Le festività sono passate, i problemi invece sono rimasti. Comprese le porcate contro la Siria

Federal Reserve: la crisi dei cent’anni

Mario Lettieri* Paolo Raimondi**

Allla vigilia di questo Natale la Federal Reserve ha compito cento anni! Ha “navigato” attraverso due guerre mondiali e nella Grande Depressione del ’29. Arriva però al suo centenario in condizioni disastrate e con una profonda crisi di identità. Per la prima volta nella storia ha completamente stravolto la sua missione: da controllore dell’inflazione e attore nella politica contro la disoccupazione è diventata la fucina di liquidità illimitata con un bilancio distorto fuori misura, pari a circa un quarto del Pil americano. Prima del 2007 non solo ha ignorato tutte le avvisaglie del crollo finanziario incombente ma, quel che è più grave, ha assecondato, se non favorito, i comportamenti più speculativi e rischiosi. Poi ha salvato dal fallimento tutte le grandi banche, lasciando di fatto che continuassero ad operare come prima. La liquidità immessa sta drogando l’economia creando visioni psichedeliche quanto irreali dell’economia prospettando una rosea fine della crisi economica e bancaria.

Forse per dimostrare che la Fed tiene in mano ancora il timone della finanza, il governatore Ben Bernanke all’ultimo incontro dell’Open Market Committee ha annunciato che, a partire dal prossimo gennaio, la banca centrale diminuirà il quantitative easing mensile di 10 miliardi: acquisterà 35 miliardi di dollari di bond del Tesoro invece di 40 e  40 miliardi di titoli speculativi asset backed security invece dei soliti 45.Per poter “incassare” il sostegno di Wall Street, ha spiegato però che queste decisioni non cambiano minimamente la “accomodante politica monetaria” della Fed. Infatti, a differenza delle reazioni destabilizzanti dello scorso maggio quando Bernanke ventilò un possibile cambiamento nella politica del QE, questa volta i mercati hanno salutato il suo intervento con una significativa impennata della borsa. Bernanke ha voluto anche assicurare le banche che il tasso di interesse zero rimarrà almeno fino al 2015 se non fino al 2016 e che la Fed continuerà a comprare titoli in quantità rilevanti. Ha garantito in particolare che nel suo bilancio saranno mantenute le centinaia di miliardi di dollari di titoli tossici già acquistati e quelli che saranno comprati in futuro. Di questo passo il bilancio della Fed a fine 2014 sarà di circa 5.000 miliardi di dollari con un rapporto leva di 100 a 1 rispetto al suo capitale di base.

Ma la vera sfida per la Fed è di carattere geoeconomico e geopolitico. Vuole continuare a mantenere il dollaro come valuta centrale delle riserve monetarie mondiali o intende trasformare la moneta americana in qualcosa che si può stampare come e quanto si vuole, col metodo che gli americani chiamano “fiat money”? Una cosa è certa: le due politiche non si possono mantenere insieme e a lungo. Anche se il dollaro è protetto dalla forza politica, più che economica, del governo di Washington, la sua credibilità e di conseguenza il suo valore intrinseco vanno via via scemando in rapporto inverso alla sua crescente quantità in circolazione. Prima o poi si arriverà ad una situazione di rottura. Già vi sono segnali in Cina. Nonostante Pechino sembri limitarsi a mere dichiarazioni di fastidio per le politiche della Fed, i pagamenti in yuan per le importazioni sono già il doppio di quelle regolate in euro. In un anno l’intero commercio cinese con il resto del mondo fatto in yuan è passato dal 12 al 20%.

A breve l’Arabia Saudita, il Qatar, il Kuwait e il Bahrein creeranno una moneta comune, anche se per il momento rimarrà ancorata al dollaro. Anche un certo numero di Paesi africani sembrano vogliano fare lo stesso. Possono ritenersi iniziative marginali sulla scacchiera del sistema monetario internazionale, ma sono chiari segnali di insofferenza verso un dollaro di cui non si conosce più il vero valore. Sono mosse che potrebbero andare verso un sistema alternativo, verso un nuovo paniere di monete. Anche per queste considerazioni non si possono fare gli auguri alla Fed per il suo centenario. Non le si può dire: “fate i buoni”, come dice una certa pubblicità di panettoni, perché potrebbe fraintendere e pensare che sia arrivato anche il momento di rimpiazzare il Tesoro e di stampare bond…

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Nasce un’unione bancaria europea già vecchia e impotente

Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**

La lettura della recente direttiva sulla cosiddetta unione bancaria europea non ci induce all’ottimismo a dispetto dei soliti laudatores di regime. La direttiva sui salvataggi e sulle liquidazioni delle banche varata dal Consiglio dell’Unione Europea sorprende per la sua scarsa incisività. Più che una riforma è un documento che sancisce il comportamento delle autorità europee e nazionali ben conosciuto negli ultimi mesi, in particolare dopo la crisi bancaria di Cipro. Vi si afferma che la crisi finanziaria ha evidenziato la mancanza di strumenti di intervento nei confronti delle istituzioni finanziarie in gravi difficoltà al fine di prevenirne la bancarotta o di gestirne la liquidazione. In passato si sono utilizzati soldi pubblici per operazioni di salvataggio e per evitare effetti destabilizzanti per il sistema. Anche alle banche solventi, in verità, sono stati concessi aiuti con l’immissioni di liquidità da parte della BCE o con altre garanzie statali per i titoli in loro possesso.

Dopo avere speso diverse centinaia di miliardi di euro ovviamente presi dalle tasche dei contribuenti, l’Europa oggi si dichiara inorridita da tali scelte e introduce il bail in. Cioè saranno per primi gli azionisti e i creditori della banca a rischio di fallimento a dover contribuire al salvataggio. Indubbiamente è più corretto. Ma si ricordi che i cosiddetti anonimi “creditori” altro non sono che i risparmiatori titolari di conti correnti presso la banca in crisi. La legge, come noto, prevede che potranno essere aggrediti i depositi che non godono delle garanzie previste, cioè quelle fino a 100.000 euro. Le nuove regole stabiliscono che, se fosse insufficiente lo strumento del bail in e se il fallimento della banca fosse destabilizzante per il sistema, le autorità potrebbero intervenire con il Meccanismo e con il Fondo di risoluzione europei. Ma questo Fondo dovrebbe diventare attivo nei prossimi 10 anni! Solo allora diventerebbe un meccanismo unitario con la mutualizzazione dei rischi. Nel frattempo, al di la delle tante e belle parole sull’approccio bancario unitario e sulla fine della frammentazione del credito in Europa, i governi nazionali di fatto continueranno ad  intervenire con il bail out, cioè con gli aiuti di stato, magari anche con la temporanea acquisizione pubblica della stessa banca.

E’ evidente che la finanza resta privilegiata e batte alla grande il lavoro e l’imprenditorialità. La nuova unione bancaria da un lato rinvia nel tempo e dall’altro concentra l’intervento sugli strumenti e sulle procedure attuabili in caso di alto rischio o di liquidazione bancaria. Ma quando si è sulla soglia della bancarotta o della liquidazione vuol dire che la malattia è già conclamata e che si sta intervenendo troppo tardi! Perciò riteniamo che una legge bancaria efficace dovrebbe anzitutto verificare i comportamenti e le attività delle banche e del sistema finanziario per correggerli o sanzionarli severamente al fine di evitarne la bancarotta.

E’ davvero sconcertante e sorprendente il fatto che nella lunga direttiva non sia menzionata neanche una volta la parola “speculazione”! Eppure tutti sanno il suo ruolo nefasto nelle operazioni dei mutui subprime, nei mercati non regolamentati dei derivati Otc. Per non parlare delle speculazioni sulle monete e sulle commodity fatte con i futures. Questi sono i campi principali delle attività finanziarie delle grandi banche internazionali ed europee con impatti sistemici. Le banche europee, con la Deutsche Bank in testa, hanno, purtroppo, da tempo pericolosamente superato le cugine americane sui mercati dei derivati finanziari. Perciò resta urgente una vera riforma bancaria per affrontare le cause del malfunzionamento dell’intero sistema.

I governanti europei, ancora una volta, ignorando le istanze provenienti dal mondo del lavoro e dell’impresa, non hanno affrontato il cuore del problema che è quello della separazione delle banche commerciali da quelle di investimento. Le prime raccolgono risparmio da utilizzare per crediti non speculativi e a sostegno dei settori produttivi dell’economia mentre le seconde operano con i soldi propri e a proprio rischio. Così come si fece negli Stati Uniti nel lontano 1933 con la legge Glass-Steagall.

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Disciplina nell’economia al posto di modelli astratti

di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**

Persino il Financial Times, l’interprete più autorevole della City di Londra, di fronte a nuove e crescenti bolle speculative, si è sentito obbligato a chiedere l’applicazione di una maggiore e più rigorosa disciplina della finanza. Il nuovo approccio dovrebbe essere prioritario anche nell’insegnamento delle scienze economiche mettendo da parte i cosiddetti “modelli astratti” dominanti. Il giornale ha lamentato il fatto che si sia posto “una fede eccessiva nei modelli matematici” applicati alla finanza e all’economia, perdendo così il contatto con l’economia reale e con le vere esperienze della vita. La continua “genuflessione rituale di fronte ai modelli matematici” ha illuso, secondo FT,  la maggioranza degli  economisti, degli studiosi e degli studenti di economia  creando in loro una “presunzione scientifica” ed un’aura di rispettabilità intellettuale. Ciò ha inevitabilmente portato al completo fallimento nel prevedere e nello spiegare il peggiore crac finanziario della storia. Questa critica, in verità, arriva un po’ tardi, ma, come dice il proverbio, meglio tardi che mai. Staremo a vedere se le autorevoli considerazioni resteranno nella sfera della filosofia morale o si tradurranno anche in effettivi cambiamenti delle scelte e dell’insegnamento della politica economica.

Che questi modelli matematici astratti fossero delle pericolose “stelle cadenti”, lo si era già sperimentato in dimensioni eclatanti quando l’hedge fund speculativo Long Term Capital Management (Ltcm) nel lontano 1998 crollò su stesso. Creato negli Usa nel 1994 da un gruppo di esperti finanziari della Salomon Brothers, il fondo Ltcm si basava sui modelli matematici formulati da Myron Scholmes e Robert Merton, due premi Nobel per l’economia. Essi furono insigniti del prestigioso riconoscimento per aver formulato “un nuovo modello per determinare il valore dei derivati” e  per aver costruito una complicatissima formula per condurre operazioni finanziarie e scommesse sulle piccole variazioni dei tassi di interesse, inizialmente dei Treasury bond. Il modello era diventato fondamentale per “lavorare” in particolare con i derivati Otc non regolamentati. Inizialmente si registrarono grandi profitti, tra il 20 e il 40% del capitale investito, il che aumentò la cupidigia e la propensione a rischi maggiori. I resoconti statistici mensili generavano poi la convinzione della giustezza di tali comportamenti speculativi.

Anche la Fed ha partecipato alla “festa”, mentre tutti i controlli preposti venivano di fatto annullati. Come il discusso ciclista americano, Lance Armstrong, che trascinava dietro di sé il resto del gruppo, anche Ltcm guidava fondi speculativi e operatori di borsa generando un ”effetto valanga”. Uno dei segreti del suo successo fu la capacità di operare con l’effetto della leva del credito, tanto che nel 1998 il fondo, con un capitale di base di 4,7 miliardi di dollari contava crediti per 124,5 miliardi, con un rapporto debito/capitale di 25:1. Ma la cosa davvero esplosiva era il valore nozionale dei suoi derivati Otc pari a ben 1, 25 trilioni di dollari! Ltcm era diventato il nuovo dio dell’Olimpo, potente e imbattibile. Le operazioni finanziarie si espandevano a tutto campo e su tutti i mercati del mondo. Anche su quelli delle cosiddette tigri asiatiche, che poi entrarono in crisi, e delle obbligazioni della Federazione Russa, che divennero inesigibili con il default russo nel 1998. E’ una storia nota.

Ltcm si trovò pieno di titoli e di derivati in caduta libera mentre i creditori chiedevano al fondo di rientrare subito e di coprire le sue posizioni debitorie. Di conseguenza andò in bancarotta. Fu la prima vera avvisaglia della crisi finanziaria e bancaria sistemica con tutti i suoi ingredienti di panico. Le reazioni a catena avevano portato l’intera finanza alla soglia del “melt down”, della dissoluzione del sistema. La Fed dovette intervenne con un piano di salvataggio di 3,6 miliardi di dollari, chiedendo un contributo di alcune centinaia di milioni di dollari a tutte le grandi banche internazionali partecipanti. Anche alla Lehman Brothers.  Erano le stesse banche coinvolte nel crac del 2007-8 che abbiamo imparato a conoscere come le “too big to fail”.

Il fallimento di Ltcm non fu una lezione. Anzi, tutti sembravano ancora più convinti della propria capacità, quasi divina, di gestire le crisi. Il Financial Times cita anche il noto economista americano, John Kenneth Galbraith, stretto collaboratore del presidente JF Kennedy e forte assertore del primato dell’economia reale sulla finanza. Egli, diversi decenni fa, aveva già accusato gli economisti di essere pervasi da un misto di “speranza e di fede” avvolto in una grande presunzione scientifica. Certo non si tratta della speranza e della fede di cui parla papa Francesco nelle sua Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium” in cui invita anche i leader dell’economia mondiale a riflettere sulle cause più profonde della grande crisi finanziaria e a guardare all’uomo prima che al profitto. La loro, invece, è la fede nella “magia della finanza”.

*Sottosegretario all’Economia nel governo Prodi **Economista

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http://www.remocontro.it/mondo/la-turchia-di-erdogan-trattava-con-al-qaeda-per-la-guerra-ad-assad/

La Turchia di Erdogan trattava con Al Qaeda per la guerra ad Assad

Lo scandalo che ha portato alle dimissioni di 10 ministri rischia di travolgere il premier turco Erdogan e l’AK Parti

Le vere ragioni del terremoto politico in Turchia. Erdogan creava fondi neri per finanziare la guerriglia siriana. I documenti degli incontri segreti col banchiere saudita Yasim al Qadi, già amico dell’amministrazione Bush. Il suo nome è inserito nella lista nera del terrorismo internazionale

Lo scandalo che sta travolgendo il premier Erdogan e l’Ak Parti, il partito di governo egemone sino ad oggi in Turchia, porta diritto alla Siria. A far tremare il primo ministro turco Erdogan non è tanto il sistema corruttivo scoperchiato dalla magistratura, quanto i legami oscuri con il faccendiere iraniano Zarrab e soprattutto con alcuni esponenti del netowrk di al-Qaida. Il premier turco ha incontrato più volte, segretamente, uno dei principali banchieri del terrorismo internazionale. Con la complicità di alcuni ex membri del suo governo, poi costretti alle dimissioni per una pulizia di facciata, avrebbe sottratto ingenti somme di denaro al bilancio statale per finanziare segretamente la guerriglia siriana.

La “Tangentopoli” turca scoppiata con gli arresti del 17 dicembre nasconde molto di più di un semplice giro di mazzette e sta mettendo a dura prova la tenuta del governo Erdoğan peraltro già profondamente rimaneggiato qualche giorno fa, e soprattutto del sistema di potere costruito dal primo ministro intorno al partito Akp nel corso dell’ultimo decennio. Henri J. Barkey ha efficacemente utilizzato la metafora di Icaro per descrivere la parabola del leader turco, ormai palesemente accecato da delirio di onnipotenza. Tuttavia, i fatti delle ultime settimane sono solo la punta di un iceberg che minaccia di rivelare sviluppi sorprendenti, per quanto non totalmente inattesi.

Secondo molti giornalisti turchi, nella seconda lista di persone che la magistratura avrebbe voluto arrestare c’era anche Bilal Erdogan, figlio del primo ministro. Bilal sarebbe coinvolto in relazioni poco chiare con alcuni affiliati di al-Qaida. Sul fatto che Erdoğan sia il regista del sistema corruttivo scoperchiato dalla magistratura sembra non esserci alcun dubbio. Subito dopo essersi dimesso, il ministro dell’Ambiente e della Pianificazione Erdoğan Bayraktar ha velenosamente affermato che anche il primo ministro avrebbe dovuto seguire il suo esempio, dal momento che è stato proprio il leader dell’Akp ha ordinare personalmente i progetti sui quali si concentrano le indagini. Insomma, Erdoğan c’è dentro fino al collo.

La posta in gioco dello scontro è proprio la sua testa. Tra gli esperti turchi è diffusa l’opinione che la sorte del primo ministro turco sia ormai segnata. Erdoğan può provare a resistere con il suo stile sprezzante e i suoi metodi autoritari, ma le sue speranze di diventare presidente della Repubblica, sono ora ridotte al lumicino. E già in occasione delle amministrative di marzo l’Akp potrebbe andare incontro a qualche sorpresa. Anche se il comizio all’Aeroporto Ataturk di Istanbul mostra che Erdogan ha ancora un vasto consenso tra il suo elettorato. Manca una alternativa credibile. La recente investitura Washington dal leader del Chp (il principale partito laico di opposizione) Kemal Kılıçdaroğlu, l’opposizione rimanere debole.

Il lato oscuro della vicenda riguarda le ragioni che hanno spinto Ankara a correre il duplice rischio di irritare l’alleato americano e di esporsi ai pericoli della galassia di faccendieri iraniani sempre più importanti nel sistema economico turco. Da tempo in Turchia c’è chi guarda con sospetto a questa sorta di “infiltrazione”che avrebbe ragioni prevalentemente politiche. C’è chi ipotizza che Ankara sia al centro di un traffico di componenti nucleari destinate al programma atomico iraniano. Saputo che il regista dello schema “oil for gold” era Zarrab, intimamente legato all’ex presidente iraniano Ahmadinejad, ecco che a gettare nel panico Erdoğan non sarebbero i 66 milioni di dollari di mazzette quanto le “special relationship” tra Ankara e Teheran.

Il 29 settembre un episodio molto interessante alla luce degli sviluppi successivi. Protagonisti Yasin al-Qadi e Usama Qutb. Il primo, in particolare, è noto alle cronache per la contiguità con gli ambienti di al-Qaida, tanto che dopo l’11 settembre Stati Uniti ed Unione Europea congelarono i suoi asset finanziari (poi liberati). Lo scorso giugno al-Qadi e Qutb ebbero un incidente stradale e furono ricoverati in un ospedale di Istanbul. Allora fu scritto che i due stavano tornando da un incontro con il direttore del servizio di sicurezza turco (MİT). Non solo. I due stavano viaggiando nientemeno con il consigliere per la sicurezza di Erdoğan, İbrahim Yıldız. La prima persona a visitarli in ospedale fu Bilal Erdoğan, figlio del primo ministro.

Quello che finora i media hanno taciuto è la ricca documentazione sugli incontri segreti tra Erdogan e al Qadi. La polizia avrebbe le prove di più di un incontro tra i due. «Ogni volta che il signor al Qadi è venuto a Istanbul è atterrato con un jet privato, le telecamere di sorveglianza dell’aeroporto sono state oscurate e le guardie del corpo di Erdogan accompagnavano l’ospite fuori dall’aeroporto evitando la dogana», scrivono gli inquirenti. E diventa così sempre più imbarazzante l’attivismo della Turchia nella guerra civile siriana. La presenza nella vicenda di Al Qadi, membro dei Fratelli musulmani, conferma il ruolo dell’estremismo islamico in Siria. Con imbarazzi all’interno della Nato, di cui la Turchia è pilastro fondamentale.

Dettaglio balcanico, Yasin al Qadi era molto amico di Osama bin Laden, ambedue appartenenti a ricche famiglie della nomenclatura reale saudita. Egli ha ammesso in più di un’intervista di essere stato responsabile del finanziamento della Legione Araba di bin Laden in Bosnia-Erzegovina nei primi anni ’90 e del finanziamento della presidente bosniaco musulmano Alija Izetbegovic, subito dopo il conflitto. Una spinta verso il fondamentalismo interno che ha dato il via alla pulizia etnica su base volontaria che ha trasformato anche Sarajevo. Al Qadi -ultima annotazione- è anche amico personale dell’ex vice presidente statunitense Dick Cheney e ha avuto parte nella cosiddetta “guerra al terrore” lanciata dall’ex presidente George W. Bush.

Che strambe cose al mondo!

269 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. sylvi
    sylvi says:

    caro Signor Caino,

    io ho un’età per cui frequento le ALTRE Terme carinziane, dal momento che c’è grande varietà di scelta, anche in Conventi riadattati e molto suggestivi!
    Quanto agli investimenti in Carinzia, sì, sono molto attratta, ma sono investimenti che non prevedono servizi femminili integrativi!!!
    Comunque niente di tutto ciò è trasferibile in Veneto, nè in Friuli, nè eventualmente in Lombardia o Piemonte…così per citare…
    L’eventuale investitore, infatti, si ritroverebbe in Italia con leggi, leggine e pandette da rispettare in un tempo lungo un Giurassico, tanto che sarebbe costretto a scritturare le nipoti neonate delle odierne signorine, nel frattempo diventate nonne come me!

    Quanto alle “paturnie etico-morali” , mi scusi, ma lei pare un Caino scandalizzato dalla leggerezza un po’ scanzonata delle veneziane.
    Vorrebbe farmi credere che LA’ dove lei si trova siete tutti bigotti e bacchettoni disposti a raccomandare tutti i veneti per l’Inferno?
    Poi mi pareva di aver capito che lei fosse un po’ simpatizzante della sx che dovrebbe avere nel suo dna una certa libertà di costumi. Due pesi e due misure? Quelle per i veneti e quelle per il resto d’Italia? Mi chiarisca la prego!

    Sylvi

  2. Peter
    Peter says:

    x Caino

    Lei e la comare Sylvi mi hanno davvero fatto ridere oggi.

    Grazie a Sylvi per l’ informazione a proposito, a suo tempo visitai il quartiere di Amsterdam che non nomino, per ragioni puramente culturali ed antropologiche, e fui sorpreso dal numero enorme di altri italiani per strada, ovviamente li’ per ben altre ragioni.

    Dissento pero’ sul suo protezionismo regionale e nazionale , ho idea che agli uomini piaccia una nota di colore.

    Non sapevo che i cattolicissimi austriaci avessero preso ad imitare i cugini tedeschi con le casette a luci rosse…

    Peter

  3. Caino
    Caino says:

    Egr sig Sylvi

    devo aver capito male, eppure il suo 197 era molto esplicito e scritto in un italiano quasi perfetto (scusi il” quasi”, ma si sa che la perfezione non è di questo mondo) .
    In merito al resto…”Quanto alle “paturnie etico-morali” , mi scusi,

    … ma lei pare un Caino scandalizzato dalla leggerezza un po’ scanzonata delle veneziane.
    Vorrebbe farmi credere che LA’ dove lei si trova siete tutti bigotti e bacchettoni disposti a raccomandare tutti i veneti per l’Inferno?
    Poi mi pareva di aver capito che lei fosse un po’ simpatizzante della sx che dovrebbe avere nel suo dna una certa libertà di costumi.
    —————–

    Devo dirle che Lei ha decisamente frainteso e proprio capito male,per cui :

    A) Io non so neppure cosa sia questa sx che Lei cita !
    B) In merito al resto,mi spiace deluderla ,ma LA’ sono proprio fatti così..bacchettoni ectt,ect, sennò perché crede che io sia diventato Caino discolo ?
    C) Infine, io, non ho assolutamente nel mio Dna libertà di costumi,(diversamente sarebbero attribuibili al PRINCIPALE),ho una sola morale !Anche se a volte mi prendo qualche libertà, come nei Conventi e nei Seminari,nei Collegi e nelle Parrocchie ect,ect(sempre perdonati però)
    D)Infine, non ho adottato il sistema di due pesi e due misure e Lei che ha citato il Veneto come futura Patria di ..,io mi sono limitato a dire che la manodopera colà non manca di certo,all’abbisogna..,da altre parti non saprei , ma siccome tutto il mondo è paese , secondo le TEORIE NEO-LIBERISTE ,PRESUMO SIA FACILMENTE REPERIBILE..PER IL NOTO PROVERBIO CHE SEGUENDO QUESTA LOGICA ,TUTTO IL MONDO E’ UN BORDELLO all’abbisogna !
    F) temo infine,di grazia, che Lei abbia confuso Terme con Bordelli.Mica ha conosciuto nel passato qualche avvenente “massaggiatore” disponibile dopo il ciclo di sauna ?

    Caino

  4. Nonna Pera
    Nonna Pera says:

    x Nonno Pero

    Ah desgrasià, te ‘a dago mi la fritola! In de a testa con el forcòn. Te parli te parli, te si bon solo a far queo, parlar e dir monade, ma quando se trata de “fare”, no so si te me capisi, el te resta mojo mojo. El xe mejo l’oseòn del toso del squero. El me la rema mejo de ‘na gondoa….
    Nonna Pera

  5. Rodolfo
    Rodolfo says:

    La disponibilita’ deve essere sempre rapportata alla quantita’ di
    denaro disponibile….almeno cosi e’ nel 99% dei casi ahime’…
    Rodolfo

  6. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Per Nonna Pera…
    si…e’ come l’ ubriaco…che si… attraverso i fumi dell’ alcol perde le inibizioni….ma quando si tratta di arrivare al dunque
    fa’ al 100% cilecca….
    Rodolfo

  7. Caino
    Caino says:

    Caro Nonno Pero,
    Lei è sotto attacco da un’insigne forumista ,ormai storico, che ha portato questo Blog, già a vette sublimi.
    Penso che Lei abbia inteso che in gioco è la sua “mascolinità” ,per cui magari chieda “lumi” al sig Rodolfo su come mantiene efficiente la sua!
    Altro che Veneto..qui siamo su altri lidi, e potenze !!
    I veneti non sanno competere..con il Sud e le Nonne Pere lo sanno !
    Attento..ocio !

    Caino

  8. Linosse
    Linosse says:

    Quando le uova si son rotte tra una fritola e l’altra una frittata, girata al punto giusto dal maglionato,è buona et giusta .
    Da un’articolo di B.Spinelli Repubblica
    “ Questo perché l’economia del laissez-faire resta un’ideologia, proprio come ai tempi in cui John Maynard Keynes ne denunciò le insidie, le menzogne. Il suo saggio del 1926 sulla “Fine del laissez-faire” andrebbe riletto ogni giorno dai Politburo europei e nazionali. Il liberismo del lasciar-fare è a suo parere un idolo appannato, un mostro letargico: sopravvive grazie all’inclinazione – perversa, comoda – a semplificare le complessità, a occultare le smentite. È una teoria darwinista, che seleziona il più forte e distrugge tutto quel che sta intorno: società, persone, Stati, democrazia. Chi vince, scrive Keynes, sono solo le giraffe col loro collo lunghissimo, che riescono a mangiare le ultime foglie rimaste in cima all’albero: gli animali col collo corto muoiono di fame. Il mercato lasciato a se stesso è quell’albero. Produce misantropia diffusa e diseguaglianze esiziali.”
    Il resto su:
    http://www.repubblica.it/economia/2014/01/15/news/la_lezione_americana_sulla_crisi_dell_auto-75969613/?ref=HREC1-10
    L.

  9. Caino
    Caino says:

    Egr sig Linosse,
    se c’è arrivata Barbara Spinelli a queste conclusioni, presumo ci possano arrivare quasi tutti.
    Attendiamo quindi fiduciosi che arrivi qualche conferma da parte di altri forumisti noti e meno noti, con particolare attenzione dalle voci venete.
    Diversamente dovremo concludere che il messaggio da Lei postato, sia caduto al solito nel “vuoto pneumatico”.(Oltretutto inerente al tema del Blog)
    La cosa non mi stupirebbe più di tanto.
    Comunque la speranza è l’ultima cosa a morire,mai disperare!

    Caino

  10. Nonno Pero
    Nonno Pero says:

    Par el sior Rodolfo

    Bon, vego che de osei come na strassa te te ne intendi, ah. Te si mbriago o cuea anca ti, vecio mona sbrindolon. Ti la fritola te la ghe vista poco. Te la ghe vista col cassio. Massa seghe.
    Nonno Pero

  11. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Bisognerebbe vedere se il mondo come si suol dire e’ dei piu’ forti….dei piu’ scaltri e intelligenti …di quelli che si danno da fare…che inventano…che creano lavoro ecc. ..
    ..secondo il mio parere..la politica del merito retribuito in base a quello che si e’ in grado di produrre…in tutti i campi…dalle arti alle scienze ….allo spot ecc. ecc. e’ il motore che manda avanti il mondo…ed e’ stato sempre cosi….penso che cosi sempre sara’….
    una societa’ livellata come alcuni auspicano e’ destinata al fallimento….
    la frase nel post Nr. 209….”
    “Chi vince, scrive Keynes, sono solo le giraffe col loro collo lunghissimo, che riescono a mangiare le ultime foglie rimaste in cima all’albero: gli animali col collo corto muoiono di fame”. …
    non e’ del tutto esatta….oltre a quelli dal collo lunghissimo…ci saranno altri animali dal collo lungo…quelli dal collo meno lungo….quelli dal collo corto e meno corto…..a tutti viene data una chance….e tutti possono raccogliere …chi meno piu’… e chi meno qualche fogliolina….
    rimangono quelli dal collo cortissimo….i diseredati..che ci sono sempre stati e sempre ci saranno….qualsiasi sia la forma della piramide…sono inevitabili…
    bene….per questi…in una societa’ che si vuol considerare civile…sta a quelli dal collo lunghissimo ….lungo…corto e meno corto…secondo le loro possibilita’ di provvedere al sostentamento di quelli dal collo cortissimo…quel tanto da non farli morire….perche’ infine anche loro sono necessari…
    io lo so che a molti l’ ultima frase non andra’ a genio…
    ma…cosi e’ la vita….
    Rodolfo

  12. Rodolfo
    Rodolfo says:

    sport ….no spot…potrebbe pero’ anche essere… per quelli che lo creano…e’ chiaro che quelli dal collo cortissimo non saranno mai in grado di crearne uno….pero’ magari di vederne tanti sbragati davanti alla televisione con le patatine….pagate da quelli dal collo lungo…
    Rodolfo

  13. Caino
    Caino says:

    Egr si Rodolfo,
    ma Lei ,che tipo di collo ha ?
    Lungo,lunghissimo,corto ,meno corto,cortissimo, quel tanto che basta ?

    Caino

  14. Caino
    Caino says:

    sa Poi, sig Rodolfo,
    Lei ,dice di essere un ignorante e lo capisco ,quindi tratta Lord Keynes,come un qualsiasi forumista di questio Blog, magari davanti al PC, ingozzandosi di patatine, americane o tedesche?
    Onestamente né ha il diritto,e nessuno glielo nega,chi vuoi mai che sia un Keynes qualunque di fronte al saggio Rodolfo.
    Attento con le patatine,mi raccomando !

    Caino

  15. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xCcaino
    e atte’ ..chette’ frega?
    La tua curiosita comincia ad inquietare…..
    ‘n sarai mica un agente delle tasse in incognito….
    =
    xcg
    Dopo un post cosi (214) presumo che il tuo collo deve essere attaccato alle spalle…
    vedi…nella vita ci sono anche i bluff…per esempio quelli che ereditano….o quelli che nella vita hanno avuto culo….i cosidetti nati con la camicia….
    altri puo’ capitare che pur avendo il collo lungo…per una serie di disgrazie o casi…si ritrova senza aver potuto rosicare manco na fogliolina…tutto e’ possibile….come tu benissimo saprai…
    sursum corda
    Rodolfo

  16. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Vedi caro Ccaino….
    lei magari si sara’ accorto che per me tutto fa’ brodo….
    Keynes o il Principale per me pari sono….
    io vado sempre avanti…con le mie idee….e se quelli di Keynes o il Principale non mi vanno a genio non ho remore….ne’ rispetto…
    in fondo chemme frega….
    Rodolfo

  17. Caino
    Caino says:

    Egr sig Rodolfo,

    ho capito,con Lei parlare di certi temi è come parlare con Cassano il calciatore, di Filosofia.
    Di sicuro è bravo con la palla, ma non mi risulta che sia un frequentatore di questo Blog.
    A ognuno il suo, così va la vita !
    In merito alle tasse , non si mai , su questo ha ragione,apriremo un fascicolo .

    Caino l’incognito è da tempo che la segue ,mai fidarsi delle apparenze e tentare di indovinare.

    Caino

  18. Caino
    Caino says:

    Egr sig Rodolfo,

    abbiamo capito , non peggiori la situazione,si mangi le patatine e vada a letto !

    Caino

  19. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Con Cassano parlare di filosofia?
    Dipende….sara’ solo accademico del pallone…ma una sua filosofia di vita certamente l’ avra’…
    ricordiamoci di Marco Tempesta che riusciva ad imparare di piu’ dai vecchi contadini analfabeti che seguire certi cosi detti intellettuali….
    tra l’ altro caro Ccaino a me non passerebbe mai per la testa…di consigliarle o persino ordinarle di andare a dormire o di bere brodini….in fondo volendo…la mia serata e’ appena cominciata mentre per lei e’ persino cominciato un nuovo giorno….deduco ….cosi …ad occhio e croce che lei deve soffrire d’ insonnia….
    Rodolfo

  20. Peter
    Peter says:

    Io insinuerei che il modo di apprendere ‘filosofia di vita’ di Marco Tempesta, per dire lui anziche’ chiunque altro, diceva piu’ di Marco Tempesta che non dei venerati o venerandi contadini analfabeti, ovvero degli intellettuali dai quali ‘non si impara mai nulla’.
    Beffare o denigrare gli intellettuali o pensatori e’ sempre stata una delle abitudini preferite delle destre di ogni ordine e grado, e non aggiungo altro. Meglio la ‘cultura’ degli analfabeti, anzi meglio l’analfabetismo tout court, meglio se contadino…
    Mi viene in mente che i contadini foggiani per esempio bagnavano il pane indurito da giorni per rammorlirlo, ed i soldati americani della Quinta Armata notavano educatamente quanto fossero saggi ed igienici i contadini del loco a lavare il pane prima di mangiarlo…che poi non avessero ne’ servizi igienici ne’ acqua corrente perche’ per il fascismo erano ammennicoli borghesi inutili (ai contadini….) erano dettagli irrilevanti.
    Si dimentica spesso che, come osservava U.Eco, il compito o funzione degli intellettuali di sempre non e’ di ‘risolvere’ i problemi, ma di crearli, ovvero di far notare ai faciloni che le cose non sono cosi’ ovvie come il gallo che canta ed il sole che sorge ogni mattina. La cultira popolare, gradita ai populisti e demagogi, e’ sempre molto conservatrice, maestra nel fare notare, spesso non educatamente, come tutto NON possa mai essere diverso da cio’ che é gia’, o e’ sempre stato….

    Peter

  21. Peter
    Peter says:

    Per inciso, e senza offesa, non credo di aver mai imparato nulla dai posts del sedicente ‘ignorante’ Rodolfo.
    Se possibile, direi che a leggerli si diventa spesso piu’ stupidi.
    Comunque il mondo e’ grande.

    Peter

  22. Caino
    Caino says:

    Egr sig Rodolfo,

    non se l’abbia a male, nessuno qui ha qualche cosa con la sua filosofia di vita,(o contro),infatti Lei fa quel che gli pare.
    Il problema è un’altro.
    Lei ha sbagliato tipo di Blog.
    Certe espressioni tipo ..chemmefrega,vanno bene nei Bar e nemmeno in tutti e la qualificano già di per se in modo egregio e completo,senza bisogno di aggiungere altro.
    Il problema nasce quando Lei vuole interloquire su tematiche di un certo sapore,creda ,non fanno per Lei.
    Si limiti ad occupare spazi, con i racconti della sua vita personale,possono interessare o meno,in genere vengono saltati piè pari.La sua filosofia di vita, mi creda ,oltreché monotona e ripetitiva è abbastanza comune e direi abbastanza piatta.
    Ma questo è un giudizio personale, magari altri possono trovare piacere a interloquire con Lei,provando le stesse soddisfazioni di quando si andava a visitare uno Zoo, prima che li vietassero.
    Mi scusi il”parallelo” improprio,ma funzionante in questo caso !
    Un tempo ,si ricorda ..all’ingresso si vendevano sacchetti di noccioline,orbene per quel che mi riguarda,se paragoniamo i minuti di tempo dedicati a Lei ,alle noccioline,si può dire che ho già comprato troppi pacchetti di noccioline.
    In ogni caso posso affermare che interloquire con Lei ,non è stato del tutto inutile,non si butta mai via niente nella vita.
    Conoscere una persona è sempre un arricchimento..dicono..ma non se la prenda se le “dico” che oramai mi sono arricchito abbastanza.

    Caino

  23. Caino
    Caino says:

    Egr sig Peter,

    trovo interessante e degno di nota il suo 223.
    Non tanto per quel attiene il caso “disperato” di cui a mio avviso ci si è già occupati più che a sufficienza, ma invece per le implicazioni più generali che il suo testo “riferisce” alla funzione critica e al ruolo degli intellettuali nella società.
    A mio avviso sposo la tesi di U. Eco, ben sapendo però che questo percorso parte da molto lontano che io sappia.
    In particolare da due filosofi che meriterebbero ben altro posto nella storia della filosofia ufficiale : Diogene il Cinico e Luciano di Samosata.
    Sono i primi a non piangersi addosso e cercare di chiarire le verità che stanno dietro all’ufficialità o meglio alle banalità che comporta la faciloneria dell’ufficialità di regime.Qualunque regime!
    Da Socrate a Kant si trovano sì ,”alte” descrizioni e profonde riflessioni del pensiero e dell’agire umano,ma sovente fini a se stesse e talvolta tese solo a spiegare l’esistente come se fosse dato per sempre.
    Talvolta anche con punte di alto “autocompiacimento”.
    La funzione “critica” quando vi era, era rivolta sovente ad un essere che non esisteva e non esiste e non ad un essere che vive,lavora ,piange ,suda ,impreca.
    Un essere reale insomma.
    Se funzione critica vi deve essere, deve essere tesa a scoprire ciò che nascondono le verità ufficiali.
    Diversamente gli intellettuali servono solo ad autocelebrarsi e possiamo dirlo, tra di noi, se ne potrebbe tranquillamente fare a meno,come molte manifestazioni di estetica,antica ,moderna e contemporanea.

    Caino

  24. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Rodolfo.

    (….) puo’ capitare che pur avendo il collo lungo…per una serie di disgrazie o casi…si ritrova senza aver potuto rosicare manco na fogliolina…tutto e’ possibile….come tu benissimo saprai…
    sursum corda(…)”

    Mi dispiace per te, ma con il sottoscritto il fato è stato abbastanza generoso. Da come starnazzi devi essere uno di quelli con il collo taurino, anzi, addirittura senza collo.
    La vita permette di raccogliere sempre quello che ognuno semina e non mi sembra, dato che ti sei sempre autocommiserato di essere uno sfigato, che tu abbia seminato buone semenze.
    Ma scemenze, quelle di sicuro.

    C.G.

  25. Nonno Pero
    Nonno Pero says:

    x Rodolfo

    Ahi, ahi, ahi, me mojere Nonna Pera te ga dito che te ‘o ghe picolo e barzotto, a la coque, e ti te tasi….
    Da come che te rompi i cojoni pareva ti gavesi un oseon, invece te ‘o ghe mignon. Va a ‘sconderte, va, che xe mejo. Te bari anca in leto?
    Nonno Pero

  26. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Si va’ dalle disquisizioni filosofiche del menga…del tutto inutili.. che non portano in alcun posto…
    alle offese velate e alla dialettica ben costruita..nell’ illusione di celare la propria nullita’ e il proprio fallimento….o per quello che si crede un fallimento….per cui devo dire che preferisco le offese di un Faust qualunque…almeno quelle son prive dell’ ipocrisia pseudo intellettuale…
    il mondo cosi come lo vedo io e’ quello che ho descritto nel mio 212….non si tratta di rassegnazione…si puo’ essere daccordo o no….se ne puo’ discutere o no….ma si puo’ anche divagare….che e’ il mezzo migliore per dire di tutto senza dire niente…
    il mondo di cui io parlo e’ un un mondo che e’ stato sempre cosi e cosi sempre sara’….e secondo il mio parere questo e’ persino un bene…perche’ anche se apparentemente un mondo ingiusto …e’ proprio quello che ha permesso all’ uomo di evolversi….per cui il progresso si basa e si fonda su quel che si crede ingiustizia sociale…ma non lo e’……io per esempio mi considero un fallito…ci sono state delle cause e su quelle e’ inutile recriminare….ma se anche fossi solo un barbone non riuscirei a provare invidia per chi e’ ricco sfondato…perche’ il ricco per diventarlo vuol dire che ha dovuto pur aver fatto qualcosa di buono o anche di cattivo per questo mondo…che poi e’ sempre un’ esperienza …perche’ solo attraverso l’ esperienza l’ uomo riesce a migliorarsi …a trovare vie diverse….a non commettere piu’ lo stesso errore….puo’ anche succedere di ripetere certi errori ma alla fine l’ uomo riesce sempre a migliorare …a imparare….ad evolversi ..
    per esempio…nonostante gli studi che comprovano che stiamo rovinando con i nostri consumi il pianeta….si continua piu’ o meno imperterriti a comportare come sempre…ma arrivati ad un certo punto l’ uomo sara’ costretto a reagire…a tornare indietro o a partorire a creare un’ idea un metodo che magari ci consenta di continuare a vivere ed a consumare cosi come abbiamo fatto fino ad oggi.
    Lei caro Ccaino e Co…mi scusera’ e mi scuserete se io mi azzardo ad esprimere un mio concetto …badi…non e’ escluso del tutto …che guardando le scimmie allo zoo…anche quelle non abbiano un qualche parere sulla gente che li guarda….
    per cui penso..nella dialettica povera che mi contraddistingue da quella del menga…del nulla …..che quelli che anelano ad un mondo piu’ giusto creando un mondo appiattito….dove il povero o il diseredato non esiste…e dove non si da’ all’ uomo che FA’ il giusto compenso….che deve essere commisurato secondo le sue capacita’…non sono altro che delle persone fallite…che non riescono ad ammetterlo a se stessi.. cui il cervello e’ rosicchiato da mane a sera dall’ invidia per quello che sono gli altri….e per quello che sono stati capaci gli altri a raggiungere attraverso la loro intelligenza e il loro fare…
    beh…direi che una sana invidia potrebbe anche non far tanto male…potrebbe essere persino di sprono a fare meglio….ma esiste anche una invidia malata…quell’ invidia che non vuol permettere all’ altro di avere di piu’….nella consapevolezza di non riuscire mai ad eguagliarli..per questo non rimane altro che una chance…. riuscire a portare tutti gli altri al livello della propria mediocrita’ infischiandosene se attraverso un simile comportamento si contribuisca a costruire un mondo medrioche…..togliendo persino una chance ai propri figli….
    Rodolfo

  27. Caino
    Caino says:

    Egr sig Nonno Pero,

    trovo sempre interessante il suo dialogare in Veneto verace e schietto,presumo che continui a divertire anche la egr sig Syvi, che nel merito , non avrà nulla da obiettare,anzi ,si divertirà pure Lei,anche se il suo dialogare non è proprio da Convento;
    In questo senso trovo encomiabili i suoi interventi,puntuali e circoscritti (non circoncisi a scanso di equivoci).
    Mi congratulo con Lei,è un benemerito,se tiene allegra la sig Sylvi,è un’operazione encomiabile e degna di encomio !

    Caino

  28. Caino
    Caino says:

    togliendo persino una chance ai propri figli….

    ben detto, finalmente un’operazione “critica “

  29. Caino
    Caino says:

    …io per esempio mi considero un fallito…

    Non si butti giù , qui nessuno è mai giunto a simili conclusioni,insomma un po di amor proprio..si rilassi ,si confessi..siamo qui per questo , per aiutarla !

  30. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xcg che scrive….”Mi dispiace per te, ma con il sottoscritto il fato è stato abbastanza generoso”.
    =
    =
    Lo so’ …lo so…che come tu stesso hai scritto nella vita hai avuto un bel culo… senza quello…senza il fato.. saresti a quest’ ora sotto qualche ponte…
    ma mi rallegro per te…naturalmente…io non provo invidia nemmeno per quelli che nella vita hanno avuto culo….
    per quanto riguarda me…ora che sono vecchio…so’ di aver avuto diverse buone qualita’ che non sono riuscito a valorizzare……mi sono perso tra mille avventure…e gli anni son passati cosi…senza che mai il fato mi sia venuto in soccorso….
    ma ricordati che oltre al fato…e naturalmente alle capacita’ che hai acquisito attraverso l’ esperienza….se sei quello che sei….se hai quello che hai….lo sei e lo hai anche attraverso questa societa’ cosi com’ e’.
    Rodolfo

  31. Caino
    Caino says:

    Si rilassi,si confessi..espella ,vedrà che poi starà meglio,ci dica pure i suoi problemi senza remore,per questo siamo sempre disponibili !
    Su questi temi non le faremo mancare di certo il nostro aiuto,sentirò via eterea il Sig Cerutti e d il sig Peter che dal profondo del loro Cuore ,non mancheranno certo di fornirLe ,l’assistenza che merita..non è mica colpa sua ,in fondo , ma delle circostanze..che vuole !

  32. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Caino.
    Rodolfo interloquisce con se stesso, non bisogna scomodare Freud per capirlo.

    Mediochre.

    C.G.

  33. Caino
    Caino says:

    Egr sig Cerutti,

    la prego,non dica così ,Freud era solo un banale intellettuale al pari di Keynes, nulla di più,nulla di meno, forse il Sig Rodolfo può risolvere i suoi problemi da solo ,magari consultando solo i contadini del sig Marco Tempesta,che non so chi sia,ma di sicuro da quello che sento né saprà pure di Keynes e Freud messi insieme!
    Di una cosa sono sicuro ,”gli Analisti ” costano e se si può fare da soli come il sig Rodolfo ci confermerà,risparmiare è meglio di questi tempi!

    Caino

  34. Caino
    Caino says:

    Egr sig Cerutti,

    grande Fred ,la Parca maligna ci ha ha tolto il piacere di sentirlo,prima di un tempo normale..destino infame.
    Non so se sia stata Cloto, Lachesi, Atropo,ma non importa !
    Sappi, che comunque continua a cantare per Noi.
    Sono sicuro che potrebbe anche confonderSi con Fred Buscaglione,forse più grande ancora..e poi dicono di Noi che non sappiamo apprezzare la cultura Pop..pfui tangheri del menga,come direbbe Paperino

    Caino

  35. sylvi
    sylvi says:

    Ebbene sì, lo confesso, Nonno Pero che a volte si trans-ferisce in Nonna Pera, mi diverte parecchio!
    Ma non come sospetta Caino il malignetto, sui contenuti dei post dei veneti nonneschi maschietti che senz’altro non hanno mai visto un Convento di suore.
    Mi interessa più lo stile; ho stabilito che:
    i nonni sono di madre lingua veneta, perciò la loro identità non rientra fra i frequentanti del blog lombardi, piemontesi o anglo pugli o siculi!!!
    Sono di sx, e non chiedetemi perchè…lo so e basta!
    Frequentano sporadicamente il Bar Sport, ma sono anche di letture goldoniane e don giovannesche, e anche qualcosina in più.
    Sono sboccati ma con gli accenti, gli apostrofi al punto giusto, e con le metafore perfette.
    Sti sporcaccioni!
    E mi fanno morir da ridere….

    === che te ‘o ghe picolo e barzotto, a la coque, e ti te tasi….Nonno Pero

    Barzotto: dicesi di stadio intermedio fra il molle e il duro.
    In Convento mi avevano insegnato che questo stadio apparteneva all’uovo…infatti a me piace moltissimo l’uovo barzotto!
    Se poi il significato si è espanso ad altri stadi di altre realtà viventi …

    Ogni dì si fàs le lune, ogni dì si impare une.
    ( ogni giorno sorge la luna, ogni giorno se ne impara una nuova)!!

    Sylvi

  36. Caino
    Caino says:

    Egr sig Sylvi,

    sono felice di saperLa contenta,anche io mi chiedevo cosa fosse il barzotto,ma spiegato come lo ha fatto Lei è davvero divertente sta per , né cotto ,né crudo,il che mi riporta però ai contenuti ,che Lei, furbescamente tenderebbe ad escludere.
    Nel nostro caso,mi pare invece una corretta descrizione metaforica del “contenuto” .
    Infine, beata mia signora, ma mi vuol dire cosa diavolo sia questa sx ?
    Forse si riferisce al non far sapere alla sx cosa sta facendo la dx e viceversa ?Un richiamo antropologico all’Uomo di Leonardo,che nel gioco degli specchi si può parlare di lato destro e lato sinistro a seconda da che parte ci si mette, per dedurne alla fine che nel mezzo,comunque, ci stanno sempre i soliti unici ?
    Mi stia sempre così allegra,si dia quindi ai Conventi ciò che è dei Conventi e ..!

    Caino

  37. Nonna Pera
    Nonna Pera says:

    x Sylvi

    “Realtà viventi”? Cara di Dio, Sylvina, el sior Adolfo el ghe l’ha realtà moriente. no vivente! El so oseeto magrolin magrolin el xe in agonia perpetua…. Cossa casso che ghe fa co’ Anita, ‘a Via Crucis? I suga a rubamasso? Bon, mi preferisso zugar a rubacasso, no so si ti me comprendi…..
    L’oseo el xe quanto ghe xe de più beo. E tanto più se oseo porzeo tanto più el xe più beo! Sior Rodolfo Brontolon el ghe la scapelà, el dise che xe giudeo, ma el pol usarlo per misciar el cafelatte, no par dar de manego co’ ‘e femine de quee bone, che le ga el morbìn come se deve. Ostia!
    Nonna Pera che te vol ben.

  38. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Rodolfo.
    Culo?
    Guarda che il Cerutti per 45 anni ha pedalato con l’aggiunta di “olio di gomito” anche se non ha dovuto fare mai lavori pesanti dal punto di vista fisico.
    La “panza” mi è cresciuta un tantino dal momento in cui, sistemata tutta la prole per quello che ho ritenuto giusto fare per sostenerli durante la loro crescita e avviarli nel mondo del lavoro, mi sono rilassato perchè esente da obblighi durati tre decenni e passa.

    Come al solito non sai di cosa parli e, se me lo consenti senza che nessuno si offenda, devo dire che anche tu ti stai avviando sulla strada del quaglieggio selvaggio.
    Sarà l’aria, che ne so…

    Buona permanenza negli yù-es-ei e cerca di evitare di fare l’ameregano dato che sei nato in Italì.
    Ok?
    C.G.

  39. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x C. G. A me ricorda quando da bambino a Roma, rione di estrema periferia Val Melaina, avevo un bastardino di nome Tombolino. Ricorda anche quando a 8 anni a Modugno, provincia di Bari, raccoldi da terra un rondone con un’ala rotta. Lo curai, me lo portavo a spasso con molto orgoglio sulla mia spalla sinistra, guarì. E un bel giorno per lui e brutto per me mentre ero in strada dalla mia spalla spiccò il volo! Sento ancora nelle orecchie il frullare delle sue ali. E nel cuore il dolore del suo abbandono, misto a felicità perché era tornato libero.
    pino

  40. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xgc243
    Mah…hai parlato tu di fato….cioe’ di culo o se vogliamo evitare …di quel briciolo di fortuna che e’ necessaria nella vita per combinare qualcosa di buono…io non ne ho parlato se non per farne un paragone…
    quello che posso consigliarti e’ di leggere meglio tra le righe dei miei post…anche nel 233…dove nelle ultime 4 righe non escludevo il fatto che tu… oltre ad avere avuto culo …ti sei fatto anche il culo…
    perche’ son convinto che parecchi ….anche dopo essere stati sfiorati ho colpiti in fronte dalla fortuna…dal caso o dal fato…essendo degli incapaci ritornano ad essere quel che sono…dei falliti buoni a nulla….che poi si lamentano della societa’ ingrata e ingiusta….
    Rodolfo

  41. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xgc 245
    oggi pubblicato da Repubblica …
    e’ nel mio facebook da almeno due giorni….
    R

  42. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro Nicotri
    cosa ne pensa del 242 di Nonna Pera?
    Sarebbe cosi gentile…lei o qualcun’ altro di tradurlo in Italiano?
    Tanto ppe sape’ come sona….
    Rodolfo

  43. Anita
    Anita says:

    x Nonna Pera

    Cara nonna Pera,
    con la scusa del suo venesian lei si sta prendendo troppe liberta’.
    Benche’ io non capisca tutto il suo dialetto , ne capisco abbastanza.
    Lei e’ una gran maleducata, offensiva….e cafona.
    Pensi al nonno Pero, e alla polenta con gli ‘osei’.

    Soprattutto si faccia i fatti suoi.

    Anita

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