Le festività sono passate, i problemi invece sono rimasti. Comprese le porcate contro la Siria
Federal Reserve: la crisi dei cent’anni
Mario Lettieri* Paolo Raimondi**
Allla vigilia di questo Natale la Federal Reserve ha compito cento anni! Ha “navigato” attraverso due guerre mondiali e nella Grande Depressione del ’29. Arriva però al suo centenario in condizioni disastrate e con una profonda crisi di identità. Per la prima volta nella storia ha completamente stravolto la sua missione: da controllore dell’inflazione e attore nella politica contro la disoccupazione è diventata la fucina di liquidità illimitata con un bilancio distorto fuori misura, pari a circa un quarto del Pil americano. Prima del 2007 non solo ha ignorato tutte le avvisaglie del crollo finanziario incombente ma, quel che è più grave, ha assecondato, se non favorito, i comportamenti più speculativi e rischiosi. Poi ha salvato dal fallimento tutte le grandi banche, lasciando di fatto che continuassero ad operare come prima. La liquidità immessa sta drogando l’economia creando visioni psichedeliche quanto irreali dell’economia prospettando una rosea fine della crisi economica e bancaria.
Forse per dimostrare che la Fed tiene in mano ancora il timone della finanza, il governatore Ben Bernanke all’ultimo incontro dell’Open Market Committee ha annunciato che, a partire dal prossimo gennaio, la banca centrale diminuirà il quantitative easing mensile di 10 miliardi: acquisterà 35 miliardi di dollari di bond del Tesoro invece di 40 e 40 miliardi di titoli speculativi asset backed security invece dei soliti 45.Per poter “incassare” il sostegno di Wall Street, ha spiegato però che queste decisioni non cambiano minimamente la “accomodante politica monetaria” della Fed. Infatti, a differenza delle reazioni destabilizzanti dello scorso maggio quando Bernanke ventilò un possibile cambiamento nella politica del QE, questa volta i mercati hanno salutato il suo intervento con una significativa impennata della borsa. Bernanke ha voluto anche assicurare le banche che il tasso di interesse zero rimarrà almeno fino al 2015 se non fino al 2016 e che la Fed continuerà a comprare titoli in quantità rilevanti. Ha garantito in particolare che nel suo bilancio saranno mantenute le centinaia di miliardi di dollari di titoli tossici già acquistati e quelli che saranno comprati in futuro. Di questo passo il bilancio della Fed a fine 2014 sarà di circa 5.000 miliardi di dollari con un rapporto leva di 100 a 1 rispetto al suo capitale di base.
Ma la vera sfida per la Fed è di carattere geoeconomico e geopolitico. Vuole continuare a mantenere il dollaro come valuta centrale delle riserve monetarie mondiali o intende trasformare la moneta americana in qualcosa che si può stampare come e quanto si vuole, col metodo che gli americani chiamano “fiat money”? Una cosa è certa: le due politiche non si possono mantenere insieme e a lungo. Anche se il dollaro è protetto dalla forza politica, più che economica, del governo di Washington, la sua credibilità e di conseguenza il suo valore intrinseco vanno via via scemando in rapporto inverso alla sua crescente quantità in circolazione. Prima o poi si arriverà ad una situazione di rottura. Già vi sono segnali in Cina. Nonostante Pechino sembri limitarsi a mere dichiarazioni di fastidio per le politiche della Fed, i pagamenti in yuan per le importazioni sono già il doppio di quelle regolate in euro. In un anno l’intero commercio cinese con il resto del mondo fatto in yuan è passato dal 12 al 20%.
A breve l’Arabia Saudita, il Qatar, il Kuwait e il Bahrein creeranno una moneta comune, anche se per il momento rimarrà ancorata al dollaro. Anche un certo numero di Paesi africani sembrano vogliano fare lo stesso. Possono ritenersi iniziative marginali sulla scacchiera del sistema monetario internazionale, ma sono chiari segnali di insofferenza verso un dollaro di cui non si conosce più il vero valore. Sono mosse che potrebbero andare verso un sistema alternativo, verso un nuovo paniere di monete. Anche per queste considerazioni non si possono fare gli auguri alla Fed per il suo centenario. Non le si può dire: “fate i buoni”, come dice una certa pubblicità di panettoni, perché potrebbe fraintendere e pensare che sia arrivato anche il momento di rimpiazzare il Tesoro e di stampare bond…
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Nasce un’unione bancaria europea già vecchia e impotente
Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**
La lettura della recente direttiva sulla cosiddetta unione bancaria europea non ci induce all’ottimismo a dispetto dei soliti laudatores di regime. La direttiva sui salvataggi e sulle liquidazioni delle banche varata dal Consiglio dell’Unione Europea sorprende per la sua scarsa incisività. Più che una riforma è un documento che sancisce il comportamento delle autorità europee e nazionali ben conosciuto negli ultimi mesi, in particolare dopo la crisi bancaria di Cipro. Vi si afferma che la crisi finanziaria ha evidenziato la mancanza di strumenti di intervento nei confronti delle istituzioni finanziarie in gravi difficoltà al fine di prevenirne la bancarotta o di gestirne la liquidazione. In passato si sono utilizzati soldi pubblici per operazioni di salvataggio e per evitare effetti destabilizzanti per il sistema. Anche alle banche solventi, in verità, sono stati concessi aiuti con l’immissioni di liquidità da parte della BCE o con altre garanzie statali per i titoli in loro possesso.
Dopo avere speso diverse centinaia di miliardi di euro ovviamente presi dalle tasche dei contribuenti, l’Europa oggi si dichiara inorridita da tali scelte e introduce il bail in. Cioè saranno per primi gli azionisti e i creditori della banca a rischio di fallimento a dover contribuire al salvataggio. Indubbiamente è più corretto. Ma si ricordi che i cosiddetti anonimi “creditori” altro non sono che i risparmiatori titolari di conti correnti presso la banca in crisi. La legge, come noto, prevede che potranno essere aggrediti i depositi che non godono delle garanzie previste, cioè quelle fino a 100.000 euro. Le nuove regole stabiliscono che, se fosse insufficiente lo strumento del bail in e se il fallimento della banca fosse destabilizzante per il sistema, le autorità potrebbero intervenire con il Meccanismo e con il Fondo di risoluzione europei. Ma questo Fondo dovrebbe diventare attivo nei prossimi 10 anni! Solo allora diventerebbe un meccanismo unitario con la mutualizzazione dei rischi. Nel frattempo, al di la delle tante e belle parole sull’approccio bancario unitario e sulla fine della frammentazione del credito in Europa, i governi nazionali di fatto continueranno ad intervenire con il bail out, cioè con gli aiuti di stato, magari anche con la temporanea acquisizione pubblica della stessa banca.
E’ evidente che la finanza resta privilegiata e batte alla grande il lavoro e l’imprenditorialità. La nuova unione bancaria da un lato rinvia nel tempo e dall’altro concentra l’intervento sugli strumenti e sulle procedure attuabili in caso di alto rischio o di liquidazione bancaria. Ma quando si è sulla soglia della bancarotta o della liquidazione vuol dire che la malattia è già conclamata e che si sta intervenendo troppo tardi! Perciò riteniamo che una legge bancaria efficace dovrebbe anzitutto verificare i comportamenti e le attività delle banche e del sistema finanziario per correggerli o sanzionarli severamente al fine di evitarne la bancarotta.
E’ davvero sconcertante e sorprendente il fatto che nella lunga direttiva non sia menzionata neanche una volta la parola “speculazione”! Eppure tutti sanno il suo ruolo nefasto nelle operazioni dei mutui subprime, nei mercati non regolamentati dei derivati Otc. Per non parlare delle speculazioni sulle monete e sulle commodity fatte con i futures. Questi sono i campi principali delle attività finanziarie delle grandi banche internazionali ed europee con impatti sistemici. Le banche europee, con la Deutsche Bank in testa, hanno, purtroppo, da tempo pericolosamente superato le cugine americane sui mercati dei derivati finanziari. Perciò resta urgente una vera riforma bancaria per affrontare le cause del malfunzionamento dell’intero sistema.
I governanti europei, ancora una volta, ignorando le istanze provenienti dal mondo del lavoro e dell’impresa, non hanno affrontato il cuore del problema che è quello della separazione delle banche commerciali da quelle di investimento. Le prime raccolgono risparmio da utilizzare per crediti non speculativi e a sostegno dei settori produttivi dell’economia mentre le seconde operano con i soldi propri e a proprio rischio. Così come si fece negli Stati Uniti nel lontano 1933 con la legge Glass-Steagall.
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Disciplina nell’economia al posto di modelli astratti
di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**
Persino il Financial Times, l’interprete più autorevole della City di Londra, di fronte a nuove e crescenti bolle speculative, si è sentito obbligato a chiedere l’applicazione di una maggiore e più rigorosa disciplina della finanza. Il nuovo approccio dovrebbe essere prioritario anche nell’insegnamento delle scienze economiche mettendo da parte i cosiddetti “modelli astratti” dominanti. Il giornale ha lamentato il fatto che si sia posto “una fede eccessiva nei modelli matematici” applicati alla finanza e all’economia, perdendo così il contatto con l’economia reale e con le vere esperienze della vita. La continua “genuflessione rituale di fronte ai modelli matematici” ha illuso, secondo FT, la maggioranza degli economisti, degli studiosi e degli studenti di economia creando in loro una “presunzione scientifica” ed un’aura di rispettabilità intellettuale. Ciò ha inevitabilmente portato al completo fallimento nel prevedere e nello spiegare il peggiore crac finanziario della storia. Questa critica, in verità, arriva un po’ tardi, ma, come dice il proverbio, meglio tardi che mai. Staremo a vedere se le autorevoli considerazioni resteranno nella sfera della filosofia morale o si tradurranno anche in effettivi cambiamenti delle scelte e dell’insegnamento della politica economica.
Che questi modelli matematici astratti fossero delle pericolose “stelle cadenti”, lo si era già sperimentato in dimensioni eclatanti quando l’hedge fund speculativo Long Term Capital Management (Ltcm) nel lontano 1998 crollò su stesso. Creato negli Usa nel 1994 da un gruppo di esperti finanziari della Salomon Brothers, il fondo Ltcm si basava sui modelli matematici formulati da Myron Scholmes e Robert Merton, due premi Nobel per l’economia. Essi furono insigniti del prestigioso riconoscimento per aver formulato “un nuovo modello per determinare il valore dei derivati” e per aver costruito una complicatissima formula per condurre operazioni finanziarie e scommesse sulle piccole variazioni dei tassi di interesse, inizialmente dei Treasury bond. Il modello era diventato fondamentale per “lavorare” in particolare con i derivati Otc non regolamentati. Inizialmente si registrarono grandi profitti, tra il 20 e il 40% del capitale investito, il che aumentò la cupidigia e la propensione a rischi maggiori. I resoconti statistici mensili generavano poi la convinzione della giustezza di tali comportamenti speculativi.
Anche la Fed ha partecipato alla “festa”, mentre tutti i controlli preposti venivano di fatto annullati. Come il discusso ciclista americano, Lance Armstrong, che trascinava dietro di sé il resto del gruppo, anche Ltcm guidava fondi speculativi e operatori di borsa generando un ”effetto valanga”. Uno dei segreti del suo successo fu la capacità di operare con l’effetto della leva del credito, tanto che nel 1998 il fondo, con un capitale di base di 4,7 miliardi di dollari contava crediti per 124,5 miliardi, con un rapporto debito/capitale di 25:1. Ma la cosa davvero esplosiva era il valore nozionale dei suoi derivati Otc pari a ben 1, 25 trilioni di dollari! Ltcm era diventato il nuovo dio dell’Olimpo, potente e imbattibile. Le operazioni finanziarie si espandevano a tutto campo e su tutti i mercati del mondo. Anche su quelli delle cosiddette tigri asiatiche, che poi entrarono in crisi, e delle obbligazioni della Federazione Russa, che divennero inesigibili con il default russo nel 1998. E’ una storia nota.
Ltcm si trovò pieno di titoli e di derivati in caduta libera mentre i creditori chiedevano al fondo di rientrare subito e di coprire le sue posizioni debitorie. Di conseguenza andò in bancarotta. Fu la prima vera avvisaglia della crisi finanziaria e bancaria sistemica con tutti i suoi ingredienti di panico. Le reazioni a catena avevano portato l’intera finanza alla soglia del “melt down”, della dissoluzione del sistema. La Fed dovette intervenne con un piano di salvataggio di 3,6 miliardi di dollari, chiedendo un contributo di alcune centinaia di milioni di dollari a tutte le grandi banche internazionali partecipanti. Anche alla Lehman Brothers. Erano le stesse banche coinvolte nel crac del 2007-8 che abbiamo imparato a conoscere come le “too big to fail”.
Il fallimento di Ltcm non fu una lezione. Anzi, tutti sembravano ancora più convinti della propria capacità, quasi divina, di gestire le crisi. Il Financial Times cita anche il noto economista americano, John Kenneth Galbraith, stretto collaboratore del presidente JF Kennedy e forte assertore del primato dell’economia reale sulla finanza. Egli, diversi decenni fa, aveva già accusato gli economisti di essere pervasi da un misto di “speranza e di fede” avvolto in una grande presunzione scientifica. Certo non si tratta della speranza e della fede di cui parla papa Francesco nelle sua Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium” in cui invita anche i leader dell’economia mondiale a riflettere sulle cause più profonde della grande crisi finanziaria e a guardare all’uomo prima che al profitto. La loro, invece, è la fede nella “magia della finanza”.
*Sottosegretario all’Economia nel governo Prodi **Economista
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http://www.remocontro.it/mondo/la-turchia-di-erdogan-trattava-con-al-qaeda-per-la-guerra-ad-assad/
La Turchia di Erdogan trattava con Al Qaeda per la guerra ad Assad
Lo scandalo che ha portato alle dimissioni di 10 ministri rischia di travolgere il premier turco Erdogan e l’AK Parti
Le vere ragioni del terremoto politico in Turchia. Erdogan creava fondi neri per finanziare la guerriglia siriana. I documenti degli incontri segreti col banchiere saudita Yasim al Qadi, già amico dell’amministrazione Bush. Il suo nome è inserito nella lista nera del terrorismo internazionale
Lo scandalo che sta travolgendo il premier Erdogan e l’Ak Parti, il partito di governo egemone sino ad oggi in Turchia, porta diritto alla Siria. A far tremare il primo ministro turco Erdogan non è tanto il sistema corruttivo scoperchiato dalla magistratura, quanto i legami oscuri con il faccendiere iraniano Zarrab e soprattutto con alcuni esponenti del netowrk di al-Qaida. Il premier turco ha incontrato più volte, segretamente, uno dei principali banchieri del terrorismo internazionale. Con la complicità di alcuni ex membri del suo governo, poi costretti alle dimissioni per una pulizia di facciata, avrebbe sottratto ingenti somme di denaro al bilancio statale per finanziare segretamente la guerriglia siriana.
La “Tangentopoli” turca scoppiata con gli arresti del 17 dicembre nasconde molto di più di un semplice giro di mazzette e sta mettendo a dura prova la tenuta del governo Erdoğan peraltro già profondamente rimaneggiato qualche giorno fa, e soprattutto del sistema di potere costruito dal primo ministro intorno al partito Akp nel corso dell’ultimo decennio. Henri J. Barkey ha efficacemente utilizzato la metafora di Icaro per descrivere la parabola del leader turco, ormai palesemente accecato da delirio di onnipotenza. Tuttavia, i fatti delle ultime settimane sono solo la punta di un iceberg che minaccia di rivelare sviluppi sorprendenti, per quanto non totalmente inattesi.
Secondo molti giornalisti turchi, nella seconda lista di persone che la magistratura avrebbe voluto arrestare c’era anche Bilal Erdogan, figlio del primo ministro. Bilal sarebbe coinvolto in relazioni poco chiare con alcuni affiliati di al-Qaida. Sul fatto che Erdoğan sia il regista del sistema corruttivo scoperchiato dalla magistratura sembra non esserci alcun dubbio. Subito dopo essersi dimesso, il ministro dell’Ambiente e della Pianificazione Erdoğan Bayraktar ha velenosamente affermato che anche il primo ministro avrebbe dovuto seguire il suo esempio, dal momento che è stato proprio il leader dell’Akp ha ordinare personalmente i progetti sui quali si concentrano le indagini. Insomma, Erdoğan c’è dentro fino al collo.
La posta in gioco dello scontro è proprio la sua testa. Tra gli esperti turchi è diffusa l’opinione che la sorte del primo ministro turco sia ormai segnata. Erdoğan può provare a resistere con il suo stile sprezzante e i suoi metodi autoritari, ma le sue speranze di diventare presidente della Repubblica, sono ora ridotte al lumicino. E già in occasione delle amministrative di marzo l’Akp potrebbe andare incontro a qualche sorpresa. Anche se il comizio all’Aeroporto Ataturk di Istanbul mostra che Erdogan ha ancora un vasto consenso tra il suo elettorato. Manca una alternativa credibile. La recente investitura Washington dal leader del Chp (il principale partito laico di opposizione) Kemal Kılıçdaroğlu, l’opposizione rimanere debole.
Il lato oscuro della vicenda riguarda le ragioni che hanno spinto Ankara a correre il duplice rischio di irritare l’alleato americano e di esporsi ai pericoli della galassia di faccendieri iraniani sempre più importanti nel sistema economico turco. Da tempo in Turchia c’è chi guarda con sospetto a questa sorta di “infiltrazione”che avrebbe ragioni prevalentemente politiche. C’è chi ipotizza che Ankara sia al centro di un traffico di componenti nucleari destinate al programma atomico iraniano. Saputo che il regista dello schema “oil for gold” era Zarrab, intimamente legato all’ex presidente iraniano Ahmadinejad, ecco che a gettare nel panico Erdoğan non sarebbero i 66 milioni di dollari di mazzette quanto le “special relationship” tra Ankara e Teheran.
Il 29 settembre un episodio molto interessante alla luce degli sviluppi successivi. Protagonisti Yasin al-Qadi e Usama Qutb. Il primo, in particolare, è noto alle cronache per la contiguità con gli ambienti di al-Qaida, tanto che dopo l’11 settembre Stati Uniti ed Unione Europea congelarono i suoi asset finanziari (poi liberati). Lo scorso giugno al-Qadi e Qutb ebbero un incidente stradale e furono ricoverati in un ospedale di Istanbul. Allora fu scritto che i due stavano tornando da un incontro con il direttore del servizio di sicurezza turco (MİT). Non solo. I due stavano viaggiando nientemeno con il consigliere per la sicurezza di Erdoğan, İbrahim Yıldız. La prima persona a visitarli in ospedale fu Bilal Erdoğan, figlio del primo ministro.
Quello che finora i media hanno taciuto è la ricca documentazione sugli incontri segreti tra Erdogan e al Qadi. La polizia avrebbe le prove di più di un incontro tra i due. «Ogni volta che il signor al Qadi è venuto a Istanbul è atterrato con un jet privato, le telecamere di sorveglianza dell’aeroporto sono state oscurate e le guardie del corpo di Erdogan accompagnavano l’ospite fuori dall’aeroporto evitando la dogana», scrivono gli inquirenti. E diventa così sempre più imbarazzante l’attivismo della Turchia nella guerra civile siriana. La presenza nella vicenda di Al Qadi, membro dei Fratelli musulmani, conferma il ruolo dell’estremismo islamico in Siria. Con imbarazzi all’interno della Nato, di cui la Turchia è pilastro fondamentale.
Dettaglio balcanico, Yasin al Qadi era molto amico di Osama bin Laden, ambedue appartenenti a ricche famiglie della nomenclatura reale saudita. Egli ha ammesso in più di un’intervista di essere stato responsabile del finanziamento della Legione Araba di bin Laden in Bosnia-Erzegovina nei primi anni ’90 e del finanziamento della presidente bosniaco musulmano Alija Izetbegovic, subito dopo il conflitto. Una spinta verso il fondamentalismo interno che ha dato il via alla pulizia etnica su base volontaria che ha trasformato anche Sarajevo. Al Qadi -ultima annotazione- è anche amico personale dell’ex vice presidente statunitense Dick Cheney e ha avuto parte nella cosiddetta “guerra al terrore” lanciata dall’ex presidente George W. Bush.
Che strambe cose al mondo!
X il ‘saggio’ di sopra
Veramente tu passi per un imbroglione anche se scrivi solo in ‘italiano’.
Con o senza computer.
Si cartuscella calat,
Tota scientia squaiat
Latino purissimo…
Sylvi confermera’.
Chissa’ quante volte glielo hanno detto ‘alle monache’
Peter
hahahahahahaahah
sapevo che uscivi fuori….
ho colpito il midollo eh? Sei proprio forte e mi diverti ….
Rodolfo
Bada che io non ho fatto nomi….il mio era solo un esempio …parlavo dunque in generale….ma tu… se te ne sei risentito …
non posso farci niente ….si vede la verita’ fa male….
lo cantava anche la Caselli….
Rodolfo
è Morto Sharon, un’altro delinquente.
Un’altro di quelli che il mondo poteva farne volentieri a meno, incluso il popolo di Israele.
Dicono che abbia vissuto in pessimo stato vegetativo per anni.
Prima o poi le porcate si pagano.
Ha pagato.
C.G.
Certo che i comici sono dappertutto,tanto da mettere in crisi i club privati della risata.La terapia della risata funziona eccome!A me capita ,quando ho un pò di tempo da spendere senza problemi , di leggere gli interventi(quelli corti neh!Quelli sbrodosi li salto altrimenti sai l’orchite) del cuis sopra e subito entro in buon umore.
Le esportazioni cinesi di cianfrusaglie ed orsi adesso vanno in treno e in satellite.
Il treno cinese fra poco sarà utilizzato nella pampa Argentina,cosà gli orsacchoiotti di peluche potranno vedere le vacche al pascolo per kilometri, senza sosta.
“Un treno a levitazione magnetica o MagLev è un tipo di treno che viaggia senza toccare le rotaie grazie alla levitazione magnetica.
La repulsione e l’attrazione magnetica vengono utilizzate anche come mezzo di locomozione. Dato che il convoglio non tocca le rotaie, l’unica forza che si oppone al suo moto è l’attrito dell’aria. Il MagLev è quindi in grado di viaggiare a velocità elevatissime (fino a 581 km/h) con un consumo di energia limitato e un livello di rumore accettabile. Sebbene la velocità del MagLev gli consenta di fare concorrenza all’aereo anche nei lunghi percorsi, i costi per la realizzazione delle infrastrutture ne hanno limitato finora l’utilizzo a brevi tratte molto frequentate. A Shanghai un MagLev collega la città con l’aeroporto. La linea è lunga 30 chilometri e viene percorsa dal treno in 7 minuti e 20 secondi con una velocità massima di 501,5 km/h e una velocità media di 250 km/h.”
“Il 22 giugno 2006 il direttore del progetto lunare cinese ha reso pubblico il programma del progetto, che prevede l’invio di astronauti sulla superficie entro il 2024.
L’amministratore dell’Amministrazione spaziale cinese, Sun Laiyan, ha annunciato, il 20 luglio 2006, un programma di esplorazione dello spazio profondo mirato alla conoscenza di Marte. L’invio di una prima sonda su Marte è previsto tra il 2014 ed il 2033, con una successiva fase di esplorazione umana del pianeta tra il 2040 ed il 2060.
È allo studio un programma di ricerca sulla meteorologia spaziale, che sarà pienamente operativo nel 2012 con l’invio dei satelliti di tipo Kafu. Questo dovrebbe permettere l’invio di astronauti su Marte con maggiore sicurezza.”
Per quanto riguarda i nostri politici, quali?
Abbiamo ancora persone che si possano definire politici?
Da come si comportano ormai ,anche loro,si son dati alle comiche ma anche in quello pochi risultati;invece di far ridere ti provocano solo una depressione senza scampo.Altro che terapia della risata!
L.
x104
Ne hanno parlato da giorni tutti i giornali….si sapeva che era alla fine….
io da parte mia sapevo….che appena sarebbe successo tu si saresti affrettato a dare la notizia in questo blog….
non te ne faccio una colpa per carita’…mi sembra normale.
Rodolfo
Anch’io parlavo in generale.
Non mi rivolgo ai minus habens ad personam.
Non ne vale mai la pena…
Peter
Pero’ vedo che il culetto brucia…
a proposito di risate….Linosse scrive…
“Il 22 giugno 2006 il direttore del progetto lunare cinese ha reso pubblico il programma del progetto, che prevede l’invio di astronauti sulla superficie entro il 2024.
=
Enbe’….gli americani ci sono arrivati nel 1969 …
44 anni fa’….
i Cinesi se tutto andra’ bene ci arriveranno 50 anni dopo….mezzo secolo…embe’? Dov’ e’ la particolarita’ della notizia….tra l’ altro ci lavorano….ma chissa’ se ci riusciranno mai….
A Lino’ .. con .notizie del genere anche i polli restano ammutoliti…
Rodolfo
Pe’ 107
Io so’ tranquillo….nun vedo frasi tua da fa’ brucia’ quarcosa…
pensa atte’ oramai… che nun c’ hai niente d ‘abbrucia’….
manco er cervello….figuramoce er culetto….
Rodolfo
x CG
Embe’?!
Un certio ridolfo e’ in comz depassee’ da sempre, ma l’ agonia persiste…
La nostra, non la sua. Lui e’ contento e beato come un lattante…
Peter
Un certo ridolfo…
Coma depassé.
Errata corrige
Peter
A comico,sai cosa vuol dire la ricerca spaziale?
Visto che siamo in tema ,vai un pò a spasso che lo stare sempre seduti a tastiereggere il vuoto non permette l’ossigenazione del cervello che si atrofizza.
Ormai è meglio prenderne atto,a parte qualche piccola nicchia industriale tutto il resto che ci hanno permesso di fare sarà fatto altrove.
Non tutto il male viene per nuocere,per un Paese come l’Italia si potrebbe creare piena occupazione mediante attività di attenzione personalizzata come il turismo,il tempo libero,lo sport.
Da non trascurare l’agricoltura NATURALE e non OGM.
L.
Eccl, il romanesco pensi tu, ti fa passare per piu intelligente, o meno lampone?!
Non ti affaticare, che di cellulette te ne restano poche
Peter
x Anita
Tu puoi consigliare, ‘ ma mica tanto’.
‘Solo fino ad un certo punto’.
Stai al tuo posto, insomma, neh…
Peter
x113x114 eppure pe’ l’artri…
…io scrivo come me viene…cosi…de botto… caro cretinetti….
mica me vado a cerca’ le frasi su google…. appunto per appari’
piu’ intelligente….per quel m’ importa….
Rodolfo
Egr sig Linosse,
troverà anche Lei curioso, che uno come il Sig Rodolfo , che voleva fare il Voltometro e non v’è riuscito,si metta a discutere delle cianfrusaglie cinesi.
Comincio a pensare che la colpa del declino dell’Occidente sia proprio di quelli che non sanno fare i Voltometri e poi si lamentano degli orsacchiotti cinesi..a proposito ma uno che non sa fare il Voltometro di cosa campa nella vita?
Bisogna che il Caino elettrico gli dia una ripassata.
Presumo che il Rodolfo nemmeno sappia da cosa derivi la parola Voltometro.
Ebbene deriva dal Sig Volta, l’inventore della Pila.
Metro sta per metro.
Per cui portando a spasso una pila di Volta di un Volt per 15 metri, si misurano 15 volt/metri.
Da ciò si arguisce che non v’è neppur bisogno di avere un avere un Voltometro per collaudare una presa.
Se il sig Rodolfo mi segue ,spiegherò che svitando una presa in genere appaiono due contatti uno collegato al filo blu, l’altro ad un filo marrone /nero ed un terzo centrale di colore giallo/verde.
Al sig Rodolfo consiglio ai fini del collaudo di impugnare con decisione il filo marrone ,badando di fare un buon contatto e poi con delicatezza impugnare quello giallo-verde, mai toccare quello azzurro ,perché si rischia di prendere la scossa.
Se non succede nulla ,e quindi non si misura nulla,vuol solo dire che l’elettricista si era sbagliato, quindi a Rodolfo non resta che tenendo sempre ben saldo in mano il centrale giallo/verde, toccare l’azzurro.
Questo certificherà che l’elettricista di fiducia si era sbagliato.
Magari era un Cinese !
E tutto senza Voltometro.
Spero di non averla tediata.
saluti
Caino elettricista
Ah dimenticavo ,in questo modo, si collauda pure il Salvavita, sempre di fabbricazione Cinese,e tutto senza bisogno del sig Voltometro.
Se il salvavita non scatta il sig Rodolfo,potrà sempre chiedere i danni all’elettricista cinese incompetente e alle industrie cinesi che lo hanno prodotto.
E’ così che si controlla la qualità dei prodotti cinesi, risparmiando sui Voltometri.
La via è quella giusta per salvare l’Occidente !
Caino elettricista
x Caino.
So per certo che le tue istruzioni sul voltometro sono esatte coem so per certo che saresti in grado di fare applicazioni per noi comuni mortali molto più complicate. Eggià…uno il mestiere e l’esperienza acquisita ce l’ha, mica se la può comperare così su due piedi attraverso scuole per corrispondenza.
Consiglierei forse un pò più di prudenza nello spiegare a Rodolfo l’impiego di cavi e cavetti di diverso colore: con la confusione congenita che si ritrova quello è capace di dare fuoco casa sua.
Con la corrente non si scherza!
Già è nevrastenico di suo, figuriamoci se prende, cosa altamente probabile, la scossa.
C.G.
x Caino
Senta caro, non ci parli di elettricita’ e progresso, che oggi ce li ho girati a 360 gradi.
Due ragazzi in servizio sono venuti ad installare cucina, forno e griglia nuovi.
Novita’ ?
Non si puo’ fare, il telaio e’ tutto in legno. Rischio di incendio.
Io sbraitavo come un mastino napoletano, niente da fare…
Deve smantellare tutto il legno che ha in cucina, Sir.
Tenga conto, caro Caino, che tutte le dispense ed intelaiature sono in legno…
Verde di bile peggio del pullover che indosso, ho detto che hob e forno stanno li’ da almeno 30 anni, per quel che ne so, e me li terro’ per altri 20 dato che funzionano ancora benissimo.
Uno dei due mi ha detto che nel suo paese di origine (Libano) testano il gas con l ‘ accendino, ‘ma qui non si puo’.
Gli ho detto che eto italiano, mi ha risposto che lo aveva capito da solo
per il mio ‘armonioso accento’. A tutto volume, direi.
Peter
x Anita (86)
Mia diletta signora, non gioco al lotto, neanche a totocalcio, non mi interessano le corse di cavalli e non ho mai acquistato biglietti di qualsivoglia lotteria.
Mai entrato dentro un casinò. L’unico sfizio (e non vizio) è farmi ogni tanto uno scopone scientifico con tre amici abituali.
Di cui uno è donna, un osso duro da battere.
Buona giornata, si riguardi. Sulla foto mi sembra un pò pallida.
C.G.
x CG
Secondo a mia, una bella scossa elettrica a 240 gradi non puo’ che fargki bono.
Hai presente l’ elettroshock?!
Peter
x C.G.
Si’, non solo che non mi sentivo bene, mio nipote mi pesava sulle spalle e la mia schiena ne risentiva moltissimo…stavo sprofondando nel divano.
In quanto ai casino’, in vacanze esotiche quasi tutti gli otels di 4-5 stelle hanno grandiosi casino’, percio’ sono un passatempo serale, anche se solo per guardare.
Nel comodino ci mettono buoni in dollari per spronare a visitare i casino’.
Anita
……..Hotels……….
Da Google Italia
Morto Sharon, il cordoglio dei leader mondiali – Il Messaggero
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/morto_sharon_cameron_hollande_ban_ki_moon/notizie/441853.shtml
Questo non riflette opinioni personali, ma solo l’ipocrisia politica.
Anita
X Peter
Potresti dire ai due installatori di trattare il telaio in legno con vernice intumescente,non so quanto costi lì ma forse il trattamento è più economico della sostituzione dei mobili.
L.
x linosse
L’idea non e’ malvagia, ma resta da vedere se la vernice e’ contemplata dalle regulations della (…) de mammasa di chi le ha fatte.
Mi pare che il Titanic affondo’ proprio per le regulations, e due terzi dei passeggeri perirono per le regulations delle scialuppe…
Comunque, la verniciatura la devo fare da me, e dovra’ essere come minimo certificata.
Peter
X Peter
G.B. è un’isola moooooooolto particolare per cui non so se li sia regolamentata,potresti verificarlo consultando su Google.
Potresti anche risolvere,con la consultazione giusta,anche il problema della certificazione.
L.
X TUTTI
Già nel ’69 i cinesi erano in arrivo.
Di Bruno Lauzi
http://www.youtube.com/watch?v=NfAh7_bkJW0
L.
X Peter e G.C.
Forse li riporta al loro posto
http://www.youtube.com/watch?v=NzZ-ZcrII1M
L.
x Anita.
Infatti ci sono terroristi e terroristi. Un peso e 45 misure.
Sharon è stato un terrorista e a parte le “condoglianze” di comodo rimane UN terrorista che ha sulla coscienza centinaia di innocenti morti ammazzati.
Voi meregani dovreste sapere di cosa si tratta essendo stati i precursori delle mattanze contro gente che non c’entrava niente.
Se vuole le spiego anche perchè ma temo che lei cada giù dalla sua nuvoletta fatta di nebbiolina e tante, ma tante bollicine d’aria.
C.G.
x Linosse.
Bellissimo, tutto di un fiato!
Non lo conoscevo.
Grazie.
C.G.
Già nel ’69 i cinesi erano in arrivo.
=
Gia’…non e’ che potevano arrivare n’ anno prima…o n’ anno dopo..
proprio nel 69 dovevano arrivare….he he he.
R
Oggi se ne e’ andato un’ altro pezzo della mia gioventu’….
Arnoldo Foa’…una voce indimenticabile …grande protagonista della cultura … attore di teatro…. cinema… tv,…regista,…ma anche scultore… pittore e poeta…anche lui dovette subire… ma
nello stesso momento riusci a superare usando un falso nome…la vergogna delle leggi razziali del 1938….a giorni avrebbe compiuto 97 anni.
Shalom…riposi in pace!
Rodolfo
x Peter
ma cosa stai installando?
Qui tutte le case sono costruite col legno, negli stati piu’ caldi non tanto, ma l’interiore e’ sempre di legno.
La mia stufa e forno sono a muro, muro di legno, cioe’ nei credenzini. Sono ben isolati e non c’e’ alcun pericolo.
Fire Retardant lacquers sono usate piu’ commercialmente.
Tanto il forno che il microonde sono ventilati da tubazioni che sfiatano fuori dal tetto della casa.
La storia e’ differente per le stufe per riscaldamento, erano in voga negli anni di Carter per la carenza ed il costo del petrolio, cosi’ fiori’ la vendita delle stufe a legno.
Pericolose e affumicano tutta la casa, il costo della pulizia e’ cento volte il risparmio…piu’ l’odore di fumo che impregna il vestiario.
Good luck,
Anita
PS: Parlo di case singole e condomini medi.
Non di palazzi.
x Anita
They flatly refused to install the gas hob on the existing wooden frame, which is part of a larger frame, ie kitchen worktop, sink, cupboards…all made in solid wood, and built in by previous owners…I quite like wood and I dont want to get rid of it for a bloody new gas hob. And the hob did not even fit in as they took the measures wrong.
They would have installed the electric oven and grill in the existing frame, but they were meant to do a joint installation, hob and oven next to each other.
Here a gas fire is not apparantly allowed too close to a wooden frame…
What really crosses me is the fact that the existing gas fire has been there for 20 or 30 bloody years! What s the danger then??!!
It s all down to speculations and financial expediency of firms and regulatory authorities, I think. And some people are always too happy to go by the books.
Regards
Peter
Apparently…
Peter
x Rodolfo
Le armi nucleari verranno usate. Da chi ha per gli ” sporchi musi gialli” e per gli “sporchi musi rossi” o di altro colore lo stesso disprezzo che gli statunitensi hanno avuto per “pellirossa” e giapponesi. E su scala non solo locale verranno usate da chi ha nel cervello e nell’anima il veleno dell’educazione dell’Armageddon, il dente avvelenato dell'”Opzione Sansone”.
Anni fa in Italia bei tipi come Giuliano Ferrara e il più famoso “intellettuale cattolico” Vittorio Messori hanno dichiarato che Israele contro i suoi nemici dovrà usare le armi nucleari., e nessuno ha avuto nulla da ridire, tanto meno dall’ambasciata a Roma. Del resto quella merda del rabbino Joseph Ovadia uno o due anni fa ci ha tenuto a dichiarare che lui prega “per la distruzione dell’Iran”.
pino nicotri
x Anita
Cero non possono dichiarare ufficialmente la verità, e cioè che Sharon era un laido criminale, responsabile non solo del massacro di Sabra e Shatila, ma anche delle rappresaglie contro abitati palestinesi e degli omicidi “mirati” utilizzati per provocare i palestinesi e far fallire così ogni volta le tregue da loro dichiarate. Si legga quanto ha scritto tra gli altri la docente e giornalista israeliana Tania Reinhart. E magari si goda il film israeliano “Valzer con Bashir”.
Un saluto.
pino
x Anita
Obviously I got all the money back same day, including delivery and installation charges.
I think I ll keep same appliances forever…we shall grow older and older together…
I am keeping the old and ‘unsafe’ gas boiler too. It was serviced last year by a retired gas engineer…he said it works even better than the modern ones, as there s not much there that can go wrong…
I live in an oldish house all made in red bricks.
Unfortunately there has been a little leak of rain water through the front wall…there are some minor cracks. Builders hopefully dealing with it soon…you know what those people s reliability is like…I only hope cracks not to be due to subsidence…
Peter
x C.G.
Lei tira sempre in ballo solo gli meregani.
Gli Stati uniti sono una giovane nazione, mentre l’Europa, la Cina, Russia, l’India etc…sono il vecchio mondo, imperi, colonizazzioni, pulizie etniche di milioni non contano…
E le “mattanze” sono state per mano dei civilissimi europei, musulmani, cinesi, mongoli etc….migliaia e centinaia di anni prima della nascita di questa nazione, gli USA.
Veda un po’ chi ha derubato lAmerica Latina, oro, pietre preziose, diamanti, pellicce… hanno arricchito l’Europa e le vostre chiese, palazzi , cattedrali……..
Anita
Gli Stati uniti sono una giovane nazione..
sì è vero, ma siete invecchiati in fretta,bruciando le tappe !
Polverizzandole anzi !
Poi ,non scordare mai che gli meregani come li chiama G.C sono solo i nipoti degli Europei.
Diciamo che vi impronta lo stesso ardore che gli altri hanno snocciolato nei secoli.
In questo siete vincenti alla stragrande ,voi ci avete messo solo un secolo e mezzo, diciamo che avete fatto tesoro degli insegnamenti degli altri, che poi altro non erano che i vostri nonni !
Mal comune ,mezzo gaudio ?
Che facciamo, ci assolviamo in massa ?
Io ho conosciuto Attila e Gengis Khan,non dico fossero dei santi,ma sinceramente erano indistinguibili dai “nostri”,solo che sono stati calunniati oltre misura
Caino
…e meno male che Attila e Gengis Khan….e perche’ no Annibale poveretto…Cesare e Co…Napoleone e via discorrendo non avevano la bomba atomica….se no chissa’ come sarebbe andata a finire ….o qualcuno sa’ come sarebbe andata a finire?
Rodolfo
x Caino
No caro Caino, non ci assolviamo in massa, ma bisogna anche distribuire la responsabilita’ a chi appartiene e non solo agli “meregani”.
Provi lei a toccare gli UK e vedra’ chi si inalbera…..
I nostri nonni avevano un’altra mentalita’, venivano qui per lavorare, e lavoravano sodo, uomini, donne, figli e nipoti, volevano una vita migliore per la loro prole,
Erano analfabeti, loro hanno guidato i loro figli per la strada giusta, con il buon esempio e con l’unita’ familiare.
Anita
Intanto tenetevi e soffermatevi sulle vostre responsabilità senza fare gli sceriffi del menga. Su quelle degli altri sono responsabili loro ma non si mettono a fare gli sceriffi del pianeta.
La capisce o ci vuole l’interprete?
Sul derubare l’America latina poi, se andiamo a guardare almeno gli ultimi 60 anni, sarebbe opportuno da parte sua un attimino di silenzio.
Anche per un minimo di pudore.
C.G.
x Anita
Chi si inalbera?!
Mi pare che su questo paese ne hanno dette molte, a volte anche seccanti, vedi ad esempio la dama friula, che comunque non sa distinguere inglesi o britannici da americani, vedi tu…
Non mi pare che io mi inalberi mai, a meno che secondo qualcuno non mi debba anche stare zitto od applaudire…invece faccio qualche gentile battuta divertita con garbo.
A proposito, UK sta per Regno Unito, e mi pare che ce ne sia solo uno…
Quindi UK, non gli UK…
Notte
Peter
Ps
Ti consiglio American hustle. Davvero un bel film. Ambientato in New Jersey negli anni ’70
x Peter
Hai ragione e’ uno sbaglio che faccio di frequente, il bello e’ che ci penso prima di scriverlo.
Ho appena visto il trailer di American hustle.
Ho letto un paio di critiche, buone, ma non del trailer :
“This trailer doesn’t do the movie justice. It was an excellent movie…………”
E’ in due sale di proiezione relativamente vicine, se facciamo in tempo credo che sarebbe un film da vedere.
Thank you for recommending it.
‘Night,
Anita
x C.G. #144
Non parlavo di 60 anni fa, parlavo dei grandi galeoni addibti per gli enotmi carichi di gemme, oro e argento che “scippavano” all’America del Sud con recapito alla Spagna.
A loro volta venivano attaccati da galeoni di nazioni nemiche come la Francia, l’Inghilterra e l’Olanda…cosi’ facevano chi ‘scippa’ di qui e chi ‘scippa’ di la’…e tutti godevano Tralalalala’!
Anita
Egr sig Rodolfo ,
a pag 34 del manuale del Voltometro, c’è la soluzione per sua domanda,riprenda gli studi e vedrà che questa volta riuscirà a costruire un voltometro che funziona.
Ci sono poi ottime scuole serali per corrispondenza e lezioni private,a basso costo,senza aggravio per la spesa pubblica.
Come ha detto Lei,non bisogna farsi delle domande inutili,bisogna darsi da fare,a ognuno il proprio compito.
Il suo è quello di costruire un voltometro che funzioni.
Caino
Egr sig Anita,
una bella banda ” di arraffatori” e di pirati i nostri avi,mi par di capire.
Il più pulito aveva la rogna,si diceva nel paradiso terrestre,ma che razza di Avi avevate ? Inglesi, tedeschi,francesi ,olandesi,spagnoli e adesso si pretende pure di avere Banche Oneste.
Sig Anita se non sbaglio ,tramite Rodolfo, tempo fa ,avevo chiesto (se lei lo conosce) la composizione del suo pacchetto azionario e titoli in %.
Solo per tastare il suo grado di innocenza, così Le potrò dire a quale disastro anche Lei, nel suo piccolo sta contribuendo ad incrementare.
Caino
Caro Ccaino 148-149
Beh….mi accorgo intanto…che a fare discorsi inutili e del menga non sei secondo a nessuno….a dire che mi scrivevi che certi voli pindarici non ti interessavano….cosi va’ il mondo….
ci si infetta facilmente….e per certe malattie non ci sono antibiotici che bastano….i batteri e i virus …come sappiamo si sanno evolvere ed adattare…..spesso negativamente …
peccato…hai perso quel non so’ che che ti rendeva un po’ interessante.
=
Qui nell’ Assia di neve ancora non se ne e’ vista…il mattino c’ e’ rugiada…poi splende il sole e le temperature sono miti…
qualcosa oramai non funziona piu’ ….
e lo zampino …ma che dico…lo zampone dei cinesi grava’..
.. e come se grava…
io parto domani verso il freddo glaciale….ma la maison di Anita e’ confortevole e calda….speriamo che andra’ via di nuovo la corrente e sopratutto che il nuovo generatore non funzioni….le ore passate davanti al camino….fuori dal mondo.. a parlare e a leggere sono state molto romantiche e indimenticabili.
Rodolfo