COGLIERE AL VOLO COME LA GERMANIA L’OPPORTUNITA’ DI PARTECIPARE AL GRANDE SVILUPPO INFRASTRUTTURALE DEL KAZAKHSTAN. CHE NEL 2017 OSPITERA’ L’EXPO’ SUL TEMA “ENERGIA DEL FUTURO”

Sviluppo infrastrutturale del Kazakhstan: grande opportunità per il “Sistema Italia”

Mario Lettieri* Paolo Raimondi** 

L’Italia dopo l’Expo 2015 di Milano passerà il “testimone” al Kazakhstan che nel 2017 ad Astana organizzerà l’Expo internazionale specializzato dedicato all’“Energia del futuro”. Questo fatto potrebbe diventare un’occasione privilegiata di dialogo con il governo kazako. Occorre che l’Italia, in quanto “sistema Paese”, coinvolga attivamente, secondo noi già da ora, le autorità di Astana con cui preparare insieme i progetti per il futuro.

Potrebbe essere per il nostro Paese l’occasione per allargare gli sbocchi e l’export, in particolare nei settori delle tecnologie, dell’agro-industriale e del nostro più qualificato made in Italy. Del resto, come è noto, il Kazakhstan è già un partner amico. Ora può diventare un alleato strategico.

Il Kazakhstan con una popolazione di 17 milioni di abitanti e un territorio vastissimo di circa 2 milioni e 700 mila kilometri quadrati è il cuore dell’Eurasia, ricco di materie prime, a cominciare dal petrolio e dal gas.

All’inizio del 2015 l’Unione Euroasiatica, di cui il Kazakhstan fa parte insieme alla Russia, alla Bielorussia e all’Armenia, abbatterà le barriere doganali tra gli Stati membri. Ciò induce a pensare ad un significativo incremento delle attività produttive dei Paesi interessati e del Kazakhstan, che già nel 2013 ha fatto registrare 225 miliardi di dollari di Pil. Si ricordi che la sua situazione economica e finanziaria è abbastanza positiva se si considera che ha un debito estero irrisorio (2,6% del Pil) e riserve monetarie per oltre 95 miliardi di dollari.

Dopo Russia e Cina l’Italia è il suo terzo partner commerciale. Nel 2013 l’interscambio è stato di circa 4,6 miliardi di euro, dei quali soltanto 730 milioni di euro sono esportazioni italiane. Le potenzialità per l’Italia sono quindi enormi.

Recentemente il presidente kazako Nursultan Nazarbayev ha illustrato l’importante programma quinquennale “Nurly Zhol – Via verso il futuro” nella consapevolezza che anche l’economia kazaka rischia di entrare in difficoltà a causa delle tensioni geopolitiche, del rallentamento complessivo dell’economia mondiale, della politica delle sanzioni, della caduta dei prezzi del petrolio e delle materie prime.

Perciò il presidente ha annunciato con tale programma l’avvio di una Nuova Politica Economica che, utilizzando i 10 miliardi di dollari a suo tempo accantonati nel Fondo Nazionale, dovrebbe promuovere investimenti in particolare nei settori delle reti dei trasporti e dell’energia, nonché nel sostegno alle attività industriali, alle Pmi e al welfare. Si intende evidentemente puntare molto sullo sviluppo economico e sociale interno rispetto alla tradizionale politica di esportazione di materie prime.

In questo modo il Kazakhstan diventerebbe di fatto il ponte strategico tra la Cina, la Russia e l’Europa. Nel 2015 infatti sarà completato il cosiddetto “porto secco” di Khorgos, snodo ferroviario e porta orientale aperta verso la Cina. La rete ferroviaria in costruzione diventerà parte della nuova grande Via della Seta “Europa Occidentale – Cina Occidentale”. Dalla Cina, passando per Mosca, essa raggiungerà l’Europa attraversando il Kazakhstan per 2.787 km. Con la realizzazione della nuova ferrovia ci vorranno 10-12 giorni mentre dalla Cina oggi i trasporti via mare richiedono 30-35 giorni per raggiungere l’Europa.

L’altro grande progetto è il “Parco Tecnologico Petrolchimico Industriale” già in fase di realizzazione nelle città di Atyrau e di Taraz.

In questo grande piano di sviluppo soprattutto delle infrastrutture e della logistica parteciperanno 100 grandi imprese internazionali. Si rammenti inoltre che già dal 2005 le 10 zone economiche libere kazakhe godono di importanti agevolazioni fiscali e hanno raccolto investimenti stranieri diretti per 184 miliardi di dollari. E’ un’occasione per l’Italia di mettere in campo tutto il meglio del suo “sistema Paese”

Le uniche aziende italiane presenti con continuità sul territorio kazako sono l’Eni e Finmeccanica. Purtroppo invece marginali sono le nostre Pmi, anche quelle di alta capacità tecnologica. Forse in merito bisognerebbe muoversi come fa la Germania.

L’impegno italiano verso il Kazakhstan ovviamente non può che essere guidato dal governo con il coinvolgimento non solo dei privati ma anche soprattutto degli organismi statali e parastatali ad esso facenti capo, la Cassa Depositi e Prestiti, l’ITA-ICE, l‘agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, la Simest per i crediti all’esportazione.

Noi riteniamo che se davvero si intende partecipare alla realizzazione di tali progetti di cui ha parlato il presidente Nazarbayev non vi sia altra strategia. Del resto i Paesi del Brics e gli stessi Stati Uniti, Germania e Giappone, che sono i grandi “pilastri” del mondo capitalistico occidentale, si muovono in quest’ottica per conquistare grandi fette di mercato e accaparrarsi grandi appalti dei vari progetti.

Molti degli obiettivi di sviluppo dell’economia kazaka offrono una concreta possibilità per il nostro Paese di concorrere da protagonista con le proprie capacità imprenditoriali alla realizzazione di importanti reti infrastrutturali ed anche di svolgere un significativo ruolo stabilizzante in questa delicata fase di tensione geopolitica.

*Sottosegretario all’Economia del governo Prodi **Economista

85 commenti
Commenti più recenti »
  1. caino
    caino says:

    REfusi “ideologici…..

    Caro uroburo,
    temo che il dibattito su cosa sia oggi la sx cosa sia stata in passato sia un campo vastissimo.
    Accertato il fatto che a taluni sia di sinistra tutto quello che non gli aggrada,sindscati,assoviazioni,politici ex PCI,RIMANGONO APERTI ALCUNI ITTERROGATIVI DI FONDO.
    Per esmpio dalla nascita di carlo marx in poi ,possono si possono imputare tutte le colpe del mondo,pe4fino l’errore di essere nato,ma catalogare di sx tutto l’universo mondo che non aggrada e’ fuorviante e fonte di malintesi,ed anche ideologico,nelsenso che l’odiato nemico ,ovvero lo scopritore delle leggi che governano il capitale e della colossale mistificazione mediatica che lo sorregge da sempre ovvero il pensiero borghese.
    Il futuro non e’ nelle mani del pensiero marxista,lo stesso carletto ne sarebbe inorridito…..in fatti un conto e’criticare (nelsenso buono),un’altro e’azzardare previsioni…
    Viene dunque il sospetto fortissimo,che il marxismo ed i suoi seguaci (ne vedo pochissimi)dia fastidio non perche’sia operante,oprante poi di che,ma solo perche’a didtanza di anni e anni ,di fronte all’attuale CRISI,metta a nudo i concetti di un mondo immutabile dove l’attuale stato di certezze ideologiche della borghesia e piccola borghesia,vengono spacciati per dogmi immutabili,ove bastino piccole correzioni per riportare in sesto l’economia e ove questo non basti allora fare grandi correzioni,ove a farne le spese siano sempre gli stessi,giustificando il tutto con lo stato di necessita’.
    In due parole se non si fanno profitti o plusvalore bisogna necessariamente ricorrere a qualsiasi metodo lecito o illecito (e qui si aprirebbe una lunga discussione su cosa significhino queste fue parole)…
    Perfino le democrazie parlamentari,i diritti acquisiti i Sindacati ,possono essere rimesi in discussioni servendosi dello stato di necessita’TALUNI LA CHIAMANO MODRNITA DEL PENSIERO ,ALTRI RIFORME ALTRI ANCORA TUTTE E DUE LE COSE.
    SOVENTE INVECE E’ IL SOlito . MINESTRONE SURRISCADATO CON PAROLE ai fini di rimettere il piedi il baraccone.
    Sotto questo punto di vista,di Sinistre ve ne sono state e ve sono di diverse specie e qualita’…e diseguaci interesati altrttanti…in questo momento poi ed anche in passato si e’ ridondanti sia come proposte che soluzioni.
    Temo pero’ che far paura,sia la strisciante consapevolezza che piu’ avanza il tempo la mostruosa macchina mangi le s oluzioni possibili,financo le cetezze individuali di chi in buona fede anche si era costruito il suo piccolo bozzo di convinzioni,pensando di essere a loro volta eterni…
    Questo da’ fastidio e le reazioni sono avolte di livore.

    Caino

  2. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Caino,
    visto che nessun violino suona senz’archetto, ci dev’essere ben una ragione per la quale, una generazione dopo la fine del kommmmunismo, il capitale continua a demonizzare il povero Carletto.
    A me la ragione sembra tutto considerato semplice: egli ha messo in moto delle forze che sono riuscite nel loro intento cambiando radicalmente le cose, pur se del tutto in contrasto con la teoria del nostro. Hanno cioè dimostrato che si può vincere e che il nemico non è imbattibile. Sembra poco ma in politica è, al contrario, tutto. Potrei farti esempi a iosa: la prima sconfitta rompe un’immagine sacrale di invincibilità e dimostra che gli altri sono solo uomini che quindi possono essere battuti. E’ accaduto con l’impero romano, i Turchi ottomani, il Re Sole, Napoleone, gli Useggetta ecc.
    Ora perché tanta rabbia e tanto livore dopo una tale sconfitta epocale delle forze di sinistra? Perché, come diceva Bobbio, “Il comunismo storico è fallito. Ma la sfida che esso aveva lanciato è rimasta. E “sino a che vi saranno uomini [con] un profondo senso di insoddisfazione e di sofferenza di fronte alle iniquità della società contemporanea…. questi terranno in vita gli ideali che hanno contrassegnato tutte le sinistre della storia”.
    In realtà il capitale teme che la vecchia talpa sconfitta sul campo, si sia interrata e che, ben nascosta, continui a scavare. Il che conferma quel che io dico da moltissimo tempo: l’unica cosa veramente importante ora è solo quello di non farsi spazzar via ma di mantenere accesa una lucina che mostri un modo diverso di vedere le cose. Noi, la nostra generazione, siamo stati sconfitti – giustamente si potrebbe anche dire visti i nostri marchiani ed enormi errori – ma non è che la sconfitta sia definitiva e comunque il vincitore non ha risolto nessuno di quei problemi che hanno determinato il nascere della sinistra. E’ importante che i nostri figli continuino a pensare alle storture del sistema di modo che i nostri nipoti possano incominciare a vedere altre possibilità.
    Nella storia non bisogna mai avere fretta: meno di due generazioni dopo la sconfitta campale della Rivoluzione Francese la maggior parte dell’Europa era diventata borghese.
    Un saluto e ricordati del mio orto …. U.

  3. caino
    caino says:

    Caro Uroburo,
    il tuo post ,mi ha confortato l’animo .
    Qualunque sia il significato che si voglia dare a questa parola.
    Ultimamente mi sono riproposto di rimetterlo in un cantuccio,poiche’ uno degli errori che mi attribuisco e’ stato proprio di non aver affrontato in modo razionale ,i problemi essenziali dell’economia e di trasferirli poi in modo politico,che l’esperienza mi ha insegnato essere spietata,con chi si iilude.
    Per esempio Berlinguer, uno che confortava il cuore,ma drammaticamente una pura illusione quelladi costruire unmondo piu’ giusto sulla base diuna “moralita’estrema,quale poi….una riedizione del principio dell’esempio,come elemento principipale di un rinnovamento della societa’…
    Berlinguer non era unmarxista,da questo punto di vista,non perche’ i marxisti non abbiano un’anima ,ma solo perche’ questa al massimo vale per una stagione che riempie il cuore,ma non risolve nessun problema…
    Come poteva ignorare che l’avversario gli stava pure in casa,pazienza l’avversario….quello pure gli faceva i complimenti..tanto sapeva…che..ma pure la sua burocrazia interna…

    che alla lunga si sarebbe adattata..all’andazzo
    Berlinguer solo per fare un esempio…
    Degli altri errori delle sx estreme ,oltre ilmanifesto ,non ne voglio nemmeno parlare estremamente efficaci per l’avversario..gia’ Carletto aveva parlato di quegli agit proh che mandano gli altri almacello..
    Detto cio’ non trascurero’ il tuo orto,e comunque grazie per il bel post,conciso ed efficace..
    In tutti i casi parlero’ancora dei miei errori..ma non nel senso che magari qulcuno possa sperare

    caino

  4. sylvi
    sylvi says:

    Ohhh, che bel quadretto…

    le due suocere che parlano e concionano perchè nuora intenda!!!
    Anzi, si raccontano vicendevolmente di quelle storie che la nuora non conosce o conosce superficialmente! Tutta colpa delle suore!
    Chiariamo ancora: mio nonno è stato, per me, un punto fermo, un paletto saldo della mia vita:
    Quel che sono lo devo soprattutto a lui; mi ha dato i fondamentali per affrontare il mondo.
    Detto questo, non ho smesso di camminare e guardare avanti, anche a volte in contraddizione con il suo lascito, spingendomi nel mondo reale e presente , quello che è toccato vivere a me.
    Nel mio pensare, agire e decidere non sono mai rimasta abbarbicata ai soli suoi insegnamenti, lo avrebbe trovato ridicolo anche lui, sicuramente, che accoglieva i tempi che cambiavano, con curiosità, con tolleranza, forse non capendoli sempre.
    Questo mio paragone, absit iniura verbis, da nuora inesperta dovrebbe farvi collocare il vostro Carletto al posto che gli spetta, in cima al pensiero filosofico sociale moderno…ma suvvia…sono anche passati duecento anni, due GM, lo sbarco sulla Luna , il crollo delle illusioni comuniste in tutto il mondo!
    Insomma quel che aveva da dare lo ha dato, è stato fondamentale , ma non sarebbe ora di alzarsi da quell’altare e andare oltre, pur se ” rinfrancati nella fede”???
    Quel che disse Bobbio è anch’esso un viatico, ma non ci protegge dalle fatiche del viaggio, quello lo dobbiamo affrontare noi!!!

    mi fa sorridere poi, se permettete, che io parli di problematiche attuali, del nostro Paese, e voi mi andate in giro per gli orti all’infinito.
    Se si deve scrivere dei massimi sistemi, …bene, basta capirsi!
    Se si deve scrivere di come proteggere le patate e i cavoli dagli infestanti, allora si cambia registro!

    Infine…permettete…se ad un tratto tutti gli imprenditori che, come sappiamo sono dei disonesti!, ladri e sfruttatori, mandassero a quel paese questo Paese…non credete che avremmo tutti qualche problema di percezione delle pensioni e quindi Carletto passerebbe in seconda linea sorpassato da problemi ben più attuali e pressanti??????
    Lui ha raccolto e dato ordine alle istanze che erano maturate attraverso millenni. Bravissimo, Grazie! Ma ora si va avanti!!!
    Potrei parlare della evoluzione, nei secoli, della Scuola che conosco bene, l’unica cosa che direi è che è stato un lavoro di squadra e di generazioni; aggiungerei che il vostro Carletto non ha fatto quasi niente per il recupero, il rispetto, per il riguardo che si deve allo sviluppo e alla maturazione della personalità del bambino, della sua formazione globale.
    Non faceva parte della classe operaia!!!
    E anche oggi ci sarebbe moltissimo da fare …ma i bambini non fanno profitto!!!

    Insomma, noi siamo decisamente su altri pianeti. Voi avete nemici da abbattere, io una vita sociale da vivere, contribuendo fattivamente, fin che c’è tempo, e fin che c’è fiato!

    Chi fa le omelie socialiste???

    Buonanotte ad entrambi.
    Sylvi

  5. caino
    caino says:

    Cara Sylvi,
    da come parli sembri l’unica persona in questo blog ed anche oltre,che abbia affrontato i problemi quotidiani della vita,allevato dei figli,convissuto con un compagno ,avuto pure dei nonni..ma basta laaa..ahhh dimenticato pure lavorato..per una pensione..possibile ?
    Ma bastalaaaah…incredibile ..
    Contenta tu,contenti tutti…
    Ah dimenticavo..pure l’unica che abbia insegnato con coscienza in un mondo di fannulloni..complimenti si direbbe che quasi da sola hai il poco benessere di questa nazzzione…gli altri stavano a guardare il tuo solerte impegno nelle catene di montaggio alla fiatteect,nelle boite,nei campi..
    Ti propongo per un cavalierato,anzi ioed Uro saremo i primi firmatari,la locuzione te la scrivo io
    Notte carssima ed a presto …
    All’orto di uro ci penso io…e per confortarti ti propongo cavoli in agrodolce alla CARLO MARX…CON WURSTEL ALLA RENZI GRIGLIATI

    Cain,cain

  6. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,
    difficilissimo scrivere Roma per Toma, o Toma per Roma come hai fatto tu nel post più sopra.
    Se hai difficoltà di comprensione del mio testo, puoi rileggere con calma quel che io intendevo…forse ce la fai.
    Se invece ti piace scrivere le baggianate che hai scritto e che riflettono solo le tue paturnie, accomodati…ma fa la cortesia di non mettere in bocca a me i pensieri che vagolano soltanto nel TUO cervello.
    E vai pure a manipolare i tuoi cavoli, già che ti riesce bene!

    Sylvi

  7. caino
    caino says:

    Cara Sylvi,
    mi sembra che sia tu quella che difficolta’a comprendere i testi.
    Io non ti “messo in bocca”proprio nulla.
    Mi sono limitato ad interpretare ,quello che tu avevi asserito nel tuo precende post in una chiave piu’ estesa.

    E siccome sono un gran manipolatore di cavoli miei,e quando richiesto (solo quando)come dice il detto ognuno manipola i cavoli suoi,come piu’ ritiene opportuno…..il tempo infatti in orticoltura dice infatti quali sono le migliori manipolazioni..il tempo mia cara..solo il tempo…a volte bisogna aver pazienza in orticoltura,non sempre un buon risultato di un anno o due sono dei buoni indici di buone manipolazioni…soprattutto inmateria di cavoli o cavolate ,come meglio si suole intendere o voglia…

    Caino

  8. caino
    caino says:

    Ps Io mi occupo di cavolate,le baggianate devono essere un nuovo tipo di verdura dovute ad ibridazioni multiple frettolose in laboratori privati,possono avere dei risultati nel tempo,ma poi i consumatori temo si stanchino alla lunga del gusto del prodotto,nonostante gli additivi sempre nuovi che vengono aggiunti..in sostanza la base a gusto di cetriolo gigante non muta nel tempo

    Caino

  9. pino nicotri
    pino nicotri says:

    x Caino

    È un tentativo di far crollare l’economia russa. Lo fecero già con l’Urss: sempre l’Arabia Saudita fece crollare il prezzo del petrolio, principale fonte di valuta per Mosca. Adesso il gioco si ripete, visto che non riescono a togliere alla Russia gli accessi al mare di Tartus in Siria e della Crimea.
    Un saluto.
    pino

  10. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,

    il tuo 2 dicembre 1:18 ( benedetti numeri quanto comodi sarebbero!), non credi che sia stata una sparata che ti potevi risparmiare?
    In fondo , quel trattare TUTTI gli imprenditori, da parte di voi della sx, come i Mali Assoluti della vita sociale, rivela una totale incapacità di analizzare la situazione attuale, la volontà di accettare le regole della democrazia, imperfetta, ingiusta, tutto quello che vuoi, ma finora l’unico modo di convivenza civile accettabile che non sia sbranarci a vicenda.
    Convivenza civile che ha indubbiamente migliorato di molto la vita di tutta quella che un tempo si chiamava plebe!
    Mi ha depresso il tuo post e quello in risposta di Uroburo, dove voi sì, fate un piagnisteo sulle leggi del profitto, sullo sfruttamento dei soliti noti operai, sui nemici sociali da abbattere,…ecc. ecc.Voi quoque amici del blog?
    Analisi della situazione reale? Zero.
    Conseguentemente zero proposte di prognosi e zero cure!
    Non avete nemmeno ragionato sul fatto che , sotto un certo punto di vista , avete voi, di sx, dato una mano possente ai POTERI FORTI perchè diventassero sempre più forti e per distruggere la media e piccola borghesia, quella che bene o male li equilibrava.
    La struttura che teneva in piedi la società.
    Per ricordare uno slogan famoso che la sx sbattè su tutte le pagine dei suoi giornali, ANCHE I RICCHI PIANGANO!.
    NO, i ricchi ridono sempre di più; sono i poco ricchi, sono quelli che bene o male erano la spina dorsale fattiva della Nazione che ora nemmeno piangono, perchè non esistono più; si sono suicidati, sono scappati, hanno rinunciato a lottare!
    CONTENTI? VI SENTITE VINCITORI?
    Era questa la battaglia di Carletto?
    Una Uguaglianza che mette nello stesso calderone chi lavora e chi si riposa perennemente; chi rispetta le regole della convivenza e chi le frange; chi vive ed agisce e chi sopravvive…sto parlando ovviamente di persone adulte e sane, persone che dovrebbero, se non altro, contribuire a rendersi autosufficienti nei loro bisogni primari.
    Davvero Marx ha predicato una uguaglianza che fosse parità di condizioni di PARTENZA?
    Se sì, spiegalo a una ignorante come me!

    Poi sai che a me piace aggiungere qualche ricordo personale:
    Si andava da Mosca alla città di Sergiev Posad, cuore ortodosso della Russia ; Patrimonio dell’Umanità. dista cr 70 km da Mosca.
    Data la spesa accessibile, eravamo in tre italiani con l’autista russo e la guida moscovita che parlava benissimo italiano.
    Sia durante il viaggio, appena fuori la periferia si scorgevano subito dei piccoli e miseri villaggi con le dacie sbilenche e non troppo curate.
    La guida ci spiegò: nessuno cura la casa dove abita perchè sono ancora dacie che appartengono allo Stato che non se ne cura.
    nelle grandi città , a Mosca stessa, chi può comincia a pagare l’affitto e a sistemare decentemente l’alloggio, i più fortunati comprano il piccolo appartamento dove hanno sempre vissuto.
    I Palazzi aristocratici sequestrati dopo la Rivoluzione, possono essere restituiti, in parte, ai legittimi proprietari eredi , ma sono ridotti in tali condizioni che nessuno li vuole! Ancora cucine in comune, servizi igienici in comune…inoltre, ora, anche se in cifre ridicole per noi, devono cominciare a pagare luce e riscaldamento.

    Invece nelle campagne, oltre la luce , i servizi essenziali : scuola e sanità, molto resta ancora , o forse per la prima volta, alla intraprendenza individuale. E così in quella che è stata la Patria del Comunismo e dell’Uguaglianza, si nota benissimo chi tiene al decoro della casa dove abita e chi no!

    Dicevo: durante il viaggio la guida ci parlava schiettamente dei loro problemi; parlava del desiderio di raggiungere uno stile di vita non ricco, appena decoroso. Raccontava che subito dopo il crollo dell’URSS hanno vissuto una miseria terribile, nelle città, ma soprattutto nelle campagne.
    Lei , non c’era altro, mangiò per due mesi solo caviale; da allora vomita solo a sentirne l’odore.
    Ma soprattutto ci parlava della felicità di poter raccontare senza essere terrorizzata dalle spie della polizia onnipresenti ovunque.
    Ci parlava del senso di Libertà e soprattutto di Speranza, pur nelle enormi difficoltà del presente.
    Mi disse che Putin non sarà il meglio, ma lo votano perchè dà Speranza ai Russi.

    Io che ho viaggiato oltre la cortina di ferro per anni, so che cosa intendeva dire. Gli italiani del dopo fascismo non possono capirlo.
    Lo capivano solo i nostri vecchi!
    E questi sono gli italiani che ancora blaterano della sx dei desideri, della sx dei sogni, quella delle illusioni.
    Una sx possibile, date le situazioni attuali, oggi anno 2014, è prevista dalle alate idee di Carlo Marx? Se sì mi piacerebbe capirlo!
    E possibilmente mi si spiegasse dove hanno sbagliato tutte le altre sx che hanno inteso mettere in pratica le teorie, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
    Poi…nè io, nè i miei figli, e credo nemmeno i miei nipoti hanno tempo di aspettare che il lumino di cui parla Uroburo, illumini il nuovo mondo!

    Sylvi

  11. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    far crollare l’economia russa? Nè l’America, nè l’Europa sanno di quanto il popolo russo sia capace di sopportare, resistere e adattarsi alle situazioni, le più difficili!

    Poi non capisco perchè l’Europa , almeno le Nazioni più “occidentali” , sia così incapace di maturare rapporti accettabili con una grande Nazione che è così vicina e così sconosciuta. Servi, non alleati , dell’America?

    E’ tempo di Santa Lucia e di Babbo Natale: sto pensando ai doni ai nipoti.
    C’è in un programma tv dei bambini, una serie di filmati russi : Masha e Orso. Sono russi, sono bellissimi, ma non si trovano in commercio tradotti in italiano.
    Sono tutti tradotti in francese! La Francia sì, l’Italia no!
    E’ un piccolo segnale, ma io non comprerò quest’anno cartoni in inglese!

    un saluto
    Sylvi

  12. caino
    caino says:

    Cara Sylvi, velocissimo,
    non ho tempo…
    Mai parlato male delle Pmi ,cerca ricerca ,trova,questa e’ una cosa che bisogna chiarire. E prova il contrario….vedi mia cara ,io intendo il lavoro in senso marxista come soddisfazione …do
    po aver conosciuto tuo marito,dopo aver visitato la sua fabbrica e compreso quello che produce, ti assicuro che che per lui,da quando sono in pensione,lavorerei “gratis”,naturalmente per quel poco che so fare..per pura soddisfazione..personale..solo se abitassimo a pochhi Km di distanza..
    Infine e’ inutile per me che ti attacchi all’esperienza del ex Ursss,io non ho rimpianti dello Stalinismo ,altra forma del Capitalismo di stato..anche se visto ilmoderno revisionismo storico ..tendente a far passare il nazismo,con giustificazioni …e pure il nostrano fascismo monarchico…beh allora ci si puo’ ragionare in termini storici,tecnici e di rapporti di Potenza…ma nulla di piu’…ma conl’ intesa tacita che se ci simette su questo piano allora non esistono le cosiddette superiorita’

    Morali nel rapporto di egrmonia tra potenze..qursta e’ la duta legge della Storia…gli Alleati democratici nei confronti degli sconFitti altrettanto
    parlamentari non dimostrarono alcuna pieta’ ..che colpa aveva il popolo tedesco…?

    Cain veloce, sul merito del resto rifletteremo con calma

  13. Peter
    Peter says:

    x CC

    Mi pare di essere l’ unico ‘cultore d’oltremanica’, ma non vedo la ragione per cui il link o post di cui sopra dovrebbe interessarmi tanto.
    Se le va di parlare, a tempo perso, di democrazia nel senso di diritti civili, nel caso specifico diritti dei gay, possiamo anche farlo, ma mi pare che sia uno degli argomenti taboo della sua pugnace amica friulana…
    Orbene, la deputata ‘fascista’lettona poteva tranquillamente ringraziare Stalin, invece che Hitler, dato che i gay maschi erano perseguitati sotto il comunismo, e la Lituania fece parte dell’Urss. Leggo che in Urss si beccavano 5 anni di gulag, o lavori forzati, in pratica una condanna a morte, e la cosa continuo’ dal 1933 fino alla fine dell’Urss ed oltre, grazie a Stalin. Interessante notare che invece Stalin tollerava, e forse apprezzava, il lesbianismo.
    Putin non sara’ stalinista, ma semplicemente fascista e nazionalista, ma la sua tolleranza per la diversita in campo sessuale e’ di tipo staliniano.
    Del resto, il senatore McCarthy in US aveva opinioni molto simili, il che dimostra che democrazia e diritti civili, per alcuni, avevano scarso valore anche in occidente.

    P.

  14. caino
    caino says:

    Egr Peter,
    la sua assenza era preoccupante…per un richiamo ,ritenevo fosse opportuno…di certo visto il suo post,per ricordarle che il passato, a volte ritorna anche sotto le mentite spoglie di una democrazia formale….ora non era proprio il caso che Lei mi ricordasse i crimini di Stalin ,proprio al sottoscrito,..mentre invece e’ significativo che Lei ,appena solleticato,immediatamente ricorresse al paragone.
    Molto significativo…molto..si da il fatto significativo che mentre per fortuna sia Stalin che Adolfetto siano morti..la deputata lettone sia viva e vegeta ,di un partito di governe “democratico”…sinceramente ..non le pare di far ridere i polli della storia..che Le d3vo ricordare che l’antisemitismo e’ secolare..che la sua Britannia dem si e’ sempre distinta nei secoli ed anche in tempi piu’ recenti.. io non distinguo tra la “caccia ” al Gay all’ ebreo,allo zingaro in sostanza al DIVERSO….a seconda delle convenienze..se Lei mio caro,ha delle buone ragioni per “distinguere”Le esponga,saro’ tutt’orecchie!!

    Mi pare che lei sia su una cattiva strada…nel giustificare un atto discriminatorio con un’altro…a meno che lei ritenga la categoria Gay,diversa dai Diversi,a seconda delle morali ..ovviamente correnti …
    In tal caso lo dica.

  15. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter ,

    perchè l’argomento gay dovrebbe essere un taboo per me?
    Perchè parlare di due persone dello stesso sesso che si amano e amano ancor di più sbandierarlo ai quattro venti e se qualcuno prova un moto di fastidio per questo sventolio di diritti che DEVONO essere maggiori di tutti i diritti degli altri diversi, altrimenti urla e strepiti all’OMOFOBO, non si può dirlo a chiare lettere, senza taboo?
    I Diritti civili di tutti i cittadini devono essere uguali, rispettate le scelte di ognuno individualmente. Stop.
    Ma ai gay non basta, e poichè sono una minoranza molto starnazzante…sui giornali di sx che leggo non un giorno che non ci sia un articolo dedicato a loro…altri diversi con problemi di salute o di vita molto più pressanti…beh di loro si parla di tanto in tanto!…dicevo, starnazzano e allargano i loro supposti diritti ben oltre ogni ragionevole vita di comunità.

    Vogliono il matrimonio…va bene, ma lo chiamino gaymometro, proprio per sottolineare la diversità.
    Vogliono le carte in Municipio, vogliono la pagliacciata del Sindaco Marino a Roma, che con tutti i “passeroni” che sono usciti oggi, reclama come suo massimo impegno la trascrizione dei “matrimoni gay” “celebrati” all’ estero.
    La mafia nella Capitale può attendere!!!
    Vogliono le adozioni…e qui io dico un solenne NO!
    C’è un bambino, un terzo incomodo che non vota e non può dire la sua.
    Intanto, poichè non ci sono adozioni facili di bambini già nati, loro se li procurano con “donazioni” di sperma sconosciuto, di ovuli altrettanto refrigerati, ( nemmeno l’etichetta!) , con affitti osceni di uteri di donne che si prestano alla bisogna dietro pagamento!
    Un mercato, insomma, un suk dove si va e si sceglie.
    Un bambino come un pollo!
    Il ragionamento è : lo voglio e lo prendo!-
    Certo è la cultura di oggi, quella del tutto subito e a tutti i costi!
    Per me un bambino non è un pollo e se occorre bisogna spiegarlo bene a chi non lo capisce!
    E qui non c’entra un fico secco la cattolica, c’entra che ho studiato tutta la vita i diritti dei bambini, che non coincidono in nessun modo con i diritti di un adulto egoista!
    I gay vivano la loro vita come credono, pretendano i diritti civili che gli spettano, ma ALT quando i loro diritti confliggono con i diritti di un’altra persona, anche se in divenire… e che soprattutto non può decidere per se stessa.
    Lei dirà che nemmeno i figli naturali, cioè quelli nati secondo consuetudine da milioni di anni, non possono scegliere. Vero, ma almeno , oltre al fatto di non aver scelto, non devono fare i conti con provette, prestiti di uteri e altri marchingegni.
    E’ già complicato con padri e madri non scelti! Non crede?

    Ci sono Nazioni, o singoli che si oppongono con la violenza alla loro esistenza in quanto gay?
    Mi troveranno al loro fianco…ma solo se recupereranno anche loro, come tutti, il senso del limite alla loro libertà.
    Io sono contraria agli OGM, si figuri alle provette per cuccioli di uomo!

    Buonanotte

    Sylvi

  16. Peter
    Peter says:

    Cara Sylvi

    E’ un taboo dato che si scalda sempre sull’argomento per via della ipotetica ‘vivacita’ di quella categoria in Italia.
    Ci tengo a precisare che non sono un ‘pasionario’ dei diritti gay, e’ che laddove i diritti civili di certe categorie a rischio sono rispettati, vengono di solito rispettati di piu’ anche gli anziani, i mancini, le ragazze madri singole, le minoranze etniche, etc.
    In Italia saranno forse ‘vivaci’ dato che e’ l’ unico modo di ‘dare fastidio’ ai benpensanti che in altri tempi li avrebbero mandati in galera o al confino, e quindi forse indurre un cambiamento nelle leggi che nel resto dell’ Europa che conta e’ avvenuto da un pezzo.
    I bambini in provetta esistono da tempo, a proposito, come gli uteri in affitto, e ne beneficiano di solito coppie etero o ‘normali’ anche in Italia.
    Quindi cio’ che a lei da’ fastidio non e’ il concetto o pratica in se’, e’ che alcuni bambini ‘artificiali’ vengano poi accolti da coppie dello stesso sesso. Mi pare ovvio.
    Non sara’ la sua cultura cattolica, e lei ha diritto come tutti ai suoi ‘double standards’, ma almeno non creda di darla a bere a nessuno.

    Un saluto

    P.

  17. Peter
    Peter says:

    x Cc

    Io non giustificavo un bel nulla, le ricordavo solo che i metodi e le credenze discriminatorie dei nazisti, fatte debite differenze culturali e nazionali, non erano tanto diversi da quelli dei sovietici. Del resto mi pare che Stalin ammirasse Mussolini e forse, sotto sotto, persino Hitler.
    Aprrezavo che Uroburo considerasse Stalin un nazionalista grande russo, il che era un modo diverso di dire la stessa cosa.
    Lenin era certo diverso.

    P.

  18. Uroburo
    Uroburo says:

    Ormai sappiano da tempo che la bandiera che i politici agitano può avere nella sostanza un colore assai diverso da quello che ufficialmente mostra.
    Il Crassi – proprio come il Blair – era, ad esempio, chiaramente uomo di destra; Ceausescu era un dittatore alla sud-americana; Stalin era un nazionalista grande russo fortemente conservatore; Fonzie ha lo spregio antiparlamentare ed antisindacale e la tendenza all’azione diretta senza mediazioni procedurali, che è proprio della cultura di destra; il Banana di liberale non aveva neppure la punta dei capelli (che non ha); il Bassi era, e resta, un perdigiorno che ha trovatola maniera di sbarcare il lunario facendoil politico (ouhyeahhhh) e via degradando …
    Per di più bisogna aggiungere che anche all’interno degli schieramenti ci sono grandi differenze: Civati e Fonzi, Tocci e la Boschi sembrano avere assai poco in comune pur facendo parte dello stesso partito. Anche Della Valle ha poco in comune con il Banana e D’Amato.
    Anche se di solito chi appartiene allo stesso partito, movimento o tendenza ha tratti comuni che lo differenziano da chi non ci fa parte. Ma anche qui con molte eccezioni: Nelson Aldrich Rockefeller non ha proprio nulla a che spartire con i Tea party né Johnson o la Clinton con la destra razzista democratica.
    Mi sa che per le persone bisogna imparare a giudicarle singolarmente lasciando da parte le bandiere e le etichette.
    Un saluto U.

  19. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    lei dice che i gay sono una categoria a rischio? A rischio di che, scusi? Al massimo di sentirsi dire frocio o finocchio?
    La violenza giornaliera, quella che uccide, è sulle donne e sui gay???

    Più volte ho raccontato di fare la mia spesa a km zero da una coppia di gay.
    Intanto non mi paiono molto sprovveduti, nè preoccupati di essere oggetto di omofobia, visto come trattano i loro affari!
    Caso mai siamo io e la mia amica che quando parliamo dei finocchi lo facciamo a bassa voce, timorose di essere fraintese!

    Il fatto è che i finocchi li hanno sempre belli, freschi e teneri!!! E sicuramente non a buon prezzo!

    Quanto ai diritti …in GB siete talmente abituati a miscugli di razze, usi costumi, a ragazzette che partoriscono a spese dello Stato, e non oso pensare la vita di quei bambini…la Germania ha riconosciuto le convivenze gay, ma non il matrimonio, nè tanto meno l’adozione.
    La Francia sta in mezzo al guado anche perchè ha talmente tante provvidenze per i bambini che sono molto tutelati.

    Cosa che in Italia sognamo!

    Le racconto il caso di Udine retta dal famoso Sindaco Accademico.
    Poichè in Friuli c’è effettivamente una tradizione di rispetto dei diritti civili…qui è nato Loris Fortuna il padre del divorzio in Italia.
    Qui è morta Eluana Englaro…insomma vuoi che il Sindaco genovese non volesse lasciare la sua impronta?
    Il fatto: il Sindaco per primo in Italia, ha trascritto sui registri di stato civile di Udine il matrimonio contratto fra una friulana e una inglese in Sudafrica, dove il matrimonio e riconosciuto. Entrambe sono residenti in Belgio…ma si sa è simpatico venire a fare casini in Italia!
    Sostenute dalla associazione gay friulana, dal Sindaco che non ha tempo di tappare i buchi sulle strade, nè di trovare un ricovero agli extracomunitari che dormono e defecano ovunque, …insomma le due hanno piantato un teatro clamoroso.
    Il Prefetto, dopo vari tiramolla, ha imposto, in totale contrasto con il Sindaco, a un commissario la cancellazione dell’atto.
    Prima articoloni sul giornale, e dopo ancora polemiche a non finire; en passant il Direttore è gay!
    Hanno messo di mezzo il Procuratore della Repubblica…e la diatriba continua.
    Ora proviamo a riflettere: se si può riconoscere un matrimonio gay contratto all’estero, si devono riconoscere tutti i matrimoni, gay, etero, con minorenni con harem musulmano incorporato…ecc. ecc.
    Si devono riconoscere tutti i figli, i genitori e i parenti atti al ricongiungimento famigliare.
    Cioè non non abbiamo più una legge nazionale, ma siamo un porto franco aperto a tutte le bufere.

    Per molti versi siamo un Paese mal messo, ma insomma c’è un limite anche all’individualismo sfrenato!

    Sylvi

  20. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    non ci avevo pensato ma in effetti hai ragione: la trascrizione dei matrimini in uno stato deve avvenire solo all’interno delle leggi di quello stato.
    Ciò detto non capisco molto la differenza tra la registrazione di un matrimionio purchessia (quindi anche omosessuale) con i suoi effetti civili, in paritcolar modo economici, ed un matrimonio.
    Quel che si chiede è che due tizi che vivono insieme (a presindere dal loro sesso) possano lasciarsi in eredità i loro beni ed anche la loro pensione di reversibilità, come per qualunque altro legame eterosessuale. Se non vuoi chiamarlo matrimonio chiamalo PAC o come ti pare ma la sostanza è quella.
    Il diritto di adozione è un’altra cosa molto più discutibile perchè ha a che fare con il modello di società che si vorrebbe.
    Un saluto U.

  21. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    Se dovessi giudicare tutte le ragazze madri, o tutti gli ebrei, o se preferisce tutti i maestri di scuola o tutti i friulani, dai pochi che ho conosciuto di persona di ogni categoria, o dai miei vicini di casa, sarei un tantino presuntuoso, le pare?!
    Mentre il sio commento su GB ed i suoi ‘miscugli’ non lo ripeterebbe in pubblico a viva voce, di questo sono sicuro, se non forse ad Udine e dintorni. Sono comunque d’ accordo che qui con le madri ‘singole’ ed i loro diritti-abusi si esagera da 30 anni, ma c’e’ a chi piace ‘produrre’. Ed incoraggiare la produzione.
    Brevemente, le unioni omosessuali (non di froci o finocchi’) sono legalizzate da tempo ovunque in Europa Occidentale, ivi compresi Spagna e Portogallo, dove si chiamano ‘matrimonio’. Che le piaccia o no.
    Credo che le adozioni siano ammesse quasi in tutti quei paesi, di certo in GB, Olanda, Danimarca e paesi scandinavi. Sulla Germania non sono sicuro.
    Per difesa d’ufficio, ci tengo ad aggiungere che le madri inglesi sanno,
    spesso, tirare su i loro bambini bene, anche quelle povere e con poche risorse. Anche, spesso, quelle singole. Ma e’ la verita’.
    Non vedo in cosa le coppie dello stesso sesso sarebbero diverse, due genitori sono sempre meglio di uno.
    Comunque, la sua e’ una argomentazione pretestuosa ed oziosa, si sventola lo spauracchilo delle adozioni per non concedere diritti molto piu’ basilari, come quelli cui accennava Uroburo. Vecchia tecnica veterocattolica, mi permetta.
    Conosco anch’io persone gay e lesbiche, direi che i ricchi, belli ed intraprendenti sono la minoranza. Lei vive in ben altre cerchie!

    Un saluto

    P.

  22. caino
    caino says:

    Il problema degli Zombie

    Quando la morale incrocia la politica e la politica incrocia l”economia.
    Sinceramente tanti problemi personalmente mi paiono di una semplicita’estrema ,solo che la si voglia riconoscere.
    Si premetta che le Costituzioni dei paesi democratici,dovrebbero essere laiche,nel senso cheuna Volta riconusciuti una serie di Diritti ,questi debbano valere per tutti,senza discriminazione di sesso,religione,appartenenza politica ect,ect che pero’ a loro volta possono essere problemi di natura diversa…diversamente mi viene in mente quella “della donna ,ebrea ,comunista,lesbica che fu bruciata quattro volte tanto per essere sicuri di non scontentare nessuno…
    Precedenti storici ne esistono a iosa,streghe,maghi,eretici ect,ect..da tenere presente che sempre le autorita’civili provvidero alla “formalita” dell’esecuzione pratica.
    Che mi ricordi ,un primo esempio storico di utilizzo del concetto di “devianza”fu applicato per il buon Socrate,non diverdamente da quello per il cristo..in tutti e due i casi la devianza fu un artificio,poiche’ entrambi a conti fatti davano fastidio in senso politico e ovviamente a conti fatti economici.
    Deviante e’ un concetto largo laicamente affrontato in modo si direbbe scientifico dalla Sociologia e dalla psicologia mica poi tanto tempo fa…deviante e’ qualsiasi persona che all’interno di una qualsiasi comunita’ non si adegua alle tradizioni correnti….es in una comunita’ di ubriaconi ,un astemio sarebbe “visto” male….
    Nelle moderne societa’ borghesi un Gay ricco e’ diverso da un Gay poveraccio..di esempi potrebbero essercene a iosa e mi pare pure che le generosita filantropiche aprano le porte del paradiso…in sostanza mi par di ricordare che anche in piccole comunita’ di provincia …un Gay povero era solo “an cupio”,mentre un Gay ricco,un tipo eccentrico..si sa come gli artisti…dicevano un tempo le comari della morale corrente,quelle della Messa della sei e della confessione giornaliera..
    Direi che bene ha fatto Uroburo ad introdurre l’ elemento economico …come elemento sovente discriminante nella valutazione.
    Resta aperto il problema degli Zombie,ma ci saranno altre occasioni..

    Caino

  23. sylvi
    sylvi says:

    Il diritto di adozione è un’altra cosa molto più discutibile perchè ha a che fare con il modello di società che si vorrebbe. Uroburo

    Caro Uro,
    è proprio questo il nodo! Che tipo di società si vorrebbe?
    Ora dovrei andare a rinfrescare letture molto antiche, sul riconoscimento di paternità nelle varie civiltà; sui riti, sui motivi che portarono fin dalla antichità più remota e in qualsiasi organizzazione sociale , l’importanza del riconoscimento della paternità.
    Non era il numero dei “genitori”, ricorderai bene, era proprio il concetto di famiglia inteso con un pater familias custode degli antenati e del nucleo famigliare.
    Certo questo concetto di famiglia era già evoluto rispetto ad altre società più o meno tribali.
    Non ricordo più dove ho letto che nelle organizzazioni umane primitive i bambini non si sapeva di fossero, erano di tutti, così come le donne erano a disposizione di tutti.
    Poi venne la necessità economica di dividere ed ereditare ciò che si possedeva. Tramandare i beni non solo il cognome.
    Forse ci fu la necessità di scavare una nicchia sociale, così come si sentì il bisogno di una casa, un rifugio più personale.
    E il modello di società cambiò drasticamente.
    L’ho presa larga perchè questo modello di trasmissione attraverso il sangue ha retto in tutto il mondo conosciuto, anche nelle società più semplici.
    Ora siamo alle scoperte scientifiche; siamo alla manipolazione della vita, alla sperimentazione e al ritorno a una famiglia “allargata”
    dove i componenti si scambiano indifferentemente i ruoli.
    Siamo , diciamolo chiaro, alla negazione del ruolo di padre e di madre; alla negazione di due identità ben distinte e DIVERSE, queste sì diverse.
    E in nome di un Amore che non è chiaro di che specie sia.
    Invece l’Amore di cui hanno bisogno i bambini è chiarissimo; un padre e una madre amorevoli e protettivi ciascuno a suo modo.
    Dirai che la vita è dura, che non sempre i bambini hanno questo Amore ( e io lo so meglio di voi) ma ciò non significa che A PRIORI noi dobbiamo togliere questo diritto, questa opportunità a chi nasce!

    Facciamo un esempio: c’è la figlia di un personaggio molto famoso.in Italia che , lesbica convivente con la sua compagna, fece l’inseminazione artificiale in Olanda. Nacque una coppia di gemelli che in Italia ebbero tutti i diritti di tutti i bambini, ma non il riconoscimento della genitorietà della compagna. Due bambini con due mamme, nessun papà e forse un nonno di tanto in tanto.
    Italia incivile che nega ancora i diritti di genitorietà ?
    Dopo un paio d’anni la coppia si separa. è finito l’amore! Pazienza, succede…ma quei bambini si sono ritrovati non con una mamma sola, ma con due mamme che se li dividono a giorni alterni con tutti i problemi dei figli di separati.
    Ma loro avranno anche il problema di capire da dove sono venuti, chi è il padre biologico…perchè QUESTO lo vorranno sapere quando saranno adulti!
    Riassumendo: senza padre, senza mammastra, mi si passi il termine, forse con una futura nuova mammastra…
    E questa sarebbe civiltà???
    Sicuramente nelle tribù primitive quei bambini avrebbero trovato più certezze e amore .

    ciao
    Sylvi
    .

    .

  24. caino
    caino says:

    Certamente!
    Non eraancora nato l’individualismo possessivo,che oltre che aibeni attribuisce “ilpossesso anche alla prole.Su cosa sia civilta’ o tradizione ci sarebbe da discutere assai….noto comunque che nelle coppie etero che si separano ,nasce la stessa rivalsa nei confronti dei figli,come nella divisione di un automobile…si certo si puo’ chiamare anche questo amore..del possesso

    Caino

  25. caino
    caino says:

    http://keespopinga.blogspot.it/

    Untipico esempio di come si discuteva di cose serie ….nella nostra civilta

    Le apparizioni….anche mia nonna andava per erba dei fossi,verso il cciglio,ma lei era gia’ricca aveva due conigli e una fattrice..mi ricordo gli scambi culturali tra viicini di conigli…mia nonna materna ,quella paterna aveva qualche prato e la legna..quella materna ,mandava i figli a far legna secca a terra nei boschi mica nel medioevo..solo un po prima della seconda Gm….certo che i boschi erano all’epoca pulitissimi e sterpi e rovi e infestanti non esistevano..rivi puliti ,niente frane…fossi strapuliti…un pòooo di mal di schiena magari su fragili ossa,dipartite anche in tempi che non mettevano in crisi le pensioni…uno aveva il tempo per pagare i contributi..e poi dipartire quasi subito..senza essere unmantenuto..

    Bei tempi, bei tempi,bei tempi…

    Caino

  26. caino
    caino says:

    Caro gino,
    lo credo anch’io che “sonagli tintillanti”siano una dolce musica per i registratori di cassa di quegli enormi terminali di massa di consumatori amorfi.
    Ultimamente la preoccupazione era che dati i tempi questi autonomamente attaccassero la messa sa Requiem di Verdi,che da un punto di vista artistico musicale ,ancora si difende bene nel vasto panorama di “genere”del mondo contemporaneo

    Caino

  27. Cerutti gino
    Cerutti gino says:

    Caro Caino, già la Messa Requiem, per un Paese come il nostro ci siamo vicini..
    Quello che però mi è piaciuto di quel video è il sorriso di quella gente, quel break, quella pausa, quell’attimo di sosta della corsa al consumo. Non è poi tutto da buttare questo kazzo di mondo, se ancora c’è chi riesce a sorridere.per una simpatica performance di cassieri e cassiere di un supermercato.
    C.G.

  28. sylvi
    sylvi says:

    Ci siamo!
    Arriva Natale e arriva anche il Luciano Mastrorocco di sx che PROIBISCE a Bergamo alla maestra di turno di allestire il Presepio.
    Questo hanno scritto praticamente tutti i giornali nazionali. Giornalisti schierati che cercano, al solito, la notizia che appaga non solo il ” padrone” ma anche il “pensare” ritenuto maggioritario nei tempi che corrono.
    Io riterrei che un giornalista, prima di dare una notizia, dovrebbe informarsi! E che dovrebbe essere anche un po’ colto!
    Credo assolutamente che Pino sia d’accordo con me!

    Ora sarà necessario, una volta per tutte, rinfrescare la memoria a certi giornalisti che hanno masticato poco di Costituzione e di Scuola e che nonostante ciò blaterano sul giornale di riferimento.
    E anche a certi blogghisti sparsi per il web che pensano e scrivono a vanvera.

    A proposito dell’art. 33 e 34 della Costituzione e a proposito della libertà di insegnamento.

    ….La Corte Costituzionale (sent. n. 16/1980) più volte intervenuta in materia, consente di enucleare due distinti concetti: libertà nell’insegnamento con riferimento al profilo metodologico e contenutistico (c.d. autonomia didattica); libertà dell’insegnamento con riferimento all’ambito organizzativo e strutturale.
    La libertà nell’insegnamento
    Con riferimento alla prima accezione è da condividersi l’opinione di chi afferma che l’insegnamento consiste in qualunque manifestazione, anche isolata, del proprio pensiero che, riguardando l’arte e la scienza, abbia in sé forza tale da illuminare altri sullo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
    Di ciò si trova conferma nel testo dell’art. 1 del D.Lgs. 16 aprile 1994, n. 297 (Testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione valido per le scuole di ogni ordine e grado) che sancisce: “… la libertà d’insegnamento è intesa come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente… ed è diretta a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni”.

    Quindi l’insegnante ha libertà di metodi e mezzi!
    Esiste anche poi un Collegio Docenti che può approvare o disapprovare il programma del singolo insegnante. E questo è vincolante.
    Esiste infine un Consiglio d’Istituto che può” proporre e consigliare” in materia di obbiettivi , non imporre, e non ha sicuramente opinione sui metodi.
    In tutto ciò , quel che riguarda la Didattica e la costruzione o meno del Presepio rientra nell’ambito di decisione degli insegnanti, il Preside non può approvare o disapprovare una BEATA FAVA , come direbbe l’Uroburo!
    Perciò le proibizioni del Preside sono una balla solenne dei giornalisti!

    Questo per quel che riguarda la norma!

    Poi…ho letto i soliti post su vari forum …il Concordato da eliminare…il diritto degli alunni di altre religioni di non essere traumatizzati dalla Nascita di un bambinello e di un Presepio che in Francia e in Germania viene costruito nell’atrio della Mairie o della Rataus, visto con i miei occhi!
    Ma forse loro sono veri laici, rispettosi delle varie tradizioni, degli usi e costumi che non possono offendere nessuno!

    Buon Presepio a tutti!
    Sylvi

  29. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Caino,
    ho letto e consultato. Però vorrei, nella mia risposta, prendere in considerazione anche quanto dice la Silvy nel suo ultimo messaggio, quello del 6.12.14 ore 00.10 [Piiinooo … serve ripristinare i numeri de’ messaggi, poffare!!![].
    Mi sembra del tutto ovvio che la propaganda sia l’anima del commercio. E fin da’ temp’antichi, poffarbacco!! Pare, ad esempio, che la monetazione romana avesse spessissimo un contenuto di propaganda …. Saran mica stati i primi, poffare??!!
    Bisogna quindi esser attenti a saper legger tra le righe, perché leggendo bene tra le righe, cosa che san far bene quelli del mestiere (come Pino, ad esempio) si capiscono tante cose che il giornalista non può o non vuole comunicare ma che purtuttavia sa.
    Quindi cercar di capire cosa sta dietro al sipario [che non è quel che sta dietro all’angolo perché nel primo caso trattasi di voluta messinscena mentre nel secondo potrebbe trattarsi solo di qualcosa di ancora ignoto ma che noto diverrà in futuro] è importante proprio per capire quel che si vuole invece tener nascosto [Battììstaaaa?!…. / Sì, sciura marchesa. / Ver che al villan non devi far sapere / quanto sia buono il cacio con le pere? / Sì, sciura marchesa. ].

    Tuttavia volersi comportare sempre in base al voler svelare quel che sta nascosto dietro al sipario potrebbe anche diminuire, fino ad annullare, certi innocenti piaceri della vita che invece ha un senso che rimangano. Tutti noi sappiamo da tempo che i regali di Natale (maiuscolo!) sono acquistati da’ genitori ma a tutti noi farebbe dispiacere rinunciare alla finzione che arrivino dall’alto de’ cieli in una dimensione per certi versi assoluta e fuori dal tempo e dallo spazio, ma segno di un affetto puro, assoluto …
    Rimango del parere che nulla sia più vitale per i movimenti di opposizione (quelli che non s’accontentano di vivere nel mondo così com’è ma vorrebbero anche, almeno un po’, cambiarlo) che essere realisti, molto realisti. Il desiderio può – anzi: deve! – essere irrealistico; ma la prassi no; la prassi deve essere piena di realismo per non trovarsi a navigare negli oceani sconfinati di Utopia.

    Quindi, passando alla lenzuolata della Silvy, direi che il Presepe può essere un segno di discriminazione in paesi come la Francia nel quale il laicismo è un valore fondante per lo stato che addirittura non può avere segni caratteristici di tipo religioso, come un crocifisso nelle aule o, ancor peggio, nei tribunali.
    L’Ittaglia però, nella sua smisurata ed abituale barbarie, non ha di queste differenze né ama queste sottigliezze. Per l’ittagliano medio il tribunale ha da esser dominato dal crocifisso, anche se questo può dar fastidio ad un numero molto alto di utenti.
    Nel caso poi citato dalla Silvy, il preside in questione molto probabilmente fa riferimento all’uso francese. A Parigi, ad esempio, nelle scuole non ci può essere alcun segno religioso ed addirittura i dipendenti pubblici non possono portare visibilmente alcun simbolo – dalla catenina al collo con la croce fino al velo islamico – che li identifichi come appartenenti ad una data religione.
    Ma l’Ittaglia non è Parigi e, sia detto con franchezza, un presepe in una scuola fa tanta tenerezze. Quindi, alla faccia della doverosa ma impraticata neutralità religiosa dello stato, vengano pure i presepi nella scuola quanto meno come simbolo di pace. Che, per altro, non hanno mai influenzato nessuno visto che il popppppolo itttagliano è forse il popolo più a-religioso del mondo.
    Un caro saluto U.

  30. caino
    caino says:

    Caro Uroburo,
    credo anch’io che un presepe in piu’ non cambi assolutamente nulla ,nel panorama “disastrato dell’ennesimo anno di crisi.Quando ero piccino,covavo invidia per certi presepi ricchissimi di miei coetanei.
    Poi vennero le statuine di plastica a basso costo..ma io non facevo piu” presepi ormai e nemmeno giocavo piu” con i soldatini.
    Pero’ con il traforo e la colla feci una volta una capanna ,il panorama era completato dalla solitua muffa,quella si a buon mercato ,un trenino a molla girava intorno alla capanna..per completare il paesaggio….beh insomma un po’ di fantasia ….un alberello ,una serie di palline colorate ,la punta ..ah la punta,il pezzo piu’ prezioso…tutto avvolto in quella carta sottile di un tempo e riposto dentro a uno sactolone di anno in anno…non mi sono mai lamentato ,in sostanza stavo bene…
    Hai ragione tu ,due addobbi,e un presepe non dovrebbero scatensre le solite inutili polemiche…in sostanza,possibile che non cia nulla di meglio da scrivere di questi tempi..

    Caino

  31. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Il problema è che l’Italia non è una repubblica cattolica, a differenza dell’Iran che è una repubblica islamica e di Israele che di fatto vuole essere lo Stato ebraico, definizione per la quale l’indecente governo Netanyahu intende far votare una legge. Stando così le cose, se si celebra il Natale con un presepe in una scuoa pubblica allora si dovrebbero celebrare anche le ricorrenze più importanti per le altre religioni, prima tra tutte quella islamica perché la più numerosa tra le altre fedi, almeno nelle scuole dove tali presenze sono significative. Ma ovviamente non se ne parla neppure per scherzo.
    Il fatto che uno come Matteo Salvini si sia fatto paladino del presepe in quella scuola la dice lunga sull’uso laidamente strumentale di certe cose “sacre”.
    In ogni caso, trovo ececssivo ricorrere alle proibizioni. Semmai, ripeto, permetteri di esprimersi anche agli “altri”, che non hanno il presepe ma qualcos’altro: ognuno ha le sue tradizioni.
    Un saluto.
    pino

  32. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    il Presepio non è un rito, o una preghiera , o una fede che si impone; è una rappresentazione fantastica nata 800 anni fa cr dal popolo.
    Poi ognuno gli può dare l’importanza che crede.
    Perchè nella scuola? perchè nella scuola ci stanno i bambini che festeggiano una tradizione, un periodo dell’anno molto significativi per loro.
    Mi è impossibile capire perchè un bambino musulmano, cioè di genitori di usi e costumi di religione musulmana non possano ascoltare la “fiaba” di questo Bambino nato in una capanna, o in una grotta “al freddo e al gelo”.! Non possano sognare di angeli, di stelle comete, di Re Magi, di canzoncine che parlano di pace e amore.
    Non ci sarebbe nessun problema che i bambini cristiani festeggiassero la fine del Ramadam assieme ai compagni musulmani, o altre feste induiste o buddiste…sperando nel frattempo che per dare spazio a tutti la scuola non si riduca a un mese l’anno.
    Il problema è che noi italiani sia con l’accoglienza agli stranieri che con l’ossessivo rispetto della “loro” cultura finiamo per non averne più una noi. Dovremmo ripudiare Dante, che ha messo Maometto all’Inferno, Manzoni e la sua Provvidenza e avanti avanti fino a chiudere tutti i Musei d’Italia.
    In Marocco e in Tunisia mi era proibito entrare nella moschea, perchè femmina. Ho rispettato senza fiatare le loro usanze, ero a casa loro.
    Dove era richiesto mi legavo il fazzoletto a coprire i capelli, stavo attenta ad avere un abbigliamento consono, non ho messo in discussione i loro simboli…perchè non dovrei pretendere lo stesso rispetto delle regole di casa mia?
    Se non gli piace fanno presto a ritornare a casa loro. Non credi?

    Ma io non credo che siano gli stranieri a pretendere che noi rinunciamo alla nostra storia , ai nostri costumi e alla nostra cultura…sappiamo che alcuni italiani vorrebbero imporre un ateismo, ma soprattutto un anticlericarismo che non riescono a imporre con altri metodi.

    A proposito: come la mettiamo con il prosciutto e il culatello, con i vini e le grappe in vendita nei supermercati???
    A me di Matteo Salvini non importa un fico secco; certo è che certi anticlericali di pancia stanno aiutandolo egregiamente a scalare le vette del voto popolare.
    La sx anzichè favorire una accoglienza rispettosa e tollerante nel nome di leggi e regolamenti che sono frutto di una cultura millenaria, favorisce invece una invasione disordinata e spesso arrogante che non può portarci che a guai sempre più grossi.

    Cui prodest?

    Ps: gli ultimi anni di scuola avevamo già bambini di varie razze in classe; facevamo il presepio e io ne approfittavo per prendere il bue, l’asinello, le pecorine per spiegare i mammiferi quadrupedi e ruminanti…e molto altro! Mai avuto una lamentela!

    Un caro saluto
    Sylvi

  33. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,

    quando ero piccola andavo, con i miei cugini, a pietire qualche soldo dai parenti per arricchire il presepio che era uno, a casa dei nonni.
    Le statuine erano poche, ma il nonno preparava uno scenario fantastico frutto di lavoro di sega e pialla alla sera quando noi eravamo a dormire.
    Era un presepio un po’ disabitato, le statuine erano di terracotta dipinta, ma fantasticavamo di mondi lontani.
    Ne ho ancora due sopravvissute ai miei pellegrinaggi, sono spellacchiate e avrebbero un gran bisogno di restauro.
    i miei nipoti le guardano perplessi. nonna c’era il presepio anche quando eri giovane tu???

    Buonanotte
    Sylvi

  34. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    In Italia non si trovano ristoranti con menu accessibili ad islamici o ebrei, cioe’ senza maiale aggiunto nei cibi anche a piccole dosi come pancetta o gelatine, al massimo vi si trovano le opzioni vegetariane tout court, con una certa difficolta’.
    A Padova osservavano i camerieri che la signora che era venuta con noi ‘ non era vegetariana’, e se dicevo che era islamica cascavano dalle nuvole. Per gli evrei sarebbe ancora piu’ difficile dato che non mangiano gamberi o altri frutti di mare. Ognuno a casa loro, dunque?!
    La signora visito’ con rispetto quasi tutte le chiese dove andavamo in Italia, compresa la basilica di S. Antonio che a me fece un po’ senso per via di ‘reliquie’ a base di mandibole ed ossa varie esibite in pubblico.
    Lei non criticava mai nulla a meno che non lo facessi prima io!
    Rimase impressionata dal fervore ancora presente in quella basilica, disse che ebrei e cristiani vennero prima, ‘noi musulmani siamo terzi’.

    P.

  35. caino
    caino says:

    IL CULTO DELLE OSSA DEGLI AVI

    Mi dicono che in molti cimiteri di Napoli,,visitabili,esistano “ossari” in teche di vetro .
    I parenti si recano sovente,a pulire i resti,tanto che queste ossa risultano “bianchissime “” a distanza di anni e anni….come direbbe il Profeta Saggio,Abaccodonosor,: paese che vai,usanza che trovi”…ritengo pure che intorno a queste udanze ,esistano purr fiorenti “mercati” dei culti ..dai prodotti in vendita,per le pulizie ,ai guurdiani delle teche…d’altronde stando alla Storia i Mercsnti del tempio ” forse che non erano che banali venditori di animali da “sacrificio” che magari pagavano laute tasse per l’occupszione di suolo pubblico..pardon “Sacro…al fine di implementare il commercio,motore del vivere?…Beh bisogna dire che vi sono precedenti ..illusri’come i Templi di Apollo..in sostanza ,tutto sommato,non si inventa nulla,ci si aggiorna solamente…..
    Non ciresta che commentare in anticipo,i botti Di Capodanno,La Befana,e l’Uovo di Pasqua,…gia’chissa’ che beĺla sorpresa…..ci riservera’..

    Caino

  36. Peter
    Peter says:

    Non sono religioso. Filosoficamente parlando, aprrezzo nell’islam e nell’ebraismo la pressoche’ totale assenza di culto delle immagini e reliquie di sorta. Relitti medievali nella cristianita’, ma anche retaggi del paganesimo precedente, e perenni fonti di guadagni per i cleri vari.
    Meglio ancora di tutte, il buddismo.
    Ci riportano ad una dimensione meno antropomorfica, piu’ universale e piu’ ‘solitaria’ ed impersonale delle religioni e dei riti, quindi in un certo senso piu’ autentica e meno utilitaristica.

    P.

  37. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter ,

    ma come fa a sparare affermazioni come il primo capoverso del suo post???
    A Padova c’è un rione di soli musulmani, dove si mangia secondo dettami del Corano.
    In tutti i ristoranti, poi, può trovare pollo, manzo, agnello, pesce che non siano crostacei per accontentare ebrei e musulmani….
    La cucina veneta è talmente ricca e varia da accontentare ogni religione, oggi con gli extracomunitari che qui convivono numerosi.
    Ieri, vorrei ricordarle che Venezia accoglieva tutte le razze e le loro abitudini.

    Ma vorrei raccontarle ciò che mi ha fatto cadere le braccia stamattina leggendo Repubblica.
    Titolo: -Vietato allattare in pubblico- Mamme in rivolta contro l’ultimo tabù.
    Il fatto: una mamma ha porto al suo bambino il seno in un pubblico locale.
    E’ stata invitata dal cameriere a coprirsi e a mettersi in un angolo per non disturbare la vista degli altri clienti.

    Stavo per dire: sarà successo in un paesino del meridione più fondo, sarà successo …non sapevo nemmeno io dire dove…
    Bene: è successo nel bar del Claridge, pare l’albergo più lussuoso di Londra.
    E’ successo a una signora “bene” non a una zingarella di passaggio!
    Londra, città internazionale, metropoli aperta a tutte le culture, a tutti i costumi, quella che si vanta di aver approvato matrimoni e adozioni di gay…questa Città si sente turbata dalla visione di un seno di una mamma che allatta il suo bambino!!! No comment!

    Ma poi apprendo che questo è un atto “proibito” anche in Spagna e in Danimarca; mentre in Germania, in Francia e in Svezia e cosa accolta da tutti.
    In Italia resta un tabù ma non c’è una legge che lo proibisca.
    Ora….che una mamma in pubblico dovrebbe trovare naturale allattare ma anche coprirsi il seno con una pezzuola, più per mantenere la bellezza di un atto che è privato fra lei e il piccolo, mi troverebbe d’accordo….ma proibirlo e contemporaneamente avere le città foderate da mega manifesti che ritraggono donne che nascondono ormai solo le tonsille…
    Che infastidisca i gay londinesi? Che pretendano una tetta su misura per allattare anche loro?
    C’è un grave deficit di logica!

    I preti, a scuola, ci proponevano delle letture e delle immagini dove le mamme allattavano i figli in Chiesa, durante la Messa!
    Come se fosse l’atto più naturale, bello e sacro
    Ma quei preti non erano di cultura anglosassone!

    Sylvi

  38. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    Lei e’ proprio una povera imbelle, o almeno si sforza sempre di scrivere come tale. Cerco di evitare insulti, ma lei li chiama come la luce attira le falene.
    Glissa convenientemente sulla idolatria reliquiale cattolica, e sia.
    Poi dice una caterva di sciocchezze come ‘tit for tat’ nel suo stile da comare di campagna. E questo va meno bene.
    Orbene, di quartieri ebrei o musulmani a Padova come altrove in Italia neanche l’ombra lungo il lungo, lungo, tragitto dalla stazione alla basilica o basiliche passando per il quartiere universitario, le uniche zone gradite ai turisti. Ammesso che vi siano, vedo che lei ed i veneti gradite la segregazione e ghettizzazione secondo le peggiori tradizioni europee medievali. Venezia ne era ben nota, ed inspiro’ il Mercante di Shakespeare, non so se lei conosce?
    Che dire poi di gruppi ‘misti’ come il nostro?! Ora tu musulmana prendi il taxi e vai a mangiare nel quartiere musulmani, scio’ scio’! Fa niente che non parli una parola di italiano. Noi tre mangiamo qui ‘da cristiani’.
    Ma che stronxata colossale!!!

    Sui seni cge allattano, ma dove va a scovare certi scoop da Novella 2000?!

    La legge inglese vieta di mostrare in pubblico tette di donne e genitali di ambo i sessi, salvo casi particolari. L’allattamento viene ammesso, in genere, ma i ristoranti hanno diritto alle loro etiquettes, sa?
    A lei piacerebbe se in un posticino di lusso dove va a mangiare si spogliassero a tavola, caro ho un mal di schiena trenendo, o di gambe, fammi un massaggio! E se lei protesta le darebbero magari della ‘insensibile alle sofferenze altrui’! Va bene cosi?
    Ogni ristorante ha la sua creche, dove si puo’ andare ad allattare e cambiare pannolini. O anche quello lo si fa a tavola?! Pena le sue squillanti proteste ‘ a favore dei pargoli’ ?! Ma vada, vada….

    Infine, qui non vi sono manifesti con tette, culi e ‘ cavalli’, pene proteste assordanti di femministe scalmanate in menopausa spinta….se mai vi fosse busogno di dirlo. Veda dunque di sparare lei meno corbellerie gratuite.

    P.

    • pino nicotri
      pino nicotri says:

      X Sylvi e Peter

      A Milano ho visto una musulmana, col chador sulla testa e orecchie, allattare un neonato seduta sul marciapiede vicino al Duomo. Con lei c’era il marito e se non ricordo male anche un altro bambino. La scena mi ha molto sorpreso, trattandosi di musulmani, ma nessuno dei passanti ha fatti una piega, compresi vigili, poliziotti, ecc., che lì non mancano mai.
      A casa qualche fa di un mio caro amico, che sapeva bene che avevo avuto un rapporto con sua moglie quando erano fidanzati, la donna in questione a un certo punto, in presenza del marito, ha tirato fuori un seno, sempre stato di notevoli dimensioni, e si è messa ad allattare il neonato di pochi giorni. Ero con una mia cara amica. Sono rimasto sorpreso. E guardavo più il neonato, una femminuccia, che il seno. Che ha continuato la poppata fino al cambio con l’altro seno. La conversazione è proseguita senza problemi.
      Dal mio punto di vista il rispetto per una donna, e per un neonato!, è tale che NESSUNO, nè uomo nè donna, può permettersi di fare osservazioni di qualunque tipo a una donna che allatta in pubblico. Si può tranquillamente sorridere al pupo e guardare da un’altra parte. Checché ne dicano le leggi, quel cameriere ha gravemente sbagliato – fossi stato il marito della signora avrei come minimo immediatamente reclamato, non escludendo le sberle. Al massimo il cameriere avrebbe dovuto dire gentilmente, moooolto gentilmente, alla signora che poteva trovarsi più a suo agio nell’apposita stanza.
      Certe leggi e certe repulsioni sono retaggi della misogenia, in Inghilterra retaggi dell’ipocrisia vittoriana. E che si tratti di ipocrisia lo dimostra che la stessa donna potrebbe presentarsi senza problemi allo stesso ristorante vestita con nude look superiore, cosa questa che sì può disturbare, o con monte di Venere in bella vista e mezzo culo en plein aire come dettava la moda pochi anni fa.
      È vero, la legge è legge e va rispettata. Ma ci sono leggi che vanno semplicemente ignorate. A Venezia se ben ricordo è vietato mangiare un panino o una mela in strada, ma in strada non è vietato mangiare invece un gelato! La motivazione è la necessità di evitare le carte buttate via dai turisti dopo avere mangiato il panino in esse avvolto. Questo accade quando non si ha il coraggio di multare gli zozzoni. Liberi di gettare per terra l’avanzo del cono o del bicchiere di carta fel gelato nonché di fumare in strada e buttar via per terra le cicche. A Singapore non mi pare sia vietato allattare in pubblico, in compenso però a chi butta qualcosa per terra, cicche comprese, o non pulisce bene la tazza del cesso di un luogo pubblico dopo averlo usato, vengono appioppate multe salatissime!

  39. pino nicotri
    pino nicotri says:

    Aggiungo che ovviamente la signora avrebbe fatto meglio a chiedere dell’apposita stanza e ad andarci. Considerare però l’allattare alla stregua del cambiare i pannolini, cioè alla stregua di deiezioni da eseguire nei cessi, è sicuramente offensivo. Direi anche incivile. Molto incivile.
    Le limitazioni riguardanti l’esibizione di certe parti del corpo sono fatte “per non turbare i bambini” e i religiosi. Ma non esiste al mondo un bambino che si turbi per un allattamento! E se invece si turba un religioso, beh, che vada tranquillamente a farsi fottere: perché confonde la religione con qualcos’altro.
    Un saluto a tutti.
    pino

  40. pino nicotri
    pino nicotri says:

    x Caino

    Berlinguer? Lasciamo stare…. Doveva fare il prete, non il politico. Predicava già il tirar la cinghia, l’austerità, che a suo dire era la prova della “superiorità della classe operaia”! Oggi è imitato da Renzi, che infatti predica l’austerità non avendo una linea politica non pauperista.
    Un saluto.
    pino

  41. pino nicotri
    pino nicotri says:

    x Sylvi

    C’è un particolare: che quel prof non volesse il presepe in classe o a scuola sono solo affari della classe e della scuola, dato che sicurissimamente NON si tratta di divieti riguardanti la religione.
    Il presepe, cara Sylvi, sai benissimo che si fa a casa. È una faccenda familiare e amicale, o si fa in chiesa, al bar, in piazza, ecc., ma volerlo fare PER FORZA anche a scuola è chiaramente un abuso. Se qualcuno è contrario non si fa, punto e basta, nessun problema. Io pur essendo panteista, ma di formazione cattolica, il presepe lo faccio a casa, mi piace perché mi ricorda la mia felice infanzia, e lo faccio vicino all’albero di Natale, albero che non mi ha mai conquistato il cuore. Ma mi vergognerei alla sola idea di volerlo fare a scuola se fossi un insegnante. A scuola si va per studiare, socializzare e imparare anche il rispetto per gli altri, cioè per i diversi da noi.
    A voler poi essere pignoli, il Natale al 25 dicembre è una di quelle cose che la Chiesa ha copiato dal mitraismo, “dies solis invicti”. Prima ha tentato di proibirlo, come con l’uso dell’incenso, poi visto che non riusciva a sradicare la tradizione se n’è appropriata. Assieme all’uso dell’incenso, antichissima usanza “pagana”, al copricapo chiamato non a caso ancora oggi mitria, alla parte di chiesa non a caso chiamata ancora oggi mitreo, all’intero Vaticano ( luogo dove i sacerdoti mitraici VATICinavano, come dice la stessa parola Vaticano), e a moltissime altre cose, beni materiali compresi grazie a Costantino e a Teodosio.
    Ecco, forse quell’insegnate avrebbe fatto meglio a spiegare queste cose, storicamente inoppugnabili. Alla faccia di Salvini e tipi simili. Le belle tradizioni anche se popolari non comprendono e non devono comprendere il nascondere la Storia sotto il tappeto come fosse sporcizia.
    Un saluto (prenatalizio).
    pino
    P. S.Salvini se ha coraggio vada a reclamare nelle scuole dove sono gli studenti e i genitori a non gradire il presepe. Comunque Salvini ha un grande merito: ha dimostrato quali bocconi avvelenati si possono nascondere o infilare anche nelle “belle tradizioni”….

  42. Peter
    Peter says:

    x Pino

    Io trovo incivile che nei ristoranti, in Italia, non vi siano menu per altre religioni o minoranze tout court, salvo andare in appositi ‘ghetti’ remoti.
    Metterlo sullo stesso piano di alcuni ristoranti che vietano l’ allattamento al seno ai tavoli e’ una idiozia manipolativa di certuni.
    Le due cose stanno su pianeti diversi. La prima e’ discriminazione, la seconda etichetta.
    Infatti qui non si parlava di non allattare ‘ in pubblico’, cosa consentita ovunque per quel che ne so, ma di evitare di infastidire gli altri esponendo tette turgide al tavolo. Se il rapporto madre bambino fosse ‘sacro’ come stigmatizza lei, allora cosa proibirebbe di cambiare i pannolini al tavolo? Bisogna decidere dove tracciare la linea, ed in questo alberghi e ristoranti hanno la loro discrezionale etichetta. Etichetta. Etichetta.
    Piu’ in generale, direi che avere poppanti che strillano in ristorante puo’ essere tollerato oppure no. Io non vado in ristoranti dove e’ abitualmente tollerato, o dove bambini sfrenati corrono tra i tavoli. Alcuni ristoranti selezionano la clientela vietando poppate a bottiglie o seni, e se la cosa non garba, pazienza, che vadano altrove.
    Come dicevo, comunque, qui tutti i ristoranti hanno apposite creches.
    Quindi niente scuse. In pubblico non vi sono sempre bagni o creches disponibili, e quella dei bagni pubblici, per inciso, e’ un’ altra piaga italiana.
    Notavo, anche, ma era un’ altra cosa, che qui le donne nin possono esporre seni nudi in pubblico, salvo casi particolari come quello suddetto, mentre in Italia si’. Invece la proibizione totale vige da voi per gli uomini. Regole piuttosto sessiste, insomma.

    Un saluto

    P.
    Non commento il suo invito a scazzottare il cameriere che segue l’ etichetta del posto

  43. sylvi
    sylvi says:

    Caro Pino,

    A Nizza, Avignone e Narbonne, per non parlare della “rossa” Tolosa ho visto il presepio, poche statue essenziali a quasi altezza d’uomo, nell’atrio del Municipio.
    In Austria ovunque, cominciando da Vienna. Sempre nel Rataus.
    In Germania non solo in Baviera ma anche nella Svevia …pure.
    A scuola non so perchè allora non mi sono informata.
    E mercatini di Natale ovunque con presepi di tutte le specie e fogge. Nei mercatini si incontrano gli artigiani che con sega, pialla e tornio fanno , in mezzo a una neve di trucioli molto spesso mescolati alla neve vera, dei piccoli capolavori.
    Qualche anno fa avevo mandato ad Anita una piccola maternità di legno di pino che avevo acquistato appunto in un mercatino tedesco.Ne ho una anch’io , e altre regalate a figli e cognati…e sono una diversa dall’altra.
    A volte sono piccole opere d’arte!

    Se il presepe permea di sè e della sua atmosfera tutta la città, non si capisce perchè la scuola debba essere tagliata fuori.

    Senti, diciamola dritta: un prof. che non vede l’ora di apparire, afferra l’occasione di finire sui giornali e nelle tv. E nel web, vuoi mettere l’emozione???

    Fossi stata io in quella maestra, alla sua proibizione di fare il presepio gli avrei detto: Preside, pretendo che me lo metta per iscritto!
    Molto probabilmente mi sarei, volente o nolente, tirata dietro SMC e tutti i Salvini.
    E mentre loro discutevano, io facevo il Presepio.

    un saluto
    Sylvi

  44. Uroburo
    Uroburo says:

    Ogni locale pubblico ha il polso sulla sua clientela … e magari qualcuno aveva protestato (discretamente).
    In effetti ogni luogo ha la sua etichetta.
    Io, come Péeter, preferirei che le mamme allattassero in saparata sede, poi ciascuno fa quel che gli pare, ma mi sembra una forma di esibizionismo.
    Parliamo di cose serie.
    Ho fatto la marmellata di cipolle bianche. Le avevo passate al frullatore, lasciate a macerare per 24 ore in aceto e zucchero (con foglie di alloro) e cotte a fuoco ultra-lentissimo per due ore. Erano cotte ma molto liquide. Forse avrei dovuto dargli una fiammatina finale ma avevo paura che attaccassero e che brucviasser.
    Vedrò tra un paio di giorni quando si saranno sigillate.
    Un saluto U.

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