A SHANGHAI HANNO SUONATO L’ALLARME FINANZIARIO GLOBALE
Shanghai G20: allarme crisi sistemica
Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**
Il summit dei ministri delle finanze e dei banchieri centrali del G20, recentemente tenuto a Shanghai, ha dato un messaggio preoccupante sul futuro dell’economia e della finanza globale. Ha riconosciuto apertamente che le politiche ‘lanciate’ dopo la grande crisi non stanno producendo i risultati positivi desiderati. “La politica monetaria da sola non riesce a promuovere una crescita bilanciata”, è scritto nella dichiarazione finale, per cui il G20 dovrebbe promuovere un programma coordinato di stimoli attraverso “l’uso flessibile della politica fiscale per rafforzare la crescita, l’occupazione e la fiducia”.
Sono solo enunciazioni di buona volontà. Mancano azioni concordate e progetti reali di rilancio dell’economia. Nel contempo vi è una lunga lista di preoccupate dichiarazioni come “eccesso di volatilità, movimenti disordinati sui mercati dei cambi, pesante caduta nei prezzi delle commodity, accresciute tensioni geopolitiche, rischi di revisione al ribasso delle aspettative economiche globali”.
Il dato è che l’altalena dei mercati, purtroppo, continua mentre i governi e le economie procedono in ordine sparso, ognuno per proprio conto e anche in aperta competizione sia sul fronte monetario che finanziario.
Perciò è assai interessante il fatto che negli ultimi giorni alcuni dei maggiori attori economici, attivi durante la crisi del 2007-8, abbiano espresso pubblicamente i loro dubbi sulle attuali strategie economiche e finanziarie.
Mervyn King, governatore della Bank of England nel periodo 2003-2013, ha recentemente affermato che “le maggiori banche dei più grandi centri finanziari del mondo avanzato hanno fallito, provocando un crollo generalizzato della fiducia e la più grave recessione dopo quella degli anni trenta. Come è successo? E’ stato il fallimento degli uomini, delle istituzioni o delle idee? Se non si comprendono le cause sottostanti alla crisi non capiremo mai quello che è successo e saremo incapaci di prevenire una sua ripetizione e di sostenere una vera ripresa delle nostre economie”.
Persino Alan Greenspan, che per vent’anni ha governato la Federal Reserve fino alla vigilia della crisi, ha ammesso che la riforma finanziaria americana, conosciuta come la legge Dodd-Frank, ha fallito. “Avrebbe dovuto affrontare i problemi che avevano portato alla crisi del 2008, ma non lo sta facendo. Le banche ‘too big to fail’ erano la questione cruciale allora e lo sono anche adesso. Gli investimenti nei settori reali sono molto al di sotto della media perché l’incertezza sul futuro continua a dominare.” Purtroppo è così.
Infatti molti indicatori dimostrano che la finanza sta pericolosamente operando con il vecchio schema del ‘business as usual’. Ad esempio, un recente studio del Credit Suisse prova che il mercato globale del ‘leveraged finance’, dopo la contrazione registratasi a seguito della crisi, è ritornato ai suoi massimi livelli. Il ‘leveraged finance’ comporta l’accensione di prestiti sulla base di un capitale minimo dato in garanzia (la famosa leva del debito) per acquistare titoli, soprattutto prodotti finanziari ad alto rischio come i derivati. In pratica si scommette prevedendo un guadagno superiore ai costi del capitale preso a prestito. Sono tutte operazioni fatte dalle grandi banche!
Nel periodo 2011-14 questo mercato a livello mondiale è cresciuto del 42%. L’esposizione delle banche europee è anch’essa aumentata, anche se in dimensioni minori, del 16%. Nel 2014 le banche europee hanno incassato ben 5 miliardi di dollari con tali operazioni speculative.
E’ riconosciuto da tutti, a cominciare dalle banche centrali e dalle altre agenzie di controllo, che, nonostante siano consapevoli dell’enorme rischiosità dei citati giochi finanziari, continuano ad astenersi dall’intervenire. Sono anche il frutto amaro della politica del tasso di interesse zero che oggettivamente spinge sui facili sentieri della speculazione.
Ancora una volta quindi il G20 ha concluso i propri lavori predicando rigore ma con un negativo e clamoroso nulla di fatto che consente il solito ‘laissez-faire’.
*già sottosegretario all’Economia ** economista
x UROBURO e NON SOLO
Poco fa ho inviato ad Anita, Rodolfo e Popeye la seguente mail:
Buongiorno a tutti!
L’amico Uroburo vorrebbe averci tutti ospiti a casa sua in un fine settimana di primavera e si augura possiate esserci anche voi. Me lo auguro anch’io. Perciò vi invio questa mail invitandovi a seguire l’argomento nei commenti nel blog tra lui, Caino, Sylvi, Peter. già comparsi nella puntata precedente e che immagino proseguiranno per cercare di definire la data esatta e il numero dei partecipanti.
Un caro saluto a tutti.
pino
P. S. Come sta Rodolfo? Vorremmo saperlo tutti.
x Uro
Io vado sempre a fornirmi nell’Azienda Ermacora dei Colli friulani che distano dal Collio goriziano la bellezza di tre km.
Mi pare di averti già spiegato che le colline sono sempre quelle, fra Cividale e Gorizia, solo che Collio è prov. di Gorizia, Colli friulani è prov. di Udine.
Non è questione, come sospetterebbe Peter, di campanilismo provinciale, è che conosco il proprietario dell’Azienda che oltretutto è ora presidente del Consorzio dei vini del Collio e dei Colli friulani uniti. Era ora!
Se hai bisogno di una certa quantità ho spazio nel bagagliaio, anche se non posso fartene dono.
Spiegami: un cartone: da 6 o da 12?
Bottiglie di Friulano…quante?
Che cosa intendi per sfuso? In damigiane?
Ma sii più preciso magari privatamente, e soprattutto speriamo di conciliare i vari impegni dei bloggers per la riunione.
Io ti porterò in dono qualche bottiglia di schioppettino …se non mangi pesce fresco puoi sempre accompagnarlo con il tonno in scatola…eh, eh, eh!
Ti farò inviare da Mino la mia e la sua imail. Io non oso aprire la posta perchè mi ci vorrebbero due giorni per ripulirla!
Sylvi
Cara Silvy,
hai ragione. Va bene il tuo vino, facciamo tre cartoni da sei di Pinot Grigio, Ribolla e ex-Tocai.
Se cucini tu il pesce per me va benissimo e ce lo beviamo con lo Schioppettino. Qui c’è un bellissimo allevamento di trote di montagna..,.
Un saluto U.
x Uroburo e x Sylvi
Pesci d’allevamento? Meglio di no….
pino
Caro Pino,
di ruspante ormai non trovi nemmeno più le galline che ti allevi nel tuo orto, visto che devi dar loro mangimi vari che contengono sa Dio cosa!…. U.
x Pino e Uro,
potrei portare in borsa frigo un boreto alla graesana di rombo, cotto il giorno prima e debitamente riposato.
Dovrebbe arrivare da te buono perchè privo di pomodoro e perciò senza pericolo di inacidire.
Uro dovresti però procurarti una farina di polenta bianca, assolutamente polenta bianca!
Comunque penso che le trote allevate in acque cristalline e con metodi rispettosi dello sviluppo naturale, con anche mangimi controllati, si possono definire eccellenti.
I filetti cotti semplicemente in una fettina di lardo profumato alle erbe, oppure la trota intera al cartoccio in forno avvolta in fettine di limone e prezzemolo, fanno la loro figura e sono ancora un boccone da re!!!
Che cosa so delle trote? E’ una storia di parecchi anni fa!
Ho parlato altre volte della zona delle risorgive che si sviluppa dalla Villa Manin che avete frettolosamente visitato e con mille fiumiciattoli e rigagnoli si allunga fino all’Adriatico, fra Grado e Lignano Sabbiadoro.
Qui le trote guizzano in un’acqua incredibilmente limpida e tersa e si possono ancora pescare oggi quelle che fuggono dalle vasche di alcuni allevamenti, e che scappano dalla caccia degli aironi che stazionano nei dintorni.
So tutto sull’allevamento delle trote perchè per alcuni anni ho fatto la correttrice in italiano dei resoconti e verbali che il Direttore dell’allevamento, uno sloveno di Lubiana, doveva presentare ai soci della cooperativa.
Dalla fecondazione, alla nascita alla crescita degli avanotti fino ai maschi adulti riproduttori è un viaggio affascinante di questo animaletto dai colori iridati.
A forza di mangiare trote in tutte le salse è finita che sono stata una decina d’anni senza più sentirne nemmeno l’odore.
Poi ho fatto pace con le trote e ora preferisco una onesta trota nostrana Regina di S. Daniele a un salmone senza nome che chissà da dove viene.
Sylvi
Che si porti il boreto, poffare!
Il lago delle trote è in una valle circondata da montagne sui mille metri a mezzo chilometro da casa mia; non c’è un solo paese a monte. Garantisco che le acque sono pulitissime, non posso garantire sui mangimi, ma su quelli neanche il buon Dio…
Comunque, Silvy, ce le possiamo andare a prendere insieme.
Un saluto, U.
Questa non posso tacerla!
Bertolaso, come tutti sappiamo uomo integerrimo, capo della PC, quasi sottosegretario alla ricostruzione dell’Aquila, con i risultati che tutti conosciamo, candidato dal suo anfitrione Berlusconi che dimostra di perdere parecchi colpi, a Sindaco di Roma per la dx, ha la faccia tosta di dire alla Meloni che faccia la mamma , non l’aspirante Sindaco.
Ora, io non ho alcuna simpatia per la Meloni, ma questo non c’entra.
Vorrei sottolineare che se qualche signora, tipo la Santanchè , avesse osato dire a un gay – fai il maschio , non pretendere di fare la femmina!- sarebbero venuti giù i giornali, la tv, il web- razzista, razzista!!!
Invece per la Meloni una informazione molto soft!
A naso, non credo che la Meloni ce la farà, ma cosa c’entra la pancia con il Sindaco?
Sylvi
Signori,
L’idea di visitare un posto di montagna e’ eccitante, dato che non lo faccio mai.
Tuttavia la prospettiva di bere vino da cartocci e mangiare ottimo pesce cucinato e riposato dal giorno prima mi fa venire i bruciori di stomaco da mo’. E non mangio mai ottime trote ne’ pesce d’ acqua dolce in genere.
Cominciamo bene, direte voi, lo so…
P.
Parliamo di cose serie , trote marmorate o fario?
Io assaggio solo fario di ceppo mediterraneo dette anche di tipo francese o piemontese ! Meglio se in carpione.
Del sindaco di Roma ,sinceramente, ma chissenefrega ,lo faccia Pio IX !
caino
A proposito di trote, apprendo oggi che il figlio di Bossi si e’ beccato una discreta condanna per aver ‘prelevato’ una bazzecola da certi fondi che non si dicono. Era lui quello ‘che lavorava’ secondo le referenze di cotanto padre?!
P.
x Peter
-bere vino da cartocci?- ma che dice? Lo berrà lei, in quel meraviglioso luogo dove abita, dove si mangia e si beve in maniera, dico solo, indecorosa!
Da noi si usa acquistare o vino già imbottigliato o in piccole damigiane, sempre rigorosamente di vetro, che poi l’acquirente appassionato provvederà a travasare con amore!!!
Pazienza che lei sia acido di natura, ma le garantisco che i nostri vini non le assomigliano!
Quanto al boreto, per dare il meglio di sè deve riposare almeno un giorno nel suo olietto saporito.
Se decide di venire in Italia, Uroburo provvederà a rifocillarla con ciò che l’aggrada.
Io?, metterei nel suo piatto un trancio di rombo con una bella lisca che le vada per traverso!
Sylvi
Caro Peter ecc.,
Avrete dei brasati con polenta bramata e/o delle tajine.
Ma io e la Silvy ci mangiamo il boreto e le trote.
Ma che criticoni che siete! Non vi va mai bene niente… U.
PS. per CC. Direi che qui ci siano solo trote fario.
x Sylvi.
Ottimo!
pino
Caro Uroburo,
allora facciamo così.
Tu procuri le fario del laghetto,io vengo un giorno prima del fatidico incontro e preparo il “carpione”
Le metto in infusione e anche se ci vorrebbero almeno 48 h , pazienza ,potrebbe bastare ,anche di meno.
Si possono servire anche come antipasto.
caino
Okka..o!!! Mio buon CC ti aspetto quando e come vuoi.
Il carpione mi fa letteralmente impazzire.
Ma tu hai mai mangiato le alborelle in carpione?Sono indicibili. U.
Analizzando meglio il “post” della Sylvi,del 14 marzo ore 19:34,e non frettolosamente come ho fatto, liquidandolo con una battuta, si possono trarre utili indicazioni che attengono alla sfera dei “costumi”(di politica meglio non parlarne, essendo ormai scaduta totalmente a teatrino dei gossip, con puntate da Barbara d’Urso è Maria de Filippi, roba che nemmeno il più becero degli avanspettacoli…)
Ma a mia scusante, va’ detto, che ero troppo impegnato a parlar di Trote, e come giustamente osservava Peter , la grande Trota era appena stata condannata, a maggior gloria del più grande partito populista italiota, che trae le sue origini e forza dalle consolidate terre del centro -nord est.
La politica tra un po’ sarà la protagonista dalla Sciarelli per ” chi l’ha vista”
Giustamente la Sylvi in quanto mamma e nonna insorge, ma si lascia sfuggire .ad un” parallelo”, quanto mai significativo di questi tempi.
Un costume che vede ,una parte di nonne e mamme, sulle barricate progressiste da un lato,e dall’altro …invece ..
Bah, che dire, come si osserva sulla Stampa “oggi” pag 33…il femminile si distingue come non mai di questi tempi,: Marine Le Pen Kaczynsky Beata Szydlo,Frauke Petry..rassicurati mammine o future.
Per finire visto che si tratta e si parla di “costume” termino con una battuta : da maschietto ,sono preoccupato per la salute dei miei “zebedei”, come non mai…di fronte a tanto femminismo moderno !
caino
Ho visto Suffragette, che tratta del movimento per il voto alle donne all’inizio del secolo scorso. Ne sapevo pochissimo ma come sempre la polizia è intervenuta pesantissimamente, nonostante molte fossero signore di buona famiglia.
Per dire che di fronte alla grane, dai tempi dell’aristocrazia romana in poi, non si guardava in faccia proprio a nessuno.
Mi è venuto in mente il problema delle coppie di fatto: fino a dopo il primo dopoguerra le donne non avevano il diritto di avere proprietà, neppure quelle ricevute in eredità. Tutto passava al marito che ne disponeva come voleva. E la patria potest , che era totale, anch’essa escludeva la madre.
Mo’ capisco perchè la mamma della SIlvy era così contenta di andare a votare.
Giusto, poffare! U.
Esempi di LIBERA IMPRENDITORIA E GIORNALISMO DA STRAPAZZO PER NON DIRE DI PEGGIO
http://www.msn.com/it-it/notizie/italia/%c2%abdiffam%c3%b2-la-coop%c2%bb-il-gup-di-milano-condanna-caprotti-patron-esselunga/ar-BBquiSd?ocid=spartandhp
caino
Caro Uroburo,
Si!
ma adesso io parlo di un tipo di Suffragone con baffetti alla moda negli anni trenta!
Questione di tempi che cambiano e di costumi !
Queste non esiterebbero a tagliare gli zebedei ai maschi Gay,e cementare le patonze.
Come ai tempi della Santissima Inquisizione, visto il livore di fondo che le accompagna !
caino
Solo con tecniche all’avanguardia, altro che uteri in affitto !
Quando si dice TEORIA !
http://www.msn.com/it-it/lifestyle/lifestylegeneral/lanno-del-miracolo-quando-le-teorie-di-einstein-sconvolsero-il-pianeta/ss-AAfajUS?ocid=spartandhp#image=8
Caino
Io non avrei capito bene di cosa Sylvi si lamenta a proposito di Bertolaso. Guarda caso mi trovo proprio a Roma.
Il brav’uomo ha solo detto che quella brava signora farebbe meglio a fare la mamma, dato che e’ incinta. Dov’e’ lo scandalo?!
A Sylvi piacciono le famiglie e le cose tradizionali e secondo natura.
Mi pare una cosa naturalissima che le donne si occupino di figli e famiglia. Mah, chi le capisce queste….
P.
x Uroburo
Sono quasi certo che sulla condizione femminile in Italia, diritto di voto a parte, lei si sbagli. Avevano certamente diritto di proprieta’ e di ereditare! La dote passava pero’ al marito dopo dieci anni.
Sotto il fascismo i mariti avevano anche la patria potesta’, questo e’ vero.
Inesatto cio’ cge dice su Roma antica, le donne erano quasi pari agli uomini per molte cose, di certo il diritto ad ereditare ed a divorziare, almeno nei ceti medio-alti. Prima volta nella storia, direi.
P.
Un costume che vede ,una parte di nonne e mamme, sulle barricate progressiste da un lato,e dall’altro …invece ..Caino
Va bene che non sempre riesco a capirti , perchè, come quello che ho in casa, tendi a seguire a voce alta un pensiero che covavi in silenzio…per esempio chi sarebbero le Suffragone con i baffi alla moda negli anni trenta di cui parli nel tuo post???
Ora, se ho capito giusto, io sarei una mamma ,nonna progressista che sta sulle barricate e…incoerentemente sarei magari una cattolica beghina che nega ai nostri amati gay e etero di girare il mondo per trovare ovuli e uteri che facciano al caso loro?
Ti è mai venuto in testa che le due cose sono sorrette dal senso di giustizia e dal rispetto che si
deve al prossimo, chiunque esso sia, sentimenti che mi sono stati inculcati assieme al latte , alla nascita.
La sx parla a iosa dell’uguaglianza e della solidarietà come atteggiamenti che devono supportare ogni nostra azione politica e sociale.
Ci sarebbe molto da dire su cosa si intenda esattamente per uguaglianza e solidarietà in una società complessa come la nostra.
Ma don Milani parlava di uguaglianza nelle opportunità di partenza e anche lui come utopia non scherzava.
Secondo me la giustizia risponde pari pari al precetto: -non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. – Più chiaro di così?
Quindi le donne, ma non solo a loro, non devono chiedere Uguaglianza, devono chiedere Giustizia.
Ps: coloro che vanno in giro in cerca di uteri hanno mai pensato se sarebbero stati felici che la loro mamma avesse imprestato il suo utero a dx e a manca?
la suffragetta Sylvi, senza baffi
Cara Sylvi,
se leggi con attenzione il mio post 15 marzo 16:02 capirai di chi sto parlando.
Ma soprattutto di cosa sto parlando.
Se leggi l’articolo della Stampa, ancora meglio.
caino
Ovvio che alle Leader, segue il codazzo .
In merito al resto, a me pare chiarissimo, progressiste in materia di diritti delle donne , molto meno in materie affini.
Il solito doppio pesismo.
Per la materia di diritti e doveri, sono d’accordo con te, andrebbero rivisitati, tanto più che ormai siamo agli sgoccioli : i diritti vanno scomparendo e restano i doveri.
Se poi tu concordassi con me, e che cioè che è il” ciclo economico” a determinare diritti e doveri e non le paturnie che fanno da corollario, allora capiresti che “entrambi” sono solo e sono sempre stati sempre da ridiscutere. Non esistono leggi eterne.
Un ciclo si sta chiudendo, e i termini di misura sono ormai qualche decennio, non secoli, ne vedremo e ne vedranno delle belle, anche se già fin d’ora molti stanno assaggiando gli antipasti.
Siamo al dunque :se i robot fanno le macchine ,chi le compra ?
Se un tempo, al decremento del ciclo produttivo ,il calo dell’occupazione veniva compensato dall’aumento dei servizi , ora non più.
Se scompare la massa dei salariati e visto che pochi sono “geni” chi compra quello che i geni pensano e via dicendo.
Le ultime riserve dei salariati che garantisce il ciclo di riproduzione, per cui val la pena produrre si sta esaurendo anche in Cina .
Il capitale ha completato il giro del globo, non c’è altro alle porte.
Ma finché mezzi di produzione e finanziari restano nelle mani di sempre meno, come i fatti dimostrano ,e non le paturnie allora sta cominciando il ciclo della frutta.
La produzione di fatto è già sociale.
Caro Peter,
è possibile che abbia ragione lei sui tempi, tuttavia se le donne avevano il diritto di ereditare, le proprietà passavano automaticamente al marito, che poteva usarle a suo piacere. Ma non so fino a quando.
Non parliamo poi della patria potestà: le donne non avevano alcun diritto, neppure sui figli e questo anche dopo la guerra.
C’è stato un periodo durante l’impero romano, ma non conosci i tempi, in cui le donne avevano la proprietà sui loro beni. ma credo sia stato abolito con il cristianesimo, anche qui non so bene quando.
Insomma, diciamocelo: lo strapotere maschile era basato sulla violenza e sullo sfruttamento. U.
Caro Peter,
in Italia la parità di diritti tra uomo e donna risale al 1974 (dicesi millenovecentosettantaquattro!!!)
http://www.storiaxxisecolo.it/larepubblica/repubblicadonne.htm
L’articolo Patria potestas di Wikipedia dà un buon excursus sulla situazione dello stato romano
https://it.wikipedia.org/wiki/Patria_potestas
Successivamente la Chiesa ha cancellato la maggior parte di tali diritti.
Invece il diritto di voto in Italia risale al 1945.
Un saluto U.
E’ IN RETE IL NUOVO ARGOMENTO.
BUONA VISIONE.