La Cina erediterà il capitalismo occidentale?
Il governo cinese respinge il “decoupling” con gli Usa e punta sempre di più sulla “autosufficienza tecnologica”.
Che significa “decoupling”? È il disaccoppiamento tra le due maggiori economie del mondo. Già adesso le imprese statunitensi stanno pensando di rilocalizzare la produzione strategica verso altri Paesi. L’esempio più noto è quello della produzione dei prossimi iPhone spostata in India, ma sono molte le liste che includono più di 50 grandi aziende americane che hanno avviato un processo di trasloco.
Gli USA han paura della capacità economica della Cina e non hanno più intenzione di trasferire le loro attività in questo paese che pur offre grandi vantaggi sul costo del lavoro. Ora temono di perdere la guerra commerciale.
Di qui la decisione del governo cinese di sganciarsi dalla tecnologia americana. Si punta soprattutto su Hong Kong, per farla diventare un centro internazionale di innovazione e tecnologia, che dovrà servire anche per la Nuova via della seta.
Ecco cosa significa “socialismo con caratteristiche cinesi”, cioè capitalismo sul piano sociale, sempre più autonomo sul piano tecnologico, e dittatura su quello politico, ove il premier è un presidente a vita e otto partiti politici legalmente riconosciuti seguono la direzione del Partito Comunista Cinese. Sembra che l’unico problema rimasto insoluto in Cina sia il divario enorme tra le ricche città costiere e le sottosviluppate aree interne.
Intanto questo è stato l’unico Paese al mondo ad aver risentito pochissimo – o addirittura ad avere tratto beneficio – della tragedia del Covid.
Il Pil sfiora il 5% e la disoccupazione è in forte calo.
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