1) – Rischi finanziari peggiori del 2007? 2) – Politiche sbagliate della FED e delle banche centrali: dal 2005 ad oggi negli Usa sarebbero stati usati ben 4,21 trilioni di dollari in operazioni di riacquisto dei propri titoli.

Rischi finanziari peggiori del 2007?

Mario Lettieri* Paolo Raimondi**

«Il sistema finanziario globale è diventato pericolosamente instabile ed è di fronte ad una valanga di bancarotte che metterà alla prova la stabilità sociale e politica». Queste sono le autorevoli parole di William White che è presidente dell’Economic Development and Review Committe dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD). Già economista capo della Banca dei Regolamenti Internazionali, egli da tempo sottolinea le sue preoccupazioni in interviste e dichiarazioni pubbliche. Recentemente lo ha fatto in relazione al Forum Economico Mondiale di Davos.
White ha per decenni anche lavorato nelle banche centrali del Canada e della Gran Bretagna, a contatto quindi con i ‘decision maker’ finanziari della City. Prima del collasso della Lehman è stato uno dei pochi a denunciare l’inevitabile deriva del sistema. Aveva tra l’altro dimostrato come la liberalizzazione dei mercati finanziari, la cosiddetta deregulation, stesse provocando una crescita eccezionale dei prestiti e dei valori finanziari.
Il problema centrale è rappresentato, quindi, dall’aumento esponenziale del debito in ogni parte del mondo nei passati 7 anni, tanto che, per White, «la situazione di oggi è peggiore di quella del 2007».
Per quanto riguarda l’Europa, le banche europee hanno crediti in sofferenza (non-performing loans) per circa 1.000 miliardi di euro! Si tratta di prestiti, concessi sia nel mercato interno sia in quello delle economie emergenti, che finora sono stati tenuti nascosti nei bilanci delle banche come dei ‘cadaveri imbalsamati’.
In mancanza di un accordo globale e di una nuova architettura del sistema finanziario da rendere operativa in modo congiunto e celere, la questione di fondo è come gestire le cancellazioni del debito impagabile e il riordino del sistema senza creare sconquassi economici e tempeste politiche.
Si tratta di riprendere la discussione sul ‘curatore fallimentare’, purtroppo da tempo abbandonata. E’ una cosa che non si può lasciare in gestione a livello di singoli Paesi perché necessita di regole globali e condivise, che coniughino giustizia economica e ripresa con assoluta priorità rispetto agli egoismi locali e ai dettami dei più forti.
L’assenza di una chiara visione delle responsabilità e dei metodi di intervento del ‘curatore fallimentare’ è ben visibile anche nel caos creatosi intorno alla bancarotta delle quattro piccole banche regionali italiane in cui, oltre alla mancanza di trasparenza e di giustizia, hanno dominato l’improvvisazione, l’incompetenza e gli interessi particolari di amici e lobby locali.
Oggi il totale dei debito pubblico e privato è salito ai limiti massimi: è il 265% del Pil nel club dei Paesi della citata OECD e il 185% del Pil nei mercati emergenti. Entrambi registrano un aumento del 35% rispetto al 2007.
Secondo l’agenzia di stampa economica americana Bloomberg, il debito delle grandi corporation a livello mondiale sarebbe di 29 trilioni di dollari. La metà delle multinazionali comprese nel listino borsistico S&P di Wall Street non guadagnerebbe abbastanza per pagare il servizio del proprio debito.
I Quantitative easing hanno creato e mantengono l’effetto di poter continuare a spendere non in relazione alle reali possibilità dell’attuale situazione economica e di bilancio ma in deficit prendendo a prestito dal futuro. Ciò nel tempo diventa una “dipendenza tossica” facendo smarrire il senso e il rapporto con la realtà. Ad un certo punto però anche il futuro presenterà il conto. Non si può continuamente spendere oggi i soldi che saranno eventualmente guadagnati domani!
Si noti anche che gran parte della nuova liquidità è stata usata dalle grandi corporation e dalle banche per crescenti operazioni di riacquisto delle proprie azioni. Il Wall Street Journal stima che dal 2005 ad oggi negli Usa sarebbero stati usati ben 4,21 trilioni di dollari in operazioni di riacquisto dei propri titoli. Si tratta di circa un quinto dell’attuale valore totale dei titoli della borsa americana. Sono in gran parte operazioni cosmetiche che hanno dirottato importanti risorse a discapito degli investimenti, della modernizzazione tecnologica e dell’occupazione.
Il debito eccessivo è una trappola nella quale, secondo White, sarebbe caduta anche la Fed. La situazione è quindi talmente deteriorata che non si riesce a trovare la giusta soluzione: se si aumentano i tassi di interesse essa diventa ancora più difficile e pesante, se invece non si aumentano essa sicuramente peggiora.
Ancora una volta viene chiamato in causa il potere politico e la sua responsabilità nella definizione di nuove regole per il sistema finanziario. 

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Forti dubbi sulle politiche della Fed e delle banche centrali

Mario Lettieri* Paolo Raimondi**

Emerge sempre più chiaramente che, per far fronte agli effetti della grande crisi finanziaria globale, il metodo e le politiche della Federal Reserve e delle altre banche centrali non funzionano. Adesso anche gli economisti della Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea, che coordina tutte le banche centrali, lo affermano.
La Fed e le altre , in primis la Bce, hanno affrontato il fenomeno delle tre B, la bassa crescita, la bassa inflazione ei bassi tassi di interesse, con una politica monetaria espansiva. Hanno enfatizzato gli aspetti ciclici della domanda ritenendo le prolungate politiche di Quantitative easing atte a far crescere la domanda e i consumi riattivando un certo dinamismo economico. In realtà tale approccio ci sembra semplicistico e di breve respiro.
Ciò, purtroppo, ha indotto anche a minimizzare l’importanza dei problemi di bilancio e della necessità di una corretta allocazione delle risorse. Questi sono i veri impedimenti alla crescita, i fattori che operano lentamente ma i cui effetti si accumulano nel tempo.
Infatti una “recessione patrimoniale” o dei saldi di bilancio (balance sheet recession) si verifica quando imprese altamente indebitate tagliano gli investimenti e le attività per abbattere i livelli del loro debito. Solitamente ciò coincide con la diminuzione permanente delle produzioni e con una ripresa molto debole. Simili processi, che si generano dopo lo scoppio della bolla finanziaria, nascondono anche il fatto che già prima della crisi la crescita economica non era di fatto sostenibile. La crisi del settore immobiliare, che ha vissuto una crescita spasmodica, ne è un esempio.
Inoltre nel periodo precedente lo scoppio della crisi si era avuto una grande espansione del credito e di altri strumenti finanziari che hanno indotto una erronea allocazione delle risorse a danno della crescita economica. Si consideri che, ad esempio, molta forza lavoro è stata assorbita dal settore delle costruzioni che ha una produttività più bassa della media.
Perciò in una “recessione patrimoniale” la domanda debole non è il solo problema e la cura monetaria non può essere l’unica risposta. La questione più importante era e rimane la necessità di risistemare i bilanci ed operare delle riforme strutturali per facilitare una migliore allocazione delle risorse e sostenere la ripresa degli investimenti reali.
Sul fronte dei bilanci, purtroppo, si è accentuato la crescita del debito. E non solo quello dei governi per sostenere le varie operazioni di salvataggio e i cosiddetti stimoli economici. Grazie anche ai bassi tassi di interesse la Fed ha permesso una crescita spettacolare dei crediti in dollari concessi negli Usa e nel resto del mondo, soprattutto nelle economie emergenti. Infatti i prestiti in dollari detenuti da imprese economiche non bancarie fuori degli Usa hanno raggiunto i 9,8 trilioni!
I bassi tassi di interesse sono diventati una droga di cui il sistema finanziario pensa di non poter fare a meno. Nel contempo però ciò ha abbassato largamente i margini di profitto delle stesse banche, incentivato la propensione a rischi più alti e inflazionato i prezzi di molti titoli, a cominciare da quelli trattati nelle borse. Tutto ciò ha creato pericolosi sbilanciamenti in particolare in quelle economie che subiscono gli effetti finali delle politiche della Fed.
Per quanto riguarda il settore bancario, tale politica, invece di operare con strumenti di lungo termine per sanare situazioni finanziarie gonfiate e risolvere certe insolvenze, ha spregiudicatamente continuato a effettuare operazioni ad alto rischio. Lo si vede in particolare nell’atteggiamento aggressivo delle “too big to fail” in Usa.
In Europa ciò appare nei comportamenti, mai veramente sanzionati, della Deutsche Bank, la banca N.1 dei derivati speculativi, coinvolta in innumerevoli indagini per frode e malversazioni a livello mondiale, e anche nell’incapacità di governare nel nostro Paese i 200 miliardi di sofferenze e le crisi delle piccole banche regionali.
La BRI mette sull’avviso che nei prossimi mesi l’economia globale, già calata, sarà influenzata negativamente anche da tre nuove evoluzioni: 1) la Cina che si muove verso un modello differente di crescita più orientata verso il mercato interno), 2) la prospettiva che i prezzi delle commodity rimangano a livelli più bassi e per un lungo periodo, 3) la crescente divergenza nella politica monetaria delle economie dominanti, dove la Fed aumenta i tassi di interesse mentre la Bce continua la sua politica accomodante con tassi addirittura decrescenti.
E’ per questo che gli economisti della BRI – e noi con loro – sono arrivati a denunciare come miope e irresponsabile chi pensa che “quello che succede fuori dai miei confini non mi interessa”.

+ Già sottosegretario all’Economia

**Economista

27 commenti
  1. caino
    caino says:

    Tanto per rimanere in tema…

    Oggi parrebbe che le borse crollino ancora..
    Ma a mettere in allarme sono i fatti di Grecia, che nessun Media mette in giusto risalto..
    Siamo distratti.
    Caino

    Ahh a proposito ,sono secoli che non si vedono più sindacalisti in TV,(noti come la rovina del bel paese) eppure stiamo andando del Kulo lo stesso ,parrebbe, a voi che ve pare ?

    Rispondi
  2. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,
    la comunicazione, lo dice la parola stessa, co (in comune) municare ( scambiare messaggi).
    Bene, io non comunico con te perchè non ti capisco, perchè tu nei tuoi messaggi dai per scontato che gli altri siano informati sulla tua lunghezza d’onda, che oltretutto è abbastanza vasta.
    Io ho già un uomo in casa al quale chiedere in continuazione: – Mino, soggetto e predicato per favore!-
    Ma lui ce l’ho di fronte e invece tu stai in Piemonte!!
    Che brutto vizio quello di continuare ad alta voce un pensiero elaborato nella mente.

    Ps: non so se in un tuo post precedente, sempre ermetico, ti riferivi a quel ragazzo ucciso al Cairo e che sarà sepolto in Friuli in settimana.
    Ho letto più giornali per capire, e le idee le ho ancora confuse.
    Un ragazzo di grandi ideali e di grandi speranze, ma forse aveva sottovalutato l’ambiente dove voleva capire e i suoi entusiasmi di giovane studioso.
    Per me non aveva compreso le differenze da misurare fra Europa ed Egitto. Ha messo mano in un terribile vespaio sociale.
    E poi…girando in Paesi difficili io ho imparato che , d’istinto ma anche d’intuito, bisogna capire quando fermarsi!
    Peccato una così bella gioventù perduta a quel modo!

    buonanotte
    Sylvi

    Rispondi
  3. caino
    caino says:

    Quando soggetto e predicato sono scritti nei fatti che ci stanno intorno.

    Solo che, molti non li sanno leggere, altri non li vogliono leggere, altri ancora negano i fatti, perché in fondo “va bene così”.
    Mia cara Sylvi, in primis sgombriamo il campo .
    Mino, non è vero che omette soggetti e predicati, Mino è un tecnico nel senso più vasto del termine e ti posso assicurare che quando parla di” lavoro” conosce i soggetti e i predicati.

    Tornando a noi ,è vero che forse la mia lunghezza d’onda è forse vasta ,tanto da comprendere fatti e misfatti apparentemente (solo) lontani tra di loro.
    Ma come ti potranno spiegare meglio marito e figlio è dalla frequenza con cui avvengono certi fenomeni che sprigiona l’energia .
    la lunghezza d’onda è solo l’inverso della frequenza.
    Ora la frequenza con cui avvengono certi fenomeni nel tempo, è un indice sicuro che qualche cosa si sta preparando , (bolle in pentola).
    Borse che crollano, economie che stagnano ,riprese che non esistono se non nelle fantasie ,leggende e fiabe…saranno pur sintomo di quello che ci accade intorno.
    No, mia cara, è possibile a breve che si torni sulla “quarta sponda” e ci diranno che è per fare la nostra parte nella lotta contro il terrorismo.
    Una delle ragioni per cui ancora non ci siamo, è che come al solito i nostri amici europei non ci vogliono riconoscere un ruolo guida nelle operazioni.
    Vogliono essere loro a fare la parte del leone nello sconfiggere questa tremenda minaccia ,e salvare i “valori ” dell’occidente .

    Su mia cara, non ti sarà forse sfuggito che nel momento in cui il nostro connazionale moriva in Egitto, la Danieli automation spa, stava per firmare un importante contratto con Al Sisi.
    Un contrattempo che porta a dire :..E poi…girando in Paesi difficili io ho imparato che , d’istinto ma anche d’intuito, bisogna capire quando fermarsi!
    Peccato una così bella gioventù perduta a quel modo!

    E già mia cara , l’importante è che bisogna capire quando fermarsi, non capire o cercare di capire quello che avviene.
    Forse perché si pecca di peccato originale contro il Padrone del mondo ?
    Viviamo tempi difficili , mia cara. Inutile fare gli struzzi.
    i valori dell’Occidente sono minacciati, resta da capire quali ?
    In Europa ognuno li declina all’inglese, alla tedesca ,alla francese (pure alla danese)ect,ect e poi ci sono i russi ,beh degli americani inutile parlarne.
    Ognuno si scandalizza per i genocidi degli altri, come quella faccia di bronzo della Merkel da Erdogan.
    A me pare una colossale banda di ipocriti che si affrontano su terreni resi viscidi dagli scricchiolii del sistema che si pretende essere l’unico.
    Sono sicuro che nemmeno questa volta mi capirai.

    Caino

    Rispondi
  4. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,

    capirti? credo di sì, ma tu hai messo talmente carne al fuoco…e io per struttura mentale tendo sempre a sintetizzare.
    Provo a farlo anche stavolta:
    – la Danieli, che assume tutti gli ingegneri e tutti i periti che sfornano le Scuole delle tre Venezie, e che quasi metà di loro scappa a gambe levate quando ha appena trovato un’altra occupazione, credo sia un’Azienda in linea con le regole del lavoro che proprio non piacciono a te,diciamo che i diritti dei lavoratori, come li vede la sx, siano obsoleti.
    A onor del vero, però, molto spesso i ragazzi rifiutano gli spostamenti all’estero, troppo faticosi e scomodi! La globalizzazione la intendono restando in ufficio.
    La Danieli in tutta la parte meridionale del Mediterraneo, e poi a Est fino in Tainlandia e oltre ha sempre avuto il suo cuore pulsante, al di là di quel che succedeva politicamente in quei luoghi.
    In Iran, che non è esattamente la culla dei diritti umani, ha continuato a lavorare, anche se in sordina, durante tutto il periodo delle sanzioni.
    Ora che le sanzioni sono cadute? Indovina!
    Ma , come dici tu, ” gli altri” che fanno? Di tutto e di più.

    … valori dell’Occidente sono minacciati, resta da capire quali ?
    In Europa ognuno li declina all’inglese, alla tedesca ,alla francese (pure alla danese)ect, Caino
    Appunto!
    I Valori? Nella vita di ogni giorno ci scontriamo con rapporti aggressivi, siamo pronti non a chiedere per favore, ma a dire – si tolga dai piedi!
    Solidarizziamo a fatica, restiamo chiusi a riccio sul nostro “particulare” come diceva Guicciardini qualche secolo fa.
    Reclamiamo Diritti Diritti e mai che ci venga in mente che sarebbero da sposare con i Doveri.
    Guardati in giro, ogni gruppetto strilla per emergere, per prevaricare, per vincere.
    Valori? A parlarne ancora restano pochi sfigati come me e te e qualcuno sperduto nei blog.
    Spostando il ragionamento agli Stati arriviamo agli stessi risultati. Lo dico con grande amarezza.
    Mio nonno direbbe: ghe vol miseria!
    Sei sicuro che sia sorpassato?
    Anche perchè quei popoli che premono alle nostre porte, la miseria la conoscono benissimo e vengono da noi per annacquare la loro miseria con la nostra abbondanza.
    Ma noi siamo disponibili a rinunciare a ciò che abbiamo faticosamente conquistato?
    E quelli che vengono da noi sono sicuramente i più coraggiosi e temerari. Che cosa lasciano dietro?
    Come ragiona una madre che lascia partire, sapendo che rischia la vita, il figlio appena adolescente? Che forse lo spinge a partire?
    Quante difficili domande!
    Forse il giovane friulano ucciso al Cairo cercava di penetrare quel mondo. Ha rischiato troppo, è stato molto imprudente.
    Ci sono “mondi” sociali che rifiutano la globalizzazione, che per me, per ora, può essere solo economica, con tutti i suoi pericoli e i suoi limiti..
    Scrostare queste società per ora è impossibile.
    Ecco, c’è una globalizzazione economica che arranca, che cerca varchi, e c’è la globalizzazione sociale che è al di là da venire.
    Non so come evolverà, sicuramente non ci sarò per commentare…tempi lunghi e io e te saremo a
    ” sburtar radicio dale radise” ( spingere il radicchio dalle radici) come dicono a Trieste.
    Niente di tragico…è la natura!
    Sicuramente sono andata a spasso per gli orti con il ragionamento, ma è quel che mi è venuto!

    Sylvi

    Rispondi
  5. caino
    caino says:

    Cara Sylvi,
    come al solito sgomberiamo il campo da possibili contaminazioni.
    Ho citato la Danieli, solo per il fatto che contemporaneamente all’uccisione del ragazzo ,si trovava al Cairo non certo per discutere di diritti civili, ma solo per fare il suo “dovere” di Impresa e cioè fare affari.
    Se non ci fosse stata la Danieli, si sarebbero già precipitate decine di aziende concorrenti ,magari danesi ,che sembrano aver imparato bene la lezione tedesca, depredare i profughi come gli ebrei.
    Con questo voglio soltanto affermare che il caso andrà piano piano scemando …per cui lo affermi tu stessa in accordo con me ; “Valori? A parlarne ancora restano pochi sfigati come me e te e qualcuno sperduto nei blog”

    Guarda io credo che neppure Papa Francesco e la sua misericordia ,riesca a raddrizzare questa situazione, se per il giubileo poi, mi porta pure Padre Pio, vuol dire che siamo alla frutta in prospettiva.

    In merito alla sx,, sinceramente non so a che anno sei rimasta.
    La sinistra che citi tu ,non esiste più, come nemmeno lo Statuto dei lavoratori.
    Forse la prospettiva di tuo nonno : Ghe vol miseria è la più azzeccata, ma personalmente non sono dell’idea di accettare la cosa con la rassegnazione di una ricompensa nell’aldilà ed il sospiro della creatura oppressa.

    Caino

    Rispondi
  6. caino
    caino says:

    Ps- x Sylvi
    In tutti i casi, vedo che andar per orti fa bene .
    Di questi tempi la mia carissima metà, mi ha trascinato a pulir fossi ,per bagnare campi ed orto .
    Temo in una profonda delusione, per un’acqua che non ci sarà se continua così.
    Il CNR parla di un 91 % di acqua piovana caduta in meno sul suolo italico.
    Ci sarà guerra per bagnare campi ed orti, la solita guerra dei poveri.
    Prendila come una metafora Manzoniana.
    Adesso tutti a sentir San Remo.
    Io vado a lavarmi i denti con il bicchiere.

    Caino

    Rispondi
  7. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,
    riprendendo il discorso sui Valori.
    Ne facciamo un gran parlare a dx e a manca, li chiamiamo in causa ovunque …eppure…nessuno che dica – questi sono valori e questi no.- Questi sono valori sperimentati nella nostra cultura e questi invece ci sono estranei.
    Dobbiamo cambiare valori come cambiamo biancheria o sono regole acquisite nel tempo lungo, tramandate e vissute nella nostra storia personale e sociale tanto da formarci ciò che siamo e che a nostra volta tramandiamo? Sono da tramandare come stanno o li possiamo o forse li dobbiamo trasformare e aggiustare con il passare del tempo?
    Faccio un esempio: comportarsi secondo natura che cosa significa?

    Tu in un post accennavi a comportamenti secondo “natura” ( le virgolette erano tue).
    E se ripudiamo i comportamenti naturali si può affermare che ci mancherebbe un punto fermo del nostro vivere sociale? E’ un valore essere liberi di fare ciò che più ci piace? E’ un valore non riflettere approfonditamente sulle conseguenze future che derivano dai nostri liberi comportamenti ?
    E’ libertà fare oggi ciò che domani potrebbe rivelarsi un errore?
    E’ o non è un valore porci dei paletti sui nostri comportamenti sia privati che sociali?
    I valori ovviamente si riferiscono a tutte le branche del nostro vivere: economia,lavoro, politica, società, scuola, salute, matrimonio (inteso come contratto che comunica alla società una volontà) e tutti i comportamenti che sottintendono una comunicazione sociale.
    Mi piacerebbe capire se, tolti di mezzo i comportamenti naturali, quelli cioè che ci derivano dalle leggi naturali, come potremmo evitare il caos.
    Le guerre nascono perchè si vuole uno stravolgimento dei valori correnti, ma in mezzo allo stravolgimento, quando queste miserabili formichine che siamo ricominciamo a crearci altri valori, noi, i rimasti , non abbiamo reimpostato la nostra vita secondo canoni che ci derivano dall’alba dell’uomo? – Difendersi offendendo- nutrirci a spese di altri,- trovare riparo immemori di chi riparo non ha, tramandare sessualmente la nostra stirpe nel solito modo , alla faccia di provette e uteri che ci forniscono prodotti già pronti…per alcuni ovviamente , non per tuttti!

    Ma termino con un pensiero alla tecnologia. Ne sento spesso parlare in casa.
    Mio figlio una volta mi ha detto che imporre limiti alla tecnologia che non sovrasti l’uomo, è atto di somma libertà dell’uomo stesso!

    Sylvi

    A me pare che i valori dovrebbero essere unanimemente condivisi e soprattutto riconosciuti come tali.

    Rispondi
  8. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Caino,
    se dovessimo commerciare solo con le persone (o gli stati) per bene dovremmo comperare il petrolio solo da Norvegia, Inghilterra ed Olanda. I prezzi salirebbero alle stelle e non ce ne sarebbe comunque a sufficienza.E le nostre merci ce le dovremmo tenere a casa nostra.
    Però i principi sarebbero salvi. Ouhyeaaahh.

    Cara Silvy,
    circa ottant’anni fa le Camice Nere marziane – ma mica solo loro anche tanti coloni “brava gente” (come in genere gl’ittagliani) – massacravano circa millecinquecento sacerdoti e fedeli al monastero copto di Debrà Libanòs e diverse decine di migliaia di altri etiopi in tutto il paese. Spesso con metodi barbarici (a sprangate), cosa che richiede già un bel fegato.
    Poi ci lamentiamo delle foibe!…. Mah ….
    Gl’ittagliani sono sempre stati un poppppolo dalla memoria corta.
    Un saluto U.

    Rispondi
  9. caino
    caino says:

    Smontiamo i pre-giudizi…

    A) Non esistono valori “naturali” eterni immodificati ed immodificabili
    B)Il predominio della sessualità etero è legge di natura fintantoché risponde al più elementare impulso che sta alla base della sussistenza dei generi dai vegetali agli animali .
    C)Se ciò non fosse così ,non esisterebbe il fenomeno della vita , almeno per quello che noi oggi intendiamo come tale.
    D)Esisterebbe dunque il Caos ?
    E) Si ,ma anche il Caos esisterebbe ,ma solo come forma “pensata “dagli umani, come forma di mancanza di ordine, quella appunto della società umana.
    F) L’universo che ci circonda esisterebbe comunque nelle sue manifestazioni di apparente ordine o disordine ,come forma di aggregati di materia di elementi di particelle singole” tutte eguali” che si combinano o che possono combinarsi nei più svariati modi ,magari dando origini a sistemi “stabili”, ma non eterni, come appunto quello in cui viviamo.
    G) Risiede dunque nella complessità delle combinazioni possibili e che hanno la possibilità di durare nel tempo lo sviluppo di sistemi superiori che come nel nostro caso ,ci permettono la capacità di pensare al “mondo esterno” e di comprenderlo e qualche volta di guidarlo.
    H ) Mi sembra di aver già detto che “ovuli ” e spermatozoi non sono degli organi , ma delle possibilità ,che solo se si combinano, danno origini a nuovi elementi complessi.
    I) La storia di questi elementi complessi è la Storia di quella che noi chiamiamo umanità, che per quanto mi risulta è sopravvissuta alle estinzioni, per aver saputo sviluppare forme di socialità che via via si sono andate evolvendo .
    Alla base della socialità ,anzi il cardine principe della socialità è l’economia , qui intesa nel senso più largo possibile, ovvero come capacità di produrre i beni essenziali alla sopravvivenza della specie, ovviamente contempo reamente alla capacità della sua riproduzione.
    Sono quindi due gli elementi essenziali alla nostra riproduzione , la sessualità e la socialità con il suo cardine principe.
    Ignorarne uno dei due porta a delle derive come quella di Freud che nella nostra Psiche ,(quella che io chiamo complessità) ne vedeva una sola , in ultima istanza.
    lella capacità di addentrarsi e di esplorare i meccanismi della complessità esterna ed ora anche interna, fin nei minimi particolar (ora)i ,risiede il grado di sviluppo della nostra specie.
    Di qui le biotecnologie, tecniche che consentono entro certi limiti una riproduzione diversa della specie che non la sessualità etero.
    (Ovviamente e beninteso, tutto questo non ha nulla a che vedere con l’affitto ed il commercio di uteri)

    Visto che in generale molto sappiamo della sessualità , val la pena di ricordare che l’altro elemento fondamentale è la socialità ,che è l’origine di quelli che noi chiamiamo “valori “.
    Valori che come ben sai non sono ne eterni ,non nascono dal nulla ,e soprattutto si sono profondamente modificati nel corso dei secoli.
    Va da sé quindi che molti hanno chiamato NATURALI ,sistemi molto diversi di socialità .
    I greci per esempio che hanno elaborato per primi il concetto di governo democratico,(gli ateniesi in particolare) consideravano del tutto naturale la schiavitù ed abolirla per esempio sarebbe stato considerare il fatto come contro NATURA.
    La stessa cosa vale nella storia umana per altri sistemi , come la Monarchia.
    Tutti si appellano alla NATURA quando parlano di sistemi di socialità ,OGNUNO OVVIAMENTE a modo suo e nel suo periodo storico.
    Vien dunque il sospetto che ognuno si appelli alla NATURA come elemento immutabile, per evitare di parlare di altro.
    Proprio per questo mia cara Sylvi, vorrei sapere di quale NATURA parli ,poiché se è di quella contemporanea che si è evoluta , o di un elemento IMMUTABILE nei secoli che vale per tuttti.
    Se si, mi piacerebbe sapere da dove “discende”.

    Caino

    La prossima volta se vorrai potremo parlare di arte, storia dell’arte, e di sentimenti e di poesia.

    Rispondi
  10. Peter
    Peter says:

    Non ho molto da aggiungere sulla critica dei ‘valori naturali’ postulati dalla Sylvi, fatta da CC ((che proprio non mi va di chiamare Caino, un nome rivoltante). Solo che non andrei a parare alla fisica delle particelle; valori ‘naturali’ non esistono, salvo chiamare valori degli impulsi o istinti tramandati geneticamente. Per esempio, mamma orsa difenderebbe i propri pargoli fino alla sua morte, ma e’ un istinto di conservazione della specie, sempreche’ l’orsa riconosca ancora i suoi cuccioli dall’odore, senno’ magari se li mangerebbe essa stessa. Non per questo i suoi pargoli, da adulti, si ricorderanno di lei nella sua vecchiaia, un riconoscimento quasi inesistente nelle societa’ animali, ed a malapena nella nostra; badare ad anziani ‘inutili’ e’ quindi un valore umano, non naturale ma convenzionale, come molti altri valori ‘naturali'; i comportamenti rituali, in genete, sono anch’essi umani, infatti rituali di sepoltura esistevano anche in ‘scimmie’ non ancora esattamente umane diversi milioni di anni fa.
    Comportamenti omosessuali sono molto diffusi nel regno animale, che Sylvi ci creda o no.

    P.

    Rispondi
  11. Uroburo
    Uroburo says:

    caino says: 11 febbraio 2016 en 15:29 … Alla base della socialità ,anzi il cardine principe della socialità è l’economia , qui intesa nel senso più largo possibile, ovvero come capacità di produrre i beni essenziali alla sopravvivenza della specie, ovviamente contempo reamente alla capacità della sua riproduzione…
    ————————————————
    Caro Caino (ma d’accordo con l’osservazione di Peter),
    quella sopra mi sembra una versione scolastica e meccanica di quanto detto da Marx ed Engels.
    La società è forse basata sull’economia oggi, tenendo però presente che anche nella socialità attuale ci sono tantissime motivazioni di matrice non economica ma affettiva.
    Che lo fosse anche all’origine è tutto da dimostrare. Ci sono animali che nascono sociali e socievoli ed altri invece no; dire che alla base di tutto questo ci siano motivazioni economiche, nel senso lato del termine, potrebbe essere un’osservazione incauta e poco realistica.
    Perchè la maggior parte dei primati vivono in società? Per ragioni economiche? Ma se mangiano foglie!? Per difendersi meglio (che sarebbe una motivazione di tipo economico, in senso lato)? Ma se vivono sugli alberi!? Quale sarebbe il nemico del gorilla? Ed in che senso vivere in gruppo fa trovare più foglie?
    Marx in realtà ha detto qualcos’altro: ha detto che in definitiva e nel lungo lasso di tempo la sovrastruttura – cioè il nostro sistema di credenze e di valori, quindi la nostra ideologia – dipende dalla struttura economica. Il che è del tutto ovvio: oggi, almeno da noi, nessuno pensa più che per mandare avanti una realtà economica bisognerebbe comperare degli schiavi o che le donne siano nate dalla costola di Adamo e quindi sono inferiori. Queste culture sopravvivono in oscuri angoli del mondo, magari anche molto ricchi ma comunque superati e residuali.
    Ma per il resto lasciamo all’economia il suo spazio ma non altro. Ne sutor ultra crepidam!
    Un saluto U.

    Rispondi
  12. Peter
    Peter says:

    A proposito di valori, sentite questa.

    G.Osborne e’ il cancelliere dello scacchiere, cioe’ in pratica numero due del governo, in quanto ministro di: finanze, tesoro, bilancio, economia.

    Suo fratello e’, o meglio era, uno psichiatra. E’ stato appena radiato dall’albo per avere intrattenuto rapporti sessuali con una paziente che aveva in cura per depressione, quindi ‘vulnerabile’.
    Non e’ che io esattamente ‘ami’ questo paese, molte sono le cose da perdonare, molti i colpi bassi ricevuti.
    Ma dove altro succedono cose simili? Psichiatri saranno radiati per meno in molte parti del mondo, ma fratelli del numero due di un governo? E per giunta di destra….

    P.

    Rispondi
  13. caino
    caino says:

    Caro Uroburo,

    lungi da me discettare su quanto abbiano detto Marx ed Engels; su una cosa ci potremmo trovare in accordo ed è quella che i due abbiano elaborato leggi di tendenza a cui è difficile sfuggire con “amor, arte e poesia, o filosofar..
    Meglio la Dialettica o meglio il processo dialettico come base interpretativa dei fenomeni.

    Sono le medesime leggi(di tendenza)i , piaccia o meno, che vediamo esplicate nel nostro quotidiano a cui “filosofi, manager, economisti ,giornalisti tentano di dare spiegazioni che non vanno più in là delle due ore o del tempo di una trasmissione, o di un articolo di giornale il tempo di leggerlo prima che fosse sostituito dalla carta igienica, ora invece giustamente “riciclata”.

    Detto ciò a mia difesa ,aggiungo solo che non era mia intenzione schiacciare Marx in un post, ma semplicemente chiedere conto di cosa sia Natura , ma meglio Naturalità nell’ambito umano, nel contesto di un dibattito da Post.

    Caino

    ps- Sui Gorilla

    Per esempio i Gorilla potrebbero stare insieme per spulciarsi a vicenda, cosa che a noi potrebbe far ridere, ma che invece per loro potrebbe rivestire un ruolo importante o per esempio trasmettersi dei segnali per richiamare la comunità là ove esistono più “foglie commestibili o gradite.
    O anche solo perché ,visto che i Gorilla non nascono grandi e grossi, la comunità ed il gruppo , difende meglio i cuccioli .
    Lo so, queste non sono ragioni “economiche”, ma avrei dei dubbi nel definirle puramente affettive, potremmo chiamarle sviluppi dell’utilitarismo ai fini della conservazione della specie.

    Rispondi
  14. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,
    non ho MAI affermato che gli unici massacri di guerra siano successi soltanto sul confine nord-orientale d’Italia!
    In questi anni, da che scrivo sul blog di Pino, ho sempre e con forza sottolineato il SILENZIO su queste vicende.Quello che pretendevo e che pretendo è che la Storia non sia a senso unico; alcune pagine si dovrebbero leggere, altre nemmeno si negano, si tacciono e si avvolgono nell’oblio.
    Il Silenzio è la peggiore mancanza di verità e giustizia.
    Ieri sera, invece del Festival di S.Remo, ho seguito su Rai-Storia una trasmissione con Ernesto Galli della Loggia e arricchita da numerosi filmati storici usciti da qualche archivio, evidentemente.
    In uno Luciano Violante parla del silenzio come colpa grave del PCI…e molto altro.
    Tutti, anche ricordando Napolitano che si recò alle Malghe Porzus per fare il meaculpa sul silenzio della politica italiana, quando non era negare violentemente l’evidenza, affermavano che il silenzio della DC era per non irritare il PCI, mentre il silenzio del PCI era giustificato dalle scelte compiute da Togliatti!!!
    Togliatti che impone ai garibaldini di unirsi al IX Corpus sloveno.
    Togliatti che dà il via libera all’invasione di Tito in Friuli, la Porta per portare l’Internazionale socialista in Italia.
    E tutto questo , e molto altro, avvolto e coperto dalle giustificazioni dei misfatti fascisti.
    Insomma quello che in queste terre si pretendeva era semplicemente inserire questi tragici fatti nella Storia.
    Si è cercato finalmente di porre rimedio e chiarezza, anche se le polemiche non sono sopite.
    70anni e ancora l’ideologia vorrebbe sopraffare la Storia!
    Così come sono inseriti nella Storia i fatti orrendi compiuti dai fascisti e dei loro compari in ogni parte di mondo. Del resto come si può parlare di pacificazione se si resta abbarbicati alla cronaca particolare che fa più comodo, anzichè sviscerarli e inserirli nei libri di storia? 70anni dopo???

    Nessuno deve dimenticare nulla, anzi lo deve poter leggere e insegnare in una storia che non nasconde più la sporcizia sgradita sotto i tappeti.

    ciao
    Sylvi

    Rispondi
  15. caino
    caino says:

    Cara Sylvi,
    puta a caso ,ho visto anch’io quella trasmissione, solo che la vedo a mezzogiorno, mentre consumo un pasto frugale.
    Vorrei sapere cosa si nasconde dietro quel MOLTO ALTRO.
    Forse, visto che è Molto, vuol forse dire che è un PIU’ che ci sfugge?
    Sennò, mi diventi peggio di Vetroni e del suo ma anche..

    La trasmissione a cui tu alludi, ha avuto a mio avviso pregi e difetti.
    Intanto un Galli della Loggia più corretto del solito.
    Per la prima volta poi,.si premette una storia sommaria dell’italia-nazionalizzazione forzata delle minoranze o maggioranze (dipende dove si guarda) slovene e croate che parte fin dopo la prima guerra mondiale ,mentre sotto gli Asburgo vi era più equilibrio, culminata poi con il Fascismo e la guerra fino al 43 in totale assoggettamento delle minoranze, alla lingua, alla burocrazia ect,ect..un po’ come esportazione di “democrazia “oggi.
    Un giusto riferimento alla questione sociale ,scontro tra città campagna ,Città italiana sede dei poteri burocratici e quindi anche dell’amministrazione della “giustizia” e campagna a maggioranza slovena.
    (contadini sempre un po’ barotti “semianalfabeti, un po’ barbari slavi non ancora affrancati dalla millenaria civiltà romana, per non parlare infine della Squola in lingua italiana.
    Sempre poi correttamente si citano i proclami dei Generali Roatta e Robotti, senza peraltro documentare le conseguenze dei campi di concentramento e delle fucilazioni prima e dopo per i resistenti , villaggi bruciati ect,ect (fatti dai marziani uroburisti,evidentemente)
    Anzi , una piccola pecca del Galli, che ci tiene a sottolineare che la Nazionalizzazione forzata italica ,non si tradusse in un “infoibamento”,certo ..
    Il resto ben descritto. Tutto sommato ben documentato dalle nostre fonti.

    Su Porzuz , oltre che ai già citati errori di Togliatti, forse magari andava documentata pure quella degli strani ammiccamenti tra Forze osovare e reparti della X Mas, che senza dubbio in una sorta di memoria condivisa ante litteram, dovevano difendere i confini nazionali. Quali poi non è dato sapere. Bene, se avrebbero dovuto essere quelli pre guerra o altri..
    Insomma relativamente “decente” pur con alcuni “omissis”per carità di patria.

    Caino

    Rispondi
  16. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Senza scomodare la Creazione o l’evoluzionismo di Darwin, mi viene in mente un bel libro di Konrad Lorenz, premio Nobel e fondatore dell’etologia scientifica, sui comportamenti animali.
    Non posso essere precisa e informata, perchè è passato parecchio tempo da che non lo rileggo.
    Ricordo però che , fra le altre cose, affermava che l’evoluzionismo animale è strettamente legato al comportamento. Più un animale è evoluto più ha comportamenti che si avvicinano agli umani.
    In breve: la lumaca è ermafrodita, il gorilla no!
    L’omosessualità? E’ probabile e possibile nella promiscuità di ogni gruppo vivente.
    Aggiungo che negli umani l’omosessualità si è sempre sviluppata nelle “classi” elevate, cioè quelle che avevano abbondantemente soddisfatto i bisogni primari.
    Partendo dagli egizi, ai greci, ai romani fino a Michelangelo e avanti, che sappia io, hanno sempre cercato “giovinetti”, erba fresca insomma . belli e gentili.
    Chi avesse avuto una moglie come Santippe e anche un’amante erano stufi di problemi pratici che queste ponevano!!! E cercavano i giovinetti. Anche oggi pare sia così.
    Li voglio proprio vedere i moderni omosessuali che, sposati con il grande Amore, dopo vent’anni di matrimonio siano ancora teneramente presi dalle pene d’amore fra strilli, pannolini, notti in bianco, pappette, scuola, pronto soccorso .. ecc. ecc.
    Figurarsi dopo quaranta!!! C’è quel proverbio yiddish che recita.- I figli piccoli non ti lasciano dormire; quelli grandi nemmeno riposare.
    Insomma chi vuole la bicicletta almeno pedali. E non abbandoni la bicicletta per un triciclo!.

    Sylvi

    Rispondi
  17. sylvi
    sylvi says:

    Brevemente:
    mio nipote ha portato a casa la sua prima pagella.
    Fra tanti bei voti e giudizi lusinghieri, mi ha colpito il Dieci in Geografia!
    Ehhh, il sangue non è acqua!
    Sylvi

    Rispondi
  18. Peter
    Peter says:

    X Sylvi,

    ‘Brevemente’, Lorentz scrisse molte cose interessanti ma in un’epoca non molto illuminata, ed il suo antropocentrismo non gli fa troppo onore; lei certo sapra’ delle sue connivenze naziste.

    Lei fa anche la solita confusione tra comportamenti e ‘festeggiamenti’ omosessuali ed omosessualita’ interiore o reale, la quale interessa fino al 10% della popolazione di ogni societa’ umana, comprese le piu’ povere ed involute; sia maschi che femmine, che si sappia o no.
    Ha presente, ad esempio, vocazioni monastiche o sacerdotali inspiegabili, almeno in passato, sia in giovinetti che giovinette di varia condizione? In societa’ in cui essere omo era violentemente represso.
    Le giovera’ forse ricordare o sapere che nella societa’ militare spartana, non esattamente molle e ‘degenerata’, l’ omosessualita’ maschile nelle caserme era addirittura obbligatoria, che piacesse o meno.
    Le societa’ greche in genere erano molto tolleranti, ma tenga presente che le donne in Grecia non avevano alcun diritto, erano una mera proprieta’. Il diritto delle donne ad ereditare si ebbe per la prima volta coi tanto odiati romani.
    Nella societa’ romana, era normale il desiderio maschile di ‘possedere’ maschi piu’ giovani, i quali dovevano pero’ giustificarsi dichiarando che lo facevano solo per soldi. Pecunia non olet….

    In sostanza, lei non puo’ obiettare nulla sul fatto che non esistano ‘ valori naturali’ in genere.

    P.

    Ps

    Auguri a suo nipote, ma ‘buon sangue non mente’ lo potrebbe’ semmai dire della sua maestra, se fosse iimparentata con lei.
    Lei che pensa che Varese stia in Piemonte, Pescara sia a sud di Roma, e non si e’ ancora abbonata al National Geographic…

    Rispondi
  19. caino
    caino says:

    I vizietti..

    Il lupo perde il pelo ,ma non il vizio.

    Di questa settimana sono tre le notizie

    Il Monsignore truffatore
    Il solito prete pedofilo
    Il card Bagnasco che fa politica

    Come dire , che siamo nella normalità .

    Caino

    Rispondi
  20. caino
    caino says:

    tratto dal Blog fisicamente.net

    Sarà vero ?

    PADRE PIO: LA CHIESA AMA SANTIFICARE I TRUFFATORI

    Inviato da R il 11/2/2016 14:40:46 (93 letture)

    IL SANTO TRUFFATORE: PADRE PIO

    Ho sentito in questi giorni infinite bestialità su Padre Pio. Quel fratacchione fascista che usava imbrogliare tutti per arricchirsi e fornicare con devote idiote. Ho scritto molte pagine su questo delinquente oggetto di spasmodica necrofilia. Chi è interessato le può trovare nel mio La Chiesa contro Gesù, parte II. Riporto solo alcuni brevissimi brani di quanto ho scritto nel libro. Bastano questi per capire il livello della truffa che vede il fratacchione come primo attore. Le prime denunce furono di papi, tra cui Giovanni XXIII. Furono inchieste della Chiesa a denunciare le truffe. D’interesse è che la Chiesa smise di indagare sul truffatore quando questi fece testamento lasciando la Casa sollievo della sofferenza al Vaticano. Questo aprì le porte della santità al truffatore. Altro ottimo affare per la Chiesa che già sta organizzando nuovi attici di 500 metri quadri, da destinare a poveri cardinali, sfruttando gli istinti necrofili di moltissimi italiani.

    Il caso di Padre Pio è emblematico di come nella Chiesa il falso, per quanto conclamato, possa avere la meglio sulla verità, quando comporta vantaggi. D’altronde, commenta Renzetti, è normale per la Chiesa santificare gli imbroglioni e i criminali di ogni risma per racimolare prebende.

    Insieme a Fatima altri eventi miracoloso-truffaldini si verificarono a San Giovanni Rotondo dove un tal Padre Pio aveva visioni e gli erano comparse (sic!) le stigmate (delle apparizioni mariane e dei santi truffatori parlerò più oltre), intanto vale la pena anticipare che le visite del razzista Padre Agostino Gemelli daranno esito negativo ed il Papa Pio XI, nel 1923, condannerà Padre Pio come impostore (non constat de supernaturalitate). In definitiva, pur insultato da tutti, questo Papa, a prescindere dai predecessori, fu persona degna, certamente in grado di far dimenticare le vergogne degli ultimi vicari di Cristo.

    A proposito delle stigmate vi sono le testimonianze del 1919 del farmacista Valentini Vista e di sua cugina, anch’essa farmacista, Maria De Vito (accompagnate da due biglietti autografi di Padre Pio indirizzati alla De Vito). A loro Padre Pio ordinava dei prodotti chimici caustici (acido fenico e veratrina) ed in grado di procurare lesioni alla pelle. Riporto il testo dei due biglietti:
    Carissima Maria, Gesù ti conforti sempre e ti benedica! Vengo a chiederti un favore. Ho bisogno di avere da duecento a trecento grammi di acido fenico puro per sterilizzare. Ti prego di spedirmela la domenica e farmela mandare dalle sorelle Fiorentino. Perdona il disturbo
    Avrei bisogno di un 4 grammi di veratrina. Ti sarei molto grato, se me la procurassi costì, e me la mandassi con sollecitudine.

    Nelle prime elezioni del dopoguerra nel paese Padre Pio si schierò con il blocco di destra (dentro il quale vi erano gli ex combattenti ed i primi virgulti del fascismo) contro i socialisti. Alla vittoria di questi ultimi corrisposero disordini provocati dalla destra (14 morti). L’ispettore generale di Pubblica Sicurezza nella sua relazione parlò di una formazione clericale e reazionaria, gli Arditi di Cristo, che sarà in seguito associata a Padre Pio. La carriera politica dell’oscurantista e reazionario Padre Pio avrà successo nel 1923 quando farà eleggere a sindaco di destra del paese il caro Morcaldi che poco dopo entrerà nel Partito Fascista.

    Quel convento, negli anni era diventato un vero porto di mare in cui la clausura era dimenticata, in cui vi era un vorticoso giro di denaro, in cui si faceva commercio ed il voto di povertà era del tutto saltato, in cui molte donne figlie spirituali di Padre Pio e dei gruppi di preghiera erano diventate stabili, anche di notte, nel convento(5). E chi organizzava queste donne non lo faceva certo per motivi religiosi. In Vaticano sapevano ciò ma Benedetto XV sosteneva che a parte qualche cosa non condivisibile (le stigmate) Padre Pio era in odore di santità. Quando fu eletto Pio XI ebbe una relazione su quanto accadeva in quel convento e su Padre Pio del tutto negativa.

    Nel 1943 l’ospedale Casa sollievo della Sofferenza era in via di costruzione e ad esso arrivò un contributo di 250 milioni di lire da parte dell’UNRRA (ONU), da un fondo per i Paesi danneggiati dalla guerra. Come accadde ciò ? Una giornalista inglese, Barbara Ward, era andata da Padre Pio a chiedere la conversione del fidanzato. Ciò avvenne ed il miracolo riguardò il fidanzato che era consigliere delegato dell’UNRRA che pagò la cifra di 400 milioni per il miracolo avuto (ma al frate ne arrivarono solo 250, forse perché il sistema delle tangenti è sempre esistito e funziona anche sui miracoli anche se è difficile capire chi è il fruitore finale).

    Intorno alla metà degli anni Cinquanta vi fu un’intersezione delle vicende del frate santo con uno scandalo finanziario di grandi proporzioni, lo scandalo Giuffré. Costui era un truffatore che prendeva soldi essenzialmente ad enti religiosi di tutta Italia con la prospettiva di elevatissimi interessi che alcune volte arrivavano addirittura al 70%. Il trucco era quello di dare interessi che venivano pagati con nuovi capitali entranti che, in ogni caso, non sarebbero stati mai restituiti. Nel 1957 la Guardia di Finanza scoprì la truffa dopo una perquisizione negli uffici di Giuffré ad Imola. Per impedire che lo scandalo scoppiasse investendo i vari ordini religiosi, intervenne presso il Comando della Guardia di Finanza il Procuratore generale dell’Ordine dei Cappuccini in Italia. A costui si associarono alti prelati vaticani che chiesero e, come no ?, ottennero di mettere tutto sotto silenzio. Ma intervennero delle denunce di truffati che obbligarono addirittura il governo (Primo Ministro Adone Zoli) ad intervenire con una commissione d’inchiesta sul banchiere della Provvidenza. Nel 1958 le risultanze dell’inchiesta misero in luce che i truffati (per un totale di oltre due miliardi di lire) erano 302 religiosi e 181 laici (nonostante parte della documentazione fosse stata nascosta e distrutta da Giuffré) e che come truffatori erano coinvolti 8 ordini religiosi e con responsabilità personale addirittura 62 vescovi. Era coinvolta la Curia Generalizia di Roma, che è la centrale dei vari ordini religiosi, la quale si era appropriata di molti schedari e documenti di Giuffré assicurando che avrebbe provveduto lei a risarcire i creditori. Poiché l’inchiesta riguardava uno scandalo finanziario di grandissima portata e riguardava in gran parte i cappuccini, fu inevitabile il coinvolgimento del convento di San Giovanni Rotondo. Il Vaticano, nella persona del nuovo pontefice Giovanni XXIII, era molto preoccupato del giro di denaro intorno a Padre Pio e di un possibile coinvolgimento di quel convento nelle indagini (ma anche del fanatismo paganeggiante dei fedeli). Nel 1960 inviò monsignor Maccari per indagare in proposito. Costui scoprì che alcuni frati del convento di Padre Pio e alcuni conventi di cappuccini del circondario di San Giovanni Rotondo avevano affidato alle cure di Giuffré varie centinaia di milioni (alla faccia del voto di povertà !). Alcuni giornali avanzarono il sospetto che la vera anima della truffa fosse proprio a San Giovanni Rotondo.
    Monsignor Maccari fece anche una relazione su tutto ciò che aveva visto in quel convento. Gran parte dei 125 frati aveva un’auto ed il tenore di vita di questi seguaci di San Francesco era del tutto spropositato. Gruppi di donne stazionavano nel convento anche di notte. Vi era un turpe commercio di bende sporche di sangue (che era di pollo). Vi erano strani prestiti di denaro tra frati. Sempre tra frati vi erano liti anche violente. I frati avevano messo in piedi speculazioni immobiliari nella cittadina. Da alcuni nastri che avevano registrato le confessioni che faceva Padre Pio venivano fuori con chiarezza incontri particolari di padre Pio con sue tre fedelissime, Cleonice Morcaldi, Tina Bellone, Olga Ieci ed una contessa misteriosa. Nelle registrazioni si parla esplicitamente di baci.
    Questa relazione spaventò Padre Pio che scrisse al Papa che avrebbe lasciato la Casa Sollievo alla Santa Sede se questa avesse soprasseduto. Ma nel 1961 il Sant’Uffizio, con espressa approvazione di Giovanni XXIII, proibì a Padre Pio di celebrare matrimoni, battesimi, avere liberi contatti con i fedeli, confessare certe persone. Non doveva impiegare più di mezz’ora per celebrare la messa e non poteva trattenere i penitenti in confessione per più di tre minuti. A ciò si accompagnò il trasferimento di vari frati mentre il convento passò alle dirette dipendenze del Sant’Uffizio.

    Paolo VI era un pontefice molto pragmatico e disinvolto (come dimostrerà l’epocale scandalo Ior-Marcinkus-Sindona). Padre Pio si approssimava a compiere gli 80 anni, ed era dunque opportuno per la Santa Sede chiudere la contesa e predisporsi a raccogliere i copiosissimi frutti materiali non revocando ma rendendo inefficaci i provvedimenti contro Padre Pio e preoccupandosi soprattutto del suo testamento. Lo Ior redasse due testamenti che Padre Pio firmò a maggio del 1964 ed una dichiarazione pubblica in cui smentiva le varie notizie di stampa sul suo essere segregato e si dichiarava suddito fedele della Chiesa. Morì nel 1968 e due o tre giorni prima le piaghe sparirono ed il funerale fu fatto con il frate truccato di calze e guanti per evitare che la cosa si sapesse. Poi, che volete ?, la sparizione delle stigmate risultò ai teologi essere un miracolo addirittura superiore alla loro apparizione … Ed il mito di questo frate crebbe fino al punto da essere beatificato (dal Papa Polacco nel maggio 1999 al fine di far confluire questo evento nel Giubileo del Duemila e molti soldi alla Chiesa di Roma) e poi santificato (dal Papa Polacco nel giugno 2002) con gli affari a San Giovanni Rotondo che crebbero a dismisura. Tra i segni della santità vi sarebbero le stigmate, la sua facoltà di trovarsi simultaneamente in due luoghi (bilocazione), il suo fare profezie (don Pier Angelo afferma che Padre Pio praticava spesso attività oracolare medianica e comunicava, a nome di Gesù Cristo, alla sua clientela sentenze perentorie sulla situazione delle anime dei defunti nell’aldilà o responsi sul futuro dei suoi devoti, secondo gli schemi del più classico spiritismo), il suo saper leggere nelle menti, oltre a vari miracoli (ma quello riconosciuto per la santificazione sarebbe avvenuto nel 2000 al giovanissimo figlio di un medico della Casa Sollievo ed attribuito a lui).
    Poiché il flusso di pellegrini calava man mano che ci si allontanava dalla morte dell’imbroglione, nel 2008 venne la sacra idea di tirar fuori dalla tomba quel cadavere per dare ogni facilitazione alla necrofilia di massa: il cadavere è da allora esposto ed il flusso dei pellegrini (gregge) è aumentato fino a cifre milionarie. Ma oggi (2013) un nuovo problema si pone ai fedeli di Padre Pio. Il cuore (la pompa del sangue), a suo tempo estirpato e conservato in preziosa teca per reliquie, viene rivendicato da Pietrelcina, paese natale di tanto santo. Ma a San Giovanni Rotondo non ne vogliono sapere. Il cuore non si deve muovere da qui ! Hai visto mai che gli affari dovessero venir meno ….
    Non credo serva spiegare oltre ciò che avete letto. E’ normale per la Chiesa, perché è sempre stato così, santificare gli imbroglioni ed i criminali di ogni risma per racimolare prebende.

    Certo che con l’arresto del Monsignore di Bergamo .risulta che truffare per opere pie, se dimostrato,è un fatto che rinnova nei secoli dei secoli .
    Amen

    Caino

    Rispondi

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