TRUMP: ALTRA CLAMOROSA SCONFITTA DEL GIORNALISMO FACILONE E DEL MORALISMO UN TANTO AL CHILO DELLA “SINISTRA” (?)
Ha vinto Trump. Il confronto Trump-Clinton è finito come è finito per il solito eccesso di moralismo della sinistra (?), più o meno cosiddetta, e per la faciloneria dei giornalisti oltre che per l’indebito irrompere sul palco di “star” del cinema e della musica che hanno la mania di ergersi a maestri di pensiero. Il messaggio di questa “intellighenzia” è in fin dei conti lo stesso dell’aborrito Trump: solo chi ha successo e quattrini può dire cose sensate e intelligenti, illuminare le tenebre, mentre gli sfigati e gli essere umani comuni – cioè la grandissima parte del mondo, Usa compresi – sono solo zavorra incapace di pensare. Incapace di pensare, ma da attrarre al botteghino, dove la si ritiene invece utile, anzi utilissima: venghino, siòri, venghino…..
Trump NON farà quello che si teme faccia, perlomeno non le cose peggiori, esattamente come Obama NON ha fatto quello che si sperava facesse, perlomeno le cose migliori. Trump non farà quello che ha detto di voler fare, perlomeno le cose peggiori, esattamente come Obama NON ha fatto quello che ha detto di voler fare, per lo meno le cose migliori, a partire da un rapporto migliore con l’Islam.Al quale ha preferitoinvece il solito rapporto “speciale” con Israele – ormai Usraele – e con i regimi più infami del mondo arabo, vedi i regimi sauditi e dei vari regnotti del Golfo, tutti wahabiti, cioè il peggio del peggo dell’Islam.
Continueranno a comandare in primis l’apparato militar industriale, denunciato già da Eisenhower, che pure se ne intendeva, e il sistema finanziario “globalizzato”, compreso quello Sheldon Adelson che finanzia anche Netanyahu ed è l’imperatore dei casinò da Las Vegas a Macao. Continueremo perciò ad avere guerre “locali”, perché gli Usa – e l’Europa – devono vendere le armi che producono e smaltire le vecchie sulla pelle degli esseri umani. I palestinesi saranno ancor più trattati come Untermenschen da affarmare, espellere, lasciar crepare, accoppare, rinchiudere in riserve indiane e ai quali cancellare l’identità con l’ennesimo identicidio perpetrato dall’Occidente nei confronti del resto dl mondo.
Trump o Hilary Clinton, come tutti anche gli Usa cambieranno davvero in meglio solo quando sbatteranno la faccia contro il muro. La propria faccia.
L’elezione della Clinton avrebbe se non altro segnato il buon punto della novità di un presidente Usa donna, che faceva seguito all’incredibile elezione di un presidente nero. Ma sotto questo profilo, gli Usa hanno preferito fare un passo indietro.
x Pino
Putin avra’ carte blanche in un’Europa sempre piu’ debole. Avra’ stappato Champagne di annata per festeggiare.
Latinos, neri ed altre minoranza avranno tempi molto piu’ difficili in US.
A New York l’anno scorso, mi resi conto che lo spagnolo era parlato quasi quanto l’ingles, ovunque andassi.
US sara’ molto piu’ isolazionista e protezionista, il che potrebbe precipitare il mondo in una nuova recessione.
Rimane il rischio che in tempi di crisi salteranno i nervi ad un vecchio pazzoide che havil cntrollo di una certa valigetta di bottoni.
P.
Peter, a S. Francisco sui tram, autobus e mezzi pubblici vari gli annunci sono dati prima in cinese (o in spagnolo?), poi in spagnolo (o cinese?) e infine in inglese. Ne sono rimasto molto sorpreso.
Il presidente Usa ha, nei fatti, meno poteri di quello russo o anche solo francese, Trovo Trump orrendo e improponibile, ma non credo proprio – o forse lo spero solo – che possa fare pazzie. Ci sono i poteri reali che tengono prigioniero anche l’inquilino della Casa Bianca e le sua migliori e peggiori intenzioni. Poteri ai quali quella valigetta conviene resti chiusa. Sia da una parte che dalle altre.
La campagna elettorale è stata fatta molto male. Sbagliato inoltre candidare la Clinton, bersaglio fin troppo facile.
Certo, per l’Europa probabilmente la cuccagna è finita. Sarà costretta a nuotare in mare aperto senza scialuppe di salvataggio. Fatto che può essere positivo, ma può anche essere disastroso: dipende se si è buoni marinai o no…
Ho il brutto vizio di leggere qualche libro di Storia, fin da quella antica. Il che non mi permette di essere ottimista. La pace in Europa dura da tempo inusuale…. Per fortuna non è interesse – almeno oggi come oggi – né della Cina né della Russia né dell’India né degli altri Paesi emersi conquistare militarmente l’Europa o farne un deserto. Ripeto: almeno oggi come oggi. Il domani dicono sia nella mani di Dio. Che ha la strana abitudine di non usarle quasi mai al meglio…
Sursum corda!
Un caro (e un po’ allarmato anche da parte mia) saluto.
pino
Condivido in toto. Ma forse, alla fine, e a giudicare dai primi discorsi di Trump da quasi presidente, forse non sarà il cawboy alla Casa Bianca che ci si immagina . Poi, come giustamente lei osserva, il presidente degli USA non ha tutta la carta bianca che molti gli attribuiscono .
Almeno lo spero . Come spero anche che sia errata la sua previsione di una guerra imminente in Europa . A me è bastata quella vissuta dai miei genitori .
Leno
Cosa dire quando operai,impiegati ed appartenenti ai rimasugli della clase media di mezzo mondo scelgono persone o partiti schierati a destra invece di cercare di potenziare quella che ancora si autopropone come sinistra socialdemocratica con varie sfumature operaie?.
La unica spiegazione è quella del disorientamento delle persone per una perdita di direzione ed obbiettivi di tutta una classe política che dimostra di aver ceduto le armi, senza neanche battersi più ,ad una economía divoratrice e che cerca ,ormai,solo di “acchiappare” al volo banconote buttate dalle finestre dei palazzi di “lorsignori” come avveniva durante il feudalesimo.
A questo siamo arrivati,o no?
L.
Trump ha vinto. Non mi fa un gran piacere ma rimane un fatto inaggirabile. Non so se ne possa incolpare la Clinton o se si tratti piuttosto di movimenti di opinione ormai diffusi e generalizzati, ai quali non sarà facile far fronte.
Il cosiddetto populismo (termine che comprende contemporaneamente realtà che hanno ben poco in comune tra loro mettendo insieme rabbiosi anarchci come il Grullo, reazionari di destra come la Le Pen ed i partiti dell’Europa Orientale, ribelli di sinistra come Podemos, ribelli localistici diventati anti-tutto come l’attuale Lega ed un volgarissimo imprenditore speculatore come Trump) diventa sempre più forte in Occidente.
In Useggetta ha votato per Trump il ventre profondo del paese, i bianchi poveri pieni di timoroso rancore e di limitata capacità professionale. Una caratteristica che si ripete con la digggerenza grullina, fatta da incapaci scalzacani.
Il voto è contro la politica ufficiale, quella degli accordi sottobanco, della corruzione diffusa, della sostanziale impunità garantita ai corrotti (è di oggi la seguente notizia letta su Repubblica: “No alla custodia cautelare in carcere per i colletti bianchi. E il ddl ricompatta il Centrodestra”); è contro l’immigrazione generalizzata approvata dai governi occidentali in nome di principi che sono solo in piccola parte realizzabili; è contro i poteri sempre più ampli che la politica e la burocrazia si sono presi. Tutti questi sentimenti sono stati completamente sottovalutati dalle classi digggerenti ufficiali un po’ dovunque. Epperò se la politica dei populisti può anche andar bene a certa destra – a cominciare da quella ittagliota – la loro vittoria è una vera campana a morto per cotesta sedicente sinistra che appoggia senza fare una piega provvedimenti che sono direttamente dettati dalla politica dei Chicago boys, e da almeno 35 anni.
Il voto a Trump, proprio come quello al Banana (non dimentichiamo che la maggioranza della mitica classe operaia vota Lega ormai da decenni, e senza soffrirne troppo) dimostra che il popppolo non possiede nessuna forma superiore di saggezza ed anzi spesso vota proprio con i piedi. E che, a differenza di quel che dice un certo tipo di materialismo dialettico, spesso si vota per fede e non per interesse.
Tutto ciò detto, a me pare che la politica useggetta rimarrà sempre nel suo solito solco, quello che dipende da corposissimi interessi che vanno ben al di là delle singole persone.
Se il presidente useggetta è un cretino comandano i veri detentori del potere, cioè le banche di Wall Street; se invece è una persona intelligente e soprattutto di carattere (come non fu Obama) allora comanda in proprio, ma solo entro certi limiti ben precisi, come ha ben dimostrato la fine dei due Kennedy. Politicamente parlando Trump mi sembra un rilevante cretino. Tuttavia sembra un isolazionista e questo è uno dei grandi temi della politica useggetta, condivisa anche da molte parti dell’establishment.
Probabilmente Trump ci risparmierà una rischiosa politica di scontro con la Russia, mentre non so cosa farà in Asia Orientale, teatro molto più pericoloso. L’Europa dovrà imparare ad arrangiarsi, cosa di per sé neanche negativa. Il resto si vedrà.
Un caro saluto a tutti GP
Diciamo che se mettono al potere un idiota è solo perché chi lo ha eletto si sente degnamente rappresentato. Quel mattino, di buon ora, quando alla radio davano la vittoria del Tycoon praticamente certa, personalmente non me ne fregava una mazza. Saluti e salute a voi!
C.G.
Potremmo aggiungere che la natura dei votanti per Trump in US e’ molto simile a quella della maggior parte di quelli che hanno votato per brexit in UK. Non a caso Trump ha avuto Farage come esempio, modello e persino come consigliere privato.
E’ curioso che Trump venga spesso descritto dai suoi accoliti come uno sincero, che ‘parla col cuore’, mentre a giudizio meditato di molti media e’ un bugiardo compulsivo o patologico.
I russi sono contentissimi, direi che tra fascisti si intendono bene.
Quanto alla Cina, che detiene il 68% del debito pubblico di US, e’ meno contenta dato che Trump ha blaterato di ‘negare’ il debito, con conseguenze tutte da vedere.
Il premier inglese parla gia’ di ‘speciale collaborazione’, lo direbbe anche se avessero eletto uno zombie, mentre il ‘saluto’ piu’ sensato e critico a Trump e’ venuto dalla Merkel, che ha prima ricordato che le basi di intesa tra Germania e US sono sempre state democratiche, liberali, e non condizionate da distinzioni di razze, lingue, religioni, genere, orientamenti sessuali etc.
I francesi si dicono ‘inquieti’.
L’incertezza ha subito provocato il crollo del dollaro.
P.
L’altro punto, gravissimo, e’ che i repubblicani in US controllano adesso congresso, senato e prestissimo la casa bianca. Quindi anche la corte suprema. In pratica, una dittatura a tutti gli effetti.
P.
Una dittatura a tempo determinato .
Scadenza ogni quattro anni .Se avrà fatto bene a parere della maggioranza potrà contare sulla rielezione, altrimenti passerà la mano .
Ma anche così i poteri del presidente degli USA non è assoluto .
Leno
A onore di Hillary Clinton va oggi notato che la maggioranza dei votanti HA in effetti votato per lei.
Clinton ha avuto oltre 200000 voti piu’ di Trump in totale.
Ha perso per via del sistema obsoleto dei ‘grandi elettorali’ per cui la conta dei voti viene fatta stato per stato. E’ assurdo che piccoli stati rurali (e spesso fascistoidi) pesino piu’ di grandi stati molto popolosi dove Clinton ha vinto.
P.
È la ecceziunale democrazia ammeregana da esportazione,bellezza!
L.
Caro Uroburo,
benino ,per molta parte.
Ma …” E che, a differenza di quel che dice un certo tipo di materialismo dialettico, spesso si vota per fede e non per interesse.
Devo dire che questa è una tua interpretazione del materialismo dialettico che io non conosco, probabilmente tu hai “libri ” di Marx ed Engels che io ignoro..saranno degli inediti !
Ti pregherei di segnalarmi i “passi” che confortano la tua tesi !
In effetti non riesco a comprendere dove stia “la fede” in Trump.
caino
in effetti ne vedremo delle belle…proprio sul piano della” pancia” !
Poi, tutto sommato se chi avesse letto il Blog in passato, interpretando bene (io l’ho fatto, se ben ricordi) la nostra cara amica Anita, che di certo NON ERA una cretina, quanto successo era sotto i nostri occhi da parecchio tempo.
Poi non condivido del tutto quel ..”In Useggetta ha votato per Trump il ventre profondo del paese, i bianchi poveri pieni di timoroso rancore e di limitata capacità professionale. Una caratteristica che si ripete con la digggerenza grullina, fatta da incapaci scalzacani.”
Mi sembra che nel tuo ragionamento vi siano un poco di contraddizioni ..alla Peter, tanto per intenderci..!!
Segnalo infine una buona lettura, breve e veloce
http://diciottobrumaio.blogspot.it/2016/11/per-tutto-il-resto-ci-sono-i-talk.html#more
Ciao Caino, ultimamente ho avuto un breve scambio epistolare con la Komare Anita. Mi schifa, quindi sta bene… Salutoni.
C.G.
Per spiriti liberi un pochino più audaci consiglio pure questa lettura
http://www.alterlucas.com/
caino
Eppure da come si sta muovendo in questi primi giorni forse Mr Ciuffo sorprenderà un po’ tutti. E la mia impressione è che i primi ad essere sorpresi sono coloro che l’hanno votato per le sue parole improntate alla lotta anti immigrazione e tutta quella roba. Quegli argomenti della sua campagna per ora non li ha neanche sfiorati .
E comunque molti repubblicani masticano amaro da otto anni, dall’elezione di Obama, ma anche, e forse più, per la Clinton che è da sempre percepita come appartenente a un sistema di potere responsabile, tra l’altro, anche delle guerre e contro guerre antiterroristiche che stanno dilaniando il mondo arabo e creando bei problemi a Francia, Belgio e Inghilterra .
Leno
Sull’era Trump e ciò che porterà in termini di cambiamento non resta che aspettare e vedere . Per quello che conta il mio parere personale ho l’impressione che Ciuffo non si discosterà in maniera eclatante, tanto in politica economica che in politica internazionale, dalle politiche di Obama . Non gli conviene neanche visto che l’economia americana si è ripresa con ritmi per noi invidiabili.
Leno
Caro CC,
come ho scritto, da decenni la mitica classe operara del Nord vota Lega. Senza il minimo rispetto per i propri interessi che vengono negati da un partito che, a parte le manovre del Bassi, non è mai strato capace di far nulla per loro. Decisamente peggio perfin del peggior PD, direi …. A me sembra che il loro voto sia un atto di fede, proprio come quello dei disoccupati di Detroit per Trump o come quello dei pensionati ittagliani per il pregevole Banana.
Che gli stati del centro-nord useggetta abbiano votato in massa per Trump lo dicono (a posteriori) tutti, resta il fatto che Trump ha vinto proprio in (e grazie a) quegli stati.
Però se hai alte interpretazioni sarò lieto di leggerle.
Per Leno Lazzari.
Io credo che Trump metterà presto nel dimenticatoio le sue fragorose promesse. Ma non quella di diminuire le tasse ai super-ricchi e di conseguenza di ridurre quel poco di welfare che c’era. Di autorizzare un uso forsennato del territorio, limitando ogni politica ambientalista.
Non potrà fare tutto quel che ha promesso (ad esempio senza chicanos l’economia useggetta avrebbe dei grossi problemi e gli stessi industriali lo sanno bene) ma certamente appoggerà una politica di aumento delle diseguaglianze, a tutti i livelli possibili.
E le banche non avranno nessun limite nel farsi gli affari loro ma sempre, e come sempre, a spese della collettività.
Un saluto a tutti U.
PS. ALTRE (non alte) interpretazioni. Sorry. U.
Caro CC,
ti allego un articolo trovato in un giornalino locale. Di nessun peso ma che condivido. Parla soprattutto di dati con poche interpretazioni.
Un saluto U.
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• la correlazione con il reddito mostra un recupero sostanziale dei repubblicani presso le classi meno abbienti, insieme ad una diminuzione contenuta presso i più ricchi (che sono comunque in numero molto minore)
• il supporto a Clinton dei gruppi etnici minoritari (NYT definisce così: Black, Hispanic e Asians) diminuisce sensibilmente rispetto ad Obama; il supporto dei White a Trump aumenta solo leggermente, a smentita di un voto ‘razzista’
• quanto al genere, aumenta la propensione del voto maschile per Trump, ma quello femminile diminuisce di pochissimo, a smentita di un voto ‘sessista’.
• La percentuale del voto repubblicano dei White senza laurea aumenta di molto, diminuisce, ma di meno, quella dei laureati
In questa epoca del calcolatore siamo precipitati nella bolgia degli smemorati,dei campioni dell’ignoranza e della supremazia du pilu per cui è meglio darsi alla poesia
L’analfabeta politico” Di Bertold Brecht
Il peggiore analfabeta
è l’analfabeta politico.
Egli non sente, non parla,
nè s’importa degli avvenimenti politici.
Egli non sa che il costo della vita,
il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina,
dell’affitto, delle scarpe e delle medicine
dipendono dalle decisioni politiche.
L’analfabeta politico è così somaro
che si vanta e si gonfia il petto
dicendo che odia la politica.
Non sa l’imbecille che dalla sua
ignoranza politica nasce la prostituta,
il bambino abbandonato,
l’assaltante, il peggiore di tutti i banditi,
che è il politico imbroglione,
il mafioso corrotto,
il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali.
L.
Trump ha vinto, ma va notato che ha preso gli stessi voti di Romney 8 anni fa, il quale perse con Obama, e pochi piu’ mi pare di McCain, il quale perse con Obama 4 anni fa.
A parte la mia consueta critica al sistema iniquo ed obsoleto dei grandi elettori in US, per cui Trump ha vinto in stati rurali e poco popolati con un numero di grandi elettori sproporzionatamente alto, direi che Hillary ha perso per scarso sostegno, non perche’ Trump sia realmente andato meglio in termini di voti. Insomma, come si direbbe a scacchi, ha perso lei, non ha vinto lui.
Purtroppo i neri hanno votato molto meno per lei di quanto non fecero per Obama. Solo il 54% degli aventi diritto (di ogni categoria sociale ed etnica) ha votato. Cio’ non toglie che Clinton abbia preso un numero maggiore assoluto di voti, per cui Trump non e’ ‘il presidente degli americani’.
Si prospetta un’ atmosfera potenzialmente da guerra civile in US negli anni venturi.
Trump tra l’altro nega il global warming, ma non potra’ facilmente tirare US fuori dal trattato di Parigi sulle emissioni.
Sanders gli ha giustamente promesso ‘hell’ se cerchera’ di dividere e didcriminare ulteriormente le comunita’ in US.
P.
Caro Peter,
oltre al colpo gobbo terminale del FBI, pare che in molti stati repubblicani i distretti elettorali siano stati recentemente modificati proprio in modo da attribuendo loro molti grandi elettori più di quanto avrebbero dovuto avere.
Relata refero…. U.
Caro Uroburo,
non ho nulla da obbiettare alle tue osservazioni, in merito al voto ” iuessei”
In effetti esse non hanno nulla a che vedere con il “materialismo dialettico”. Da te citato nel tuo precedente post.
un saluto
Caro Linosse, hai fatto bene a citare Brecht. Penso infatti, che Brecht conoscesse il materialismo dialettico.
un saluto
Caro Gino, è un piacere risentirti.
ma dimmi, la nostra Anita avrà votato Trump ?
un saluto
caino
La komare ha votato sicuramente Trump, e chi se nò? Gli ho mandato un messaggio: “carissima, adesso attaccati al trump”. Non credo lo abbia capito.
Ma Marx ed il materialismo dialettico avevano mai contemplato democrazie elettorali?!
O meglio, ne avevano mai pensato un granche’?!
P.
Comunque, se in America la democrazia ha prodotto Trump, in effetti forse il sistema cinese o singaporeano sarebbe persino preferibile.
Il guaio e’ che i presidenti a vita sono piu’ difficili e lunghi da sopportare.
Ma non e’ da escludere che Trump e famiglia non riescano ad eliminare congresso e senato tout court e non fondino l’impero…
P.
per Peter
Mah …. mi chiedo se il pregevole Ciuffobiondo, che non credo abbia molte capacità di manovra almeno in ambito politico, non lascerà la sostanza del governo a chi se ne intende. Oppure ….. oppure invece non rischi di non terminare il suo mandato (non almeno con i pieni poteri che gli spetterebbero).
per CC
Caro CC,
a volte ti trovo un po’ singolare.
Che le elezioni useggetta non c’entrino un bel nulla con il materialismo dialettico mi sembra una battuta di spirito. Neanche spiritosissima.
Anche perchè non scrivo esattamente per farmi dare il voto, mi limito a scrivere,con estrema modestia, quel che penso e come lo penso. A volte in modo un tantino, ma direi legittimamente, ironico.
Il materialismo dialettico è una buona chiave di interpretazione per i fenomeni politici ed economici, anche se non sempre e dovunque valida. Epperò a mio modo di vedere lo spirito di classe della pregevole e mitica classe operaia, quella teoricamente “rivoluzionaria”, mi sembra assai annacquato. Eppertanto ritengo che la sua mitica saggezza sia anch’essa fortemente in ribasso, che sarebbe poi esattamente quel che ho scritto e che sembra tu non capisca.
Ora, che tu non capisca mi sembrerebbe veramente incomprensibile, mentre che tu non sia d’accordo farebbe invece parte dell’ordine normale delle cose.
Non che io creda più nelle rivoluzzzioni (visti i risultati novecenteschi – ma anche di prima- forse sarebbe stato meglio fare delle normali e tranquille riforme) ma una sinistra che applica le politiche economiche (e non) ultra-liberiste dei Chicago boys non si distingue più dalla destra (che in Ittaglia rimane, come sempre, quella fascio-clerico-mafiosa). Ecco io preferirei una sinistra convintamente socialdemocratica, che faccia la sinistra socialdemocratica. Alla Jospin, tanto per non far nomi, o alla scandinava. Magari riconoscendo all’iniziativa privata quel ruolo importante che comunque ha.
Un saluto a tutti U
Caro Uroburo,
che tu pensi quello che scrivi, non l’ho mai messo in dubbio , (ci mancherebbe altro !)
Consentimi solo di dirti ,che talvolta “legittimamente “anche il sottoscritto si esprime in modo ironico “tantino”.
Epperò mi scuserai se insisto nel ribadire che Marx ed Engels “padri” del materialismo dialettico ,indicarono nella classe operaia del loro tempo come una delle possibili soluzioni delle conseguenze tragiche delle contraddizioni insanabili del capitalismo (adesso va di moda chiamarlo Economia di mercato)
Sulla mitica “saggezza” della classe operaia ,oserei dire che i “due” non si espressero mai nei termini da te indicati, anzi..
L’intero impianto del materialismo dialettico resta a mio modesto avviso intatto, nel suo insieme, classe operaria o meno.
Cosa resta ?
Resta il mondo dei salariati a vario titolo
Restano le contraddizioni insanabili del capital -imperialismo e le conseguenze che mai come oggi abbiamo di nuovo il piacere di assaporare.
Resta il fallimento delle Socialdemocrazie mancanti del Welfare.
Resta il futuro prossimo venturo tutto da ridere o piangere alla bisogna.
Sulle “rivoluzioni ”
Le rivoluzioni ,mio caro, sono come le epidemie del passato.
Non sono né auspicabili, né deprecabili di per sé, nemmeno invocabili dai singoli o da “gruppetti di intellettuali”. Scoppiano quando né esistono le condizioni, indipendentemente da chi le auspica o le depreca.
Quello che succede durante e dopo, non sta scritto da nessuna parte, che io sappia.
un saluto
caino
Caro CC,
Marx è morto nel 1883 ed Engels nel 1895; dopo di allora il marxismo ha avuto una lunga storia ed è passato attraverso varie vicissitudini. Durante le quali tanta gente ha parlato di superiore saggezza della famosa classe rivoluzzzionaria. Non credo di essermelo sognato di notte, visto che l’ho sentito “io personalmente con le mie proprie orecchie”. Direi che la tua presentazione è un tantino astorica, cosa che mi sembra grave per un materialista dialettico (o storico).
Le contraddizioni insanabili del capitalismo ci sono, io stesso ne ho indicato quella che a me sembra la più grave in scadenza in un arco di tempo neanche troppo lungo (suscitando le ilari proteste di Peter). Tuttavia ogni regime politico-sociale si porta con sé le sue, proprio come dicevano i famosi due.
Ma rispetto a tutti gli altri sistemi precedenti a me sembra che il capitalismo abbia la caratteristica di essere particolarmente flessibile, quindi la famosa crisi finale, quella che si aspetta più o meno da un secolo e mezzo, (sempre problema ambientale a parte) la rimanderei a tempi assai lunghi.
Certo le rivoluzioni scoppiano soprattutto per conto loro non certo per decisioni dei singoli, i quali singoli però possono oppure no prendere la palla al balzo, e soprattutto possono dare indirizzi ben determinati, ma non necessari né obbligatori, alla rivoluzzzione ormai in atto.
Non era obbligatorio per i giacobini decapitare il re, che per altro neppure se lo meritava, ed il Terrore ne fu la logica conseguenza; e poi l’impero. Di creare un regime a partito unico a Lenin non l’aveva ordinato il dottore, lo stalinismo ne fu la logica conseguenza. Tutte cose scelte proprio da singoli e da piccolissimi gruppi di intellettuali, a differenza di quel che sostieni tu, come fu in tutta la rivoluzione bolscevica in blocco e quella francese pure. Tutte cose previste da Kautski, Bernstein e dalla Luxemburg (ed in Italia da Turati che non era tanto meno degli altri tre).
Forse sarebbe stato meglio non forzare troppo la mano e fare il passo secondo la gamba, una dote che quasi mai hanno gli intellettuale rivoluzionari. La logica conseguenza si è vista nel1804 e nel 1989. E ne stiamo ancora pagando il prezzo.
La socialdemocrazia è in crisi, ma non là dove si è instaurata da molto tempo, quindi lascerei quanto meno il beneficio del dubbio. Certo è che la crisi dei comunismi mi sembra infinitamente più tragica. Purtroppo la sinistra non ha mai perso il tempo a spiegare perchè e le conseguenze si vedono anche in questo caso.
Un caro saluto a te e tutti U.
x Uroburo
Le mie non erano ne’ proteste ne’ tanto meno ironiche, dato che il capitalismo ha provocato terrificanti catastrofi ambientali, come il global warming, e l’anno corrente e’ il piu’ caldo finora sui records.
Ed ora abbiamo un capitalistone pronto ad insediarsi alla casa bianca, il quale nega platealmente il global warming e sostiene a piene mani i combustibili fossili.
Dicevo pero’ che finora la scienza ha trovato sempre nuove soluzioni (a prezzi sempre piu’ alti, forse) ivi comprese nuove risorse tout court.
La fiducia capitalistica in scienza e tecnica implica un elemento di ‘gamble’ o gioco d’azzardo sul futuro, per cui non e’ affatto detto che l’umanita’, o la grande maggioranza di essa, sara’ ancora a ‘crescere e moltiplicarsi’ non dico per millenni come dubitava lei, ma forse neanche per appena altri due secoli, o uno soltanto! Chi vivra’ vedra’.
Ammetto che le scoperte degli ultimi anni sono davvero da fantascienza, ne ho elencate alcune giorni fa. Stanno anche mettendo a punto una mini-navicella spaziale che pesera’ appena un grammo, raggiungera’ un quinto della velocita’ della luce, e mandera’ alla Terra immagini e dati del pianeta scoperto a Proxima Centauri appena 25 anni dopo la sua partenza futura. Mi pare che la navicella o sonda utilizzara’ la radiazione cosmica di fondo come propellente o ‘risorsa’.
Cio’ non toglie che le calotte polari siano ridotte gia’ a meta’, il clima peggiori di anno in anno, la popolazione umana aumento, le specie animali evegetali si estinguano, e la biodiversita’ si riduca sempre piu’.
P.
A proposito, oggi c’e’ la ‘superluna’, la luna e’ appena 220000 miglia dalla terra, la distanza piu’ breve dal 1948; uscite a guardarla se potete, e’ 14% piu’ grande di una normale luna piena.
P.
Caro Peter,
non ho mai messo in dubbio le grandi possibilità della tecnica (la scienza mi sembra un’altra cosa) ma i problemi ecologici di cui parlavo non sono tanto risolvibili sul piano tecnico, almeno per ora.
Prima o poi i combustibili fossili si esauriranno, dopo aver inquinato tutto il pianeta; l’acqua potabile è sempre più scarsa ed intere regioni, ed assai popolose, ne mancano già; per di più l’acqua sta rapidamente perdendo le sue capacità rigenerative. L’aria è sempre più inquinata ed è un dato planetario. E soprattutto non si sa assolutamente di quanta altra anidride carbonica potrà essere assorbita dagli oceani.
Ognuna di queste questioni potrebbe provocare catastrofi naturale di livello indeterminabile ma comunque gravissimo.
Una crisi ecologica non viene esclusa da nessuno degli scienziati che si occupano di questi problemi i quali dicono anche che il tempo di non ritorno se non è già stato passato è comunque vicino.
Ma una crisi ecologica di dimensioni planetarie potrebbe realmente fare a pezzi questo sistema predatorio ma purtuttavia – ed è questa la vera divergenza tra me e CC – estremamente stabile nel suo precario equilibrio. E forse anche potrebbe ledere gravemente la stessa vita su questo barbarico pianeta.
A parte tutto ciò, la luna è realmente bella da vedere stasera, nonostante una temperatura gelida anche per una sottile ma dolorosa bava di vento.
Un saluto U.
x Uroburo
La tecnica e’ conoscenza vera. Il dualismo o frattura scienza – tecnica esiste prevalentemente nella mente degli italiani, ed ha prodotto danni gravi al paese da secoli.
I grandi scienzati erano e rimangono prima di tutto grandi tecnici. Unica possibile eccezione sono i cosiddetti matematici ‘puri’. Ma non necessariamente; Turing era un grande matematico ma decodifico l’Enigma dei tedeschi nella seconda GM e pose le basi per i moderni computers.
P.
Caro Peter,
se fosse vero quel che lei dice vorrebbe dire solo che all’estero talvolta semplificano un po’.
Sulla differenza tra scienza e tecnica e sui pericoli della tecnicizzazione han scritto molto Heidegger e Jaspers, ed in generale tutta la filosofia post-positivista, da Nietzsche in poi. U.
E poi che i grandi scienziati siano stati anche dei grandi tecnici mica ha a che fare con la differenza tra scienza e tecnica, scusi. Sono due campi ontologicamente diversi. U.
Problemi di Scienza e tecnica.
Sono rimasto incuriosito del discettare tra Uroburo e Peter sul problema della presunta o vera “frattura scienza -tecnica.
Sarei quasi tentato di dar ragione a Peter, se non fosse che il mio amico sovente tende ad affermazioni perentorie ,le quali portano ad affermazioni univoche e perentorie del tipo :
” La tecnica è conoscenza vera. Il dualismo o frattura scienza – tecnica esiste prevalentemente nella mente degli italiani, ed ha prodotto danni gravi al paese da secoli.
I grandi scienziati erano e rimangono prima di tutto grandi tecnici.”
Tralasciando il riferimento all’italietta nostrana che veramente ha poca importanza nel merito del problema ,riportando semmai al vecchio e superato problema di cosa ne pensasse Aristotele o alle implicazioni della filosofia di Benedetto Croce, per non dire poi di Giovanni Gentile ed altri, posso sinceramente affermare che per quel poco (o veramente poco che so) il problema nel corso dei secoli, a partire da Galileo in poi ,si sia sostanzialmente affermato attraverso un processo storico -dialettico.
Tal problema ,prima si era un po’ arenato tra i dotti di Parigi ,che stavano ore a discettare su quanti cherubini potessero albergare contemporaneamente sulla capocchia di uno spillo.
(ma anche in questo caso v’è forse una ragione, storica , che ne spiega il perché )
Per tornare al nostro problema mi sembra che non vi possa essere una distinzione netta tra categorie del nostro pensiero che tracciano linee di demarcazione netta .
Mi sembra che grandi pensatori (scienze naturali)abbiano prodotto “grandi idee” sulle quali grandi ” tecnici “abbiano prodotti sperimentazioni ,le quali producendo anche nuovi apparati abbiano costretto poi “grandi pensatori” a ricimentarsi su nuove questioni che gli esperimenti lasciavano insoluti e così via.
Meglio sarebbe cimentarsi sull’uso della tecnica o tecniche ., che li vari andazzi politico economici hanno prodotto, ma in questo caso , è un altro DISCORSO.
Alcuni percorsi sono abbastanza chiari almeno per me : Volta, Maxwell, Ampere Faraday ,Biot -Savart Oersted ,Hertz e Edison o Marconi., tanto per rimanere in campi a me, meno oscuri..
Infine , dopo aver avuto a che fare per un quarantennio con le Onde Elettromagnetiche ed antenne varie ed altri supporti vari, ancora mi rimane Oscuro come diavolo si riesca a visualizzare il fenomeno della “propagazione nel vuoto “come fenomeno della polarizzazione del vuoto con produzione di particelle “virtuali “elettrone-positrone che si annichilano in tempi brevissimi..
Ma già , questo è un problema mio e del fatto di non aver mai studiato la matematica necessaria per comprendere a fondo la “meccanica quantistica ” meglio ancora , l’elettrodinamica quantistica ed altri ammennicoli vari.
Il problema è mio , e penso che non freghi nulla a nessuno.
Purtuttavia ,anche se questo tarlo che mi pervade, non penso di suicidarmi, mi accontento di ripassare il materialismo dialettico.
un saluto dialettico a tutti !
caino
Per intanto ci si può occupare di questa mini-storia
http://social.excite.it/Viaggi/Viaggi/Perche-negli-altri-Paesi-non-esiste-il-bidet?utm_campaign=outbrain&utm_source=brax
e dei possibili risvolti socio politici
caino
Peter domanda …..
Ma Marx ed il materialismo dialettico avevano mai contemplato democrazie elettorali?!
O meglio, ne avevano mai pensato un granche’?!
A parte il fatto che le Democrazie elettorali erano, all’epoca dei ” due”, assai limitate sia nel numero che negli aventi diritto (censo ) e che era una delle battaglie politiche dei “ceti progressisti”, anche qui però con molti distinguo e limitazioni, a partire dai Livellatori inglesi del 600.
Detto ciò mi par di ricordare che la battaglia per il suffragio universale (almeno maschile)facesse parte della battaglia della Prima Internazionale.
Non credo però che i ” Due ” pensassero che con questa modifica fosse finita la Storia, (anzi) ne cominciava semplicemente un’altra,
Direi che la poesia di Brecht postata opportunamente e tempestivamente da Linosse , poco sopra, caschi a fagiolo ,
Siamo dunque ancora dentro la Storia, (e le elezioni ammerecane lo confermano)e la crisi delle liberal democrazie e delle social -democrazie è tutt’ora viva e vegeta.
Uroburo fida nella capacità del Capitalismo, invece, penso , che nemmeno la Fenice possa rinascere all’infinito .
Sulle capacità o meno invece o sensibilità del Proletariato o classi subalterne di rendersi conto o meno in Italia , (non Marx di certo) si è fatta troppa confusione tra le Avanguardie dei consigli operai specializzati di Gramsci e le masse nella loro globalità.
Si è sempre tirato a campare nel breve spazio di una vita, questo vale però anche per le masse dei “piccoli borghesi”.
Detto ciò, tutta la Storia del novecento è lì che lo dimostra. ,salvo breve parentesi tipo 68, che in ultima analisi più che fatto politico , fu fatto di costume e se ” costume” piace a “consumo “non cambia nulla.
caino
Uroburo fida nella capacità del Capitalismo, invece, penso , che nemmeno la Fenice possa rinascere all’infinito . CC
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No, caro, neanche un po’, visto che giudico le capacità del capitalismo molto distruttive.
Io penso che il capitalismo sia un sistema infinitamente più solido di quanto non si pensi (sempre crisi ambientali generalizzate a parte).
E penso anche che ci sia un rapporto tra iniziativa privata e libertà (tout court).
E che l’iniziativa privata abbia un valore in sè proprio come l’ha la libertà. Almeno fino a quando (molto presto nella realtà storica ed oggettiva dei fatti) il potere economico non diventa prevaricazione.
Dopo di che (quindi già da subito) l’iniziativa privata deve essere comunque ritenuta legittima ma si deve far in modo in modo che la ricchezza non diventi prevaricazione. Insomma no al sistema useggetta per come lo conosciamo ora perchè non è altro che una plutocrazia.
Un sistema di controllo della ricchezza si chiama socialdemocrazia, almeno finora. E pare che abbia funzionato meglio di tutte le forme di socialismo (per non parlar del comunismo) sperimentate finora.
Un saluto U.
E’ IN RETE IL NUOVO ARGOMENTO.
BUONA LETTURA.