Il cattivo tedesco e il bravo italiano. La rimozione delle nostre colpe nella seconda guerra mondiale https://m.libreriauniversitaria.it/#!/product/BIT/9788858123850?utm_source=facebook-shopping&utm_medium=cpc&utm_term=9788858123850&utm_content=Libri%20Italiani&utm_campaign=facebook-shopping-lib

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16 commenti
  1. Peter
    Peter says:

    Un libro che non leggero’ di sicuro.
    Gli italiani non erano buoni e bravi, ma i tedeschi in buona parte erano sicuramente cattivi, se non malvagi.

    Invece io consiglio di leggere Il tradimento tedesco scritto un po’ di anni fa da Erik Ruby. Come il Terzo Reich porto’ l’Italia alla rovina

    Peter

  2. Sylvi
    Sylvi says:

    Italiani criminali in Africa settentrionale.
    Italiani criminali in Montenegro e in tutta la Jugoslavia prima, durante , dopo la II GM.
    Italiani criminali durante il periodo fascista contro le povere vittime slave.
    Italiani criminali nei vari campi di concentramento, Rab, Gonars…
    Italiani criminali ovunque, che si sono meritati tutte le disgrazie e le reazioni dei nemici .

    Italiani di merda!!! Va bene così???

    Sylvi

  3. cc
    cc says:

    Carissima ,meglio non scomodare le merde, come già ti è successo con le facce, poiché poi unendo
    le due parole”, si ottiene una verità che attualmente abbonda nel nostro paese, ma non è consuetudine di questo Blog scendere così in basso

    cc

  4. Peter
    Peter says:

    Cara Sylvi,

    Il giudizio sarebbe icastico se gli italiani venissero presentati solo in rapoorto alle genti di quelle parti che, bisogna ammetterlo, ne furono spesso vittime che piaccia ricordarlo o meno.
    Ma se quel suo conterraneo pretendesse di negare che gli italiani fecero molto meno danni e furono meno barbari degli alleati tedeschi (e direi anche giapponesi perche’ il ratto di Nanchino fu una barbarie paragonabile alle bombe atomiche sofferte dopo dal Giappone) allora la musica cambia e come. E mi dispiace un po’ che Laterza lo abbia pubblicato.
    Mi fido molto di piu’ di un Erik Ruby, tedesco, contemporaneo e reduce della campagna di Russia, ergo credo sapesse di cosa parlava.
    Senza affatto peccare di compiacenza per il fascismo italiano , il Vaticano e soprattutto i Savoia, il suo giudizio sul confronto tra tedeschi e italiani della seconda GM e’ inequivocabile.
    Decise anche di non parlare nel suo libro della deportazione degli ebrei italiani perche’ l’essere tecesco e contemporaneo secondo lui imponeva il silenzio. Una persona molto decente.
    Tuttavia, a te sfugge che il vero pregio degli italiani fu la enorme resistenza passiva di molti durante il fascismo, poi la resistenza armata dopo l’armistizio fino alla Liberazione.
    Cosa che in Germania e Giappone manco’ praticamente del tutto.

    Un saluto

    Peter

  5. Sylvi
    Sylvi says:

    …. il vero pregio degli italiani fu la enorme resistenza passiva di molti durante il fascismo Peter

    Ecco, qualcuno ragiona ancora!
    Mio nonno materno andò in laguna a tagliare canne e portarle a Venezia pur di non essere obbligato a prendere la tessera fascista. Mio nonno paterno fu arrestato dai fascisti e poi rilasciato…ma senza tessera.
    Lo zio prese la strada del Sud Africa , ma scoppiata la guerra fu mandato dagli inglesi in campo di lavoro come nemico.
    Un paio di prozii alpini avevano già ” donato” la vita alla Patria sul Carso.
    A casa mia non ci furono camicie nere da adattare per fare il grembiulino di scuola ai bambini , dovettero comprare la tela al mercato nero.
    Numerose erano le famiglie con storie simili, bravissimi gli uomini a mimetizzarsi anche se mandavano i figli a fare i i figli della lupa e le bambine piccole italiane.
    Poi c’erano i maestri, gli impiegati statali, i ferrovieri ecc.volenti o nolenti tutti fascisti anche se non tutti allo stesso modo.
    La mia maestra di prima era soprattutto monarchica ma anche fascista; a sue spese comprava l’olio di fegato di merluzzo per gli scolari denutriti,mandava il sacco di farina nelle famiglie che sapeva lei,
    si preoccupava di tutta la parte burocratica per mandarli in marina, in montagna …e molto altro.
    Questa orrenda fascista fu rapata in piazza da prodi partigiani!
    Al Referendum votò per il Re.
    Nel frattempo i tanti Bocca, gli Scalfari avevano cambiato bandiera e divennero partigiani di prima classe.
    Non era Churchill che disse : 40 milioni di italiani fascisti, dopo la guerra divennero 40 milioni di partigiani? cito a memoria.
    Poi volendo andare a spulciare fra le schiere partigiane ne vedremmo delle belle!
    Chi ha fatto la resistenza passiva durante il fascismo avrebbe davvero meritato una medaglia al valore!

    E se riuscissimo a vedere la Storia con un minimo di equidistanza…allora si che saremmo un Paese normale.

    Sylvi

  6. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    ho la sensazione che il nostro blog si stia avviando verso un aumento della conflittualità che potrebbe portare ad un’altra dispersione. Sarebbe un.peccato, oltre alla riprova di una incapacità a dialogare con l

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    …. (scusate) con persone di opinione diversa dalla nostra.
    Vorrei riprendere il tema del comportamento delle truppe di occupazione nella II GM. Accantoniamo però il tema delle stragi su base razziale perché si tratta di barbarie quasi uniche nell’intera storia dell’umanità per premeditazione e sul piano quantitativo.
    Quanto ai tedeschi, bisogna precisare che il potere della Wehrmacht cessava pochi chilometri dietro la linea del fronte, poi iniziava quello del partito nazista con il suo RHSA e le sue Einsatzgruppen. Si trova tutto su Wikipedia alle voci suddette.
    I soldati regolari violentavano tutte le donne che capitavan loro a vista (ma in questo tutti gli eserciti si assomigliano molto), prendevano tutto quello che poteva servire loro, a cominciare dai viveri (idem), applicavano una disciplina rigidissima che comportavano condanne a morte e percosse per ogni minima cosa, usavano gli abitanti come schiavi e le donne come “materiale ricreativo” in quantità notevolissime. Tuttavia la violenza individuale era scoraggiata.

    Gli italiani non hanno mai perseguito scopi genocidi (se non in Africa che volevano abitata dai loro coloni e da schiavi), ma la violenza privata era più tollerata ed applicata, con forse maggiore crudeltà. Episodi come Debrà Libanòs restano abbastanza unici ed i libici hanno perso in 30 anni metà della loro popolazione.

    I giapponesi erano di una crudeltà abituale e di massa difficilmente comprensibile per noi. I lager giapponesi sono stati i più mortali, ma non hanno mai avuto obiettovi genocidi.

    I francesi hanno lasciato volontariamente morire di fame decine e decine di migliaia di prigionieri tedeschi (compresi donne e bambini), ed anche migliaia di italiani (in Tunisia).

    Con gli americani lo stupro possibile ma non frequentissimo: le donne se le comperavano, a basso prezzo.

    I russi hanno sempre violentato tutte le donne che trovavano, da sempre (se ne parlava dal Settecento), amiche, nemiche o, addirittura, compatriote che fossero.

    Forse gli inglesi erano il meno peggio, se non bevevano.
    Un saluto U.

  8. Peter
    Peter says:

    Caro Uroburo,

    Il rischio c’e’ sempre ma siamo rimasti in 4 gatti.
    Sono breve dato che sono in transito su un ferry verso Jersey per una vacanza a piedi, anzi in bici.
    Il suo excursus mi pare esatto e plausibile; vorrei sono dire a scanso di possibili equivoci, che dicevo ratto di Nanchino in senso figurato; mi pare che l’espressione fu usata per il violentissimo bombardamento di Nanjin, la capitale cinese del Sud, fatto dai giapponesi prima della Seconda GM vera e propria.

    Un saluto

    P.

  9. Uroburo
    Uroburo says:

    @Peter
    Buona vacanza.
    In inglese lo definiscono Lo stupro di Nanchino. Wiki italiana lo chiama Il massacro di Nanchino.
    Visto che han lasciato 300.000 morti (e lasciamo perdere come visto che ci sono le foto a testimoniarlo) chiamarlo stupro mi sembra un po’ riduttivo.
    I giapponesi, nonostante tutte le testimonianze a carico, continuano a negare. Una cosa incomprensibile per un occidentale ma il concetto di verità in oriente è piuttosto diverso dal nostro. U.

  10. Peter
    Peter says:

    Caro Uroburo,
    Conosco molti orientali, cinesi in particolare ma non solo della Cina vera e propria, non mi pare che il loro concetto di verita’ sia proprio diverso dal nostro, quantunque lei potrebbe dire che quelli che vedo io sono piu’ o meno occidentalizzati. Invece ho conosciuto pochissimi giapponesi e molto superficialmente.
    Direi che quello che cambia e’ il modo di presentare la verita’ o quella percepita come tale, forse perche’ le orientali sono societa’ molto collettiviste a differenza delle nostre (pur essendo italiano del sud, vari orientali mi vedono educatamente come molto individualista).
    Gli antropologi hanno spesso notato come persone orientali interrogate dopo avere visto fotografie o quadri notano subito il quadro di insieme, mentre gli occidentali si fissano inconsciamrnte su particolari che ‘risuonano’ col loro personale senso di individualita’ e trascurano quasi tutto il resto!
    Lo stesso si vede nei giochi di gruppo, noi tendiamo a metterci in mostra come individui eccellenti, loro pensano prima di tutto a far fare bella figura alla squadra.
    Comunque il negazionismo degli storici giapponesi e’ ben noto, specie in rapporto alla Cina. Non aiuta che i militari responsabili di massacri civili anche in Manciuria siano stati sepolti con tutti gli onori in posti bellisssimi, infuriando i cinesi. L’imperatore del Giappone non visita mai quelle tombe per discrezione, ma lo fanno quasi tutti i primi ministri giapponesi entranti nel mandato.

    A Jersey nessuno se ne frega niente di maschere e distanze, sara’ per via della prossimita’ con la Francia?!
    Pero ci hanno richiesto passaporto sanitario e PCR test all’ ingresso, fortunatamente negativo

    P.

  11. cc
    cc says:

    Caro Uroburo ,

    ho letto attentamente il tuo appello del 29 Giugno .
    Può essere doverosamente accolto dal sottoscritto, sempreché tutti rispettino alcune regole non scritte.
    Premesso che ognuno è libero di pensarla come gli pare e di scrivere pertanto in consonanza con tale pensiero , non può però pretendere che tutti si adeguino .
    Ora questo è stato un Blog, ove si mischia tranquillamente attualità, casi specifici con la Storia .
    Ed anche in quest’ultimo caso ognuno tenta di tirare da quello che ha letto ,in base a diversi fattori alcune conclusioni.
    Ora nessuno di noi è uno storico di professione, ne consegue che prima regola dovrebbe essere almeno, però, di affrontare certi argomenti con la precisa consapevolezza che far discernere certe conclusioni sulla base di ricordi personali, formazioni mentali dovute alla propria educazione, come “questi ” facenti parte della verità ,mi pare ridicolo.
    Non che non contino, servono semmai solo a capire sovente che “aria ” che tira.
    Bisogna però aver chiaro in mente che se di questo si tratta e se in questo caso si trascende con affermazioni che pretendono di essere la verità, accusando gli altri ,non si può pretendere di essere immuni dalle loro “reazioni ” che possono avvenire anche sullo stesso ” piano ”
    Talmente sono chiare certe affermazioni che non v’è bisogno di scomodare i “retro- pensieri “.

    Approfitto che forse Anche PETER in quanto inglese, mi legge ,che se c’è stato un Esame di STORIA Moderna che mi ha impegnato particolarmente è stato il 600 inglese con letture multiple di vari autori quali Laslett, Manning,Stone,Hill,finendo per finire con Macpherson, con il ” Libertà e proprietà alle origini del pensiero borghese ” tali da affermare che in epoca attuale la semplice e sola analisi delle tabella Gregory King sia decisiva ancor oggi, sotto certi aspetti a comprendere l’aria che tira nella testa delle singole persone.

    cc

  12. admin
    admin says:

    Se nel palazzo dove abito rubano, stuprano e uccidono le cosa mi preoccupa, me ne occupo, ci LOTTO CONTRO e ne scrivo dando conto dei FATTI, delle TESTIMONIANZE, delle PROVE e delle CONDANNE.
    Se poi anche in qualche palazzo di Pechino, Pegolotte di Cona, N. Y., Hong Kong, Trebaseleghe, Mosca, Castelvetrano e Ururi rubano stuprano e uccidono mi interessa meno, molto meno. E CERTO non giustifica né sminuisce quanto accade nel palazzo dove abito.
    So bene che la gran parte dei giornalisti sono approssimativi e spesso cialtroni, se non peggio, come del resto CERTIFICA la realtà del giornalismo: ma forse questo mi giustificherebbe se io facessi altrettanto? Io posso essere me stesso o devo adeguarmi all’andazzo?
    So bene che la gran parte della gente non si lava il culo e va in giro sporca di merda – interi Paesi non sanno neppure cosa sia il bidet o la doccetta annessa alla “tazza” o alla “turca” – ma per quanto mi riguarda evito di fare altrettanto giustificandomi “perché tanto fanno così anche gli altri”. E non credo di essere l’unico che il culo se lo lava per evitare di andare in giro sporco di merda.
    Cedo di essere stato chiaro. Rozzo, ma chiaro.
    Buona serata.

  13. Peter
    Peter says:

    Caro CC,

    Ma si che ti leggo anche se sei spesso un tantino ostico, e mi ricordo ancora la bottiglia di nonsoche’ che ci scolammo nella tua fredda Torino, mentre qualcuno (non diciamo chi) fumava come un turco saraceno, se e’ lecito usare l’espressione sicuramente storicamente e politicamente scorretta.

    Peccato che di storiografi inglesi io invece non ne abbia letto quasi nessuno, quindi ti faccio i miei complimenti.
    Permettimi di precisare, dio bono su questo blog non faccio che precisare, che non sono ne’ mi considero inglese. E’ un discorso complicato, perche’ legalente lo sarei in quanto ho un certo passaporto e risiedo nella old England, ma in pratica sono solo britannico e parlo un inglese ‘non standard’ anche se mi capiscono anche gli anziani poco udenti, vivaddio.

    Un saluto

    Peter

  14. Peter
    Peter says:

    Legalmente, un refuso.
    Oltre ad essere italiano, ovviamente.
    A dire il vero, per la legge inglese sono solo britannico, per quella italiana solo italiano, se mi trovo in un paese terzo decido io cosa sono.
    In pratica, per molti ingkesi sono invece un italiano col passaporto brit, per molti italiani un italiano ‘residente’ in UK ed ignorano tutto il resto, in paesi terzi diventa un casino per ragioni che non sto a dire.

    P.

  15. Sylvi
    Sylvi says:

    A dire il vero, per la legge inglese sono solo britannico, per quella italiana solo italiano, se mi trovo in un paese terzo decido io cosa sono. Peter

    caro Peter ,
    in Italia si sta selvaggiamente discutendo sul ddl Zan e sul significato di “identità di genere” che tu secondo me hai illustrato egregiamente sulle righe di cui sopra.
    Se ho capito bene, ne segue che con le femmine sono femmina, con i maschi sono maschio…insomma decido io!
    Ma …in tempi di Coppe europee con chi staresti in un Italia -Inghilterra?
    Se stessi in campo con l’Inghilterra ti picchierebbero gli italiani e…viceversa..!
    Negli spogliatoi…in quali andresti? E nei WC?
    Se invece ci fossero le gare di nuoto o dei 100 metri piani, su quale corsia ti piazzeresti? Maschi o femmine?
    Infine, tu decidi chi essere , quello che ne pensano gli inglesi o gli italiani non te ne può fregar di meno: E’ così?

    Sylvi

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