1) – CRIMEA E UCRAINA: LA REALTA’ E L’IPOCRITA AVVENTURISMO OCCIDENTALE 2) – IL GRANDE PROGETTO DI SVILUPPO DELL’EURASIA 3) FINALMENTE LA SEPARAZIONE BANCARIA?

Se anziché badare ai meschini ma grassi interessi di parte si badasse davvero all’interesse generale, la Comunità Europea andrebbe estesa non solo fino a Kiev, capitale dell’Ucraina in pericolosa ebollizione, ma fino a Mosca (così come a sud dovrebbe comprendere almeno anche la Turchia). Non a caso a Verona ha sede da qualche anno il Forum Eurasiatico, che si batte per diffondere appunto l’idea che l’Europa deve allargarsi all’Asia, questa volta con mezzi pacifici, trattati economici e strategie di ampio respiro anziché con le invasioni napoleoniche e nazifasciste.

Cominciamo col chiarirci le idee in modo da sapere di cosa stiamo parlando. La Crimea è Russia dal ’700, prima faceva parte dell’impero turco. L’Ucraina ha la sua parte sudorientale composta da popolazione di lingua russa e la sua parte occidentale composta dalla Rutenia di memoria austro-ungarica e da una parte della Polonia,  che fino al 1939 era estesa molto più a est. L’Ucraina avrebbe quindi tutto l’interesse a cedere alla Russia oltre alla Crimea anche le regioni sudorientali russofone in cambio di buoni rapporti, stabili e vantaggiosi per tutti. Alle elezioni ucraine filo occidentali e filo russi sono entrambi al 50%. Se l’Ucraina cedesse il sud est russofono, i filo occidentali si assicurerebbero stabilmente il governo. Invece l’Europa e gli Usa titillano il nazionalismo ucraino, deleterio e pericoloso come tutti i nazionalismi, assecondandolo nella pretesa assurda di voler tenere nell’Ucraina anche le province russofone, sull’esempio della prepotenza degli Stati baltici prontamente assecondata dagli Usa e dall’Europa quando per far saltare l’Urss ricorsero anche all’invenzione dei tre Stati baltici.
Ovvio inoltre che alla Russia non faccia piacere la spinta Usa a piazzare basi Nato anche ai suoi confini con l’Ucraina, visto anche che gli Usa con la scusa del “pericolo Iran” hanno piazzato grandi basi militari negli Stati ex sovietici centro asiatici Uzbekistan, che li ha infine sloggiati, Kazakistan, ecc. La strategia Usa consistente nel circondare il più possibile la Russia con basi militari dai confini est europei a quelli meridionali centroasiatici è fin troppo evidente e ha un duplice scopo: poter minacciare militarmente sia la contingua Russia che la non lontana Cina. La durezza e l’aggressività, più a parole che con i fatti, di Putin non è altro che la logica conseguenza dell’aggressività politico militare degli Usa. Con al guinzaglio la docile Europa, che avrebbe invece tutto l’interesse a ingrandire la sua unione a est fino a Mosca, geograficamente cioè fino a Vladivostok, e a sud almeno fino alla Turchia – sicuramente più europea degli Stati baltici! – se non fino alla Mesopotamia.

Il proverbio dice che “la Storia si ripete: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa”. La prima volta è stata la guerra di Crimea dal 1853 al 1856 per il controllo dei Balcani e del Mediterraneo, guerra che vide la Russia aggredita e sconfitta dai turchi dell’impero ottomano sostenuti da Francia, Gran Bretagna e da un corpo di spedizione piemontese inviato da Cavour solo per poter poi sollevare al congresso di pace di Parigi la questione dell’unità e dell’indipendenza dell’Italia.

La seconda volta è adesso, con le minacce lanciate ancora una volta dall’Occidente contro la secessione della Crimea dall’Ucraina. E a prescindere da eventuali nuove tragedie, peraltro assai improbabili, è in effetti farsesco, anzi grottesco  che a minacciare ferro e fuoco e sanzioni economiche contro la secessione della Crimea, decisa da un regolare referendum, siano Stati come la Francia e gli Stati Uniti, che a suo tempo hanno finanziato secessioni madri di guerre civili anche con milioni di morti. Per esempio, la Nigeria era uno Stato certamente non povero, grazie alla sua ricchezza di petrolio.  Ma quando nel 1967 il colonnello Yacobu Gowon mise fine alle  concessioni petrolifere della francese Elf, la Francia cominciò a finanziare la secessione della regione orientale del Paese tristemente nota come Biafra, la più ricca di petrolio dell’intera Nigeria. Risultato: 30 mesi di guerra civile, con carneficine che costarono alla Nigeria ben due milioni di morti, vari milioni di mutilati, centinaia di città e villaggi bruciati.

Stesso scenario nel 1960 quando il Belgio fu finalmente costretto a concedere l’indipendenza al Congo. Belgio, Stati Uniti e vari Paesi europei presero a foraggiare immediatamente la secessione del Katanga, che con i suoi giacimenti di oro, uranio e rappresentava l’80% del economia nazionale e la sua unica fonte di valuta estera. Tanta ricchezza naturale era stata data in concessione a una società belga, l’Union Minière du Haut Katanga, con  diritti esclusivi di estrazione fino al 1990. La secessione durò fino al gennaio 1963, meno di tre anni, ma è  costata una marea di vite umane, compresa quella del capo di Stato Patrice Lumumba, fatto uccidere dalla Cia.

Oggi, mentre tutti guardano da un pezzo all’Ucraina e ora anche alla secessa Crimea, l’Europa, gli Usa e Israele preparano l’inferno con la secessione del Sudan del Sud dallo Stato sudanese. La secessione si porta via, tanto per cambiare, l’85% dei giacimenti petroliferi. Ma rischia di portarsi via l’intero assetto statale dell’Africa nera.  La febbre secessionista, inoculata dal mai disinteressato Occidente, potrebbe contagiare lo Zimbabwe, dove il Mthwakazi Liberation Front capitanato da Fidelis Ncube vuole la secessione del Matabeleland, non a caso la regione più ricca di idrocarburi e minerali dell’intero Zimbabwe.

Nell’occhio del ciclone, con altre carneficine, potrebbe finire di nuovo il Congo, questa volta con la secessione del Kivu, regione guarda caso molto ricca di minerali preziosi, dove i mercenari secessionisti hanno l’aiuto  dell’AFRICOM, cioè del comando militare statunitense dedicato all’Africa.

La balcanizzazione dell’intero Continente Nero favorirebbe l’Europa, gli Usa e Israele, come ha dimostrato anche un documentario della inglese BBC, se non altro perché danneggerebbe la Cina, che in Africa porta avanti politiche fin troppo disinvolte pur di potersi rifornire di petrolio e minerali strategici, cose delle quali il suo sottosuolo è carente.

Che lo scenario della guerra civile con milioni di morti e altri milioni di mutilati si possa ripetere a partire dal Sudan non importa nulla né alla Francia né agli Usa né alla Comunità Europea, che si strappano i capelli per la secessione della Crimea, ma quando si tratta di profitti e petrolio è storicamente dimostrato che sanno essere di una ferocia senza pari. E con l’Ucraina la Comunità Europa ha saputo essere anche di un’irresponsabilità senza pari. Da una parte l’ha spinta a chiedere di far parte della Comunità, ma dall’altra ha evitato accuratamente non dico di coprirne per intero le notevoli conseguenze economiche, ma neppure di concedere qualche aiuto finanziario: il Vecchio Continente ha i forzieri vuoti e una crisi economico finanziaria che non se ne vuole andare. L’ingresso nella Comunità Europea avrebbe infatti impedito all’Ucraina quello nell’Unione doganale di Russia, Bielorussia e Kazakistan. E ovviamente avrebbe spinto la Russia sia a rivedere o tagliare le forniture di gas sia a esigere il pagamento dei crediti già accordati e la riduzione o la cancellazione di quelli previsti per il futuro.

Lo aveva già detto senza peli sulla lingua lo scorso 18 ottobre al Forum Eurasiatico di Verona Sergey Glazyev,  consigliere di Putin: “La firma dell’Ucraina sarà un freno al dialogo eurasiatico. L’Ucraina non potrà influenzare Unione Europea, mentre il suo principale mercato è quello russo. La conseguenza della firma sarà la diminuzione del credito russo e un possibile default per cui occorreranno 15 miliardi di dollari e per la stabilizzazione dell’economia almeno a 35 miliardi: l’Unione europea sarà in grado di sostituirsi alla Russia?”. Ovviamente no, come si è già visto bene.

E il 7 dell’attuale mese di marzo l’amministratore delegato Alexiei Miller della russa Gazprom, la grande azienda di estrazione del gas, ha minacciato di tagliare le forniture di gas all’Ucraina se non salderà il debito già accumulato, pari alla rispettabile cifra di 1.529 miliardi di dollari, e se non pagherà le forniture in corso. “O l’Ucraina estingue il debito e paga per le forniture correnti, oppure c’e’ il rischio di tornare alla situazione creatasi all’inizio del 2009″, quando il Paese debitore rischiava di restare senza gas. Gas che non può certo essere fornito dall’Europa, che a sua volta per il gas dipende proprio dalla Russia.

Come si vede, la Comunità Europea soffia sul fuoco con scarsa senso di responsabilità. E col rischio che ci si scotti in troppi. Noi compresi. Non sono più i tempi di Cavour e delle lotte per l’unità nazionale italiana. Anzi, tutt’altro. E a remare contro l’unità non c’è solo la Lega Nord.

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PRESENTATO A MOSCA IL GRANDE PROGETTO DI SVILUPPO DEL CONTINENTE EUROASIATICO

Mario Lettieri* Paolo Raimondi** * Sottosegretario all’Economia del governo Prodi **Economista

Mentre i venti di una nuova guerra fredda e i rischi di veri e propri conflitti intorno alla questione Ucraina crescono, importanti personalità dell’economia e delle scienze della Russia propongono invece una visione pacifica dello sviluppo infrastrutturale, economico e culturale dell’intero continente euro-asiatico. L’11 marzo scorso, a Mosca il presidente delle Ferrovie Russe, Vladimir Yakunin, con il decisivo sostegno della prestigiosa Accademia delle Scienze Russa (RAS), ha proposto un progetto di grandi investimenti infrastrutturali noto come “Il corridoio euro-asiatico Razvitie”. Questa parola russa significa sviluppo.

Gli autori di questo articolo sono stati tra i pochi stranieri invitati all’evento. Dopo la sua validazione scientifica da  parte della RAS, il progetto adesso è pronto per essere presentato e discusso nelle varie istituzioni dell’amministrazione statale.

Si tratta di un mega progetto, che negli anni potrebbe richiedere investimenti per parecchie centinaia di miliardi di euro, per collegare con moderne infrastrutture la costa russa del Pacifico con i Paesi europei fino all’Atlantico. Nel corridoio, oltre ai trasporti ferroviari e autostradali, sono previsti anche collegamenti continentali con pipeline per il gas, il petrolio, l’acqua, l’elettricità e le comunicazioni,. Si prevedono anche collegamenti diretti futuri con la Cina, che del resto sta già attivamente portando avanti simili politiche di sviluppo euro-asiatico attraverso la realizzazione di moderne Vie della Seta, e con il Nord America, con la realizzazione di collegamenti ferroviari che, passando attraverso lo Stretto di Bering, potranno collegare via terra la Russia e l’Asia con l’Alaska.

Evidentemente la visione strategica del progetto va ben oltre la realizzazione del corridoi di transito. Infatti si ipotizza anche lo sviluppo in profondità di una fascia di 200-300 km lungo l’intera linea per nuovi insediamenti urbani e nuovi centri produttivi. Secondo Yakunin un tale progetto potrebbe creare almeno 10-15 nuovi tipi di industrie basate su tecnologie completamente nuove. Potrebbe sembrare l’idea di visionari. Ma la Russia da tempo sta cercando di definire una strategia che non sia soltanto economica ma che sappia mobilitare e unire le forze sociali, culturali e spirituali dell’intera popolazione intorno ad un grande progetto.

In questo modo si pensa anche di affrontare la questione demografica in un Paese che ha visto negli ultimi venti anni diminuire spaventosamente i livelli di popolazione e di fertilità. Con esso si potrebbe mettere in moto anche una progressiva urbanizzazione dei territori della Siberia e dell’Estremo Oriente ancora quasi totalmente disabitati. In verità la Russia in passato si è sempre mobilitata intorno a grandi progetti che inizialmente sembravano irrealizzabili. La costruzione più di cento anni fa della linea ferroviaria transiberiana lunga 9.300 km, il piano di elettrificazione dell’Unione Sovietica  e i programmi spaziali sono gli esempi più noti. Yakunin ha ricordato che recentemente sono già stati decisi investimenti di lungo termine quali la modernizzazione della Transiberiana e della linea ferroviaria Bajkal-Amur.

La crisi globale che ancora caratterizza l’inizio del ventunesimo secolo potrebbe essere un importante stimolo per un nuovo accordo della Russia con l’Unione europea e gli Stati Uniti dando una risposta vincente alla politica di deindustrializzazione che ha colpito tutte e tre le aree.

L’utopia della società post-industriale è fallita e potrebbe così essere superata con una nuova e moderna industrializzazione. In un mondo di scambi di beni e di tecnologie, il corridoio di sviluppo euro-asiatico dovrebbe quindi conciliare gli interessi dei tre grandi sistemi economici, creando nel contempo una garanzia di sicurezza geopolitica per tutti. E’ ovvio che un progetto di così grande portata può essere realizzato soltanto con la partecipazione di tutti i Paesi coinvolti ed interessati, a cominciare dall’Unione europea, il cui contributo tecnologico appare insostituibile. Per l’Europa e per l’Italia si aprirebbero anche prospettive di modernizzazione tecnologica, di nuova occupazione e di nuovi business per le nostre imprese..

Può sembrare stravagante in questo delicato momento dei rapporti tra i Paesi del G8 parlare di simili progetti, ma riteniamo che occorra pensare a nuove fasi di sviluppo globale e a nuovi assetti geopolitici pacifici e fortemente integrati.

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LA SEPARAZIONE BANCARIA ARRIVA IN PARLAMENTO

Mario Lettieri* Paolo Raimondi**

La separazione tra le banche commerciali e quelle di investimento sta per approdare nelle competenti Commissioni parlamentari. Il servizio studi del Senato ha già preparato il relativo dossier contenente 6 progetti di legge a suo tempo presentati da varie componenti politiche con differenti soluzioni.

Negli anni passati, prima e dopo la crisi finanziaria globale, purtroppo, la mancanza di una seria riforma e l’assenza di regole stringenti, hanno consentito al sistema bancario grandi giochi speculativi.

Sono stati inventati innumerevoli strumenti finanziari, alcuni davvero”esotici”, mettendo però a rischio non solo lo stesso sistema bancario ma anche quello economico.

Come è noto uno dei problemi più rischiosi per le banche è il leverage, cioè la loro capacità di creare debito in rapporto al proprio capitale. Si pensi che di solito le corporation economiche più grandi hanno un rapporto 50 a 50 tra il capitale proprio e il debito sottoscritto, mentre il sistema bancario ha un rapporto di 5 a 95, come evidenziato in un documento della Banca dei Regolamenti Internazionali. Ciò ovviamente con spregiudicato utilizzo dei soldi dei risparmiatori. Senza contare i debiti fatti e tenuti fuori bilancio. I citati progetti di legge in vario modo riprendono i contenuti del Glass-Steagall Act americano. Nel 1933 il presidente Roosevelt volle la separazione tra le banche di deposito e quelle d’affari per  affrontare alcune delle cause della crisi del ’29 e della Grande Depressione.

Anche nelle proposte presentate al Senato si prevede il divieto per le banche commerciali di svolgere attività di intermediazione dei valori mobiliari e di svolgere attività proprie delle banche d’affari e delle SIM. Per le banche di deposito è previsto il divieto di partecipazioni e accordi di collaborazione con banche d’affari e quello di operare in condizioni di disequilibrio delle scadenze delle varie attività di raccolta e di impiego delle risorse finanziarie, ridefinendo così anche i requisiti prudenziali e di sana gestione. Si stabilisce la incompatibilità delle cariche direttive nelle banche commerciali da parte di rappresentanti, direttori, soci di riferimento delle banche d’affari. Si introduce anche una differenziazione del trattamento fiscale tra le due tipologie di banche, a favore di quelle di deposito.

E’ senz’altro un fatto positivo che anche la Consob, preposta all’attività di controllo sulla trasparenza in borsa, sia intervenuta a favore della separazione bancaria. In una recente  audizione alla Camera, il presidente Giuseppe Vegas ha sostenuto che “la risposta più efficace alla persistente finanziarizzazione dell’economia e alla prevenzione dei rischi sistemici è quella di implementare con convinzione un modello di separazione tra i diversi comparti dell’attività di intermediazione finanziaria, impedendo commistioni tra l’attività di banca commerciale e quella di banca d’investimento”. Per la Consob “ciò ridurrebbe gli effetti di contagio, legati ad una eccessiva assunzione di rischi, verso il settore bancario tradizionale, preservandone la capacità di trasferire risparmio all’economia reale e di sostenere la crescita delle imprese”.

Siamo convinti che una riforma efficace potrebbe contribuire a rendere più trasparente il sistema bancario italiano e a superare l’attuale fase di credit crunch. A tal fine le banche dovrebbero prioritariamente erogare credito produttivo utilizzando anche strumenti innovativi quali i mini bond a sostegno degli investimenti delle Pmi. Si ricordi che nel 2013 in Italia il credito erogato dal sistema bancario alle imprese è diminuito del 4,6%, mentre il tasso di interesse applicato ai nuovi crediti sotto il milione di euro è dell’1,6% superiore a quello praticato in Germania e in Francia.

Da tempo sosteniamo la separazione bancaria. Speriamo che sia la volta buona e che una rapida approvazione della legge possa incidere anche a livello europeo per sconfiggere le potenti lobby bancarie che finora hanno pesantemente condizionato le scelte nazionali ed europee in materia di credito, finanza ed economia.

* Sottosegretario all’Economia del governo Prodi

**Economista


339 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Caino,
    non so se ho capito bene il suo 41.
    Su Stalin ci sarebbe prima di tutto da chiedersi se ha mai avuto a che fare con il comunismo o se è stato l’ennesima manifestazione del nazionalismo grande russo, come lo zar Ivan (Grozny) o lo zar Pietro. Se l’obiettivo è stato quello di rendere potente la Russia c’è riuscito; quanto al prezzo pagato… lasciamo perdere.
    Io poi penso, da sempre, che l’unico metodo valido a lunga scadenza per fare riforme politiche sia in primo luogo un’esatta comprensione del momento storico e delle reali forze in campo e poi l’assoluta necessità di convincere la maggioranza del proprio paese che le riforme in atto siano utili. I metodi violenti sono quasi sempre, di breve respiro.
    La Russia era considerata fino al 1945 una potenza di second’ordine, tuttavia si sapeva anche che la rivoluzione aveva suscitato forze immense che potevano essere utilizzate. Pensi, ad esempio, ai generali sovietici: erano giovanissimi ma alla fine avevano imparato a combattere bene, nonostante certe loro tendenze ad usare i soldati come carne da cannone; oppure ai prodotti della loro industria, che erano semplici ma funzionanti.
    La mia opinione è che la Russia ha continuato a rimanere una potenza di second’ordine, con l’eccezione dell’apparato militare, che non è mai stata capace di risolvere i suoi problemi strutturali. Avremmo potuto farlo noi europei se fossimo stati più rispettosi. Ora il treno mi sembra passato. Quella della Russia espansionista è stata una balla degli anglossassoni ad esclusivo uso di politica interna.
    Non ho capito il suo accenno all’unificazione tedesca.
    Un saluto U.

  2. Peter
    Peter says:

    Caro Uroburo

    Il mio 45 era la risposta al suo 44, che era una risposta al mio mostrarmi il dito medio, che era una risposta al suo 39 del tutto gratuito. Nel complesso, non mi pare che il livello di maleducazione dei miei posts sia superiore a quello del suo amico, solo che lei, come sempre, ‘draw the line’ dove meglio crede, o piu’ le conviene.

    Quindi il suo commento non mi tange.
    Apprezzo, tuttavia, che questa volta mi chiami ‘maleducato’ invece di far un ‘ ennesima nota sui miei fantomatici ‘nervetti scoperti’ . Il suo cervello e’ ancora plastico.

    Un saluto

    Peter

  3. Popeye
    Popeye says:

    Cara Sylvi,
    Tutti qui nell’Usa abbiamo il diritto di lobbi il nostro governo su qualunque causa. Il diritto e’ cosi importante che i padri fondatori l’hanno scritto nella costituzione. Posso garantire che per ogni Ucraino contro la Russia ci sono almeno il doppio che dicono al nostro governo che noi non abbiamo nessun interesse di che cosa succede nel resto del mondo.
    Se ricorda bene Putin ha usato il rubinetto del gas e petrolio contro Ucraina volendo dire che quanto vuole puo’ ricattare anche la Ue. Per questo motivo l’Usa voleva far costruire una alternativa fonte di gas e petrolio indipendente della Russia. Non solo creava competizione e la possibilità di migliorare il prezzo. Che fine ha fatto questo progetto sotto Obama non lo so ma non mi sorprende che a lui non importa basta che puo’ giocare al golf almeno due volte la settimana e andare in vacanza almeno quattro volte l’anno. Ricordo pure che il nostro Berlusconi si era opposto a questo progetto per non compromettere le feste bunga-bunga fatte con Putin in Russia e in Sardegna.
    Come valore strategico la Crimea vale molto alla Russia perche’ e’ l’unico porto aperto tutto l’anno e facilitano l’esportazione di armi alla Siria per esempio. Ma per l’Usa un porto di piu’ o di meno della Russia non cambia l’equazione di molto.
    Il ponte Putin se lo puo’ costruire in sette o piu’ anni e chi sa a che spese. L’economia della Russia e’ fragile e Putin lo sa.
    Lei ha un concetto che qui nell’Usa non capiamo niente. Forse questo puo’ essere ma la cosa che capisce ogni americano e’ la liberta’ e il libero inseguimento della felicita’ di ogni persona in questo mondo.
    Sembra che molti non hanno capito o condonano quello che Putin aveva pianificato per l’Ucraina. Questo va bene. Dire che Putin lo ha fatto per questo motivo o quello dell’Usa oppure i “nazisti”/”antisemiti” ucraini, che sono spuntati solo dopo che il presidente filorusso e’ scappato, sono semplice scuse che nessuno che conosce i metodi di Putin crederà. Putin usa gli stessi metodi e motivi usati da Hitler per invadere Cecoslovakia e Polonia. Il motivo? Proteggere i tedeschi oppressi. Il suono di questa campana e’ ben conosciuta.
    P.

  4. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    Sono d’ accordo su un punto del suo 49, quello che occorra un reale sforzo internazionale per creare uno stabile equilibrio di poteri, ma il resto fa un po’ acqua.

    Primo, la sua opinione su US come nazione bigotta e’ estremistica, il fatto e’ che due anime coesistono, in modo e misura variabile da stato a stato. Nell’ insieme, US e’ un paese laico, e molti cambiamenti positivi in Europa sono avvenuti grazie a loro, che lo si voglia ammettere o no.
    Persino UK era piu’ conservatrice di loro, fino a 40-50 anni fa, o se preferisce piu’ religiosa…
    Il movimento studentesco degli anni 60 inizio’ in US, da studenti
    che non volevano andare in Vietnam, per esempio.

    Secondo, siamo il paese di Machiavelli, sappiamo che la politica
    tra nazioni e’ una cosa, i rapporti privati un’ altra,
    ma i principi legali oggi sono simili, non siamo nel ‘400!
    Tra invididui, valgono sempre i rapporti di interesse ma regolati
    da leggi, se io pago un anticipo ad un muratore in contanti e lui
    non mi da’ ricevuta e poi nega, io moralmente posso dire ai miei
    amici che e’ uno str…, ma non posso certo spaccargli il muso,
    ed alla fine dovro’ pagare l’ estorsione perche’ mi sono fidato
    della parola.
    Tra stati, la violazione di un patto e’ o puo’ essere un casus belli.
    Con la Russia oggi non si puo’ , ma Obama, forse, non lo avrebbe
    dovuto dire, anche se era ovvio ai russi, perche’ potrebbero averlo
    preso come carte blanche.

    O altrimenti, se non casus belli, e’ un casus per rendere la pariglia
    in altro modo, violando a loro volta un altro trattato.
    Come e dove, e quando, non sappiamo.

    Se cosi’ non fosse, se i patti fossero validi solo finche’ conviene,
    non avrebbe senso farli, quindi non insulti la nostra intelligenza,
    prego.

    Un saluto

    Peter

  5. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    L’ imperialismo russo NON e’ un’ invenzione, i russi sono molto nazionalisti, imperialisti, e mai democratici.

    Non so cosa volesse dire sulla Scozia, una cosa di cui gli inglesi sono grati alla memoria di Adriano e’ il suo muro omonimo…

    Gli scozzesi hanno il diritto di secessione perche’ questa e’ una unione, non una federazione di stati diversi. Proprio come US, eh eh eh.

    Ma non se ne andranno, avrebbero oggi troppo da perdere.
    Con un paese di 5 milioni, hanno acuto tantissimi politici, ministri, primi ministri, e tanti tanti sussidi nel corso dei decenni o secoli…

    Peter

  6. Uroburo
    Uroburo says:

    Gli americani sono liberi di dire quello che pensano perché non pensano a quello che non sono liberi di dire.

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    (pardon)
    e alla lunga i popoli si riprendono le loro opinioni.
    Se i russi sono imperialisti chissà cosa dovremmo dire degli useggetta. Senza considerare che i russi hanno lasciato vivere tutti mentre gli amerindi sono stati oggetto di un programmato genocidio.
    Poi lei mi sembra uno di quelli, come anche Popeye in modo ancora più evidente, che stabilisce che la storia inizia da un giorno X. Errore caro Peter, c’era anche prima.
    Che quel che dico non la tanga non mi sembrerebbe neppur da precisare…
    Un saluto U.

  8. Peter
    Peter says:

    Caro Uroburo

    I russi hanno sterminato i tartari, e cosi’ gli ucraini, e non sono mai stati dolci di sale coi popoli soggiogati.
    L’ enorme violenza interna dello stalinismo, e dello zarismo prima, sara’ pure venuta da qualche parte.
    Gli europei hanno decimato gli indigeni sia in America Latina che nel Nordamerica. Mea culpa, mea culpa…

    Gli scozzesi sono oggi liberi di fare cio’ che gli pare. Hanno fatto enormi progressi con gli inglesi da secoli, cose che da soli non avrebbero mai neanche sognato. Se si staccano, e’ solo perche’ oggi sono misconoscenti ed ingrati.

    Peter

  9. Caino
    Caino says:

    Prima le facezie !

    Egr sig Uroburo,

    quando non si sopporta nemmeno più una battuta allora c’è qualche cosa che non funziona.
    Mi era parso interessante lo scambio di battute che oltretutto che nasce dal suo 33 in merito alle lingue e ai dialetti.
    Volevo con il mio 39, inserirmi nelle facezie della disputa “sottile” per sostenere che a mio avviso le cose che più si comprendono e sono universali nei dialetti(ed anche nelle lingue) sono proprio le parolacce.
    Evidentemente il sig” Coda di paglia”ha pensato bene che la cosa riguardasse Lui in prima persona.
    L’albionico tenta sovente di fare dello Humor,ma evidentemente non lo sopporta a proprie spese.
    Chissà da dove viene questa tendenza di fondo ?
    Diciamo che il” nostro” denota una spiccata tendenza ad attirarsi le polemiche ,come il miele con le api.
    Basta saperlo e prestare alla cosa il disinteresse che merita.

    Caino

    Per venire alle cose “serie”…

    Lei mi ha posto l’interrogativo sulla Germania, orbene io penso (ma non solo io) che la pace di Westfalia pose le basi per la nascita degli Stati Nazione moderni in Europa.In quella occasione però rimasero tagliati fuori da una riunificazione Germania ed Italia.
    Gli stati dominanti ancora per più di un secolo rimasero Inghilterra,Francia , l’impero Asburgico e per poco ancora la Spagna.
    Da lì nasce la politica attiva di Albione, a creare equilibrio o disequilibrio nel Continente,a seconda dei propri interessi nazionali.
    Dopo la parentesi napoleonica in cui per poco non riuscì il colpaccio ai francesi , nacque l’inarrestabile ascesa della Germania ,prima come potenza economica ed ovviamente anche militare in subordine, rompendo appunto gli equilibri.
    Due disastrose GM in fondo sono state combattute a causa proprio di ciò.
    La divisione tedesca fu un affare per le due potenze dominanti alla fine della IIGM e credo che tutto sommato,in altre parole, i vincitori si fecero un favore reciproco. Il repentino crollo sovietico, previsto si,auspicato pure, ma non così “rapido e veloce” ha nuovamente innescato la ricerca di un nuovo equilibrio , nel senso che la potenza economica tedesca in un modo o nell’altro,guida in parte l’EU..e più distintamente il suo modello di sviluppo, incentrato sulla produzione e molto meno sulla finanza, cosa che ..dopo il crollo dell’illusione del terziario , molto sgradita ai soliti noti delle due sponde dell’Atlantico, non fa proprio per nulla piacere.
    Ovviamente solo considerazioni mie…!!

    Caino

  10. Peter
    Peter says:

    x Caino

    Pfui, lei non ha il coraggio delle sue azioni, getta pietre e nasconde mano…

    Del resto, non fu lei a dire, pateticamente, ‘ sono forse io il guardiano di mio fratello?’ .

    Peter

  11. Popeye
    Popeye says:

    Ma NO! I russi hanno sterminati altre minoranze? Ma no, li mandarono in vacanza nella siberia dove gli albicocchi fioriscono anche d’inverno!

    Dire “Punto” e come dire “usagetta” unica differenza “Punto” non disprezza nessuno.

  12. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    a me pare che Stalin sia un’eccezione da considerare a parte. Escluso Stalin io non ricordo altri casi di genocidi messi in atto dai russi. I popoli della Siberia e dell’Asia Centrale Russa hanno continuato a vivere secondo i loro usi e costumi un po’ come tutti gli altri popoli dell’immenso impero.
    Pagate le tasse, adempiuti gli obblighi militari, messa da parte rivendicazioni politiche o nazionaliste, i russi si comportavano con i popoli da loro conquistati come i romani: vivi e lascia vivere.
    Stalin aveva altri modi di concepire la lotta politica, purtroppo per tutti. E comunque tutte le nazionalità perseguitate da Stalin lo sono state solo ed esclusivamente in seguito a fenomeni di collaborazionismo di massa con i nazi: tatari di Crimea, cosacchi del Don, tedeschi del Volga.

  13. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Popeye,
    non contesto il suo diritto di chiudere con un Punto! i suoi messaggi: lo faceva anche Rodolfo.
    Trovo però che voi due chiudete ogni e qualunque discussione proprio là dove, secondo me, dovrebbe essere aperta. Che mi sembra una prova di una visione veramente semplificata della realtà.
    Se poi volessimo mettere in fila tute le aggressioni militari mese in atto dalla Russia a partire da 1917 ad oggi confrontand0le con quelle useggetta nello stesso periodo ho l’impressione che vincereste voi in un rapporto più o meno doppio.
    Al di là delle balle della vostra propaganda siete uno dei popoli più bellicosi della storia dell’umanità.
    Un saluto U.
    PS. Ne abbiamo già lungamente parlato ma visto che lei l0 ha dimenticato ribadisco che il mio useggetta non si riferisce mai alle persone ma sempre e solo al sistema politico. Non definirei il termine come sprezzante, voglio solo dire che il suo paese mi sembra perduto ad una visione normale dei rapporti diplomatici tra stati (almeno fino ad Obama). Vi giudico un pericolo per l’avvenire di questo pianeta, complessivamente più di ogni altro paese (a parte forse il vostro “alleato” del Medioriente).
    Io vorrei che al mondo ci fosse un equilibrio di potenze solo ed esclusivamente per tenervi a bada.

  14. Caino
    Caino says:

    Egr sig Peter,

    credo che sia opportuno che ognuno si occupi della propria tempra morale.
    E’ solo una considerazione, ben inteso !
    Per il resto pensi quel che gli pare, dica quello che crede,faccia quello che crede più opportuno,per sè stesso però, ma per pietà eviti di innalzarsi a “giudice morale”, si rende ridicolo !

    Caino

  15. Peter
    Peter says:

    x Caino

    Anche la mia era solo una considerazione…e non priva del humour che le piace tanto

    Peter

  16. Caino
    Caino says:

    Vede che mi dà ragione,infatti avevo appena citato il senso del ridicolo!Capisco che lo Humor è altra cosa,ma cosa vuole ,in qualche modo, ha sempre a che fare con il senso del ridicolo,cosa di cui i “moralisti liberal ” non si rendono nemmeno conto.
    Infatti i moralisti di stampo liberal privi di senso di Humor, si costruiscono una Propria morale libertaria,solo che poi tendono a comportarsi esattamente come i bigotti, quando si tratta di accampare giudizi di qualsiasi natura,ovvero usano entrambi lo stesso metodo dei due pesi e delle due misure a seconda della dottrina che abbracciano !

    Caino

  17. Caino
    Caino says:

    In merito al suo senso dello Humor, non si erga a giudice di stesso, almeno questo ..lasci giudicare agli altri !

  18. Peter
    Peter says:

    x Caino

    Le do certamente ragione.

    Quando mi danno ragione pero’ non lo prendo mai come un complimento.

    Chieda ad Uroburo perche’, forse glielo dira’

    Peter

  19. alberto C.
    alberto C. says:

    bah, russi e americani fanno la loro politica sull’ucraina.. come sempre.
    l’europa orientale sarà in pace quando farà quello che ha fatto quella occidentale dopo il ’45, dopo essersi massacrati per secoli: mettere da parte torti e ragioni, alsazie e tiroli, e pensare che l’unica sopravvivenza era la collaborazione, imperfetta come è ora, ma pacifica (col permesso – e il controllo – degli USA che ne avevano bisogno per la nato, in chiave antisovietica, ma meglio che niente).
    prima di sparare sull’unione europea pensiamo che nessun’area del mondo nella storia è stata in pace e mediamente prospera per tanto tempo, al lordo dell’euro, della bce ecc. meglio la bce che la situazione ex jugoslavia, ex sovietica ecc.
    il loro problema sono le ingerenze che alimentano i nazionalismi invece di smorzarli

  20. Caino
    Caino says:

    Ma sii vogliamoci tutti un po di bene in più ,che le cose si sa, poi in fondo,in fondo,in fondo, si aggiustano da sole!

  21. Caino
    Caino says:

    Ma egr sig Peter,
    e perché mai dovrei chiedere ad Uroburo?
    Non ne sento il bisogno,piuttosto Lei, nei confronti suoi,mi sembra che accusi sovente una qualche forma di un so che di psicologico,visto che Lo cita sovente,anche nel passato, se ben ricordo..ma è solo una mia impressione..non ne tenga conto !

    Caino

  22. Uroburo
    Uroburo says:

    Per alberto C.
    A me pare che un’Europa senza la NATO sarebbe stata meglio di come stia con. A meno che anche lei non sia d’accordo con la famosa leggenda dei cavalli cosacchi che s’abbeverano alle fontane di San Pietro, che sarebbe poi stato il cavallo di battaglia useggetta, DC e bananiero per più di mezzo secolo.
    Gl’Ittagliani ci hanno creduto ma si sa che noi si è tremendamente fürbi e si crede anche agli asini che volano.
    Ma soprattutto a me pare che se dopo il crollo dell’URSS noi si fosse iniziato un rapporto di reale e rispettosa collaborazione con la Russia avremmo guadagnato un sacco di soldi ed avremmo favorito l’evoluzione democratica di quel paese. Abbiamo preferito seguire le indicazioni del padrone (quello che, per intenderci, ascolta perfino le telefonate che io mi faccio con le mie amichette bionde) facendo una guerra per il re di Prussia.
    Direi che abbiamo imparato poco. U.

  23. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    Anche un’ Europa senza il Patto di Varsavia sarebbe stata moooolto meglio, a sentire ungheresi, polacchi, cechi, slovacchi, rumeni….

    Dubito che per l’ Italia sia mai stata una questione di scelta, dato che venne deciso tutto a Yalta.
    Comunque, Churchill protesto’ per la cortina di ferro, che era andata un po’ oltre gli accordi, ma forse non si ricordava bene la ruvida cortesia russa.
    Stalin rispose al mondo che la Russia doceva difendersi, e gli serviva almeno mezza Europa come cuscinetto….

    Peter

  24. Caino
    Caino says:

    Beh in effetti il Dittatore comunista al di là dell’ideologia comunista(che adesso non c’è più,oh guarda caso..prima i russi erano buoni ,lavoratori oppressi, senza libertà..tutta colpa del Comunismo,ed adesso ridiventano nazionalisti cattivi,beoti, ignoranti ect,ecct pure ortodossi)…insomma qui non si sa più a chi dare la colpa ..oooh perbacco,)

    Beh dicevo , il dittatore comunista, qualche ragiona pure la poteva rivendicare….ohibohh..escono da una sconfitta,militare del 17,la Polonia democratica cattolicissima si pappa una bella fetta di ex territorio russo nel 21..
    ma andiamo con ordine
    Periodo 1941-45 gli Usa raddoppiano la produzione industriale,quella russa diminuisce del 42%,le perdite dovute alla guerra sono pari a 5/6 volte il reddito nazionale.L’agricoltura tenuto conto dell’invasione tedesca, rumena ,ungherese ed italiana,qualche volontario slovacco mi pare pure…,che occupa il 47% del territorio coltivabile è in uno stato di crisi gravissima.
    Il patrimonio zootecnico era diminuito di un quarto rispetto al bestiame e di ben due terzi per i suini ect,ecct
    Bella batosta direi…grazie anche a dei gentilissimi vicini di stanza.
    Onestamente pure quell’assassino di Stalin aveva ragione a non fidarsi troppo dei vicini e visto che non per colpa sua era arrivato fino a Berlino..
    Qui bisogna mettersi d’accordo una volta per tutte, i RUSSI sono cattivi perchè sono stati Comunisti, o perchè sono adesso capitalisti o solo semplicemente perchè sono Russi e ci stanno sul culo ?OHH ma adesso la colpa è di Putin , mica dei russi che lo hanno votato ,evidentemente a loro insaputa..Bah ?

    Caino

  25. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    il patto di Varsavia è venuto ben dopo la NATO ed i russi in Europa (ed anche altrove) si sono presi esattamente quel che spettava loro, non un pollice di più.
    Poi potremmo discutere se hanno fatto bene ad imporre regimi simili al loro piuttosto che invece una serie di stati cuscinetto con regimi liberi ma rigidissimamente neutrali (cioè non contrari ai loro interessi, proprio come ha fatto la Finlandia) . Ma a quei tempi si pensava un po’ tutti che fosse giusto realizzare la rivoluzzzione ed il socccialismo, ouhyeah, e loro hanno fatto dalla loro parte esattamente quel che inglesi ed useggetta han fatto nella propria. Se non l’avessero fatto sarebbero stati previdenti ma anche un po’ pirla.
    La Cortina di ferro, brillante definizione giornalistica, l’hanno fatta proprio per evitare le solite infiltrazioni degli occidentali, che sono iniziate subito e comunque dopo che era stato evidente che gli occidentali stavano pensando al riarmo della Germania.
    Visto quel che sta succedendo ora direi che Stalin questa volta, e non solo questa, aveva tutte le ragioni del mondo. Altrimenti vuol dire condividere l’accusa di espansionismo russo, che esiste solo nella propaganda occidentale: non ne avevano nè i mezzi, nè gli uomini, nè le risorse economiche. Ma si è trattato di un’abilissima campagna propagandistica nella quale milioni di persone hanno visto gli asini volare. Ed erano tutti felici! …
    Comunque la Russia è rientrata nei suoi confini (che arrivano al Bug) ma la NATO (cioè la zona di occupazione militare useggetta) neanche un po’, anzi …. si sta espandendo. Ma è solo per portare pace e prosperità (all’Useggetta).
    Un saluto U.

  26. Caino
    Caino says:

    Ma certo per gli indomabili LIB Lab nostrani,sia essi di origini varie quali la puglia o Albione,quello che garantisce una politica internazionale moralmente giusta è un analisi del sangue che garantisca una % alta di tasso di lib-lab, evidentemente cromosomico.
    In più,gli altri, si devono adeguare .
    Purtroppo per loro, quelli che contano, sanno perfettamente che non è così e si comportano di conseguenza più ragionevolmente,secondo i dettami classici dei rapporti di forza.
    Le morali siano esse lib-lab, neo-con ect,ect le raccontano a quelli che come dice Uroburo , credono agli asini volanti !

    Caino

  27. Caino
    Caino says:

    Ps- poi ci sono pure quelli che non credono che gli asini volino, ma gli fa comodo dirlo,per delle ragioni ovvie..sperando e ci riescono pure, di far girare la voce,secondo il principio della pubblicità..

    Caino

  28. Popeye
    Popeye says:

    Nessuno parla dei russi in generale ma il Putin, e le sue truppe “CC”, che sta cercando di guadagnarsi il premio “figlio di hitler del secolo”.

    L’esercito russo e’ piazzato su tutto il fronte della Ucraina pronti per l’invasione mentre tutti i leader del West vanno in giro sparando cazzate con Obama in ultima linea, posizione da lui preferita. Dobbiamo notare che il Putin sicuramente vincera’ almeno primo premio per “bulli” del secolo massacrando sempre quelli piu’ deboli di lui.

    Ho sentito anche il PM della GB. Ci dice che se Putin non si ritira smetteranno di parlare e incominceranno a gridare.

    Non solo la Merkel ha messo sanzioni economici sulla Crimea, la CRIMEA. Beh! le poteva mettere contro l’Ucraina. Ringraziamo la Germania per le piccole cose.

    Mi domando cosa fara’ la “tag team” Napolitano-Renzi? Disinvito a pranzo? LO faranno primo della Francia?

    Se non fosse cosi’ serio mi farei delle grande risate.

  29. Popeye
    Popeye says:

    L’espansione della NATO e’ stata voluta da i nuovi paesi che volevano una protezione dall’Urso Rosso: la Russia. Se questo e’ imperialismo o occupazione militare ne serve di piu’. Peccato che l’Ucraina non ha agito piu’ presto.

  30. Peter
    Peter says:

    x Caino

    Lei, tra una randellata ad Abele ed un’accomodata alle pecore, veda di darsi una calmata, senno’ alla sua tenera eta’ le verra’ un infarto secco, cosa che in fondo mi dispiacerebbe

    Peter

  31. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    Insomma, per lei e qualcun altro, Stalin quando faceva le sue porcate ne aveva tutte le ragioni, e quando non le aveva, ne aveva tutte le scusanti…

    E beninteso, per lei Stalin era un’ anomalia, nulla a che vedere col comunismo (e su questo saremmo anche d’ accordo), ne’ coi tradizionali metodi russo-asiatici, e su questo punto proprio non ci siamo.

    Cortina di Ferro fu un’espressione coniata da Churchill nel remoto 1946, altro che abile invenzione giornalistica, quindi semmai preveggente era lui. Nel discorso della Cortina di Ferro nomino’ anche Trieste, cosa che fara’ contenta Sylvi, secondo la quale agli inglesi delle sue parti non gli impipava nulla.

    Un saluto

    Peter

  32. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Popeye,
    non tutti sono entrati nella NATO volontariamente. Noi ed i crucchi abbiamo dovuto entrarci, volenti o nolenti; ed anche altri, pur di non avere storie (di ogni genere ma in generale sul tipo di quelle capitate a Moro).
    E volenti o nolenti ci dobbiamo sopportare dei sistemi di ascolto che riguardano non solo tutto quel che viene scritto qui ma tutte le telefonate, compreso quelle segrete. Compreso quelle delle ditte, dei governi, dei partiti, degli avvocati ecc. ecc. ecc.
    Si chiama libbbertà, ouuuuhyeaaaaahhhhhh.
    Nè noi nè la Germania possiamo rifiutare le istallazioni militari useggetta, sta scritto (in inchiostro trasparente) nel trattato di pace, quello che mai nessuno ha potuto leggere. Quindi direi che quanto a rispetto per gli altri stati l’Useggetta ed i russi stanno alla pari.
    Ci sarebbe comunque da capire perchè mai Cuba non poteva istallare i missili nel suo territorio. Come mai? Non era uno stato indipendente, che diamine!… E se il Canada aderisse ad un bel trattato di mutua difesa con la Cina, cosa succederebbe? U.

  33. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Poppy.
    …un pò come i Paesi dell’America latina contro l’Orso a stelle e a strisce, quello che si è messo in testa di esportare democrazia attraverso i cosidetti missili “intelligenti”.
    Deficienti come chi li progetta e li costruisce..

    C.G.

  34. Popeye
    Popeye says:

    Caro Uroburo,
    E’ cosi con tutti quelli che iniziano le guerre ma alla fine sono sconfitti. La lezione qui’ e’ di non iniziate niente che non potete finire bene. Ma dall’altro canto con il nostro Marshall plan abbiamo messo sui piedi tutti i paesi del West Europa, mentre l’Est aveva il Stalin Plan che costruiva muri cosi non era invaso dalla moltitudine di quelli che volevano almeno un assaggio della loro utopia comunista.

    Ma parlando piu’ personale, se ti dava tanto fastidio perche’ non hai votato con i piedi e traslocato nella Russia? Immagina saresti stato il primo a scappare da West a East. Anche Togliatti ha votato con i piedi, e’ ritornato in Italia. Mica era fesso.

    “Ci sarebbe comunque da capire perchè mai Cuba non poteva istallare i missili nel suo territorio.”

    Semplice! Si chiama: Self Preservasion. Tagliava corto il tempo di reazione in caso di attacco. Poi non era la Cuba a mettere i missili ma la “pacifica” Russia che non ha pensato o sognato espansioni mondiali, secondo te.

  35. Popeye
    Popeye says:

    E se il Canada aderisse ad un bel trattato di mutua difesa con la Cina, cosa succederebbe?
    ————-
    Il popolo canadese mettera’ ai ferri il PM canadese che lo ha firmato e votera’ come NAZIONE di far parte della nostra Unione. Immagina, sara’ ancora piu’ facile per loro di venire nell’Usa per farsi curare.

    In caso non ci hai fatto caso anche loro aderiscono alla Nato.

  36. Popeye
    Popeye says:

    x CG
    Ma finiscila di scrivere cazzate. La Venezuela, grande amica della Russia, ha deciso di andare da se. E cosa e’ successo? E’ alla frutta comunista bolivariana. Un paio di anni fa la Russia e Venezuela avevano progettata un show di forza con una visita di una nave di guerra russa. La Venezuela dovette mandare nave per tirare la nave russa in porto perche’ non funzionava piu’.

  37. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “E’ cosi con tutti quelli che iniziano le guerre ma alla fine sono sconfitti”
    scrive il Poppy.

    Perbakko, se ne è reso conto anche lui, patriottardo tutto di un pezzo!
    Stanotte come minimo nevica.
    C.G.

  38. Peter
    Peter says:

    x Popeye

    No scusa, sono i vostri che vanno in Canada a farsi curare…
    Ed il Canada é pur sempre territorio di SM! (Eh eh eh).

    Ma il tuo 87 contiene molta verita’

    Peter

  39. alberto C.
    alberto C. says:

    inutile discutere, nel 45 c’erano i carri armati americani da una parte e russi dall’altra, più o meno come deciso nel 44. chi ha i carri armati sul posto ha ragione, come insegna la favola del lupo e dell’agnello, le ragioni si trovano con facilità: sarebbe un mestiere interessante vendere ragioni (storiche, religiose, culturali, etniche, morali, filosofiche…) al più forte.
    ( allo stesso modo la mafia è forte perché è armata, mica per ragioni storiche, culturali, sociologiche, e si sradica con le armi).
    anche ora le basi nato ci sono, e non si sgarra, come la politica italiana (e siciliana..) dal 45 al 2014 mostra bene (nell’89 la classe dirigente italiana è stata mollata, il berluska forse ha esagerato a flirtare con russi e libici). l’economia si decide a francoforte, ma la politica estera e la difesa si decidono in america. L’ucraina si sta decidendo da che parte sta, con i carri armati russi al confine e in crimea. Che la crimea stia con la russia anche gli ucraini l’hanno accettato, mica hanno mandato le truppe a difendere la crimea! il che avrebbe iniziato le ostilità. E nessuno inizierà una guerra per le regioni russofone, a meno che lì non inizino a spararsi tra loro e chiedano l’aiuto dei loro sponsor.
    non è questione di volersi bene, l’europa orientale in questa situazione non può pacificarsi dimenticando i torti come quella occidentale negli anni ’50 con la comunità europea, ma la strada è quella, l’alternativa la guerra civile, calda o fredda. I paesi ex patto di Varsavia, anche dentro l’ue, si sono affidati agli usa in chiave antirussa, e si può capirli, ma se si progetta di piazzare basi nato a 300 km da mosca non si può pretendere che putin metta via i carri armati. Vediamo, se finisce il polverone ucraino, se è possibile, se gli ucraini e i russi trovano una via di moderazione, o se i nazionalismi slavi sono ancora troppo forti.

  40. Peter
    Peter says:

    x Alberto C

    Non e’ solo questione di rapporti di forza, il mondo non e’ esattamente una jungla come in passato.
    Lei ha accennato alla mafia en passant, le armi non servono o non bastano, bisognerebbe sradicare la cultura mafiosa prima, o dopo, il che e’ in realta’ molto piu’ difficile.

    Poi ‘ la moderna civilta’ giuridica in un certo senso e’ troppo sottile ed avanzata per combattere la mafia sul suo terreno.
    Un noto boss mafioso ha appena vinto il diritto a restare in GB, l’ Italia cercava l’ estradizione

    Peter

  41. Peter
    Peter says:

    Il giudice a Londra non lo ha estradato perche’ le prigioni italiane sono ‘sovraffollate’, e stare in quelle condizioni infringerebbe i diritti umani del boss e la sua salute!!!

    Mi chiedo se il giudice in questione abbia mai visitato le prigioni inglesi??!!

    E poi parlano di mandato di arresto europeo. Roba da chiodi.

    Peter

  42. sylvi
    sylvi says:

    Churchill….nomino’ anche Trieste, cosa che fara’ contenta Sylvi, secondo la quale agli inglesi delle sue parti non gli impipava nulla.
    Peter

    x Peter

    Mai detto che a Churchill e agli inglesi non “impipasse nulla” delle mie parti e di Trieste.
    Al contrario…la flotta inglese era sull’Adriatico settentrionale che combatteva valorosamente… a fianco di Tito…per regalare Trieste a Tito!
    E i neozelandesi hanno occupato Trieste un giorno DOPO i titini, ma soltanto su ordine di Truman a Churchill.
    Gli inglesi avrebbero regalato tutto l’Adriatico al comunista Tito pur di toglierlo agli italiani che odiavano calorosamente.
    Del resto dalle nostre parti abbiamo preferito l’occupazione dei Cosacchi che quella degli inglesi che , secondo i loro usi, tradirono i Cosacchi, dopo aver dato loro la parola d’onore che non li avrebbero consegnati ai russi, cosa che invece fecero mandandoli tutti a morte certa!

    Ma che gli inglesi insegnino che i ” pacta sunt servanda, …
    proprio loro che tradirebbero la loro madre, e che hanno sempre e soltanto “onorato ” i loro sporchi interessi!!!

    Sylvi

  43. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    Ma lei e’ fuori di testa, signora mia.

    Churchill appoggio’ Tito durante la guerra contro i tedeschi, non odiava affatto gli italiani, anzi era ‘ amico’ di Mussolini finche’ questi non comincio’ a rompere le palle in Africa prima, in alleanze coi tedeschi poi, e di sicuro non voleva che Trieste restasse coi titini dopo la guerra, come dimostro’ col discorso di ‘Iron curtain’ di cui sopra.

    Non ho mai ammirato Churchill, che non era certo un personaggio ‘tenero’, ne’ liberale in senso moderno, ma era certo meglio di Stalin, e forse anche di Truman, dato che fu sua la decisione di bombardare due volte il Giappone con le atomiche.
    Purtroppo Roosevelt se ne era andato prematuramente.

    Peter

  44. Popeye
    Popeye says:

    x CG
    Credo Che hai bisogno di un corso in brokkolino. Poi ester citrate il cervello di leggere più di una frase.

  45. Popeye
    Popeye says:

    x CG
    Credo Che hai bisogno di un corso in brokkolino. Poi esercitare il cervello di leggere più di una frase.

  46. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Poppy.
    Tu invece un corso accellerato per evitare di mandare due volte lo stesso post.
    Succede a chi è di memoria corta, caro mio.
    Qui ha cominciato a nevicare, me lo immaginavo, anche se per domani.

    C.G.

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