Coronavirus, errori e follie milanesi e lombarde hanno fatto esplodere l’epidemia
A parlare di “diffusione fulminea del virus in Lombardia” è stato, il 6 marzo, l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera.
E di recente la dottoressa Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, centro di riferimento contro Covid-19, in accordo con la virologa Ilaria Capua, docente all’università della Florida, ha detto:
“In Lombardia c’è qualcosa che non comprendiamo. Sta succedendo qualcosa di strano, c’è un’aggressività che non si spiega. Si sono superati i morti della Cina in un’area infinitesimamente più piccola e in un tempo minore. Le ipotesi possono essere tutte valide”.
Tutte valide, eccetto però l’ipotesi che la Lombardia sia stata colpita dalla maledizione di Montezuma o di una macumba o del voodoo di qualche extracomunuario, magari dal malocchio di qualche fattucchiera “terrona”.
Cerchiamo perciò di capire, elencando dei FATTI certi, perché la Lombardia è diventata un epicentro dell’esplosione di infezioni da coronavirus SARS-CoV-19.
Con annesso record di numero di morti che nella martoriata Bergamo ormai supera perfino quello di Wuhan, culla e incubatoio di questo virus.
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