Papa Francesco e il difficile dialogo con l’islam
ROMA – Riuscirà Papa Francesco a far fare un passo avanti all’unità dei cristiani senza fare un passo indietro verso i musulmani? In particolare, riuscirà a evitare che i musulmani ricordino troppo l’affronto che affermano di avere subito dal suo predecessore il 13 settembre 2006? Quel giorno Papa Ratzinger in un discorso all’Università di Ratisbona citò quanto disse nel 1391 ad Ankara l’imperatore bizantino Manuele II Paleologo in uno dei 27 dialoghi su cristianesimo e islam che ebbe con il dotto persiano Mouterizes, equivalente all’arabo Mutarrif, direttore di una madrassa, cioè di una scuola coranica:
“Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava”.Dopo quell’infelice citazione, resa ancor più grave dal citare la Jihad, concetto che comunemente viene tradotto con “guerra santa”, il 26 novembre dello steso anno Ratzinger incontrò il patriarca ecumenico ortodosso Bartolomeo I a Istanbul, l’antica Costantinopoli.
E proprio Bartolomeo incontrerà Francesco a Gerusalemme, in una delle tre tappe (le altre due saranno ad Amman e Betlemme) del pellegrinaggio che il pontefice compirà nella cosiddetta Terra Santa dal 24 al 26 del prossimo maggio per ricordare il 50mo anniversario del viaggio di Paolo VI, avvenuto il 5 gennaio del ’64. E il 5 gennaio scorso Francesco ha annunciato il suo viaggio alla fine della consueta preghiera dell’Angelus, in modo da celebrare in qualche modo l’esatta ricorrenza. Quella volta papa Montini incontrò Patriarca ortodosso Atenagora. Francesco ha annunciato che a maggio “presso il Santo Sepolcro celebreremo un Incontro Ecumenico con tutti i rappresentanti delle Chiese cristiane di Gerusalemme, insieme al Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli”.
Il viaggio di Papa Montini ebbe come frutto un paio di anni dopo la rimozione simultanea delle scomuniche reciproche tra la Chiesa cattolica rappresentata dal Vaticano e la Chiesa ortodossa rappresentata dal Fanar, il Vaticano ortodosso a Istanbul. Finivano così ben dieci secoli di separazione, dissapori e guerre tra cristiani occidentali e orientali. “Ci siamo abbracciati una prima volta, poi una seconda e di nuovo e di nuovo. Come due fratelli che si ritrovano dopo una lunga separazione”, commentò Atenagora. Per parte sua Paolo VI alla prima udienza generale tenuta in S. Pietro ebbe a dichiarare con maggiore enfasi: “Avete tutti compreso che il mio viaggio non é stato soltanto un fatto singolare e spirituale: é diventato un avvenimento che può avere una grande importanza a livello storico, il punto di partenza di nuovi, grandi avvenimenti, che possono essere altamente benefici per la Chiesa e l’Umanità”. Lo scorso 5 gennaio Francesco dopo l ‘annuncio ai fedeli in piazza S. Pietro ha aggiunto: “Fin da ora vi domando di pregare per questo pellegrinaggio”, che molti sperano diventi storico come quello di Papa Montini.
Il rischio però è che al probabile passo avanti nell’unità di tutte le componenti della religione cristiana corrisponda se non un passo indietro comunque un rinfocolarsi delle polemiche per l’infelice uscita di Ratzinger a Ratisbona. All’epoca, il portavoce del Vaticano, don Federico Lombardi, cercò di correggere il tiro dichiarando:
“Non era certo nelle intenzioni del Santo Padre svolgere uno studio approfondito sulla Jihad e sul pensiero musulmano in merito, e tanto meno offendere la sensibilità dei credenti musulmani”.
Ma le reazioni furono comunque pesanti.
La massima autorità religiosa turca, Ali Bardokoglu, presidente del Dipartimento affari religiosi della Turchia, in vista dell’annunciata visita di Ratzinger in Turchia ebbe a dite che le parole del Papa mostravano
“un odio nel suo cuore, allora siamo davanti ad una situazione pericolosa. Non mi aspetto niente di buono da una visita nel mondo islamico da parte di chi pensa così del Profeta”,
e chiese, sia pure invano, l’annullamento della visita in Turchia.
”Il Papa del Vaticano ha offeso il Profeta”, titolarono i siti islamici che ospitavano i video e i comunicati di Al Qaeda. “Dove sono quelli che parlano di dialogo tra le religioni? In realtà questa non è altro che una guerra crociata che lo si voglia o no”. Mohammed Mahdi Akef, guida spirituale dei Fratelli musulmani, il principale gruppo d’opposizione in Egitto, disse che le parole di Ratisbona “gettano olio sul fuoco” e “creano un grave danno all’Islam”, motivo per cui chiese al pontefice di scusarsi.
Per fortuna non si sono avverate le fosche previsioni di Fawi Zefzaf, presidente della Commissione del Parlamento egiziano per il dialogo interreligioso, che dopo avere definito “bugiardo” Papa Ratzinger ebbe a dire: “Semplici caricature (di Maometto, ndr) hanno scatenato la risposta furiosa delle masse musulmane, quale sarà la reazione a simili dichiarazioni?”. Una reazione rabbiosa era paventata anche da Al Arabiya, il secondo canale satellitare nel mondo arabo, che infatti dopo avere lamentato che “Il Papa rivolge critiche all’Islam a pochi giorni dalla sua attesa visita in Turchia” ebbe ad aggiungere: “Ci si attende che provochi la rabbia islamica”.
Inviti a una maggiore riflessione e critiche pesanti vennero anche dal mondo islamico europeo. Il Consiglio francese per la religione musulmana diramò un comunicato per invitare a “non confondere l’Islam, che è una religione rivelata, con l’islamismo, che non è una religione ma un’ideologia politica”. Molto più duro Aiman Mazyek, presidente del Consiglio centrale musulmano in Germania:
“Dopo le sanguinose conversioni dei popoli latinoamericani, le crociate, le coercizioni imposte da Hitler alla Chiesa, e perfino dopo che Urbano II coniò per primo il termine Guerra Santa non credo che la Chiesa Cattolica possa puntare il dito contro gli estremismi di altre religioni”.
Memore anche dell’incidente di Ratisbona e dei suoi pesanti strascichi, Francesco ci ha tenuto a pubblicare a ridosso del 26 novembre, anniversario della visita in Turchia del suo predecessore, la “Esortazione apostolica Evangelii Gaudium”, nella quale detta le nuove e più concilianti regole dei rapporti con la religione musulmana in due appositi paragrafi, il 252 e il 253.
Paragrafo 252 - “In quest’epoca acquista una notevole importanza la relazione con i credenti dell’Islam, oggi particolarmente presenti in molti Paesi di tradizione cristiana dove essi possono celebrare liberamente il loro culto e vivere integrati nella società. Non bisogna mai dimenticare che essi, “professando di avere la fede di Abramo, adorano con noi un Dio unico, misericordioso, che giudicherà gli uomini nel giorno finale”. Gli scritti sacri dell’Islam conservano parte degli insegnamenti cristiani; Gesù Cristo e Maria sono oggetto di profonda venerazione ed è ammirevole vedere come giovani e anziani, donne e uomini dell’Islam sono capaci di dedicare quotidianamente tempo alla preghiera e di partecipare fedelmente ai loro riti religiosi. Al tempo stesso, molti di loro sono profondamente convinti che la loro vita, nella sua totalità, è di Dio e per Lui. Riconoscono anche la necessità di rispondere a Dio con un impegno etico e con la misericordia verso i più poveri”.
Paragrafo 253 - “Per sostenere il dialogo con l’Islam è indispensabile la formazione adeguata degli interlocutori, non solo perché siano solidamente e gioiosamente radicati nella loro identità, ma perché siano capaci di riconoscere i valori degli altri, di comprendere le preoccupazioni soggiacenti alle loro richieste e di fare emergere le convinzioni comuni. Noi cristiani dovremmo accogliere con affetto e rispetto gli immigrati dell’Islam che arrivano nei nostri Paesi, così come speriamo e preghiamo di essere accolti e rispettati nei Paesi di tradizione islamica. Prego, imploro umilmente tali Paesi affinché assicurino libertà ai cristiani affinché possano celebrare il loro culto e vivere la loro fede, tenendo conto della libertà che i credenti dell’Islam godono nei paesi occidentali! Di fronte ad episodi di fondamentalismo violento che ci preoccupano, l’affetto verso gli autentici credenti dell’Islam deve portarci a evitare odiose generalizzazioni, perché il vero Islam e un’adeguata interpretazione del Corano si oppongono ad ogni violenza”.
Ma a mettersi di traverso è un gesuita come Papa Francesco, l’esperto islamologo Samir Khalil Samir, che insegna a Beirut, Roma e Parigi ed è autore di libri e saggi sull’Islam nonché dei rapporti con il cristianesimo e l’intero Occidente. L’ultimo suo libro si intitola “Quelle tenaci primavere arabe”. Forse per le sua origini arabe è diventato più realista del re ed è probabile ci sia lui all’origine dell’infelice citazione di Ratisbona. Samir infatti nel corso del pontificato di Ratzinger è stato uno degli esperti più ascoltati dallo stesso Papa.
Il 19 dicembre scorso, vale a dire pochissimi giorni dopo la pubblicazione dell’Evangelii Gaudium di Papa Francesco, Samir sull’agenzia “Asia News” del Pontificio Istituto Missioni Estere ne ha commentato i paragrafi dedicati all’Islam. Dopo averne passato in rassegna “le tante cose positive”, Samir passa a mettere bene in luce quanto a suo avviso è bene chiarire con il capitolo intitolato “Punti della Evangelii Gaudium che richiedono chiarimento”. Ecco tutti i punti del capitolo critico:
“1. I musulmani “adorano con noi un Dio unico, misericordioso” (n. 252)
Io prenderei con cautela questa frase. È vero che i musulmani adorano un Dio unico e misericordioso. Ma questa frase suggerisce che le due concezioni di Dio sono uguali. Invece nel cristianesimo Dio è Trinità nella sua essenza, pluralità unita dall’amore. È un po’ più che sola clemenza e misericordia. Abbiamo due concezioni abbastanza diverse dell’unicità divina. Quella musulmana caratterizza Dio come inaccessibile. La visione cristiana dell’unicità trinitaria sottolinea che Dio è Amore che si comunica: Padre-Figlio-Spirito, oppure Amante-Amato-Amore, come suggeriva Sant’Agostino.
Poi, anche la misericordia del Dio islamico cosa significa? Che Lui fa misericordia a chi vuole e non la fa a coloro a cui non vuole. “Dio fa entrare nella Sua misericordia chi Egli vuole” (Corano 48:25). Queste espressioni si trovano in modo quasi letterale nell’Antico Testamento (Esodo 33:19). Ma non si arriva mai a dire che “Dio è Amore” (1 Giovanni 4:16), come si esprime san Giovanni.
La misericordia nel caso dell’islam è quella del ricco che si china sul povero e gli concede qualcosa. Ma il Dio cristiano è Colui che scende verso il povero per innalzarlo al suo livello; non mostra la sua ricchezza per essere rispettato (o temuto) dal povero: dona se stesso per far vivere il povero.
2. “Gli scritti sacri islamici conservano parte degli insegnamenti cristiani” (n. 252)
È vero in un certo senso, ma può essere anche ambiguo. È vero che i musulmani riprendono parole o fatti dei vangeli canonici, ad esempio il racconto dell’Annunciazione si ritrova quasi letteralmente nei capitoli 3 (la famiglia di ‘Imr?n) e 19 (Mariam).
Ma più frequentemente il Corano s’ispira ai pii racconti dei Vangeli apocrifi, e non ne tirano il senso teologico che ci si trova, e non danno a questi fatti o parole il senso che hanno in realtà, non per cattiveria, ma perché non hanno la visione globale del messaggio cristiano.
3. La figura di Cristo nel Corano e nel Vangelo (n. 252)
Il Corano si riferisce a “Gesù e Maria [che] sono oggetto di profonda venerazione”. A dir il vero, Gesù non è oggetto di venerazione nella tradizione musulmana. Invece, per Maria, si può parlare di una venerazione, in particolare da parte delle donne musulmane, che volentieri vanno ai luoghi di pellegrinaggio mariano.
L’assenza di venerazione per Gesù Cristo si spiega probabilmente per il fatto che, nel Corano, Gesù è un grande profeta, famoso per i suoi miracoli a favore dell’umanità povera e malata, ma non è uguale a Maometto. Solo da parte dei mistici, si può notare una certa devozione, essi lo chiamano anche “Spirito di Dio”.
In realtà, tutto ciò che si dice di Gesù nel Corano è l’opposto degli insegnamenti cristiani. Egli non è Figlio di Dio: è un profeta e basta. Non è nemmeno l’ultimo dei profeti perché invece il “sigillo dei profeti” è Maometto (Corano 33:40). La rivelazione cristiana è vista solo come una tappa verso la rivelazione ultima, portata da Maometto, cioè l’Islam.
4. Il Corano si oppone a tutti i dogmi cristiani fondamentali
La figura di Cristo come seconda persona della Trinità è condannata. Nel Corano si dice in modo esplicito ai cristiani: “O Gente della Scrittura, non eccedete nella vostra religione e non dite su Dio altro che la verità. Il Messia Gesù, figlio di Maria, non è altro che un messaggero di Dio, una Sua parola che Egli pose in Maria, uno Spirito da Lui [proveniente]. Credete dunque in Dio e nei Suoi messaggeri. Non dite ‘Tre’, smettete! Sarà meglio per voi. Invero Dio è un dio unico. Avrebbe un figlio? Gloria a Lui” (Corano 4:171). I versetti contro la Trinità sono molto chiari e non hanno bisogno di tante interpretazioni.
Il Corano nega la divinità di Cristo: “O Gesù, figlio di Maria, sei tu che hai detto alla gente: ‘Prendete me e mia madre come due divinità all’infuori di Dio’?” (Corano 5:116). E Gesù lo nega!
Infine, nel Corano è negata la redenzione. Addirittura si afferma che Gesù Cristo non è morto in croce, ma è stato crocifisso un suo sosia: “Non l’hanno ucciso, non l’hanno crocifisso, ma è sembrato loro” (Corano 4:157). In tal modo Dio ha salvato Gesù dalla cattiveria dei giudei. Ma così Cristo non ha salvato il mondo!
Insomma, il Corano e i musulmani negano i dogmi essenziali del cristianesimo: Trinità, Incarnazione e Redenzione. Si deve aggiungere che questo è il loro diritto più assoluto! Ma non si può allora dire che “Gli scritti sacri dell’Islam conservano parte degli insegnamenti cristiani”. Si deve semplicemente parlare del “Gesù coranico” che non ha niente a che vedere con il Gesù dei Vangeli.
Il Corano cita Gesù perché pretende di completare la rivelazione di Cristo per esaltare Maometto. Del resto, vedendo quanto Gesù e Maria fanno nel Corano, ci si accorge che essi non fanno altro che applicare le preghiere e il digiuno secondo il Corano. Maria è certamente la figura più bella tra tutte quelle presentate nel Corano: è la Madre Vergine, che nessun uomo ha mai toccato. Ma non può essere la Theotokos; anzi, è una buona musulmana.
I PUNTI PIÙ DELICATI
1. Etica nell’Islam e nel cristianesimo (252)
L’ultima frase di questo paragrafo della “Evangelii gaudium” dice, parlando dei musulmani: “Riconoscono anche la necessità di rispondere a Dio con un impegno etico e con la misericordia verso i più poveri”. Questo è vero e la pietà verso i poveri è un’esigenza dell’Islam.
C’è però una doppia differenza, mi sembra, tra l’etica cristiana e quella musulmana. La prima è che l’etica musulmana non è sempre universale. Si tratta spesso di aiuto dentro la comunità islamica, mentre l’obbligo di aiuto, nella tradizione cristiana, è di per sé universale. Si nota per esempio, quando c’è una catastrofe naturale in qualche regione del mondo, che i Paesi di tradizione cristiana aiutano senza considerare la religione di chi è aiutato, mentre Paesi musulmani ricchissimi (quelli del Penisola Arabica per esempio) non lo fanno in questo caso.
La seconda è che l’Islam lega etica e legalità. Chi non digiuna durante il mese di Ramadan commette un delitto e va in prigione (in molti Paesi). Se osserva il digiuno previsto, dall’alba al tramonto, è perfetto, anche se dopo il tramonto mangia fino all’alba del giorno seguente, più e meglio del solito: “si mangiano le cose migliori e in abbondanza”, come mi dicevano alcuni amici egiziani musulmani. Sembra non esserci altro significato nel digiuno se non ubbidire alla legge stessa del digiuno. Il Ramadan diventa il periodo in cui i musulmani mangiano di più, e mangiano le cose più prelibate. L’indomani, dato che per mangiare nessuno ha dormito, nessuno lavora. Però, dal punto di vista formale, tutti hanno digiunato per alcune ore. È un’etica legalista: se fai questo, sei nel giusto. Un’etica esteriore.
Il digiuno cristiano è invece qualcosa che ha come scopo l’avvicinarsi al sacrificio di Gesù, alla solidarietà con i poveri e non c’è il momento in cui si recupera quanto uno non ha mangiato.
Se qualcuno applica la legge islamica, tutto è in ordine. Il fedele non cerca di andare oltre la legge. La giustizia è richiesta per legge, ma non è superata. Per questo, non c’è nel Corano l’obbligo del perdono; invece, Gesù nel Vangelo chiede di perdonare in modo infinito (settanta volte sette: cfr. Matteo 18, 21-22). Nel Corano la misericordia non arriva mai all’amore.
Lo stesso vale per la poligamia: si può avere fino a quattro mogli. Se voglio averne una quinta, basta ripudiare una di quelle che ho già, magari la più vecchia, e prendermi una sposa più giovane. E avendo sempre e solo quattro mogli sono nella perfetta legalità.
C’è anche l’effetto contrario, per esempio per l’omosessualità. In tutte le religioni, è un peccato. Ma per i musulmani, è anche un delitto che dovrebbe essere punito con la morte. Nel cristianesimo è un peccato, ma non un crimine. Il motivo è ovvio: l’Islam è religione, cultura, sistema sociale e politico; è una realtà integrale. Ed è chiaramente così nel Corano. Il Vangelo invece distingue chiaramente la dimensione spirituale ed etica dalla dimensione socio-culturale e politica.
Lo stesso vale per la purezza, come lo spiega in modo chiaro Cristo ai Farisei: “Non ciò che entra nella bocca contamina l’uomo, ma è quel che esce dalla bocca che contamina l’uomo” (Mt 15, 11).
2. “I fondamentalismi da entrambe le parti” (n. 250 e 253)
Ci sono infine due aspetti che vorrei criticare. Il primo è quello in cui il papa mette insieme tutti i fondamentalismi. Al n. 250 si dice: “Un atteggiamento di apertura nella verità e nell’amore deve caratterizzare io dialogo con i seguaci delle religioni non cristiane, nonostante i vari ostacoli e difficoltà, particolarmente i fondamentalismi da entrambe le parti”.
L’altro è la conclusione della sezione sul rapporto all’Islam che termina con questa frase: “Di fronte ad episodi di fondamentalismo violento che ci preoccupano, l’affetto verso gli autentici credenti dell’Islam deve portarci ad evitare odiose generalizzazioni, perché il vero Islam e un’adeguata interpretazione del Corano si oppongono ad ogni violenza” (n. 253).
Personalmente, non metterei i due fondamentalismi sullo stesso piano: i fondamentalisti cristiani non portano le armi; il fondamentalismo islamico è criticato, anzitutto proprio dai musulmani, perché questo fondamentalismo armato cerca di riprodurre il modello maomettano. Nella sua vita, Maometto ha fatto più di 60 guerre; ora se Maometto è il modello eccellente (come dice il Corano 33:21), non sorprende che certi musulmani usano anche loro la violenza ad imitazione del Fondatore dell’Islam.
3. La violenza nel Corano e nella vita di Maometto (n. 253)
Infine, il papa accenna alla violenza nell’islam. Nel paragrafo 253 si legge: “Il vero Islam e un’adeguata interpretazione del Corano si oppongono ad ogni violenza”.
Questa frase è bellissima, ed esprime un atteggiamento molto benevolo del papa verso l’Islam. Mi sembra però che essa esprima più un desiderio che una realtà. Che la maggioranza dei musulmani possa essere contraria alla violenza, può anche darsi. Ma dire che “il vero islam è contrario ad ogni violenza”, non mi sembra vero: la violenza è nel Corano. Dire poi che “un’adeguata interpretazione del Corano si oppone ad ogni violenza” ha bisogno di molte spiegazioni. Basta ricordare i capitoli 2 e 9 del Corano.
È vero comunque quanto il pontefice afferma sul fatto che l’islam ha bisogno di una “adeguata interpretazione”. Questa strada è praticata da alcuni studiosi, ma non è abbastanza forte da contrastare quella che va per la maggiore. Questa minoranza di studiosi cerca di reinterpretare i testi coranici che parlano della violenza, mostrando che essi sono legati al contesto dell’Arabia dell’epoca ed erano nel contesto della visione politico-religiosa di Maometto.
Se l’islam vuole rimanere oggi in questa visione legata al tempo di Maometto, allora ci sarà sempre violenza. Ma se l’islam – e vi sono parecchi mistici che l’hanno fatto – vuole ritrovare una spiritualità profonda, allora la violenza non è accettabile.
L’islam si trova davanti a un bivio: o la religione è una strada verso la politica e verso una società politicamente organizzata, oppure la religione è un’ispirazione a vivere con più pienezza e amore. Chi critica l’islam a proposito della violenza non fa una generalizzazione ingiusta e odiosa: mostra delle questioni presenti, vive e sanguinanti nel mondo musulmano.
In Oriente si comprende molto bene che il terrorismo islamico è motivato religiosamente, con citazioni, preghiere e fatwa da parte di imam che spingono alla violenza. Il fatto è che nell’islam non vi è un’autorità centrale, che corregga le manipolazioni. Ciò fa sì che ogni imam si creda un muftì, un’autorità nazionale, che può emettere giudizi ispirati dal Corano fino a ordinare di uccidere.
CONCLUSIONE: UNA “ADEGUATA INTERPRETAZIONE DEL CORANO”
Per concludere, il punto davvero importante è quello della “adeguata interpretazione”. Nel mondo musulmano, il dibattito più forte – che è anche il più proibito – è proprio quello sull’interpretazione del libro sacro. I musulmani credono che il Corano sia sceso su Maometto, completo, in quella forma che conosciamo. Non c’è il concetto d’ispirazione del testo sacro, che lascia spazio a un’interpretazione dell’elemento umano presente nella parola di Dio.
Facciamo un esempio. Ai tempi di Maometto, con tribù che vivevano nel deserto, la pena per un ladro era il taglio della mano. A cosa serviva? Qual era lo scopo di questa pena? Non permettere che il ladro rubasse più. Allora dobbiamo chiederci: come possiamo oggi salvaguardare questo scopo, cioè che il ladro non rubi? Possiamo usare altri metodi al posto del taglio della mano?
Oggi tutte le religioni hanno questo problema: come reinterpretare il testo sacro, che ha un valore eterno, ma che risale a secoli o millenni fa.
Quando incontro amici musulmani, io metto in luce il fatto che oggigiorno bisogna interrogarsi sullo “scopo” (maqased) che avevano le indicazioni del Corano. I teologi e i giuristi musulmani dicono che si deve ricercare gli “scopi della Legge divina” (maq?sid al-shar?’a). Questa espressione corrisponde a ciò che il Vangelo chiama “lo spirito” del testo, in opposizione alla “lettera”. Occorre cercare l’intento del testo sacro dell’islam.
Diversi studiosi musulmani parlano dell’importanza di scoprire “lo scopo” dei testi coranici per adeguare il testo coranico al mondo moderno. E questo, mi sembra, è molto vicino a quanto il Santo Padre intende suggerire parlando di “una adeguata interpretazione del Corano”.
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Samir evita di ricordare che Maometto la sua religione la finanziò anche per mezzo di rapine alle carovane che attraversavano il deserto arabo e la affermò anche per mezzo di guerre, riuscendo infine vittorioso con la battaglia del 15 marzo 624 a Badr, dove appostò le sue truppe su un’altura dopo avere avvelenato i pozzi nella pianura in basso onde impedire che i nemici si dissetassero. Cionondimeno accusa di violenza l’intero Corano. Stranamente però Samir dimentica che nella Bibbia c’è di molto peggio, c’è la descrizione di Dio che ordina più volte la distruzione di intere città, non solo delle comprese Sodoma e Gomorra, e di passare a fil di spada interi popoli. Definire quindi il Dio cristiano “amore” tout court appare temerario. Anzi, smentito dall’affermazione bimillenaria che a molti viene riservata la dannazione eterna con le pene dell’inferno.
Negli stessi vangeli non manca un’allarmante affermazione guerriera di Gesù Cristo, fatta propria nei secoli da non pochi fanatici cristiani anche per giustificare le crociate, il colonialismo e non solo: ““Non crediate che io sia venuto a portare la pace sulla terra. Non sono venuto a portare la pace, ma la spada. Perché sono venuto a dividere il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera; e i nemici dell’uomo saranno i suoi famigliari” ( Vangelo di Matteo: 10, 34-38).
Per quanto riguarda l’insistenza di Samir sulla differenza tra il Dio unico dei musulmani e il Dio Trinitario dei cristiani, in particolare dei cattolici, si tratta dello stesso ostacolo messo sulla strada del dialogo con l’ebraismo, religione basata sul Dio unico esattamente come l’islam. Non a caso le parole per indicare Dio e la pace sono identiche in ebraico e in arabo, nonostante gli odi feroci che separano questi due mondi: l’Elòhah ebraico è chiaramente identico all’Allàh arabo (oltretutto entrambe le parole derivano dalla divinità fenicia e cananeica El, ma tralasciamo), così come la parola araba salam che significa pace è identica alla parola shalom che significa pace in ebraico. Mi è capitato più volte nella basilica di S. Agostino a Roma, dove ogni volta che posso vado a contemplare la Madonna dei Pellegrini del Caravaggio, ascoltare il sacerdote officiante la messa affermare durante la predica: “I nostri fratelli ebrei non sanno che Dio è unico sì, ma trinitario”. Concetto che nella basilica di S. Agostino – non a caso il santo le cui parole ” Amante-Amato-Amore” Samir ha ricordato per criticare l’islam – è declamato da una scultura che rappresenta il profeta ebraico Elia che parla alla Madonna madre di Gesù: un modo ben preciso di saldare direttamente Cristo, e quindi il Dio trinitario, alla tradizione ebraica del Dio unico. Che, si noti nuovamente, è lo stesso Dio unico dell’islam.
Che certe divisioni siano oziose, anzi pretenziose e presuntuose, lo dimostra l’assurdità del voler definire quanto è per definizione indefinibile, vale a dire Dio. Voler “ritrarre” Iddio per assegnargli una fisionomia che di fatto lo imprigioni e gli leghi le mani imprigionandolo nel perimetro di tale fisionomia, del ritratto da noi assegnato, è assurdo anche sotto il profilo per così dire logico. E’ la stessa matematica a insegnare che un infinito lo si può suddividere quante volte si vuole, ma le parti così ottenute sono anch’esse ognuna un infinito. Se Dio quindi è infinito, come sempre si afferma, il dividerlo o no in trinità, cioè per tre, o altro non cambia assolutamente nulla: si tratta sempre di infinito e di infiniti. Le diversità ci possono essere solo dal punto di vista per così dire storico: ma da quando in qua sono uno o più fatti storici o presunti tali a potersi intromettere nella fede annacquandola così a feticismo?
In particolare è oziosa l’antica querelle centrata sullo Spirito Santo. Che chiaramente esiste anche nell’ebraismo e nell’islam, dal momento che spirito significa vento, soffio, alito, tant’è vero che del vento ancora oggi si dice che “spira”. E all’inizio dei tre monoteismi non c’è forse il Verbo, espresso con l’alitare da parte di Dio su Adamo per dargli la vita? La stessa parola “anima” altro non significa che soffio, vento, respiro, tant’è vero che ancora oggi si chiama anemometro, cioè misuratore dell’”anemos”, lo strumento che misura il vento.
Può apparire strano, ma si chiama Pneumatologia non solo la scienza che studia i polmoni, organi addetti appunto al respirare, ma nella dottrina cristiana anche la “scienza” che si occupa dello Spirito Santo, cioè la parte della teologia ad esso dedicata
Ma la cosa più curiosa è che, anche se i relativi cleri non vogliono farci caso e rendersene conto, sia la lingua araba che la lingua ebraica non scrivono le vocali per un motivo ben preciso. Quale? Il motivo è che il suono delle vocali si pronuncia per l’appunto solo con l’alito, la bocca infatti quando pronunciamo le vocali resta aperta, si limita a un soffio, per quanto minimo. Ma il “soffio”, “l’alito”, “l’anemos”, cioè lo “spirito”, “l’anima”, sono prerogative di Dio, vengono da lui: noi creature umane NON possiamo e NON dobbiamo avere l’immodestia di riportarle nel nostro alfabeto….
Il gesuita Samir forse dovrebbe studiare e riflettere di più. Con maggiore modestia. E non solo quando pronuncia vocali…
Non e’ proibito costruire Moschee in Europa o anche in America o in tutti i paesi occidentali e democratici…e dato che e’ concesso agli Arabi di costruire i loro luoghi di culto e’ proibito distruggere Moschee…cosi come e’ proibito uccidere i fedeli della religione Islamica.
Non cosi funziona nei paesi Arabi….dove non e’ possibile costruire Chiese Cattoliche…..che vengono sistematicamente distrutte e i loro fedeli Cattolici uccisi…. con questo si e’ detto tutto…….
questo e l’ Islam….
Rodolfo
x &&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&…etc….
Mi sembra che che sia ora di smetterla di citare vecchi passaggi di vecchi testamenti, non valgono piu’ e non solo…incitano piu’ odio e pregiudizio.
A cosa e’ servito l’Ecumenesimo???????
E’ ora di aggiornarsi.
Il giorno della Memoria e’ una cosa Ebraica, ma e’ anche una cosa di tutti, nel senso che non si deve ripetere mai e poi mai in un mondo civile.
Altre etnie celebrano i loro martiri, gli Armeni per esempio, o semplicemente nei loro paesi ed i ricordi rimangono nei loro paesi e nei loro cuori.
L’Olocausto e’ stato un evento epico, non solo per il numero dei periti ma per i sistemi inumani del poveri diavoli senza colpa altro che di essere Ebrei o solo amici di Ebrei.
Negli US non e’ una celebrazione, la Shoa e’ una cosa Europea, ma viene ricordata in programmi televisivi come ad esempio nell’ora del sabato sera di Mike Huckabee, ex candidato presidenziale e Pastore Battista…..E certamente viene ricordata nelle Sinagoge, nei cuori degli Ebrei e di chi ha un bricciolo di cervello.
Passo questo mio post sul nuovo argomento.
Anita
PS: A casa mia uso la carta igienica Charmin Ultra Strong mega rolls…e’ una religione!
Certamente non l’ Islam che potrebbe essere….
ma di quel che ne hanno fatto….
Rodolfo
Shoah Foundation – Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Shoah_Foundation
L’articolo e’ in Italiano…e’ tutta colpa di Steven Spielberg…..
Anita
A proposito di chiese, prima però una chicca degli insegnamenti talmudiani, (cito):
“Un uomo può fare con la sua moglie ciò che più lo appaga, come se lei fosse un pezzo di carne che viene dal macellaio, che lui può mangiare secondo il suo capriccio, salata, arrostita, bollita o come un pesce comprato al mercato.”
(Nedarim 20b)
Sulle chiese (cito):
” E’ una buona azione per ogni Giudeo distruggere e bruciare le chiese non-Giudee e qualsiasi cosa appartenga loro o è fatto da loro ~, e gettare le ceneri ai quattro venti o nell’acqua. Inoltre, è dovere di ogni Giudeo cercare di sradicare ogni chiesa non-Giudea e maledirne il nome (lett. darle un nome maledetto)
(Schulchan Aruch, Johre Deah, 143)
C.G.
x Lady Charmin Ultra Strong:
dalle sue parti o in generale negli yu-es-ei si celebra in via ufficiale e governativa una giornata della memoria in ricordo delle mattanze contro gli indiani nativi?
Mi piacerebbe saperlo.
C.G.
Cheffa’ cambi discorso….
se c’ e’ qualcosa da commemorare dovrebbe sempre partire dai diretti interessati non credi?
Difficilmente l’ Italia avrebbe mai istituito il “Giorno della Memoria”..
se non ci fossero stati gli Ebrei a volerlo.
Rodolfo
Senza contare che di Americani ne sono morti anche tanti in conflitto con gli indiani…..che tra l’ altro sapevano essere anche feroci…
fattorie venivano date al fuoco…e la gente compresi i bambini uccisi senza pieta’….vatti a nascondere va’…..
… quella della Shoa’….e’ tutta un’ altra cosa…
informati meglio….
anzi evita….tanto…oramai l’ inevitabile e’ gia’ avvenuto…
Rodolfo
x Mister Charmin Ultra Strong:
quante abbuffate di filmetti yankee tipo “arrivano i nostri?”
Ridicolaggine e mediocrità allo stato puro.
C.G.
xcg
E non e’ per questo certamente che non bisogna biasimare il comportamento di quei coloni poi diventati Americani….no….
ma e’ la storia…cosi come lo sono state le crociate…le inquisizioni…
i pogrom ….senza dimenticare il comportamento degli Italiani in Africa….e tutte le altre tragedie che hanno accompagnato il mondo fino ad oggi…
ma la Shoa …per la sua particolarita’ rimane unica.
Rodolfo
x9
Gia’ ….vedi sempre quello che piace a te….
come ad altri piace sentire quel che vogliono sentire…e non altro…
perche’ tutto il resto son fandonie e fantasie….
ebbene grociolati nelle tue convinzioni sempre a senso unico….
Rodolfo
x C.G. #6
Native American Day e’ una festa statale in California, fondata nel 1968 per onorare le culture e contributi per lo Stato e gli Stati Uniti dei Nativi Americani. Chiamato anche American Indian Day, si osserva ogni anno il quarto Venerdi’ di Settembre.
Nel Dakota vogliono cambiare Columbus Day con American Indian Day.
Alcuni Stati vogliono eliminare Columbus Day che cade il 12 di Ottobre, Cristoforo Colombo ha persa la sua fama e gloria di esploratore, rimpiazzata con conquistatore crudele e sanguinario.
Nel mio Stato si osserva ancora data l’alta % Italo Americana.
Anita
————–
Ma certo, per il mio derriere e quello dei miei ospiti sempre il meglio che c’e’, ci mancherebbe altro !
Lei poi non sa neanche perche’ l’ho scritto.
Sto ascoltando il vergognoso silenzio di tanti personaggini sullo sterminio di rom, omosessuali, prigionieri russi e oppositori politici. Si parla solo della Shoà ebraica. Più che di Memoria si tratta di Opportunismo, Strumentalismo, Smemoria.
Che vergogna.
pino nicotri
Appunto, Pino, memoria selettiva.
Vittime di serie A e vittime di serie B.
C.G.
x Lady Charmin Ultra Strong:
guardi signora, io intendevo se per caso venisse commemorato un giorno della Memoria SULLE VITTIME DELLE MATTANZE CONTRO GLI INDIANI NATIVI.
Legga bene invece di quaglieggiare a tutto spiano.
VITTIME e non quelli che hanno contribuito allo sviluppo degli yu-es-ei e le loro culture.
Sugli argomenti seri sempre pronta a fare lo zompo della quaglia, vero?
Ma non si stanca mai?
màh.
C.G.
x Rodolfo
Guardi che è lei che vede solo quello che le fa comodo e ignora pervicacemente e ottusamente tutto il resto. Cioè il dolore degli “altri”.
E poi ci vuole fegato e faccia di bronzo per sostenere che sono i perseguitati a doversi dare da fare perché ci sia Memoria delle porcherie da loro subite! Egregio Herr Rodolfo, sono i colpevoli a dover chiedere perdono e a dover tramandare la Memoria degli orrori inflitti agli “altri”, altro che balle! Una delle cose più vili e opportuniste è il continuo esibire il proprio dolore, e quello dei propri antenati, nascondendo però il dolore altrui compreso soprattutto quello inflitto agli “altri”. In questo noi occidentali siamo campioni insuperabili, imbottiti di buonismo ultra ipocrita. I rom, gli indios, i “pellerossa”, gli aborigeni australiani, ecc., semplicemente non hanno il potere, i mezzi, le relazioni, le finanze, le influenze anche sui mass media che hanno gli ebrei, ed è solo per questo che non riescono a ottenere le loro Giornata della Memoria. Peraltro, la comunità ebraica romana è stata meno ottusa di lei, perché è anche merito suo se in piazza degli Zingari a Roma c’è almeno una targa di marmo che ricorda la comune retata di ebrei, rom, sinti e camminanti, cioè “zingari”.
In tv a “Che tempo che fa” fiumi di belle parole sulla Shoà, ma neppure una mezza parola su Samudaripen, Porrajmos e sulle centinaia di popoli sterminati e culture fatte sparire nelle Americhe. Una signora argentina ci ha esibito la commovente storia di suo nonno deportato da Milano e di sua figlia desaparecida a Buenos Aires per mano della dittatura militare ( benedetta dal Vaticano e organizzata dagli Usa….). Forse però la signora essendo europea potrebbe spendere una parola sui milioni di esseri umani massacrati anche in Argentina per far posto in futuro anche a emigrati come lei. O no?
Il direttore del Corriere della Sera e lo strapagato conduttore Fabio Fazio hanno parlato a lungo del Memoriale Binario 21, il binario della stazione centrale di Milano dal quale partivano i convogli dei deportati in Germania. Neppure una parola sui deportati non ebrei!
La dignità e la giustizia sono tutt’altra cosa. Impossibile e colpevole non rendersene conto.
pino nicotri
Siccome i links non vengono letti, ecco una parte del mio link #4
Shoah Foundations di primaria importanza
La Survivors of the Shoah Visual History Foundation, fondata nel 1994 da Steven Spielberg sull’onda del successo e dell’interesse suscitato dal suo film Schindler’s List è un’organizzazione nonprofit creata per la registrazione e catalogazione su supporto audio-video, delle testimonianze dei sopravvissuti e dei testimoni dell’olocausto.
** Fra il 1994 e il 1999 la fondazione ha realizzato circa 52.000 interviste in 56 paesi in 32 lingue.
Hanno partecipato al progetto sopravvissuti ebrei, testimoni di Geova, omosessuali, Rom e Sinti, liberatori e testimoni della liberazione, prigionieri politici, soccorritori e benefattori, testimoni sopravvissuti ad esperimenti di eugenetica, testimoni ai processi per crimini di Guerra.**
Nel 2005, la fondazione, grazie ad un accordo con la University of Southern California, si è trasformata in USC Shoah Foundation Institute, in modo da garantirne la preservazione in perpetuo e perfezionarne la catalogazione. La fondazione ha prodotto il film – documentario Gli ultimi giorni (film 1998) vincitore nel 1999 del premio Oscar al miglior documentario.
La Fondation pour la Mémoire de la Shoah è nata nel 2000, finanziata grazie al recupero del denaro e dei beni silenti confiscati agli ebrei francesi durante la Seconda Guerra Mondiale. Scopo della fondazione è di aiutare e promuovere progetti di carattere storico, educativo e di ricerca sulla Shoah e sulla cultura ebraica, al fine di preservarne la memoria, con un’attenzione particolare per la divulgazione dei principi della solidarietà e tolleranza. Fondatrice e presidente onorario della fondazione è Simone Veil, sopravvissuta del campo di Auschwitz e successivamente primo presidente eletto del Parlamento Europeo.
Continua sul link………….
Anita
x C.G.
Le rinfresco la MEMORIA, il mio nome e’ Anita !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Anita
x Anita
Sì, ma NESSUNO di loro ha una sua Giornata della Memoria, neppure negli Usa. Una goccia d’acqua in un mare occupato solo da altri.
Un saluto.
pino
Nicotri…’Guardi che è lei che vede solo quello che le fa comodo e ignora pervicacemente e ottusamente tutto il resto. Cioè il dolore degli “altri” ”
=
Guardi che si sbaglia…..io ho vissuto un’ intera vita ad immedesimarmi nel dolore e nei problemi degli altri….cercando NEI FATTI…non a parole…sempre di alleviare….non ho mai ricevuto riconoscimento…ne’ me ne sarei aspettato..ma non mi lamento …rifarei tutto un’ altra volta.
Un anno fa’ ..o forse piu’ …scrissi anche un post….sulla necessita’ di riuscire ad immedesimarsi negli altri…solo cosi si puo’ arrivare ad un traguardo…che e’ quello della pace e del vivere insieme…
…se ritorniamo nel particolare…io sono quello che ha scritto di capire il problema dei Palestinesi e della necessita’ di un loro Stato…
anche se non l’ ho scritto esplicitamente capisco quello che si puo’ provare ad essere discriminato o intollerato….e quello lo posso capire io come Ebreo….certamente non lei…ne’ gc…
pero’ a quanto vedo non c’ e’ reciprocita’.
Rodolfo
x Rodolfo
La reciprocità ci sarà quando la pianterà di dar ragione sempre e solo a senso unico e a usare due pesi e due misure. Non è che un post “buonista” ne cancella cento o mille d’altro stampo.
E a proposito: più di una volta ho detto che Israele ha il diritto di esistere, visto che ormai c’è. Ma evito la truffa del dire che il diritto viene dalla cacciata del 70 d. C. per mano di Tito o con quella di un secolo dopo decisa da Adriano.
Israele ha dei nemici? Vero. Ma perché ha sempre fatto una politica estera e una politica interna assolutamente sballate: le cito per la centesima volta il Piano D, che ha dato origine alla tragedia tuttora in corso, e l’invasione del Sinai mi pare nel ’67 in appoggio “colonial razzista” alla guerra che Francia e Inghilterra stavano preparando contro l’Egitto di Nasser colpevole di avere finalmente nazionalizzato il canale di Suez. In più, c’è il demenziale anzi delinquenziale appoggio assieme agli Usa ai regimi arabi più odiosi e fanatici. Oltre al rifiuto di TUTTE le proposte di pace, di TUTTE le risoluzioni Onu e alla truffa dello starvolgimento dei patti di Oslo per metterla ancora una volta in culo ai palestinesi. E oltre allo sgombero unilaterale di Gaza fatto da Sharon – il macellaio di Sabra e Chatila – in modo da arrivare al risultato al quale si è arrivati.
Le dirò anche che mi sono proprio rotto di dover ripetere le stesse cose, perché lei vuole assolutamente snaturare questo blog occupandolo con il blablablà filo israeliano e annesse risposte. Il suo ruolo è dimostrato per tabulas.
nicotri
x Pino
Ma caro Pino,
si vede che “l’unione fa la forza”, gli Ebrei essendo in numero maggiore si sono dati da fare, poi e’ una osservanza non e’ una festa nazionale, mi sembra che sia un giorno lavorativo.
Certamente ci saranno riunioni, discorsi, preghiere, ma ognuno fara’ quello che pare e piace.
Per chi non e’ Ebreo e’ un giorno come tutti gli altri.
Francamente non capisco il motivo per cui stiamo discutendo cose che non ci appartengono.
Buonanotte,
Anita
xNicotri 19
Quando si parla del “Giorno della Memoria”..si parla di un giorno particolare caro e triste agli Ebrei…e’ vero..ma e’ implicito che si parla di tutti gli altri..io stesso ho sentito parecchie volte Toaf parlare di zingari …omosessuali ecc…
c’ e’ un servizio di consultazione della banca dati della Shoah Foundation… si tratta di uno dei piu’ grandi archivi di video digitali di tutto il mondo…con oltre 52.000 testimonianze audio video di ebrei…omosessuali… testimoni di Geova… zingari Rom e Sinti..sopravvissuti alle deportazioni naziste…..
non e’ che l’ ebreo e’ fissato su se stesso….l’ ebreo vive per il mondo ..oltre che nel mondo…se prendiamo per esempio nella liturgia ebraica la preghiera del Schachrit..(preghiera mattutina) nella tefilat Ha Amida’…che comprende 18 benedizioni ….poi divenute 19…che si recitano in piedi…in una si benedicono tutti gli uomini del mondo (donne)..indistintamente….tutte le persone di buona volonta’….
e’ persino una delle benedizioni che si legge con piu’ sentimento…se cosi vogliamo dire….almeno cosi succede a me….
sapete poco di ebraismo purtroppo.
Rodolfo.
xNicotri che scrive:-“Le dirò anche che mi sono proprio rotto di dover ripetere le stesse cose, perché lei vuole assolutamente snaturare questo blog “….
ma per carita’…scrivo solo il mio parere che e’ in contrasto con il suo(vostro)….per altro senza fanatismi…almeno credo…se lei vuole un blog a senso unico che gusto c’ e’ a star qui a discutere….
…ognuno scrive quello che crede siano le proprie ragioni…e sarebbe bello se ci fosse un punto d’ incontro…
ma quello lascia …cosi come ho scritto molto a desiderare….
io ho teso spesso la mia mano che viene respinta con post tipo….194-195 di gc nell’ argomento precedente…
Rodolfo
Tu scrivi di scuole arabe le quali insegnano odio contro l’ebreo e io ti faccio presente che ci sono scuole ebree che insegnano l’odio e il disprezzo contro tutti quelli che non sono ebrei.
“Insegnamenti” tutt’ora in vigore, e come! tra gli ultraortodossi in palandrana nera. Gentaglia che ha ancora molto peso politico in Israele, gentaglia che tolglie ai loro stessi figli il diritto alla gioventù.
Quindi di cosa ti lamenti, piangina del menga? Che tu sia strabico ad un occhio e dall’altro pure non è una novità. In OGNI tuo post starnazzi di tutto e contrario di tutto.
Ma non te ne rendi conto, buonista a seconda delle fasi lunari.
Ma chi credi di prendere per il culo se non te stesso?
Vai.
C.G.
x Rodolfo
Il problema è semplice: o si ricorda l’intero Olocausto, che comprende anche i rom, ecc., o si commette una amputazione, una censura, cioè un falso. È come voler commemorare il terremoto di Messina o l’affondamento del Titanic o la distruzione delle Twin Towers commemorando solo le vittime cattoliche o circasse o nere o rom o islamiche o ebraiche. Sarebbe un falso. E infatti la Giornata della Memoria è in parte un falso, perchè omette gli “altri”, tant’è che per cattolici e affini è ormai la Giornata del Buonismo Ipocrita. La tragedia è che NON si ricordano più le date dell’entrata in guerra, così la memoria nazionale viene man mano cancellata od ottusa…. Avanti di questo passo i 40 milioni di vittime della seconda guerra mondiale, 20-30 delle quali sovietiche, verranno dimenticate, gettate nella spazzatura, e in parte è già avvenuto, e si sosterrà che la seconda guerra mondiale è stata fatta solo contro gli ebrei. La Giornata della Memoria è diventata, esattamente come volevano i suoi promotori, la Giornata del Giustificazionismo di Israele, cioè dell’Odio Verso i Palestinesi, gli Arabi e gli Iraniani.
Nel libro “L’industria dell’Olocausto”, scritto dall’ebreo Norman Filkenstein, c’è scritto chiaro e tondo che agli ebrei Usa promotori del Memoriale dell’Olocausto di NY, che conosco bene, venivano i brividi alla sola idea, infatto rifiutata, di ricordare nel Memoriale anche i rom.
nicotri
Vai?
Io so’ sempre dove andare….ma tu non t’ accorgi di essere disorientato…
cosa vai cianciando….cosa vai bleffando…..
..per i palestinesi si tratta di una cosa centralizzata….STATALE….programmi scolastici….libri di geografia dove lo Stato d’ Israele non esiste.
Ammesso e non concesso(perche’ non e’ esattamente cosi)…gli ultra ortodossi ebrei sono in Israele una minoranza….ci sono piu’ Palestinesi in Israele che ortodossi….ed essi non sono lo Stato che e’ democratico e laico…
uno Stato che nei programmi scolastici ha come traguardo il divulgare cultura e sapere…a differenza di quello Palestinese che diffonde odio e pregiudizio nei confronti dell’ Ebreo…..e dimmi tu…se questi possono essere mai i presupposti per una pace.
Rodolfo
P.S.:
il fatto edificante è che non tutti sono ottusi e fanatici come te.
Leggiti, se sai leggere un onestocontributo sulla Shoa.
Su Repubblica c’è un bell’articolo di Lizzie Doran, scrittrice israeliana.
Impara da lei, forse diventerai adulto.
C.G.
A proposito di giorno della Memoria..(altra)
Giorni fa sulla Stampa il dalmata Enzo Bettiza faceva questa analisi :
Ho avuto l’impressione,sfogliando giornali e guardando la televisione nei primi giorni di questo mese,che diversi rievocatori dell’anno 1914 tendessero a conferire a quella data uno smalto storico eccessivo e per certi aspetti anche un pò ipocrita.
———
A questo incipit,seguiva il resto dell’articolo ,,articolo che titolava :” 1914,l’anno che uccise l’ottimismo ”
Ora Enzo Bettiza,proseguendo, non si addentrava tanto sulle CAUSE che provocarono l’immane disastro,ma si soffermava più che altro in una serie di ricordi personali , che vertevano principalmente sulla vicenda dell’Impero Austro -ungarico della monarchia asburgica, e sul destino dei popoli e della etnie che conteva entro i suoi confini.
In sostanza la triste sorte che Musil chiamò nell’Uomo senza Qualità: Kakania.
Articolo bello e struggente per certi versi,intriso anche di nostalgia.
Caino pensa invece che il l’Incipit ne sia stata la parte più interessante,poche righe ma efficaci.
Sulle CAUSE di quell’immane disastro ,cioè sulla prova di forza per la conquista dei mercati mondiali da parte delle superpotenze Occidentali Inghilterra , Germania,Francia, e poi USA,potenze imperialiste,ormai governate a pieno titolo dalle oligarchie CAPITALISTICHE -FINANZIARIE del tempo, sono sicuro che se parlerà poco.
E pensare che se io prendo l’influenza,in genere prendo dei farmaci per curarmi , anche se sono dispiaciuto di non poter uscire di casa e mi prende a volte la nostalgia.
Stavo pensando a quale data pensare per il futuro,se va bene il giorno del crollo di quella grande banca ..come si chiamava ?
Così,per non perdere la memoria .
Caino
xNicotri 26
se le piace esagerare cosi….se lei e’ convinto davvero che sia cosi…
io non sono per niente daccordo….
gli Ebrei commemorano e ricordano gli Ebrei….
si da’ il caso che parlano anche degli altri…come se ne parlera’ anche oggi…
Ebbene ….infine si puo’ dire che il barbaro assassinio di sei milioni di Ebrei da parte dei tedeschi con la collaborazione degli italiani ….olandesi…francesi ecc…comprende anche i testimoni di Geova….Rom e Sinti …omosessuali e altre minoranze…..
nessuno lo nega.
Rodolfo
x Rodolfo e x TUTTI
Per essere molto chiari e sintetici: a me non interessa nulla commemorare e/o piangere solo una parte delle vittime dei campi di sterminio, lo trovo un gesto di vile ipocrisia e di interessata bottega. Le vittime o si commemorano tutte o si sputa su quelle che non vengono commemorate. Il tenerle presenti in registri e affini è solo un’elemosina, non il riconoscimento di un loro diritto e di un nostro dovere.
La Giornata della Memoria è diventata un transfer per dimenticare che il nazismo è stato, ed è tuttora, una mostruosità europea e solo europea, del mondo cristiano, in particolare di quello cattolico, e solo del mondo cristiano, in particolare cattolico, e per sostenere che il nazismo è l’islam.
Questi i fatti.
nicotri
x28
l’ ho letto prima che tu me lo ricordassi….
pensa che volevo copiare il link sul blog ma ci ho ripensato….credendo di essere poi troppo di parte….per cui cerca di rileggerlo tu…ancora una volta…
e tra le righe…oltre quello che tu pensi…scoprirai anche altre cose….
pero’ devi aprire il cuore…e la mente…dargli respiro….perche’ stai soffocando e fai soffocare…
Rodolfo
X Rodolfo (e x TUTTI)
Riguardo le chiese cristiane che nel mondo islamico non vengono edificate, non sia ipocrita anche lì. Forse che le moschee si possono costruire in Israele? Forse che Dayan non ne distrusse 80 “per sdradicare l’identità palestinese”, come ha rivelato Haaretz?
Lei si fa bello nascondendo le brutture e la sporcizia. E la bruttura e la sporcizia ci dicono anche che le chiese cristiane nel mondo islamico sono arrivate al seguito dei cannoni colonialisti. Come del resto nelle Americhe, in Africa, in India, in Cina, ecc. Il gatto scottato dall’acqua calda ha, giustamente, paura anche dell’acqua fredda.
nicotri
Caro Nicotri …io non vorrei dire che lei e’ uno specialista nel girar frittate….mettendo in ballo anche Israele …no….
io ho scritto solo di una realta’ di OGGI …che ha a che fare con il rapporto Islam….Cristianesimo oggi…sulla base dell’ argomento attuale.
Lei non potra’ negare che OGGI….le Moschee in Europa si possono costruire….nei paesi Islamici no….punto.
Lei non puo’ negare che in Europa non si distruggono le Moschee ne si uccidono Musulmani….nei paesi islamici in Africa invece si..punto.
E’ una realta’ odierna….perche’ negarla?
Rodolfo
La mia frase finale 34 …”Lei non puo’ negare che in Europa non si distruggono le Moschee ne si uccidono Musulmani….nei paesi islamici in Africa invece si..punto”….
non mi sembra abbastanza chiara….
volevo dire che lei non puo’ negare che in europa OGGI non si distruggono le Moschee ne si uccidono Musulmani….nei paesi islamici in Africa si distruggono Chiese e si uccidono e perseguitano i Cristiani…punto.
Rodolfo
Tra l’ altro il giorno del ricordo o della memoria…non e’ qualcosa di imposto…..ma un proplema che si propone….
tutta Ebraica se vogliamo e se vogliamo per alcuni troppo Ebraica…
…va bene…ma e’ anche vero che ognuno ricorda i propri morti…
gli Italiani ricordano i loro morti durante le guerre….non certo i morti tedeschi o austriaci…. e il tutto potrebbe anche restare nell’ ambito del popolo di religione ebraica….in fondo e’ cosa nostra….il ricordo e’ nostro…
siete voi a parlarne piu’ del necessario….siete voi ad esserne ossessionati….
Rodolfo
Be’….questa notte ho dormito proprio male…mi son svegliato alle 2:00…mi son fatto un espresso e fumato una sigaretta e poi ho acceso il computer…cosi solo perche’ …chissa’ per quale motivo non avevo sonno…pero’ ora sono le 5:30…e’ ancora troppo presto… vado di nuovo a letto nella speranza di addormentarmi….di dormire un po’…
Rodolfo
x Rodolfo
1) – L’OGGI è anche il risultato di IERI: “perché negarlo?”, per usare le SUE PAROLE? Se lei 50 anni fa si fisse tagliato un braccio o gliel’avessero tagliato, OGGI sarebbe monco. Non trova? Riguardo le frittate, è lei che si ferma all’oggi quando le fa comodo, ma risale a ieri, l’altro ieri, mille, duemila anni fa, quando le fa comodo altrimenti. Due pesi e due misure, come sempre. Trucco vecchio, arcinoto, non onesto e non pulito.
2) – Giusto e comprensibile che ognuno, ogni gruppo sociale, etnia o popolo pianga i propri morti. Il laidume inizia quando si impone a TUTTI di piangere solo una parte dei morti, quella di un gruppo altrui. Pianga e piangete pure i vostri morti nei kampi nazisti, ma la smetta e la smettiate di voler far credere che siano stati gli unici morti e che quindi sono da ricordare, commemorare e piangere solo quelli, cioè i vostri. La Giornata della Memoria NON fa nessun cenno alle vittime non ebree, e dire che lo sterminio di 400-600 mila morti “zingari” (un milione, secondo Moni Ovadia) è percentualmente molto più grave della Shoà.
Se oggi Israele non servisse come cuneo occidentale nel mondo del petrolio arabo, la Giornata della Memoria NON esisterebbe, sarebbe solo una ricorrenza ebraica così come i “pellerossa” hanno la loro, gli armeni la loro, i palestinesi hanno la Giornata della Nabka, peraltro porcamente vietata e negata in Israele, ecc.
Ripeto l’esempio: che ne direbbe se si istituisse la Giornata delle Twin Towers per ricordare solo ed esclusivamente le vittime ispaniche o irlandesi o protestanti e la Giornata del Titanic per ricordare solo ed esclusivamente i passeggeri di prima classe morti, ignorando quelli di seconda classe? Che oltretutto furono fatti crepare chiudendogli in faccia i cancelli d’uscita onde evitare non ci fossero scialuppe sufficienti per i privilegiati di prima classe.
3) – Se non capisce questi concetti elementari ed egualitari, sono affari suoi. Non edificanti. Ma con la propaganda tossica qui la deve finire. NON permetterò che i suoi veleni dilaghino senza argini. Esattamente come è andata con rottami alla hvg e belbici.
Mi stia bene.
nicotri
x Anita
Lei è duqnue per la legge del più forte? Dei più numerosi?
pino
P. S. Facciamo tante belle giornate “osservanza” e “non festa nazionale” per ognuno delle centinaia di popoli fatti sparire nelle Americhe, una per la Nabka palestinese, una per il genocidio dei rom, ecc. Tante belle Giornate alla pari con la Giornata della Memoria dedicata alla Shoà, ma in realtà ormai monopolizzata dai sionisti arabofobi, perciò antisemiti.
pino
x 37
Ed al blog interessa perche….?!
Ooooops….non ci interessa, anzi non ce ne frega niente!
Peter
Invece ammetto di essere in pensiero per la pugnace e verace maestra in quiescenza….
Peter
x Pino
Penso di fare un salto a Torino, o Milano, o dintorni, a Febbraio.
Lei ed altri ci starebbero per un breve incontro?
Peter
x Rodolfo.
Pino ti ha fatto una domanda: a parte quelle fatte distruggere dal “guercio” Dayan, in Israele, OGGI, è consentito costruire moschee?
Si o nò?
C.G.
Oggi è la Giornata della Memoria; dovrebbe essere la Giornata che non dimentica tutte le vittime dei lager nazisti; esseri umani di qualsiasi religione o etnia perchè i nazisti hanno inteso sterminare chi ritenevano “pericolosamente diversi”.
Ritengo che l’attenzione vada agli atti criminali dei nazisti, non invece soltanto a una parte delle vittime, quelle che hanno più ” forza contrattuale”, cioè gli ebrei.
A Trieste si ricordano le vittime della Risiera di S.Sabba, l’unico lager con forno crematorio in Italia.
Ma in quel forno ci finirono non solo ebrei, ma anche generici oppositori politici del nazismo. E quelli non sono morti?
Il 10 febbraio ci sarà la Giornata del Ricordo delle vittime delle foibe e della tragedia dell’esodo istro-dalmato.
A parte il fatto che nessuno ricorda, o quasi, i gettati in mare dai titini a Fiume, a Zara. Gente qualsiasi, avevano solo il torto di essere italiani.
Per sessantanni nessuno parlò di loro se non per dire che erano fascisti, alleati dei nazisti, anche i bambini, le donne e i vecchi cadenti!
E della strage del ’46 di Vergarolla, presso Pola, 70 morti, un centinaio di feriti, per mano della polizia segreta titina qualcuno ha sentito parlare? Qualcuno li ricorda quei bambini che facevano una gara di nuoto?
Forse non sono abbastanza numerosi per essere ricordati?
Ma si potrebbe continuare …a forza di decine si arriva alle decine di migliaia.
Devo sinceramente confessare che l’inflazione della Memoria dei soli ebrei, vittime solo loro, mi infastidisce a volte.
Se è giusto che noi ricordiamo l’Olocausto come tragedia che deve restare indelebile nella nostra memoria perchè non accada mai più, credo però che anche gli ebrei dovrebbero fare uno sforzo per non monopolizzare tragedie e vittime della barbarie ideologica, non importa di che colore!
Sylvi
xcg
in Israele i palestinesi Israeliani hanno i loro luoghi di culto e le loro Moschee..
a Gaza le sinagoghe ed i luoghi di culto che possono solo ricordare la presenza ebraica sono stati distrutti…. il nuovo Stato Palestinese quando sorgera’ …se sorgera’….dovra’ ..secondo i Palestinesi essere Judenfrei…immagiamoci le Sinagoghe…
i tuoi sono chiacchere e discorsi inutili….
riguardo il 38 di Nicotri rispondo ancora una volta che…
… il giorno del ricordo o della memoria…non e’ qualcosa di imposto…..ma un proplema che si propone….
tutta Ebraica se vogliamo e se vogliamo per alcuni troppo Ebraica…
…va bene…ma e’ anche vero che ognuno ricorda i propri morti…
gli Italiani ricordano i loro morti durante le guerre….non certo i morti tedeschi o austriaci…. e il tutto potrebbe anche restare nell’ ambito del popolo di religione ebraica….in fondo e’ cosa nostra….il ricordo e’ nostro…
siete VOI a parlarne piu’ del necessario….siete VOI ad esserne ossessionati….siete VOI a volervi partecipare con la presenza delle piu’ alte autorita’…come per esempio oggi nel Tempio Maggiore di Roma…nessuno obbliga…e’ un problema vostro….un problema di coscienza vostro …che si cerca di sminuire andando in giro a sbraitare che non sono solo gli Ebrei i morti della Shoa’….e con cio? Chi dice il contrario? Forse gli Ebrei? Che gli altri persino …li menzionano?
Hanno forse mai detto gli Ebrei che il Giorno del Ricordo appartiene solo a loro e non anche a tutti coloro che sono morti insieme a loro?
Rodolfo
Rodolfo
xSylvi
gli Ebrei non monopolizzano un bel niente….
gli Ebrei ricordano affinche’ mai piu’ succeda una “cosa” del genere….
e questa “cosa” appartiene al genere umano tutto.
Sarebbe idiota e persino inumano credere che gli Ebrei pensino solo a loro….
Rodolfo
La commissione internazionale di inchiesta e studio sulle apparizioni della Madonna di Medugorje ha terminato i suoi lavori, iniziati tre anni fa.
Tutti gli studi e le ricerche sui fenomeni e sulle apparizioni ora sono stati consegnati alla Congregazione per la Dottrina della Fede, ex Santo Uffizio.
L’ultima parola spetterà al Papa.
Intanto si può affermare che Medugorje ha superato un primo difficile scoglio.
La notizia, in un blog di atei mangia preti e dissacratori della Madonna, può essere o ininfluente o una provocazione.
Niente di tutto questo; come ho accennato in un altro post, la notizia invece è non solo importante dal punto di vista religioso, ma lo è ancor di più dal punto di vista politico, data la posizione geografica di Medugorje, nella Erzegovina con capitale Mostar metà musulmana e metà cattolica.
I musulmani tendono ad allargarsi…ma io ritengo che la Madonna di Medugorje ( ormai oltre 50 milioni di pellegrini da tutto l’Est europeo) farà la grazia ai cattolici e credo che il Papa darà una mano alla Madonna!
Sylvi
caro Rodolfo,
io non mi sento nè idiota nè inumana. Ho spiegato perchè ritengo che gli ebrei abbiano monopolizzato la tragedia dell’Olocasto.
Guarda che sui libri di scuola si parlava solo ed esclusivamente di ebrei…gli altri non esistevano!
Diciamo che gli ebrei hanno “sgomitato” parecchio, senza nulla togliere all’infamia che hanno vissuto!
Sylvi
Caso mai …quel che si vorrebbe dire e':-
“Chiudete la bocca….e magari parlate di piu’ del dolore degli altri che del vostro”
Solo che nessuno mi sapra’ spiegare come una cosa del genere potrebbe funzionare.
Gli Ebrei hanno raccontato la loro storia….vecchia di millenni…
vecchia di milleni di torture sfociata in quella che e’ la shoa’ unica per la sua particolarita’….lo hanno raccontato con i libri….con i film …istituendo musei…e questo non l’ hanno fatto solo per loro….ma per il mondo….perche’ tutto venisse a conoscenza….perche’ alla vista degli orrori cio’ non accadesse piu’…
lo hanno fatto loro cosi come lo avrebbe potuto fare un Testimone di Geova o un comunista…..son mancati i loro racconti o non sono tanto conosciuti e con cio’?
Quando si parla di Shoa’…non si parla di Ebrei o del dolore Ebraico..
ma si parla di PIU”…..quel PIU” che i fanatici non vogliono capire e vanno cercando alibi e scusanti a spron battuto….
Rodolfo
x Sylvi e Rodolfo
In effetti non sono gli ebrei a monopolizzarla, ma i sionisti arabofobi e i filosionisti pure loro arabofobi, cioè antisemiti. Tra i quali anche molti ebrei, ma non solo. I vari Matteo Renzi e Uòlter Veltroni non sono ebrei, ma comunque sostenitori del monopolio.
pino