LA CONGIURA DEL SILENZIO SUGLI ISRAELIANI CHE DICONO LA VERITA’. ED ECCO COSA C’E’ DA SAPERE PER NON RESTARNE VITTIME

Come ho scritto ieri nel forum del blog sull’argomento precedente, sono andato ad ascoltare nella Sala Verde della chiesa di S. Carlo, a Milano, il giornalista israeliano Gideon Levy, arrivato apposta per il convegno di studio intitolato “Gli accordi di Oslo – 20 anni dopo”. Convegno già tenuto il giorno prima a Roma e reiterato oggi a Torino con altri partecipanti di rango, quali i palestinesi Wasim Dahmash, Jamil Hilal, Joseph Massad. Il convegno è stato organizzato dalla sezione italiana dell’International Solidarity Movement (ISM),  generosamente animata soprattutto dal torinese Alfredo Tradarti.

L’eccezionale statura morale e professionale di Gideon Levy è ben nota: redattore del quotidiano Ha’aretz, è diventato un punto di riferimento internazionale per chi non si accontenta delle verità ufficiali israeliane. I suoi articoli decisamente contro corrente, assieme a quelli della collega Amira Hass, anche lei di Ha’aretz, hanno tra l’altro messo a nudo le malefatte dell’esercito israeliano durante l’invasione di Gaza del 2008-2009 e denunciano puntualemnte gli abusi dei coloni,  le complicità politico militari e la conseguente condizione sempre più invivibile nella quale sono costretti i palestinesi.

Di Levy (spesso scritto Levi), che i suoi estimatori vogliono candidare al Premio Nobel paer la Pace,  mi ha colpito il suo raccontare come il tuo entusiasmo per la nascita dello Stato di Israele sia stato man mano ucciso dalla scoperta della vera politica dei governi israeliani, che con l’alibi della Shoà hanno adottato comportamenti talmente prepotenti e spesso violenti nei confronti dei palestinesi e degli arabi in generale da avere ricevuto oltre 80 condanne e ammonimenti dall’Onu, peraltro sempre totalmente ignorate con disprezzo dai destinatari. La parabola dall’entusiasmo alla scopertà e denuncia dell’amara verità da parte di Levy è la stessa che hanno avuto in molti tra gli ebrei e i non ebrei inizialmente ammiratori della “rinascita dello Stato della Sacra Bibbia”. Amara verità ormai ben nota e così riassumibile:

- i governi israeliani finora succedutisi dicono a parole di volere la pace, ma in realtà per loro la pace è una continua guerra, militare, politica, economica, poliziesca, coloniale, contro i palestinesi avente come fine la loro totale espulsione dalla Palestina storica, cioè da casa loro e dalle loro terre;

- Israele è di fatto uno Stato che nei confronti dei palestinesi pratica l’apartheid esattamente come in Sud Africa i bianchi lo esercitavano sui neri finché la realtà non li ha costretti a cambiare registro;

- tutto ciò ha distrutto la possibilità della nascita di uno Stato palestinese, che non sia una nuova riserva indiana o un nuovo bantustan, e comporterà, esattamente come in Sud Africa, la nascita di uno Stato unico con pari diritti e doveri per ebrei e non ebrei. Proprio quello che volebano gli ebrei sionisti come Judah Magnes, purtroppo battuti dai fanatici, dai terroristi e dagli estremisti andati e succedutisi al governo La fine cioè del monopolito sionista sul potere politico dello Stato di Israele, che forse sceglierà di chiamarsi Israele Palestina.

Delle parole di Levy mi ha colpito un particolare: il racconto di come gli israeliani abbiano accolto da una parte con grande dolore, spazio commosso sulle prima pagine e aperture dei mass media e perfino con funerali, l’uccisione di due cani dell’esercito quando nel 2008-2009 i militari ha invaso Gaza, e dall’altra la mattanza di palestinesi, bambini compresi, con notizie “brevi e relegate con indifferenza a pagina 15”.

Ho scritto ieri nel forum del blog e lo ripeto oggi che il silenzio stampa sulla presenza di Gideon Levy e sul convegno è una grande vergogna. Una vergogna in particolare per la comunità ebraica milanese e per il Corriere della Sera, che affida sempre i suoi servizi su Israele/Palestina e spesso sul Medio Oriente al giornalista milanese Lorenzo Cremonesi, membro della comunità, laureato in Israele, autore di un libro sul sionismo e mi dicono – non so se sia vero – responsabile o ex responsabile della stampa della comunità milanese (ciononostante, all’interno della comunità i suoi servizi giornalistici sono spesso molto criticati perché non aprioristicamente schierati).

La partecipazione al convegno, sia pure solo come spettatore, mi ha fruttato una serie di notizie, che reputo utili riportare qui in modo che chi vuole possa documentarsi sull’altro lato della medaglia israeliana: il lato della ormai 70ennale prepotenza coloniale contro i palestinesi tenuta accuratamente nascosto da chi predica invece l’odio verso gli “altri” e ovviamente lo “scontro di civiltà”. Ho quindi elencato una serie di link dei principali dossier giornalistici sull’argomento, a partireda alcuni articoli di Levy, e scelto 11 titoli di libri per saperne di più. Letture utili per disintossicandosi dalle propagande.

DOSSIER ARTICOLI di GIDEON LEVy

Gideon Levy, giornalista del quotidiano israeliano Haaretz, si considera un “patriota israeliano”. Critica quella che definisce come la “cecità morale” di Israele sugli effetti dei suoi atti di guerra e di occupazione. Ha giudicato la costruzione degli insediamenti sulla terra palestinese come “l’impresa più criminale della storia di Israele”. Si è opposto alla guerra del Libano del 2006 e all’opinione che le vittime civili fossero inevitabili. Nel 2007, ha detto che le sofferenze dei  palestinesi nella striscia di Gaza, già allora sotto il blocco israeliano, lo facevano vergognare di essere un israeliano. “La mia modesta missione è di evitare una situazione nella quale molti israeliani siano capaci di dire ‘Noi non sapevamo”, ha detto in una intervista.

Lastampa20090108 Gideon Levy risponde a Abraham B. Yehoshua

Haaretz 20060628 No longer asking By Gideon Levy

Haaretz20130922 Israele non ha un Roger Waters By Gideon Levy

Haaretz20130920 Nella valle del Giordano, gli inumani-ma-umani bulldozer arrivano all’alba di Gideon Levy e Alex Levac

Haaretz20090212 Il sionismo puo’ giustificare qualsiasi atto di violenza e ingiustizia di Gideon Levy

Haaretz20060720 Operazione Pace per l’IDF di Gideon Levy

Haaretz20060326 Un Paese Razzista di Gideon Levy

Haaretz20060604 Con un po’ di aiuto da fuori di Gideon Levy

DOSSIER ARTICOLI DI ENRICO BARTOLOMEI

La pulizia etnica della Palestina di Enrico Bartolomei prima parte

La pulizia etnica della Palestina di Enrico Bartolomei seconda parte

La pulizia etnica della Palestina di Enrico Bartolomei terza parte

LA CRISI DI LEGITTIMITÀ DELLE ISTITUZIONI POLITICHE PALESTINESI

L’ACCORDO DI RICONCILIAZIONE NAZIONALE PALESTINESE ORIGINE, PROBLEMI E PROSPETTIVE

Video

La pulizia etnica della Palestina dal 1947 ai nostri giorni di Enrico Bartolomei

http://youtu.be/jc39sWBNWoQ

Enrico Bartolomei si è laureato in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia con una tesi sugli aspetti storici, storiografici e politici della questione dei rifugiati palestinesi. Dal 2008 ha effettuato periodi di ricerca sul campo, in Israele/Palestina e Libano. Nel maggio 2013 si è addottorato all’Università di Macerata con una tesi sull’idea di Stato democratico nel pensiero politico palestinese. I suoi interessi di ricerca sono orientati sul pensiero politico contemporaneo palestinese e arabo, sulle narrazioni e storiografie palestinesi e israeliane e, in generale, sul rapporto tra produzione del sapere ed esercizio della violenza. Nel 2010 ha curato per Seb27 Pianificare l’oppressione, che raccoglie vari interventi sui collegamenti esistenti tra le università israeliane e il complesso militare-securitario-industriale.

DOSSIER ARTICOLI DI DARIA CARMINATI:

Diana Carminati, professore associato di Storia dell’Europa Contemporanea presso l’Università di Torino (sino al 2004), si è occupata di problemi di storia della Resistenza in Piemonte, di nazionalismo, razzismo, militarismo, guerra e sistema patriarcale, di studi di storia delle donne e di storia di genere.Articoli

Roma. Quale società, quale economia per uno stato palestinese. Alcuni interrogativi di Diana Carminati. 21.5.2011

dossier interventi diana carminati 2008-2009

Ma la Palestina sta scomparendo di Diana Carminati 15 febbraio 2010 a proposito de Il giardino dei limoni

DOSSIER ARTICOLI DI WAIM DAHMASH

Continuo a credere nell azione di massa cosciente meticolosa democratica di Wasim Dahmash

A proposito di soluzioni politico-istituzionali del conflitto in Palestina di Wasim Dahmash

A proposito del riconoscimento preventivo dello Stato palestinese di Wasim Dahmash luglio 2011

Video

Il sionismo dalle origini alla costituzione dello Stato di Israele di Wasim Dahmash

http://youtu.be/Dz0nPzysiCo

Quale futuro per Palestina/Israele? di Wasim Dahmash

http://youtu.be/a2WZGjnmxPk

A proposito di soluzioni politico-istituzionali del conflitto in Palestina di Wasim Dahmash

http://youtu.be/Q6VT1gm7M4I

Dibattito sull’intervento precedente di Wasim Dahmsh

http://youtu.be/DCYBgdmfwF8

Wasim Damash ha insegnato Dialettologia Araba all’Università La Sapienza di Roma. Ora insegna Lingua e Letteratura araba all’Università di Cagliari. Ha curato la traduzione in italiano di numerosi testi di autori arabi (vedi http://web.tiscali.it/dahmash/libri.html), tra i quali Dentro la notte – Diario Palestinese di Ibrahim Nasrallah (Ilisso 2004), Versi in Galilea di Samih Al-Qasim (Edizioni Q, 2005), Palestinese! e altri racconti di Samira Azzam (Edizioni Q, 2003), Versi di Ibrahim Nasrallah, Edizioni Q 2009.

DOSSIER ARTICOLI DI ALFREDO TRADARTI

Intorno un deserto di Alfredo Tradardi

la verità e il suo cammino di Alfredo Tradardi

se boycott spaventa usate girlcott di alfredo tradardi 25 feb 2010

La resistenza palestinese continua Il ruolo dei movimenti di solidarietà italiani e europei di Alfredo Tradardi 14 marzo 2011

L_industria_del_processo_di_pace_in_Palestina

Israele Palestina La sinistra e il trasformismo di Alfredo Tradardi, dicembre 2005

frammenti di memorie di utopie di verita

Bruxelles 2005 10 07 Palestina quanti peccati veniali e mortali si commettono in tuo nome di rosso anonimo

http://www.ism-italia.org/wp-content/uploads/Se-una-delegazione-della-commissione-esteri-del-M5S-va-in-Palestina-di-Alfredo-Tradardi-31-luglio-2013.pdf

Alfredo Tradardi, ha partecipato a due missioni di Action for Peace in Palestina, la prima a fine 2001 – inizio 2002, la seconda nel periodo di Pasqua 2002. Insieme ad altri attivisti riesce ad arrivare il 31 marzo 2002 a Ramallah, mentre era in corso l’operazione Defensive Shield. Torna in Palestina nel giugno-luglio 2002 e nell’ottobre-novembre 2002 e partecipa alle campagne ISM di protezione dei contadini palestinesi durante la raccolta delle olive e a Rafah nella striscia di Gaza contro la demolizione delle case.

Ha collaborato a organizzare, nel gennaio 2003, la tournée in Palestina della compagnia Pippo Delbono con lo spettacolo “Guerra”, nel mese di ottobre 2003 la tournée del Coro Bajolese sempre in Palestina. Nel 2005 ha partecipato alla carovana da Strasburgo al ponte di Allenby, respinta brutalmente dalla polizia di frontiera israeliana. All’inizio del 2006 ha costituito insieme ad altri attivisti ISM-Italia, gruppo di supporto italiano dell’ISM palestinese. Nel settembre del 2009 è andato a Gaza e ha partecipato successivamente ai convogli VivaPalestina3 (dicembre 2009 – gennaio 2010) e Viva Palestina 5 (settembre 2010 – ottobre 2010).

DOSSIER ARTICOLI DI JAMIL HILAL

Domande sul dopo Gaza di Jamil Hilal agosto 2005

Palestina Dal collasso di Oslo alla speranza dello stato unico di Jamil Hilal Il Manifesto 19 luglio 2007

RLS PAL – Hilal_Palestinian Left

Jamil Hilal è un sociologo palestinese che vive a Ramallah, autore di numerose pubblicazioni sulla società e sulla politica palestinesi. Fra i suoi libri, in arabo, La strategia economica di Israele in Medio Oriente (1995), Il sistema politico palestinese dopo Oslo: uno studio analitico e critico (1998); La società palestinese e le problematiche della democrazia (1999). In italiano, Bollati Boringhieri ha pubblicato Parlare con il nemico. Narrazioni palestinesi e israeliane a confronto, a cura di Maria Nadotti, un saggio che Hilal ha scritto con Ilan Pappé, e che mette a confronto cinque studiosi israeliani e cinque studiosi palestinesi “nello sforzo di riscrivere dal basso la storia della Palestina fuori dagli schemi nazionalistici di entrambe le parti”. Nel 2007, per Jaca Book, sempre a cura di Jamil Hilal, è comparsa la raccolta di 11 saggi Palestina quale futuro? La fine della soluzione dei due Stati un libro che inquadra la situazione del conflitto palestinese-israeliano nella più ampia prospettiva dello scenario mediorientale e internazionale.

DOSSIER ARTICOLI DI JOSEPH MASSAD

http://www.ism-italia.org/wp-content/uploads/Dossier-articoli-Joseph-Massad.pdf

Joseph Massad insegna e scrive sulla politica araba moderna e sulla storia intellettuale. Ha un interesse speciale nelle teorie dell’identità e della cultura – incluse le teorie del nazionalismo, sessualità, razza e religione. Ha ricevuto il suo Ph.D. dalla Columbia University nel 1998. È autore di Desiring Arabs (2007), di The Persistence of the Palestinian Question: Essays on Zionism and the Palestinian Question (2006) e di Colonial Effects: The Making of National Identity in Jordan (2001). Il suo libro Daymumat al-Mas’alah al-Filastiniyyah è stato pubblicato da Dar Al-Adab nel 2009, e La persistence de la question palestinienne da La Fabrique nel 2009. I suoi articoli sono apparsi inPublic Culture, Interventions, Middle East Journal, Psychoanalysis and History, Critique e nel Journal of Palestine Studies; scrive spesso per Al-Ahram Weekly. Tiene corsi sulla cultura araba moderna, di psicoanalisi in relazione alla civilizzazione e alla identità, su genere e sessualità nel mondo arabo e sulla società e la politica israelo-palestinesi, con  seminari sul nazionalismo in Medio Oriente come idea e pratica e anche su Orientalismo e Islam.

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ATTI DEL SEMINARIO “La guerra israelo-occidentale contro Gaza”.

Il seminario si è tenuto a Roma il 24 gennaio 2009 pochi giorni dopo l’operazione Cast Lead (Piombo Fuso).

Per leggere gli atti del seminario aprire il file seguente:

Atti del seminario La guerra israelo-occidentale contro Gaza

UNDICI LIBRI DA LEGGERE:

1. “La pulizia etnica della Palestina” di Ilan Pappe, Fazi Editore 2008

2. “Il nuovo filosemitismo europeo e il ‘campo della pace’ in Israele” di Yitzhak Laor, Le Nuove

Muse 2008

3. “Politica (Poesie scelte 1997 – 2008)” di Aharon Shabtai, Multimedia Edizioni 2008

4. “Politicidio – Sharon e i palestinesi” di Baruch Kimmerling, Fazi editore 2003

5. “Palestina quale futuro? La fine della soluzione dei due stati” a cura di Jamil Hilal,

Jacabook 2007

6. “La fabbrica del falso – Strategie della menzogna nella politica contemporanea”, di Vladimiro

Giacchè, DeriveApprodi 2008

7. “Sposata a un altro uomo” (DeriveApprodi, 2010), di Ghada Karmi.

8. “L’Iran e la bomba” (DerivaApprodi, 2010), di Giorgio S. Frankel.

9. “Boicottare Israele, una pratica non violenta” DeriveApprodi, 2009), di Nadia Carminati e Alfredo Tradarti.

10. “Non ci sarà uno Stato palestinese”, diario di un negoziatore in Palestina (Zambon ediotore, 2012), di Ziyad Clot

11. “Rapporto Goldstone – Missione di inchiesta delle Nazioni Unite sul conflitto di Gaza” (Zambon editore, 2011), a cura di Pietro Beretta e Gianfranca Scutari.

BREVE RECENSIONE DEGLI 11 LIBRI CITATI:

1. “La pulizia etnica della Palestina” di Ilan Pappe

Il saggio di Ilan Pappe stabilisce un nuovo paradigma di interpretazione del conflitto israelo‐palestinese. “Se questo è stato”,  le implicazioni di natura morale e politica sono enormi, perché definire pulizia etnica quello che Israele fece nel ’48 significa accusare lo Stato d’Israele di un crimine contro l’umanità. Per questo, secondo Pappe, il processo di pace si potrà avviare solo dopo che gli israeliani e l’opinione pubblica mondiale avranno ammesso questo “peccato originale”. E la consapevolezza che “questo è stato” implica, secondo Pappe, la rimessa in discussione della stessa risoluzione 181 di partizione del 29 novembre 1947, un passo necessario verso uno stato laico e democratico nella Palestina storica.

2. “Il nuovo filosemitismo europeo e il ‘campo della pace’ in Israele”

Il saggio di Yitzhak Laor esamina le motivazioni del nuovo filosemitismo europeo, in particolare di quello della sinistra europea. Costringe tutti/e a guardarsi in uno specchio. Spiega perché, come è avvenuto, ad esempio, contro la campagna di boicottaggio della Fiera del Libro di Torino, dal presidente della repubblica all’allora presidente della camera, passando per gli Allam (il Magdi e il Khaled Fouad) tutti si sono uniti al coro filoisraeliano. E’ una prima risposta alla domanda di Ilan Pappe: “perché l’Europa e il mondo occidentale permettono a Israele di fare quello che fa?”.

3. “Politica (Poesie scelte 1997 – 2008)”

Le poesie di Aharon Shabtai confermano come il linguaggio dell’arte riesca meglio di ogni altro a raggiungere la dimensione della verità e a indurne la condivisione. Sono un contributo assai significativo al disvelamento della fabbrica del falso israeliana.

4. “Politicidio – Sharon e i palestinesi”

“Sotto la guida di Ariel Sharon, Israele si è trasformato in un agente di distruzione non solo dell’ambiente circostante, ma anche di se stesso, avendo adottato come unico obiettivo della propria politica interna ed estera il politicidio del popolo palestinese. Con il termine ʺ politicidioʺ  intendo un processo che abbia come fine ultimo, la dissoluzione del popolo palestinese in quanto legittima entità sul piano sociale, politico ed economico.”

5. “Palestina quale futuro? La fine della soluzione dei due stati”

Il libro contiene 11 saggi di autori diversi che dimostrano come la soluzione “due popoli – due stati” sia una soluzione morta malgrado venga quotidianamente riproposta ad ogni livello. Alla luce dell’attuale estrema frammentazione della Cisgiordania, aggravata dalla progressiva costruzione del Muro di separazione, tale soluzione si rivela semplicemente impraticabile di fronte ad una élite politicomilitare israeliana che prosegue implacabilmente nella trasformazione dei territori palestinesi in entità territoriali satellite, circondate dallo Stato di Israele e da esso completamente dipendenti sotto ogni profilo.

6. “La fabbrica del falso – Strategie della menzogna nella politica contemporanea”,

Come può un muro di cemento alto otto metri e lungo centinaia di chilometri diventare un «recinto difensivo»? Le torture di Abu Ghraib e Guantanamo sono «abusi», «pressioni fisiche moderate» o «tecniche di interrogatorio rafforzate»? Cosa trasforma un mercenario in «manager della sicurezza»? Perché nei telegiornali i Territori occupati diventano «Territori»?

7. “Sposata a un altro uomo”, di Ghada Karmi

Dopo il primo Congresso Sionista del 1897 a Basilea, nel quale l’idea di costituire uno Stato ebraico in Palestina fu per la prima volta discussa, i rabbini di Vienna inviarono due loro rappresentanti a studiare se il paese avesse le caratteristiche per questa impresa
Il risultato del loro sopraluogo fu comunicato a Vienna con questo telegramma: «La sposa è bella, ma è sposata a un altro uomo». Con disappunto avevano scoperto che la Palestina non era «una terra senza popolo per un popolo senza terra».
L’obiettivo del sionismo, questa è la tesi del saggio, di costituire e difendere uno Stato per un altro popolo in una terra già abitata, è un dilemma irresolubile che ha portato a sessant’anni di guerra e alla destabilizzazione dell’intero Medio Oriente. Dopo la morte della soluzione «due popoli-due Stati», frutto degli accordi di Oslo, l’unica soluzione da esaminare e approfondire è quella di uno Stato unico, laico e democratico, nel territorio della Palestina storica, che assicuri a tutti i cittadini, arabi, ebrei e di altre culture e religioni, uguali diritti di cittadinanza.

8. “L’Iran e la bomba”, di Giorgio S. Frankel.

La demolizione dei luoghi comuni sulla cosiddetta atomica iraniana e la verità sull’armamento nucleare israeliano e sulla sua dottrina militare.

9. “Boicottare Israele, una pratica non violenta”, di Nadia Carminati e Alfredo Tradarti

Jean-Moïse Braitberg, uno scrittore ebreo francese, ha scritto al presidente dello Stato di Israele una lettera («Le Monde, 28 gennaio 2009») nella quale chiede che sia cancellato il nome di suo nonno, Moshe Brajtberg, dal Memoriale di Yad Vashem dedicato alla memoria degli ebrei vittime del nazismo:

“Le chiedo di accogliere la mia richiesta, signor presidente, perché quello che è accaduto a Gaza e, più in generale, la sorte imposta da sessant’anni al popolo arabo di Palestina squalifica ai miei occhi Israele come centro della memoria del male fatto agli ebrei, e quindi a tutta l’umanità. […] Conservando nel Memoriale di Yad Vashem, nel cuore dello Stato ebraico, il nome dei miei cari, il suo Stato tiene prigioniera la mia memoria familiare dietro il filo spinato del sionismo per renderlo ostaggio di una sedicente autorità morale che commette ogni giorno l’abominio che è la negazione della giustizia”.

Il 16 marzo 2009 Michael Neumann, docente di filosofia alla Trent University in Ontario, Canada, e suo fratello Osha, artista e avvocato, hanno fatto la stessa richiesta per la loro nonna:

“La nostra complicità è spregevole. Non credo che il popolo ebraico, nel cui nome avete commesso così tanti crimini con un simile compiacimento oltraggioso, possa sbarazzarsi della vergogna che gettate su di noi. La propaganda nazista, nonostante tutte le sue calunnie, non ha mai disonorato né corrotto gli ebrei; voi ci siete riusciti. Non avete il coraggio di assumere la responsabilità dei vostri atti di sadismo: con un’insolenza mai vista prima, vi siete fatti portavoce di un’intera razza, come se la nostra stessa esistenza fosse un’approvazione alla vostra condotta. Avete macchiato i nostri nomi non solo con i vostri atti, ma con le menzogne, i discorsi evasivi, la compiaciuta arroganza e l’infantile moralismo con cui avete ricamato la nostra “storia.

Osha Neumann ha aggiunto:

“Sono cresciuto credendo che gli ebrei fossero un gruppo etnico con la missione storica di trascendere l’etnicità in un fronte unico contro il fascismo. Essere ebreo significava essere anti-fascista. Da tempo Israele mi ha svegliato dal mio sonno dogmatico sull’immutabile relazione tra ebrei e fascisti. È stata macchinata una  fusione tra l’immagine di torture e criminali di guerra ebrei e quella di vittime emaciate dei campi di concentramento. Trovo che questa commistione sia oscena. Non voglio farne parte. Avete perso il diritto di essere i custodi della memoria di mia nonna. Non desidero che Yad Vashem sia il suo memoriale”.

Tre prese di posizione a dimensione, dura e intensa, di umanità e di verità che indicano anche quale sia il nostro dovere morale e politico: non accettare, non collaborare, non mentire. Non accettare, non collaborare e non mentire boicottando Israele e contestando i suoi complici. Perché verrà il tempo in cui i responsabili dei crimini contro l’umanità che hanno accompagnato il conflitto israelo-palestinese e altri conflitti in questo passaggio d’epoca, saranno chiamati a rispondere davanti ai tribunali degli uomini o della storia, accompagnati dai loro complici e da quanti in Occidente hanno scelto il silenzio, la viltà e l’opportunismo.

Negli ultimi anni Israele ha accentuato una politica di segregazione e repressione nei confronti dei palestinesi che in molti hanno definito peggiore dell’apartheid sudafricana. Cosa fare di fronte a una situazione politica che rende la reclusione di un’intera popolazione una condizione durevole? Il 9 luglio 2005, a un anno dal parere della Corte Internazionale di Giustizia che invitava Israele a smantellare il Muro dell’Apartheid, più di 170 organizzazioni della società civile palestinese, in rappresentanza sia dei profughi e dei palestinesi che vivono in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, sia dei cosiddetti «arabi israeliani», hanno rivolto alla coscienza civile del mondo democratico un appello a fare contro Israele quello che fu fatto contro l’apartheid in Sudafrica: boicottaggi, disinvestimenti e sanzioni. Proposta già sostenuta da alcuni intellettuali israeliani, come Ilan Pappé e Tanya Reinhart, e da diversi opinionisti occidentali, come Naomi Klein.

Questo libro spiega le ragioni della necessità del boicottaggio, nei confronti del complesso culturalemilitare-industriale israeliano, che si configura oggi come la sola reale alternativa alla violenza.

10. “Rapporto Goldstone”

Le verità scomode dell’invasione israeliana di Gaza che dal 27 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009 fece circa 1.400 morti, circa 500 dei quali bambini, in sole tre settimane. Il Rapporto Goldstome è un documento preparato per l’Onu dal magistrato sudafricano Richard J. Goldstone, di origini ebraiche, in collaborazione con un gruppo di avvocati, in seguito all’inasione di Gaza nota come “Piombo fuso”. Il rapporto critica entrambi i contendenti e accusa in particolare l’esercito israeliano di aver commesso crimini di guerra nel corso dell’invasione. La reazione israeliana al rapporto è stata talmente violenta e appoggiata dai filoisraeliani da avere fatto nascere la leggenda di un ripensamento di Goldstone.

11. “Non ci sarà uno Stato palestinese”, di Ziyad Clot

L’autore è un giovane avvocato franco-palestinese, nato in Francia nel 1977. Nel 2007 decide di recarsi in Cisgiordania, per un eventuale lavoro all’Università di Birzeit come docente. A Ramallah gli viene offerto un posto di consigliere giuridico nella NSU (unità di sostegno per i negoziati) dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP); nel giugno 2008 partecipa, come consigliere di Saeb Erekat, ai negoziati di pace con Israele sul problema del diritto al ritorno dei profughi. Visita anche Haifa, la città dalla quale la famiglia materna è stata espulsa nel 1948 per visitare la casa che era stata dei suoi nonni, che da allora hanno vissuto in Libano. Nel novembre 2008, dopo l’esperienza per lui sconvolgente, di negoziati ridotti a una farsa, di cui il libro è una testimonianza, dà le dimissioni dall’incarico. Il 23 gennaio 2011, al-Jazeera e il Guardian pubblicano i documenti che vanno ora sotto il nome di Palestine Papers. Il 14 maggio sul Guardian, Ziyad Clot rivela di essere stato una delle persone che li ha reso pubblici. In totale si tratta di 1600 documenti, migliaia di pagine di rapporti diplomatici sulle trattative tra israeliani e palestinesi.

152 commenti
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  1. Peter
    Peter says:

    xRodolfo

    Non sono prevenuto, ed e’ vero che J’en ai en marre di israeliani e palestinesi, tanto che mi sono da tempo venuti in odio sia gli uni che gli altri…specialmente quelli che rompono le palle da emigrati in Europa (sia i sionisti che i palestinesi).
    Ma non ho mai detto qui che i primi NON fossero tecnicamente i persecutori o sopraffattori dei secondi, come mi pare mi fai dire tu.
    Vero che gli ebrei subirono pogroms e persecuzioni varie, ma non dai palestinesi…vero che hanno costruito praticamente tutto in Israele quando i palestinesi erano in tende e baracche, ma lo stesso si poteva dire dei boeri in Sudafrica, solo che l’ apartheid era inaccettabile, o no?

    La grande maggioranza dei migranti da Asia ma Africa soprattutto e’ fatta di disperati. Il diritto di asilo viene a volte negato a chi lo ha, e spesso concesso ad altri che se lo inventano. Ma la fame e persino discriminazioni subite nei paesi di origine NON bastano per il diritto di asilo. Occorre mi pare poter dimostrare di essere stati torturati, o violentate, e/o di essere a grave rischio di torture, uccisioni e violenze varie se rimandati a ‘casa’. Spesso tali torture o persecuzioni vengono inventate di sana pianta per nascondere i veri motivi, cioe’ la miseria e la voglia di una vita migliore. Ma come si fa a dargli torto?!…

    Peter

  2. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x cc
    Non si tratta di essere meticolosi ma di chiudere il becco agli starnazzatori di professione, quelli che aprono bocca e soffiano, soffiano, soffiano..

    C.G.

  3. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Penelope.
    Mi riferivo al numero dei morti affogati stimati da Amnesty, fonte attendibile fino a prova contraria, non quelle del procio di sua conoscenza che spara cifre scambiandole per ceci.

    C.G.

  4. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Lei caro Nicotri non mi fa’ paura….ne’ mi puo’ cosi minacciare….certo lei mi puo’ bannare da questo blog…
    o cancellare questo post…. questi pero’ non sono affari miei ma suoi…..per cui.. non essendo in questo blog davvero in tanti….ed avendo io discusso solo con lei e con CG… dovrebbe essere in grado di capire senza che io specifichi ulteriormente che il disonesto sarebbe lei e gc….perche’ non siete in grado di discutere onestamente e siete solo di parte….sapete solo offendere…mentre non riuscite a sopportare ne’ le offese ne’ le critiche….che ci sia uno qui che le possa far osservare le stronzate che scrivete…che per esempio pubblicare…copiare un articolo in Ivrit… quando il 95% degli stessi Italiani Ebrei…a malapena riescono a leggere il Siddur (libro quotidiano delle preghiere)….. lo trovo di una stupidita’ infinita… e per questo lei prova rabbia perche’ vorrebbe tutti sulla stessa linea….tutti a farle i salamalecchi…a lodarlo anche per le minchiate che scrive. Faccia quel che vuole….forse magari riuscira’ a trovare un po’ di pace.
    Rodolfo
    =
    Oh… a proposito quello del cane e’ proprio lei….che anni fa si lamentava delle cacchette dei cani sui marciapiedi…

  5. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Io ho coraggio a rimanere qui….lei caro Nicotri non ha nemmeno il coraggio di subire critiche…di ribattere…senza fare i soliti Slalom…
    Mi stia bbene
    Rodolfo

  6. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Bèh, in quanto a disonestà (più o meno intellettuale ma questo è secondario) mi viene spontaneo aggiungere “da che pulpito!!!”
    Davvero, un mondo capovolto.
    C.G.

  7. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xNicotri
    per spiegarmi meglio…(anche se tra le righe dei miei precedenti post lei lo avrebbe dovuto capire) se io avessi scritto “idiota” a quello della sua cioccolatta sguizera…….lei sarebbe intervenuto immediatamente…questo e’ poco ma sicuro…se lei vuole essere onesto…dovrebbe almeno qui ammettere… che detto da cg a me pero’..a lei non e’ passato nemmeno per l’ anticamera….e chiaro questo? Ed e’ proprio questo che io trovo disonesto…

    Rodolfo

  8. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    In riguardo alle persone che sono morte cercando di ragggiungere l’Europa o la Grecia, ci sono varie statistiche, quindi trovo assurdo contestare un numero esatto.

    E’ come cercare di sapere quanti milioni di clandestini ci sono negli USA, quanti hanno falsi VISA, false tesserine della SS =”Social Security”, tesserina necessaria per qualsisi applicazione, e’ il nostro ID.
    Chi dice 11-12 milioni, chi dice 15-20 milioni.
    Non e’ raro che un solo clandestino usi piu’ nomi e piu’ tesserine della SS.

    Anita

  9. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Non puoi pretendere che quando scrivi idiozie ( a tonnelate) il sottoscritto non ti apostrofi come tale. Quando è troppo è troppo, anche per una persona mite come il Cerutti.
    Pino che c’entra?
    Mi sembri uno di quei mocciosi quando all’asilo piagnucolano “signor maestro, Pierino mi ha preso la penna! nghè…nghè..nghè.”

    Cresci un pò, sei rimasto lì.

    C.G.

  10. controcorrente
    controcorrente says:

    Esssi ,sai quanto ci si puo’ affidare ai numeri di Amnesty…..
    ——————
    Così a naso, direi che si può riporre la stessa fiducia nei numeri dell’Olocausto ? O meno, o più ?
    Tu Sai ,sei onesto, c’è da fidarsi dei tuoi numeri
    Comunicaci i le tue impressioni in merito.

    cc

  11. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Anita
    Egregia signora, io mi fido di Amnesty (come di Medici senza Frontiere) perchè almeno nel mio ambiente, conosco le persone che ci operano e questo mi basta e avanza. Rodolfo, quando mette in discussione l’affidabilità di questa benemerita organizzazione, non sa quello che dice.

    Come più volte dimostrato.

    C.G.

  12. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    P.S.
    Signora sui numeri che lei da, le ripeto che potevate prenderli tutti a cannonate e il problema era risolto. Del resto, voi meregani in giro per il mondo ne avete accoppati diverse centinaia di migliaia, cosa vuole che sia farne secchi una paio di decine di migliaia in più?
    Bazzeccole, quisquilie, pinzellacchere.
    Ne conviene?
    C.G.

  13. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Lei ci cade sempre…e non se ne accorge neanche.
    Cosa c’entrano i “meregani” ?????
    Si mantenga sul tema, i naufraghi periti nelle acque del Mediterraneo.

    Anita

  14. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Nel suo 59 è stata lei a dare numeri fuori dal contesto mediterraneo, quindi cosa va cianciando?
    Non si ricorda neanche di quello che scrive?

    La cigielina sulla torta in quanto ad “accoppamenti” l’ho messa in appendice, quel tanto che basta per svegliarla dal torpore patriottardo.
    Se non lo sopporta, me lo faccia sapere.
    Buon pomeriggio.
    C.G.

  15. Rodolfo
    Rodolfo says:

    No….non e’ cosi….
    si era daccordo che non ci si doveva offendere …ma discutere …
    anche duramente…. ma non offendere….
    io mi sono attenuto alla regola….anche perche’ sapevo che se solo avessi osato scriverti una sola volta ” idiota'” e mi domando quale aggettivo e’ piu’ offensivo di “idiota’…Nicotri sarebbe al 100% intervenuto….e tu lo hai ripetuto almeno una ventina di volte….
    sarebbe intervenuto per farti un esempio…
    anche quanto ti scrissi
    che sei un gran bel pezzo di merda ’ …. e “testa zubba” senza uguali..
    …non lo ha fatto solo perche’ tu avevi cominciato gia’ da un pezzo con ” l’ idiota” e perche io ti avevo avvisato che se tu avessi continuato sarebbero stati cazzi…. questo e’ bastato a farlo desistere…
    Ma continuare ad oltranza non si puo’ …ed io non posso passare il tempo qui a pensare come ti posso offendere meglio senza diventare volgare.
    Era cosi…compito di Nicotri riprenderti ….perche’ si sa’ come puo’ andare a finire….che poi si perdono le staffe…..e finisce sempre a “schifiu”….
    io tra l’ altro non mi mai sono lamentato delle offese… come sai…ma ci sono dei limiti che non si dovrebbero sorpassare…
    se poi ci si accorge che si fa’ il contrario di quello che e’ scritto in testa a questo blog….allora le cose peggiorano persino…tutto li..
    Rodolfo

  16. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Ogni tanto cerchi almeno di vergognarsi. Lo dico per il suo bene. A me lei fa solo ridere, ma anche pena.

  17. controcorrente
    controcorrente says:

    A PROPOSITO DELLA PAROLA EBREO !

    Prima parte

    L’altro giorno ,passeggiando per Torino, in C.So Matteoti, là, ove il corso si interrompe bruscamente ed inizia la ZTL, esiste una Libreria delle Edizioni Paoline.
    “Dò” sempre una occhiata attenta alle novità librarie esposte in vetrina e che ti scopro, in bella mostra :”Gesù Cristo ed il Cristianesimo” di Piero Martinetti,in una edizione recentissima della editrice Castelvecchi con prefazione di Massimo Cacciari.
    Sorvolando su Cacciari, questo libro era rintracciabile ormai nelle Biblioteche e presso privati.

    Libro che già avevo letto nel passato recente,per tutta una serie di motivi,che non vi starò ad elencare,salvo il fatto che alla sua prima uscita nel 1938 fu immediatamente messo all’indice dal Sant ‘Uffizio (inquisizione) e subito ritirato dal commercio e dalla circolazione, dalle autorità fasciste,in ossequio ai Patti Lateranensi.(credo, sic).
    In epoca Giovannea ,dopo la guerra fu riabilitato ,pensa un pò ed ora ho potuto comunicare alla brava Suorina alla Cassa, che forse quel libro esposto ora, in bella vista, in vetrina, un tempo odorava di Zolfo.

    L’approccio è di quelli che non lasciano dubbi : .”.in quel memorabile anno in cui venne alla luce in Gerusalemme il Deuteronomio(o almeno il nucleo di quel libro che entro poi nel Pentateuco sotto questo nome) e furono poste le basi della teocrazia ebraica 621 a.c.In quell’anno sotto il regno di Giosia,il gran sacerdote,trovò nel tempio questo libro(probabilmente opera di un sacerdote gerosolomitano) e lo presentò al re ,come opera di Mosè :il pio re ,lo accolse come una rivelazione , lo stabilì come legge fondamentale del piccolo Stato e vi giurò fedeltà anche in nome del suo popolo.
    QUESTO LIBRO E’ UN PERFETTO MANUALE DEL GOVERNO TEOCRATICO : ” UNA LEGGE SACERDOTALE CONCEPITA SOTTO L’ISPIRAZIONE DEI PROFETI ” Loisy
    Il maiuscolo è mio!

    Ed adesso in attesa di nuove puntate ..sic ,Morfeo mi chiama..
    state sicuri che arriveranno altre puntate, che spero vi interesseranno..

    cc

    continua…

  18. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xNicotri
    Sono contento di farla ridere…
    il riso ….come lei ben sa’… fa’ buon sangue…
    della sua pena….nun me ne po’ frega’ de meno…
    R

  19. Rodolfo
    Rodolfo says:

    71seguito
    riguardo la vergogna…la cosa diventa piu’ complicata….
    non saprei di cosa io mi dovrei vergognare…
    scrivo cosi come sento…sopratutto sono sincero…
    non vale scrivere..” si vergogni..” se non si specifica punto per punto di che cosa bisogna vergognarsi….e perche’ …
    gc per esempio avrebbe potuto scrivere e specificare quali sono le frasi che lui ritiene idiote….cosi si apre un discorso..
    ma dire “idiota” a qualcuno cosi…solo con l’ intenzione di offendere l’ uomo… non lo trovo molto onesto ne educato.
    Le differenze tra l’ uomo e il caporale son li…
    ed ora puo’ continuare a ridere….
    Rodolfo

  20. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xcc70
    vedi che stai facendo un po di confusione…
    aspettero’ pero” con ansia le nuove puntate….
    ma nello stesso tempo mi domando perche’ tutto questo…
    ma attenzione alla “cultura” non ci sono limiti….e’ vero…
    ognuno si accontenta cosi come puo’…..
    Rodolfo

  21. Anita
    Anita says:

    It’s So easy! E’ elementare……

    http://www.youtube.com/v/4FrGxO2Fn_M#action=share

    Ecco perche’ il rilancio del “MADE in AMERICA”

    Anita

    =====

    PS:

    Purtroppo adesso il Messico sta diventando la nuova Cina.

    Quando si parla di produzione industriale globale, il Messico sta emergendo in fretta come la “nuova” Cina.
    Secondo i consulenti aziendali AlixPartners, il Messico ha superato la Cina diventando la nazione più economica al mondo per le società che vogliono produrre per il mercato USA.
    L’India è ora al secondo posto, seguita da Cina e Brasile. In effetti, i costi del Messico sono diventati così bassi che perfino le società cinesi vi si spostano per sfruttare i vantaggi commerciali derivanti dalla vicinanza geografica.
    L’afflusso di produttori cinesi è cominciato all’inizio del decennio, quando le società dei settori della telefonia mobile, della televisione, del tessile e dell’automobile con sede in Cina stabilirono i primi impianti industriali in Messico.
    Nel 2005 c’erano circa 20-25 produttori cinesi operanti negli stati messicani di Chihuahua, Tamaulipas e Baja. A.

  22. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Si parlava di statistiche dei naufragati, il mio era un paragone sulla validita’ delle statistiche.

    Lei e’ perennemente “OFFENSIVO”…..

    Anita

  23. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “gc per esempio avrebbe potuto scrivere e specificare quali sono le frasi che lui ritiene idiote”.
    ———————————————————————–
    Eccoti accontentato:
    a) la prima idiozia non la trovo più, evidentemente hai fatto schifo anche al computer e la ha cestinata.

    b) la seconda idiozia che combacia (in schifezza) con la prima:
    “Fame?…. e dove l’ hanno presi i migliaia di dollari per il viaggio?

    c) la terza idiozia che collima con le altre due:
    “Ho una vaga impressione….
    che questi signori che cercano un futuro migliore al di fuori dei loro paesi…siano proprio i benestanti….quelli che si possono pagare un viaggio a suon di migliaia di dollari”

    Senza contare le altre fuori da questo dramma del mare.
    P.S.: Cerutti molto spesso, quando il cimitero mediterraneo si riempiva di poveri cristi, lo ha riportato e commentato.

    Ergo, vai a nanna che domani ricomincia l’asilo.
    C.G.

  24. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Quelle di cui io scrivevo parlavano di stime e NON di statistiche.
    Nella lingua italiana STIMA e STATISTICA son due parole diverse.

    Ripassi quando la smetterà con quel vizietto di confondere fischi con fiaschi.
    C.G.

  25. Jimmy Keys
    Jimmy Keys says:

    Parlando di asilo, ecco un articolo per qualcuno che non lo ha mai superato:

    Per un viaggio dall’Egitto alla Sicilia ciascun immigrato paga da 3 a 4mila dollari. I bambini hanno lo sconto, 1.500 dollari, e per le famiglie si tratta un prezzo forfettario. Ma queste sono solo le tariffe di base: le bande di criminali che controllano i “viaggi della speranza” impongono i loro prezzi e trattano, come in una casbah, sfruttando fino in fondo il momento dell’emergenza. Dopo la crisi siriana, per esempio, si è aperto il mercato dei profughi in fuga dal regime di Assad, e le tariffe sono schizzate fino a 22mila dollari a testa.

    http://www.nonsprecare.it/tragedia-lampedusa-ecco-chi-sono-i-criminali-che-controllano-i-viaggi-degli-immigrati

  26. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Guardi che sono stata io ad informare Rodolfo che i clandestini pagano sonoramente per il trasporto sia per via mare che per via terra.

    E’ un vero mercato, l’anno scorso una nave proveniente dalla Cina abbandono’ un gruppo di Cinesi nella baia di Seattle WA.
    Non ho seguita la vicenda ma la cifra sborsata era di $ 50’000 a testa.
    I viaggianti furono fermati e provedimenti furono presi per il loro rimpatrio. Almeno queste erano le prime notizie.

    Ho anche scritto sul forum dei camions provenienti dal Sud America, pieni di clandestini pigiati come sardine, e abbandonati nel deserto dove muoiono soffocati dopo aver pagato per il trasporto.

    Non ho ancora letto il link piu’ sopra…..

    Buongiorno a tutti, io andro’ a nanna fra un oretta.

    Anita

  27. controcorrente
    controcorrente says:

    Sulla buona educazione del Dudy, che rimprovera a CG di non essere onesto ed educato

    Ma per favore, sig Dudy, ma mi facci il frenulo, mi facci !!

    cc
    ps-ti ricordi?
    memento educato..Al di la’ del frenulo…che tu sai dove sarebbe piu’ opportuno metterlo…

  28. controcorrente
    controcorrente says:

    x Dudy
    Non temere arriveranno altre puntate interessanti..
    La seconda sarà
    L?Uomo dal frenulo sempre eretto,pardon”eletto”..
    , si dice testa di frenulo,oppure quello ragiona con il frenulo..
    Spero di essermi spiegato ,pur restando nei limiti dell’educazione e dell’onesta che tu invochi e rimproveri sempre alGino!

    cc

  29. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Perchè non dargli semplicemente del testadikazzo?
    Quando ci vuole, ci vuole, quando è lampante è lampante.

    C.G.

  30. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Nel tuo 77…caro gc elenchi in effetti UNA sola “idiozia” …quella dunque e’ stata la causa di almeno 20 “idiota”…e mi sembra…oltre che sbagliato… davvero esagerato…per cui il tuo scopo principale era quello di offendermi…senza poi scrivere nemmeno il tuo parere….se si discute… cosi dovrebbe essere….
    quello che volevo dire e’ logico….avevo portato anche l’ esempio degli Ebrei Tedeschi…quelli che si salvarono furono quelli che avevano la possibilita’ finanziaria di farlo….gli altri….i poveri…furono assassinati nei lager di mezza Europa.
    La stessa cosa vale per questa gente che muore nei nostri mari….avevano una casa..che forse hanno venduto…dei gioielli o del denaro in contanti per potersi permettere il viaggio…quelli che veramente in quei paesi sono poveri e alla fame…quelli saranno costretti a rimanere li…senza nessuna possibilita’ di salvezza se non quella di nascondersi in qualche foresta e cibarsi di bacche…
    in generale e’ cosi….ci saranno eccezioni…ma quelle non cancellano la regola.
    Rodolfo

  31. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro cc
    Se avessi voluto offenderti avrei scritto:-
    “so’ io dove ti infilerei il frenulo”
    quello che ho scritto pero’ e':-:
    “Al di la’ del frenulo…che tu sai dove sarebbe piu’ opportuno metterlo”…
    questo nella speranza appunto che tu sapessi dove sarebbe piu’ opportuno e piu’ logico metterlo….perche’ e’ fatto esclusivamente per quello…oltre che per fare pipi’….se tu vai a pensare cose strane…..beh io come faccio a saperlo…
    sempre teso ti saluto
    Rodolfo

  32. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro cc
    nel tuo 40 scrivi scrivi:-
    ““Discriminare senza perseguire.”
    In parole più povere,si salva la coscienza insieme al portafoglio.
    Già, già …chi perseguita ,sono soltanto i carnefici, chi discrimina ,non si sa ..eh,ehe ma sono coloro che discriminano o no i veri colpevoli?O noh
    =
    =
    No…non generalizzare e non fare di tutta l’ erba un fascio…se no si potrebbe di tutto fare un ragionamento del genere e non ci si salva piu’.
    Il problema e’ grave e tu lo sai…sai anche che e’ una situazione che non puo’ continuare….che il tubo prima o poi per la forte pressione scoppiera’….ed a questo ci si doveva pensare gia una quindicina …ventina di anni fa’….
    da li non si scappa….non ci sono vie d’ uscita.
    Non voglio parlare delle strutture fatiscenti che accolgono questi emigranti….non voglio scrivere delle loro sofferenze che continuano in Italia…ne’ del fatto che noi stessi siamo nella merda con una disoccupazione oltre i limiti della normalita e con una emigrazione di italiani verso la Germania… l’ Australia e altri paesi che dal 2011 ad oggi superano di gran lunga le centomila (100.000) unita’…..tutto questo lo metterei da parte …anche se di importanza notevole.
    Il problema si risolve in una unica maniera…
    fare tutto il possibile e magari intervenire con le buone e poi magari con le cattive(come si dice…caro cc…a mali estremi …estremi rimedi)…per instaurare nei paesi a rischio dei governi Democratici….aiutare questi paesi instaurando una politica agraria efficiente…ed anche una industria che li renda autonomi e crei posti di lavoro in loco…
    nel frattempo …quello che c’ e’ da far subito e’ il controllo del Mar Mediterraneo che puo’ essere preso da almeno quelle tre nazioni cfhe da questa situazione ne subiscono le consequenze….Italia …Germania…Francia….e per soladarieta’ dovrebbe intervenire anche
    l’ Inghilterra……un monitoraggio ed un controllo che deve essere continuo e che deve durare almeno un anno….nel frattempo fare tutte le altre cose necessarie di cui parlavo prima. Questa e’ la via….tutto il resto e’ lesivo non solo per noi ma per l’ Europa intera….
    ma che dire caro cc..di un paese quale l’ Italia che non sa’ amministrare nemmeno se stessa…
    l’ 1 Ottobre mio figlio e’ atterrato a Roma Fiumicino perche’ deve frequentare li per 6 mesi l’ universita’…proprio quel giorno c’ era lo sciopero per cui e’ stato adescato da uno di quei taxi abusivi ed ha pagato 70 euro per un tragitto che non e’ durato piu’ di un quarto d’ ora…l’ avevo avvisato…ma gli abusivi sanno essere spietati e sono molto convincenti….proprio ieri tre l’ altro se ne e’ parlato alla televisione nel programma …”L’ Arena” sul primo canale…
    i vigili sono inesistenti…le retate rare …durano uno o due giorni e poi tutto ricomincia da capo. Non e’ un buon biglietto da visita per il Bel Paese…nei confronti degli ingenui turisti…
    Situazioni del genere in UK…in Germania…Svizzera….insomma nell’ Europa per bene non esistono…ho sentito di casi in cui persino si viene truffati nel resto….paghi 30 euro con un biglietto da 50 euro ….e te ne ritornano solo 10 o 5 di euro…
    se il comune di Roma si prendesse a cuore questa situazione incredibile e controllasse per un anno di seguito con caparbieta’ il fenomeno certamente andrebbe a concludersi… nello stesso modo dovrebbe funzionare al largo delle coste Siciliane….
    perche’ vedi…il movimento di quelle persone non puo’ essere in quei porti da cui partono inosservato…per cui a guadagnarci sono oltre che gli scafisti sicuramente qualche autorita’ portuale di quei paesi….dunque i barconi bisogna intercettarli prima….riaccompagnarli li da dove sono partiti….assicurandosi che a quella gente non sia fatto nessun male…ed i metodi ci stanno …buoni o cattivi….
    al limite bisogna essere inesorabili….come lo sono loro con noi e per una situazione che cosi non puo’ continuare….
    Rodolfo

  33. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Infrastrutture ….l’ Italia nel mondo all’ 85esimo posto…
    anche il Kenia ci supera….
    Rodolfo

  34. controcorrente
    controcorrente says:

    X dUDY

    Mi fa piacere sapere che abbiamo la stessa idea del frenulo !
    L’importante è che tu lo abbia capito, secondo il mio ultimo messaggio,il resto di “a che cosa serva o dove si metta” ,non ha importanza.
    Vedo che ci siamo capiti

    cc

  35. controcorrente
    controcorrente says:

    X Dudy

    N0n capisco,perché hai indirizzato a me la lenzuolata 87.
    Io ho solo bloggato la frase di Rosetta Loy : Discriminare ,senza perseguire..forse ti è sfuggito il fatto che la Loy si riferiva all’atteggiamento tenuto dalla stragrande maggioranza degli Italiani,quella che si chiamerebbe oggi, Opinione media pubblica, di fronte alla deportazione in massa Degli Ebrei italiani.
    Per cui, se l’atteggiamento degli italiani è stato giusto,in quanto come dici TU,non bisogna fare di tutt’erba un fascio,ma considerare caso per caso…contento tu,contenti tutti.
    Direi che il rischio era notevole,per cui girare la testa dall’altra parte come ha fattola maggioranza, era corretto dal tuo punto di vista ragionevole e razionale.
    Per cui ti ripeto, contento tu,contenti tutti, allora come oggi !
    Due pesi e due misure in questo senso uguali.
    L’istanza di eguaglianza è perfettamente rispettata,per cui che senso ha ancora “chiagnere” per fatti accaduti tanto tempo fa,il giudizio quindi ,oggi, sul comportamento di Israele e degli israeliani è quello che è,…e così deve essere visto, sganciato dall’Olocausto che è ormai cosa vecchia !
    Mi sembra che sia questo il succo del tuo discorso ,o noh?

    cc

  36. Rodolfo
    Rodolfo says:

    No…caro cc…non e’ cosi…
    la sofferenza dei Palestinesi…che mettiamo le cose in chiaro….senza gli Ebrei oggi non esisterebbero nemmeno come non sono esistiti mai …perche’ quei beduini e quei territori sarebbero stati assorbiti dai Siriani….Libanesi….Giordani e Egiziani) …e’ la causa diretta dell’ antisemitismo Europeo e dall’ olocausto che ne e’ seguito…a parte i numeri.. e che ha portato all’ Ebreo a quella necessita’ di una Patria… idea che e’ vero…e’ esistita da sempre…ma che appunto quei tragici avvenimenti accelerarono.
    Senza il nazismo…senza il fascismo e l’ antisemitismo probabilmente Israele oggi non esisterebbe…ma non esisterebbero nemmeno i Palestinesi assorbiti dalla Giordania ecc….. da quelle parti vivrebbero dunque certamente degli Ebrei …cosi come e’ sempre stato…e’ solo il mio parere…
    Rodolfo

  37. controcorrente
    controcorrente says:

    LA PAROLA EBREO..

    Seconda parte

    Il già citato Piero Martinetti è stato dopo la Prima guerra mondiale,professore (cattedratico) di Filosofia Teoretica presso l’Università di Milano, ovviamente fino all’avvento delle Leggi Speciali e rinunciò alla cattedra LUI e 10 soli altri in tutta italia , per non prestare giuramento al fascismo.(grazie pure al suo collega filosofo Giovanni Gentile e ovviamente all’Ignavo Benedetto Croce, più illustre ancora,(quello del non aderire e del non sabotare, lasciamo che le cose vadano avanti e si appianeranno secondo moda)(Oggi si direbbe nel nostro Blog , posizione ragionevole e realistica,sganciata dalle passioni del momento, tanto per non fare di tutt’erba un fascio,anche perché i fasci littori ripristinati già re-imperavano sul suolo italiota)
    Intellettuale a tutto tondo si direbbe oggi,profondo conoscitore della Storia delle Religioni e studioso a sua volta di testi antichi.
    Conosceva Aramaico, e Sanscrito e prima ancora si era occupato delle antiche religioni orientali in particolare il Sistema Siddaharta,più antico dei veda se non vado errato e ben ricordo.
    Nel suo Gesù Cristo ed il Cristianesimo , pone la figura di Gesù come l’ultimo e il più grande dei profeti ebrei.
    Naturalmente per far questo e dimostrarlo (invece di leggersi un bignami e di farne un sunto)analizza la società Ebraica pre Cristo e dopo Cristo,così facendo da un punto di vista scientifico,divide L’Ebraismo nelle sue fasi storicamente documentate.
    E cioè l’Ebraismo del periodo persiano,L’ebraismo del periodo ellenistico,con le sue correnti e ovviamente l’ebraismo ai tempi di Gesù e subito dopo parlando poi del quarto vangelo e dei Vangeli apocrifi.
    Già da questo si comprende che L’Ebraismo, non è mai stata una corrente culturale -omogenea da Mosè in poi,ma ha subito influssi esterni notevoli e si frammischiato pure con altre credenze e popoli viciniori.
    Ed è questo l’argomento che tenterò di affrontare nella terza puntata.
    Ci sono cosuccie molto interessanti,degne di note a mio avviso.
    Ovviamente citerò esclusivamente il pensiero di Martinetti studioso in materia !

    cc

  38. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ma un po’ e’ stato cosi per tutti….mi sembra…
    una cultura pura e che mai si e…’ ne’ rinnovata…ne magari contaminata…non esiste…
    c’ e’ stato …come per tutte le cose un principio e le sue metamorfosi…questo mi suggerisce la mia maledetta logica.
    Rodolfo

  39. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Copio e incollo:

    Michael Neumann, docente di filosofia alla Trent University in Ontario, Canada, e suo fratello Osha, artista e avvocato, hanno fatto richiesta al governo israeliano che il nome della loro nonna venga cancellato dalle lapidi del Memoriale di Yad Vashem.

    “La nostra complicità è spregevole. Non credo che il popolo ebraico, nel cui nome avete commesso così tanti crimini con un simile compiacimento oltraggioso, possa sbarazzarsi della vergogna che gettate su di noi. La propaganda nazista, nonostante tutte le sue calunnie, non ha mai disonorato né corrotto gli ebrei; voi ci siete riusciti. Non avete il coraggio di assumere la responsabilità dei vostri atti di sadismo: con un’insolenza mai vista prima, vi siete fatti portavoce di un’intera razza, come se la nostra stessa esistenza fosse un’approvazione alla vostra condotta. Avete macchiato i nostri nomi non solo con i vostri atti, ma con le menzogne, i discorsi evasivi, la compiaciuta arroganza e l’infantile moralismo con cui avete ricamato la nostra storia “.
    ——————————————————————————
    Sull’operato dei nazisti contro gli ebrei non sono d’accordo con il sudetto professore ma sul resto mi associo incondizionatamente alla sua protesta.

    C.G.

  40. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ma il Memoriale di Yad Vashem e’ una cosa a se…anche se ti trova a Gerusalemme…o forse perche’ SOPRATU TTO si trova a Gerusalemme…e serve a ricordare appunto i nomi delle persone assassinate durante la Shoa’ …. accanto il giardino dedicato ai “giusti” che…. nel mondo si sono opposti ai crimini contro l’umanita’ ed hanno salvato Ebrei….. ed e’ di una stupidita’ immensa chiedere la cancellazione di un solo nome…sia nell’ uno che nell’ altro.
    Rodolfo

  41. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    I fascismi di tutte le latitudini, compreso quello di Tel Aviv, hanno sempre avuto il terrore che le persone di alto profilo intellettuale critichino, anche ferocemente, le sporche politiche dei propri governanti.
    Una volta sparecchiavano, eliminandoli senza far tanto rumore. Oggi, a parte il Mossad, è diventato tutto più complicato.

    Ti consiglio, quindi, di andare a scopare il mare, attività che ti potrebbe evitare di scrivere idiozie. Tempo a disposizione sembra che tu ne abbia a sufficienza.
    C.G.

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