UN ALTRO RELATORE DELL’ONU SULLA CONDIZIONE DEI PALESTINESI COSTRETTO A GETTARE LA SPUGNA PER L’OSTRUZIONISMO ISRAELIANO
Le dimissioni di Wibisono da Relatore Speciale dell’ONU sulla Palestina Occupata
di Richard Falk (ebreo inviato dell’Onu a suo tempo rifiutato da Israele perché aveva dichiarato che alcuni trattamenti di Israele contro i palestinesi sono di stampo nazista. Ne ho scritto qui: http://www.pinonicotri.it/2008/12/israele-caccia-un-ebreo-inviato-dellonu-la-colpa-avere-detto-chiaro-e-tondo-che-i-metodi-israeliani-contro-i-palestinesi-somigliano-a-queli-dei-nazisti-contro-gli-ebrei-non-e-un-caso-che-gli-obi/ )
Makarim Wibisono ha annunciato le sue dimissioni da Relatore Speciale dell’ONU sulla Palestina Occupata, dimissioni che avranno effetto dal 31 marzo 2016. Questo è l’incarico che io ho ricoperto per sei anni, terminando il mio secondo mandato nel giugno 2014.
L’illustre diplomatico indonesiano dice di non aver potuto svolgere le sue funzioni perché Israele è stata irremovibile nel negargli ogni contatto con il popolo palestinese che vive sotto la sua occupazione in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.
“Purtroppo i miei sforzi per cercare di migliorare la vita dei Palestinesi vittime di violazioni sotto l’occupazione israeliana sono stati frustrati ad ogni passo”, ha spiegato Wibisono.
Le sue dimissioni mi ricordano curiosamente di quando Richard Goldstone ritrattò alcuni anni fa i risultati principali del Rapporto Goldstone, che era stato commissionato dall’ONU e da cui risultava che Israele aveva deliberatamente colpito dei civili nel corso dell’operazione Piombo Fuso, l’attacco massiccio contro Gaza della fine del 2008. In quell’occasione la mia risposta alle domande dei giornalisti fu che ero scandalizzato, ma non sorpreso. Scandalizzato perché le prove erano schiaccianti e gli altri tre autorevoli membri della Commissione d’Indagine dell’ONU avevano mantenuto la posizione originaria. Però non ero sorpreso, perché conoscevo Goldstone, un ex-giudice della corte costituzionale del Sud Africa, come un uomo di grande ambizione e debole carattere, una pessima miscela per un personaggio pubblico che si avventura in territori controversi.
Nel caso di Wibisono, sono sorpreso ma non scandalizzato. Sorpreso perché avrebbe dovuto sapere fin dall’inizio che doveva affrontare il dilemma se fare correttamente il suo mestiere nel denunciare i crimini e le violazioni dei diritti umani di Israele, oppure guadagnarsi la cooperazione di Israele per raccogliere le sue prove. Non sono scandalizzato, anzi gli sono grato, perché mette in evidenza le difficoltà che deve affrontare chiunque abbia il compito di riferire onestamente sulla tragedia dei Palestinesi sotto occupazione. Anzi, con le sue dimissioni per motivi di principio, non permette a Israele di farla franca con il suo tentativo di neutralizzare il ruolo del Relatore Speciale.
Val la pena ricordare che quando Wibisono fu scelto come mio successore, diversi candidati più qualificati furono eliminati. Sebbene le linee guida per la selezione pongano l’accento sulla conoscenza che il candidato deve avere sull’oggetto dell’incarico, Wibisono ebbe evidentemente la meglio, con l’approvazione di Israele e degli Stati Uniti, proprio perché non aveva nessuna competenza specifica.
Posso solo sperare che il Consiglio dell’ONU per i Diritti Umani (HRC) voglia ora rimediare al suo errore rivalutando le candidature della Prof. Christine Chinkin e di Phyllis Bennis, che possiedono entrambe le credenziali, le motivazioni e la forza di carattere per divenire validi Relatori Speciali.
Questo è il minimo che dobbiamo ai Palestinesi.
Quando incontrai Makarim Wibisono a Ginevra poco dopo l’annuncio della sua nomina a Relatore Speciale, mi disse pieno di fiducia che, se accettava l’incarico, gli era stato assicurato che il governo israeliano gli avrebbe permesso l’accesso, un’assicurazione che ha riferito anche nel suo annuncio di dimissioni. Da parte sua, si impegnava ad essere obiettivo ed equilibrato e a non aver idee preconcette.
Lo avvertii allora che anche uno che fosse stato politicamente vicino a Israele non avrebbe potuto evitare di arrivare alla conclusione che Israele era colpevole di gravi violazioni del diritto umanitario internazionale e delle norme sui diritti umani, e questo tipo di franchezza avrebbe sicuramente fatto arrabbiare gli Israeliani.
Gli dissi anche che stava facendo un grande errore se credeva di poter accontentare tutte e due le parti, visto che i diritti fondamentali dei Palestinesi sono negati da molto tempo. A quel punto sorrise, confidando evidentemente che la sua abilità diplomatica gli avrebbe permesso di esser gradito agli Israeliani anche quando avesse stilato rapporti che illustravano i loro crimini. Mi disse che voleva fare quello che avevo fatto io, ma farlo più efficacemente assicurandosi la cooperazione di Israele e aggirando così le loro critiche. Allora fui io a sorridere.
È vero che il mandato è di per sé esposto a critiche perché non comprende una valutazione delle responsabilità delle autorità amministrative palestinesi riguardo a violazioni dei diritti umani, ma si rivolge solo alle violazioni israeliane. Ho cercato invano di convincere lo HRC ad ampliare il mandato sino a comprendere le violazioni dell’Autorità Palestinese e di Hamas. I motivi per non farlo erano che sarebbe stato difficile trovare un accordo per definire il mandato, e aprire l’argomento della sua sfera di azione era rischioso, mentre in fondo la prova schiacciante dell’oppressione esercitata sui Palestinesi dall’occupazione si poteva ricavare dalle stesse politiche e pratiche di Israele. Per cui varie delegazioni presso lo HRC sostennero che le violazioni palestinesi sarebbero state un diversivo e avrebbero dato a Israele un modo per sviare le critiche all’occupazione.
Una cosa che ho scoperto nei miei sei anni da Relatore Speciale è che la persona in carica può fare la differenza, ma solo se è disposta a prendersi tutte le critiche.
Può fare la differenza in vari modi. Innanzitutto fornendo ai ministri degli esteri del mondo la relazione più autorevole possibile sulla realtà quotidiana del popolo palestinese. È anche importante saper portare il discorso su argomenti più illuminanti della semplice discussione su “l’occupazione”, affrontare temi come l’annessione de facto, la pulizia etnica e l’apartheid, e dare anche qualche appoggio dall’interno dell’ONU a iniziative della società civile come il BDS e la Freedom Flotilla. Facendo questo c’è da aspettarsi aspre reazioni da parte delle organizzazioni ultra-sioniste e da quelle che gestiscono la “relazione speciale” tra USA e Israele, mettendo anche in conto l’avvio di una campagna continua di diffamazione che cerca di screditare in ogni modo la voce di chi tratta questi argomenti e il lancio di accuse infuocate di anti-semitismo e, nel mio caso, di essere “un Ebreo che odia se stesso.”
Quello che mi ha scandalizzato e sorpreso allo stesso tempo è stata la disponibilità sia del Segretario Generale dell’ONU che dei rappresentanti diplomatici americani (Susan Rice e Samantha Power) a piegarsi verso Israele e unirsi al coro che faceva queste irresponsabili accuse finalizzate a chiedere le mie dimissioni.
Anche se qualche volta ho avuto la tentazione di dimettermi, sono contento di non averlo fatto. Vista la parzialità in favore di Israele dei grandi mezzi di comunicazione in USA e in Europa, è particolarmente importante conservare, anche se sotto attacco, questa fonte di verità senza arrendersi alle pressioni scatenate da varie parti.
La mia speranza è che il Consiglio per i Diritti Umani impari dall’esperienza fatta con Wibisono e nomini qualcuno che possa sopportare le critiche e al tempo stesso riferire i fatti per quello che sono. Il rifiuto di Israele a cooperare con attività ufficiali dell’ONU è un ostacolo alle funzioni del Relatore Speciale e costituisce di per sé una violazione degli obblighi di Israele in quanto membro dell’ONU. Al tempo stesso, il comportamento di Israele che sfida la legge internazionale è così evidente ed è così facile procurarsi informazioni attendibili, che io ho avuto la possibilità di stilare rapporti che trattavano tutti i principali aspetti della tragedia palestinese. Naturalmente il contatto diretto con le persone che vivono sotto occupazione avrebbe aggiunto una dimensione di conferma e di testimonianza, oltre a fornire un’espressione concreta delle preoccupazioni dell’ONU per gli abusi commessi sotto un’occupazione insostenibilmente prolungata e senza una fine in vista.
Finché non arriva il giorno dell’autodeterminazione palestinese, il minimo che l’ONU può fare è mantenere aperta questa finestra di osservazione e di valutazione. Dopo tutto, è stato l’ONU a impegnarsi nel 1947 a trovare una soluzione alla controversia israelo-palestinese e a riconoscere gli uguali diritti dei due popoli. Anche se questo approccio era colonialista e interventista nel 1947, è diventato plausibile nel 2016 visti gli sviluppi degli ultimi anni. L’ONU può non avere colpa di quello è andato male, ma certamente ha mancato di assolvere i propri doveri riguardo ai diritti fondamentali dei Palestinesi. Fino a che questi diritti non saranno realizzati, l’ONU deve dare quanta più attenzione possibile a questo residuo dell’epoca coloniale.
Almeno li’ di furioso c’era solo un certo Orlando, mentre qui mi pare che cio’ che ‘riporta ‘ lei chissa’ da dove sia tutto furioso…
Meglio comunque delle monotone sparate di una certa signora carsica, ungara o ‘a cavallo’ come si designa ella medesma.
P.
caro Caino,
il velo nero di pizzo che mia madre indossava in Chiesa, credo sia di seta ma di seconda categoria , filati dopoguerra, io lo conservo ancora.
Il mio bianco dopo la Prima Comunione, non ho idea di che fine abbia fatto fra i numerosi traslochi.
Invece conservo un paio di fazzolettoni e tasmine che ho comprato in Grecia e poi in Russia per entrare nelle Chiese ortodosse e ho usato anche nelle moschee dove era concesso entrare alle donne.
Non ho mai avuto problemi a rispettare le loro regole, senza esagerare, e soltanto dei lecchini a Roma potevano mettere il sarcofago ai capolavori di 2000 e più anni fa!
( Ho il sospetto che il presidente dell’Iran, se è vero che è uomo colto, sia rimasto deluso da quelle casse di compensato dipinte di bianco. Non gli capiterà a breve di ammirare quei capolavori dell’arte classica.
E se il Papa lo avesse invitato a visitare la Cappella Sistina? In mezzo a tutte quelle figure pornografiche? Chiedeva l’estradizione di Michelangelo per giustiziare i suoi resti a Teheran sulla pubblica piazza???).
Roma si ritiene caput mundi e non ha la visione culturale nemmeno di un villaggio ciociaro!
Infatti, la melma nella quale sprofonda la dice lunga! E dovrebbe essere l’immagine di un’Italia rispettabile e dignitosa in Europa e nel mondo?
Io preferisco essere carsica , come dice l’anglo-puglio, qui la dignità e il coraggio non sono ancora merce sconosciuta! E i diciassette miliardi di accordi commerciali non giustificano una tale calata di braghe!
Ma ci sarà molto altro da dire ..
Sylvi
La signora carso-ungarica (posso chiamarla cosi? mi pare appropriato, dato che austro-ungarica se lo puo’ sognare di modo, di fatto e di ‘origini’) ignora o convenientemente dimentica che anche le cosiddette ‘esecuzioni postume’ erano un ben nota tradizione ‘cristiana’, sia cattolica ed ortodossa sia soprattutto, in verita’, protestante. Tre nomi di ‘vittime’ mi vengono in mente a caso, John Wycliffe, Jacopo Bonfadio, Gilles Van Lederberg; anzi quattro, c’era anche Rasputin ad esempio, ma temo che un elenco accurato sarebbe lunghissimo.
Mi sarebbe piaciuto, si fa per dire, vedere la reazione della signora e dei suoi parenti al cospetto dei nudi michelangioleschi, non oggi pero’, dato che il secolarismo, la laicita’ e la ‘sacralita’ dell’arte come tale hanno preso piede anche in Italia, ma diciamo anche solo 100 anni fa. Del resto, ho ancora delle vecchie guide di Roma e Vaticano, in cui si vedono i dipinti prima del restauro, ed i nudi erano appena visibili, il che forse ha contribuito alla loro preservazione nei secoli, oltre al fatto che erano sulla volta.
Vale anche ricordare la ‘grande castrazione’ voluta mi pare da Pio IX, in cui tutte le statue vaticane maschili vennero ‘evirate’. Quel che non fecero i barbari….
P.
x Peter
I nudi michelangioleschi dal vero li ho visti, per la prima volta, che avevo vent’anni , ma li avevo abbondantemente conosciuti sul libro di Storia dell’Arte , che studiavo con passione.
I nudi , prima del restauro, erano visibilissimi, anche se offuscati da una patina del tempo.
Non mi succedeva di guardarli con altro intento che non fosse quello di commuoversi davanti a tanta potenza vitale, direi quasi di ispirazione divina.
E non avevo allora i soldi per acquistare altri libri che non fossero quelli indicati dalla Scuola, nè tanto meno disponevo di internet.
Per vedere in Michelangelo qualcosa di immorale bisogna essere bacati in testa. E i musulmani lo sono, da quel punto di vista.
Lo stesso vale per tutta l’Arte che dai greci, ai romani, al Rinascimento…via via è arrivata fino a noi.
Persino i nudi di Egon Schiele , passato il primo momento di meraviglia e imbarazzo, si manifestano poi in tutta la loro potenza vitale, in tutta la loro spiritualità.
Come vede, quei nudi sono andata a cercarli a Vienna! Ora mi dirà che sono una degenerata!!!
Lei mi dà della carsica -ungarica come fosse un insulto.
Da qui, per arrivare in Ungheria bisogna attraversare , a nord, tutta la Slovenia , nazione posticcia nata alla caduta dell’impero austo-ungarico nel 1918, e che non sarebbe altro che l’antica Carniola, dominio asburgico fin dal 1300 cr.
Per quel che riguarda il Carso…è vero che è un territorio aspro, roccioso e calcareo, ma presenta un paesaggio di un fascino unico, dove, nelle varie stagioni si susseguono tutti i colori dell’arcobaleno che si gettano nel blu dell’Adriatico.
Perchè dovrebbe offendermi essere carsica, anche se mi è molto difficile trovare agganci con la mia storia che non sia un prozio morto nelle trincee della 1° GM e un nipote figlio di un triestino? Bah!
Sylvi
Cara Silvy,
mi ci mancava puro il commento sulla visita di Rouhani a Roma! Mah …
Com’è noto, le modalità della visita dell’alta autorità di uno stato in un altro stato vengono concordate tra i due stati interessati nei minimi particolari, addirittura compresi i testi dei discorsi ufficiali. Cambiare i programmi concordati sarebbe una scortesia gravissima.
Il presidente Rouhani interrogato dai giornalisti sulla faccenda delle statue ha detto che gli italiani sono un popolo di grande ospitalità. È una gentile bugia ma molto significativa, per chi vuol capire. Proviamo, ad esempio, ad immaginare il Papa, piuttosto cher la regina d’Inghilterra, fotografati davanti ad un quadro rappresentante dei nudi … Quali speculazioni! A prescindere dal fatto che per gli islamici la rappresentazione delle figure umane in genere è vietata.
Certo che se si scambia la buona educazione per sottomissione allora siamo proprio a posto.
Se poi lo dice addirittura un ministro (il povero e buon Franceschini!), vuol dire che questo paese è ormai alla frutta perfino nei suoi più alti vertici.
Amen U.
PS. E poi, cara Silvy, i musulmani saranno puro bacati in testa, non discuto … Però i loro “preti” sono sicuramente meno bacati de’ nostri e certamente fanno meno sconcezze di quelle a cui siamo abituati dai tempi del celibato ecclesiastico, giusto un millennio fa.
Oltre a tutti gli iraniani sono indo-uropei proprio come noi e quindi hanno un modo di pensare molto diverso da quello dei semiti.
Il velo, ad esempio, non è un’usanza islamica ma è stato adottato da molti islamici anche se in modi molto diversi: gli islamici dell’Asia Centrale Russa non lo portano.
E’ un po’ come l’escissione del clitoride, usanza assolutamente non islamica ma egizia (de’ faraoni, per intenderci), adottata solo da alcuni popoli musulmani, per lo più africani. U.
Cara Sylvi,
sul fatto che “conservi ” gelosamente il tuo velo, nulla da eccepire, io conservo ancora il moschetto 91 corto , perfetta riproduzione che mi fu regalato da Gesù Bambino.
Per il fatto che ci sia ancora molto da dire , non v’è alcun dubbio, vado a vedere le borse ,non perché abbia azioni e derivati vari, ma per capire come sta andando il mondo a “breve”.
Sul medio lungo periodo ho già detto come la penso,dico soltanto che al contrario di un tempo mi sembra di vivere circondato da illusionisti di mestiere che si arrabattano, sovente pagati profumatamente per parlare di ALTRO.
Cosa vuoi, a ognuno le sue paturnie.
Caino
x Sylvi
Prenda allora carso-ungarica come un comlimento, contenta lei contenti tutti.
Io ho sempre trovato patetico, anzi pietoso, il campanilismo-provincialismo italico, dal nord al centro (dove pero’ si nota molto meno) fino al sud del vostro bel Pease.
Per esempio, l’ Adriatico si apprezza fino ad Otranto e Castro, dove l’ anno scorso, ahime’, l’ ho trovato oberato da oltre un milione di turisti con accenti ‘strani’ ma non stranieri. E mi dicono che carsico sia anche il Salento che suo malgrado mi diede i natali. Non mi spiego come mai in Croazia nell’ Adriatico sguazzino anche dei bellissimi delfini, mai visti dal vivo in acque italiane, lei sapra’ certo ‘ illuminarmi’ in proposito. Cominci pure col solito ‘ da noi….’.
Orbene, dicevo prima che mi sarebbe piaciuto vedere la sua faccia 100 anni fa al cospetto dei nudi michelangioleschi. Dubito che abbia ora 120 anni….
Sulla passione di Michelangelo per il nudo (maschile, precisiamo…) la chiesa e gli stessi storici dell’arte in Italia hanno sempre glissato. Zitti e mosca. La scusa era che si riallacciava all’ arte classica, molto ‘nudista’, ma cio’ veniva dopo mille anni di Medio Evo ed inibizioni di ogni genere e specie…
Per inciso, l’ unico particolare della Sistina che realmente apprezzo e’ la creazione di Adamo. Il resto e’ bello e glorioso, ma per nulla paragonabile alla potenza di quel dipinto che mi tocco’ fino ai precordi fin da piccolo. Hanno paragonato il Cristo risorto del Giudizio ad Adamo nel ‘corpo’, il paragone tiene ma la creazione di Adamo ha pochissima retorica e tantissimi significati non detti e persino ineffabili.
Lei mi conosce davvero poco, e proietta su di me chissa’ cosa, se pensa che la considererei ‘degenerata’ per essere andata a vedere dei nudi in un museo di Vienna. Ma non ho mai apprezzato troppo il nudo nella pittura o arti fugurative in genere, salvo il Rinascimento dato l’elemento di rottura col passato e sfida per il nuovo. Non credo vi sia bisogno di ricorrere allo spirituale o divino per giustificarlo.
P.
caro Uroburo,
ti faccio solo delle banali domande:
– Si poteva essere ospitali, a Roma, senza portare un presidente iraniano in un museo dove si suppone ci siano statue nude?
Si poteva scegliere un itineraio per il presidente che evitasse incontri artistici sgraditi?
Si poteva evitare di far ridere mezzo mondo con eccessi di politicamente corretto?
Si poteva infine essere ospitali e rispettosi delle altrui credenze senza calare le braghe?
(Quando siete venuti qui, a casa mia, tre miscredenti dichiarati, io non ho spostato crocifissi e Madonne dai miei muri; non credo che fosse una dimostrazione di mancanza di educazione nei vostri riguardi!!!). Semplicemente vi ho mostrato chi ero e questo faceva parte della mia ospitalità più genuina.
Io credo che la buona educazione si possa benissimo sposare con la dignità della propria storia.
Basta volerlo.
Se andiamo alla grande politica …ritengo che i personaggi non siano all’altezza della situazione.
Appunto…pavidi, insicuri e soprattutto provinciali.
In fondo…bastava mettere un velo alle donne di marmo, esattamente come facciamo noi occidentali se andiamo a casa loro.
Ciao
Sylvi
Un saluto a todos da parte mia.
C.G.
P.S.: dicono che durante il tragitto in aereo dall’Iran in Italia, hanno oscurato i finestrini per riguardo al presidente iraniano. Mai sia che dovesse sciropparsi la silouette del”Italia che come è noto è a forma di stivale con un tacco decisamente pronunciato.
E vabbè..
C.G.
Per una volta mi trovo d’ accordo con Sylvi. Coprire le statue e’ stata una plateale stronxata. Si fueris Romae, romano vivito more.
P.
x Peter
I delfini nell’Adriatico?
Abbiamo solcato questo mare per quarantanni e abbiamo assistito alle modificazioni avvenute a causa di modificazioni climatiche, ecologiche e sociali.
Devo ammettere che al tempo della ex Yugoslavia prima della guerra del ’91, la sponda della Dalmazia, quasi mille km da Fiume alle Bocche di Cattaro, era molto arretrata:
Il turismo era molto ruspante.
Lo scarso sviluppo economico aveva preservato l’ambiente.
Ricordo che quando attraversavamo il Quarnaro nei primi anni, ci perdevamo dietro le grandi tartarughe che avanzavano maestose in quel blu profondissimo;
restavamo incantati dalle grandi macchie argentee di sardine ,e subito dietro l’acqua che ribolliva dei tonni, e accanto …placidi, quasi sorridenti i delfini che incedevano sopra -sotto il mare.
Poi, credo per farci una cortesia, si accodavano alla nostra poppa ; ci guardavano sorridenti, almeno così pareva a me, e seguivano la lenta scia della barca.
Dopo la guerra yugoslava la Croazia, grazie anche ai finanziamenti tedeschi, ebbe uno sviluppo enorme; gli italiani si precipitarono su quelle coste bellissime, paragonabili solo a quelle greche, ma con acque ancora purissime e lì avvenne il disastro.
Mentre prima era difficile trovare coste invase dai turisti, ci si perdeva in piccole insenature dove miriadi di pescetti circondavano lo scafo, ora è difficilissimo trovare coste incontaminate.
E anche i delfini hanno vita difficilissima .
Gli avvistamenti sono sempre più difficili.
E’ l’inquinamento, bellezza!!!
Sylvi
Cara Silvy,
si può far di tutto, basta volere. Però nessuno di noi sa chi ha voluto mostrare a Rouhani il museo romano; potrebbe essere stata una scelta del nostro stesso governo, che non ha molto da esibire oltre ai monumenti del passato.
Tuttavia è prassi usuale non mettere in imbarazzo i propri ospiti, soprattutto in occasione di visite di stato.
Caro Peter,
ma Rouhani non vive a Roma, c’era solo in visita di stato. Circostanze che hanno un ben preciso protocollo che lei evidentemente ignora. Pensi se alla regina d’Inghilterra in visita in Cina dessero da mangiare carne di cane, oppure locuste in Africa.
Oppure pensi se il papa pretendesse di entrare in una moschea con le scarpe!
E’ proprio e solo un problema di buona educazione. A noi manca sempre un po’.
Un saluto a tutti U.
caro Gino, bentrovato!
E io che credevo che tu fossi seccato con me perchè ,quando hai dormito in camera di mio figlio, io non avevo tolto il crocifisso dalla testiera!!!!
ciao
Sylvi
Cara Silvy, per quanto riguarda me, appeso in parete insieme a Cristo potevano starci anche Budda, Odino, Zeus e chissà chi altro. Non faccio caso a queste quisquilie. Fatto sta che da voi sono stato benissimo e quel fine settimana lo ricordo sempre con affetto.
Stammi bene, giovane ribalda e salutami tuo marito.
C.G.
caro Uroburo,
leggo che ai Capi di Stato in visita si ricorre sempre ad offrire un menu di pesce.
I pesci, poverini, non hanno diritto a una morte rituale , perciò, peggio per loro; salvano il protocollo e anche la buona educazione internazionale.
Perchè un bel tonno appetitoso, ammazzato come sappiamo, è più politicamente corretto di un filetto morto in maniera scorretta?
Perchè una bottiglia di vino che è orgoglio del nostro lavoro non può essere messa in tavola, se nessuno ti obbliga a berne?
Infatti la Francia non accetta il dictat iraniano.
(- Appena sposati ricordo che mio marito, poi è migliorato assai, non sopportava la bottiglia in tavola.
Un giorno gli dissi: nessuno ti obbliga a berne e neppure a guardarla. Rispetta me e mia madre e tuo padre.)-Punto.
Con altre parole e altri argomenti rispettosi del protocollo delle relazioni internazionali potremmo tutti essere un pochino più tolleranti.
Mi sto sfilando la scarpetta.
Buonanotte
Sylvi
x Uroburo
Guardi pero’ che il consiglio ‘si fueris Romae…’ pare venne dato ad un certo S.Ambrogio, il quale di certo non viveva nell’ Urbe.
Protocolli o no, est modus in rebus. Infatti il cane lo preparano i coreani, non gli egiziani, dato che e’ un animale ‘impuro’ quasi come il maiale.
Un presidente musulmano ortodosso in visita in Europa deve non dico accettare, sarebbe assurdo, ma almeno vedere la cultura aliena dei paesi ospiti, i quali non dovrebbero nasconderla per il ‘tappeto rosso’ e la vile pecunia. In questo gli italiani non sono infatti educati, ma servili. Considerando poi anche lo ‘score’ iraniano in materia di diritti umani, secondo forse solo a quello infame saudita, o no?!
I francesi, che per lei sono molto educati, e civilissimi, non hanno eliminato il vino dal menu dell’ Eliseo, per cui il pranzo tra i due presidenti e’ stato cancellato dagli iraniani! Il che dimostra che certe cosette non vengono concesse da voi per buona educazione, ma per pretese o richieste ben precise. Infatti a Roma niente alcool a tavola.
Secondo me, modestamente, gli italiani hanno fatto comunque bene a tavola, malissimo nei musei capitolini.
Quando la regina visito’ Roma l’ultima volta, al Quirinale le diedero il menu richiesto dagli inglesi, e fin qui passi, ma durante il pranzo tutti i convitati alzavano ed abbassavano cucchiaio e forchetta in sincronia coi graziosi movinenti di SM, un rituale che avranno rispolverato dai tempi in cui il Quirinale era la ‘regal casa’.
Noti che in Francia, oggi, hanno rifiutato di servire carne Halaal e di eliminare il vino da tavola ‘per le tradizioni repubblicane’.
P.
Cara Silvy,
scusami tanto ma un capo di stato non è come tuo marito, sant’uomo! Per il resto leggi la risposta a Peter, qui sotto.
Caro Peter,
a me pare che il vanto per le proprie tradizioni non dovrebbe diventare imbarazzo per un ospite; soprattutto durante una visita di stato.
I francesi hanno voluto fare i duri e gli iraniani hanno cancellato il pranzo, giustamente. Mi piacerebbe sapere quanto, in tutto questo, c’entri la politica francese in Siria [a proposito della quale sto pensando che forse gli americani riescono ad essere addirittura meglio di noi europei con tutta la nostra supponenza]. Esiste anche una politica interna degli altri stati che a lei, evidentemente, non cale. Un preclaro esempio di eurocentrismo: mi ricorda Kypling.
Quanto alla carne hallal ed a proposito di laica coerenza con i propri punti di vista: lei lo sa che i supermercati francesi servono praticamente solo carne hallal per non turbare gli islamici?
Un saluto ad ambedue U.
x Uroburo
Allora vede che la politica internazionale in corso ha molto a che vedere coi protocolli in uso corrente, il quali sono tutt’altro che intangibili ed immutabili? Salvo forse quelli vaticani, cui bisogna riconoscere una certa coerenza. Infatti gli inglesi si chiedevano perche’ mai la regina fosse vestita di nero per l’occasione, non sapendo che solo i monarchi cattolici possono vestire di bianco in visita ufficiale al papa.
Gli inglesi forzarono Chirac a mangiare manzo in visita ufficiale, mentre la Francia aveva bandito il manzo inglese una ventina di anni fa.
Come dicevo, i francesi hanno esagerato senz’altro col vino e carni non halaal al pranzo ufficiale, ma anche nelle migliori circostanza non avrebbero mai nascosto o ‘messo le braghe’ a dipinti e statue nei musei. Non e’ una questione di vanto o arroganza, e’ un messaggio del tipo, possiamo essere amichevoli e fare affari, ma noi siamo questo, non altro per l’occasione di gala. Il cibo ufficiale e’ un altro discorso, si puo’ essere piu’ tolleranti, almeno fino a un certo punto, con un elemento cosi’ ‘viscerale’.
A proposito di politica interna, lo sa che in Iran sono vietati persino libri in cui si faccia menzione di vino?!
Immaginiamo se il presidente francese fosse stato apertamente gay, tanto per ridere: niente visita ufficiale fino alla prossima presidenza per non offendere il capo di un paese ‘dove non vi sono gay’, come disse Ahmadinejad pochi anni fa? Bien sur, les affaires c’est les affaires….
Nei supermercati francesi non si trova carne halaal a meno che non sia espressamente scritto sull’insegna, come del resto anche in GB.
P.
Oggi è il compleanno di Anita.
Da facebook non si capisce molto, ma vorrei tanto sapere come sta.
Anita, se mi leggi, ti faccio i miei più cari auguri e un affettuoso abbraccio
Sylvi
L’Anitona sta discretamente, ci ho “litigato” un paio di mesi fa. Qualche acciacchetto ma sempre lei, ci mancava che gli morisse anche il canetto!
Meno meglio sta Rodolfo, ho cercato invano di contattarlo. Anita riferiva che lui ha soltanto bisogno di preghiere e mi ha molto preoccupato.
Il Poppy mi ha “taggato”.. (caro D. Alighieri, che `ccè voi fà, questi sono i tempi e con il suo gergo).. su una foto di un bellissimo paese del nostro sud.
C.G.
QUANDO C’ERA..LUI !!!
Dunque mentre il Mondo sta andando a rotoli, leggo con piacere che le menti sono attratti da una importante questione su cui discettare .
Feriti nell’orgoglio nazionale ,si innalzano peana in nome della Kultura.
Temo pure che i 4/5 degli italioti neppure sappiano di che statue si stia parlando.
Fior di intellettuali di dx ,con editore Berlusconi, irridono ,non ricordo più cosa scrissero ai tempi del Berlusca ,quando poco ci mancava che Gheddafi entrasse in quirinale con i cammelli, dopo aver messo su Harem e tenda non so più in quale villa romana.
Forse scrissero che Berlusca era uno statista che aveva capito tutto sugli immigrati e sull’economia.
Tra piccoli borghesi /e inviperiti e cornuti padano celtici si fa a gara difendere la romanità secondo schemi consolidati di ipocrisia conditi da sane “dissociazioni” mentali.
Peter e Uroburo hanno ricordato che il Gay Michelangelo dipinse la Cappella Sistina ed un Papa gli mise le mutande ai dipinti ovviamente.
Ma si sa storia e storia delle religioni sono materie opinabili, e i sussidiari poco o nulla dicono in materia.
Detto ciò ,credo che quando c’era LUI tutto ciò non sarebbe successo, ma era parecchio tempo fa e la potenza imperiale italiota era intenta a gasare, torturare ,e massacrare abissini, libici etiopi sotto l’alto comando del gen Graziani e banda di impavidi colonizzatori che emigravano in quelle terre lontane per portarvi la civiltà e la parola del Dio cristiano.
Noi oggi balbettiamo di fronte agli esodi che ci invadono, e i duri che criticano le politiche balbettanti a mio avviso dovrebbero avere il coraggio di dire che bisogna fare dei campi di concentramento secondo vecchio stile, perbacco i nazisti scovarono e rastrellarono ebrei in tutta Europa con efficienza, con i negri sarebbe più facile.
In merito ai rimpatri beh qualche soluzione si potrebbe sempre trovare. Con metodo Argentino per esempio. con una serie di voli charter ..
Ma quanto sono ipocriti questi civilizzati democratici..LUi almeno e Adolfo almeno erano espliciti.
Caino
X Sylvi
In questo post si parla molto di Venezia
usi e costumi ..io per esempio non sapevo che a Venezia esisteva il Ponte delle Tette, conosco però la canzone della Biondina in Gondoleta..
Consiglio lettura quindi :
http://diciottobrumaio.blogspot.it/2016/01/una-tirannide-tanto-odiosa.html#more
Caino
Caro Peter, par proprio che in Francia quasi tutta la carne dei supermercati sia in realtà hallal. Ma non si dice… U.
Caro Caino,
pare che quel ponte si chiami così perché era uno dei posti dove le professioniste veneziane mostravano le loro grazie poste sopra la cintura. Il meretricio veneziano era una attrazione per l’intera Europa e la Serenissima ne traeva un grande beneficio per le proprie finanze, tanto che in alcuni documenti si riferiva a loro chiamandole “le nostre benemerite meretrici”. Come ho già spiegato anni fa, almeno una flotta per una crociata fu realizzata coi soldi ricavati dalle tasse sul meretricio.
Oggi grazie all’ipocrisia ecclesiastica, all’ipocrisia perbenista, al monoteismo sessuofobico e alla mania italiota di non pagare le tasse, la prostituzione è relegata a mestiere dato in gestione a lenoni e sfruttatori vari, ovviamente esentasse, e le meretrici anziché essere aiutate anche dal punto di vista sanitario e magari messe in condizione di esercitare in modo dignitoso sono lasciate in pasto a sfruttatori di ogni tipo. Che intascano con la ferocia quello che lo Stato potrebbe ricavare in tasse da una professione che a differenza di varie altre non ha mai ammazzato né sputtanato nessuno .
Poi si dice che l’Italia sta andando a puttane…..
Mah!
pino
Perbacco baccone baccaccio, ed ora chi la sente la carso-veneta-ungarica?!
Dopo cotanto intervento del blogmaster sullo storico meretricio delle veneziane, che tanto fecero e tanto diedero al mondo civile, ora ci tocchera’ leggere che le putele venete lo facevano ‘cin grande dignita’ e rispetto per la cosa pubblica’, ‘erano infinitamente meglio di napoletane, romane, siciliane e terrone in genere’, ‘erano inspirate ed aggraziate dalla grande immortale storia della Serenissima’, etc etc etc.
Ricordo che durante una mia visitina a Venezia anni fa, in un bar gestito da un giovane veneto molto maleducato vi era una foto d’epoca degli anni Trenta, in pratica l’insegna invitante di un bordello. Una procace signorina bruna e ben munita di ‘ammortizzatori’, diciamo cosi’, si esibiva nella bella foto, accanto a scritte come ‘ sconti per ragazzi di primo pelo’.
Io e mio fratello chiedemmo al giovane uscendo in fretta (era un ragazzo corpulento e poco socievole) ‘ ma che era la nonna?’.
P.
caro Caino,
la storia di Ca’ Rampini, da cui il nome poi di carampane, va dal 1300cr, quando il nobile Rampini morto senza eredi. lasciò i suoi immobili alla Serenissima.
La Serenissima pensò di usarli per ripulire Venezia dalla piaga delle meretrici che invadevano la città.
Le radunò appunto nella zona dei sestrieri fra S.Croce e S.Polo uniti appunto dal ponte delle Tette perchè è lì che le signore si esponevano alle finestre con in mostra le tette.
Potremmo dire che i quartieri a luci rosse li ha inventati Venezia civilissima.
Carampane quindi non significava vecchie e brutte, ma le signore che alloggiavano a Ca’ Rampini e che di solito servivano il popolo e i piccoli borghesi che non potevano permettersi le cortigiane di lusso che molto spesso erano potenti, istruite e introdotte nei luoghi della politica che contava e della economia della città.
Si sa anche di cortigiane poetesse, cantanti e tenutarie di salotti molto chic, luoghi dove si riunivano i potenti della città, come si usa ancora a Roma!
Venezia docet, ma con molta più eleganza!
Ma a Venezia puoi trovare molti altri riferimenti sessuali non proprio molto eleganti, come il Rio del buco.
Sboccata, volgare, carnascialesca , ma dotata di strutture democratiche, giudiziarie e sociali che potremmo ancora oggi copiare.
Ricordo personale: quando la nonna era molto arrabbiata e scandalizzata diceva a chi le capitava a tiro: te son come le putane de Venessia che nel sinquesento le iera 5000!
Era il massimo dello scandalo!
Dopo i primi studi e le prime letture rigorosamente storiche ma non consigliate dai preti, io le risposi ridendo: Nona, nel sinquesento le iera 13000, xe scrito sul libro.-
Andò via scandalizzatissima, imprecando contro la nuora che non controllava le letture della figlia.
Come me la godevo!!!
Sylvi
PER ANITA
anche a parte mia tantissimi amichevoli e sinceri auguri U.
x Peter
avevo scritto il mio intervento che poi ho lasciato sospeso e non inviato, prima della sua ultima sparata, senza sapere ciò che lei aveva scritto
Io credo che questi nostri post possano spiegare le nostre visioni inconciliabili .
Lei nasce, cresce e si nutre di una cultura “classica”, molto ipocrita, soprattutto fondata sulla visione radicale cattolica del peccato, della inevitabile infelicità della vita, della necessità di guidare le nostre azioni su regole rigide e stabilite altrove.
La mia cultura, veneziana badi, non friulana, mi ha posto basi non irregimentate, ma piuttosto “lasche” si direbbe in termine marinaro.
Quella nonna religiosissima e custode dell’ortodossia cattolica non è mai stata eccessiva.
Ci permetteva, o forse subiva, di cantare, ballare, andare alle feste, e quando tornavamo al mattino trovavamo la scodella di brodo caldo e brontolii per modo di dire!
Io sono cresciuta con la visione di una vita che può essere di sacrificio, ma è anche di gioia nell’impegno quotidiano.
Libertà cum iudicio, si direbbe.
Certo che la libertà individuale coniugata con l’impegno sociale è stato sempre un imperativo ineludibile.
Lei dei veneziani non ha capito niente, perchè non si può andare in una città “mordi e fuggi” su mille anni di storia, mica bazzecole , di andare in un fritolin e trovare un veneziano forse maleducato,e credere di poterlo insultare dal basso della vostra cultura retriva.
Le cronache moderne ci informano, da Berlusconi in poi, che le pugliesi non sono proprio delle santerelline, tutte le pugliesi puttane? E senza nemmeno quella cultura, eleganza e …giù giù gioiosità delle puttane del Ponte delle tette?
Si rilassi.
Sylvi
x Nicotri
Guardi pero’ che gli italiani, per una volta, non sono i soli in Europa ad esercitare una politica repressiva verso la prostituzione. Quella francese e’ praticamente identica, e credo sia venuta prima. E’ una politica ‘abolizionista’ che ha poco a che vedere col cattolicesimo e molto col femminismo, direi. Le leggi francesi proibiscono bordelli, adescamento etc etc. In GB idem. Molto piu’ aperti sono i germanici, stranamente.
In GB i clienti possono in teoria essere incriminati se le ragazze sono remotamente ‘costrette’ a prostituirsi da terzi, anche se i clienti non lo sanno!!! Infatti la costrizione puo’ anche essere finanziaria o psicologica!…
P.
x Sylvi
Sono talmente rilassato da scoppiare a ridere, cara signora.
A quale cattolicesimo realmente lei appartenga lo si e’ visto a iosa dalle sue reiterate posizioni, quelle si’ davvero retrive e vergognose, in materia di diritti civili in Italia, mi consenta. E non lo neghi, suvvia, sarebbe patetico. Del resto, la cultura cattolica e’ una, nel bene, che pure ci sarebbe, come nel male. I suoi distinguo sono fittizi e faziosi.
Non per questo ho io mai accarezzato quella protestante, un mare per me senza portolani, storicamente altrettanto repressiva e feroce, e confezionata quasi ad hoc per favorire l’affermazione del capitalismo negli stati nazionali moderni.
Non insinuavo affatto che le venete fossero tutte prostitute, vedo che lei e’ un tantino paranoica, ma l’ aneddoto divertente che ho detto era vero. Dubito che altrove si vedrebbe facilmente l’insegna originale di un bordello in un bar pubblico, ed ora ricordo che accanto alla ragazza vi era anche un ragazzo en dehabillè! Data la notevole maleducazione del giovane gestore, la battuta era praticamente d’obbligo, perbaccolina!
P
LE DUE MORALI..O FORSE TRE O QUATTRO!!
L’interessante dibattito che si è sviluppato ultimamente su meretricio e usi e costumi nei secoli, dimostra che nelle religioni, ma meglio dire anche nei popoli e popolini. da sempre si sono sviluppate diversi tipi di morali.
Oltra a quella ufficiale ,ovviamente.
Non è difficile individuare a questo punto l’elemento comune che le genera, VERO MOTORE DELLA STORIA.
Si possono fare dei distinguo a seconda delle classi sociali di appartenenza, catalogando ancora diversi sottospecie di morali ,ma sarebbe esercizio inutile , quasi quanto mettersi a discettare della Sociologia del xxi secolo, ormai del tutto inutile.
Oggi siamo al family day ove si darà spazio alle più svariate concezioni ed interpretazioni delle morali ,meglio dire però di una parte consistente delle morali che si agitano nella nostra italietta di sempre.
Amen
Caino
x Cerutti Gino
Ciao. Mi è arrivata la notifica di un tuo commento di ieri alle ore 15:37, ma non lo vedo né tra i commenti pubblicati né tra quelli bloccati. Questo il testo:
Commento:
Cara Silvy, per quanto riguarda me, appeso in parete insieme a Cristo potevano starci anche Budda, Odino, Zeus e chissà chi altro. Non faccio caso a queste quisquilie. Fatto sta che da voi sono stato benissimo e quel fine settimana lo ricordo sempre con affetto.
Stammi bene, giovane ribalda e salutami tuo marito.
C.G.
…..A quale cattolicesimo realmente lei appartenga lo si e’ visto a iosa dalle sue reiterate posizioni, quelle si’ davvero retrive e vergognose, in materia di diritti civili in Italia, mi consenta…Peter
x Peter
Ho fin troppo spesso la senzazione che lei abbia disimparato a leggere l’italiano e a comprendere il testo.
Oppure lei ragiona come un gay che , se non si sposano letteralmente le sue posizioni, ti gratifica subito di omofobia.
Io, riprovo a spiegare, me ne frego altamente dei gay e delle loro relazioni, proprio la cosa mi è indifferente, affari loro.
Sono, questo sì, altamente infastidita da tutto quel baccano che fanno sui loro diritti e sui loro patemi d’amore.
Sono disponibile a pagargli la pensione, anche quella di reversibilità, purchè chiudano il becco sui loro tormenti d’amore.
I BAMBINI? Ehh no, quelli sono un altro discorso e l’ho spiegato a dritta e a manca. Non ho spostato le mie idee di un mm.
La Natura dice che agli umani servono un ovulo, uno spermatozoo e un utero per fare un bambino.
E poi al bambino servono una mamma e un papà. Punto
Tutto il resto sono orrende pratiche di ricconi che si annoiano.
L’operaio gay non ha sicuramente i soldi per procurarsi uteri, semi e ovuli.
Leggevo oggi che la maestra di una scuola comprensiva di Milano non nomina la mamma per “integrare” il “figlio” di due gay maschi.Su venti, 19 bambini discriminati!
Io quell’insegnante la licenzierei in tronco perchè, oltre a disattendere la Costituzione, viola platealmente la Legge del 1974, poi quella integrativa del 1986 sui Programmi nazionali . Leggi dello Stato in vigore e mai abrogate!
Ma si amino, si divertano, facciano quel che gli pare!, ma lascino in pace bambini che non possono difendersi.
E possibilmente siano un pochino più discreti sui loro sentimenti.
Sa, solo per rispetto degli altri che la pensano diversamente e…questo non guasta, sono la stragrande maggioranza.
Le ho dato abbastanza motivi per gratificarmi di tutti i suoi graziosi appellativi?
Ps: sicuro di non difendere appassionatamente le ragioni dei gay, forse perchè le stanno particolarmente a cuore?
Nessun male, si rilassi! Di nuovo!
Sylvi
Mia buona ed attempata signora, le sue posizioni sono ultraconservatrici sotto tutti i punti di vista: diritti del lavoro, diritti delle minoranze, le ragazze madri, l’ antimeridionalismo, l’equiparazione tra violenza nazifascista e violenza della resistenza….tutto legittimo per carita’, si rilassi piuttosto lei, qui non la demonizza nessuno, anzi le fanno visita e la ringraziano dei crocefissi in camera da letto, mentre io dai suoi cortesi inviti mi son sempre tenuto al largo, dato che sono un ragazzo di campagna ma non poi tanto scemo. Secondo la sua ‘molto alata’ logica ‘femminile’, il sig. Nicotri dovrebbe essere un falso italiano discendente da mercanti arabi per avere ‘tanto a cuore’ la causa palestinese, CC e’ un incallito proletario ed ha fatto l’operaio, Uroburo e’ stato realmente un bidello o un combattente della seconda GM o un partigiano…
Non ho nulla contro la ‘gnocca’ come forse si chiama dalle sue parti, che insieme con la controparte maschile si e’ effettivamente evoluta a forza di riproduzioni piu’ o meno riuscite, ma che lo’scopo’ dell’atto sessuale sia la procreazione non sta’ scritto da nessuna parte salvo forse nelle varie bibbie. E del grande libro della natura, con la minuscola, temo di saperne molto piu’ di lei, e cosi’ sarebbe anche se di figli ne avesse ‘sfornati’ dieci, con tutto il rispetto per la sua augusta maternita’.
Ma come si sognva da ragazzina di leggere libri proibiti dal suo confessrore?! Le toccheranno almeno 10 anni di purgatorio.
Mi stia bene.
P.
x Sylvi,
Piuttosto, cara la mia pugnace e progressista lettrice di cose proibite, cosa fa qui invece di essere a Roma al ‘family day’ che si e’ tenuto oggi? Insieme ad un certo Gandolfini, spalleggiato da un certo sig. Alfano e dalla CEI, o cosi’ leggo sul Guardian on line, tutti esponenti ed organizzazioni di sinistra e progressiste quasi quanto lei. Quel family day che fece fare a Prodi un brusco dietrofront nel 2007. Sa, Prodi era molto conservatore ed oscurantista….
P.
caro Caino,
leggendo Alvise Zorzi, che molto ha scritto sugli usi e costumi al tempo della Serenissima; ma giusto per citarne uno che è ancora vivo, tralasciando Goldoni e le sue opere, Casanova…si capisce che almeno la morale sessuale non conosceva differenze di classe o di stato sociale.
Con le nostre morali plurime di oggi si potrebbe concludere che Venezia era un gran bordello, come piacerebbe a Peter.
Ma queste morali ci provengono dalla Chiesa Cattolica, che non è Gesù Cristo e non è il Vangelo.
I Dogi, tutti rispettosissimi dei riti cattolici, hanno sempre tenuto lontano i Papi dal potere temporale.
Se era necessario li combattevano. Avevano chiaro il precetto: date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio.
Sai nominarmi un’altra civiltà che avesse fatto altrettanto?
Ha ragione Pino; le meretrici di Via delle tette erano rispettate, anche perchè erano cittadine che pagavano le tasse.
A Venezia nemmeno i frati e le suore erano esenti da tentazioni.
Sicuramente ovunque altrove succedeva altrettanto ma nascosto accuratamente fra una predica e una processione.Quando non fra riti, ancora oggi medioevali, con preti se non complici delle varie mafie, almeno disposti a tutto per esercitare un potere che ancora detengono fra il popolo più basso.
Ti immagini a Venezia la liquefazione del sangue di S.Gennaro?
O la processione del Santo di turno che fa l’inchino al mafioso?
E’ tempo di Carnevale, ecco, a Venezia potrebbe succedere!
Mi si può dire blasfema? Eh no, mi si deve dire che ho chiaro i dettami del Vangelo!
E non parliamo di differenze fra libertà individuali e sociali, è proprio questione di testa!
Quando c’è stato il funerale di quella ragazza veneziana morta a Parigi, tutti a declamare la dignità e la compostezza dei genitori; quando loro si sono comportati da veneziani.
Non avrebbero saputo fare altrimenti.
Sylvi
Una trappola mortale per il PD e il” buon” Renzi…
Mentre il mondo va a rotoli l’italietta nostrana si divide tra etiche e morali di vario genere ,includendovi pure quelle laiche, ma perbeniste .
Il PD “poverino” si dibatte tra perdere voti a” sx” a favore dei laici cinque stelle e l’intera galassia di destra, una ecatombe elettorale alle prossime amministrative.
Non vi ,è nulla di cui preoccuparsi tanto la Nube di Smith ci colpirà tra 30 milioni di anni.
Caino
https://topometallo.files.wordpress.com/2015/12/mezzo.jpg?w=600
Non so riuscirete ad aprire l’immagine consolatoria di cui sopra
Buona notte e sogni d’oro a tutti
Caino
Oggi ho perso una abitudine piacevole e il fatto mi ha fatto arrabbiare.
Guardo la televisione in orari di cucina, e Jamie Oliver, Fred il cuoco vagabondo francese , la Sara Wiener, …
Chef con le palle, la ultima addirittura andava tranquillamente a spalare letame in Moravia.
La Effe mi presentava una tv ripetitiva ma genuina, intelligente, quello che mi sono sempre aspettata dalla Feltrinelli, editore notoriamente di sx, ma intelligente, non le solite fregnacce che ci ammaniscono le altre tv.
Eppure…con oggi la Feltrinelli si è trasferita su Sky a pagamento.Ha preso il malloppo e ha mollato tutto a Murdok, a pagamento.
La delusione…ma non andrei da Murdok nemmeno mi costasse un euro all’anno.
Mi ha profondamente deluso che persino la Feltrinelli abbia mollato gli ormeggi verso il capitale.
Purtroppo , come sempre pecunia non olet.
Mi vien voglia di dimenticare anche la libreria cartacea, se non vi avessi amici di antica data.
Passerò a salutarli e poi andrò alla Mondadori di Marina Berlusconi.
No, forse questo è troppo!!!
Sono un po’ depressa.
Sylvi
..
Quando si dice andarsene per la tangente….
Si comprima, signora mia, si comprima, la vita e’ troppo breve per essere depressi. Secondo me poi con Murdoch si intenderebbe ‘eye to eye’, quindi perche’ tante lacrime?! Gli paghi il canone e stia serena.
Mi permetto di osservare anche che i parenti delle alre vittime francesi e non, comprese persone nere e nordafricane che pure c’erano, non si stracciavano esattamente le vesti ne’ si strappavano i capelli ai funerali e rimembranze varie, e cio’ vale anche per le vittime superstiti ferite e magari su sedie a rotelle. Senza avere il grande merito di ‘essere veneziani’.
Sarebbe ora che la piantasse di tirarsi tanto la calzetta, anche la mia carita’ ‘cristiana’ ha i suoi limiti.
P.
Cari brothers and sisters,
Mentre postavo un’oretta fa su questo blog, stavo finendo di preparare le linguine all’aragosta, e prima che mi diate del viziato borghesaccio premetto che le aragoste atlantiche costano meno (anche se vive e freschissime) di quelle (forse piu’ gustose) del Mediterraneo che qui ovviamente non ci sono.
My word, questa volta ho davvero fatto centro. La combinazione di ingredienti forse piu’ riuscita del solito, una nuova padella molto all’uopo, un bianco secco davvero eccelso nel ‘brodo ‘ di cottura, i tempi di cottura di pasta e sughetto e aragoste….insomma, sara’ stata fortuna, ma sia io che i convitati avremmo volentieri fatto il bis su porzioni gia’ assai generose.
Due tips: le aragoste piccole costano un po’ meno ma sono assai piu’ saporite di quelle grandi; mai esitare se vengono preparate per il sughetto della pasta, prendete le piccolette.
Va bene cuocere tutto in olio d’oliva extravergine, ma aggiungete sempre una noce di burro al sughetto verso la fine. Ebbene si’.
Se mai verrete a trovarmi su questi lidi atlantici, vi trattero’ tutti con linguine all’ aragosta (fino ad un massimo di sei, dato che il sig. Nicotri ha detto spesso che i bloggers ‘passivi’ sono migliaia, perbaccolina).
P.
x Peter
Senza televisione si può benissimo vivere, Uroburo docet, e piuttosto di dare un soldo a Murdoch elaborerò il lutto di una abitudine piacevole che avevo preso e lascerò Jamie Oliver a lei e alle sue aragoste.
A proposito, lei fa delle affermazioni da perfetto dilettante allo sbaraglio in cucina.
Aragoste e astici con linguine, scampi con spaghetti in busara devono sempre essere piccolini, perchè quelli grossi più polposi sono anche di carne più asciutta e dovendo cuocere più a lungo che in griglia o lessi risulterebbero alla fine stopposi.
Comunque succede che ai dilettanti capiti per sbaglio un capolavoro.
Io non verrei mai a trovarla, così come disse più volte lei a me, anche perchè sarebbe capacissimo di rifilarmi chissà che cosa! Il luogo dove abita non depone a suo favore!
Nella sua ricetta non fa cenno a un peperoncino che darebbe carattere al tutto.
Non sono fanatica di peperoncino, ma quando ci vuole…ci vuole.
Io parlo sempre di quel che so, che ho osservato e sperimentato come diceva il cartello che appendevo in tutte le mie classi, accanto al Crocifisso : OSSERVA_ ESPERIMENTA_ IMPARA.
La scienza accanto alla spiritualità!!!
Sylvi
Cara a Sylvi,
capita a tutti di essere un po’ depressi ,qualche volta.
Il mondo cambia molto in fretta sotto il nostro naso che lo si voglia o no,
Quello accaduto alla tv della Feltrinelli è una cosa del tutto normale nei tempi che viviamo ,fa parte integrante delle logiche del mercato , sempre più stringenti di questi tempi.
Gli spazi di libertà ,nonostante i social che danno un senso apparente di aumento, in realtà vanno sempre più restringendosi.
Fino al pensiero unico dominante che è in atto.
Basta ragionare.
Caino
Ma certo che ci ho messo anche peperoncino, non ho detto ricetta per filo e per segno per non provocare reazioni sdegnate oltre alle sue.
Intuitivamente, ho sempre usato aragoste piccole per la pasta, il guaio che quelle piu’ grosse mi vengono un po’ stoppose, come dice lei, anche alla griglia. L’ aggiunta del burro al’ olio di oliva aiuta anche li’, ma il colesterolo sale.
Portare avanti da solo la mia casa, specie d’ inverno, non e’ uno scherzo, senza contare il giardino in cui per la verita’ non faccio mai nulla. Per cui in cucina faccio quello che posso. Rispetto a 10 anni fa, sono adesso l’equivalente di uno chef da una stella Michelin (ha ha ha).
P.
X Peter
Le aragoste le vengono un po’ stoppose cotte alla griglia?
Un vecchio proverbio friulano recita: a iùl mistiaàr- ( ci vuole mestiere).
Ho imparato proprio nelle isole dalmate,… (già sempre là, ma, nel mio girovagare attorno al Mediterraneo, non ho mai trovato abilità di cottura alla griglia dei crostacei paragonabili a quelle dei dalmati, e non solo dei crostacei).
Ci è successo più volte di essere in qualche scoglio, arrivavano una piccola famigliola, tiravano fuori dalla barca una piccola griglia, le sardele che avevano già pulito durante la navigazione, le innaffiavano con il contenuto di una misteriosa bottiglietta e le adagiavano in griglia.
Il profumo che si sprigionava ci faceva quasi svenire, a noi che al massimo potevamo permetterci una pasta raffazzonata in barca, o un panino.
Sempre ci invitavano a dividere le loro sardele e noi contraccambiavamo con una bottiglia di bianco di cui non ero mai priva! Era un vero matrimonio d’amore!
Tornando alle aragoste…grigliarle, come i grossi scampi del resto, in maniera perfetta bisogna essere dalmati. C’è un connubio di calore della griglia con il carapace che diventa immediatamente rosso. I succhi, arricchiti da una emulsione perfetta, restano tutti dentro al carapace e ne ammorbidiscono i tessuti carnosi. E’ roba da grande scuola, o forse di dna. Chi lo sa!
Fatto è che nè in Spagna, nè in Francia ho mangiato griglie di tal nome.
Le aragoste dell’Atlantico sono un altro discorso. Mi sono sembrate annacquate.
La storia dei dalmati è storia del mondo, è storia di navigazioni , è storia di marinai che si sono ingegnati a rendere piacevole ciò che dava il mare.
Io non mi azzarderei a offrire ai miei ospiti una griglia di crostacei, non sarei sicura di fare bella figura.
Sylvi
Cara Sylvi,
io la Dalmazia l’ho vista da Grado ,”quella volta”, almeno le sue coste.
Tra l’altro quella volta vera pure un mercatino ,ove ohibò ho trovato dei piemontesi che vendevano insaccati di maiali e formaggi DOC del Piemonte.
In tutti i casi credo tu abbia ragione ,vedi i Dalmati svolgono la funzione di quegli intellettuali grandi e piccini.
Il segreto è proprio quello di grigliare il crostaceo di modo che tutto il Sugo resti dentro e non vada disperso, senno che gusto ci sarebbe nel gustare la carne stopposa.
Caino
caro Gino,
ho provato più volte a scrivere ad Anita nel suo indirizzo e-mail che avevo, ma mi risponde sempre che l’indirizzo è sconosciuto.
Data la mia plateale ignoranza , ho provato a chiedere ai miei figli, ma nemmeno loro sono riusciti ad inviare la mail.
Su facebook vedo che scrive, ma non riesco a contattarla privatamente.
Mi dispiace, perchè la ricordo sempre con tanto affetto.
Tu dici che sta abbastanza bene, e questo mi consola.
Spero che Rodolfo abbia problemi risolvibili.
Per anni ci siamo fatti compagnia scornandoci, ma purtroppo le cose cambiano!
Un caro saluto da Mino e anche da me.
Sylvi
http://www.msn.com/it-it/notizie/politica/la-lega-di-salvini-sempre-pi%c3%b9-alleata-di-vladimir-putin/ar-BBoXGUv?ocid=spartandhp
x Peter (e per quanti vogliano commentaRE)
Caino
Però l’idea della terza roma mi entusiasma ,almeno va in Champions
x CC
C’e’ poco da commentare. Che lo zar ex-kgb sia un fascista di modo e di fatto mi pare di averlo detto da anni, non vedo in quale altro modo lo si possa ‘modernamente’ designare.
Le sue amicizie/alleanze parlano chiaro, anche se non saprei, umanamente, se dicano piu’ di lui o di loro, se mi intende. Rischia Nicotri querele se chiamo fascisti determinati esponenti? Se cosi’ e’ il caso mi sto zitto, ma almeno nel caso del fronte nazionale francese direi che e’ internazionalmente dichiarato fascista, e dai francesi in primis.
Il gioco nazionalista ed antieuropeista, anti-EU in particolare, dello zar e’ chiarissimo da sempre.
P.
Caro Peter,
più che sufficiente la tua risposta..ma come ben sai era per solleticare un dialogo più allargato .
Il tuo parere era fondamentale per far partire un dialogo a più voci, visto che da tempo si conosceva la tua posizione in merito.
La mia è altrettanto ovvia : né con Putin né con gli USA, due facce della stessa medaglia.
Qui da noi va di moda Putin adesso, come un tempo la Nato.
Questione di danè, e sul danè si fanno e si disfanno imperi. L’importante è cucinare i crostacei senza perdere il sugo.
Caino