ATTIVITA’ ILLEGALI: MEGLIO CONTABILIZZARLE CHE COMBATTERLE!

Attività illecite? Meglio contabilizzarle che combatterle.

Quando un avverbio, indipendentemente, cambia l’economia e la società

Mario Lettieri* Paolo Raimondi**

*Sottosegretario all’Economia del governo Prodi **Economista

Nel 2014 gli Stati membri dell’Unione Europea apporteranno cambiamenti importanti nei metodi di contabilità nazionale per la definizione del Prodotto interno lordo (Pil) e del Reddito nazionale lordo. Non si tratta di un’opzione ma dell’attuazione di una direttiva dell’Onu. Gli Usa l’hanno adottata nel 2013. Adesso tocca all’Europa. Di conseguenza i parametri di Maastricht saranno profondamente modificati, anzitutto i rapporti decifit/Pil e debito/Pil utilizzati, come è noto, per definire la situazione della finanza pubblica dei singoli Paesi. I mercati ovviamente ne tengono conto per decidere i loro comportamenti finanziari. Ad esempio, lo spread naturalmente riflette anche il livello di tali rapporti. Le organizzazioni internazionali e sovranazionali di controllo oggi li valutano per imporre politiche restrittive o commisurare sanzioni nei confronti di chi li viola.

In Europa il Reddito nazionale lordo è utilizzato per determinare il contributo di ciascun Paese al bilancio dell’Unione. E’ da decenni che si parla della necessità di migliorare il sistema di contabilità nazionale in quanto i metodi utilizzati sono notoriamente insoddisfacenti. Il parametro del Pil infatti fu “inventato” nel lontano 1934 e è stato un utile riferimento anche se ritenuto  altamente impreciso finanche dai suoi promotori. Il problema della riforma oggi è l’introduzione di proposte intelligenti e necessarie e di altre purtroppo davvero improponibili anche sul piano etico.

Ad esempio, le spese in Ricerca e Sviluppo, fino ad oggi considerate come costi intermedi, verranno conteggiate come spese di investimento perché contribuiscono, come capitale intangibile, alla crescita della capacità produttiva. Ciò comporterà un impatto positivo sulla domanda aggregata e quindi sul Pil. Però anche le spese per gli armamenti saranno contabilizzate come spese di investimento!

E qui incomincia la “perversione” del nuovo metodo contabile. Con il Pil si misura non solo la forza economica di un Paese ma anche la sua serietà e la sua affidabilità.  Ne consegue che le dittature militari, che preparano una guerra di aggressione, diventano, con i numeri delle loro economie, degli esempi virtuosi da imitare! La nuova riforma perciò supera tutti i limiti della decenza laddove introduce nel nuovo calcolo del Prodotto interno lordo anche le attività illegali. Di fatto la nuova direttiva indica esplicitamente che “le attività illegali di cui tutti i paesi inseriranno una stima nei conti (e quindi nel Pil) sono: il traffico di sostanze stupefacenti, la prostituzione ed il contrabbando”. Sarà addirittura l’Eurostat a stabilire le linee guida della metodologia di stima.

Tutto ciò è giustificato “in ottemperanza al principio secondo il quale le stime devono essere esaustive, cioè comprendere tutte le attività che producono reddito, indipendentemente dal loro status giuridico”.  E’ proprio l’avverbio, “indipendentemente”, che contiene il virus più distruttivo per la società ed il benessere dei suoi cittadini. Allora anche la rapina diventa un’attività economica, “indipendentemente” dal fatto che distrugge l’ordine sociale e uccide. Anche una guerra di aggressione diventa un evento economico di grande profitto, “indipendentemente” dal fatto che comporta distruzioni, genocidi e fame. E’ una vera e propria aberrazione.

Anche se vi fosse l’esigenza di conoscere l’ammontare delle singole e di tutte  le transazioni finanziarie, non sarebbe comunque giustificato il vulnus allo status giuridico. Ma che le attività illegali entrino di diritto a far parte del Pil che poi determina alcuni parametri che influiscono sulla vita dei Paesi e di intere popolazioni è inaccettabile.

E’ in atto una enorme campagna mediatica per dimostrare la bontà delle nuove regole. Si sottolinea in particolare che tutti i governi europei ne beneficeranno in quanto i parametri di Maastricht verrebbero ridefiniti a loro favore. Se il Pil aumenta allora si guadagnano dei margini sul famoso 3% relativo al rapporto deficit/Pil. Anche il rapporto Pil/debito pubblico migliorerebbe.

105 commenti
Commenti più recenti »
  1. caino
    caino says:

    Molto interessante …gli articoli di Lettieri e Raimondi certificano la degenerazione giuridica economica del sistema.
    Ovvio che era cosi anche nel passato , ma almeno adesso le sovrastrutture lo certificano come regola.

  2. caino
    caino says:

    Egr Petrus non manchero’ di Commentare il suo extremis…mi sembra un settimo superiore in arrampicata libera.

  3. caino
    caino says:

    Egr sig Sylvi,
    nuova macchina del caffe’ Illy, ottimo.. mica c’e’ il vostro zampino?

    Si chiama Rancilio.

  4. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Discorso sulla Costituzione di

    Piero Calamandrei Milano, 26 gennaio 1955

    L’art. 34 dice: «I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno
    diritto di raggiungere i gradi piú alti degli studi». Eh! E se non hanno
    mezzi? Allora nella nostra costituzione c’è un articolo che è il piú
    importante di tutta la costituzione, il piú impegnativo per noi che siamo
    al declinare, ma soprattutto per voi giovani che avete l’avvenire davanti
    a voi. Dice cosí: «E compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di
    ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la
    eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva
    partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
    È compito di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana:
    quindi dare lavoro a tutti, dare una giusta retribuzione a tutti, dare la scuola a tutti, dare a tutti
    gli uomini dignità di uomo. Soltanto quando questo sarà raggiunto, si potrà veramente dire
    che la formula contenuta nell’art. primo – «L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul
    lavoro» – corrisponderà alla realtà. Perché fino a che non c’è questa possibilità per ogni uomo
    di lavorare e di studiare e di trarre con sicurezza dal proprio lavoro i mezzi per vivere da
    uomo, non solo la nostra Repubblica non si potrà chiamare fondata sul lavoro, ma non si potrà
    chiamare neanche democratica perché una democrazia in cui non ci sia questa uguaglianza di
    fatto, in cui ci sia soltanto un’uguaglianza di diritto, è una democrazia puramente formale, non
    è una democrazia in cui tutti i cittadini veramente siano messi in grado di concorrere alla vita
    della società, di portare il loro miglior contributo, in cui tutte le forze spirituali di tutti i
    cittadini siano messe a contribuire a questo cammino, a questo progresso continuo di tutta la
    società.
    E allora voi capite da questo che la nostra costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in
    parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno di
    un lavoro da compiere. Quanto lavoro avete da compiere! Quanto lavoro vi sta dinanzi!…

    Pover’uomo Peter , questi sono gli ideali altissimi a cui accennavo e che Calamandrei additava ai giovani studenti.
    se poi mi dice che Calamandrei, come Pertini, Einaudi, Di Vittorio erano baciapile…io aggiungo che Fanfani, La Pira, Moro erano cattolici ma vedevano al dilà del loro orticello Oltretevere e soprattutto vedevano nella Politica il governo di tutta intera la Polis; vedevano come cresce una foresta, non uno stento alberello dei suoi pruni nell’orto.
    E allora anche la battaglia politica acquista una nobiltà che travalica le idee diverse.
    Aggiungerò: non amo il ricordo di Togliatti non perchè l’uomo non avesse ideali, li aveva ed erano rispettabilissimi, ma perchè gli ideali che portava avanti lo avevano obnubilato in maniera tale da farne un feticcio da raggiungere a qualsiasi prezzo anche e disprezzo della vita umana che avrebbe dovuto tutelare.
    Perseguiva l’ideale, non l’uomo a cui questo ideale avrebbe dovuto essere rivolto.

    Ma capisco che per lei, mentre si scola un bicchierozzo di vino Barolo di Toscana e che vede soltanto l’albicocco di casa sua e non va oltre, questi siano ragionamenti incomprensibili.

    E’ per lei l’ora del whisky inglese, corra corra!

    Sylvi

  5. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,

    mio figlio in Illy si occupa soltanto della graduale robotizzazione di una parte del ciclo della lavorazione del caffè.
    Molto è fatto, ma molto resta da fare…e nonostante ciò Illy assume, non licenzia!

    Buon caffè! Quando ti sarai abituato alla macchinetta sarà un pianto greco tornare alla moka, come mi tocca a Grado dove non ho lo spazio materiale per piazzarla!
    E il caffè è sempre lo stesso.

    Sylvi

  6. Peter
    Peter says:

    Cara la mia povera donna, non mi aspettavo una risposta da lei ma da CC.
    Intanto le faccio notare che nella augusta e pomposa costituzione italiana si parla molto di ‘uomo’ e mai di ‘donna’, detto da me che lei accusa tendenziosamente di misoginia. Non che la Carta abbia mai avuto nessun peso pratico nella triste gestione della vostra res publica, ma almeno un accenno alla differenza dei sessi e le sue implicazioni non avrebbe guastato, in un paese tradizionalmente maschilista e sciovinista come il vostro/mio di origine. O no?
    Osservi che le ragazze hanno dovuto attendere 50 e passa anni per avere accesso alle forze armate, per esempio…a proposito di eguaglianza, ostacoli strutturali e non. Inesistenti in molti altri paesi europei e non, gli ostacoli intendo.
    Pensi a che carriera avrebbe avuto lei nell’esercito come alpina o bersagliera, invece ha dovuto accontentarsi di fare la maestra ai ragazzi della naja.

    Secondo, il punto qualificante del mio post su lei per CC, era che per lei destra e sinistra sono uguali, il che e’ un punto di vista destrorso e fuorviante. La morale veterocattolica ne fa parte integrante, temo.

    Terzo, il whisky e’ irlandese o scozzese, inglese mai, per sua info.
    Quarto, dopo una bella bisteccozza che mi sono cotto con spezie varie, e gamberi Tempura alla griglia, ed un bel bicchiere di Chianti (il Barolo che sa si spiccio’…), mi accingo a bermi un bel ‘Carte Noir’, un cafe’ nomme’ desire, il migliore trovato finora fuori dai vecchi confini, che raccomando a tutti gli innocenti all’estero. Decisamente meglio della polverazze italiche che mandano all’estero, buone per fare ‘ciofeche’ o per estorcere i portafogli. E questo vale per il commento un po’ lecchino fatto sopra dal buon CC .
    Quinto, il raccolto di prugne e’ stato fantastico, almeno 10 kg, molto apprezzate da amici ed ospiti.
    Sesto, l’albicocco c’e’, e’ grande ma mon produce quasi nulla.

    Impari, cara commare, impari.

    Peter

  7. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Ho solo una domanda: il caffè se lo prepara nella macchina espresso, oppure nella moka, oppure in quell’orripilante caffettiera che assomiglia al calderin di mia bisnonna?

    Il resto non mi tange, anche perchè nella sua nuova Patria …( a proposito, si vergogni a dire VOI, Vostro Paese…la prima cosa che mio nonno mi ha insegnato è che non si sputa mai nel piatto dove si è mangiato! o vi si è addirittura nati!) di misogini, Magna Charta o meno, se ne trovano ancora a bizzeffe…guardi alla Camera dei Lord o ai numerosi Circoli di ogni specie e colore.
    Lei a che Circolo appartiene? O non la vogliono perchè è un immigrato??? Meglio sarebbe se fosse gay…non crede?

    Sylvi

  8. caino
    caino says:

    Lei e’ simile al suo albicocco….d’altra parte c’e’ poco da aspettarsi da un albicocco albionico

  9. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Ariel Toaff: …..” Ma se li cacciassi dalla mia pagina (come ho fatto con un certo Corradino, non certo per le sue idee ultranazionaliste ma per il linguaggio da trivio con le quali le sosteneva) farei loro un piacere indebito”.

    Che usasse un linguaggio da trivio lo dicevamo da anni. Idem per le sue idee ultranazionaliste. Ora è riuscito a farselo dire, e a farsi cacciare a pedate, anche da quell’Ariel Toaff, personaggio di notevole spessore, che io citavonspesso qui e nella cui pagina era sbarcato con l’intento di contrastarmi direttamente lì. Usando come al solito la calunnia, la diffamazione e addebitandomi affermazioni che si è totalmente inventato.
    Posto questo commento non per polemica, certi individui neppure li vedo, ma per la dovuta precisione.
    pino nicotri

  10. caino
    caino says:

    Egr sig Sylvi,
    questo breve pezzo e’stato scritto prima a mano, come ai vecchi tempi.
    Ormai posso scriveresolo su un maledetto Tablet da 10 Pollici(termine orribile, come la guida a sx).
    Il risultato e’ quello che e’….con i tasti..nonostante le mie piccole dita….

    Ottimo il suo richiamo alla Costituzione Italiana e amolti dei suoi padri fondatori.
    Dal mio punto di vista , posso ricordare che la “medesima” e” pero” il frutto di due immani tragedie.
    E di conseguenza NEl bene, ne risente moltissimo.
    Oggi pero’,una visione razionale, oserei dire realistica, quasi scientifica (saro accusato di eresia),dovrebbe sinceramente convenire che un ciclo storico e ne e cominciato un altro, molto , molto, molto incerto.
    Non e’ un mero ciclo economico, a mio avviso, tipo curva di Philips, ma un ciclo intero intero economico storico sociale, ove i tre termini si intrecciano profondamente.
    Naturalmente dal mio punto di vista il ciclo economico e’ mai mutato nella sostanza del capitalismo ovvero in ultima analisi detta i tempi, dopo che sono ormai alle nostre spalle i trenta gloriosi di sviluppo dalla fine della iiGm.
    Si riprospettano nuovi problemi inediti di riassetto e riequilibrio globale, per carita’,nulla di particolarmente nuovo, ma molto di incerto alla luce di inediti problemi..

    Ecco perche la sua risposta ai miei interrogativi, dal mio punto di vista, mi e parsa, molto appropriataed intellettualmente onrsta.
    Definire incerti i confini tra le denominazioni da me proposto ne’ e’ una conseguenza.
    Ritengo pero’ che escludendo le scolastiche e ormai pedanti osservazioni di Petrus, ancorate ormai a una visione disperatamente difese dai media pennivendoli, obsoleti, anche se rimestati in salse diverse, pure la sua mi pare pur se idealmente sentita ed onesta, resta , a mio avviso, purtroppo drammaticamente insufficiente per affrontare il futuro.
    Le contraddizioni sistemiche, sono ormai difficilmente superabili, i nodi vengono al pettine, anche srmolti fanno gli struzzi a pagamento.

    C

  11. Peter
    Peter says:

    x CC

    Ma cosa produce lei mai, a parte commenti triti, ritriti e nebulosi ormai scritti a mano per giunta?
    E chiama me pedante dopo le lenzuolate costituzionalistiche copiare dalla Sylvi? E di quali pennivendoli poi farnetica?!
    Ma mi faccia il piacere, mi faccia.
    Si compri una moka dell’800 che mi pare piu’ consona.

    Peter

  12. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    Da brava ex maestra delle caserme, riemerge anche la sua robusta vena omofobica. Non ho bisogno di essere gay, non si preoccupi, ma ho idea che le donne lesbiche oggi si facciano strada mica male.
    Forse lei ignora che nella vetusta camera dei lords vi sono anche molte ladies, ma del resto lei parla a vancera visto che di questo paese non sa nulla.
    ‘Sputare nel piatto dove si mangia’, a proposito, e’ una volgarissima espressione tipica dei fascistoni. Quindi taccia e ponderi.
    E si vergogni un po’ lei, visto che da friulana non si considera italiana se non a parole, e poi guarda da sempre ad uno come me come ‘straniero’ data la sua inveterata xenofobia.

    Alla larga

    Peter

  13. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    ISM-Torino

    Con la tempestività permessa dalla conoscenza dei tempi del massacro genocidario contro la Striscia di Gaza, iniziato l’8 luglio e terminato dopo 50 giorni, il ministero degli esteri israeliano ha predisposto, con la collaborazione dei suoi ambasciatori, l’occupazione delle istituzioni culturali in giro per il mondo per cercare di modificare l’immagine di Israele dopo l’ultima strage che ha provocato 2.168 morti, dei quali 1662 civili (519 bambini e 297 donne) e circa 11.000 feriti.

    Impossibile fare un elenco dell’attivismo israeliano: circola per l’Italia, in modi diversi, il noto trio letterario, Oz-Grossman-Yehoshua. Arriverà anche la figlia di Amos Oz.

    Abraham Yehoshua mostra il suo inguaribile razzismo dalle colonne de La Stampa il 9 settembre:

    “Una società occidentale, democratica e con un così alto livello di sviluppo economico come quella israeliana non può permettersi, a intervalli di pochi anni, di azzuffarsi (un capolavoro nell’uso mistificatorio delle parole, le “zuffe” chiozzotte a Gaza!) con una collettività primitiva (sic!), isolata, povera e fanatica. Dovrebbe piuttosto cercare di aiutare quella collettività a risollevarsi (sempre sic!), a ricostruire, e, come prima cosa, a uscire dall’isolamento.” Ma chi isola con un embargo dal 2006 la striscia di Gaza? Abraham non lo dice.

    A Torino sono previsti tre eventi nell’ambito di settembre musica e due spettacoli nell’ambito di torino danza, alcuni in esplicita collaborazione con l’ambasciata israeliana. Non è noto quanto sia munifico il pacco-regalo complessivo, organizzato dagli agit-prop israeliani.

    Naturalmente sindaci, giunte, aSSeSSori alla Kultura, presidenti e consigli di amministrazione delle istituzioni culturali, hanno prestato, senza scrupoli, i loro servizi e la loro complicità.

    Pronti a definire antisemiti chi denuncia il loro cinismo e la loro ipocrisia, dimenticando (vedi Il mondo moderno e la questione ebraica di Edgar Morin, Cortina editore) che la parola antisemitismo è una forma di esorcismo e, aggiungiamo, la prova evidente della totale mancanza di argomenti.

    Il coinvolgimento di torino-spiritualità in questo affaire, fa assumere al tutto le caratteristiche del grottesco e del macabro. Come abbiamo detto in altre occasioni il tutto costituisce un oltraggio a quello che rimane della coscienza civile e democratica di Torino e non solo. Dimentichi, i complici, delle tradizioni antifasciste torinesi, di nomi che ne hanno segnato la storia come quelli di Piero Gobetti, Antonio Gramsci, Leone Ginzburg e molti altri. Gli intellettuali torinesi, salvo rarissime eccezioni, tutti in inoperosa vacanza. Degli accademici labilissime tracce.

    Nessuno degli artisti invitati, Avishai Cohen, Nitai Hershkovits, Daniel Dor, Omri Mor, (di Noa parleremo successivamente), Ilan Mochiach, Gil Dor, la coreografa Rami Be’er e i danzatori/trici della Kibbutz Contemporary Dance Company, ha condannato i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità che i governi israeliani, con l’impunità assicurata dal mondo occidentale (e dai paesi arabi “moderati”), continuano a commettere. Nessuno ha manifestato la sua indignazione durante l’operazione Margine di Protezione.

    Non c’è da meravigliarsi, se lo avessero fatto non avrebbero fatto parte del pacco-regalo.

    Il top del cinismo è il concerto il 21 settembre della cantante razzista Noa, pronta a ogni uso, nella giornata internazionale della pace (un’altra infamia).

    Noa 2006

    «Hezbollah è uguale al nazismo, lo scriva. Bisogna cacciarli e liberare il Libano come la Germania mezzo secolo fa». … «Difendevo il dialogo con Arafat, sostengo Abu Mazen, mi batto da gennaio perché ci si confronti anche con gli estremisti di Hamas, eletti dai palestinesi».

    Noa 2009

    “Io so che nel profondo del vostro cuore DESIDERATE la morte di questa bestia chiamata Hamas che vi ha terrorizzato e massacrato, che ha trasformato Gaza in un cumulo di spazzatura fatto di povertà, malattia e miseria”. … “Posso soltanto augurarvi che Israele faccia il lavoro che tutti noi sappiamo deve esser fatto, e VI LIBERI definitivamente da questo cancro, questo virus, questo mostro chiamato fanatismo, oggi chiamato Hamas. E che questi assassini scoprano quanta poca compassione possa esistere nei loro cuori e CESSINO di usare voi e i vostri bambini come scudi umani per la loro vigliaccheria e i loro crimini”.

    Sottoposta su richiesta del ministero degli esteri israeliano, data la carenza di pacifisti, a una operazione di imenoplastica o di rivergination (non sappiamo se si è recata a Casablanca!!!), ecco la

    Noa 2014 pacifista:

    “Ho incontrato Abu Mazen a Ramallah. Credo che il leader palestinese voglia veramente la pace con Israele, ma purtroppo non posso dire lo stesso del mio premier”.

    Con coerenza esemplare!

    Il problema non è solo il boicottaggio dei singoli artisti che si fanno strumento della propaganda sionista, ma, in primis, quello della contestazione e del boicottaggio di una operazione tesa a presentare un volto “democratico e civile” di Israele, malgrado i ripetuti crimini di guerra e contro l’umanità.

    Continueremo a denunciare la militarizzazione della Kultura israeliana e a boicottare Israele.

    Continueremo a denunciare i complici italiani e europei.

    Free Palestine! Boycott Israel!

    ISM-Italia, Torino, 10 settembre 2014

    Per ulteriori informazioni vedi all’indirizzo http://www.ism-italia.org/?p=4090 :

    Il caso Noa come la fabbrica del falso israeliana trasforma una ignobile razzista in una infame pacifista 3

    Dossier ism italia 2008 02 la fabbrica del falso il caso israeliano la militarizzazione della cultura edizione 2

  14. Anita
    Anita says:

    x abc….

    Parlando-scrivendo di volgarita’ ….questo forum mi e’ stato maestro.

    Volendo si possono trovare vari articoli del passato, quindi…mi accontento di usare i vecchi detti o proverbi:

    ” Chi ha una trave nel proprio occhio non guardi la pagliuzza in quello del vicino.”
    O anche : Chi e’ senza peccato scagli la prima pietra!
    ————

    Senza dimenticare le incessanti provocazioni. e che provocazioni….

    Anita

  15. sylvi
    sylvi says:

    mio caro minuscolo borghese, 13

    se lei sapesse quanto mi rende lieta il suo continuo rimembrare la mia esperienza lavorativa in caserma; se lei capisse che è l’esperienza che più mi ha gratificato; se capisse che il ricordarmelo non solo non mi svilisce, ma mi gratifica enormemente, la smetterebbe di ricordarmelo per non rendermi eccessivamente gioiosa e gaia.
    Vede , mio buon piccolo uomo, in caserma ho imparato ad accostarmi a una varia umanità antropologicamente molto ricca; ad accostarmi a vari strati sociali e geografici di popolazione; ad affrontare usi e costumi assai diversi, mentalità in evoluzione, ….le ricordo che era da poco che in Sicilia Franca Viola si era ribellata al matrimonio riparatore…e , caso straordinario, si stava celebrando un processo…moltissimi militari mi dicevano che era un buddana! Alti che meritava un monumento. Sociologia spicciola.
    Ma qualsiasi cosa dicessi lei non capirebbe, ed infatti non capisce il diverso da lei.
    Lei si porta in giro per la GB un razzismo nascosto , celato con cura che in fondo è la conseguenza della sua ignoranza sociale.
    Io amo i meridionali molto più di lei, che se ne vergogna, e sono grata dell’opportunità che mi hanno dato di crescere e capire.
    Io li ho ascoltati e rispettati…per lo stesso motivo loro hanno rispettato me.

    Ero fidanzata al tempo e il mio futuro marito era orgoglioso di sposare una” maestra da caserma”!

    Che lei non si sia sposato perchè non ne ha trovata una???

    Sylvi

  16. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Dimenticavo: piccola lezione di lingua italiana.
    Riportare una frase, o un brano regolarmente virgolettato e con il nome dell’autore in evidenza si dice CITARE non COPIARE.
    Vedo che la mancanza di esercizio la porta a delle defaillances.
    Ahi,ahi,ahi!

    Sylvi

  17. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/1.615498

    Reservists from elite Israeli intel unit refuse to serve over Palestinian ‘persecution’
    http://www.haaretz.com
    Forty-three signatories, including a major and two captains, in a letter to the prime minister: ‘Intelligence is an integral part of Israel’s military occupation over the territories.’

    Ariel Toaff


    
Tra i firmatari della lettera dei riservisti dell’Intelligence obiettori di coscienza, che si rifiutano di continuare a prestare servizio nei territori occupati, inviata a Netanyahu e pubblicata in tutti i quotidiani in grande evidenza. figurano tre ufficiali, un maggiore e due capitani (Haaretz).


    



    Vittorio Caroselli


    
43 veterani dell’unità 8200 scrivono una lettera aperta denunciando che l’intelligence militare israeliana serve solo alla “persecuzione” dei palestinesi…

  18. caino
    caino says:

    A parte la moka, che conservo sempre, si ficchi il cuore in pace, Lei non fa parte delle categoria….al massimo fa parte dei lettori.
    Tutto quello che scrive e’scontato,diventa facile dialogare con Lei.
    In effeti poi il fatto che Lei non comprenda non mi stupisce piu’ di tanto, non e un problema.

  19. Peter
    Peter says:

    x CC

    Non meno scontato di cio’ che dice o scrive lei, a scartamento ridotto, o Sylvi che somiglia invece alle stampatrici a rotativa di una volta.
    Ma cio’ non rende affatto il dialogo piu’ facile…anzi.

    Peter

  20. Peter
    Peter says:

    Se lei pensa davvero che mi vergogni delle mie origini e’ proprio delirante. Le mie origini pesano a lei, come la sua eta’ pesa a me.
    Insieme ad atre sue qualita’ piu’ personali, in verita’.
    Che lei pochi o citi fa poca differenza, si nasconde dietro i testi altrui.
    Specie se lunghi e barbosi e vetusti.
    Non nascondo mai le mie origini ai pochi curiosi che mi chiedono esattamente da dove provengo in origine.
    Proprio oggi ho conosciuto un giovane napoletano che opera nel mio ramo ed e’ stata una gradita sorpresa.
    Del resto, anche settentrionali di origini meridionali per parte di madre o padre si considerano ancora siciliani o meridionali. Sono arrivato in bici fino in Francia, li’ ho conosciuto un piemontese che vi era arrivato in bici da li’. Mi disse subito che sua madre era siciliana e lui si considerava tale, nonostante il forte accento del nord ed il modo di fare che non mi pareva esattamente siciliano. Infatti i siciliani non parlano in italiano ai francesi come se niente fosse, e senza capire una parola delle risposte. Il suo coraggio e nonchalance mi colpirono davvero, e lo andro’ a trovare se capitero’ da quelle parti.

    Peter

    Ps
    G.B. Shaw, ‘chi non sa una cosa, di solito la insegna’. Una citazione per lei e le sue ‘lezioni’

  21. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Israele, la rivolta dei soldati: «Basta perseguitare i palestinesi»
    http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2014/09/12/AR8UjPvB-perseguitare_palestinesi_rivolta.shtml

    Lo spionaggio sistematico e meticoloso sui palestinesi era già molto praticato nel ’48, ed è stato utile per cacciare i palestinesi da 530 villaggi, paesi, cittadine e quartieri con l’esecuzione del Piano Dalet, noto anche come Piano D. Grazie allo spionaggio capillare gli israeliani sapevano chi avrebbero ucciso quando occupavano i villaggi e chi ricattare perché diventasse un delatore. Un ufficiale dei servizi segreti israeliani arrivava neile località occupate con un delatore incappucciato per non essere riconosciuto. Il delatore indicava chi uccidere subito, spesso davanti ai familiari. Nulla di nuovo sotto il sole, eccetto che finalmente in Isrele c’è chi si ribella e rifiuta di essere complice di veri e propri assassinii. La debacle Usa in Vietnam è avvenuta perché i giovani americani si sono ribellati contro una guerra coloniale feroce e superata dalla Storia.

  22. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Anita .
    si guardi quella specie di Cometa di Harley parcheggiata sopra il SUO setto nasale invece di bofonchiare su travi e pagliuzze altrui.
    Se quello sfigato provocatore e mistificatore viene cacciato a pedate nel sedere un pò da tutti, non crede che qualche ragione ci debba pur essere?
    Nò, èh?

    C.G.

  23. Peter
    Peter says:

    ‘No man can be a pure specialist without be in the strict sense an idiot’.

    Il che e’ il contrario di cio’ riportato da CC sopra, chissa’ poi a che titolo.
    Non mi stupisce che sis sempre nebuliso ed in cerca di illuminazioni, chissa’ che traduzioni sballate di classici legge da sempre.
    I suoi traduttori devono essere dei veri specialisti in materia. Eh eh eh.

    Peter

  24. caino
    caino says:

    Stupidum
    Stupidus
    Stupido ec..ecc..

    superlativo :

    Stupidissimus

    Latino maccheronicus adaptus …aadaptatisus..for albinicus barbarorum tribus…

    Eh..eh..eh….!!!!!!!!!

  25. caino
    caino says:

    Tipica propagandada da straccioni…..

    Yatnesyk :..La Russia e’ una minaccia globale per l’ordine globale !!

    Ma basta la, veramente interessante questo invocare un ordine globale….mi ricorda l’antico ordine globale del secolo scorso…Adolfetto Baffetto….
    Io non capiscio….quale ordine mondiale ?
    Poi, se c’e’ un ordine chi gestisce l’ordine ?

    Io poi capiscio che Albionicus non capiscia, ma est truppus sempliciorum for altissima et purissima mentis suam

    Compli atus..complicatus..difficilis est !,,,,

  26. caino
    caino says:

    Mamma mia, la Cisl si mobilita, Bonanni alla voce, contro i palloni gonfiati, che promettono lavoro….

    Siamo tutti terrorizzati..Lenin manda a dire dalla tomba:
    Finalmente un Bolscevico riappare sulla scena,,,!,,

  27. Peter
    Peter says:

    Cainus vulgarissimus, simplicissimus, mente captus, fratrem necavit, Deum adhiravit, ad inferos ivit, ibi stabit, sed duos pendentes semper aliis inflavit.

    Peter

  28. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,

    ogni volta che voglio chiarirmi le idee in Ucraina, soprattutto capire di quel che dicono i loro governanti ( ma anche quel che gracchiano in Polonia,… importante!), vado subito a guardare il luogo di nascita e di studi dei singoli politici. illuminante!
    Non bado al fatto che uno fosse ebreo o meno, e Yatnesuyk lo è, perchè la questione degli ebrei in Ucraina resta ancora una questione difficilissima.
    Al nord-ovest ce ne sono ancora, più o meno mimetizzati, al sud-est di meno; Odessa insegna di quale fosse stata la tragedia ebraica in Ucraina del sud.
    Ed è una piaga ancora viva e sanguinante.
    Mi spiego: Yatnesyuk, ebreo, è nato nell’Ucraina nord occidentale; la stragrande maggioranza dei membri del Governo Ucraino sono sempre nord-occidentali, ebrei, cattolici…
    Il sud-est, pochi ebrei, molti ortodossi, ed è praticamente la metà del territorio nazionale e la più ricca, ed è praticamente non rappresentato al Governo centrale.
    Ed ecco che cotali membri di Governo , quelli che piagnucolano e chiedono l’ingresso alla Nato, lo chiedono non solo per combattere Putin , ma per assoggettare la metà della Nazione.
    La Nato li asseconda, perchè può chiedere armamenti e basi militari sul territorio spinti dagli interessi delle industrie di armi rappresentate in ogni Stato.
    La UE che fa? Si barcamena, perde capacità di decidere .
    A Obama non spaventa la perdita di commesse e di energia con la Russia, nemmeno alla GB. Perdono quisquiglie.
    E gli altri? NOI? Quelli che perderanno non solo milioni di euro di interscambio, ma anche quelle relazioni positive di buon vicinato che potevano portare a frutti non solo economici, ma anche politici.
    Ma i nostri giornali continuano a scrivere che Putin è un dittatore e…mi viene in testa la famosa canzone – Sono un Italiano vero – dove Toto Cotugno già trentanni fa cantava ” con troppa America sui manifesti”!!!. E sui giornali!
    Infatti pareva che dovessimo, noi europei, essere strabici per forza e guardare sempre a Ovest, a sinistra, mai a Est, a dx.
    Vedi la confusione?
    Se guardiamo a sx guardiamo all’America, se guardiamo a dx alla Russia!!!
    Ma per tornare all’Ucraina, l’Occidente può continuare a sbagliare, a non capire, a credere che la Russia sia ininfluente e Putin un intollerabile dittatore.
    -Se noi italiani avessimo potuto liberamente votare durante il fascismo… che avremmo votato?- ma non abbiamo votato!
    In Russia votano, e persino le nostre preziose organizzazioni internazionali, hanno detto che sono elezioni regolari.
    E votano Putin! E La Russia è grande…enorme.- Perchè?

    E l’Occidente continua a far finta che non ci siano i bombardamenti delle truppe di Kiev a sud-est; che non ci siano distruzione e morti a bizzeffe fra i russofoni.
    Che non ci siano gli aerei civili che cadono,… o danno la colpa a chi piace loro.
    I Governi occidentali niente hanno fatto per fermare Kiev, per dialogare con Putin.
    Hanno saputo solo parlare di sanzioni.
    Come il marito che si tagli i….. per far rabbia alla moglie!

    Ma verrà l’inverno a chiarire le idee a italiani, tedeschi e francesi!

    Sylvi

  29. Peter
    Peter says:

    Vili Caine, et vulgarissime pedemontane, culi cavum da, oris cavum claude, inanem calamum cade, et pedere cessa.
    Mea patientia magna est, sed brevis.

    Peter

  30. Peter
    Peter says:

    Vuol dire che in Friuli, invece dei decantati ‘fogolars’ si accontenteranno di modeste ‘focaredde’…
    Comunque gia’ a Mosca e Pietroburgo mancano i beni di importazione, che fanno il 60% almeno dei consumi.
    Nuove sanzioni entrano in vigore oggi.
    Questo li fara’ incazzare non poco con Putin.

    Peter

  31. caino
    caino says:

    Albionicus, si facci una scorta di carbone, che per fortuna a lei non manca, mentre auguro alle puglie un inverno gelido, tale che vi costringa a mettere dei coppi…ehh eh
    Sa mio caro , il clima cambia…dx e sx Norde Sud, labour e conservatori , regine, papi, scozzesi, gallesi…figli della regina Maud, un casino , tra climi, popolazioni, un miscuglio pazzesco…Peschici nel fango….

    Caino

    Vadi in miniera pero’,a raccattarcarbone, Mi raccomando Non e da Specialicisti, ci riesce pure Lei Labour da salotto della Regina, specialista in Cani

  32. fabio
    fabio says:

    ritornando alle origini, ATTIVITA’ ILLEGALI: MEGLIO CONTABILIZZARLE CHE COMBATTERLE!
    CIn che crimine incappa il militare , al servizio dello stato, che sequestra un carico di droga di 2/3 milioni? Complice in evasione fiscale o danno erariale ?
    con rispetto x la leggerezza dell’argomento
    Fabio

  33. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,

    poichè hai reso bene l’immagine di come tutto cambia e tutto muta, come tutto sia ballerino in questo nostro mondo moderno…io cerco di riflettere e provvedere a quando Putin chiuderà il rubinetto del gas, chiuderà i cieli russi a tutti gli aerei -cargo, darà, con le sue finanze, una bella scrollata agli imbecilli della City Londra che si credono immuni dalle ramificazioni e dagli scossoni della finanza mondiale.
    Perchè a Ovest bisogna essere estremamente imbecilli per credere di dare qualche sculacciata a Putin senza che ti arrivi un cazzotto!

    Dicevo dei miei minuscoli progetti per superare l’inverno a secco di termosifoni.
    Intendo attrezzare il mio caminetto e il mio barbecue esterno in modo di poter cucinare e riscaldare l’acqua per le abluzioni , come del resto faceva mia nonna quando ero bambina.
    Ora, devo attrezzare entrambi i caminetti con una catena e dei robusti alari che sostengano le pentole di rame stagnate per il cibo e le altre per il riscaldamento dell’acqua.
    Avrò qualche problema di trasporto dell’acqua calda per le abluzioni, ma se ce la facevano i nostri vecchi, posso farcela anch’io. Più o meno!
    Dalla catena del caminetto penderà la pentola della polenta, accanto cuocerà lentissimamente lo stufatino come lo faceva la mia nonna.
    Se dalla Carnia non arriverà il camion con la legna, in mancanza di benzina, dovremo provvedere con qualche forza motrice animale. Ma la legna ci sarà comunque.
    Anzi, poichè pare che i boscaioli friulani siano scomparsi, tanto che gli austriaci vengono a ripulire i nostri boschi, potremmo abolire l’assegno di disoccupazione e qualsiasi altra provvidenza sociale a chi non fa per almeno sei mesi il boscaiolo e non appronta le fascine come si usava nel buon tempo antico.
    Sai, a mali estremi….
    Potremmo anche dare vitto e alloggio, e argent de poche a chi va di casa in casa a sistemare la legnaia per l’inverno.
    Un sistema per ridurre la disoccupazione, e anche per ricondurre
    al piacere del lavoro contadino i molti , anche pugliesi, rifugiatisi costì e portatori di una grandissima puzzetta sotto il naso.

    Insomma molte idee e molti progetti …come succede sempre, quando arrivano i tempi duri i neuroni si mettono in moto!

    Sylvi

  34. Peter
    Peter says:

    Ma certo, i figli di certe blogghiste linguacciute come boscaioli e legnaiuoli sarebbero di sicuro perfetti.
    E probabilmente piu utili che altrove, chissa’.
    E poi tutti questi pensionati in giro, li manderanno a spaccare legna e fare fascine.
    E quanto alla forza motrice animale, con tutti i bovini, no problem.
    Solo che gli inverni da certe parti sono ancora rigiducci, mentre mi dicono che a Sud facciano i bagni di mare ancora a novembre…

    Peter

  35. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,
    sei davvero seria con i tuoi piani di riscadare e cucinare con i camini a legna?
    Certo, in emergenza si puo’ fare per un paio di giorni, ma non come sustituzione alle comodita’ alle quali siamo abituati.
    Si’, nei tempi antichi e nelle campagne le case erano ben diverse, una stanza centrale col camino e il pentolone nero per la polenta, io l’ ho visto solo sulle montagne lombarde durante le vancanze estive…
    Qui la legna e’ molto cara, molto di piu’ del gas o petrolio per riscaldamento, inoltre si deve considerare il lavoro, ed il danno all’interno della casa…
    Quando andai in Sicilia ero ancora una teenager, e ricordo che quasi tutti cucinavano su fornelli a carbonella che si dovevano sventolare di continuo…a real culture shock per mia mamma, esperta cuoca romagnola.
    Tua nonna era una donna d’altri tempi ed un altro sistema di vita.
    Ciao, un abbraccio,
    Anita

  36. sylvi
    sylvi says:

    In Friuli la comunità più numerosa , siamo già abbondantemente alla terza generazione, è quella pugliese, che evidentemente sopporta benissimo i rigori invernali.
    Perciò disponiamo di buone e numerose braccia; se non fossero sufficienti possiamo sempre contattare i suoi numerosi parenti che dopo il bagno , anzichè zappare inutili pomodori che nessuno comprerebbe, nè scuotere olive di cui non saprebbero che fare, almeno imparerebbero ad accendere un fuoco.

    I miei figli? Sanno costruire una catasta di legna, perciò saranno in grado di insegnare a una massa di incompetenti! Lei compreso!

    Sylvi

    Ps: Ma i meridionali sanno solo parlare di sole e di bagni?
    Fosse così …si spiegherebbero molte cose! S.

  37. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    sono andato a consultare il sito dei “Marchesi Antinori (da generazioni)”: i loro vini sono solo toscani con alcune produzioni minori in Umbria. Sono tutte DOC o DOCG.
    Non parlano MAI di produzione di Barolo. E in ogni caso della vite nebbiolo coltivata o lavorata fuori zona non potrebbe mai produrre del Barolo.
    Avevo pensato che gli Antinori avrebbero ben potuto avere delle proprietà nell’Albese e produrvi del Barolo autentico; ma il loro sito specifica con precisione tutte le loro tenute: come ho detto sopra sono solo toscane oppure umbre.
    Francamente il suo mi sembra uno scherzo, il cui contenuto umoristico non sono in grado di capire. Se invece dice sul serio … ebbene le sue affermazioni non sono corroborate dai fatti. U.

  38. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    il mio post era scherzoso, anche se non so nemmeno io quanto…!
    L’unica cosa seria è ancora l’abbondanza di legna che si può trovare nelle nostre montagne, e più ancora si può avere nella vicina Austria,perchè loro tengono le loro montagne come un giardino e della legna non sprecano niente, dalla produzione di energia , all’industria e a ogni sorta di artigianato.
    Quando non si ha petrolio o gas sufficiente…il bisogno aguzza l’ingegno.

    Parlando solo di riscaldamento, la cultura tedesca ha prodotto le famose stube, grandi stufe che consumano pochissima legna.
    Ancora oggi ne producono di bellissime e le esportano; molti miei amici che hanno ristrutturato la vecchia casa di famiglia si sono rivolti agli artigiani austriaci che vengono e fanno degli ottimi lavori “chiavi in mano”.
    Tu considera che il piano di una villa può essere riscaldato a venti gradi con qualche chilo di legna.

    Ai tempi di mia nonna avevano grandi stufe di mattoni che mantenevano bene il calore anche nel forno, cosa abbastanza difficile. Il fogolar era considerato più che altro come cuore della famiglia; ci arrostivamo le castagne e le pannocchie e attorno al fuoco mio nonno ci obbligava a dire Rosario prima di lasciare liberi tutti.
    Anche queste stufe rifatte con gusto e design vengono inserite nelle ville in stile più rustico.
    Certo che oggi ci sono ottimi materiali refrattari e delle più varie specie che ne fanno piccoli capolavori.
    Comunque, cara Anita, noi dipendiamo troppo dalle importazioni di materie prime energetiche.
    Che ne so che cosa succederebbe se ci chiudessero davvero i rubinetti russi e arabi?

    Voi avete le vostre risorse, noi …solo il sole della Puglia! O quasi!

    un abbraccio

    Sylvi

  39. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    Mi pareva di avere inviato il sito degli Antinori in cui si parla del loro Barolo. Forse non lo ha letto?
    In effetti, le uve provengono da tenute non toscane, ma il marchio e’ autentico. Dipendera’ dal loro processo di produzione e affinamento.
    Se vuole gliene mando una bottiglia, ma almeno le spese di spedizione dovrebbero essere a suo carico…
    Il vino si trova nella sezione ‘fine wines’ di un solo negozio a catena di qui, non molto economico.

    Peter

  40. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    Non dubiti che i pugliesi ‘di terza generazione’ nonché i miei lontani parenti daranno volentieri tutte le legnate di cui avete bisogno, sulla zucca o sul groppone a scelta.
    Lo faccio io stesso da anni in modo ‘virtuale’, e pure gratis…

    Tuttavia almeno alcuni di loro si sono muniti da tempo di ottimi pannelli solari, alla faccia delle vetuste stufe tedesche a scartamento ridotto.

    Peter

  41. Peter
    Peter says:

    ‘Se russi ed arabi chiudessero i rubinetti…’

    Non tema, John Kerry sta facendo un ottimo lavoro per tutti noi, lei compresa.

    Peter

Commenti più recenti »

I commenti sono chiusi.