Santificazioni frettolose e stitichezza nei miracoli
Ora che è passata l’eccitazione per la grande festa della santificazione di due Papi, Giovanni Paolo II, al secolo Karol Wojtyla, e Giovanni XXXIII, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli, vale la pena di fare qualche considerazione in più. Nei giorni scorsi è stata avanzata qualche timida riserva e critica per la santificazione di Wojtyla a causa di alcuni suoi comportamenti poco commendevoli, ma ne sono stati dimenticati vari altri decisamente più gravi. Andiamo per ordine.
Sono stati dichiarati santi due papi talmente diversi tra loro da essere uno agli antipodi dell’altro. Wojtyla ha letteralmente demolito le innovazioni apportate alla Chiesa da papa Roncalli con la convocazione del Concilio Vaticano II, grande sforzo per tentare di portare la Chiesa nella realtà moderna. Sforzo che ha compreso la sorprendente apertura verso l’est europeo, il blocco allora comunista guidato dall’Unione Sovietica, e verso lo stesso Partito Comunista Italiano. Tant’è che Giovanni XXIII è passato alla storia come “il Papa buono”, espressione popolare nata spontaneamente e che di fatto significa anche che gli altri Papi buoni non erano o non lo erano e non lo sono abbastanza.
Wojtyla invece non sarà certo ricordato come Papa buono, quanto invece come il pontefice che ha demolito il Concilio Vaticano II, cioè l’intera opera di quel suo predecessore, e ingaggiato una lotta senza quartiere e con modi fin troppo disinvolti contro l’Unione sovietica e il comunismo fino a contribuire in modo determinante alla loro scomparsa. Tutto ciò ha portato il teologo Hans Küng a scrivere nel 2011 un libro intitolato significativamente “Karol Wojtyła, Il grande oscurantista”.
Wojtyla ha stroncato la “teologia della Liberazione”, che tante speranze aveva acceso nell’America latina, e finanziato con soldi di provenienza malavitosa la lotta contro i movimenti che lottavano contro i regimi reazionari e contro i regimi golpisti della stessa America latina appoggiati o fatti nascere dagli Stati Uniti. “Guai ai sacerdoti che fanno politica nella Chiesa!”, tuonò nel 1979 lo stesso Wojtyla il cui pontificato sarà caratterizzato dalla politica, con una strategia dispiegata senza sosta e con energia. Nel ’79 quel duro monito del Papa era riferito soprattutto ai sacerdoti che in Sud America contrastavano le dittature militari, in particolare a monsignor Oscar Romero, da tempo nel mirino della giunta militare di San Salvador perché ne denunciava pubblicamente le atrocità. Nell’’80 don Romero mentre celebrava una messa sarà fulminato da un cecchino.
Il 4 marzo 1983 Wojtyla, nel corso di una visita pastorale in cinque Paesi dell’America latina, atterrò all’aeroporto di Managua, capitale del Nicaragua governato dalla giunta sandinista, di sinistra, regolarmente eletta e impegnata in un vasto programma di riforme a favore della popolazione povera. Della giunta facevano parte cinque sacerdoti e membri di ordini religiosi cattolici. Tra questi, il frate trappista Ernesto Cardenal, ministro della Cultura, che si inginocchiò mentre il papa si avvicinava e gli prese la mano per baciarla. Wojtyla però la ritrasse di colpo, alzò minacciosamente l’indice sinistro e paonazzo gridò a Cardenal:
“Dovete mettervi in regola con la Chiesa, dovete mettervi in regola!”.
Dopodiché passò oltre ignorandolo completamente. Quattro anni più tardi lo stesso Wojtyla volerà in Cile e sdoganerà il dittatore Pinochet, capo di una giunta sanguinaria, affacciandosi al balcone con lui per salutare la folla.
Nonostante abbia riportato indietro le lancette dell’orologio della Chiesa, Wojtyla passa per un suo modernizzatore: ma solo perché ha saputo usare abilmente l’approccio con i mass media e il feeling con i giovani, in particolare con quelli di Liberazione e Comunione, soprannominati enfaticamente “i papa boys”. Gli applausi dei mass media hanno però suscitato post mortem critiche al processo di beatificazione prima e di santificazione dopo, critiche per esempio espresse nel 2009 dal primate del Belgio ed ex arcivescovo di Bruxelles, monsignor Godfried Danneelsed: “Questo processo sta procedendo troppo in fretta. La santità non ha bisogno di corsie preferenziali. E’ inaccettabile che si possa diventare santi o beati per acclamazione”.
Il teologo e padre conciliare Giovanni Franzoni quando il 7 marzo 2007 è stato ascoltato per l’iter della beatificazione di Wojtyla non ha avuto peli sulla lingua:
“Il pontificato di Giovanni Paolo II è costellato di decisioni sue, o di organi ufficiali della curia romana, in particolare della Congregazione per la dottrina della fede, che hanno in vario modo punito la libertà di ricerca teologica […] Quale che sia stato l’intimo convincimento della persona Wojtyla, è un fatto che le scelte del Papa hanno mostrato alla Chiesa un comportamento che indicava come nemici quanti e quante avessero opinioni teologiche diverse dalle sue”.
Per essere dichiarato beato è necessario avere accertato – sia pure con metodi di parte esenti da verifiche terze – che il candidato alla beatitudine abbia compiuto almeno un miracolo. Per essere dichiarati poi anche santo bisogna avere compiuto almeno un altro miracolo. Di solito si tratta di guarigioni “inspiegabili”, perciò ritenute appunto miracolose. Qui le osservazioni da fare sono due. La prima: anche se io guarissi da un male incurabile dopo avere pregato o visto in sogno il Tal dei Tali – o meglio quello che io penso sia il Tal dei Tali, ma che in realtà è solo un sogno o un frutto della mia immaginazione – come si fa a dire che a concedermi il miracolo è stato lui e non un altro santo, oppure il Padreterno o Cristo o la Madonna? Forse che questi ultimi tre hanno l’obbligo di avvertirmi che sono stati loro? Seconda osservazione: è mai possibile che una volta fatto il miracolo, magari anche più d’uno, per superare l’esame ed essere promosso beato o santo, il nuovo festeggiato agli onori degli altari sparisca e di miracoli non ne faccia più? Il solo Wojtyla di santi e beati ne ha proclamati quasi 2.000 ( http://www.vita.it/mondo/religioni/beato-giovanni-paolo-ii.html ), nei 27 anni del suo pontificato ha polverizzato qualunque record dei suoi predecessori: ha infatti elevato agli onori dell’aureola più di quanti ne abbiano elevati tutti i papi degli ultimi cinque secoli! Ognuno promosso da Giovanni Paolo II all’aureola grazie a un miracolo per diventare beato e almeno un altro per diventare santo. Domanda: come mai di questi quasi 2.000 nuovi beati e santi wojtyliani non risultano nuovi miracoli dopo la promozione? Sembra quasi che si comportino tutti come quegli studenti svogliati che una volta superati a fatica gli esami per un diploma non sanno poi che farsene del “pezzo di carta”, motivo per cui lo appendono al chiodo. Stitichezza nei miracoli.
Nota non solo di colore. A prendere l’iniziativa per la proclamazione di un nuovo beato o santo sono di solito i suoi compaesani, amici, ammiratori e compatrioti. E’ vero che l’iter, piuttosto lungo, per arrivare alla proclamazione non è però gratuito? E’ vero che le spese le devono pagare coloro che hanno proposto il nuovo candidato? Ed è vero che in totale la spesa media ammonta a non meno di un milione di euro di oggi? Se così fosse, Wojtyla avrebbe fatto incassare al Vaticano poco meno di due miliardi di euro. Cifra di tutto rispetto.
Nei quattro secoli tra il 1588 e il 1988 sono stati creati 672 nuovi santi. Nessuno sa con precisione a quanto ammontino esattamente le migliaia di santi della Chiesa, l’unica cosa certa è che sono migliaia. Come mai non fanno più miracoli o se li fanno lo fanno col contagocce? Strano: il numero dei santi aumenta, ma non quello dei loro miracoli. Questa avarizia, decisamente poco santa, è davvero inspiegabile. E suscita non poca amarezza.
Ma veniamo a Wojtyla. Le cose poco commendevoli e per nulla degne di un santo o anche solo di un beato che gli si possono rimproverare sono varie. Qualcuno ha accennato alle sue responsabilità per il silenzio del Vaticano di fronte ai magistrati italiani impegnati a indagare sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno 1983, cioè sotto il suo pontificato. Il problema però non è solo l’ostinato silenzio vaticano dal sapore spiacevolmente omertoso. La responsabilità principale sono i ben otto appelli pubblici lanciati da Wojtyla a partire dal 3 luglio ’83 – meno di due settimane dopo la scomparsa – per avvalorare la pista del rapimento quando non c’era assolutamente nulla per sostenerla. Tant’è che il magistrato, Margherita Gerunda, era convinto si trattasse del purtroppo solito caso di violenza sessuale finito tragicamente. Le indagini venivano infatti condotte dalla squadra della questura di Roma che si occupa di omicidi. Se Emanuela fosse stata davvero rapita e fosse stata quindi ancora viva, con quegli appelli Wojtyla rischiava di spingere i rapitori a disfarsene. O liberandola o sopprimendola. E’ un fatto che non è stata liberata.
In ogni caso, quegli appelli hanno spinto le indagini sul binario morto del “rapimento”: vestito da rapimento politico prima, cioè per barattare la liberazione di Emanuela con quella di Alì Agca, il turco che nell’’81 aveva sparato a papa Wojtyla in piazza S. Pietro senza però riuscire a ucciderlo; e vestito da rapimento malavitoso dopo, come strumento della malavita forse non solo romana per farsi restituire i soldi prestati a Wojtyla per finanziare l’anticomunismo non solo nella natia Polonia, a favore del sindacato clandestino Solidarnosc. Come è ben noto, in ormai 31 anni di indagini condotte sulle piste del rapimento non s’è cavato un ragno dal buco.
Più di un giornale ha ricordato le disavventure giudiziarie del Banco Ambrosiano, fallito perché l’allora suo amministratore delegato Roberto Calvi, finito “suicidato” a Londra, aveva prestato una montagna di miliardi di lire al papa, tramite la banca vaticana IOR, per finanziare le attività anticomunista non solo in Polonia. Su questa faccenda è meglio essere più precisi.
La Corte d’Assise d’Appello di Roma nella sentenza del maggio 2010 sull’omicidio di Roberto Calvi ha scritto:
“Cosa Nostra impiegava il Banco Ambrosiano e lo IOR come tramite per massicce operazioni di riciclaggio. ll fatto nuovo emerso è che avvenivano quanto meno anche ad opera di Vito Ciancimino oltre che di Giuseppe Calò”. Chi sono Vito Ciancimino e Pippo Calò? Il primo è stato il sindaco mafioso di Palermo, protagonista della famosa trattativa Stato-mafia. Il secondo è passato alla storia come il cassiere della mafia utilizzato per il riciclaggio.
Dopo la Corte d’Assise d’Appello, il sostituto procuratore Luca Tescaroli: nel 2012 ha dichiarato che lo IOR
“ha avuto precise responsabilità in alcuni eventi e fra questi anche l’omicidio del banchiere Roberto Calvi”.
Ma per il papa che nel 1993 aveva sfidato la mafia lanciando ai mafiosi l’invettiva “Convertitevi!” Tescaroli ha in serbo un’accusa decisamente scomoda, riportata nel libro “Wojtyla segreto” dei giornalisti Giacomo Galeazzi e Ferruccio Pinotti:
“Se Calvi avesse messo in atto il manifestato proposito di riferire quanto a sua conoscenza, avrebbe svelato il canale di alimentazione del Banco ambrosiano, rappresentato dalle risorse finanziarie provenienti da Cosa nostra, e la destinazione dei flussi di quel denaro, ivi compresa quella del finanziamento del sindacato Solidarnosc (di cui ha parlato Salvatore Lanzalaco), e ai regimi totalitari sudamericani (ai quali fece espresso riferimento Calvi in alcune lettere dallo stesso sottoscritte). Finanziamento attuato nell’interesse di una più ampia strategia del Vaticano, volta a penetrare nei paesi comunisti dell’Est europeo e a congelare l’avanzata comunista nell’America Latina. Cosa nostra e, certamente, Calò non potevano accettare che emergesse e venisse rivelata agli inquirenti quella tipologia di attività illecita, volta a far convogliare flussi di denaro mafiosi in quelle direzioni, e l’attività di riciclaggio che attraverso il Banco ambrosiano veniva espletata”.
I soldi a Solidarnosc arrivano a palate fin dal 1980, anno della sua nascita, con il beneplacito della loggia massonica segreta P2, come ha chiarito il boss della P2 Licio Gelli:
“Nel settembre 1980 Calvi mi confidò di essere preoccupato perché doveva pagare una somma di 80 milioni di dollari al movimento sindacale polacco Solidarnosc, e aveva solo una settimana di tempo per versare il denaro”.
Come è ben noto, il fiume di quattrini dati da Calvi per supportare la politica interventista di Wojtyla non è stato più restituito, tanto che il banco Ambrosiano fallì e Calvi finì “suicidato”. E poiché l’alter ego vaticano del banchiere italiano era monsignor Marcinkus, dominus e angelo nero dello IOR, la magistratura italiana ne chiese l’arresto. Invano. Wojtyla non solo promosse Marcinkus anche governatore del Vaticano, ma con la scusa dei Patti Lateranensi gli permise infine di lasciare Roma nel 1997 e tornarsene negli Stati Uniti per trascorrevi una serena vecchiaia.
Partito Marcinkus, allo IOR la musica però non è cambiata. Per scrivere il libro “Vaticano Spa” il giornalista Gianluigi Nuzzi ha utilizzato l’archivio fornitogli dal sacerdote Renato Dardozzi, consigliere della Segreteria di Stato: migliaia di documenti segreti con i passaggi più imbarazzanti degli affari e intrallazzi dello IOR. Da tale banca è passata anche una robusta fetta della maxitangente Enimont (150 miliardi di lire, pari oggi ad almeno 150-200 milioni di euro), pagata dall’imprenditore Raul Gardini a politici e partiti dell’epoca.
In questi giorni è stata ricordata anche l’eccessiva indulgenza di Wojtyla verso Marcial Maciel Degollado, il fondatore dei Legionari di Cristo, istituzione molto apprezzata dal pontefice. Tanto che nel 1978 ha cestinato un esposto sui vizi di Maciel inviatogli da un dirigente dei Legionari di Cristo. Lo scandalo scoppierà comunque, quando nel 1997 molti ex Legionari accuseranno il fondatore del loro ordine di abusi sessuali. La benevolenza del pontefice verso Degollado non verrà però mai meno, Maciel infatti verrà sanzionato, blandamente, solo sotto il pontificato di Ratzinger.
Pochi sanno che nel 1989 i vescovi americani hanno spedito dal papa esperti di diritto canonico per chiedere di poter ridurre allo stato laicale i preti pedofili senza dover passare per l’apposito processo vaticano, ma la risposta di Giovanni Paolo II li lasciò gli inviati americani senza fiato: “No!”. E quasi nessuno sa che è stato Wojtyla a ordinare all’allora responsabile della Congregazione per la dottrina della fede, cardinale Ratzinger, di firmare e inviare nel 2001 ai vescovi di tutto il mondo il documento che imponeva di nascondere alle autorità civili qualunque caso di pedofilia del clero e anche di adescamento di adulti nel corso della confessione. Per quell’infelice ordine Ratzinger è stato in seguito accusato di ostruzione della giustizia da un magistrato del Texas. E si è salvato dal processo e dalla condanna solo perché, essendo nel frattempo diventato Papa e quindi capo dello Stato vaticano, l’allora presidente degli Stati Uniti, George Bush figlio, decise di concedergli l’immunità prevista per tutti i capi di Stato non in conflitto con gli Usa.
Stando così le cose, non sorprende che persino il Segretario di Stato del pontificato di Wojtyla, monsignor Angelo Sodano, nel giugno 2008 parlando della causa di beatificazione del pontefice si sia detto perplesso almeno riguardo “l’opportunità di dare la precedenza a tale causa, scavalcando quelle già in corso”.
Pare quasi che la fretta a dichiarare Papa Wojtyla prima beato e poi anche santo sia dovuta alla volontà di metterlo al riparo una volta per tutte da eventuali gravi accuse. E’ infatti evidente che lo studio approfondito del suo operato da parte di storici, giornalisti e altri investigatori potrebbe riservare delle sorprese. Anche sgradevoli.
I Papi finiranno con l’imitare gli imperatori romani che deificavano i loro predecessori?
CRIMEA ed EBREI
Anita ci ha segnalato che gli ebrei si preparano a evacuare la Crimea. Adesso si spiega il perché della politica occidentale demenziale sull’Ucraina/Crimea: far felice Netanyahu e Avigdor Lieberman con una bella iniezione di migliaia di ebrei in Israele. Tutti a rubare altra terra ai palestinesi! Ovviamente per diritto divino……
Così va il mondo…. A rotoli.
pino nicotri
Caro Signor Nicotri
Ammettiamo come punto di discussione che quel post qui sopra sia corretto. Sarebbe bello sapere come hanno fatto, Usa e Israele ha convivere Putin di far parte di questo complotto iniziato 7 anni fa con l’elezione del presidente filo russo adesso rifugiato in Russia per non essere arrestato per multipli atti criminali. La ringrazio in anticipo.
P.
Cara Sylvi,
Mi dispiace dirla che ho consultata la Befana e Babbo Natale (quello russo) e mi dicono che la Stampa ha ragione e lei ha il diritto di credo quello che piace a lei.
P.
Consultato
L’egregio Babele, professore di galline e asinelle, confonde i miei polli che sono dei robot specificamente costruiti per leggere e reagire a post con le galline che frequentano casa sua adatte a mangiare qualunque cosa che trovano per terra per produrre ove per la sua tavola.
Buon appetito.
P.
Ma da dove hanno preso i risultato del voto nella Crimea?
”
Questi numeri compaiono in un rapporto preparato dalla “Consiglio del Presidente della Russia per la Società Civile e per i Diritti Umani”. I dati sono comparsi brevemente nella giornata di lunedì sul sito ufficiale in lingua inglese della Presidenza russa.
Ci sono rimasti poco, ma alcuni media ucraini e americani, ad esempio la rivista Forbes, hanno fatto in tempo a vederli e a registrarli. E comunque il documento rimane nel sito, anche se solo in lingua russa. Forbes ne ha riportato anche alcuni brani in russo per provarne la veridicità.”
caro Pino,
il post di Anita, da quel che ho capito, non parla della Crimea, ma di Odessa e dintorni e questo cambia tutta la musica.
Odessa è giuridicamente Ukraina ma etnicamente abbondantemente russa.
La Crimea è sempre stata, anche giuridicamente, un’autonomia molto spinta.
Se sono ebrei di Odessa che si preparano ad evacuare si può logicamente supporre che, dopo la strage del 2 maggio u.s. perpetrata dai nazisti di Kiev, siano ora spaventati…perchè nessuno ha dimenticato le stragi di ebrei per mano di nazisti tedeschi e rumeni della IIGM.
Putin comanda da parecchi anni, ma gli ebrei di Odessa sono sempre rimasti a casa loro.
E’ di Kiev e dei suoi alleati che hanno paura!
un caro saluto
Sylvi
x Popeye
Sylvi crede solo in verita’ rivelate, ovviamente da fonti congeniali ad essa soltanto.
Si apprende oggi un’ altra rivelazione, gli ebrei di Odessa se la squagliano, proprio ora, dato che hanno paura degli ucraini!!!
Anche se gli ebrei denunciano l’ antisemitismo russo.
Poi la signora accusa altri di disinformacja o come si dice…
Money talks, caro Popeye, money talks. Si sa che sono un malpensante.
Preciso per altri che non ho mai messo in dubbio le eventuali doti pedagogiche della Sylvi, quali che esse siano, ne ho solo messo in evidenza la sua pedanticita’, ovvero il suo essere pedante. Caratteristica tipica di tutti gli insegnanti, elementari in particolare, in pensione in ispecie.
Ciao, Peter
caro Popeye,
la sua Fede nei giornali è commovente! La sua, non la mia!
Vorrei farle notare che la Crimea è diventata Russia praticamente a furor di popolo, con donne vecchi e bambini per le strade sventolando le bandiere russe.
Ora Forbes dirà che erano quattro gatti filo russi e che tutti gli altri erano nascosti! Dove non si sa!
Ma davvero dobbiamo credere a tutte le baggianate che raccontano giornalisti prezzolati che si guadagnano la pagnotta lustrando il padrone di turno?
Noi, in Italia, già ci sopportiamo Ala Friedman in tutte le salse e in tutte le televisioni.
Ci basta e ci avanza!!!
sylvi
Pedanteria….eh eh eh….
Nel caso Caino e Sylvi sperassero di trarre conforto
Peter
x Pino
Sono del tutto d’accordo col suo articolo, le beatificazioni di massa, e quelle di papi antitetici tra loro, fanno ridere o fanno scandalo, o lo farebbero se fossi credente.
Ma il suo articolo vale per quelli, e soprattutto quelle, come Sylvi.
Un saluto
Peter
x Peter
Dei suoi giudizi sulla mia professionalità non me ne importa un fico secco…per non dire altro!
Dovrei prendermela per dei giudizi che rispecchiano la sua vecchia mentalità barbogia, quella di un meridionale che trentanni fa aveva di tanto in tanto rapporti con vecchie zie cosiddette maestre che forse, come lei stesso ha scritto, non sapevano nemmeno leggere e scrivere, perchè dalle vostre parti confondevate normalmente una guardiana con un’insegnante?
Suvvia, suvvia, suvvia!!!
Sylvi
Ho letto con molto interesse l’articolo di Pino.
Risponderò! Ora vado a fare la nonna!
Sylvi
X Sylvi
Oh beh, detto da una mandata o dislocata ad ‘insegnare’ a militari analfabeti delle caserme…
Chissa” quali libri avranno aperto.
Peter
Dico ‘insegnare’ tra virgolette dato che dubito che a quell’eta’, in quelle situazioni da galera o caserma che dir si voglia, in quegli ambienti, si potesse mai insegnare nulla a nessuno.
Peter
x Sylvi.
Da notare che il Poppy si abbevera sulla fonte de Il Messaggero di Francesco Gaetano Caltagirone, ebreo e noto palazzinaro.
Quello che amava ripetere che ” con i giornalisti ci sono due possibilità: o li eviti o li compri”.
Non so se mi spiego…
C.G.
x Popeye
Israele è da decenni che fa in modo da far emigrare nel suo Stato quanti più ebrei possibile, anche creando situazioni poco gradevoli per le comunità sparse nel mondo. Si legga il libro “Un pericolo interno”.
Lei certo comprende bene che dichiarare cittadini israeliani tutti gli ebrei del mondo è da irresponsabili, perché a nessuno piace trovarsi in casa una intera comunità di persone che credeva fossero suoi concittadini e poi invece si scopre che sono cittadini di un altro Stato. Che direbbe lei e che direbbe Omaba se l’Iran dichiarasse di colpo cittadini iraniani tutti i musulmani presenti negli Usa?
A parte questo, Israele è impegnata con soldi e istruttori militari in Siria come lo era in Libia per favorire le ribellioni e rovesciare i governi e conduce, come gli Usa, una politica erstera che tende a complicare la vita nei Paesi mediorientali in modo da accrescere la propria presenza o influenza.
Un saluto.
pino nicotri
x Pino Nicotri
Caro Pino,
nel suo #1 lei scrive:
“Anita ci ha segnalato che gli ebrei si preparano a evacuare la Crimea.”
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Non credo di aver scritto ” Crimea “, si parlava dell’ Ucraina.
Andro’ a controllare….
Anita
A proposito di peste rossa; Grillo è tornato a una sua vecchia passione: il grottesco. Meglio: l’allegorico apocalittico.
Per attaccare il Pd ha resuscitato il Medioevo e la peste rossa, complice forse il luogo del suo comizio di ieri – Palermo – si è fatto ispirare da uno dei più bei quadri custoditi proprio in quella città e che illustrano la pestilenza del Trecento come punizione divina: il Trionfo della Morte di autore sconosciuto..
Non ci è bastato il fascismo, vent’anni di Berlusconi che ci hanno degradato a Paese di serie C. Non abbiamo raggiunto ancora il fondo? Gli elettori del M5S ora corrono dietro a un super condannato, cialtrone e impostore, pericoloso come il Berlusconi, che ultimamente lo nomina molto poco, come mai che i suoi demenziali insulti ora vengono scagliati solo contro Renzi e il Pd??. Ma perché è un fascista di vecchio stampo, ed un vile, insulta ed offende sempre ed unicamente la sinistra e il Pd, che sono l’unica forma politica in grado di risollevare le sorti di questo sfortunato Paese. Lui auspica la confusione ed il degrado, perché è là che il comico Grillo riesce meglio ad imbonire i creduloni. Mai dialogo con nessun politico, mai uno straccio di confronto, perché?, perché è tremendamente ignorante e teme di esser messo in difficoltà.
x Pino Nicotri
Nel mio #163 e #164 non ho fatto menzione alla Crimea.
Ma bensi’ alla Ucraina:
“Odessa, Ucraina ebrei Prepara evacuazione di emergenza
Anita
Caro Signor Nicotri,
Sono d’accordo che Israele cerca sempre di attirare ebrei di tutto il mondo, anche quelli neri dell’Africa. Non metto neanche in dubbio che possono sfruttare situazioni che favoriscono questa emigrazione. Pero’ presentare questa realtà, nel caso dell’Ucraina, come un complotto mi sembra esagerato.
Buona giornata.
P.
x Pino Nicotri
Allora il suo #1 si basa su cose NON scritte, non da me.
Forse lo dovrebbe o correggere o eliminare, compreso quello nell’articolo precedente.
Grazie,
Anita
PS –
“Che direbbe lei e che direbbe Omaba se l’Iran dichiarasse di colpo cittadini iraniani tutti i musulmani presenti negli Usa?”
Beh, l’Iran può dichiarare quello che vuole. Può anche farlo e rimpatriarli basta che pagano le spese loro. Ma dubbio che, se questo fosse il caso, i musulmani andassero nell’Iran dopo la loro esperienza della libertà Usa.
Un saluto.
Cara Sylvi,
Apprezzo il fatto che sono stato capace di farla commuovere. Mi domando: dove Sylvi prende le sue notizie? Dalla TV RT pagata e controllata da Ras Putin?
Come fa a sapere che la Crimea ha votato alla grande per sottomettersi al Ras Putin?
Devo ammettere mi vengono dei dubbi sulla sua capacita’ di leggere e capire la lingua italiana. Quello che io ho messo qui sopra dice che i numeri dei voti sono stati presi dal sito ufficiale russo per i diritti umani dalla Forbes e altri giornali. Poi magicamente spariti dopo un giorno alla putinese. Usando questi numeri la gente che hanno votato sono dal 30 a 50 % della popolazione e di questi tra il 50 a 60 % hanno votato a favore dell’orso russo. Questo vuol dire che, usando i numeri più alti a suo favore, che il 30% della popolazione hanno votato a favore non parlando che lo hanno fatto sotto una occupazione di un esercito da parte e STRANIERO. Usando i numeri a mio favore il risultato e 15%. Si veramente un ondata impressionante di voti ma non abbastanza per far impressionare i miei polli.
P.
Caro Peter,
Le cause di tutte le guerre hanno a che fare con l’economia ma ci sono eccezioni come quelle hitleriane e putinese. Mi domando perché il RAS Putin aveva bisogno di mettere sotto il suo dominio l’Ucraina? Dal punto di vista economico non c’e’ nessuna ragione. La Russia ha il dominio dell’energia in Europa e economicamente si stava rifacendo. Nessuno ha minacciato di togliergli l’uso delle base in Crimea. Insomma questa avventura e’ stata una follia del RAS Putin che ancora sogna una dominanza mondiale di vecchio stile russo.
Si money talks ma non in questo caso.
Un saluto.
P.
Poppy, se fossi in te ci andrei cauto quando parli di “occupazione di un esercito di parte e STRANIERO”.
Se comincio a ricordarti tutte le volte che gli US hanno occupato da STRANIERI paesi altrui, non la finirei più.
Ne convieni oppure devo farti la lista?
Così, tanto per svegliarti un pò, dato che a quanto sembra, stare sempre dentro un pollaio, quell’aria pesante ti appisola.
Come se non fosse bastata l’aria, altrettanto pesante, militaristico-patriottarda.
C.G.
x Popeye
Siamo d’accordo, ma money talks per l’Europa ed alcuni bloggers.
Cosa che io non condanno certo, dato che gli interessi sono interessi, ma bisognerebbe dire ‘ nin facciamo incazzare Putin perche’ gli affari sono affari’. Amen.
Peter
… un post sul tema Ucraina, ho letto questo commento e mi ha chiarito la situazione…
begbie • 3 ore fa
Non sono completamente d’accordo con Chiesa, Putin faccio abbastanza fatica a vederlo come questo benefattore dell’umanità che ha descritto però è indubbio che in questa situazione i russi (inteso come popolo russo) siano le vittime, quello che i neo-nazisti ucraini stanno cercando di fare alla popolazione russa è ne più né meno che un pogrom modello anni 30 del secolo scorso.
E comunque c’è un altra cosa da sottolineare, se adesso Putin e i suoi sono ai massimi dei consensi in Russia buona parte del merito è degli USA e della miopia della UE.
…
Non…..
Peter
Urca!
il Poppy ha fatto outing. Alla buon’ora, si è vegliato!
“le cause di tutte le guerre hanno a che fare con l’economia”
Meno quelle di Hitler e di Putin.
Quindi cominciando dalla Corea per finire (speriamo) all’ Afghanistan, passando dall’Iraq, furono questione di dollari?
Ma nò!
C.G.
… scusate ho dimenticato il link:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/07/russia-ucraina-chi-fa-propaganda-e-chi-la-subisce/975848/
x Popeye
Ma io non parlo di complotto per l’Ucraina. Dico solo che questa storia degli ebrei che vanno via, ammesso e non concesso che sia vera, chiarisce meglio alcune cose e cioè che dietro c’è anche lo zampiano Usa e Israele. Anche, ma non solo. Nel senso che Usa e Israele soffiano sul malcontento locale per trarne vantaggio. Si chiama anche “politica estera”, e ogni Stato fa il suo gioco. Che NON è mai pulito, purtroppo.
Riguardo il fatto che gli Usa (ma quindi di sicuro anche Israele) non tralasciano nessuna opzione, neppure quelle eversive e golpiste, per sostenere i propri interessi nel mondo, si legga le varie opziomi – da un accordo di pace serio all’invasione militare e al bombardamento da parte di Israele – fatte per l’Iran alla Casa Bianca dalla Brookings Institution e dal suo Saban Center for Middle East Policy. Lei certo sa che la Brookings è uno dei migliori think tank esistenti negli Usa.
E poi comunque c’è tutta la feroce esperienza del centro e sud America….
Un saluto.
pino nicotri
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Russian President Vladimir Putin says Russian troops have pulled back from the Ukrainian border, and is urging separatists in eastern Ukraine to postpone Sunday’s referendum on secession.
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Il presidente russo Vladimir Putin dice che le truppe russe hanno tirato indietro dal confine ucraino e sta esortando i separatisti in Ucraina orientale di rinviare il referendum di Domenica sulla secessione.
A.
x CG
E chi sei tu a darmi consigli?
Tu vai piano con il letame. Usalo per i fiori!
Poppy, ma quali consigli! Suvvia..
Provo soltanto a svegliarti dato che dormi.
C.G.
Caro Signor Nicotri
L’unica cosa che posso dire che in tutta la storia i più forti non sono mai attaccati o oppressi. E quelli che vogliono essere forti fanno quello che devono per ritenere la potenza. Tutti giocano a questa non piacevole partita e sicuramente non offrirò apologie sul fatto che l’Usa, almeno fine a questo punto, ha avuto più successi di altri. Questo forse pare un espressione prepotente ma è la verità. Anche la Russia e Cina fanno il loro sporco lavoro ma per qualche motivo a quelli che accusano l’Usa questo non conta. Forse è’ solo un caso che l’uva e’ acerba.
Un saluto.
P.
Vai a svegliare i tuoi fiori che tardano grazie al global warming e dagli da mangiare con il tuo letame che abbona.
Per qualche motivo il Ras Putin si è mantenuto con le minacce di invasione da quando il segretario della difesa Usa fece una telefonata al ministro della difesa della Russia. Adesso che i loro piani di usare i terroristi sembra fallita vogliono provare con la diplomazia. Vogliono un accordo Ginevra II. Ma vogliono i terroristi alla tavolo. Spero che i nostri incapaci capi Usa non cascano di nuovo nelle trappole putinesi.
Mammamia quanto sei indrottinato dalla propaganda!
Chissà con quale strumento ti hanno succhiato il cervello..
A proposito di usare terroristi, sempre se vuoi, posso postarti una sfilza di mascalzoni che negli anni avete usato e poi gettato.
Vuoi che comincio da Bin Laden oppure da Saddam Hussein?
Scegli tu, almeno resti sveglio.
C.G.
x Popeye
Caro P.
dal quel che sento, le forze militari Russe sono ancora ai confini, non si e’ mosso niente, al massimo hanno rimpiazzato un battaglione con un altro.
Questo da portavoci del Pentagono.
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Hai scritto: ” le cause di tutte le guerre hanno a che fare con l’economia”
Meno quelle di Hitler e di Putin”.
Mah….Mi sai dire allora cosa ne abbiamo tratto dalle ultime guerre o conflitti?
A dirti la verita’, mi sembra che nazioni che non hanno perso un solo uomo, sono quelle che ci guadagnano, vedi la Cina in Iraq.
Noi siamo stremati, veterani feriti come non mai, menomati per tutta la loro vita.
Combinati, oltre 48.000 militari, uomin e donne, sono stati fisicamente feriti nei recenti conflitti militari.
Oltre alle ferite fisiche, si stima ben 400.000 membri del servizio vivono con le ferite invisibili della guerra, tra cui combattere lo stress-correlato, depressione maggiore e disturbo da stress post-traumatico. (Uno di questi e’ mio nipote)
Un’altro 320.000 ha vissuto con lesioni traumatiche cerebrali durante il deployment.
Costo in USD…
“Secondo il Congressional Budget Office (CBO) rapporto pubblicato nell’ottobre 2007, le guerre degli Stati Uniti in Iraq e in Afghanistan potrebbe costare ai contribuenti per un totale di 2.400 miliardi dollari entro il 2017, quando contando gli enormi costi di interesse, perché il combattimento e’ finanziato con denaro preso in prestito.
Il CBO stima che il cartellino del prezzo 2.400 miliardi dollari a lungo termine per la guerra, circa 1.900 miliardi dollari di che sarebbe stato speso in Iraq, o $ 6300 per ogni cittadino degli Stati Uniti. ( da wikipedia)
Senza poi contare la sofferenza della nazione.
Tra parentesi, il petrelio che importiamo dell’Iraq e’ irrisorio e solo negli ultimi 3-4 anni. E’ quasi da scontare.
Ciao, Anita
….petrolio….
x Anita
Ho sempre pensato che US sia un grande paese benefattore che fa guerre per motivi umanitari e ci rimette tutto. Bravi, mi compiaccio.
Anzi, ci compiacciamo.
Comunque, con Putin occorre avere il polso fermo, su questo ho pochi dubbi.
Ciao, Peter
Cerca un buon medico che abbia il coraggio di dirti di che cosa soffri.
Signora Anita!
Perbakko, non ce la facevo..mette in discussione con siffatta lucida critica tanto da rimanere basiti, uno dei giochi preferiti della sua Nazione, cioè quello di organizzare guerre come si muove una foglia?
Lei è una kommmmmmmmmmmmmmmmmmmmunista!
“Kompagna Anita”, a dire il vero non suona per niente male.
( P.S.: glielo dico sottovoce…psssst… stavolta il Poppy, preso dalla delusione, tira il collo al primo pollo ruspante che gli passa tra i piedi…psssst…)
C.G.)
Cara Anita,
Senza dubbio e’ costo enorme. E cosi con tutte le guerre. Spero che questo costo umano e denaro non e’ un costo sprecato.
Abbiamo dato all’Iraq una grande opportunità per un governo democratico e giusto. E’ per loro di curarselo e mantenerlo. Spero che ce la fanno. Lo stesso vale per Afghanistan.
P.
Santifichiamo gli USA allora , amen!
Sant Popeye e beata Anita ,pregate per noi…!!
Amen
Anche se Anita rispetto a Popeye, mi sembra una Pacifista, che nel linguaggio popeiano starebbe per quasi Komunista.
Provvisoriamente si può togliere la beatificazione ad Anita, ma Pop Santo subito !
Caino
A Peter va invece il Nobel per l’economia, materia della quale si occupa da pochi “post”,ma già primeggia !
Scordato…
Egr sig Peter,
le farà piacere sapere, che non occorre essere laureati, per essere teste di “caxxo”,il dubbio viene invece(o viceversa), quando, leggendo certi “laureati”si comprende che una laurea può anche servire al caso nostro.
Lei mi pare che di lauree ne abbia due, o sbaglio ?
Caino
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-bd84d936-9e66-42eb-8b09-3af1cb947fa0.html
Una buona notizia,finalmente…
Popeye può sperare che a breve si possa riparare pure il suo neurone solitario !
Caino
E con questa speranza , buona notte a tutti !
x Caino
Ho come la sensazione che un bidet di acqua gelata potrebbe aiutarla.
Scusi la risposta, come dire, collaterale.
Peter