UNA GIORNATA DI LAVORO AL MACELLO

Ha mangiato carne per tutta la vita, poi un giorno Faith ha trascorso una giornata di lavoro in un macello. Quella notte ha cambiato la sua vita ed è diventata vegana. Lei è una voce testimone per tutti gli animali. Ecco la sua lettera. Giorno in cui ho accettato il lavoro: “Oh mio Dio! Se ci penso…Ho sempre mangiato carne e latticini e non ci ho mai pensato su due volte. Sono stata senza lavoro per più di due anni ma finalmente ho trovato lavoro al macello. Non ho mai pensato a quello che potrebbe accadere, sono solo contenta di avere un posto di lavoro.”  “E’ durato un giorno. Non sono riuscita a rimanere. E’ stata la cosa più orribile che abbia mai visto in vita mia! Non c’era nulla di umano là dentro. Sono tornata a casa il Venerdì in lacrime. E l’odore! L’odore della morte, posso ancora sentirlo sotto le narici! Da allora non riesco a dormire una notte intera, quelle immagini sono dentro alla mia testa e non posso più dimenticarle. Non ho mai più sentito il desiderio di toccare di nuovo la carne.

Non pensavo che sarebbe stato così. Non ho mai provato nuove diete o cambiamenti di stile di vita, perché i miei nonni ci hanno allevati in una fattoria”. “Quello che ho visto però era atroce e quello che ho vissuto la notte scorsa, mi ha fatta stare male fisicamente e moralmente. Ho fatto sei docce, continuavo a sentire l’odore del sangue e della morte. Non so come avverrà il mio cambiamento ma ho intenzione di farlo. Ho due bambini, ma non compreremo mai e poi mai più carne. Voglio provare un’alimentazione vegan. Solo il pensiero di acquistare carne e doverla cucinare, ora mi fa sentire male. E durato un giorno il mio lavoro e non sarebbe mai potuto durare di più. La prima settimana dovevo solo guardare per imparare ma non  avevo idea di ciò che avrei visto nel macello!” “Mi sento così stupida perché alcuni dei miei amici da tempo sono vegan e ho pensato che fosse semplicemente una scelta folle, che seguivano una nuova tendenza hippy. Ora mi sento male per aver giudicato le loro decisioni.

Mi è stato detto di guardare documentari e non l’ho mai fatto. Ho sempre pensato che gli animali non soffrissero nei mattatoi ma che venissero prima storditi e poi uccisi all’istante. Non è così! Sono vivi e urlano. E anche se fossero morti, il sangue solo quello… OH MIO DIO! 1 ° giorno: “Sono seduta qui stasera e tutto è ancora nella mia mente come se fosse ieri. Sono stata senza lavoro per così tanto tempo, ed ero così contenta di avere un lavoro. Ho creduto che era tutto ciò che volevo che era umano! Gli animali non sentono! C’era un grande paddock accanto al macello, pieno di mucche, stavano mangiando l’erba e tutto sembrava normale. Ho sentito una fitta di tristezza nel sapere che la loro tranquillità sarebbe durata poco ma il peggio l’ho visto dentro alla struttura. Mi hanno mostrato la stanza macelleria, sembrava il negozio di un macellaio. Tutto normale e non mi ha impressionato più di tanto. Poi nel proseguire mi sono avvicinata e ho accarezzato una delle mucche. Da tempo non mi ero avvicinata ad una mucca, da quando i miei nonni avevano la loro fattoria. Mi è stato mostrato la camera di imballaggio e ho incontrato gli altri dipendenti e poi uno di loro mi ha detto “metti su questi, devi andare e devi vedere come si svolge il lavoro”. “Mi ha dato degli stivali di gomma e un grembiule di plastica e poi siamo passati attraverso delle enormi porte dove le mucche erano allineate vive una dietro l’altra e si lamentavano, non era il solito “muu” , quello che fanno di solito, era chiaro che avevano paura. Alcune delle mucche urinavano spesso e lo facevano per la paura.

Così, dopo aver attraversato più porte, mi è stato detto che non mi sarebbe piaciuto quello che avrei visto da lì a poco, ma così è la vita. “Parte del settore agricolo vive con le mucche che sono state allevate per questo scopo” ha detto l’uomo che mi accompagnava, secondo lui non avevano altro scopo per cui vivere”. “Un uomo ha aperto un cancelletto dove era tenuta una mucca e le ha bloccato la testa. Ha cominciato a lottare e mi sentivo male, ma mi sono convinta che faceva parte del suo destino, della vita. Questo era il suo scopo. Qualcun altro in quel momento si è avvicinato con un attrezzo che sembrava una piccola asta ma che serviva per lo stordimento. L’animale colpito è caduto immediatamente a terra e mi aspettavo che fosse morta. Proprio così. Ma non lo era. Tremava e mi hanno detto che erano solo i nervi, la mucca era morta e il suo cervello non avrebbe sentito nulla. Ma dopo circa un minuto mentre hanno legato le sue gambe, ha cercato di alzarsi in piedi. E Questi non sono i nervi cazzo! E’ inciampata e ha cercato di nuovo di rialzarsi ma è stata issata per le zampe posteriori. Ho chiesto se era morta e mi è stato detto che lo era. Ma i suoi occhi erano aperti e per un momento i miei occhi hanno incontrato i suoi. Poi è rimasta appesa per le zampe ad una zona di piastrelle tutte bianche, simile ad un enorme box doccia con uno scarico nel pavimento.

Un uomo mi disse: “Lei non potrà mai avere a che fare con questo lavoro se per aver visto questo è già turbata.” L’operaio si è avvicinato e mentre la mucca stava ancora lottando gli ha tagliato il collo, mentre lei lottava disperatamente per liberarsi! E ha gridato. Ha sbattuto la testa di scatto prima in avanti e poi indietro. Il sangue è schizzato, ha spruzzato tutto il muro mentre altro sangue scendeva dal suo collo. Il suo “muu” è diventato meno forte e sempre meno forte fino a quando non aveva più forza per lottare e il dolore e la morte ha finalmente messo a tacere il suo dolore.Ho guardato verso il basso. Ero in piedi quattro piedi dall’animale e gli stivali erano di colore rosso vivo, appena coperto di sangue. “Non ho mai visto così tanto sangue e non conoscevo l’odore del sangue. Che odore! E’ un odore metallico, di morte, come quello della mucca che è stata appena uccisa in questa stanza ancora sanguinante, mentre stava per arrivare il turno della successiva che ha subito esattamente lo stesso trattamento. Di nuovo i medesimi step: lotta, occhi aperti e muggito feroce e anche qui hanno detto che erano solo i suoi nervi. La mucca è morta di morte cerebrale a causa dello stordimento! Ma io non credo.

Rimasi lì a guardare sette vacche uccise e non ho fatto nulla, ero come impietrita. Dopo la quarta ho dovuto andare fuori e vomitare. Mi è stato detto di mettere un panno con del Vicks sotto il naso per eliminare l’odore. Ho pensato ai miei figli e che avevo bisogno di  un lavoro e così sono tornata dentro e ho visto l’uccisione di altre tre mucche. Poi sono tornata fuori nel punto in cui le mucche erano vive. Mi sono tolta stivali e grembiule e sono tornaita nella stanza prima del macello, dove gli altri dipendenti hanno cercato di consolarmi suggerendomi che era troppo presto per me per assistere alla macellazione. Così ho atteso la fine del turno di lavoro nella stanza antecedente al macello, quella che non mi aveva dato fastidio prima.

Quando ho finito il mio orario ho detto a loro che non sarei tornata su quel luogo e hanno capito. Mi hanno dato 75 dollari anche se ho solo guardato e poi ci siamo salutati. Il mio ragazzo mi ha detto stasera che il sangue non ha odore, quello che ho sentito è immaginato. E gli ho detto- ‘hai mai visto un vero e proprio diluvio di sangue? Litri e litri di sangue che scorrono sopra i tuoi piedi?’ Non ho mai sentito tanto dolore per un altro essere vivente come quello che ho provato per quelle mucche. Ha avuto un effetto drammatico su di me, un’esperienza che non dimenticherò mai più.

Sto ancora piangendo stasera mentre sto scrivendo questa lettera e per un certo verso forse è un bene che io abbia visto. Dopo quel giorno ho parlato con i miei tre amici vegani. Ho chiesto scusa per aver criticato loro e la loro decisione quando hanno fatto una scelta vegan. Me, ero una mangiatrice di carne convinta di essere nel giusto. Mi dispiace tanto per averli derisi. Loro hanno accettato le mie scuse e ora sono disposti ad aiutarmi nel percorso di transizione di me stessa. Una cosa so per certa ed  è che mai e poi mai mangerò di nuovo carne. Non potrò mai più dimenticare quel venerdì. Ogni dettaglio, ogni suono, ogni odore, rimarrà impresso nella mia mente come il momento che mi ha cambiato la vita. Sono disgustata da quanto mi è stato detto e dal fatto che mi hanno mentito, che lo  stordimento li uccide. Da allora ho scoperto che in realtà non è così. Mi sento ancora male e ci vorrà del tempo perché io possa riprendermi ma sono determinata a fare anche il più piccolo cambiamento.

Gli animali non meritano questo. Vorrei solo aver visto tutto prima. Ora che ho visto quello che ho visto, sostengo pienamente la scelta di un’alimentazione etica e vorrei che ognuno si renda consapevole della crudeltà dei nostri macelli definiti da molti “umani”. 

Fonte: http://www.nonsoloanimali.com/il-mio-primo-e-ultimo-giorno-di-lavoro-al-macello-lettera-di-una-donna-sconvolta/

14 commenti
  1. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Una mia amica da ragazza abitava a Roma a fianco al macello comunale, rione del Testaccio. Mi ha detto che i muggiti terrorizzati e di dolore delle mucche si sentivano anche di notte. E le mucche l’odore di bestie uccise che aleggiava al macello lo sentivano appena arrivate e scalciavano per tentare di scappare e muggivano spaventate.

  2. Linosse
    Linosse says:

    Non sono un vegano ma devo ammettere che quando considero la sofferenza dei nostri compagni di viaggio su questa terra che per una errata convinzione umana devono essere a nostra completa disposizione ,come del resto tutta la natura,e sui quali non abbiamo mai avuto nessuna pietà ,mi viene da ricordare sia per me stesso che per tutti gli altri che leggeranno questo scritto quanto poco homo sapiens sia rimasto in me e in noi.
    Basta con” chiudiamo un occhio “per aprire la bocca e soddisfare la gola con la carne.
    L’uomo ,forse almeno per una ennesima favola metropolitana ,si considera un’animale razionale ;vediamo fino a che punto è vera questa considerazione sotto il punto di vista dell’alimentazione.
    Secondo moltissime stime per ottenere un kg. di mais occorrono circa 1000 l. di acqua,per un kg. di grano circa 3000 l. per 1kg.di pollo circa 3900,per un kg di carne di maiale 6000 l. per arrivare alla sproporzionata carne di vacca con 15.000 l.
    Se poi ,oltre ai consumi sproporzionati di acqua che ormai comincia a scarseggiare, consideriamo l’impatto ambientale passiamo alla fase umana demenziale,antibiotici che ormai non hanno più effetto per l’uso sconsiderato negli allevamenti animali,inquinamento dei suoli e delle acque per le deiezioni e produzione di gas animale(e non lo fanno per vendicarsi di noi ma per una normale esigenza naturale)
    E tutto per una pezzo di carne morta dopo le sofferenze in vita fino alla morte di questi poveri animali che hanno avuto la sventura di coabitare con noi e con il “razionalismo” sono passate ad essere considerate solo machine animate,fecondate ormai artificialmente ,nutrite artificialmente in ambienti artificiali per essere ,alla fine,ammazzate in modo brutale.Pensiamo quindi a cosa stiamo ingerendo e ricordiamo che queste “machine animate” stanno anticipando i tempi in cui anche noi passeremo ad essere considerati(a pieno merito) “machine produttive” in fase obsoleta .
    La pietà ormai non fa più parte della natura umana,basta vedere a come siamo ridotti ,per cui possiamo tranquillamente trascurarla ma ricordiamoci che se il semplice sonno (almeno dopo c’e il risveglio)della ragione produce mostri la mancanza della ragione cosa potrà mai produrre?
    Per due buone motivi,uno razionale l’altro ético non sarebbe meglio orientare i consumi,almeno quelli alimentari,in modo consapevole e preservare cosi le risorse vitali del pianeta?
    Chiudo ricordando che nel 2000 la produzione di carne è stata di 233 milioni di tonnellate e si stima che nel 2050 sarà di almeno di 465 MILIONI di tonnellate.
    Secondo gli antichi greci politeisti ( che non credevano quindi nel nostro unico Dio per noi infinitamente buono e creatore di tutte le creature e che ,secondo il disegno divino,non dovevano assolutamente ,dopo infinite sofferenze, trasformarsi unicamente in bistecche)l’ uomo giusto è colui che si aggiusta alla natura e tenendo in conto che stiamo tagliando ,da stolti sconsiderati, il ramo su cui siamo appoggiati vediamo di smetterla per evitare la disastrosa e conseguente caduta!
    L.

  3. caino
    caino says:

    Caro Linosse,

    tu scrivi : ” Pensiamo quindi a cosa stiamo ingerendo e ricordiamo che queste “machine animate” stanno anticipando i tempi in cui anche noi passeremo ad essere considerati(a pieno merito) “machine produttive” in fase obsoleta

    Mi pare che sia da un bel po’ di tempo che la stragrande maggioranza della popolazione mondiale venga considerata “macchine produttive”.
    Non so come il Leone giudichi le antilopi o le zebre, tanto per fare un esempio “animale”, resta comunque il fatto a proposito di alimentazione che la stragrande maggioranza della stessa popolazione mondiale non partecipi a questo “banchetto animale” o sbaglio ?
    Detto ciò mi sembra che il problema stia ancora più a monte di problemi etici e morali che indubbiamente sussistono nei “macelli”.
    In primis direi che la macellazione industriale altro non sia che una delle tante “razionalizzazioni “imposte” dal sistema capitalistico (un po’ come il taylorismo per le fabbriche) o sbaglio ?
    Senza contare che a parte il problema delle simpatiche balene ,pare che a nessuno importi delle acciughe, dei polipetti ,dei gamberi, e via dicendo..
    Quindi l’irrazionalità sta nel sistema e nelle sue contraddizioni di fondo ed è quindi giusto che infine si faccia la fine che si merita come genere umano.
    Di sicuro a salvare il “mondo” non sarà certo una dieta vegana.
    Amen

    caino

  4. daniela
    daniela says:

    Anche io x necessità ho lavorato in un macello, x 18 giorni, gli ultimi 8 xké mi hanno costretta loro.
    Confermo tutto quanto ha vissuto questa signora e anche io non ho piu toccato carne né pesce.
    L’unica differenza è che dove sono stata io gli uomini erano trattati come animali, era come lavorare ad Auschwitz. I colleghi erano aggressivi, i capi ti tiravano oggetti, non andavi nemmeno a pisciare.
    Ci tengo a sottolineare che i lavori pesanti non mi hanno mai spaventata, sono abituata, ma arrivavo a casa strisciando.
    È stato allicinante.

  5. Peter
    Peter says:

    Non sono vegetariano ma consumo ormai poca carne, ma tanto pesce e frutti di mare. Da giovane ero decisamente piu’ carnivoro.
    Gli argomenti di Linosse sono i piu’ razionali, la carne di manzo in particolare costa troppo in termini di risorse, bistecche ed hamburgers sono vizi assai spreconi, cosa che tutti o quasi sappiamo da tempo.
    Dal punto di vista di amore o pieta’ per gli animali, non fa troppa differenza tra mangiare carne di animali terrestri o di pesci e frutti di mare, infatti i veri vegetariani (detesto gli anglicismi come vegani) evitano tutti.
    Confesso di avere ‘macellato’ parecchi astici da me a casa, dopo avere studiato il modo di farli morire in modo istantaneo recidendo il loro minuscolo ‘cervello’ nel carapace.
    La nostra pieta’ ‘umana’ va do solito ai mammiferi, animali molto simili a noi dato che anche loro formano ‘famiglie’ ed hanno una grande sensibilita’. E’ vero che le mucche sentono l’odore della morte; ho anche sentito che i conigli nei laboratori muoiono spesso ‘per simpatia’ o meglio paura non appena il primo di loro viene sacrificato in gabbie anche piuttosto lontane dagli altri.

    P.

  6. pino nicotri
    pino nicotri says:

    Oltretutto negli Usa una bistecca di bovino costa non ricordo quanti quintali o tonnellate d’acqua per allevare il bovino, e non credo che in Italia la differenza sia enorme, acqua che meglio sarebbe usare per gli esseri umani. Utile leggere il libro Ecocidio, non ne ricordo ora l’autore.
    pino

  7. Peter
    Peter says:

    Consiglio di leggere Le dernier qui s’en va eteint la lumiere, di Paul Jorion.
    Un saggio molto illuminante (come del resto suggerisce il titolo stesso) sulla imminente estinzione della nostra specie.

    P.

  8. caino
    caino says:

    E’ iirritante…

    E’ irritante la lettura dei giornali del “mainstream”mediatico,ormai le trombe imbonitorie, salvo qualche accordo diverso sullo steso tema , suonano la stessa solfa.
    In sostanza si denunciano gli effetti scambiandoli per le cause.
    Gli imboniti , meglio gli intronati di massa, tutt’al più ripetono lo stesso “mantra”, che così è e sempre sarà .
    Stupisce invece che molti “acculturati” o presunti tali ,accordino i loro “latrati” sulla medesima sinfonia.
    Ha ragione Pino : L’uomo è un grave errore della natura.
    Ho però ancora la presunzione di scrivere che una piccola speranza sussiste ancora.
    Ma saranno i fatti a determinarla , lo dice la storia, non senza lutti e rovine e massacri.
    Questione di “tempi “.

    caino

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