Disgregare la Siria e continuare a rimpicciolire la Russia.
ROMA – L’abbattimento dell’aereo russo per ordine del governo turco è un atto gravissimo che, nonostante il baccano contro la Russia sollevato anche da Obama e dall’intera Nato, non può nascondere alcune cose. Una più chiara dell’altra anche nelle conseguenze future. Che saranno nefaste.
Attacco pretestuoso. Intanto c’è da notare che la Russia se non è amica della Turchia non è comunque una sua nemica, e quindi la presenza di un suo singolo aereo con un equipaggio di appena due persone, aereo non del tipo addetto allo spionaggio e ormai privo di bombe per averle sganciate sui miliziani dell’Isis, NON poteva in ogni caso essere una minaccia. Di nessun tipo.
Ma la cosa più importante è che i filmati mostrano chiaramente come l’aereo colpito e ormai in fiamme sia precipitato in verticale per infine schiantarsi in territorio siriano. Il che DIMOSTRA in modo INCONFUTABILE che l’aereo russo o stava volando sul territorio della Siria, con tanto di autorizzazione del governo siriano, oppure anche se ha superato il confine turco non può averlo superato in profondità.
Poiché era inoltre chiarissimo che – come annunciato da giorni – quel velivolo militare si trovava nella porzione di cielo NON per attaccare la Turchia, cosa peraltro impossibile da fare da solo, ma perché aveva attaccato basi dell’Isis vicine al suo confine, la Turchia – e l’Europa intera – quell’aereo doveva semmai ringraziarlo e difenderlo dai tiri dei terroristi. Invece…. L’abbattimento è quindi un atto pretestuoso. Anzi, un vero e proprio atto di guerra contro la Russia, che certamente il presidente turco Erdogan non può avere deciso senza il permesso degli Usa.
Il “grande gioco” siriano. L’abbattimento DIMOSTRA inoltre che la Turchia, non ostacolata in questo dalla Nato della quale fa parte, da quattro anni preferisce avere ai suoi confini sul territorio turcomanno della Siria i terroristi dell’Isis, senza mai disturbarli in modo credibile, anziché una presenza militare che quei terroristi combatta seriamente. Perché li preferisce? Per il semplice ed evidente motivo che la Turchia, anche per rafforzarsi contro la minoranza curda, ha da tempo già messo gli occhi su una “sua” fetta di Siria quando ANCHE la Siria sarà smembrata come già fatto con l’Iraq, la Libia e – non dimentichiamolo – con la Russia tramite la secessione dell’Ucraina, anch’essa voluta, finanziata e armata da Usa ed Europa.
La partita Usa in Ucraina. L’uomo forte, a Kiev, è in realtà il premier Arsenij Yatsenyuk, ferreo filo Nato, al quale gli Usa hanno “consigliato” di nominare ministro dell’Economia Natalia Jaresko, cittadina Usa con bella carriera al Dipartimento di Stato e all’ambasciata Usa in Ucraina, omaggiata della sua cittadinanza concessale nel tempo record di appena due ore, e hanno “consigliato” come ministro della Sanità Aleksander Kvitashvili.
Si tratta di un georgiano che ha collaborato strettamente con Mikhail Saakashvili, il quale quando era presidente della Georgia la precipitò, con tanto di aiuto della Nato, nella disastrosa guerra del 2008 contro la solita Russia. Saakashvili, anche lui omaggiato dal fulmineo regalo della cittadinanza ucraina, ha avuto come premio di consolazione il governatorato di Odessa, che il caso vuole confini con la Crimea. Proprio quella Crimea che si vuole strappare da Mosca per privare l’immenso territorio russo dell’accesso delle sue navi al mare Mediterraneo partendo dal mare d’Azov.
A conti fatti, si può legittimamente sospettare che gli Usa dopo avere voluto e ottenuto lo smembramento dell’Unione Sovietica puntino ora allo smembramento della Russia, lo Stato più grande esistente al mondo. Stato che, non dimentichiamolo, è una federazione di ben 84 entità federali, cioè singoli Stati federati, 22 delle quali sono repubbliche autonome. La tentazione di privare la Russia di alcuni “pezzi” è quindi inevitabile. Ci hanno già tentato i francesi con Napoleone e i tedeschi con Hitler.
Il ruolo di Arabia Saudita e Israele. Sul crollo della Siria scommette anche l’Arabia Saudita, non a caso grande finanziatrice dell’Isis, ruolo che ormai nessuno più osa negare, così come in passato è stata la grande finanziatrice del suo cittadino Bin Laden e dei suoi talebani, usati militarmente dagli Stati Uniti in Afganistan, all’epoca occupato dai sovietici, per spingere al crollo dell’Unione Sovietica come in effetti poi avvenuto (penultimo strascico prima della stagione talebana del “Grande gioco”, formula divenuta famosa grazie a Rudyard Kipling all’epoca della seconda guerra anglo-afghana).
Sul crollo della Siria scommette anche Israele, che, oltre ad essersi di recente alleata con l’Arabia Saudita in funzione anti Iran, ha già fatto sapere ad Obama che vista la riduzione della Siria a potenza zoppa avviata alla paralisi intende annettersi appena possibile l’intero Golan. Il che ovviamente porterà alla riesplosione del Libano, del quale Israele già occupa una piccola porzione, con annesse mire non solo israeliane di frantumazione anche della già difficile unità statale libanese.
Uso strumentale della guerra all’Isis. La prontezza con la quale la Turchia ha invocato una apposita riunione della Nato e la ridicola affermazione di Obama che “la Turchia ha il diritto di difendersi” – contro un singolo aereo impegnato a bombardare l’Isis! – confermano che la Nato è lo strumento politico-militare degli Usa anche per il progetto di spartizione della Siria. Spartizione voluta da Usa, Turchia e Arabia Saudita.
Tutto ciò dimostra che contro l’Isis in realtà non c’è nessuna guerra da parte del tandem Usa-Arabia Saudita e annessi e connessi: come è stato a suo tempo per Bin Laden e i talebani, c’è invece un uso strumentale dell’Isis e delle altre milizie islamiste per ridisegnare parte del Medio Oriente e annettersene porzioni di territorio – come puntano a fare Turchia, Arabia Saudita e Israele – oppure metterle sotto la propria sfera d’influenza, come puntano a fare Usa, Francia e, obtorto collo, anche la Russia.
Il tutto distruggendo centinaia di migliaia di vite umane, provocando distruzioni immani e provocando milioni di feriti, mutilati, profughi e migranti. Insomma, una sorta di 13 novembre parigino moltiplicato però per almeno 3-4 mila volte. Il tutto non solo nella più completa indifferenza dell’opinione pubblica occidentale, ma anzi col plauso di non piccoli suoi settori.
POST SCRIPTUM
1) – Gli Usa, con l’appoggio dell’Europa, negli ultimi decenni sono sempre stati pronti a “esportare la democrazia” e a “combattere il terrorismo” con interventi militari e anche con vere e proprie invasioni come quella dell’Iraq. Ma di “esportare la democrazia” e di “combattere il terrorismo” invadendo o intervenendo comunque militarmente contro l’Arabia Saudita non se ne parla proprio.
Eppure l’Arabia Saudita è la madre di tutti i terrorismi islamisti, che alimenta – oltre che con armi e soldi – col suo credo wahabita, il più arretrato di tutto l’Islam. Inoltre l’Arabia Saudita ha un regime feudale nel quale le donne non hanno diritti, sono poco più di oggetti col buco, e i diritti umani sono calpestati allegramente (150 decapitazioni in piazza per i motivi più disparati e abietti solo nell’ultimo anno). Per il petrolio dell’Arabia Saudita gli Usa e l’Europa hanno venduto l’anima.
2) – A suo tempo, nel 1991, gli Usa vollero e guidarono una coalizione militare, comprendente anche l’Italia, che fece guerra all’Iraq per “liberare” il Kuwait – piccolo Stato con una monarchia di fatto assoluta e retriva, ma ricco di petrolio – invaso dall’Iraq, peraltro con l’esplicito con l’esplicito consenso dell’ambasciatrice Usa April Gaspie. Per convincere l’opinione pubblica occidentale ad accettare di buon grado quella guerra venne detto e ripetuto in tutte le salse che il Kuwait sarebbe diventato se non proprio democratico almeno una monarchia meno retriva.
L’emiro del Kuwait si è limitato a qualche riforma, ha varato una monarchia costituzionale e un governo parlamentare, concedendo però il voto alle donne solo nel 2005. Su 3.100.000 abitanti, solo 960.000 sono cittadini kuwaitiani. E se fino al 2005 avevano diritto al volto solo 139 mila maschi adulti, con il voto alle donne tale diritto resta appannaggio del solo 10% della popolazione, costituita in gran parte da immigrati e discendenti, per i quali la cittadinanza resta un miraggio.
Quella del Kuwait sarà forse una monarchia costituzionale con sistema democratico parlamentare, sta di fatto che, senza forse, è ormai appurato da tempo che dà un non trascurabile appoggio all’Isis. E che lo ha dato e lo dà ancora anche ad Al Qaeda, uno degli eredi del terrorismo di Bin Laden e del fanatismo guerriero dei talebani.
Caro Pino,ho letto attentamente il tuo Post.
Iersera in una trasmissione TV,mi pare la Gabbia,il giornalista Nuzzi interrompeva frequentemente il suo collega Giulietto Chiesa ,sbeffeggiandolo,con tecniche mediatiche collaudate,accusandolo di fare propaganda a Putin.
Ora,noi tutti conosciamo Giulietto Chiesa,sovente sospetto di manie “gomblottiste”,ma, e qui sta il “punto”,semmai quella di Chiesa,era iersera ,contropropaganda,la qual cosa amio parere,pare pure legittima alla luce di quella dei Grandi Media”del variegato Occidente,ricordando che anche il fatto di non dare a tempo debito delle notizie e’ PROPAGANDA.
Personalmente io non sto, ne’ con Putin,ne’con il variegato Occidente,ove anche i piu’ onesti,pur sapendo,tacciono,quelle che sono delle verita’ di fondo.
Tempo fa,in tempi non sospetti,ebbi a dire che era in corso una “guerra strisciante”per il futuro del pianeta,ove Stati sovranazionali e Stati continente,combattevano una sorda guerra per posizionarsi al meglio,al momento che il Colosso Cinese e forse altri,vorranno dire la loro e rivendicare il loro ruolo di grandi potenze,in un contesto ove,piaccia o meno,gli USA,sono in una fase di ritirata strategica(cosa che non vuol assolutamente dire che rinuncino a combattere,anzi semmai proprio il contrario per avere posizioni migliori nel futuro riposizionamento)
Dal mio punto di vista,quindi,parole come Civilta’ e Religione, (e relative guerre),trovano il tempo che trovano,in un contesto che guarda al futuro,che certo non sono del tutto indifferente nell’immediato a determinare o codeterminare situazioni,relative pero’ al cosiddetto momentaneo storico.
La Storia da questo punto di vista,insegna molto.
Un vecchio trombone “obsoleto”,affermava tanto tempo fa,ed io condivido,che al fine di non dire certe “verita”,molti pure tra quelli che chiameremmo oggi progressisti,si affidano ad una specie di Ragione Universale,o meglio causa mistica, (ovviamente ognuno per conto suo)..frase o parole totalmente prive di senso comune…al fine di non capire o non vole capire o far capire che lo Sviluppo Storico dell’umanita’ e’ altro e risiede nella dialettica costante dei fatti economici o dell’economia,con le contingenze delle varie morali ed ideologie sparse nel pianeta
In questo quadro,quello che succed3 oggi,non dovrebbe stupire piu’ di tanto,poiche’ per quello che mi riguarda,i motori per andare a sbattere contro un muro ai 200,sono accesi da tempo,poi ,che si vada o meno nell’immediato e’altro discorso.
Di certo,mi sembra che “ognuno”fa diligentemente la sua Parte,solo che la stragrande maggioranza della popolazione mondiale ,non fa parte di questa “Parte”.
e paradossalmente,e’ l’unica che potrebbe spegnere i motori.
Il quotidiano ci sovrasta, e tutti difendono il proprio orticello ..troppo difficile,troppo faticoso spingere lo sguardo oltre la siepe,al massimo oggi si fa il tifo per putin od obama.
Io non faccio il tifo per nessuno,cio’ non toglie pero’ che nel contingente temporan3o, ai russi siano state fatte parecchie carognate per metterli nel piu’lungo periodo fuori gioco.
Vedremo come finira’,………
Caino
Col passar de tempo più che voci di corridoio prende forza una voce baritonale e potente:cherchez l’argent!.
Ancora una volta la confusione seguita da una ripetuta perdita d’identità ci ha assalito e sparpagliato,ma le vittime ,sia nel caso francese che russo,ci confermano che a rimetterci le penne sono sempre quelli come noi:gente del popolo senza protezione ed appoggio da parte di una classe ,política e non, che dimostra in ogni occasione di strafregarsene sia della nostra sicurezza sia della notra salute.Per non parlare poi degli altri poveretti(avranno anche loro un’anima o ,come sempre,bisogna verificarne la posibilità?)che a centinaia di migliaia sono morti e continuano a morire alla ricerca di una democrazia da esportazione che ormai da quindici anni non ammette soste.
Cherchez l’argent!,come in tutti i gialli sostituisce l’ormai obsoleta : cherchez la femme.
Giri vorticosi di miliardi di dollari che passano da una parte all’altra senza soste per commerci “strani” di petrolio,armi,droghe,sostanze stupefacenti da robocop,infischiandosene di polizie e leggi internazionali che “chiudono un occhio”
Tutti i paesi “civil ed evoluti” occidentali sono compromessi ,stremati dalla ricerca che comprova il fatto che i mezzi-fini giustificano i fini-mezzi in tempi in cui iI mezzo(l’economia)ha messo da parte iI fine(la politica)ficcandoci ,almeno noi poveretti ,in uno stato confusionale per cui quando “arrivano i nostri” sono per gli altri ,e in cui i terroristi si classificano in una gamma schizofrenica che va dal moderato ,anche se (qualche anno fa)nemico numero uno,all’esaltato e sanguinario.
In tutta questa confusione ,che tra cinquanta anni forse si chiarirà come è sempre avvenuto,una domanda nasce spontanea.:Chi è più fuori di testa quelli che lo dimostrano quando si dà loro la possibilità o chi li finanzia ed appoggia come ,purtroppo,si intravede dalle notizie ,poche e volutamente confuse ,che ci giungono?
Per il momento ,comodamente seduti davanti il televisore ,presenziamo questa nuova crociata in cui non si risparmiano colpi bassi e coltellate alla schiena tra alleati ultra decisi nella strana ed incomprensibile lotta al terrorismo .
caro Pino spero che tu mi permetta di rivolgermi, tramite il tuo blog,
ad Anita.
cara Anita,
scusami se non ti ho risposto prima. Su Facebook non voglio scrivere mi dà troppo l’impressione di scrivere in piazza questo blog mi pare più famigliare; oltretutto avevo dimenticato la password, non sapevo recuperarla …al solito.
Non ho dimenticato gli amici del blog, nessuno, nemmeno quelli che sparavano a cartucce incrociate appena osavo dissentire ; anzi quelli li curavo di più nel contro bombardamento!!!
Spero tu stia bene in salute, compatibilmente, come me, con gli acciacchi degli anni, del meteo ecc. ecc
Poichè non leggo Facebook, non ho notizie di Rodolfo. Se hai modo salutamelo.
A volte provo una grande nostalgia del “vecchio blog”, quello anche che “usciva dal seminato” ,qualche volta forse in maniera troppo scorretta; quello che mescolava il “sacro” dei grandi problemi dell’Umanità con le piccole nostre storie profane, ininfluenti , inadatte a “darci il sol dell’avvenire” ma sicuramente utili a farci trarre un respiro di requiem, un attimo di tregua all’ansia di vivere giorni così feroci in questo pazzo mondo.
Spero, e Pino che è un buono ce lo permetterà, che tu contribuisca a questa tregua con una risposta.
I miei giorni fuggono via veloci; grazie a una meravigliosa fisioterapista ho risolto i miei dolori, spero che duri.
I momenti più belli li passo con Riccardo che ormai legge e scrive e prepara le letterine a Santa Lucia e a Gesù Bambino.
Qui in Italia, ogni anno di questi tempi trovi un Preside imbecille che vuole proibire il Natale, “per non offendere i musulmani” si dice…invece è il solito stupido ateo italianissimo che spera di buttare il Bambinello dalla finestra , e magari Landini entri dalla porta vestito da pastore a reclamare da S.Giuseppe il rinnovo del contratto di lavoro!
Forse tu non sai chi è Landini, poco male, non perdi niente!
Spero di rileggerti presto.
Un abbraccio affettuoso
Sylvi
x Sylvi
Mi fa piacere sapere che Anita è in salute. Non avendo mai risposto alle mie mail con le quali le chiedevo come sta, cominciavo a temere il peggio.
Un caro saluto.
pino
Saakashvili, anche lui omaggiato dal fulmineo regalo della cittadinanza ucraina, ha avuto come premio di consolazione il governatorato di Sebastopoli, che il caso vuole confini con la Crimea. Pino
caro Pino, approvo in toto la tua analisi sulle vicende russo- ukraine, ma ho un piccolo appunto da fare.
Sebastopoli non confina con la Crimea, E’ proprio Crimea!
Nel mio viaggio attraverso l’Ucraina da Kiev a Odessa e in Crimea, Sebastopoli mi ha colpito in maniera particolare, proprio dal punto di vista politico e dell’organizzazione amministrativa.
Nel porto e poi nei numerosi fiordi era schierata la flotta russa del sud; i palazzi del potere esibivano le bandiere russa e ucraina, una di fronte all’altra; erano vigilati da militari con le rispettive uniformi e facevano il cambio della guardia ognuno a suo modo. Ovunque le scritte in cirillico bilingue, russo – ucraino. Davvero non si capiva bene in quale nazione ci si trovasse.
Se Saakashvili ha ottenuto il governatorato di Sebastopoli a me pare una barzelletta…è come se Renzi regalasse a Bersani il governatorato di Pola italiana.
( a Pola c’è un Governo italiano in esilio in una bellissima sede del Palazzo dei Cesari poco distante dall’Arena!).
Comunque capisco che ad Obama e all’America non vada giù il rospo della Crimea, ma non credo che sia l’unico o l’ultimo che Putin gli farà ingoiare.
Non mi sento filo russa o filo altro, semplicemente ritengo che sia difficile eliminare del tutto una grande potenza sorretta, bene o male, da un popolo di grande cultura come quello russo, come si trattasse di controllare e comandare in Transnistria.
Forse servirebbe un ripasso di storia e geografia ai cosiddetti popoli civili e democratici!
Un caro saluto
Sylvi
Il panettone.
Qundo sento un certo ritornello in pubblicita’,mi viene in mente che sta per arrivare Natale, (qest’anno io saro’a Rozzano,ove mi hanno chiamato per impersonare San Giuseppe nel grandioso presepe vivente che li’allestiranno.
Rimane sempre il delicato problema di chi fara’l’asino,pare sia indetto un concorso per il miglior ragliatore. (Di questi tempi non esiste di certo un problema di penuria qui nel nord.
Nel frattempo sto terminando la lettura di un inedito su Fra Dolcino,almeno qui in Italia ,con unampia introduzione sulle eresie,quindi fara’piacere sapere ai cultori delle tradizioni,che in questo momento sono a cacciadi muffe,che intorno all’anno 1000,un certo Leotard di Vertus nello Champagne,magari molti di ci sono passati nei loro viaggi,avanzo’dei dubbi su Crocifissi e immagini sacre,ma fu imprigionato solo quando avanzo’dei dubbi sull’utilita’del pagamento delle Decime,
Cola’ riunchiuso fu allietato dalla presenza del buon vescovo,che tanto fece e tanto disse per redimerlo,il Leotard ,disperato fini per gettarsi in un pozzo,probabilmente sperando di trovarvi la verita’.
Per i tempi che corrono Francesco potrebbe considerarsi un buon eretico,peccato che si dimentichi sempre nei suoi sermoni di elencare quali sono le cause reali di poverta’ e ricchezza..temo che una schiera di atei devoti ,raccolierebbero quintali di legna anche oggi nel volgere di un giorno.
Caino
Sylvi, hai ragione. Gli avevano dato il governatoraro di Odessa, che confina con la Crimea. Ho sbagliato a scrivere. Grazie per la segnalazione.
Un caro saluto.
pino
E’ IN RETE IL NUOVO ARGOMENTO.
Buona lettura.