non occorre necessariamente una laurea. Per cui cara Sylvi , non nutrire rimpianti, anche se quelle dei “laureati “,sono più pericolose.

    cc

  17. Sylvi
    Sylvi says:

    Caro Pino

    io misuro le medaglie dei”piccoli” sports , quelli per capirsi che emergono solo ogni quattro anni, in maniera diversa; sono frutto di lavoro e sacrificio fatti in silenzio dei media, nessuno ne parla.
    Ricordo che mio marito ha fatto tiro con l’arco per parecchi anni,si sfidavano al massimo nel Triveneto e a seguirli eravamo più mogli e figli, qualche volta amici cari!
    Sports che se raggiungono il bronzo vale come oro.
    Per me però un po’ di campanilismo e di nazionalismo ci sta bene altrimenti non c’è nemmeno la spinta a dare il meglio di sè.
    Se l’Aquila friulana combatte contro il Leone di S. Marco non è la stessa cosa di Beppino che combatte contro Toni! Suvvia!

    Io rifrequento finalmente la piscina dopo la clausura e mi sento decisamente più in gamba sotto tutti gli aspetti.

    Sylvi

  18. Peter
    Peter says:

    @Pino

    Della mezza calzetta e scambio tra lei ed il povero Casiraghi francamente non ci ho capito quasi niente.
    E’ comunque ottima regola di vita, e non da fessi, il tenersi bene al largo da organizzazioni segrete, quali che esse siano; a parte quelle ‘ufficiali’, mi viene anche in mente la massoneria. E Travaglio su quel punto potrebbe non avere tutti i torti, no?

    Monaco e’ una citta’ stato e essenzialmente una dipendenza francese autonoma, e one man’s show per la sua gestione interna.
    In assenza di eredi maschi diretti, sarebbe divenuta territorio francese da tempo.

    P.

  19. Uroburo
    Uroburo says:

    Non che la cosa mi interessi molto ma il medagliere non comprende solo medaglie d’oro, altrimenti darebbero solo quelle, come nell’antica Grecia.
    Tutte le medaglie hanno un valore tant’è che si sono cercate misure complessive. Ne ricordo una, non so quanto diffusa, che attribuiva valore 1 al bronzo, 2 all’argento, 4 all’oro. Altre volte ho visto 1,2,3. I metodi erano diversi ma il tentativo c’è stato. U.

  20. Peter
    Peter says:

    @Uroburo

    Le altre medaglie contano, ma la lunga serie di bronzi dell’Italia non vale molto.
    Vada magari a guardare alla classifica internazionale, mi pare che Cechia, Croazia e Svizzera precedano Italia per avere un oro in piu’.

    P.

  21. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    a me sembra che i cosiddetti BRIC abbiano tutti perso il treno, tranne ovviamente la Cina. Il Brasile era Secondo mondo, adesso avrei dei grossi dubbi.
    Il fatto è che non basta avere materie prime e industria per diventare una potenza. Serve un potere finanziario, che ha solo la Cina, serve una condivisibile visione del mondo, che ha solo la Cina, serva un’accettabile equilibrio interno che, per fortuna nostra, non ha nessuno. Proprio quest’ultimo fatto rende lo strapotere useggetta un po’ fragile, e la Cina fragilissima. Ovviamente espongo solo il mio personale punto di vista. U.

  22. Peter
    Peter says:

    Cechia ha ben due ori in piu’, superando cosi’ anche la Germania.

    Riuscira’ Italia a lasciare Tokyo con almeno una terza medaglia d’oro?!

    Difficilissimo dato che mi pare che tutti gli sports in chi l’Italia va benino siano ormai esuariti

    P.

  23. Sylvi
    Sylvi says:

    x Uro

    -Serve un potere finanziario, che ha solo la Cina, serve una condivisibile visione del mondo, che ha solo la Cina, serva un’accettabile equilibrio interno che, per fortuna nostra, non ha nessuno. Uro-

    Che la Cina detenga un potere finanziario sono d’accordo, ma cosa significa che serve una condivisibile visione del mondo che ha solo la Cina, se ce l’ha solo lei non la condivide con nessuno.
    Un accettabile equilibrio interno la Cina se lo sogna per lo sviluppo economico enormemente squilibrato nell’immenso territorio, per il problema ecologico che la sovrasta, per l’enorme divaricazione sociale delle popolazioni che la compongono, infine ..per.quanto tempo riusciranno i politici e i militari a reggere quella dittatura?
    Vediamo come va a finire Hong kong, perchè so per certo che molte sono le braci sotto la cenere.
    Vuole Hong Kong ai suoi ordini, vuole l’annessione di Taiwan, il possesso del Tibet dietro una finta autonomia con il Dalai Lama in esilio, la colonizzazione dell’Africa….mi pare che abbia troppa carne al fuoco!
    Se la Storia ci insegna qualcosa, dalI’Impero Romano a quello Britannico…chissà se studiano la Storia i Cinesi!

    Sylvi

  24. Peter
    Peter says:

    @Sylvi

    E’ pero’ anche vero che la Cina non ha mai realmente avuto un impero coloniale come quello romano gia’ era stato, e poi quello britannico.
    Una volta unificato il ‘paese al centro del mondo’ come i cinesi lo chiamano in mandarino, il che avvenne molti secoli fa, la Cina perse ogni reale interesse per il mondo esterno fino ai tempi molto recenti.
    L’ultima dinastia imperiale venne dalla Manciuria, oggi nordest della Cina, una regione siberiana alla quale i russi hanno fregato moltissime terre e isole.
    Il nome Cina venne dato da noi per la dinastia Ching.
    Ieri abbiamo fatto a casa mia un bel barbecue in giardino, con tempo variabile ma nel complesso soleggiato e senza pioggia.
    Pensa che quattro ospiti erano cinesi, uno britannico.
    I cinesi erano uno di Taiwan, uno di Singapore, uno della fu Manciuria, uno cantonese (sud della Cina). Conversavano tra loro quasi sempre in mandarino con accenti diversissimi. Nessun apparente attrito politico, mai un’alzata di voce, molte risatine cordiali e questo persino dopo due bottiglie di prosecco ed una di ottima vernaccia scolate tra noi.
    Vedi perche’ mi sono simpatici gli orientali? E’ stato detto en passant che Taiwan compete alle olimpiadi solo come ‘China Taipei’ ma nessuno ha aggiunto altro.
    Queli che non si mescolano molto volentieri con altri sono quelli di Hong Kong, ma a volte sono capitati anche quelli. Il fatto e’ che non parlano mandarino, solo cantonese.

  25. Peter
    Peter says:

    Abbiamo fatto orate, trote, salmone, aragoste atlantiche, spiedini di maiale e kebab di agnello. Molta insalata condita con olio di oliva e aceto balsamico che dopo il brexit costano molto di piu’.

    P.

  26. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    un punto fermo della politica estera cinese era che si riconoscono gli stati/governi, non i sistemi. Quindi non si interviene negli affari interni degli altri stati, come ha sempre fatto l’useggetta con la scusa della democrazia (quella del caso Floyd….).
    Il principio della difesa della democrazia è pericoloso perché porta ad infiniti conflitti oppure è un’ottima scusa per prepararli, come ha sempre fatto lo stato romano in tutta la sua storia e l’useggetta per 250 anni.
    Questo principio della politica estera cinese mi sembra giusto e del tutto condivisibile.

    Sono pienamente d’accordo che nessuna grande potenza ha un’accettabile coerenza interna, è proprio la tesi che ho esposto nel mio messaggio delle 9.12.

    Secondo me Xi è un megalomane che si è fatto prendere la mano dai suoi successi dimenticando le enormi fragilità della Cina, prima di tutto quelle geografiche: la Cina è un paese arido con poca acqua e quella poca inquinatissima.
    Avrebbero fatto molto meglio a continuare a volare bassi per altri vent’anni, per non suscitare timori ed invidie, aumentando ancora il loro livello scientifico. E soprattutto avrebbero fatto molto meglio ad avere buoni rapporti diplomatici con tutti i loro vicini.
    Deus dementet quos pe

  27. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    “E Travaglio su quel punto potrebbe non avere tutti i torti, no?”. Alla stessa stregua chiunque potrebbe scrivere su Travaglio quello che lui immagina e attribuisce – SENZA PROVE – agli altri.
    Il magistrato torinese socio della prima ora de Il Fatto Quotidiano, NON è quello specchiato santo sempre correttissimo che si è sempre voluto far credere. Nella sua stanza mentre c’ero io, vari anni fa, ha risposto a una telefonata, alquanto imbarazzante sotto il profilo professionale. Fossi furbo come Travaglio, ci avrei montato su un romanzo, uno scandalo. Magari a puntate.

  28. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Tenga presnete che nel BelPaese NON si fa carriera se non si è “ammanigliati”. Dai grembiulini a Comunione e liberazione. E ai servizi israeliani. MOOOOOOOOLTO più attivi e arruolanti di quanto si usa credere.

  29. peter
    peter says:

    Avevo parlato troppo presto e mai avrei immaginato che un atleta per l’Italia avrebbe vinto l’oro olimpico dei 100 metri!!! Atletica, permettetemi di dire, dominata da sempre dagli afro-americani.
    Lamont Jacobs, nato cittadino US e di madre italiana, lo ha appena fatto. Ed il marchigiano Tamberi vince l’oro per il salto in alto ex-aequo.

    E l’Italia salta al nono posto.

    P.

  30. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter
    Beh, ha dimenticato Livio Berruti, oro nei 200 metri alle Olimpiadi di Roma.

  31. Sylvi
    Sylvi says:

    Orrore Peter!

    Condire l’insalata con l’aceto balsamico! E accompagnarla a tutto quel “ben di dio”,
    A parte il fatto che di aceto balsamico ce ne sono parecchie specie e alcune, se non molte, di qualità molto incerta.
    Infatti si ottengono aceti balsamici aggiungendo caramello all’aceto normale…e lo chiamano balsamico e costa un occhio!
    Il dolciastro dell’aceto è un pugno nell’occhio alla freschezza e croccantezza dell’insalata in genere.
    Forse, un goccetto si poteva mettere sull’aragosta atlantica che mi pare sia ben più grande delle nostre.
    Sull’insalata per gli astemi ci va il limone, per i buongustai qualche goccia di ottimo aceto di vino bianco .Ma per gli inglesi e per i cinesi queste sono raffinatezze italiane!
    Comunque a parte l’aceto, il resto del menù parrebbe invitante se cotto bene.

    Dimenticavo: Visto il medagliere italiano???

    Sylvi

  32. Peter
    Peter says:

    @CC

    Idem risposta per Pino sopra.

    E invece ringraziate adesso un oriundo texano-italiano.

    P.

  33. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    A proposito di Cina

    E’ commovente la disonestà con la quale in Europa (e USA) si accusa in particolare di colonialismo la Cina, che il colonialismo europeo lo ha provato sulla propria pelle ma NON lo ha mai esercitato su popoli e terre altrui. S’è limitata ad avere qualche Stato tributario, che restava autonomo e con governo proprio, e Stati clienti, fino in Madagascar, con accordi ben precisi e mai imposti con la forza.
    E’ particolarmente commovente la disonestà dell’accusa contro la Cina di colonizzare l’Africa! La Cina non solo in Africa si limita a finanziare la costruzione delle infrastrutture necessarie o comunque utili al decollo produttivo. Politica che sta rallentando perché spesso i governi africani sono incapaci e corrotti (dall’Europa) e non sanno mettere a frutto ciò che i cinesi costruiscono.
    Ho visto i cinesi costruire autostrade a tempo di record in Iran, che certo NON è una colonia di Pechino.
    In Africa – come del resto in Sud America…. – NON esistono dittature militari messe in piedi da Pechino, contrariamente ai molti colpi di Stato organizzati dagli USA a partire da quello proprio in Iran del ’51 se non ricordo male la data, e NON c’è nessun Lumumba assassinato su ordine dei servizi segreti di Pechino anziché da quelli degli USA. E la Cina, contrariamente all’Europa, NON ha proprietari delle miniere africane, contrariamente a Europa e USA NON è la padrona di tutte le ricchezze del sottosuolo africano, che sono molte.
    Hong Kong comunque sarebbe dovuta tornare alla Cina fra qualche anno già in base all’accordo con l’Inghilterra, ma anticipare i tempi rispetto quanto firmato con uno Stato che ha un passato di colonialismo feroce anche in Cina più che un male mi pare un bene, un atto dovuto. Si strappano i capelli per Hong Kong coloro che se strafottonodella dura e continua pulizia etnica contro i palestinesi in Israele., che anzi appoggiano anche con vendita di armi. Guarda caso a Hong Kong la “resistenza” contro Pechino è guidata da un cristiano, così come erano cristiani i taiping, che sotto la guida del “fratello minore di Cristo” condussero una guerra civile con un paio di milioni di morti. A Hong Kong finora la polizia nelle manifestazioni NON ha ucciso nessuno e NON tiene in galera migliaia di hongkonghesi di sei mesi in sei mesi senza neppure dire di cosa sono accusati, prassi infame esistente invece in Israele col nostro lurido silenzio assenso.
    Mi spiace per il Tibet, che però era un Paese di una arretratezza neppure medioevale, il Paese, come scrisse Tucci, “delle donne dai molti mariti” perché una donna che sposava un uomo sposava automaticamente anche i suoi fratelli. Ma su questo le femministe non hanno mai fiatato sia pure ex post. Neppure le eroiche suffragette USA e inglesi dei primi anni del ‘900.
    Il “santo” Dalai Lama, così osannato negli USA e in Europa, dice stronzate che neppure Berlusconi: “Se pago una donna per fare sesso compio una brutta azione. Ma se la donna per fare sesso con me viene pagata da un mio amico allora io non compio nulla di male”. E questo sarebbe un grande “Maestro di spiritualità”?!
    Oggi a Lhasa arrivano treni da 600 chilometri l’ora. E se il Dalai Lama si strappa i capelli e fa piangere le “spiritualiste” e gli “spiritualisti” europei e Usa perché “l’industrializzazione sta cancellando le nostre tradizioni” , beh, allora in Italia, Europa e Usa fermiamo il progresso e torniamo ai treni a vapore, anzi ai carretti trainati dai somari. Torniamo cioè alle nostre tradizioni cancellate dal benessere.
    A fare la nostra rovina sarà la nostra sterminata ignoranza e presunzione, intrisa di malcelato disprezzo per “gli altri”.
    P. S. Quel rintronato di Biden – sia pure confondendo l’intera popolazione con il numero limitato dei recenti manifestanti – dice giustamente che “il popolo cubano deve essere ascoltato”. Giusto! Ma da decenni il popolo cubano e il mondo intero chiedono che cessi lo strangolamento economico di Cuba praticato dagli USA con le sanzioni, eppure se ne fotte anche Biden, che anzi le sanzioni le sta indurendoi. Perché Biden NON ascolta ciò che chiede da decenni il popolo cubano? E che chiede da decenni il mondo intero. Ipocrita disgustoso e affamatore. Che approfitta perfino della pandemia del Covid per strangolare ancora di più Cuba, l’Iran e la Corea del Nord.

  34. Sylvi
    Sylvi says:

    x Peter

    Lezioni di buon gusto culinario non ne accetto da un naturalizzato inglese che se arriva a usare l’aceto balsamico sull’insalata è diventato a tutti gli effetti un british culinario doc!
    Comunque io ho l’aceto che uso ovunque per sgrassare e togliere il calcare, poi ho l’aceto dell’Acetaia Sirk della Subida che uso per le insalate e non solo.
    Altro che Ostrogoto!!!

    Ricetta della mia nonna veneziana:
    Alici belle fresche appena pescate e aperte diliscate.
    Salarle e lasciarle riposare su una tavola in pendenza .
    Asciugarle e infarinarle leggermente.
    Friggerle in olio di semi di girasole.
    Accomodarle, asciutte, in un piatto da portata, spargervi sopra un po’ di aglio tritato sottilissimo e abbondante prezzemolo , infine spargere alcune gocce di aceto di vino.
    Più riposano più sono buone e soprattutto un piatto povero degno di un Re.
    Ma voi…avete la Regina, quindi niente di queste squisitezze!

    Sylvi

  35. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Pino,

    tu descrivi una Cina nobile e magnanima che al massimo gira il mondo per far del bene.
    Mio cugino da Hong Kong che vive lì da 50anni non me la racconta così.
    Devo credere che solo i cinesi di Prato sfruttano vergognosamente i loro dipendenti, non pagano le tasse e non rispettano nessuna delle leggi sul lavoro? Mah!

    Sylvi

  36. Sylvi
    Sylvi says:

    x Peter

    Chi disprezza il pesce azzurro, così come il quinto quarto degli animali, non capisce una beata fava di cucina, non lo dico io ma gli chef ultrastellati.
    Ma tu sei un radical chic che memore delle antiche miserie deve dimenticare quel che è stato. Mai sentito parlare dei parvenu?

    Sylvi

  37. Sylvi
    Sylvi says:

    x Peter

    Io ho letto sul link “insalate” che non è la stessa cosa di insalata verde.
    Poi proprio lì c’è scritto che l’aceto balsamico è perfetto con le alici fritte, con i tranci di tonno, con le proteine insomma!
    Fra i miei ricordi d’infanzia ci sono due botticelle che contenevano “la mare” la madre dell’aceto. Il nonno le curava amorevolmente ma non so esattamente che cosa facesse. Mi spiace che non ci sia più nessuno che possa dirmelo.
    Della mia logica formale o sostanziale permetto di sparlare solo a Uroburo, ma che non esageri anche lui!!!

    Sylvi

  38. Peter
    Peter says:

    @Sylvi

    Con te la conversazione finisce sempre ‘a schifio’ come direbbero a Napoli. Infatti, cosa cavolo ne sai del tipo di insalata che faccio e condisco io?!
    Vuoi solo usare il balsamico come pretesto per millantare una ‘saggezza’ culinaria che non esiste ne’ in cielo ne’ in terra e per appoggiare ila tua consueta xenofobia.

    Certo che sento parlare dei parvenus, ne sento o leggo una parvenue su questo blog da anni. Ed il fatto che sciorini le vetuste ricette di tua nonna non cambia la tua sostanza.

    P.

  39. Peter
    Peter says:

    Lamont Jacobs e’ il primo campione europeo dei 100 m dal lontano 1992 col britannico Linford Christie.

    P.

  40. Uroburo
    Uroburo says:

    “… permetto … solo a Uroburo…”
    Haw haw haw … w haw haw haw….
    Cara Silvy, vecchia mia, sai che ti voglio molto bene. In effetti mi sforzo, nelle mie polemiche blogghiste, di non avere più quel tono insopportabilmente ed aspramente polemico che avevo anni fa. Ma se dovessi esagerare “corriggetemi!”.
    Un caro saluto U.
    PS. Ma non ci incontriamo più?
    PS 2. Scusa Silvy ma dopo il menù di Peter bisogna abbozzare… per la materia prima. I condimenti sono personali: io ad esempio non uso l’aceto balsamico. Che se fosse “vero” dovrebbe costare come Chanel 5 e forse anche di più. Amici di Modena mi dicevano che una botticella di 25 litri costa come un appartamento in città.
    PS 3. Ma Mino ci legge? Ettace?!

  41. Uroburo
    Uroburo says:

    Per Peter
    Via, non ci lasci così in sospeso…
    Ci parli delle sue insalate.
    E poi il pesce: come lo cucina?

  42. Uroburo
    Uroburo says:

    @ Pino
    Che la Cina non abbia mai avuto un passato colonialista è un fatto storico. Non aveva neppure le strutture economiche per organizzarlo.
    Ma attualmente in

  43. Peter
    Peter says:

    @Uroburo

    ‘spiritoso’ anche se non usa aceto balsamico.

    Le insalate che uso sono cavolacci miei, per cosi’ dire (non faccio insalate di cavoli, come qualche sapientona chiaroveggente subito attribuirebbe, no doubt).

    Sylvi prima dice che il balsamico e’ terribile sull’insalata, poi incalzata da ottimi links culinari precisa ‘non su quella verde’….
    Lei non era tra gli invitati al mio bbq (grazie a Dio), per cui ?!

    Aggiungerei anche che nessuno sa un accidente del mio passato di cui sarei ‘memore’ dato che non ho mai fatto sviolinate da libro Cuore a differenza di altri o altre.

    P.

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