Santificazioni frettolose e stitichezza nei miracoli

Ora che è passata l’eccitazione per la grande festa della santificazione di due Papi,  Giovanni Paolo II, al secolo Karol Wojtyla, e Giovanni XXXIII, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli, vale la pena di fare qualche considerazione in più. Nei giorni scorsi è stata avanzata qualche timida  riserva e  critica per la santificazione di Wojtyla a causa di alcuni suoi comportamenti poco commendevoli, ma ne sono stati dimenticati vari altri decisamente più gravi. Andiamo per ordine.

Sono stati dichiarati santi due papi talmente diversi tra loro da essere uno agli antipodi dell’altro. Wojtyla ha letteralmente demolito le innovazioni apportate alla Chiesa da papa Roncalli con la convocazione del Concilio Vaticano II, grande sforzo per tentare di portare la Chiesa nella realtà moderna. Sforzo che ha compreso la sorprendente apertura verso l’est europeo, il blocco allora comunista guidato dall’Unione Sovietica, e verso lo stesso Partito Comunista Italiano. Tant’è che Giovanni XXIII è passato alla storia come “il Papa buono”, espressione popolare nata spontaneamente e che di fatto significa anche che gli altri Papi buoni non erano o non lo erano e non lo sono abbastanza.

Wojtyla invece non sarà certo ricordato come Papa buono, quanto invece come il pontefice che ha demolito il Concilio Vaticano II, cioè l’intera opera di quel suo predecessore, e ingaggiato una lotta senza quartiere e con modi fin troppo disinvolti  contro l’Unione sovietica e il comunismo fino a contribuire in modo determinante alla loro scomparsa. Tutto ciò ha portato il teologo Hans Küng a scrivere nel 2011 un libro intitolato significativamente “Karol Wojtyła, Il grande oscurantista”.

Wojtyla ha stroncato la “teologia della Liberazione”, che tante speranze aveva acceso nell’America latina, e finanziato con soldi di provenienza malavitosa la lotta contro i movimenti che lottavano contro i regimi reazionari e contro i regimi golpisti della stessa America latina appoggiati o fatti nascere dagli Stati Uniti. “Guai ai sacerdoti che fanno politica nella Chiesa!”, tuonò nel 1979 lo stesso Wojtyla il cui pontificato sarà caratterizzato dalla politica, con una strategia  dispiegata senza sosta e con energia. Nel ’79 quel duro monito del Papa era riferito soprattutto ai sacerdoti che in Sud America contrastavano le dittature militari, in particolare a monsignor Oscar Romero, da tempo nel mirino della giunta militare di San Salvador perché ne denunciava pubblicamente le atrocità. Nell’’80 don Romero mentre celebrava una messa sarà fulminato da un cecchino.

Il 4 marzo 1983 Wojtyla, nel corso di una visita pastorale in cinque Paesi dell’America latina, atterrò all’aeroporto di Managua, capitale del Nicaragua governato dalla giunta sandinista, di sinistra, regolarmente eletta e impegnata in un vasto programma di riforme a favore della popolazione povera. Della giunta facevano parte cinque sacerdoti e membri di ordini religiosi cattolici. Tra questi, il frate trappista Ernesto Cardenal, ministro della Cultura, che si inginocchiò mentre il papa si avvicinava e gli prese la mano per baciarla. Wojtyla però la ritrasse di colpo, alzò minacciosamente l’indice sinistro e paonazzo gridò a Cardenal:

“Dovete mettervi in regola con la Chiesa, dovete mettervi in regola!”.

Dopodiché passò oltre ignorandolo completamente. Quattro anni più tardi lo stesso Wojtyla volerà in Cile e sdoganerà il dittatore Pinochet, capo di una giunta sanguinaria, affacciandosi al balcone con lui per salutare la folla.

Nonostante abbia riportato indietro le lancette dell’orologio della Chiesa, Wojtyla passa per un suo modernizzatore: ma solo perché ha saputo usare abilmente l’approccio con i mass media e il feeling con i giovani, in particolare con quelli di Liberazione e Comunione, soprannominati enfaticamente “i papa boys”. Gli applausi dei mass media hanno però suscitato post mortem critiche al processo di beatificazione prima e di santificazione dopo, critiche per esempio espresse nel 2009 dal primate del Belgio ed ex arcivescovo di Bruxelles, monsignor Godfried Danneelsed: “Questo processo sta procedendo troppo in fretta. La santità non ha bisogno di corsie preferenziali. E’ inaccettabile che si possa diventare santi o beati per acclamazione”.

Il teologo e padre conciliare Giovanni Franzoni quando il 7 marzo 2007 è stato ascoltato per l’iter della beatificazione di Wojtyla non ha avuto peli sulla lingua:

“Il pontificato di Giovanni Paolo II è costellato di decisioni sue, o di organi ufficiali della curia romana, in particolare della Congregazione per la dottrina della fede, che hanno in vario modo punito la libertà di ricerca teologica […] Quale che sia stato l’intimo convincimento della persona Wojtyla, è un fatto che le scelte del Papa hanno mostrato alla Chiesa un comportamento che indicava come nemici quanti e quante avessero opinioni teologiche diverse dalle sue”.

Per essere dichiarato beato è necessario avere accertato – sia pure con metodi di parte esenti da verifiche terze – che il candidato alla beatitudine  abbia compiuto almeno un miracolo. Per essere dichiarati poi anche santo bisogna avere compiuto almeno un altro miracolo. Di solito si tratta di guarigioni “inspiegabili”, perciò ritenute appunto miracolose. Qui le osservazioni da fare sono due. La prima: anche se io guarissi da un male incurabile dopo avere pregato o visto in sogno il Tal dei Tali – o meglio quello che io penso sia il Tal dei Tali, ma che in realtà è solo un sogno o un frutto della mia immaginazione – come si fa a dire che a concedermi il miracolo è stato lui e non un altro santo, oppure il Padreterno o Cristo o la Madonna? Forse che questi ultimi tre hanno l’obbligo di avvertirmi che sono stati loro? Seconda osservazione: è mai possibile che una volta fatto il miracolo, magari anche più d’uno, per superare l’esame ed essere promosso beato o santo, il nuovo festeggiato agli onori degli altari sparisca e di miracoli non ne faccia più? Il solo Wojtyla di santi e beati ne ha proclamati quasi 2.000 ( http://www.vita.it/mondo/religioni/beato-giovanni-paolo-ii.html ), nei 27 anni del suo pontificato ha polverizzato qualunque record dei suoi predecessori: ha infatti elevato agli onori dell’aureola più di quanti ne abbiano elevati tutti i papi degli ultimi cinque secoli! Ognuno promosso da Giovanni Paolo II all’aureola grazie a un miracolo per diventare beato e almeno un altro per diventare santo. Domanda: come mai di questi quasi 2.000 nuovi beati e santi wojtyliani non risultano nuovi miracoli dopo la promozione? Sembra quasi che si comportino tutti come quegli studenti svogliati che una volta superati a fatica gli esami per un diploma non sanno poi che farsene del “pezzo di carta”, motivo per cui lo appendono al chiodo. Stitichezza nei miracoli.

Nota non solo di colore. A prendere l’iniziativa per la proclamazione di un nuovo beato o santo sono di solito i suoi compaesani, amici, ammiratori e compatrioti. E’ vero che l’iter, piuttosto lungo, per arrivare alla proclamazione non è però gratuito? E’ vero che le spese le devono pagare coloro che hanno proposto il nuovo candidato? Ed è vero che in totale la spesa media ammonta a non meno di un milione di euro di oggi?  Se così fosse, Wojtyla avrebbe fatto incassare al Vaticano poco meno di due miliardi di euro. Cifra di tutto rispetto.

Nei quattro secoli tra il 1588 e il 1988 sono stati creati 672 nuovi santi. Nessuno sa con precisione a quanto ammontino esattamente le migliaia di santi della Chiesa, l’unica cosa certa è che sono migliaia. Come mai non fanno più miracoli o se li fanno lo fanno col contagocce? Strano: il numero dei santi aumenta, ma non quello dei loro miracoli. Questa avarizia, decisamente poco santa, è davvero inspiegabile. E suscita non poca amarezza.

Ma veniamo a Wojtyla. Le cose poco commendevoli e per nulla degne di un santo o anche solo di un beato che gli si possono rimproverare sono varie.  Qualcuno ha accennato alle sue responsabilità per il silenzio del Vaticano di fronte ai magistrati italiani impegnati a indagare sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno 1983, cioè sotto il suo pontificato. Il problema però non è solo l’ostinato silenzio vaticano dal sapore spiacevolmente omertoso. La responsabilità principale sono i ben otto appelli pubblici lanciati da Wojtyla a partire dal 3 luglio ’83 – meno di due settimane dopo la scomparsa – per avvalorare la pista del rapimento quando non c’era assolutamente nulla per sostenerla. Tant’è che il magistrato, Margherita Gerunda, era convinto si trattasse del purtroppo solito caso di violenza sessuale finito tragicamente. Le indagini venivano infatti condotte dalla squadra della questura di Roma che si occupa di omicidi. Se Emanuela fosse stata davvero rapita e fosse stata quindi ancora viva, con quegli appelli Wojtyla rischiava di spingere i rapitori a disfarsene. O liberandola o sopprimendola. E’ un fatto che non è stata liberata.

In ogni caso, quegli appelli hanno spinto le indagini sul binario morto del “rapimento”: vestito da rapimento politico prima, cioè per barattare la liberazione di Emanuela con quella di Alì Agca, il turco che nell’’81 aveva sparato a papa Wojtyla in piazza S. Pietro senza però riuscire a ucciderlo; e vestito da rapimento malavitoso dopo, come strumento della malavita forse non solo romana per farsi restituire i soldi prestati a Wojtyla per finanziare l’anticomunismo non solo nella natia Polonia, a favore del sindacato clandestino Solidarnosc. Come è ben noto, in ormai 31 anni di indagini condotte sulle piste del rapimento non s’è cavato un ragno dal buco.

Più di un giornale ha ricordato le disavventure giudiziarie del Banco Ambrosiano, fallito perché l’allora suo amministratore delegato Roberto Calvi, finito “suicidato” a Londra, aveva prestato una montagna di miliardi di lire al papa, tramite la banca vaticana IOR, per finanziare le attività anticomunista non solo in Polonia. Su questa faccenda è meglio essere più precisi.

La Corte d’Assise d’Appello di Roma nella sentenza del maggio 2010 sull’omicidio di Roberto Calvi ha scritto:

“Cosa Nostra impiegava il Banco Ambrosiano e lo IOR come tramite per massicce operazioni di riciclaggio. ll fatto nuovo emerso è che avvenivano quanto meno anche ad opera di Vito Ciancimino oltre che di Giuseppe Calò”. Chi sono Vito Ciancimino e Pippo Calò? Il primo è stato il sindaco mafioso di Palermo, protagonista della famosa trattativa Stato-mafia. Il secondo è passato alla storia come il cassiere della mafia utilizzato per il riciclaggio.

Dopo la Corte d’Assise d’Appello, il sostituto procuratore Luca Tescaroli: nel 2012 ha dichiarato che lo IOR

“ha avuto precise responsabilità in alcuni eventi e fra questi anche l’omicidio del banchiere Roberto Calvi”.

Ma per il papa che nel 1993 aveva sfidato la mafia lanciando ai mafiosi l’invettiva “Convertitevi!” Tescaroli ha in serbo un’accusa decisamente scomoda, riportata nel libro  “Wojtyla segreto” dei giornalisti Giacomo Galeazzi e Ferruccio Pinotti:

“Se Calvi avesse messo in atto il manifestato proposito di riferire quanto a sua conoscenza, avrebbe svelato il canale di alimentazione del Banco ambrosiano, rappresentato dalle risorse finanziarie provenienti da Cosa nostra, e la destinazione dei flussi di quel denaro, ivi compresa quella del finanziamento del sindacato Solidarnosc (di cui ha parlato Salvatore Lanzalaco), e ai regimi totalitari sudamericani (ai quali fece espresso riferimento Calvi in alcune lettere dallo stesso sottoscritte). Finanziamento attuato nell’interesse di una più ampia strategia del Vaticano, volta a penetrare nei paesi comunisti dell’Est europeo e a congelare l’avanzata comunista nell’America Latina. Cosa nostra e, certamente, Calò non potevano accettare che emergesse e venisse rivelata agli inquirenti quella tipologia di attività illecita, volta a far convogliare flussi di denaro mafiosi in quelle direzioni, e l’attività di riciclaggio che attraverso il Banco ambrosiano veniva espletata”.

I soldi a Solidarnosc arrivano a palate fin dal 1980, anno della sua nascita, con il beneplacito della loggia massonica segreta P2, come ha chiarito il boss della P2 Licio Gelli:

“Nel settembre 1980 Calvi mi confidò di essere preoccupato perché doveva pagare una somma di 80 milioni di dollari al movimento sindacale polacco Solidarnosc, e aveva solo una settimana di tempo per versare il denaro”.

Come è ben noto, il fiume di quattrini dati da Calvi per supportare la politica interventista di Wojtyla non è stato più restituito, tanto che il banco Ambrosiano fallì e Calvi finì “suicidato”. E poiché l’alter ego vaticano del banchiere italiano era monsignor Marcinkus, dominus e angelo nero dello IOR, la magistratura italiana ne chiese l’arresto. Invano. Wojtyla non solo promosse Marcinkus anche governatore del Vaticano, ma con la scusa dei Patti Lateranensi gli permise infine di lasciare Roma nel 1997 e tornarsene  negli Stati Uniti per trascorrevi una serena vecchiaia.

Partito Marcinkus, allo IOR la musica però non è cambiata. Per scrivere il libro “Vaticano Spa” il giornalista Gianluigi Nuzzi ha utilizzato l’archivio fornitogli dal sacerdote Renato Dardozzi, consigliere della Segreteria di Stato: migliaia di documenti segreti con i passaggi più imbarazzanti degli affari e intrallazzi dello IOR. Da tale banca è passata anche una robusta fetta della maxitangente Enimont (150 miliardi di lire, pari oggi ad almeno 150-200 milioni di euro), pagata dall’imprenditore  Raul Gardini a politici e partiti dell’epoca.

In questi giorni è stata ricordata anche l’eccessiva indulgenza di Wojtyla verso Marcial Maciel Degollado, il fondatore dei Legionari di Cristo, istituzione molto apprezzata dal pontefice. Tanto che nel 1978 ha cestinato  un esposto sui vizi di Maciel inviatogli da un dirigente dei Legionari di Cristo. Lo scandalo scoppierà comunque, quando nel 1997 molti ex Legionari accuseranno il fondatore del loro ordine di abusi sessuali. La benevolenza del pontefice verso Degollado  non verrà però mai meno, Maciel infatti verrà sanzionato, blandamente, solo sotto il pontificato di Ratzinger.

Pochi sanno che nel 1989 i vescovi americani hanno spedito dal papa esperti di diritto canonico per chiedere di poter ridurre allo stato laicale i preti pedofili senza dover passare per l’apposito processo vaticano, ma la risposta di Giovanni Paolo II li lasciò gli inviati americani senza fiato: “No!”. E quasi nessuno sa che è stato Wojtyla a ordinare all’allora responsabile della Congregazione per la dottrina della fede, cardinale Ratzinger, di firmare e inviare nel 2001 ai vescovi di tutto il mondo il documento che imponeva di nascondere alle autorità civili qualunque caso di pedofilia del clero e anche di adescamento di adulti nel corso della confessione.  Per quell’infelice ordine Ratzinger è stato in seguito accusato di ostruzione della giustizia da un magistrato del Texas. E si è salvato dal processo e dalla condanna solo perché, essendo nel frattempo diventato Papa e quindi capo dello Stato vaticano, l’allora presidente degli Stati Uniti, George Bush figlio, decise di concedergli  l’immunità prevista per tutti i capi di Stato non in conflitto con gli Usa.

Stando così le cose, non sorprende che persino il Segretario di Stato del pontificato di Wojtyla, monsignor Angelo Sodano,  nel giugno 2008 parlando della causa di beatificazione del pontefice si sia detto perplesso almeno riguardo “l’opportunità di dare la precedenza a tale causa, scavalcando quelle già in corso”.

Pare quasi che la fretta a dichiarare Papa Wojtyla prima beato e poi anche santo sia dovuta alla volontà di metterlo al riparo una volta per tutte da eventuali gravi accuse. E’ infatti evidente che lo studio approfondito del suo operato da parte di storici, giornalisti e altri investigatori potrebbe riservare delle sorprese. Anche sgradevoli.

I Papi finiranno con l’imitare  gli imperatori romani che deificavano i loro predecessori?

290 commenti
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  1. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Pino.
    verso il redivivo, se fossi in te, non userei il “libero arbitrio” ma piuttosto il concetto deterministico.
    Tradotto: non è colpa sua, dato che è stato predeterminato ancora prima di nascere come un logorroico che in vita sparerà cazzate per tediare il prossimo.

    C.G.

  2. Anita
    Anita says:

    x C.G. #73

    “Cerutti Gino { 09.05.14 alle 8:46 } x Anita.
    Diciamo politicamente illusa. Il che non ha niente di offensivo, mi creda.”

    Potrebbe anche essere che io sia piu’ informata e…che sappia analizzare meglio di lei.
    Certo che non perdo il mio tempo su un forum dove esprimere le proprie opinioni e’ un Taboo.

    Anita

  3. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x100Peter
    Non mi dispiace essere paragonato allo Scarabeo che… copio:-
    Scarabeus sacer è probabilmente la specie più nota di stercorario; questo insetto era venerato nell’Antico Egitto, e sue rappresentazioni pittoriche o in altre forme costituiscono un elemento tipico e ben noto dell’arte egizia. Lo scarabeo era infatti collegato a Khepri, il dio del Sole nascente, che si supponeva creasse il Sole ogni giorno in modo analogo a quello con cui lo scarabeo crea la pallottola di sterco.
    Nella favola di Esopo Lo scarabeo e l’aquila, l’aquila uccide una lepre nonostante le preghiere dello scarabeo di risparmiarla. Per vendetta, lo scarabeo distrugge due volte le uova dell’aquila. L’aquila, disperata, vola da Zeus e depone le sue ultime uova sul grembo del dio. Lo scarabeo, tuttavia, si ricopre di sterco e vola in faccia a Zeus; disturbato dalla spiacevole visione, il dio lascia inavvertitamente cadere le uova. Incapace di ricondurre i due litiganti alla pace, Zeus decide infine di cambiare la stagione dell’accoppiamento delle aquile, in modo che questa abbia luogo in un periodo dell’anno in cui non ci sono scarabei.
    Aristofane allude alla favola di Esopo nella sua commedia La Pace, in cui il protagonista vola sull’Olimpo a cavallo di uno scarabeo stercorario gigante.
    Nella cultura moderna
    Nel racconto La metamorfosi di Franz Kafka, il protagonista Gregorio Samsa si trasforma in un insetto..
    Secondo Vladimir Nabokov, da diversi elementi si potrebbe dedurre che si tratti di uno scarabeo stercorario (nel testo, una cameriera chiama Samsa in questo modo).
    Nun…vedo che ti accontenti di essere un insetto vespa… snella.. alata.. veloce,, e soprattutto molto pungente.
    Non leggo pero’ nessuna storia riguardo la vespa…tranne quella che ne hanno fatto un motorino…qualcosa senz’ anima…
    forse ti sarebbe convenuto essere un’ ape…
    Chevvoi…i scarabei hanno dietro se avventure e storie affascinanti…le vespe nient’ altro che la loro mediocrita’.
    Rodolfo

  4. Peter
    Peter says:

    Vedo che qualcuno confonde lo scarabeo sacro (viste le sue tendenze integraliste, immagino, ma anche vanesie) con lo stercorario, di cui vi sono anche immagini…

    Peter

    Ps
    Le favolette le lascio ai bambini…

  5. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x105
    Vedi che e’ proprio lo Scarabeo Stercorario che e’ indicato come sacro..
    non ci sono differenze …
    Le favolette per i bambini sono una cosa essenziale…aiutano a sognare ad immaginare…..ed io ho la fortuna di sognare ancora…di vivere le favole…che non mi vengono si piu’ raccontate …ma ho ancora la forza di inventarmerle…di costruirmele ..ogni giorno..
    Rodolfo

  6. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Nella partita Fiorentina-Napoli..all’ inizio e’ stato cantato l’ inno di Mameli…
    chi rideva…chi si grattava i coglioni ed alla fine dell’ inno cantato in modo esemplare ….i fischi…
    ecco…quello che ci manca e’ l’ emozioni degli Americani quando sentono il loro inno.
    Rodolfo

  7. sylvi
    sylvi says:

    caro Rodolfo,

    rispondo quando posso, soprattutto se la risposta è articolata e perciò bisognevole di un minimo di riflessione e di struttura del pensiero.

    Pino ha parlato di Santi e di miracoli, dando un taglio, al suo ragionamento, che è diciamo quello “classico” di credenti ubbidienti al Vaticano e, specularmente, atei.
    Potremmo però per prima cosa aver ben chiaro chi sono i Santi e come si diventa Santi.
    Il Vangelo non parla di Santi…ma parla di miracoli ad opera di Gesù.
    Allora potremmo dire che i miracoli sono opera divina.
    I Santi sono proclamati dalla Chiesa come organizzazione terrena ispirata da Gesù Figlio di Dio: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa.
    In gioventù ho letto parecchie Vite di Santi, mi è rimasta l’impressione di uomini e donne di grandissima Fede, dedicati alla Parola di Dio e non sempre ben ancorati alla realtà degli umani.
    Di quest’ultimi due Papi Santi possiamo dire qualcosa di più certo, sia perchè li abbiamo conosciuti fisicamente, sia perchè abbiamo potuto inserirli con le loro opere nel tempo che era dato vivere anche a noi.

    Papa Roncalli proclamò il Concilio Vaticano II; una decisione grandiosa, da Vera Chiesa spiritualmente militante, che i suoi successori cercarono in tutti i modi di boicottare e di bloccare perchè avevano percepito chiaramente quali fossero le conseguenze di una tale Rivoluzione nella Chiesa che voleva tornare allo Spirito Evangelico.
    Però…però…ecco Papa Francesco che pretese di ( miracoli o non miracoli) santificare il Papa Buono contemporaneamente a Papa Wojtila che era più un guerriero che un Papa! Chissà perchè???

    Qui direi a Pino che è vero, se c’era bisogno di chiamarlo Buono significa che altri non lo erano!

    Per me Papa Roncalli prima che Buono era sommamente intelligente e sapeva guardare lontano…forse troppo lontano per la Curia di allora e di oggi.
    Il Papa polacco era un polacco!
    Sarò blasfema, ma nessuno mi toglie dalla testa che Woitjla , preso atto che addomesticare la Curia Vaticana e contemporaneamente dare la spallata al Comunismo agonizzante era troppo anche per le sue forze, che non erano poche…
    perciò oso sospettare che avrà detto ai Grossi Papaveri curiali:
    – io vi lascio continuare nei vostri traffici per nulla cristiani, per nulla cattolici, e voi mi lasciate lavorare nella mia Polonia , e altrove a Est, per debellare definitivamente l’odiato Comunismo miscredente e ateo.
    In tutto questo Lui era profondamente polacco, profondamente cattolico polacco!
    E in tutto questo il Vangelo nel suo Spirito più autentico, era marginale.

    Credo per oggi di aver detto a sufficienza sull’argomento…e il Libero Arbitrio nostro fa parte di altre riflessioni.

    Sylvi

  8. Peter
    Peter says:

    Cari companeros

    Mi e’ arrivato da Roma il certificato elettorale per le Europee.

    Pero’ votero’ da qui per GB, fiero di osteggiare il perfido Ukip antieuropeo col mio voto.

    In teoria, non posso votare per due paesi diversi alle Europee, ma non ho fatto nessuna dichiarazione per chi votare.

    Cosa dite, facciamo che ‘me ne frego’ e voto per entrambi?!

    C’ e’ il rischio di galera?!

    Facitime sapire, facitime

    Peter

  9. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xSylvi110
    Grazie per le delucidazioni….sei stata perfetta….nelle tue capriole..
    ..io non so’ perche’..ma a posto tuo mi sentirei male….
    …..
    Rodolfo

  10. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Non so se c’ e’ il rischio della galera… certamente non sarebbe regolare..anzi per niente regolare…
    ma la cosa mi incuriosisce…
    ..Tu essendo cittadino Inglese…sei iscritto ancora all’AIRE?????!!!!…
    Ad ogni modo…se fosse possibile…il che non credo…con il certificato elettorale ricevuto da Roma….(e questo mi sembra anche improbabile..perche’ lo si riceve direttamente dal comune dell’ ultima residenza o dal consolato Italiano nel paese in cui si vive )…
    ti devi recare in Italia a votare…
    In fondo credo davvero che e’ tutto un grande imbroglio…
    Rodolfo

  11. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi, Gesù non s’è mai sognato di voler fondare la o una Chiesa. Quello che noi chiamiamo Pietro in realtà si chiamava Simone, detto “roccia”, “pietra”, per il suo carattere irruente. Tant’è che è l’unico ad aver reagito con la spada quando la coorte romana andò ad arrestare Gesù. Inoltre i vangeli sono stati scritti in greco, lingua nella quale “ecclesìa” o “ekklesìa” significa solo assemblea. In sostanza Gesù ha detto solo “tu sei roccia e su questa roccia edificherò la mia assemblea”, ma è possibile che anziché a Simone si riferisse a se stesso.
    Analogamente non s’è mai sognato di istituire il sacramento della comunione né altri sacramenti. Spezzare il pane e versarsi del vino dicendo “fate questo in mia memoria” NON significa certo istituire la comunione, che non è esistita per qualche secolo. Come spiega anche Plinio il Giovane nella sua lettera a Traiano, i cristiani, in realtà ebrei cristiani, si limitavano a consumare a volte un pasto in comune, come facevano – tra gli altri – anche i diffusissimi credenti del dio Mitra. Ai quali la Chiesa, quando Costantino prima e Teodosio dopo ebbero la sventurata idea di privilegiare il cristianesimo fino a fare la religione di Stato e vietare tutte le altre, ha rubato il Dies Natalis Solis Invicti trasformandolo nel Natale di Gesù e ha rubato anche altro: la figura del papa e il suo copricapo, non a caso ancora oggi detto mitria; la parte di chiesa chiamata non a caso mitreo; il Vaticano, che come dice la stessa parola era il luogo dei vaticini, cioè dove vaticinavano i sacerdoti mitraici.
    Tutto ciò per la dovuta (e inutile) precisione, poi ognuno è libero di pensare quello che gli pare.
    Un salutone.
    pino

  12. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Popeye

    Lei mi delude! Come fa a non sapere che i satelliti spia ci vedono benissimo anche col buio e perfino con il cielo coperto da nuvole?
    Un saluto satellitare.
    pino nicotri

  13. Popeye
    Popeye says:

    Caro signor Nicotri,
    Quelli non sono satelliti ma gli asini che volano che possono vedere anche senza luce solare. Ci sono immagini infrared ma non hanno la capacità di quelle normale. No si può vedere la differenza di un motore caldo di un camion da una macchina a grande cilindrata specialmente alla distanza di un satellite. Poi le armi chimiche o biologiche non emettono energia in quello spettro.
    Per piacere non si delude su quello che scrivo io c’è ben altro.
    Un saluto.
    P.

  14. Peter
    Peter says:

    E’ giusto, mi e’ arrivato dal Consolato, anche se c’e’ scritto M. Degli I., Roma.
    Ma mi ha risposto il blogger che desideravo di meno…
    Comunque i cittadini con doppia cittadinanza possono essere regolarmente iscritti all Aire.
    Infatti e’ del tutto legale che io voti per le politiche italiane, e britanniche, essendo cittadino di ambo i paesi.
    Solo alcuni paesi nel mondo, in genere asiatici, non ammettono doppie cittadinanze.

    Peter

  15. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    Scusi, ma cio’ che lei scrive su Wojtyla, blasfemo o no, non sta’ ne’ in cielo ne’ in terra.

    Io non sono ne’ sono mai stato comunista, come tutti ormai sanno posto che gliene freghi nulla di cio’, sono solo laico e moderatamente di sinistra.
    Orbene, ma le pare davvero che la curia romana si opponesse all’ipotetico debellamento del comunismo ad est di Wojtyla???!!!
    Al punto che Wojtyla avrebbe usato un atteggiamento politico reazionario ed oscurantista verso l’America Latina ed altri paesi del Terzo Mondo come ‘trade off’ in cambio del placito romano per il suo ipotetico debellamento del comunismo?! Ma lo e’ o lo fa???!!!

    Dico ipotetico dato che le vere forze mon erano certo nel Vaticano, a mio avviso.

    Il papa polacco era reazionario ed oscurantista, amen. Il trade off non era certo suo, ma del papa attuale, cioe’ facciamoli entrambi santi, e non se ne parli piu’.

    Wojtyla mise su una vera industria della santificazione, che schifo, se si pensa che il credo cattolico recita ‘ credo nella remissione dei peccati, la comunione dei santi, la vita eterna, amen’. I santi sono i credenti puri di cuore, e basta. Non vi sono processi o miracoli che tengano.
    Quello che non mi spiego era perche’ Vendola avesse una tale venerazione di quel papa, al punto da dedicargli il nuovo aeroporto di Bari. Mah.

    Peter

  16. Anita
    Anita says:

    zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz

    Chissa’ perche’ mi viene in mente un detto milanese:

    ” ofelè fa el to mestè “

    Anita

  17. Anita
    Anita says:

    x Rodolfo #113

    Si’ credo che tu abbia ragione.

    Due ex bloggers del LS sono negli US e vanno in Italiia per votare.
    Altri due vivono in Australia, fanno lo stesso.

    Buonanotte,
    Anita

  18. Peter
    Peter says:

    Qui invece si vota per l’italia vicino casa, o meglio non troppo lontanto.

    E per le elezioni governative ho votato per posta.

    Forse gli amici di Anita non lo sanno neppure, pobrecitos.

    Peter

  19. Popeye
    Popeye says:

    Caro Peter
    Si vede che in Italia ognuno interpreta i regolamenti come gli pare. Il mio biglietto e’ arrivato dal sindaco del mio paese e dichiarava che per votare dovevo presentarmi al mio paese nativo. Forse sapeva che io sono un komunista.
    Un saluto.
    P.

  20. Faust
    Faust says:

    … all’estero per i residenti iscritti all’AIRE possono votare al Consolato o spedire via posta la scheda votata.
    Per gli italiani, momentaneamente all’estero, devono recarsi al Consolato almeno un mese prima e chiedere di votare al Consolato. Recarsi in Italia per votare è una scusa, si può evitare, per approfittare degli sconti aereo e treni per visitare i familiari.
    F.

  21. Peter
    Peter says:

    x gli amici Popeye e Faust

    Faust dice bene, lo sapevo anch’io di opportunita’ etc.
    Penso che Popeye si riferisca ad elezioni comunali locali.
    Per europee e politiche, mi arrivano i tagliandi o certificati dal consolato piu’ vicino.
    La cosa carina e’ che non devo recarmi al consolato per votare, hanno messo su seggi periferici piu’ vicini. Non capisco pero’ perche’ questa volta non possa votare per posta.
    Non credo mi sia permesso votare per due paesi diversi per il parlamento europeo, anche se ho i certificati. Boh.

    Un saluto

    Peter

  22. Popeye
    Popeye says:

    Caro Peter
    Credo che hai ragione. Quest’anno votiamo anche per il sindaco del paese.
    P.

  23. Popeye
    Popeye says:

    AFP
    A Natania i festeggiamenti dei veterani dell’Armata Rossa nello stesso giorno in cui in Russia si ricorda la vittoria contro la Germania di Adolf Hitler

    MAURIZIO MOLINARI
    CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME
    Divise sovietiche, inni patriottici, bandiere con la falce e martello e dozzine di veterani della Grande Guerra Patriottica, con un tappeto di medaglie sul petto. Non siamo nella Russia di Leonid Breznev ma a Natania, la città israeliana dove il premier Benjamin Netanyahu ha partecipato di persona ai festeggiamenti dei veterani dell’Armata Rossa nello stesso giorno in cui in Russia si ricorda la vittoria contro la Germania di Adolf Hitler.

    Se l’evento si è svolto a Natania è perché in questa città sul Mediterraneo, dove la percentuale di immigrati russi è molto alta, il leader del Cremlino Vladimir Putin venne nel 2012 per inaugurare proprio il monumento ai caduti dell’Armata Rossa. All’epoca il ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, anch’egli ex sovietico, lo accolse dicendogli: “Israele è l’unica nazione fuori dall’ex Urss dove sorge un monumento all’Armata Rossa”. E davanti al monumento, Netanyahu ora ripete: “Israele è l’unica nazione fuori dall’ex Urss dove si rende omaggio ai veterani dell’Armata Rossa”. Dopo di lui è stato il ministro dell’Immigrazione, Mervin Lender, a prendere la parola per riconoscere ai veterani dell’esercito sovietico di “aver consentito a Israele di nascere grazie alla vostra vittoria contro il nazifascismo”. Se nella memoria collettiva degli israeliani c’è il contributo di sangue dei 14 milioni di soldati sovietici caduti contro Hitler – come anche il fatto che fu l’Armata Rossa a liberare Auschwitz – la scelta di Netanyahu di dare particolare enfasi all’eroismo russo rientra nell’intento di rafforzare il legame politico con il Cremlino.

    Gli accordi per lo sfruttamento del gas naturale nel Mediterraneo hanno gettato, nel 2012, le basi per un balzo in avanti dell’interscambio commerciale, e da gennaio Netanyahu ha mostrato crescente attenzione per le mosse di Putin in Medio Oriente: apprezzando la scelta di non aver fornito a Bashar Assad missili anti-aerei di ultima generazione e discutendo più volte con lui del negoziato sul nucleare iraniano. La crisi ucraina ha accelerato tale approccio: Gerusalemme ha evitato di criticare Mosca per l’intervento in Crimea, ha respinto le pressioni di Washington che le chiedeva di farlo, e sulle sanzioni Usa-Ue ha scelto un profilo cauto al punto da far affermare a Lieberman che “su questa vicenda non ci esprimeremo”. Sono diversi i motivi che spingono Israele su tale linea: dai resoconti degli ebrei ucraini sull’antisemitismo che serpeggia fra i nazionalisti di Kiev alla consapevolezza che Mosca può ambire a riempire alcuni degli spazi lasciati vuoti dall’America in Medio Oriente. Benjamin Netanyahu sa di non poter gareggiare con Teheran nell’aperto sostegno alle politiche russe in Siria ed Ucraina: da qui la scelta di puntare sul “soft power” dei russofoni, ovvero oltre un milione di cittadini israeliani, per creare un proprio canale privilegiato con il Cremlino. Si spiega così anche le festa patriottica di Natania, con l’orchestra delle forze armate di Israele che ha accompagnato il cantante rock russo Andrei Makarevich che, superati i 60 anni, si fregia del titolo di “artista del popolo russo”. L’intento è di portare l’eroismo russo ad integrare l’identità israeliana: si spiega così il fatto che Ion Degen, leggendario carrista sovietico nella Seconda Guerra Mondiale emigrato in Israele negli anni Settanta, ha fatto da guida ai veterani russi a Latrun, teatro di una delle battaglie più cruente della guerra di indipendenza del 1948.
    ===============
    Questo dovrebbe riscaldare i cuori russi. Certamente un altro complotto della CIA e Mussad.

  24. Anita
    Anita says:

    x Peter #122

    Caro Peter,
    non erano veramente amici, ma conoscenti via il forum dell’LS.
    Gente affluente…e di tanto in tanto scrivevano che sarebbero andati in Italia per votare.
    Pensandoci bene erano piu’ 4, essendo gente d’affari erano sempre in giro per il mondo, quindi il voto potrebbe essere stato una scusa…
    Inoltre, sono passati degli anni e le cose potrebbero essere cambiate da allora.

    Ciao,
    Anita

  25. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Popeye

    Che Israele sia nata anche per volontà di Stalin, che contava di usarla in funzione antimperialista Usa grazie ai moltissimi ebrei comunisti, è cosa arcinota. È meno noto che le migliaia di russi che l’indecente Avigdor Lieberman s’è portato in Israele, e che costituiscono la base del suo potere politico, non sono affatto ebrei, ma cristiani protestanti. Lo si verifica facilmente visitando i cimiteri, perché i russi non vengono sepolti in quelli ebraici, ma in quelli cristiani.
    Ovviamente anche Israele fa la sua politica estera, come la Russia, gli Usa, l’Italia, la Germania, ecc. E la politica estera non è mai basata sulla giustizia, ma sugli interessi nazionali o dei grandi potentati economici e finanziari.
    Un saluto.
    pino nicotri
    P. S. Sorprende che lei questa volta i sovietici “kommunisti mangiabambini” e i “russi filoterroristi” non li accusi di ogni porcheria, ma addirittura li elogi.

  26. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Anita.
    LS è un blog di destra (che io ritengo non di destra estrema ma ci manca poco..) diretto da Antonio Passaniti che rischia di chiudere a seguito di un paio di richieste di risarcimento per diffamazione.

    C.G.

  27. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Israele censimento 2012
    Ebrei 76,4%
    Musulmani 16%
    Arabi cristiani 1,7% (per i cattolici vedi Chiesa cattolica in Israele)
    Altri cristiani 0,4%
    Drusi 1,6%
    Altri (Bahai, ecc.): 3,9%
    =
    Ma ndo’ so’ …tutti ste Russi Cristiani Protestanti?…Che fanno forse parte di quel 0, 4 %?
    E se non e’ cosi…quanti sarebbero questi Cristiani Protestanti di etnia Russa?

  28. Popeye
    Popeye says:

    Caro signor Nicotri,
    Lei legge in quello che scrivo cose che non ho mai pensato. Siamo d’accordo sulla politica estera di qualunque paese.
    Un saluto.
    P.

  29. Rodolfo
    Rodolfo says:

    La realta’ e’ che tutti quei Russi che sono riusciti a lasciare il loro paese erano Ebrei…chi piu’ chi meno…per cui e’ anche vero che una buona percentuale di loro non sapevano niente di ebraismo…parecchi di loro potevano provare la loro ebraicita’ solo attraverso qualche lontano parente….e sono stati a lungo oggetto di disputa tra i Rabbini….ma all’ ultimo ha vinto la ragione…
    .. quello che non si sa’ e’ che tutti possono essere Ebrei…basta volerlo e loro lo hanno voluto….basta il cuore come si dice…basta sentirlo dentro di se….
    con questo non si esclude che qualcuno sia riuscito a camuffarsi pur di poter lasciare la Russia…ma questi sono solo sporadiche eccezioni…
    La comunita’ Ebraica di Francoforte sul Meno …era quasi sparita…ora e’ una delle piu’ fiorenti in Germania …grazie agli Ebrei Russi…di quelli che non hanno deciso di andare in Israele …ma di trovare un nido in Europa…e con questo intendo l’ Europa Occidentale.
    Mai sentito di Russi Cattolici Protestanti che siano riusciti a partire e a stabilirsi in Israele diventando Israeliani…
    Rodolfo

  30. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Poppy,
    come non detto.
    Se il letame fatto in casa ti basta (e molto probabilmente ti avanza) va bene così, figuriamoci.
    Contento tu, contenti tutti.
    Oh yeah!

    C.G.

  31. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Lei oltre a essere presuntuoso è anche ridicolo. Come del resto già sappiamo da un bel pezzo. Da come blatera, sembra che abbia viaggiato in lungo e in largo in Israele, più di me.
    Oltretutto, lei è la stessa macchietta che quando feci rilevare che forse sarebbe stato più giusto dare agli ebrei un pezzo di Germania anziché la Palestina, visto che i palestinesi e gli arabi con la Shoà non c’entravano un fico secco, mi rispose dicendo che mai gli ebrei avrebbero potuto stare in Germania dopo la catastrofe della Shoà. Ora invece vedo che inneggia agli ebrei emigrati in Germania dalla Russia.
    Il suo “mai sentito” fa ridere: le cose che esistono senza che lei lo sappia e ne abbia mai sentito parlare sono infinite: eppure esistono!

  32. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xNicotri
    “Santificazioni frettolose e stitichezza nei miracoli”

    Prendendo spunto dal titolo del topic attuale…direi che lei ha una stitichezza congenita nel riflettere…ed una fretta del diavolo ad emettere giudizi…insomma le erutta…le scaglia cosi’ a tempo perso.
    Lei scrive:-
    “Oltretutto, lei è la stessa macchietta che quando feci rilevare che forse sarebbe stato più giusto dare agli ebrei un pezzo di Germania anziché la Palestina, visto che i palestinesi e gli arabi con la Shoà non c’entravano un fico secco, mi rispose dicendo che mai gli ebrei avrebbero potuto stare in Germania dopo la catastrofe della Shoà”.

    Mi piacerebbe sapere quando mai avrei espresso una bestialita’ del genere…provi a riflettere…non e’ che forse si e’ sbagliato?
    Mi sembra che ultimamente le capita di sovente di confondere le acque…Anita per esempio parlava di Odessa e lei ha sostenuto nel post Nr.1 che parlava della Crimea…
    =
    2)”Ora invece vedo che inneggia agli ebrei emigrati in Germania dalla Russia”.

    Non vedo il nesso..o cosa possa esserci di strano…non inneggio solo agli Ebrei Russi emigrati in Germania …ma in tutta l’ Europa Occidentale…e naturalmente anche in Israele.
    Sono delle persone intelligenti e dotati di grande esperienza in tutti i campi…come ho scritto a Francoforte hanno riportato in vita una comunita’ che andava scomparendo…
    =
    3)”Il suo “mai sentito” fa ridere: le cose che esistono senza che lei lo sappia e ne abbia mai sentito parlare sono infinite: eppure esistono”!

    Puo darsi…ma finche’ non si e’ capaci di comprovarle…non esistono..
    per quanto mi riguarda mi sembra di aver avvalorato il mio punto di vista con un censimento del 2012…post Nr.134…
    …faccia anche lei altrettanto e poi ne parliamo.
    Rodolfo

  33. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Può darsi che io la confonda, in quell’affermazione, col suo omologo HVG, il che non cambia nulla perché quello che conta è che si tratta di un’affermazione basilare dei sionisti antisemiti come lei .
    E comunque si informi: come ha spiegato per filo e per segno, prove alla mano, il docente ebreo israeliano Shlomo Sand, emigrando in Israele non si “diventa israeliani”, per il semplice motivo che esistono documenti di identità e passaporti rilasciati da autorità di Irsraele, ma NON esiste la cittadinanza israeliana. Gli ebrei che emigrano in Israele restano ebrei, con documenti di identità israeliani, che anche per i non ebrei recano specificata la religione di appartenenza. Cosa da razzisti, come accade nel Libano. Lo avevo già spiegato varie volte, ma quando si è ottusi e propagandisti al servizio consolare o non si comprende o si fa finta di non comprendere. Tanto il suo compito è solo quello di rompere i coglioni e far deragliare gli argomenti sempre verso la solita direzione “santa ed eletta”, cioè verso la solita solfa ormai asfissiante.

  34. Cipriana
    Cipriana says:

    Il signor Cerutti scrive ….. (132)
    “ LS è un blog di destra (che io ritengo non di destra estrema ma ci manca poco..) diretto da Antonio Passaniti che rischia di chiudere a seguito di un paio di richieste di risarcimento per diffamazione.
    C.G.”
    E’ del tutto evidente che lei non conosceva affatto il Legno Storto o LS che dir si voglia, io invece lo conoscevo benissimo e posso garantirle che non solo non era di estrema destra ma neppure di DESTRA tout court.
    Sicuramente non era di SINISTRA ma sarebbe ora di piantarla di accusare chiunque non votava PCI- PDS e tutte le varie altre sigle che abbiamo conosciuto e ora PD sia da considersi “fasista” come dicono certi compagni.
    Era invece un FORUM frequentato da persone educate e civili che esprimevano civilmente le loro idee e dove il turpiloquio e gli insulti non erano di casa, semmai capitava che ci fosse qualche imbecille che sgarrava dalle regole del bon ton veniva civilmente ripreso e ove continuasse bannato.
    Ora la vecchia edizione è chiusa ma esiste ancora in veste di BLOG. (http://www.lsblog.it/) e la ragione della chiusura del vecchio Legno Storto non è affatto dipesa da eventuali condanne per diffamazione mai avvenute, ma purtroppo perché il Signor Antonio Passaniti dopo aver a lungo combattuto con una grave malattia non è più di questo mondo.
    Giusto per ristabilire la verità.
    Personalmente non ne sono più una frequentatrice assidua, ma come faccio anche con ArruotaLibera di tanto in tanto vado a leggere ciò che scrivono gli altri, alla mia ormai venerabile età non ho più voglia di fare diversamente.
    Questo in generale, ma in particolare per ArruotaLibera non ho alcuna voglia di entrare in questioni che non conosco a fondo e per le quali non potrei esprimere opinioni che magari risulterebbero soltanto campate in aria, io ho l’abitudine di parlare di ciò che conosco realmente, già è difficile districarsi nei problemi nostri di Italiani, figuriamoci poi pretendere di capire quelli di altri Paesi o addirittura di altri mondi.
    Cosi come non sono mai stata propensa a parlare dei miei problemi personali come avviene spesso anche qui.
    Rispetto le opinioni di chiunque, non amo invece le liti da pollaio.
    Cordialmente, Cipriana

  35. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Cipriana

    Bentornata! Come sta?
    Mi scuso con lei per certi termini che a volte uso con un ben preciso forumista, ma si tratta di persona con la quale bisogna usare l’unico linguaggio che comprende.
    Un saluto.
    pino nicotri

  36. Faust
    Faust says:

    Tanto il suo compito è solo quello di rompere i coglioni e far deragliare gli argomenti sempre verso la solita direzione “santa ed eletta”, cioè verso la solita solfa ormai asfissiante.

    …asfissssiante asfissssiante… asfissiante… asfissiante… asfisssssiante
    Caro Pino o ci dai un’antidoto… o diventa asfissiante entrare nel blog.
    Ti prego purifica l’aria del blog… Non sò, dai la colpa a me a Peter… ho già perso un’amico e non vorrei altri danni… sai, con i prepotenti, sò come comportarmi… ma farei incazzare te e me ne dispiacerebbe… Violento e deficente… ed in questo caso con la violenza in casa d’altri, avviso aperto… senza vergogna è da mafioso… è violenza di sistema relazionale… Uno che ti violenta cos’ì la casa e il cervello di quelli che la frequentano… con la prepotenza mafiosa… O reagisci e lo elimini o perisci… checchè ne capisca l’Uroburo… e è fatto così, l’Uroburo, niente da dire se non capire.
    buona continuazione evvediamo dove e quando si andrà a sbattere e forse capire… l’evidenza dell’appestamento…
    Un caro saluto con la stima di sempre,
    F.

  37. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    X Cipriana.
    Se non crede a quello che ho scritto si informi sul blog di Alessandro Gilioli “piovono rane” che scrive per L’Espresso.

    Quel blog, che conoscevo da una decina di anni, allora mi parve un’accozzaglia di destronzi patentati. Da anni non lo ho più frequentato anche perchè ci “bloggava” una certa Anita.
    Un quaglieggio mi bastava, due erano troppi.
    Può essere che sia cambiato in meglio, non lo metto in dubbio, fatto sta che prese un paio di sonore sberle per diffamazione attraverso stampa.
    Tanto le dovevo, buonanotte.

    C.G.

  38. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Guardi che il Legno storto e’ sempre stato un giornale serio, da un piccolo website divenne un giornale online e che giornale.

    Il Signor Marco Cavallotti con il Signor Passaniti ne erano i proprietari e direttori, persone serie, Marco Cavallotti era anche il moderatore e non era tollerante di ‘trolls’.

    Lei si e’ intruffolato perche’ anch’io partecipavo all”LS, cosi’ come Gianni Guelfi dichiarato comunista.

    Pensi che Gianni Guelfi ricevette una medaglia ed allegramente partecipava alle riunioni del giornale, riunioni memorabili delle quali conservo tutte le foto. Centinaia di foto.

    Mai una parola fuori di posto, discussioni serie, a volte solo amichevoli, ma sempre con reciproco rispetto.

    L’unico motivo per cui ultimamente passo’ da un giornale online ad un website, fu perche’ il Signor Cavallotti non aveva la licenza giornalistica ed il signor Passaniti, gia’ anziano, era di salute precaria e…passo’ ad un mondo migliore.

    Nessuno era di estrema destra o sinistra, bloggers moderati e tolleranti delle opinioni altrui.

    Anita

    Non ho tempo di rileggere…bye…

  39. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    …poi se glielo volevano chiudere per diffamazione “seria, amichevole e di reciproco rispetto”.. non conta un fico secco.
    Dettagli, direbbe la sciùra, effetti collaterali.
    Eggià.

    C.G.

  40. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Un pensiero speciale anche alle mamme che non ci sono piu’…
    ed in particolare a quelle mamme che non hanno avuto la fortuna di godersi i loro figli…
    Rodolfo

  41. Rodolfo
    Rodolfo says:

    https://www.youtube.com/watch?v=qL1XSiCqhRs
    C’era a quei tempi un’ atmosfera particolare…una serenita’ che e’ andata perduta…
    l’ Italia si trovava a rialzarsi dalle ferite della seconda guerra mondiale..
    l’ economia cominciava a girare…le primavere e le estati erano ancora primavera ed estate…e’ il mondo che gira…
    chissa’ …forse i miei figli a settant’ anni magari avranno nostalgia dei tempi odierni…io spero di no.
    Rodolfo

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