Pericoli in Israele per papa Francesco? Il contenzioso per la sala dell’Ultima Cena e le offese crescenti di coloni e ortodossi

Chissà se Papa Francesco nel suo imminente viaggio in Palestina e Israele riuscirà almeno a convincere il governo israeliano a restituire o comunque assegnare alla Chiesa il Cenacolo di Gerusalemme. Vale a dire, la sala sul monte Sion dove secondo la tradizione si è consumata l’Ultima Cena tra Gesù e gli apostoli. E dove da qualche anno gli atti di vandalismo e disprezzo sono in crescita. Come che sia, mancano meno di due settimane alla partenza del pontefice per la visita di tre giorni, dal 24 al 26 di questo mese, nella cosiddetta Terra Santa  e il barometro segna già tempesta. Il giornale Jerusalem Post, che certo non è di sinistra, parla del timore addirittura di azioni incontrollate da parte dei coloni, che il noto intellettuale e scrittore Amos Oz senza più mezzi termini ha definito  neonazisti ( http://www.jpost.com/National-News/Israels-senior-Catholic-cleric-Price-tags-poisoning-atmosphere-ahead-of-Popes-visit-351912 ).

I coloni hanno reagito denunciandolo “per odio razziale” e dichiarando in coro:

“Ci attendiamo che la polizia finalmente arresti Amos Oz” ( http://www.jpost.com/National-News/Settlers-file-police-complaint-against-Amos-Oz-for-incitement-to-racial-hatred-351902 ).

Ma a lanciare l’allarme è soprattutto il patriarca latino di Gerusalemme, monsignor Fuad Twal, vale a dire il massimo rappresentante della Chiesa cattolica in Israele e Palestina, che si è lamentato con alcuni visitatori e cronisti:

“Stiamo assistendo a un’ondata di atti estremisti che avvelenano l’atmosfera di coesistenza e di cooperazione. In particolare ora che siamo in procinto di accogliere il pontefice”.

Monsignor Twal si riferisce ai “price tag”, come vengono chiamati in gergo gli atti di violenza e vandalismo degli estremisti e dei coloni. Nei giorni scorsi una chiesa è stata imbrattata a bella posta anche con scritte ingiuriose: cancellate, sono ricomparse.

L’impunità che di fatto protegge questi gesti ha spinto un estremista a firmare con nome e cogmome una lettera di minacce inviata alla sede del vicariato patriarcale di Israele, retta a Natareth dal vescovo Giacinto Boulos Marcuzzo. La lettera tra l’altro intimava ai cristiani di andarsene al più presto da Israele. Averla firmata ha reso però gli vitabile l’arresto del suo autore.

“Ma noi qui non siamo stranieri, i cristiani sono i figli di questa terra. Abbiamo il diritto di proseguire la nostra missione”.

ha commentato il vescovo Marcuzzo.

I maggiori indiziati per gli atti di vandalismo e per le minacce sono gli ebrei ultraortodossi, che non si limitano più a colpire chiese e moschee, ma ormai anche gruppi pacificisti israeliani e addirittura basi dell’esercito. Al punto che il procuratore generale dello Stato, Yehuda Weinstein, ci ha tenuto a ricordare che

“in particolari violazioni di legge, dove ci sia notizia ed evidenza amministrativa di coinvolgimento in crimini d’odio, è consentito trattenere sospetti per un periodo esteso sotto detenzione amministrativa senza processo”.

Per il ministro della Pubblica Sicurezza, Yitzhak Ahoronovich, e per quello della Giustizia, Tizpi Livni, i ‘price tag’ sono dei veri e propri atti di terrorismo, e pertanto i loro autori sono da considerare terroristi e come tali vanno trattati.

Chissà se Papa Francesco a Betlemme andrà non solo in visita alla basilica della Natività, sorta sulla mangiatoia dove secondo la tradizione è nato Gesù, ma anche a dare almeno un’occhiata al Campo dei Pastori, dove secondo la Chiesa gli angeli annunciarono ai pastori la nascita fatidica. Se ci andrà, vedrà che è ridotto a un campetto anonimo, stretto tra ristoranti e un albergo, ma soprattutto vedrà come la grande colata di cemento della colonia sulla collina di fronte pare una enorme valanga che sta per investire e sommergere la stessa Betlemme. La radice cioè del cristianesimo. Ormai inglobata dagli israeliani nel comune di Gerusalemme, come ne fosse un sobborgo.

Se il nugolo di palazzine della colonia di fronte al Campo dei Pastori sembra una metafora della volontà di rivincita di certo ebraismo nei confronti del cristianesimo, l’attuale primo ministro Benjamin Netanyahu non ha gradito che il 29 giugno 2012 l’Unesco abbia dichiarato la Chiesa della Natività e la via dei Pellegrini di Betlemme  “patrimonio dell’intera umanità”.

“E’ una decisione totalmente politica, che danneggia gravemente la convenzione Onu e la sua immagine”,

è stato il molto risentito commento di Netanyahu, contrariato perché la Palestina, pur non essendo ancora riuscita a essere riconosciuta come Stato, ha i suoi primi due siti storici protetti. E che siti!

Checché ne dica il capo del governo israeliano e credenze religiose a parte, è strano o, meglio, grave che non siano stati dichiarati patrimonio dell’intera umanità il  Golgota, il luogo ritenuto il sepolcro di Cristo, la Via Crucis, il monte degli Ulivi e il luogo del fenomenale discorso della Montagna.

Qualche anno fa sono stato a Gerusalemme e ho colto non poche lamentele e accuse da parte dei frati cattolici della locale Chiesa Latina:

“Israele, oltre a una incessante pressione sui palestinesi per spingerli a emigrare, rende difficile la vita ai vari luoghi santi del cristianesimo non solo qui a Gerusalemme, ma anche nell’intera Palestina e Israele. Si direbbe che vogliano recidere le radici storiche del cristianesimo, impadronendosi dei principali luoghi simboli così come vorrebbero fare con la Spianata delle Moschee e hanno fatto con molte moschee, poi demolite”.

E il malumore dello stesso monsignor Twal nei confronti di Netanyahu è già esploso nel marzo di due anni fa ( http://vaticaninsider.lastampa.it/documenti/dettaglio-articolo/articolo/terra-santa-holy-see-tierra-santa-twal-13452/ ). All’epoca, monsignor Twal alla Radio Vaticana ha sottolinea che la Terra Santa ha

“un bisogno spirituale, quello di una vera e propria integrazione tra le diverse religioni, nel segno del rispetto”.

Motivo per cui il monsignore dalla stessa radio ha lanciato un appello:

“Togliamo i muri visibili, togliamo i muri nei cuori degli uomini, i muri della paura, dell’odio, dell’ignoranza. Speriamo che un giorno questa integrazione possa arrivare”.

Per parte sua, la Congregazione per le Chiese Orientali aggiunse che la cosiddetta Terra Santa

“è un patrimonio mondiale di spiritualità, e soprattutto per il mondo cristiano rappresenta un bene il cui valore è ineguagliabile: lo sanno bene i milioni di pellegrini che ogni anno raggiungono i Luoghi Santi. Pregando e confrontandosi con il Vangelo visibile, riscontrabile tra quegli scenari e leggibile su quelle pietre, ritornano nelle loro comunità arricchiti da una esperienza irripetibile e unica. Gerusalemme merita uno spazio privilegiato nel cuore di ogni credente”.

Chissà se Papa Francesco riuscirà a risolvere il contenzioso con le autorità israeliane per quanto riguarda il possesso e la gestione del Cenacolo di Gerusalemme, sul monte Sion, dove secondo la tradizione è avvenuta l’ultima cena di Gesù con i 12 apostoli.  Luogo santo per il cristianesimo, il Cenacolo è l’oggetto di una trattativa giuridica senza fine con Israele. Nel 1333 il sultano mamelucco ha venduto la sala dell’Ultima Cena ai reali di Napoli Roberto d’Angiò e Sancia d’Aragona, che la affidarono alla Custodia di Terra Santa. I turchi la confiscarono nel 1551 e la diedero in gestione a una famiglia musulmana, i cui discendenti però sono fuggiti a causa della guerra del 1948. Gli israeliani hanno potuto così dichiararla “proprietà di assenti”, dandone la gestione al dicastero degli Affari religiosi. Dopo il 2000 il Vaticano ha chiesto sommessamente al governo israeliano di prendere in considerazione l’ipotesi della restituzione alla Chiesa. Ma ma gli israeliani hanno fatto orecchie da mercante con la motivazione che dopo tante peripezie è arduo stabilire a chi appartenga qualla clamorosa sala.

Intanto gli atti vandalici non si fermano. Oltre alle scritte “Morte ai cristiani” et similia, orinare per sfregio sul muro esetrno del Cenacolo è ormai prassi comune da anni ( http://www.agerecontra.it/public/press20/?p=11243 ).

Riuscirà Francesco là dove hanno fallito i suoi predecessori? Certo non capita in un bel momento, anche perché il presidente della repubblica israeliana, Shimon Peres, pochi giorni fa ha lanciato contro Netanyahu, che vuole abolire la figura del Capo dello Stato, un attacco senza precedenti:

“Netanyahu mira a trasformare Israele in una dittatura” ( http://www.jpost.com/Diplomacy-and-Politics/Peres-blasts-Netanyahu-bid-to-curb-presidents-powers-He-wants-a-dictatorship-in-Israel-351968 ).

Non resta che augurare a Francesco “buon viaggio!”.

576 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Anita
    Anita says:

    x Popeye

    Qualche anno fa due dei miei servizi di sicurezzza segnalavano la provenienza degli attacchi sulla rete del Nord Est America.
    Impressionante, migliaia di hits al minuto o al secondo, il 90% provenienti dalla Cina.
    Non lo so spiegare bene in Italiano, sono sicura che tu sai di cosa parlo. Uno dei miei servizi era McAfee.
    Eravamo letteralmente bombardati, 24/7. I loro computers registrano automaticamente, non stop.
    Molti hits avevano la potenzialita’ di inserire viruses, prendere controllo dei computers personali, e regalini del genere.

    Bye,
    Anita

    Piu’ di recente l’India sta seguendo l’esempio della Cina.

  2. Popeye
    Popeye says:

    Per il cornuto leopardo,
    I fatto che non ricordo il suo nome ti dice la sua importanza nel mondo moderno.
    Per studiare lasciamo stare. Ma se serve che contrastiamo quello che io ho studiato e quello che tu hai studiato si può fare. Fammi sapere!

  3. Popeye
    Popeye says:

    Cara Anita
    Ha spiegato abbastanza bene. Forse il cornuto leopardo ha bisogno di farselo spiegare con una bacchetta alla vecchia maniera. Mah!
    Il fatto che la Cina ha spiato e’ ovvio. Basta guardare il loro nuovo caccia che e’ un copione del F35. Fara la stessa fine del copione russo del super jet britannico/francese adesso messo al suo eterno riposo.
    Take care.
    P.

  4. Popeye
    Popeye says:

    Devo essere d’accordo, Lieberman e’ un cannone sciolto su una nave in un mare minaccioso. Dell’altra parte sono molto cauto a cascare di nuovo in una messa in scena come la esecuzione del padre e figlio della vecchia intifada sotto il ex-terrorista Arafat.
    Aspetto il risultato dell’indagine.

  5. Popeye
    Popeye says:

    Per il cornuto leopardo,
    Molti di questi avvocati lavorano su una percentuale che la gente che rappresentano hanno firmato come contratto. L’avvocato fa la causa se vince prende la percentuale (tra il 35 a 40%) e se perde tutte le spese per la causa le paga lui. Informati ignorante!

  6. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x286-287
    Vediamo un po’ di ragionare….
    Intanto Israele e’ uno Stato di diritto e democratico…
    Non si puo’ parlare bene della giustizia Israeliana solo quando conviene..per esempio Olmert…..
    il caso e’ un problema interno Israeliano … Israele e la giustizia Israeliana non ha bisogno di insegnamenti come ben sappiamo..
    ne ha bisogno di sollecitazioni esterne ….ne ha abbastanza dai pacifisti Israeliani…..sappiamo ancora che il Ministro della Difesa Yaalon ha dichiarato che sara’ aperta un’ inchiesta per accertare i fatti…SOLO questo dovrebbe essere gia’ abbastanza da tappar bocche..
    mentre il ministro degli Esteri Avigdor Liberman ha attaccato come ipocrisia …non SOLO la richiesta americana ma ANCHE quella europea…
    … a ragione direi….Israele non e’ un bambino discolo da redarguire…
    ed e’ tra l’ altro umiliante sentirsi trattati come irresponsabili…quando sappiamo benissimo che l ‘ IDF e’ l’esercito che sul piano morale e’ il migliore del mondo,…
    fatti del genere durante delle dimostrazioni succedono in tutto il mondo ….qualche tempo fa’ anche in Italia e non solo una volta….non vedo dunque …perche’ quando si parla di Israele …si grida subito allo scandalo…..
    Liberman ha solo detto che Israele non ha bisogno di una richiesta americana per indagare sui fatti….dirlo…mi sembra lecito…o no?
    L’IDF per altro ha negato l’accusa e ha insistito che ha usato solo proiettili di gomma durante la rivolta …. ANCHE la polizia militare sta conducendo un’indagine aspettiamo almeno la conclusione delle indagini prima di gridare al ladro…o no?
    Liberman non ha nemmeno torto…quando dice che ci si inalbera per due morti…quando non si capisce bene ancora quello che e’ successo e le indagini sono in corso…ma non c’ e’ nessuna pressione internazionale alla Siria per le circa 170.000(centosattantamila) persone che sono state uccise in quel paese…omicidi mirati nel vero senso della parola…..per esempio Hamas ha giustiziato due uomini nella Striscia di Gaza dopo averli accusati di spionaggio a favore di Israele … senza un avvocato e senza un processo equo …. non si e’ vista ne’ sentita alcuna richiesta internazionale per indagare su questo caso…nemmeno tra i Palestinesi stessi…
    …pero’ guarda guarda…in Israele non e’ cosi…
    Come mai? Qualcuno se lo ha mai domandato?
    Liberman ha concluso il suo intervento dichiarando che:-
    “Noi indagheremo su questo evento e’ un nostro obbligo…obbligo e codice morale della IDF” …
    Rodolfo

  7. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Poppy…poppy..
    si da il caso che il fatto di quella povera vecchietta lo ricordo benissimo, non sono sicuro sulla cifra, ma so che se ci si mette di mezzo un certo avvocato Fagan, merigano-merigano che di più non si può, il tutto diventa ovvio, certo, lampante, evidente, sicuro.
    Scippo, per dirla breve.

    C.G.

    A proposito degli svizzeri, non sono tutti banchieri criminali. A te (che la fai sempre fuori dal vaso anche quando non dormi) non piacerebbe che si dicesse che l’ameregani presi in toto sono tutti dei codardi genocidi e allevatori professionisti di terroristi.
    Anche perchè non è vero come non è vero che gli svizzerotti stiano tutti lì a contarsi i soldi di chi evade il fisco oppure fondevano l’oro delle dentiere degli ebrei per farci dei marenghi.
    E a proposito di banche criminali, negli US e tutte US DOCG, ne avete avute a canestri.
    Quindi di che cosa stai parlando?
    Il bue stanco che da del kornuto a un leopardo?
    Suvvia, rimettiti a nanna, almeno non danneggi te stesso in fatto di credibilità.

    C.G.

  8. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x287Nicotri
    I servizi di sicurezza israeliani hanno deciso di adottare misure amministrative per impedire che alcuni giovani coloni estremisti creino disordini e provocazioni durante la prossima visita del pontefice in Israele…
    =
    Mi sembra logico…ma non saranno solo quelle le misure che prenderanno….ce ne saranno altre…molto piu’ complicate…
    quelli fuori di testa esistono in tutti i paesi del mondo …e ce ne accorgiamo ogni giorno…
    e’ estremamente difficile…per non dire impossibile che possa accadere qualcosa al Papa in Israele.
    So’ di certo…perche’ ho imparato a conoscere certi umani…che son peggio delle bestie… che si augurano di cuore che magari il Papa morisse in Israele a causa di un attentato terrorista da parte di qualche pazzo ultraortodosso…come e’ stato con Rabin.
    Ma non preoccupatevi…non succedera’…
    Israele vegliera’ su Papa Francesco
    Rodolfo

  9. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “Molti non si aspettavano la visita di papa Francesco, in primo luogo per i problemi logistici che poneva in relazione alla visita al Muro del Pianto.
    Le autorità religiose che amministrano il Muro non desiderano che la visita del papa turbi la quotidianità della preghiera.

    Ogni arrivo di un Capo di Stato, però, turba necessariamente la quotidianità, e in questo contesto si percepisce un rifiuto che va al di là della paura di “fastidi”.

    (Il docente della Pontificia Università Gregoriana David Meyer, Rabbino)

  10. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Il problema e’ caro cg….che finche’ sulla terra gironzolano gente come te non si sara’ pace in questo mondo….
    quando quel Rabbino sostiene che…”La nostra tradizione religiosa Ebraica e’ capace di grande bellezza, ma anche di generare violenza e abomini, rifiuto e odio”.
    …parlava anche della gente come te….religiosi o no…che son capaci solo di generare sospetti e odio.
    E dunque …non avresti dovuto estrarre dall’ articolo solo quello che per te e importante …per i tuoi sporchi scopi…una persona onesta non si comporta cosi….se e’ interessata ad una giusta soluzione per tutti….
    Per cui….faccio un copia e incolla di quello che manca di quella intervista al Rabbino Meyer:-

    C’è invece tutta una fascia di popolazione che prova una grande curiosità per questa visita. Prova curiosità per questo papa, diverso per il suo modo di essere.Dall’altro lato, è la prima volta che c’è un papa che ha un amico rabbino: il rabbino Skorka, che lo accompagnerà nella sua visita.

    L’aspetto molto interessante è che il rabbino Skorka non è né ortodosso né israeliano. Questo significa molte cose, ad esempio che è possibile accedere all’ebraismo per una via diversa da quella dell’ortodossia e da quella di Israele.

    C’è quindi una vera curiosità da parte del mondo ebraico e di una parte del popolo israeliano per questa amicizia con il rabbino Skorka.

    E il fatto che lo accompagni in Terra Santa dimostra che il papa non attende passivamente di entrare in relazione con l’ebraismo attraverso lo Stato di Israele: ha un rapporto con l’ebraismo stabilito da molto tempo, il che è inedito.

    Il papa suscita interesse per la sua capacità di comprendere l’ebraismo attraverso i propri mezzi, le proprie amicizie e la propria storia.
    Rodolfo

  11. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    ieri e anche oggi , mentre difendevo i rubinetti dell’acqua in giardino dall’assalto dei nipoti, pensavo alla faccia soddisfatta del tuo nipotino Xavier con il tubo dell’acqua in mano. E’ proprio vero che i bambini sono uguali sotto ogni cielo.
    E’ un magnifico bambino!
    Spero che Xavier venga di tanto in tanto anche a casa tua a fare i giochi dell’acqua.
    Hai ragione a scrivere che con la bella stagione il tempo per restare al PC è sempre meno. Ora ho anche aumentato le ore di ginnastica per aiutare le gambe a funzionare bene. Mi giova , ma le ore libere da impegni sono sempre meno.
    Avrei argomenti per scrivere sul blog, cercherò di farlo, anche se su alcuni forse non sono in sintonia con te e Popeye…ma forse dovremmo tutti “pensare diverso” perchè il mondo cambia e noi, nonostante l’età, dovremmo cercare di seguirlo.

    Non ho mai dimenticato , era la fine degli anni cinquanta, che mio nonno andava al bar a vedere la televisione, non c’era nelle case allora,…e una volta mi disse: – spiegami perchè io non riesco a seguire tutte le notizie del telegiornale!-
    Gli risposi: – nonno, i giornalisti non riesco neppure io a seguirli su quello che realmente intendono raccontare.
    Se abbiamo un problema…siamo in due!-
    Ancora oggi ho problemi a seguire la “verità” dei giornali.

    Un caro abbraccio
    Sylvi

  12. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    ” ”La nostra tradizione religiosa Ebraica e’ capace di grande bellezza, ma anche di generare violenza e abomini, rifiuto e odio”.

    Quello che si sta dicendo da sempre, ovvero che ci sono tradizioni religiose che generano violenza, rifiuto e odio.
    Sembra una frase del psicopatico qui sopra verso gli odiati musulmani mentre invece è diretta a una certa fascia di mascalzoni falsificatori del passato, del presente e certamente del futuro.

    C.G.

  13. sylvi
    sylvi says:

    Per riprendere il concetto del “pensare diverso”, mentre si discute sul Blog di questo , quello e quell’altro!
    …mentre si parla di gas che, indispensabile per l’energia dell’Europa…mentre l’Europa fa la gradassa con la Russia credendola ancora una ininfluente Nazione di incivili, falliti , sepolti da una disfatta economica e sociale…
    mentre anche l’America ragiona allo stesso modo, e Popeye mi dà ragione…
    …nel frattempo la Russia sigla ,ieri, un trattato TRENTENNALE con la Cina, per la vendita di gas nelle misure di 38 miliardi di mc all’anno …una cosa come 300ml di euro, all’anno!
    Questo significa che sia la Russia che la Cina risolvono una grossa parte di trasferimenti di energia- ricchezza.
    Significa che una grossa fetta di ricchezza si sposta ad Oriente.
    Significa che la Russia non è strettamente legata al commercio con l’Europa!
    Significa che l’Europa resta ” con il pampalugo in mano”…sempre in attesa delle pipeline oltre Atlantico!!!
    Significa soprattutto che la Russia può chiudere i rubinetti all’Ukraina, e quindi all’Europa ,che tanto si è spesa e si spende per far entrare l’Ukraina nella Ue; cani e porci, ukraini e russi…ribadisco..senza studiare le storia e la geografia!
    Putin sarà anche un dittatore, sarà anche tutto quello che volete…ma lui bada al sodo, all’interesse della sua Nazione.
    E l’Occidente così civile, così avveduto, così democratico…farebbe bene a prenderne atto!

    Poi possiamo, un’altra volta, discutere sulla priorità del Diritto delle Nazioni, piuttosto che sul Diritto dei Popoli… o viceversa ….è un argomento interessante, che riguarda l’intero Mondo e penso che sarà un argomento che impegnerà i nostri figli e i nostri nipoti!

    buonanotte a tutti.
    Sylvi

    Ps: x Caino e Uroburo
    Potreste muovere il pollice, l’indice e il medio …e anche qualche neurone in più per dar vita ad altri argomenti che non siano i soliti! Notte!

  14. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Trovato il legale Edward Fagan:

    Lawyer Edward Fagan is disbarred in N.J. for misusing Holocaust victims’ funds– anno 2009

    By Mary Fuchs/Statehouse Bureau The Star-Ledger
    on June 24, 2009 at 8:02 PM, updated July 14, 2009 at 9:18

    TRENTON — Only a few years ago, Edward Fagan was a world-renowned lawyer for the underdog, brash and audacious enough to take on Swiss banks and even whole countries to win judgments for Holocaust survivors and victims of South African apartheid.

    This week, the Supreme Court announced he was barred from practicing law in New Jersey, completing one of the steepest falls from grace in the state’s law community

    http://www.nj.com/news/index.ssf/2009/06/the_lawyer_who_represented_hol.html

    =======

    Si tratta di un individuo, non di una nazione, di una banca, etc….
    Il fatto che l’avvocato sia “meregano” non c’entra niente.

    I piu’ disonesti avvocati e politici nel mio Stato sono Italo-Americani, non tutti, ma ne abbiamo la reputazione…che poi riflette su tutti gli Italo-Americani, cosi’ come la Mafia.

    Pero’ quando vengono pescati…vanno in galera.

    Lei un tantino di mentalita’ piccolina, forse e’ l’aria di montagna.

    Anita

  15. Popeye
    Popeye says:

    Caro Rodolfo,
    Su Liberman non siamo proprio d’accordo. Posso dire che non mi meraviglia che Assad ha ammazzato tutta quella gente. Me l’aspettavo. Pero non mi aspettavo, se e’ vero, che i soldati israeliani farebbero tira a bersaglio con gente che non sono armate. Usando la Siria e’ una difesa che mi aspettavo dal cornuto leopardo ma non da te. Un male non cancella un altro. Il fatto che Liberman si e’ urtato perché l’Usa ha richiesto un indagine con trasparenza e poi rispondendo chi siete voi a chiedere questo ecc. non mi va giù. Chi siamo noi? Siamo gli stessi che abbiamo salvato lo stato di Israele nella guerra del 1973 quando Israele aveva finito tutte le munizioni e l’Usa sotto Nixon venne al riparo. Siamo lo stesso paese che da’ Israele miliardi di dollari di aiuti ogni anno. Siamo lo stesso paese che sta al fianco di Israele in ogni situazione. La questione non e’ chi siamo noi ma chi cacchio e’ questo Liberman!
    Un saluto.
    P.

  16. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    sono di ritorno felice come una Pasqua….

    Ho comprata una bella pianta di Hibiscus, sono anni che ci sono tentata, ma il pensiero di avere un’altra pianta tropicale da conservare per i lunghi inverni, mi faceva perdere il desiderio.

    Oggi mi sono trovata di fronte a dei magnifici fiori, grandi, di un colore splendente, non ho esitato per un momento; love at first sight!

    Ho anche rimpiazzata la mia amata Mandevilla, mi e’ morta quest’inverno.
    I fioristi-giardinieri hanno perso molto, l’inverno e’ stato duro e molto lungo.

    Ho ancora il riscaldamento acceso…e siamo quasi alla fine di maggio.

    Il nipotino…e’ un tornado, e’ senza freni e la mamma ride.
    L’ultima volta che e’ stato qui mi ha sconbussolata la casa, benche’ fosse con la mamma, la nonna (mia nuora), lo zio (mio nipote Alan). Mi ha perfino causato un corto circuito…

    E’ un tesoro…..in fotografia. Non scherzo!

    Ti abbraccio,
    Anita

    Alan era molto arrabbiato con sua sorella…ma lei ride e sta seduta.
    Al mio fermo NO, l’angioletto mi risponde: Shut up Noni, put your butt down.
    Slang per ( Stai zitta Noni, metti il sedere sulla sedia)

  17. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Mia cara e diletta signora,
    rispondevo al Poppy che insinuava che tutti gli svizzerotti siano dei ricettatori di denaro evaso oppure sporco. Il che NON è vero.
    E d’acchitto gli facevo notare (e lo faccio notare anche a lei notoriamente miope se non addirittura strabica) se gli piacerebbe se la gente pensasse che TUTTO il popolo US siano dei codardi aggressori, dediti a smembrare Paesi che non si allineano alla loro mentalità violenta, causando mattanze ingiustificate, allevando puzzoni criminali per poi, quando dopo averli usati e non servono più ai loro sporchi interessi, li dichiarano “terroristi” tout court.

    Deducendone, sempre mia diletta, che per PRIMA cosa bisognerebbe guardare in casa propria.
    Il che dovrebbe essere la cosa da attuare più semplice e onesta se non si vuol passare per imbecilli dopati dalle propagande da qualunque parte esse provengano.

    Se mi sono spiegato e lei ha capito il senso, bene. Altrimenti lei la pensi pure come le pare, per quanto mi riguarda non c’è nessun problema.

    P.S. Vivo in un altopiano, Come al solito lei scrive menate senza capo nè coda.

    Buona giornata.

    C.G.

  18. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Popeye

    Che è Lieberman? Se non temessi di offendere la merda direi che è una merda. Di sicuro ha qualcosa di simile ai nazisti almeno quando propone, da anni, di “trasferire” – cioè deportare – fuori Israele e Palestina tutti i palestinesi e gli arabi israeliani, cioè più o meno 4 milioni di esseri umani. Lieberman fa emergere il lato oscuro, fascista, simil nazista e antisemita di una fetta del sionismo.
    Un saluto.
    pino nicotri
    p. s. L’indecente Lieberman è anche un baro: con la scusa del “diritto al ritorno” ha fatto arrivare in Israele migliaia di russi cristiano ortodossi spacciandoli per ebrei.

  19. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Che lei si permetta di affermare che Cerutti Gin, o chiunque altro di questo forum, è “capace solo di generare sospetti e odio” è la più eclatante conferma della inciviltà, supponenza e maleducazione che la caratterizzano. Doti delle quali lei ha peraltro già dato ampia conferma. È sicuro che quel rabbino non si riferisse invece ai tipi come lei?
    Se commento le sue porcherie è solo per rispetto verso gli altri forumisti, so bene che rivolgersi a lei è fiato sprecato, tempo perso, malamente perso. I tipi come lei vanno semplicemente evitati e ignorati.

  20. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Pino.
    Esatto. Quel rabbino si rivolgeva proprio a questa gente che sono i peggiori testimoni del popolo d’Israele.
    Non sono tutti mascalzoni talmudiani, l’ho capito e vissuto anche se soltanto per un paio di mesi, in prima persona.
    Abito da anni a fianco di un ebreo, persona splendida che prenderebbe volentieri a calci nel sedere siffatti personaggi.

    Bene ignorarlo anche perchè genera disgusto, perlomeno a me e per quanto mi riguarda.
    Anche pena, ma lasciamo perdere.

    C.G.

  21. Linosse
    Linosse says:

    Cara Sylvi 303
    Se la vera volontà fosse quella di diffondere democrazia e non quella di “esportarla”, da parte degli U$A, con le conseguenze che conosciamo, era meglio concentrare gli sforzi sullo sviluppo del mondo e dei popoli e conseguentemente sulla volontà di pacificare il mondo , perché lo sviluppo e la pace sono valori coincidenti.
    Invece per l’ennesima volta ,adesso in Ucraina,prevalgono gli interessi dei soliti noti che però hanno trovato un’osso duro da masticare e mandar giù.Con tutte le critiche che si possono fare su Putin e le sue scelte si deve ammettere che sta giuocando bene le sue carte,le sanzioni alla fine si ritorceranno contro chi le ha promosse(intanto ha venduto e bene il gas alla Cina);con il gas o senza la Ucraina si troverà sola nel fronteggiare una economia che con l’inverno sarà più rigida anche se sorretta da finanziamenti ammeregani e europei che ,compromessi e danneggiati con la crisi del ‘2007 venuta dagli U$A, spiati senza remore dagli “alleati”ammeregani non riescono a trovare una voce comune per risolvere il serio problema dell’Ucraina che abbiamo qui a poca distanza dai nostri confini e non lontano su un’altro continente come gli “arrivano i nostri”sempre pronti a menar le mani per “esportare democrazia”(con i conseguenti disastrosi risultati ben conosciuti)insieme ai cugini hooliganalbionici,anche loro a buona distanza.
    Quando apriremo gli occhi noi europei ,premio Nobel per la pace(per quello che vale ora questo premio Nobel)e cominceremo a fare i nostri interessi e non quelli degli ammeregani ?
    Non è forse vero che grazie a questi ultimi 60 anni abbiamo avuto la fortuna di un florida realtà anche abbastanza distribuita?
    Intanto ,per rimanere nell’ambito nazionale,ci troviamo(già eravamo abbastanza nella merda come inquinamento nostrano)con la merda alla bocca per tutte le ulteriori schifezze delle innumerevoli basi degli “alleati” ammeregani che ci regalano(questa volta,solo questa!) senza interessi
    L.

  22. Caino
    Caino says:

    Letto e riportato..questioni di costume..!

    Alla seconda o alla terza birra,al bancone del Bar o in fondo alle macchinette,c’è sempre qualcuno che scioglie la lingua e ha soluzione per tutto,dal calcio mercato al taglio della spesa pubblica.”Se solo ci fossi io…” e giù con i rimedi miracolo : schierare tre punte,punire la squadra in ritiro,uscire dall’euro e tornare alla lira,mandare tutti in galera e buttare la chiave,mettere i dazi ai cinesi e ricacciare gli immigrati ai loro paesi: LA SPECIE è UNIVERSALE,nella variante vociante dello spaccamontagne o in quella MOLESTA del TIPO DAL FIATO ALCOLICO che pretende attenzione,fissato nelle sue OSSESSIONI…..

    Commento personale Cainico .

    Naturalmente il pezzo riportato ,continua , ma per sfizio ho solo voluto qui riportare, la parte che più prettamente riguarda il costume di molte persone…
    Per vari ordini di ragione,primo fra tutti , in parte riguarda tipici “blogghisti” che frequeNTANO QUESTO Blog ,che però hanno delle varianti ,l’uno tipicamente sionista e sospettato di essere al soldo, come disturbatore..di professione,l’altro nella variante ammerregana.
    E’ mio convincimento che, se non fosse per queste peculiari varianti,da un punto di vista generale sarebbero ascrivibili “entrambi”al modello più generale sopra esposto,soprattutto nella specificità alcolica.
    Il nostro è un Blog generalista,pertanto in parte sono commoventi gli sforzi retorici dei disturbatori di professione,ma mi sembra ultimamente che la parte retorica dei loro ragionamenti si sia ridotta al lumicino, resta solo più il DISTURBO”alias , quel tipico rumore di fondo ineliminabile ,tipico del ronzio incessante di parte elettroniche in movimento, somma di microscopici movimenti,che fanno danno, solo perchè sono tanti,ma che presi individualmente sono microscopici delle vere Nullità, dal punto vista del danno.

    Conclusione

    Non c’è conclusione,solo il tempo idraulico stura il Water dai depositi e permette un corretto fluire di certi escrementi indesiderati , cacchette !

  23. Caino
    Caino says:

    Egr sig Sylvi,
    raccolgo il suo invito, ma il tempo è tiranno nei miei confronti ultimamente.
    Vedrò di fare quello che posso.

    un saluto

    Caino

  24. Caino
    Caino says:

    LO SCETTRO REALE…

    Da Eric Temple Bell : Uno scettro reale egizio ricorda la cattura di 120.000 prigionieri,di 400.000 buoi, e di 1.422.000 capre….
    Più avanti il Bell ci ricorda che ..: Non ha nessuna importanza ,in vista del risultato finale,l’ordine con cui vengono contati gli oggetti e se vengono contati per uno,oper sette,o per dieci più uno..il risultato sarà sempre lo stesso.I sacerdoti che attorniavano il vincitore, avrebbero potuto convincere il loro signore che da uno scettro potevano venirne fuori due; ma non avrebbero mai potuto dimostrargli che le capre erano 1.422.001 contandone solo 1.420.000.

    ..più avanti ancora il nostro simpatico Bell, ci ricorda che per passare dal conteggio delle 1.422.000 capre a una definizione soddisfacente del numero 2,dobbiamo superare un abisso di circa 5500 anni, durante i quali nè matematici,nè logici,sepprero esprimere in modo adeguato che cosa sia il due e che cosa lo distingua dagli altri numeri..poi il nostro simpatico Bell ci dà una sua definizione del numero DUE che io condivido : ” Il numero DUE è la CLASSE di tutte quelle classi di cose che possono essere appaiate ,ad una ad una,coi membri di qualsiasi coppia di cose .Il termine “classe” ,deve essere inteso intuitivamente,come un concetto primitivo non meglio analizzato.”

    Conclusioni

    E’ un vero peccato che gli antichi egizi non avessero avuto la possibilità di conoscere i nostri Popeye e Rodolfo.
    L’umanità di sarebbe risparmiata 5500 anni di tribolazione , per addivenire al concetto di DUE e parimenti, più importante ancora, il concetto di classe come coppia di cose.
    Però ,almeno, spero di aver chiaramente definito il concetto di “Tempo idraulico “il che non è poco per i nostri scopi.

    Caino

  25. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Si rilegga il mio #304 e veda se era il caso di scrivere il suo #307.

    Io non ho fatto altro che trovare l’Avvocato da lei menzionato, credevo di rallegrarla per il fatto che e’ stato arrestato nel 2009.

    Lei si riferisce sempre col “voi meregani” o i “meregani”, questo comprende la popolazione in generale.

    Se vuole attacare brighe…le suggerisco di cambiare hobby.

    Anita

  26. Caino
    Caino says:

    Egr sig Sylvi,

    per rispondere al suo 303 che condivido in gran parte, “vagolando “qui e là, per chiarire il significato di pampalugo, ho scoperto la parola parampopoli che unisce i popoli europei e che credo di origine triestina , intesa come città, centro, un tempo di un multiculturalismo interessante che lei sovente richiama.
    Per cui la invito a leggere questo pezzo e a farne un commento , tanto per cominciare ad uscire da solito numero due, che intasa il nostro Blog

    http://it.wikipedia.org/wiki/Parampampoli

    Caino

  27. Peter
    Peter says:

    x Anita

    Molto simpatico il tuo nipotino, ed anche i tuoi nipoti.
    Nelle loro inadeguatezze ed imperfezioni, sono loro la tua famiglia.
    Your flesh and blood.
    Non dimenticarlo.

    Ciao, Peter

  28. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Cara signora,
    come potrei attaccare briga con lei!!
    Suvvia…
    Quando lei mi rimprovera di avere una mentalità… (la cito):

    “Lei un tantino di mentalita’ piccolina, forse e’ l’aria di montagna”.

    rispondevo a tono, dato che vivo su di un altopiano praticamente piatto se si escludono le montagnette del Giura e le colline dell’Emmenthal, indirettamente facevo notare alla sua “vasta” mentalità di cui ancora mi domando quanto sia in effetti ristretta, le stupide e stereotipate puttanate del Poppy nei confronti della nazione che mi ospita da 46 anni.
    Ecco, per “meregani” intendo proprio queste teste di cemento, tronfie , boriose e fondamentalmente ignoranti.
    Niente a che vedere con le genti US degne di rispetto come tutte le altre genti.
    Se la capisce, bene, altrimenti non saprei davvero cosa aggiungere.

    Stia bene e pensi alla salute.

    C.G.

  29. Caino
    Caino says:

    Magari un giretto da Purin, che dice, sig Sylvi, alla prossima occasione ?
    Ovviamente per discutere del concetto di classe del Due,soprattutto per vedere se è associabile al concetto di pampalugo,così come si ricava dal testo di Wiki ….

    – Non va trascurata, comunque, l’assonanza che questo termine ha con pampalùgo, che in Triestino ha più o meno lo stesso significato di pàmpel, ma che sembra derivare piuttosto da pompholyga, che in greco bizantino significa “vescica” e quindi “cosa, persona vuota”. C’è poi l’assonanza che pàmpel ha con la radice bamb- che forma tanti vocaboli come l’italiano “bambino” ma anche il triestino imbambinì, bambar, e che denota il balbettio tipico di chi non sa ancora parlare o di chi è del tutto “rimbambito”. Detto ciò, pàmpel con Grampàmpel non ha proprio niente a che vedere, poiché la bevanda deve il suo nome a Krambàmbuli – che altro non è se non un distillato di colore rosso che un tempo si produceva a Danzica – base per vari preparati del genere, che prendono dappertutto nel Nord-Europa (Svizzera, Austria ecc.) il suo nome: in Trentino poi è diventato Carambàmboi e da noi Grampàmpel, e ciò forse perché, dopo un mezzo litro e più di Grampàmpel, ridursi a dei grandi pàmpel è la cosa più facile del mondo.-

    Direi due, come prima classe definibile come ” Pampel”, ovvero unità di misura essenziale per contare per due, scoperta attribuibile facilmente al nostro Blog, secondo le mie intuizioni , che vanno poi approfondite ed eventualmente falsificate se possibile, ma credo di no.

    Caino

  30. Peter
    Peter says:

    Si parla qui tanto di orientali, Cina ed altri, senza conoscerli.
    L’ arroganza degli italiani ed occidentali in genere sta’ come al solito nel pensare a tutti gli stranieri come ad ‘immigranti’.
    Sono in assiduo contatto con molti orientali da queste parti, che spesso preferisco agli europei o europoidi.
    Alcuni cinesi mi hanno insegnato moltissimo sul loro paese e l’ oriente in genere, ed anche su noi occidentali, visti coi loro occhi.
    Mi hanno detto anche che americani ed eueopei hanno molte responsabilita’, ma esiste da loro la comoda tendenza ad usarli come capri espiatori di tutti i loro mali.
    Forse pochi sanno che molte famiglie cinesi con un solo figlio fanno carte false per mandare il figlio all’ estero, e sono contente di restare sole, purche’ i figli respirino ‘aria pulita’, non inquinata o meno inquinata. Si e’ arrivati a questo.

    Peter

  31. Caino
    Caino says:

    Pardon ..l’erba del vicino è sempre più verde !

    Questione di tempi.. e luoghi in cui si capita,un tempo non se era verde l’erba dei prati all’inglese (sic!),nelle vicinanze di tutte quelle casette tutte uguali e grigie, nei paraggi delle miniere di carbone e come diavolo era l’aria che si respirava !

  32. Popeye
    Popeye says:

    Vedo che Donchisciotte e’ ritornato a sparare quattro botte al vento.
    Si quel grande affare con la Cina, in processo per 10 anni, finalmente ha portato frutto. Ma dobbiamo dire per chi? La Cina ha guadagnato un contratto per il metano a un prezzo basso rispetto quello pagato all’Europa. Non solo la Russia deve investire 50 miliardi di dollari per l’infrastruttura per portare il gas alla Cina. Mentre la Cina investe solo una ventina. Ovvio e’ che la Russia e’ una nazione di solo un industria: energia. Se non vende gas e petrolio la sua economia muore. Per crescere la Russia ne deve vendere sempre di più e non di meno. Chi crede che chiuderanno il rubinetto all’Europa e lo stesso che combatte contro mulini a vento.
    Poi il Donchisciotte ci può spiegare quali sono gli interessi dell’Usa in Ucraina. Forse ci porterà un copia e incolla da quel sito di perdenti.

  33. Caino
    Caino says:

    Egr sig Cerutti,
    mi creda, ..la perdoni..sono fatti tutti così..vivono di stereotipi ,pensano che l’ombelico del mondo siano gli USA.
    Parlando di Svizzera , pensando che ogni svizzero viva su un picco innevato ,e mangi formaggini.
    Un picco, uno svizzero, magari due capre !
    Mi creda la Perdoni !

    Caino

    Al massimo sanno della bussola, poichè sanno leggere, e visto che la punta dell’ago normante segnalata in nero o rosso,punta sulla scritta Nord,dicono che quello è il Nord, per associazione tutto il resto è a SUD. Poichè sanno sempre leggere, arguiscono che il mondo finisca ad Est ed Ovest visto che ci sono il Pacifico e L’atlantico.
    Il resto ..bah ?usano il GPS per fregare gli ortaggi ai Bantù !

    Caino

  34. Caino
    Caino says:

    X 323

    Ma che domande, ma è ovvio, PER L’AMORE CHE NUTRITE PER LA DEMOCRAZIA IN GENERALE !
    bAH, CHE SCIOCCHI INTERROGATIVI, PRIVI DI SENSO,SU COSE ASSODATE DA TEMPO.

  35. sylvi
    sylvi says:

    caro Caino,

    Sapevo giocare a carte fin da bambina…guardavo e imparavo!
    A briscola e a tressette …e anche a molto altro.
    Da noi si giocava con le carte trevigiane e quelle triestine, simili ma non uguali.
    Un tempo anche a Trieste, come altrove in FVG e anche in Istria,non c’era osteria dove si si trovassero quattro assatanati seduti a un tavolo che giocavano a briscola con mazzi di carte unte e bisunte che facevano la felicità di miliardi di batteri.
    Ora, sic, i bar che vogliono apparire raffinati espongono un cartello : E’ vietato il gioco delle carte.
    Ma contemporaneamente si vedono schierate come soldatini file di macchinette del gioco d’azzardo! Risic, sic.
    Le carte da gioco difendono strenuamente la loro storia nelle osterie della Carnia e soprattutto nelle osmize sul Carso, dove si può sentir ancora dire : Se femo un pampel- nelle fredde giornate d’inverno.
    Ma sul pampel torno dopo!
    Dicevo delle carte: a Trieste le stampava Modiano,che le mandava fino a Vienna.
    Ricordo le scritte sugli Assi:
    – Una coppa di buon vin, fa coraggio e fa morbin. ( segno di coppe) .
    – Il gioco della spada a molti non aggrada. (spade)
    – Non val saper, chi ha fortuna contra. ( denari)
    – Molte volte le giocate van finire a bastonate. ( bastoni)

    Ma, c’era il fante di spade che era diverso da tutti gli altri fanti; era barbuto e teneva in mano non una spada, ma una specie di manganello …Per questa sua diversità venne chiamato ” il pampalugo” e chi rimaneva con il pampalugo in mano era un po’ tonto e incapace e perdeva la partita.
    Ancora oggi chi ha il pampalugo è sinonimo di perdente.

    Il pampel invece mi risulta sia un vin brulè rafforzato con il rum.
    Mi raccontava mio genero che gli speleologi quando andavano in Grotta Gigante e in moltissime altre del Carso, se lo portavano dietro pronto, solo da fiammeggiare .
    Ora il ricordo resta nelle osmize del Carso, dove però , per non disperdere l’alcool, e renderlo quindi più robusto, fermano la fiamma coprendola.
    Non è sicuramente bevanda da signorine!
    Io faccio il vin brulè profumato con i chiodi di garofano e pezzetti di mela, fiammeggiato del tutto, così che possono berlo anche i bambini!
    Niente a che vedere con il parampampoli della Valsugana.

    Ps: Sul Piccolo succede che Paolo Rumiz, grande frequentatore delle osmize carsiche, scriva dei deliziosi racconti su quel mondo ancora così genuino.

    Sylvi

  36. Caino
    Caino says:

    Egr sig Sylvi,

    mi complimento per l’ottimo pezzo etnografico.
    Per ritornare a noi , ho il vago sospetto che il DUE, volte un due più uno, tende a considerarci dei parampampoli ,per lasciarci con il pampalugo in mano, ma, peccato per loro, noi beviamo il pampel solo se necessario ed in occasioni particolari,per cui il pampalugo se lo tengano!

    Caino

  37. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Caino.
    Gli US non se la menano più tanto con il famoso “esportiamo democrazia”. L’hanno capito (a parte qualche incallita testa di cemento qui nel blog) che fanno ridere, se non ci fosse da piangere almeno per le loro vittime dei loro seriali disastri , anche i neonati.

    Adesso il nuovo slang che avanza per quanto riguarda l’Ucraina, lo definiscono “creare un clima favorevole agli investimenti”.

    E quando questi, che si muovono nello scacchiere internazionale come elefanti dentro un negozio di cristalli, si mettono in testa di “investire”, c’è da preoccuparsi seriamente sulla stabilità di quella parte del mondo.

    C.G.

  38. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    http://archiviostorico.corriere.it/2002/settembre/16/Finkelstein_perche_denuncio_industria_dell_co_0_02091610129.shtml

    Finkelstein: perché denuncio l’ industria dell’ Olocausto
    «Tutto comincia da mia madre e mio padre sopravvissuti ai campi di concentramento»

    Pubblichiamo un brano dall’ introduzione di «L’ industria dell’ Olocausto» (Rizzoli, pagine 300, euro 18, da mercoledì in libreria) in cui Norman G. Finkelstein ricostruisce le motivazioni che lo hanno portato a denunciare, come dice il sottotitolo, «lo sfruttamento della sofferenza degli ebrei». Il mio libro si propone di essere un’ anatomia dell’ industria dell’ Olocausto e un atto d’ accusa nei suoi confronti. Dimostrerò che «L’ Olocausto» è una rappresentazione ideologica dell’ Olocausto nazista. (Con l’ espressione «Olocausto nazista» si fa riferimento all’ evento storico, con il termine «Olocausto» alla sua rappresentazione ideologica). Come la maggior parte delle ideologie, mantiene un legame, per quanto labile, con la realtà. L’ Olocausto non è un concetto arbitrario, si tratta piuttosto di una costruzione intrinsecamente coerente, i cui dogmi-cardine sono alla base di rilevanti interessi politici e di classe. Per meglio dire, l’ Olocausto ha dimostrato di essere un’ arma ideologica indispensabile grazie alla quale una delle più formidabili potenze militari del mondo, con una fedina terrificante quanto a rispetto dei diritti umani, ha acquisito lo status di «vittima», e lo stesso ha fatto il gruppo etnico di maggior successo negli Stati Uniti. Da questo specioso status di vittima derivano dividendi considerevoli, in particolare l’ immunità alle critiche, per quanto fondate esse siano(…). Il mio interesse nei confronti dell’ Olocausto nazista prese le mosse da vicende personali. Mia madre e mio padre erano dei sopravvissuti al ghetto di Varsavia e ai campi di concentramento. Tranne loro, tutti gli altri membri dei due rami della mia famiglia furono sterminati dai nazisti. Il mio primo ricordo, per così dire, dell’ Olocausto nazista è l’ immagine di mia madre incollata davanti al televisore a seguire il processo ad Adolf Eichmann (1961) quando io rientravo a casa da scuola. Anche se erano stati liberati dai campi solamente sedici anni prima del processo, nella mia mente un abisso incolmabile separò sempre i genitori che conoscevo da quella cosa. A una parete del soggiorno erano appese fotografie di parenti di mia madre. (Nessuna foto della famiglia di mio padre sopravvisse alla guerra). In pratica non riuscii mai a mettere in relazione me stesso con quelle facce, men che mai a immaginare quello che era successo (…). Per quanto mi sforzassi, non riuscii mai, nemmeno per un istante, a fare quel salto d’ immaginazione che saldava i miei genitori, con tutta la loro normalità, a quel passato. Francamente, non ci riesco neanche ora. Ma il punto più importante è un altro: se si esclude questa presenza spettrale, non ricordo intrusioni dell’ Olocausto nazista nella mia infanzia e la ragione principale sta nel fatto che a nessuno, fuori della mia famiglia, sembrava interessare quello che era accaduto. I miei amici di gioventù leggevano di tutto e discutevano appassionatamente degli avvenimenti contemporanei, eppure, in tutta onestà, non ricordo un solo amico (o un suo genitore) che abbia fatto una sola domanda su quello che mia madre e mio padre avevano passato. Non era un silenzio dettato dal rispetto, era semplice indifferenza. Sotto questa luce, non si possono che accogliere con scetticismo le manifestazioni di dolore dei decenni seguenti, quando l’ industria dell’ Olocausto era ormai consolidata. A volte penso che la «scoperta» dell’ Olocausto nazista da parte dell’ ebraismo americano sia stata peggiore del suo oblio. I miei genitori continuavano a ripensarci nel loro privato e la sofferenza che patirono non ricevette pubblici riconoscimenti. Ma non fu forse meglio dell’ attuale, volgare sfruttamento del martirio degli ebrei? I miei genitori, pur rivivendo giorno dopo giorno il passato fino alla fine della loro vita, negli ultimi anni persero interesse per l’ Olocausto come pubblico spettacolo. Uno degli amici di più lunga data di mio padre era stato con lui ad Auschwitz ed era, o almeno sembrava, un incorruttibile idealista di sinistra che per principio rifiutò dopo la guerra il risarcimento tedesco. In seguito divenne un dirigente del museo israeliano dell’ Olocausto, lo Yad Vashem. Con riluttanza e sinceramente deluso, mio padre dovette ammettere che perfino un uomo come quello era stato corrotto dall’ industria dell’ Olocausto, adattando le proprie idee al potere e al profitto(…). Mio padre e mia madre si chiesero spesso perché m’ indignassi di fronte alla falsificazione e allo sfruttamento del genocidio perpetrato dai nazisti. La risposta più ovvia è che è stato usato per giustificare la politica criminale dello Stato d’ Israele e il sostegno americano a tale politica. Ma c’ è anche un motivo personale. Ho infatti a cuore che si conservi la memoria della persecuzione della mia famiglia. L’ attuale campagna dell’ industria dell’ Olocausto per estorcere denaro all’ Europa in nome delle «vittime bisognose dell’ Olocausto» ha ridotto la statura morale del loro martirio a quella di un casinò di Montecarlo. Ma anche tralasciando queste preoccupazioni, resto convinto che sia importante preservare l’ integrità della ricostruzione storica e lottare per difenderla. Alla fine del mio libro sostengo che nello studio dell’ Olocausto nazista possiamo imparare molto non solamente riguardo ai «tedeschi» o ai «gentili», ma a noi tutti. Eppure penso che per fare questo, cioè per imparare sinceramente dall’ Olocausto nazista, occorra ridurre la sua dimensione fisica ed enfatizzarne quella morale. Troppe risorse pubbliche e private sono state investite nella commemorazione del genocidio e gran parte di questa produzione è indegna, un tributo non alla sofferenza degli ebrei, ma all’ accrescimento del loro prestigio. E’ da tempo che dobbiamo aprire il nostro cuore alle altre sofferenze dell’ umanità: questa è la lezione più importante impartitami da mia madre. Non l’ ho mai sentita dire: «Non fare paragoni». Lei li fece sempre. Certo si devono fare distinzioni storiche, ma porre distinzioni morali fra la «nostra» sofferenza e la «loro» è a sua volta un travisamento morale. «Non potete mettere a confronto due sventurati» osservò Platone «e dire quale dei due sia più felice». Di fronte alle sofferenze degli afroamericani, dei vietnamiti e dei palestinesi, il credo di mia madre fu sempre: siamo tutti vittime dell’ Olocausto. Norman G. Finkelstein
    Finkelstein Norman

  39. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    http://www.olokaustos.org/saggi/interviste/finkel-it.htm
    L’industria dell’Olocausto
    di Claudio Vercelli 
     
    Abbiamo intervistato il professor Norman Finkelstein autore del discusso “L’industria dell’Olocausto” recentemente pubblicato in Italia e che è stato al centro di un animato dibattito negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Germania. Vedi anche il nostro commento all’intervista e la nostra recensione al libro.
     
    De Martis: Prof. Finkelstein, il suo libro “L’industria dell’Olocausto” non era ancora stato tradotto in italiano che erano sono già apparsi volumi scritti da revisionisti che ne commentavano i contenuti. Numerosi siti negazionisti riportano la sua opera utilizzandola nella loro campagna di negazione della Shoah. Cosa pensa di questo uso negazionista del suo lavoro? Si sente a disagio per questa strumentalizzazione delle sue parole?
     
    Finkelstein: La ragione principale per cui i negazionisti si sono immediatamente appropriati del mio libro è che l’industria dell’Olocausto l’ha immediatamente catalogato come negazione dell’Olocausto per deviare l’attenzione da critiche a cui non era in grado di rispondere. Se l’industria dell’Olocausto non l’avesse catalogato come negazione dell’Olocausto, dubito che i revisionisti l’avrebbero sostenuto. Nel libro non esiste una sola parola che possa essere interpretata come negazione dell’Olocausto. al contrario, io sostengo nel corso dell’intero libro che la descrizione dell’Olocausto nazista come l’uccisione degli ebrei in modo industriale, come in una catena di montaggio, è corretta, così come sono (più o meno) corrette le cifre delle persone uccise che vengono convenzionalmente indicate. Una delle principali argomentazioni del libro è che proprio l’industria dell’Olocausto è diventata la principale promotrice del negazionismo nel mondo. Se il libro contenesse una sola parola di negazione dell’Olocausto, perchè mai Raoul Hilberg, il piùautorevole studioso dell’Olocausto nazista, l’avrebbe ripetutamente appoggiato? Naturalmente avrei preferito non ottenere il sostegno dei revisionisti, così come sono certo che i maggiori critici dell’ex UnioneSovietica avrebbero fatto volentieri a meno dell’appoggio dei fanatici
    della destra. 
     
    Lei sostiene l’esistenza di una vera e propria lobby che ha
    trasformato la Shoah in un affare. Quale è il modo corretto a suo parere per affrontare il tema della Shoah? 
     
    Non vedo alcun bisogno di inventare nuovi metodi per affrontare l’argomento dell’Olocausto nazista Gli strumenti tradizionali degli storici mi sembrano adeguati. Forse questi strumenti non sono totalmente adeguati per comprendere appieno quello che è successo, ma non c’è motivo di supporre che lo siano di più per comprendere altri eventi storici. L’Olocausto nazista fa sorgere alcune nuove domande, ma non mette in discussione i metodi convenzionali per fornire le risposte a queste domande. La migliore storiografia – ad esempio “La Distruzione degli Ebrei d’Europa” di Raoul Hilberg – utilizza i metodi tradizionali.. 
     
    Come giudica il fenomeno negazionista e quali crede siano i motivi della sua crescita? 
     
    In genere, il negazionismo è un fenomeno estremamente marginale, gonfiato dall’industria dell’Olocausto per giustificare la propria esistenza. Tuttavia, esiste il periocolo che il fenomeno cresca a causa di tutte le falsificazioni dell’industria dell’Olocausto. Se non fose per il fatto che i miei genitori stessi, al termine della loro vita, sono passati attraverso l’Olocausto nazista, anch’io a quest’ora sarei uno scettico. Chi potrebbe ancora credere una sola parola proveniente dall’industria dell’Olocausto? Per citare un solo esempio, secondo l’industria dell’Olocausto decine di migliaia di sopravvissuti all’Olocausto nazista saranno ancora vivi nel 2035. E’ diventata una barzelletta di cattivo gusto.
     
    Recentemente Perr Ahlmark ex primo ministro svedese ha scritto: “L’antisemitismo tradizionale voleva un mondo Judenrein, l’antisemitismo moderno punta ad un mondo Judenstaatrein”. Condivide questa affermazione? 
     
    Molti antisemiti sostengono Israele; molti ebrei ortodossi sono fanatici antisionisti. Il vero obiettivo del poco intelligente epigramma di Ahlmark è zittire qualsiasi critica di antisemitismo mossa ad Israele. Sono ritornato proprio ieri dopo aver trascorso alcune orribili settimane in Cisgiordania e Gaza. E’ veramente antisemitismo deplorare la repressione criminale di Israele nei confronti dei Palestinesi? Io non lo credo.
     
    Biografia del prof. Norman Finkelstein 
    Norman Finkelstein è nato nel 1953 a Brooklyn (New York). Ottiene il dottorato presso il Department of Politics della Princeton University discutendo una tesi sulla teoria del Sionismo. Sino ad oggi ha pubblicato quattro volumi: “Image and Reality of Israel-Palestine Conflict” (1995), “The Rise and Fall of Palestine” (1996), “A Nation on Trial: The Goldhagen Thesis and Historical Truth” (1998) insieme a Ruth Bettina Birn. “The Holocaust Industry” è stato pubblicato in USA nel 2000. Attualmente insegna scienze politiche alla DePaul University a Chicago.

  40. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Caino, un vero pezzo da novanta.
    Estrememente istruttivo, che se lo leggessero il notorio
    chiagn ‘e fotte e il suo sodale testa di cemento.
    Ma penso che non ci capiranno niente.

    Buona notte.
    C.G.

  41. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Certo che persone intelligenti ed istruite come lei, sono come le mosche bianche.

    E gia’ !

    Anita

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