Bambini che nascono col piede sbagliato. Ma che si possono curare con successo.
Si parla sempre molto di bambini e sempre mostrando per loro grande amore o comunque interesse: dal notissimo “Lasciate che i fanciulli vengano a me” al (mi si perdoni l’accostamento) diluvio di spot pubblicitari per prodotti per l’infanzia. Però quando si parla di bambini malati, handicappati o malformati il discorso cambia, se ne parla meno. Forse è la logica conseguenza della gara al fisico in gran forma ed efficiente anche in tarda età perfetto. Come per le merci difettose, si viene scartati o tenuti in disparte. E’ il caso della malformazione chiamata “Piede torto congenito”, o anche PTC in sigla per gli addetti ai lavori ( www.piedetorto.it ). Ogni anno in Italia di bambini affetti da PTC ne nascono 500, la media mondiale pare sia di 1-2 casi ogni mille nati. Eppure è una della patologie meno conosciute, nonostante esista fin dagli anni ’40 un ottimo modo, semplice, economico e non invasivo. per curarla. Grazie a Internet solo di recente si è diffusa la conoscenza dell’esistenza di cure semplici ed efficaci, che prendono il nome dal loro ideatore: metodo Ponseti. E l’exploit è tale che il 12 ottobre a Milano si terrà la prima edizione della Giornata Internazionale del Piede Torto Congenito. La parte del leone la farà il metodo Ponseti, la cui efficacia sarà efficacissimamente illustrata dalla prima Italian Ponseti Race, vale a dire dalla prima corsa a piedi dei bambini italiani curati con il metodo citato. Ma andiamo per ordine.
In cosa consiste esattamente la malformazione del “piede storto congenito”? E’ presto detto: alla nascita uno o entrambi i piedi presentano le ossa in posizione scorretta e appaiono ruotati verso l’interno. Se non è ben trattata, la patologia è gravemente invalidante, con forti ricadute sulla qualità della vita del paziente e costi sociali salati. Quando invece il bambino è ben curato, si ottiene un piede esteticamente e funzionalmente “normale”, con la possibilità di camminare, correre e svolgere qualsiasi attività fisica senza dolori né limitazioni.
Come curarla? Con il metodo Ponseti, dal nome del geniale medico spagnolo Ignatio Ponseti che negli anni ’40 sviluppò la tecnica negli Stati Uniti. Riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come la tecnica più efficace per la cura della patologia, tant’è che ha guarito centinaia di migliaia di bambini in tutto il mondo, prevede 4-6 piccole applicazioni di gesso settimanali, preceduti da pochi minuti di delicate manipolazioni, una incisione di pochi millimetri al tendine di Achille e uno speciale tutore prevalentemente notturno fino ai 4-5 anni. Ormai nel mondo va sostituendo le lunghe ed invasive terapie tradizionali, peraltro meno efficaci e più costose, che prevedono 6-8 mesi di gessi dolorosi, interventi chirurgici, anni di tutori, fisioterapia, scarpe ortopediche, con alto rischio di infezioni, necrosi, artrosi, recidive e forti dolori in età adulta. Sorprendentemente, il primo motore del processo è stato il passaparola sul Web: sono stati infatti i genitori a spingere inizialmente, prima negli USA e poi nel resto del mondo, affinché i loro medici ortopedici apprendessero la tecnica con adeguati corsi di formazione. In questi anni la Ponseti International Association (PIA) ha formato centinaia di medici, soprattutto nel Terzo Mondo, dove la patologia ha alti costi sociali e il metodo Ponseti ha trovato larga diffusione per l’efficacia e i costi contenuti (con 10-20 dollari si cura un bambino con ottimi risultati nel 99% dei casi).
L’Italia però si trova ancora in una situazione di arretratezza. Perché? Per due motivi ben precisi. Il primo è che il sistema dei rimborsi del Servizio Sanitario Nazionale rende paradossalmente poco “redditizio” per gli ospedali formare i medici nelle metodiche non chirurgiche. Il secondo è che l’accesso di massa a Internet è una novità degli ultimissimi anni. Il boom dell’informazione nel web ha permesso ai genitori la creazione sui social network di gruppi e iniziative centrate sul PTC, come per esempio la neonata Rete Italiana Piede Torto. Ma nella pratica medica la diffusione del metodo curativo è molto lenta. E così è quasi solo l’antichissima risorsa del passaparola a permettere ai bambini con il piede torto congenito, ormai molte migliaia, di poter approdare nei pochissimi centri con operatori formati dalla PIA. Del passaparola innescato da Internet se ne sono accorti l’Università Bocconi e il Politecnico di Milano, che hanno infatti deciso di occuparsi dell’influenza di Internet sulle scelte dell’utenza in ambito sanitario e delle annesse ricadute economiche.
L’interesse della Bocconi e del Politecnico ha fatto sì che il convegno del 12 ottobre vedrà tra i relatori non solo i principali rappresentanti italiani e stranieri della Ponseti International, ma anche studiosi di economia e di marketing sanitario. , oltre ad alcuni rappresentanti della neonata Rete Italiana Piede Torto ( http://www.piede-torto.it e www.piede-torto.net) ), movimento di genitori nato sul web per informare e promuovere la metodica. Tra le iniziative del gruppo di supporto è attivo un telefono per i genitori (SOS Piede Torto, numero di telefono 331-1665412) e una raccolta di firme ( https://www.facebook.com/events/416413831741034/ ) per chiedere che anche in Italia si organizzino corsi in collaborazione con la PIA, affinché in ogni grande centro ortopedico pubblico sia presente almeno un medico formato nella metodica Ponseti. Un buon modo per evitare che migliaia di famiglie siano costrette a lunghe trasferte e viaggi della speranza.
Ecco per esempio il calvario durato otto anni raccontato qui in basso da papà Marco e mamma Silvia, che lo hanno affrontato per guarire la loro Elena, che vedete nelle due foto in alto: la prima quando è venuta al mondo il 27 gennaio 2005 con entrambi i piedini torti, nella seconda si vede Elena con i gessi fessurati e tenuti insieme con il nastro adesivo.è diventata libera dalla malformazionee ha potuto cominciare a ballare felice e giocare a palla con gli altri bambini a fine marzo di quest’anno.
Per maggiori informazioni basta rivolgersi a info@congressiefiere.com .
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La storia di Elena inizia con le prime ecografie e la diagnosi di piede torto congenito bilaterale. Il papà e lo zio erano entrambi nati con la stessa malformazione, eppure i genetisti a cui ci eravamo rivolti ci avevano rassicurato sulle basse percentuali di ereditarietà, soprattutto per le femmine.
Dopo la notizia ci siamo informati il più possibile e ci hanno detto che anche nella nostra città utilizzavano il metodo Ponseti, per cui ci siamo rivolti con fiducia e serenità ad uno stimato ortopedico di Padova. Purtroppo è stato un grosso errore…
Appena nata Elena, il dottore è venuto su nostra richiesta a visitare la bimba in ospedale. Ci ha detto che, data la gravità della malformazione (3° grado), quasi certamente dopo i gessi avrebbe dovuto operarla, ma la tenotomia avrebbe comportato solo una cicatrice di pochi millimetri e il tutto si sarebbe risolto in breve tempo.
Il dottore mise i primi gessi quando Elena aveva solo 10 giorni: è stata un’esperienza assolutamente traumatica, da dimenticare. In più, senza alcun preavviso, Elena è stata ricoverata fino al pomeriggio del giorno dopo in una camerata con altri sei pazienti, adulti ed anziani, senza un letto per il genitore né l’occorrente per prendersi cura di un neonato. Nemmeno Elena aveva un letto e ha dovuto dormire nella sua carrozzina.
Il ciclo dei gessi è continuato per altre cinque volte: dovevamo arrivare in ospedale alle 7 e aspettare in una stanzetta ore, o anche fino al pomeriggio, finché non arrivava il dottore. Capitava spesso che i piedi si gonfiassero e di dover fessurare i gessi; uno si è addirittura sfilato. Una volta i piedi si sono gonfiati dopo le 14, ora di chiusura della sala gessi, quindi siamo stati costretti a portare Elena d’urgenza al pronto soccorso, dove, con nostro stupore, i medici non sapevano come intervenire su un neonato ingessato: sotto nostra responsabilità abbiamo dovuto segnare con una matita dove tagliare il gesso e la bambina è rimasta ferita al piede destro. Nella foto qui sopra la cicatrice.
Infine il dottore ci ha detto che il piede sinistro era corretto, ma il destro andava sicuramente operato, malgrado per tutto il periodo di applicazione dei gessi si fosse meravigliato che i piedini di Elena, nonostante la gravità, fossero morbidi “come pongo”.
Solo a operazione conclusa, il dottore ci informa di essere intervenuto anche sul piede sinistro, “così, per precauzione“… Gli abbiamo chiesto di darci qualche informazione in più sull’intervento eseguito, ma lui ha risposto con un seccato: “ma lei è medico?”. Quindi altro ricovero di due notti, sempre senza letto e in stanza con sei anziani.
Dopo tre settimane il dottore cambia i gessi postoperatori: quello sul piede destro era completamente in equino (con le punte in giù) e non ci sembrava affatto nella posizione corretta, ma noi “non siamo medici”… Elena al posto del tallone presentava una rientranza e le cicatrici, che dovevano essere solo di pochi millimetri, erano invece lunghe diversi centimetri, malgrado la bimba avesse appena 4 mesi. Le cicatrici in generale deformano e rendono rigido il piede, in più quelle erano irregolari (soprattutto quella sul piede destro, che andava a “zig zag”).
Quando il dottore ha tolto i gessi dopo due mesi, il piede destro, ovviamente, era completamente equino, ma il dottore ha ugualmente prescritto il tutore Dennis Brown, con una scarpina rigida che non si adattava al piede ed era impossibile da infilare con il piede così conciato. Non ci è stato mai spiegato come regolare la larghezza della barra, quanto e come usarla; alla fine ci ha pensato la nostra fisioterapista a sistemarla, dopo giorni di pianti della bambina perché il dottore l’aveva allargata troppo… Elena con il tutore prescritto a Padova.
Dopo un mese di sofferenze, notti insonni e pianti, abbiamo abbandonato il tutore, comunque inutilizzabile con il piede destro che usciva dalla scarpa dopo due minuti dall’applicazione, e abbiamo iniziato i bendaggi funzionali una volta a settimana a Mestre; inoltre facevamo fisioterapia sempre a Padova, in un’altra struttura.
Dai primi di settembre 2005 sono così iniziati quasi sei anni di bendaggi funzionali e terapie che hanno ridotto in parte l’equinismo, grazie anche alla buona flessibilità del piede. Mentre tutti gli altri bimbi curati insieme a noi dal dottore di Padova sono stati operati almeno due o tre volte, noi almeno, con i bendaggi, abbiamo evitato che la situazione peggiorasse.
I controlli li facevamo sia a Mestre che a Padova, sentendoci dire da entrambi i dottori che andava benissimo. Il dottore di Padova, dopo le estenuanti attese in sala d’aspetto, riduce le visite di Elena ad una semplice dorsiflessione del piede, da seduta, senza mai averla vista in piedi o camminare. Naturalmente prescrive scarpe ortopediche fatte su misura, rigidissime. Anche per il medico di Mestre va tutto bene, ma almeno ha modi gentili, le visite sono accurate ed è contrario alle scarpe correttive.
Per sentire altri pareri abbiamo portato Elena anche a Bologna, dove il dottore, dopo una visita privata durata forse 4 minuti (aveva due studi adiacenti dove alternava le visite e il guadagno), ci ha consigliato una tenotomia bilaterale, aggiungendo che il tallone era alto e che la bambina non avrebbe mai camminato. Alle nostre perplessità ha prescritto i raggi per confermare quando detto e, dopo aver visto i risultati, ha dovuto modificare l’errata diagnosi. Nel frattempo, alla faccia di questi camici bianchi da 130 euro a visita, nel maggio 2006 Elena inizia a camminare!
A Gennaio 2009 facciamo una nuova visita a Bologna, questa volta con una dottoressa più professionale e gentile, che ci ha consigliato l’intervento di transfer tibiale per entrambi i piedi, da eseguirsi in due momenti successivi, con una immobilizzazione quindi di ben due mesi e mezzo, e per giunta in estate! Le operazioni erano in programma un anno e mezzo dopo, senza ulteriori visite e senza considerare la crescita di una bimba di soli quattro anni. L’istinto ci ha suggerito, a quel punto, di annullare senz’altro l’intervento.
Finalmente, dopo aver trovato su Internet il gruppo di Yahoo e aver letto le testimonianze di nonno Matteo e dei genitori, ci siamo messi in moto per conoscere il dottor Monforte a Milano. Il 18 settembre 2010 abbiamo avuto la prima visita e ci ha confermato che il transfer programmato a Bologna sarebbe stato inutile, senza correggere prima i piedi con un ciclo di gessi. Il 20 ottobre 2010 abbiamo iniziato con i gessi di Monforte, le prime due settimane fino all’inguine e le due successive sotto al ginocchio. Per tutto il ciclo Elena è rimasta immobilizzata su sedia a rotelle, perché ormai aveva 5 anni e mezzo, era alta e con fisico robusto, e sarebbe stato impossibile usare un passeggino. Ancora una volta i piedi della bimba erano morbidissimi e il dottore ha deciso di sospendere l’applicazione dei gessi 15 giorni prima del previsto. Ci è voluto poi un mese di fisioterapie e massaggi per riprendere a camminare. Comunque l’Ospedale Buzzi e il dottor Monforte sono molto organizzati e fanno di tutto per rendere esperienze del genere il meno traumatiche possibile.
Il dottore ha poi prescritto di portare di notte per 8 mesi il tutore Mitchell con la barra mobile Dobbs, che Elena ha indossato senza grossi problemi. (Qui sopra, Elena con i bendaggi funzionali)
I piedi sembravano finalmente corretti e a settembre 2011 Monforte ha deciso di fare il transfer tibiale al piede sinistro, seguito da 35 giorni di gessi postoperatori, passati ancora su sedia a rotelle. Dopo un mese di fisioterapie la bambina camminava bene e non sembrava necessario operare anche il piede destro. Nei mesi successivi, però, Elena cresceva velocemente e aumentava sempre più l’equinismo; con la fisioterapia la situazione migliorava, ma, non appena la sospendevamo, di nuovo regrediva.
Dunque il 13 gennaio 2013, su consiglio dello stesso dottor Monforte, siamo andati a Barcellona dalla dottoressa Ey Batlle, specializzata in bambini grandicelli, che ci ha confermato il buon esito dell’operazione eseguita a Milano. È invece inorridita alla vista delle vistose cicatrici deformanti, ormai lunghe 20 centimetri, conseguenti all’intervento eseguito a Padova. Ci ha proposto come soluzione di eseguire in un unico momento tenotomia e fasciotomia ad entrambi i piedi, e il transfer tibiale al destro: l’operazione sarebbe stata al 100% definitiva e avrebbe garantito ad Elena di avere finalmente dei piedi nuovi uguali a quelli degli altri bimbi.
Il 15 marzo 2013 siamo in ambulatorio a Barcellona per il gesso preparatorio e dopo tre giorni torniamo per l’intervento. Dopo circa due ore la dottoressa ci fa chiamare e ci comunica raggiante che l’operazione è andata benissimo, oltre le previsioni: Elena ora ha circa 15 gradi di dorsiflessione, il piede sinistro è perfetto e il destro quasi! (Maggio 2006: Elena cammina!)
Dopo neanche una settimana, con i gessi bassi in vetroresina, Elena poteva già camminare, prima con l’aiuto di un girello e dopo pochi giorni senza. Niente sedia a rotelle: a dieci giorni dall’intervento già ballava e giocava a palla!
Nella sequenza di foto qui in basso vedete Elena all’ospedale Buzzi di Milano che sorride con un’altra bimba dai piedi torti in cura, Elena a Barcellona nel marzo 2013 e – finalmente! – Elena che una settimana dopo il transfer cammina. EVVIVA!
Grazie per l’articolo molto realista e veritiero, purtroppo è vero quando scrive che come patologia è poco conosciuta e sopratutto nella maggior parte dei casi mal curata,io sono una di quelle mamme che stanno affrontando il problema PTC e che per fortuna nel momento giusto si è affidata alle cure del medico competente.
Leggere la storia di Elena è un po’ triste, viste le sofferenze e le cure che ha dovuto subire in tanti anni,ma allo stesso tempo è incoraggiante e di esempio per tutti noi che affrontiamo il problema,visto l’esito positivo finale….
Buona giornata e grazie ancora per l’attenzione che ha dato al PTC.
La ringrazio di cuore per l’attenzione che ha dedicato al piede torto. Anche noi siamo partiti col “piede sbagliato” ed è stato solo col passaparola su Internet che abbiamo scoperto il metodo Ponseti. Domani nostro figlio parteciperà alla Ponseti Races con gli altri bambini e di questo devo ringraziare, oltre al dottor Ponseti e al dottor Monforte, gli altri genitori.
Mi auguro che questa situazione drammatica vada a risolversi, grazie anche ad articoli come questo.
Grazie, grazie e ancora grazie…anche il nostro è stato un percorso travagliato ma poi ci siamo rimessi sulla retta via grazie a internet e a medici competenti. Purtroppo è una patologia diffusa ma di cui si parla poco, pochissimo. Anche noi domani parteciperemo alla PONSETI RACE …Lisa correrà per dimostrare che guarire è possibile senza dolore.
La ringrazio sinceramente di avere non solo prestato attenzione alla problematica del piede torto, ma di averlo fatto in modo così documentato.
Mio figlio Francesco nacque otto anni fa con una grave forma di piede torto congenito e già da molti anni io ero abituata a consultare Internet per verificare le informazioni di cui disponevo: fu ciò che ci permise di accedere alla metodica non invasiva ideata dal Professor Ponseti; è essenziale, tuttavia, che oggi questo protocollo di cura sia davvero reso accessibile a tutti e fatto conoscere a tutti gli interessati, che abbiano o meno modo di utilizzare un PC.
A tal fine, un articolo come questo è preziosissimo per diffondere una giusta e corretta informazine sul tema.
Una mia amica svizzera ha avuto un bambino nato con i due piedi
praticamente girati. Dopo tanti interventi operativi Noah, questo il suo nome, oggi gioca al calcio e disco su ghiaccio.
Quando cammina, con scarpe ortopediche, claudica un tantino.
Oggi è un ragazzo solare e pieno di vita.
P.S. ad arrampicarsi sugli alberi glielo ho insegnato io dato che il padre era ed è un cosidetto “deparecido”.
C.G.
Al contrario dei bambini nati sani… i nati con una qualsiasi malformazione dovrebbero suscitare molto piu’ amore e piu’
attenzione da parte dello Stato e di noi tutti… (non pieta’)… …questo certamente in una nazione civile .. quale per esempio la Svezia o anche la Germania….il lassismo e il menefreghismo in Italia e’ noto….che siamo sempre indietro rispetto ad altri paesi dei soliti 20 anni .. arcinoto…il pensiero di Nicotri quando scrive…
….”Forse è la logica conseguenza della gara al fisico in gran forma ed efficiente anche in tarda età perfetto. Come per le merci difettose, si viene scartati o tenuti in disparte”….
…centra il bersaglio…
non e’ raro durante una passeggiata…osservare come la gente incontrando un bambino disabile..volge lo sguardo di proposito altrove accusando forti disagi…diverso e’ per il bambino sano…vispo…guance rosee… allora ci si ferma ed i complimenti per i genitori si sprecano….brutta bestia il genere umano….
Bisognerebbe che la campagna di informazione e sensibilizzazione sulla disabilita’ infantile si intensifichi…certamente non solo quella del ” piede torto congenito”….in questo caso caro Nicotri…chapeau….
Un saluto
Rodolfo
Caro cg 5
forse volevi dire “desaparecido”….
Rodolfo
E’ davvero sorprendente vedere che dei genitori siano stati così bravi nel riuscire a far sì che oggi questa malformazione sia conosciuta,certo quando nacque mio figlio internet non era così presente ma penso che nel dare informazioni su una patologia non deve essere il passaparola di genitori ma chi è di competenza,io ho partorito e rimboccato le maniche alla ricerca di un ospedale che curasse il ptc senza nemmeno sapere cosa avesse determinato ciò,sto imparando tanto da questi gruppi di genitori che tanto informano…dunque oggi a distanza di 16anni sto scoprendo cosa sia il piede torto congenito bilaterale tipo equino,termine che quando ci venne diagnosticato alla nascita non sapevo che fosse,in tre parole mi liquidarono:-ha i piedi torti!… un grazie dunque a chi oggi informa e un grazie a chi riesce come medico a dare le cure giuste a questi pedini senza far sentire i piccoli diversi e soprattutto riuscire a dargli una vita normale.
A soli 100 metri da casa mia… qui a Langen… c’ e’ la scuola Janus Korczak….scuola per disabili…li vedo spesso.. escono fuori a passeggiare accompagnati da ragazzi di altre scuole che fanno volontariato….
osservandoli penso sempre che non e’ tutto perduto in questo mondo e provo una grande ammirazione per quei ragazzi.
Cilly Peiser nata nel 1925 a Francoforte sul Meno ne e’ stata direttrice fino al 2010 …anno del suo decesso..una grande donna di religione Ebraica…la cui storia la si puo’ leggere nel link accluso.
http://www.janusz-korczak.langen.schule.hessen.de/schule/geschichte/cilly_peiser/cilly.pdf
Rodolfo
il link da me pubblicato non funziona….
forse questo…
http://www.op-online.de/lokales/nachrichten/langen/abschied-cilly-peiser-991331.html
…un ricordo molto succinto … di una grande donna sopravissuta all’ olocausto…
Rodolfo
Morto Priebke il boia delle Fosse Ardeatine//////////
L’ex capitano delle SS aveva 100 anni. Fuggito in Argentina dopo la guerra, era stato arrestato nel 1995.
=
…50 anni dopo troppo tardi…
Rodolfo
Toh, sul blog c’ e’ una subutanea inaspettata inondazione di mammismo…sembra quasi il Costanzo show di una volta.
Ho letto brevemente l’ articolo di Pino, le solite disfunzioni ed inadeguatezze di un paese che fa troppa confusione tra sanita pubblica e settore privato, e non solo.
A parte quello, va notato che i problemi di comunicazione tra professionisti e genitori possono essere seri, e non solo per colpa dei professionisti. Ho il sospetto che i genitori dei pargoli tendano spesso a drammatizzare ed ingigantire problemi da niente, e trascurare o ignorare del tutto problemi anche molto gravi, perche’ che lo ammettano o no questi possono mettere in cattiva luce le loro capacita parentali, o anche doti ‘genetiche’.
Altrimenti non si spiega perche vi siano ancora in giro persone curate tardissimo per deficienze ormonali, quindi nane, o col palato ad ogiva per blocco cronico delle narici, o con le gambe arcuate dei rachitici, o giovani schizofrenici che da anni stanno chiusi in camera da letto senza cure e senza diagnosi, ‘ perche loro sono tipi cosi’, secondo i coglionazzi genitori…che magari li hanno fatti ammalare in un modo o nell’ altro.
Peter
Caro Peter,
mi sembra lo sfogo di un Dottore ,il tuo !
Devi però ammettere che come esistono genitori “coglionazzi”, esistono anche Medici coglionazzi !
Solo che, un Coglionazzo di Un Medico ,se non fermato in tempo, riesce a produrre danni a catena multipla,mentre per il contrario ad ogni caso, corrisponde un solo incidente!
Tirate le somme non so chi fa più danni nel totale!
Detto ciò, interpellata la mia “dolce” metà,sulla conoscenza del metodo Ponseti ,se ne è dichiarata del tutto all’oscuro.
Sarà anche perché ,da anni non lavora più in reparti di ortopedia,e i casi distribuiti sul territorio come si evince dai numeri sopra esposti ,non sono così numerosi.(per fortuna)
In tutti i casi credo che il Sistema Sanitario Nazionale , abbia a volte il “Cervello torto congenito”.
I tempi di trattamento si riducono sempre più ,si lavora per obiettivi, catena, e certi metodi sono analizzati in base non alla loro funzionalità finale,presumo sempre più in base ad altri criteri, che lascio ben immaginare, presumo..!!(liste di attesa ect,ect tanto care a dei giornalisti , in questo caso “coglionazzi”,che si fermano ai numeri e non alle cause che producono quei numeri,aizzando populisticamente la gggente,seconda il sistema ben consolidato che va di moda oggi (Grillo docet)
In sostanza ,come direbbe la Gelmini per la scuola,bisogna pur tagliare,senza criterio, meno ovviamente dove si dovrebbe ,l’IMU nè è un esempio eclatante !
cc
x CC
Lasciamo perdere che e’ meglio.
Peter
X CC
Una cosa pero’ ci tengo a dirla.
Nessuno puo’ nuocere ai bambini o giovani piu’ dei loro genitori, quando nuociono. Sia per commissione, sia per omissione. Assolutamente nessuno, su larga scala. Salvo guerre, carestie, epidemie, inquinamento…ma parlavo di relazioni umane.
Peter
x Pino
Caro Pino,
argomento interessante, anche perche’ mio nipote e’ nato con i piedini storti.
Adesso ha 32 anni, ma e’ stato curato con lo stesso metodo descritto nel suo articolo….iniziando con ingessature la sbarra per poi la sbarra sotto le scarpe, in seguito portava scarpine apposite, ma io parlo degli anni 1981 in su’.
La foto:
http://www.pinonicotri.it/wp-content/uploads/2013/10/DSCN1003+copia.jpg
Mi ha fatto ricordare quegl’anni, i genitori erano gia’ divorziati sin da quando il piccolo aveva sei mesi, cosi’ la nonna Anita era sempre in servizio…meno male che il piccolo era buono e sopportava il suo handicap come una normalita’.
Il caso e’ congenito da parte della mamma, la mia ex nuora.
Saluti,
Anita
x Anita
Mia carissima Anita,
mi fa piacere avere stimolato suoi ricordi impegnativi ma felici. La parte migliore della vita è fatta di queste cose: amare chi ne ha bisogno per superare il muro, la sfortuna. E non c’è nulla di più bello di un bambino, dell’amore per un bambino.
Un forte abbraccio.
pino
x CC e Peter
Temo che Peter abbia ragione. Nessuno e nulla può nuocere a un essere unano come dei genitori inadeguati o pessimi. Conosco storie spaccacuore. Tralasciamo…
Per fortuna è vero anche altro: nulla è prezioso per un essere umano come l’amore di genitori degni del nome. A volte sono preziosissimi anche i nonni, specie le nonne.
Mi fermo qui.
Un abbraccione.
pino
How to feel totally inadequate!!! This deserves the term “Awesome!”
http://www.youtube.com/embed/SiFlbuYPcqk?feature=player_embedded
Il pianista ha solo ……..5 anni.
Global TV News interviews 5 year old piano prodigy Ryan Wang from West Vancouver.
Ryan will perform at Carnegie Hall in New York in March, at Fazioli Hall in Italy and in Shanghai of China with the symphony orchestra in July, 2013.
He will also be teaming up with Ray Zhang (6 Years Old) hold a concert at Kay Meek Theater in West Vancouver on June 9th, 2013.
All proceeds from ticket sales for this Kay Meek concert will go to the the Sarah McLachlan School of Music which provides music education to undeserved and at-risk youth at no cost.
Gli auguro una vita felice e non priva della sua infanzia.
Anita
Cara Sylvi,
io non ho parlato di Stati imperialisti,ma di Stati continenti Imperialisti.
La lotta tra questi, la competizione si fa sempre più serrata ai fini dell’accaparramento delle risorse mondiali.
Questa “competition”,che scritta e detta in Inglese fa tanto imprenditor e sembra persino “cosa giusta ” e buona ci porterà a sempre nuove crisi .
Nessuno nega, in linea di principio, questo fatto, anzi le riviste di politica internazionale specializzate ne parlano tranquillamente,come si parla dei Tacchetti da Golf, nei circoli riservati ed esclusivi.
Solo che ,solo che ….questa competition ,crea qualche “grana” a noi singoli mortali.
Le economiucce nazionali ne risentono (figurarsi quella italiota) vieppiù,ormai costrette nel panorama mondiale a tenere i conti come le brave massaie casalinghe tenevano i conti della spesa tra nidiate di pargoli da allevare e solo uno stipendio del marito in entrata.
Economia domestica, crescita zero.
Rileggersi Smith,economista classico,niente sovrappiù,niente sviluppo,niente ricchezza delle nazioni.
E TUTTO QUESTO NOI LO CONSIDERIAMO NORMALE, COME L’UNICO SISTEMA POSSIBILE.
cc
Caro CC 20
“Rileggersi Smith,economista classico,niente sovrappiù,niente sviluppo,niente ricchezza delle nazioni.”
C’è chi lo ha riletto e studiato bene,naturalmente quei pochi”superblessati” per i quali va tutto bene anzi mai è andata così bene.
Quando il dito mostra la luna non distraetevi rivolgendo lo sguardo alla luna ma prestate attenzione al dito ben impegnato a premere sul grilletto di una pistola che prima o poi farà…BUM!
Solo il saggio che se ne accorge si mette al riparo e si salva.
L.
aro CC 20
“Rileggersi Smith,economista classico,niente sovrappiù,niente sviluppo,niente ricchezza delle nazioni.”
C’è chi lo ha riletto e studiato bene,naturalmente quei pochi”superblessati” per i quali va tutto bene anzi mai è andata così bene.
Quando il dito mostra la luna non distraetevi rivolgendo lo sguardo alla luna ma prestate attenzione al dito ben impegnato a premere sul grilletto di una pistola che prima o poi farà…BUM!
Solo il saggio che se ne accorge si mette al riparo e si salva.
L.
X CC
Infatti le economie occidentali sono largamente parassitarie, direi che si basano sullo sfruttamento di quelle ‘in crescita’, visto che in Occidente si produce da molto tempo ben poco. Si vive di rendita, e la cosa ha funzionato per parecchio tempo.
I nodi verranno del tutto al pettine in pochi anni, diciamo decenni: esaurimento delle risorse gia in atto, inquinamento globale in aumento, saturazione dei mercati ed arresto di crescita per i soliti prevedibili motivi anche in Cina, India e Sud-Est asiatico.
A quel punto saranno davvero caxi amari, ammesso che ci sara ancora aria respirabile, e roba mangiabile non del tutto tossica. Ammesso cio, penso che ci tocchera una razione di riso a testa al giorno, e due polli mensili, geneticamente modificati, al mese, cosa che del resto succede da anni in Corea del Nord…dove non sono illuminati come nel resto del mondo attuale.
Ma forse per te, e per me, non sara’ un problema. Ed io non ho neanche figli, dunque…
Peter
Leggete quà se volete inkazzarvi come bufali:
“AVETE PRESENTE QUELLE CERIMONIE SOLENNI DELL’ESERCITO US CON AEREI, BARE AVVOLTE DALLA BANDIERA, CORNAMUSE, INNO NAZIONALE? BENE, È TUTTO FINTO — 2. GLI AEREI DA CUI SCENDONO LE BARE NON VOLANO NEANCHE, SONO ROTTAMI TRAINATI PRIMA DELLA CERIMONIA PER SIMULARE L’ARRIVO DELLA SALMA DA QUALCHE TEATRO DI GUERRA. I FERETRI SPESSO NON CONTENGONO NULLA, NEANCHE POCHI RESTI – DALLA II GUERRA MONDIALE, 83MILA SOLDATI SONO STATI DICHIARATI DISPERSI. SE VENGONO RITROVATE LE SPOGLIE, CI VOGLIONO IN MEDIA 11 ANNI E 1 MLN $ PER RICONOSCERLE — 4. QUINDI I RESTI SONO GIÀ IN AMERICA, E SI SIMULA UN FANTOMATICO ARRIVO DA TERRE LONTANE PER PERMETTERE A PARENTI E AMICI DI SALUTARE I LORO CARI. MA INVECE DI UN AEROPORTO E DI QUESTO TEATRO, NON SI POTREBBE USARE UN CIMITERO? — 5. “È UNA TRUFFA, UNA MESSINSCENA UMILIANTE”, DICE UN EX MILITARE CHE CI HA LAVORATO “.
(da http://www.dagospia.it)
Ps: per averlo riportato su un’altro blog (di sventolabandierine a stelle e a striscie un tanto al chilo) una di queste, inutile fare il nome, dopo un paio di righe di quack-quack patriottardo mi ha dato del “meschino”.
Così gira il mondo. Il loro.
C.G.
caro Peter,
non per “stufarti ” con il mio Martinetti,….ma nel suo libro è riprodotta questa considerazione di un ebreo mondano, nutrito del pensiero greco(il Loisy lo chiama l’Evangelo del Sadduceismo nascente).
dall’Ecclesiaste : “Io vidi tutto quello che si commette di ingiusto sotto il Sole : vidi le lacrime degli oppressi che nessuno consola e le violenze degli oppressori che nessuno reprime. E stimai più felici i morti che i vivi e più felici che gli uni e gli altri quelli che non sono mai stati : per lo spettacolo di tutto il male che si fa sotto il sole.Tutte le cose poi si dileguano egualmente nell’universale vanità, ..che mutando ,non muta…La sorte del giusto e del malvagio,del saggio come dello stolto è una cosa sola : dopo una vita effimera,la morte e l’oblio eterno.
Meglio dunque GODERE rassegnati di ciò che Dio ci concede,cercando di dimenticare in mezzo alle attività e ai PIACERI del mondo la vanità dell’esistenza. Questo è ancora il meglio che l’uomo possa fare nei suoi giorni fuggitivi : nello SHEOL (nota a fine testo),che lo attende non vi è più pensiero,né vita,né saggezza , né stoltezza.
Tornando a noi,io non sono assolutamente amante del pensiero Epicureo,anche se quello scettico mi aiuta a capire dell cosette !
Di conseguenza di quello che succede nelle sperdute lande della Corea del Nord,mi può interessare solo se paragonate a quello che succede nei distretti industriali indiani delle Metropoli,di nuova costituzione o in quelle brasiliane.Solo in questo senso sic acquistano un senso !
Per ciò che riguarda i figli..che devo dire ..buon per te !Ti invidio!
cc
nota – Sheol : Luogo in cui si presume finirà il nostro Dudy
xcg 22
io non m’ incazzo per niente….
semplicemente non credero’ mai a tanta ipocrisia da parte degli Americani….mai…
a patto che non si portino prove certe al 100% e testimonianze credibili…
quello che si scrive su “CERTI SITI” lasciano il tempo che trovano…
e naturalmente quelli che certe notizie persino divulgano….
magari senza crederci troppo…o perche’ trovano nel divulgarli un compiacimento…una soddisfazione che li rende felici….
ach beata felicita’….
Rodolfo
xcc nota del 23
spero il piu’ tardi possibile….intanto GODO…poi se vedra’….
per quanto me ne importi delle cose occulte e dei misteri…
Rodolfo
x C.G.
…..si e’ ridotto a venire a piangere qui.
Lei si prende quel che si merita!
Anita
Ho conosciuto genitori inadeguati per : immaturità, per ignoranza, per motivi economici gravi, anche per droga o alcool, per egoistico disinteresse, per paura di crescere- di assumersi responsabilità, ma in assoluto i peggiori che ho conosciuto sono quelli iperprotettivi, quelli che impediscono al figlio-persona di evolvere autonomamente. E i metodi possono essere o carezze o ceffoni!
Quest’ultima categoria può essere apparentemente molto dolce e amorevole, ma può anche essere estremamente violenta.
Violenza psicologica o fisica…sempre violenza è!
Ho esperienza di bambini che mi guardavano adoranti semplicemente perchè gli dicevo bravo e battevo le mani in segno di approvazione. Era un linguaggio normalmente sconosciuto a loro!
Ho anche esperienza di bambini con disabilità fisiche o psichiche acclarate che dai genitori venivano e vengono trattati, e pretendono vengano trattati a scuola, come bambini “normali, come tutti gli altri”, dove questa affermazione vanifica ogni attività di sostegno che possa aiutarli a svilupparsi secondo i loro ritmi”.
I bambini hanno sommamente sviluppato lo spirito di imitazione, copiano , copiano comportamenti e linguaggi…
se non ce la fanno, anche solo per un piedino che fatica a correre, o per dislessie o disgrafie varie…soffrono e disgregano uno sviluppo anche psichico che poi ha bisogno di lungo sostegno.
Se abbandonati o trascurati…i problemi saranno importanti per tutta la vita.
E’ vero, genitori inadeguati possono essere micidiali…soprattutto se nei primi anni di materna ed elementare non ricercano un sano rapporto con la scuola intesa come maestri e compagni.
Poi…qui, a due passi, sorge, come in molti altri luoghi che io sappia, una importante struttura di sostegno per bambini con varie disabilità.
Psicologi che li sostengono ( compresi i bambini extracomunitari qui rifugiati e scappati dalle guerre) , scuole primarie, piscine e palestre di riabilitazione.
Strutture aperte,( lì fu riabilitato mio figlio quando si ruppe il femore), inserimento e partecipazione attiva con le scuole “normali”, insegnamenti con maestre professionalmente preparate…laboratori vari, aule computer, preparazione con contatti esterni per inserimento poi, ove possibile, nel mondo del lavoro.
Struttura preziosa…eppure genitori ciechi e sordi rifiutano l’inserimento perchè rifiutano le problematiche dei loro figli.
Li vogliono inserire selvaggiamente nella scuola “normale” precludendo loro ogni possibilità di miglioramento.
Questa struttura, in Italia caso raro purtroppo, sorge nelle immediate vicinanze, anzi a ridosso di tutte le altre scuole dell’obbligo “normali”, compreso un validissimo Istituto regionale di formazione professionale.
In Francia questa “commistione” è la norma .
Noi invece disordinatamente, facendo un minestrone di tutto, riusciamo ad essere ultimi nella graduatoria Ocse sia nelle comprensioni linguistiche di un testo, sia nella matematica.
E io mi vergogno di veder ridotta così la mia Scuola alla quale ho dedicato mezza della mia vita!
x Peter
Non trova bello l’articolo così umanamente espresso da Pino?
E le signore che sono intervenute con argomenti dove il mammismo sta solo nella sua mente dai frontali un po’ bacati?
Ho salutato mio marito che con amici si prepara, domani, a fare la Barcolana a Trieste.
Non avesse lei una idiosincrasia congenita per il nordest, avrebbe potuto partecipare alla regata , GRATIS, sulla nostra barca!!!
Ci avrebbe persino trovato una bottiglia di ottimo whisky scozzese!!!
Da queste parti non diffettiamo di buon cuore, anche con puglio-inglesi!!!
Sylvi
x C.G. (aperto a tutti)
Il mio post e’andato perso, non avevo inserito i miei dati.
si accontenti di questo:
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Documenting the Return Of War Dead at Dover | American Journalism Review
http://www.ajr.org/article.asp?id=4757
Ecco come vengono accolti i feretri dei caduti, in segretezza fino a poco tempo fa’.
Obama ha dato il permesso alle famiglie di essere presenti ma non di essere fotografate.
Anita
PS: x 28
Invito tutti a visionare il video, e di leggere l’articolo.
Anita
x Rodolfo.
“Certi siti” è http://www.dagospia.it.
Punto.
Se il reportage riesci a leggerlo fino in fondo, dato che è un “addetto ai lavori” statunitense che ha denunciato quella farsa vergognosa sulla pelle di quei poveretti e sopratutto la pazzesca presa in giro per i propri congiunti, prenditi prima un Alka Selzer e prova poi a digerirlo.
Io non ce l’ho fatta, Alka Selzer non ne avevo in casa.
C.G.
P.S.
Addirittura è il Daily Mail meregano che l’ha pubblicato per primo.
“Gustatelo”, sperando che non ti cada la dentiera.
“Per sette anni, il Dipartimento della Difesa ha taroccato i rimpatri dei militari caduti all’estero, quelle cerimonie in cui i soldati trasportano fuori dagli aerei le bare dei soldati morti. Mentre il Pentagono insiste che le bare contenevano le spoglie dei soldati caduti nelle guerre all’estero, le cerimonie – organizzate nelle base Usa alle Hawaii – non sono quel che sembrano.
In realtà, le bare sono trascinate fuori da aerei che non volano più, dei rottami che devono essere trainati sulla pista.
Le cerimonie sono gestite dal Comando POW-MIA (Prisoners of War-Missing in Action, ovvero prigionieri di guerra e soldati dispersi in combattimento), un’agenzia incaricata di recuperare alcuni degli 83.000 uomini dispersi in missione dalla seconda guerra mondiale, Corea e Vietnam. Fino ad oggi, l’agenzia ha fatto credere alla gente che le bare ricoperte dalla bandiera americana tirate fuori dagli aerei militari C-17 contenessero cadaveri ritrovati in questi paesi.
Ma il Pentagono ha dovuto riconoscere a NBC che, in effetti, i corpi erano appena stati rimossi da un laboratorio nella base Pearl Harbor-Hickam a Honolulu. Dopo la rivelazione, non sarà più possibile non considerare quelle cerimonie come puramente “onoraria”.
Il JPCA procede all’identificazione di circa 80 soldati ogni anno. Una volta riconosciuti, mettono in piedi una commemorazione funebre, alla quale partecipano familiari e amici. Dopo le loro cerimonie – durante le quali gli spettatori cantano l’inno nazionale dopo la preghiera del cappellano – i resti vengono rispediti al laboratorio. In media, ci vogliono 11 anni e un 1 milione di dollari per identificare ciascuno dei soldati caduti.
Per la messinscena, che serve a ingannare i partecipanti, viene usato un aereo che molti credono sia quello che ha rimpatriato i corpi. Invece è solo un mezzo rottame che viene trainato lì dove la cerimonia avrà luogo, ben prima che venga consentito l’accesso al pubblico. Spesso è un aereo che non è più nelle condizioni di volare.
Anche se hanno difeso questo tipo di eventi, i funzionari militari si sono detti costernati per eventuali malintesi creatisi a seguito di queste cosiddette “cerimonie d’arrivo”. “Sulla base di quanto i media riferiscono – ha detto il portavoce del Dipartimento per la Difesa, Derrick Frost – è comprensibile come queste cerimonie possano essere male interpretate, portando le persone a credere erroneamente che siano “solenni cerimonie di trasferimento”.
“E’ stata un’esperienza molto umiliante per me – ha detto uno dei suonatori di cornamusa presenti a questo tipo di cerimonie – La cosa che ricordo meglio di quelle situazioni è il silenzio…che significava rispetto, avendo la sensazione che questi soldati fossero finalmente accolti a casa”.
Rick Stone, che un tempo lavorava per la JPAC, detto che l’agenzia ha sempre saputo di questo inganno. “E’ una chiara truffa all’interno JPAC. Ma quella è più di una semplice cerimonia di arrivo. La frode è nell’incapacità di offrire “closure”, mettere un punto “emotivo” ed permettere a familiari e amici di elaborare il lutto. La nostra missione è quella di andare a trovare questi ragazzi, e questa pratica rischia di compromettere il nostro nobile lavoro’.
Indipendentemente da come o quando i resti arrivino alla base, il Pentagono ha detto che “le spoglie sono trattate con la massima cura e l’attenzione e, soprattutto, onore”.
.Oh…vediamo un po’ di capircene qualcosa in questa storia…il primo tuo post 22 aveva un altro contenuto…
per esempio:-
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” SI SIMULA UN FANTOMATICO ARRIVO DA TERRE LONTANE PER PERMETTERE A PARENTI E AMICI DI SALUTARE I LORO CARI. MA INVECE DI UN AEROPORTO E DI QUESTO TEATRO, NON SI POTREBBE USARE UN CIMITERO?
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ma parte che gli onori bisognerebbe darli….che differenza ci sarebbe se questi vengono dati in un aereoporto o in un cimitero? Se si fossero tenuti in un cimitero il problema sarebbe stato diverso? Certamente no….ci sarebbe stato sicuro da parte di “qualcuno” di aver qualcosa da ridire
Andiamo avanti….
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Post31
“Le cerimonie sono gestite dal Comando POW-MIA (Prisoners of War-Missing in Action, ovvero prigionieri di guerra e soldati dispersi in combattimento), un’agenzia incaricata di recuperare alcuni degli 83.000 uomini dispersi in missione dalla seconda guerra mondiale, Corea e Vietnam. Fino ad oggi, l’agenzia ha fatto credere alla gente che le bare ricoperte dalla bandiera americana tirate fuori dagli aerei militari C-17 contenessero cadaveri ritrovati in questi paesi”
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Dunque sappiamo che si tratta “di soldati dispersi” in guerre oramai lontane quali quelle del Vietnam e della Corea…la maggior parte dei soldati anche se si usa dire dispersi…… ….sappiamo che non si troveranno mai piu’ e che sono in effetti “caduti” deceduti…..probabilmente oramai i corpi sono decomposti.
Qual’ e’… e dov’ e’ il problema se si vuole dare alle madri …ai padri…ai figli anche se solo un’ illusione… che i resti dei propri cari sono stati ritrovati cosi da poter trovare in Patria la possibilita’ di avere un luogo in cui andare a pregare?
Non voglio mettere Sylvi in mezzo a questa storia….
ma se anche fosse stato un trucco….non sarebbe stato meglio questo per lei?…anche se solo una illusione ed una menzogna?
Le difficolta del problema si possono dedurre dal seguente passo:
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“Il JPCA procede all’identificazione di circa 80 soldati ogni anno. Una volta riconosciuti, mettono in piedi una commemorazione funebre, alla quale partecipano familiari e amici. Dopo le loro cerimonie – durante le quali gli spettatori cantano l’inno nazionale dopo la preghiera del cappellano – i resti vengono rispediti al laboratorio. In media, ci vogliono 11 anni e un 1 milione di dollari per identificare ciascuno dei soldati caduti”.
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Lasciamo andare il milione di dollari…. ma se in media ci vogliono 11 anni per identificare una vittima….si puo’ anche capire le difficolta’ di questa impresa….in ogni caso da ammirare perche’ bene o male si va’ avanti…..
uno sforzo immane…
che ne e’ degli 80.000 dispersi in Russia?
Io consiglierei …per quei morti nelle guerre del Vietnam e Corea agli Americani ….di costruirsi….se ancora non c’ e’…Anita potrebbe dare una risposta….un monumento come lo abbiamo noi….dedicato al milite ignoto…
di piu’ non saprei….ma se mi dovessi immedesimare in un figlio di un disperso in Russia…sarei grato al mio paese anche della menzogna e dell’ illusione…modi di vedere….l’ importante e’ crederci….senza aprire armadi con antichi fantasmi solo per il piacere di criticare….critiche che inevitabilmente finiscono per assomigliare molto alla calunnia.
Ai balordi direi di lasciare in pace almeno i morti…..e a chi vuole credere la possibilita’ di credere anche ad una menzogna…..per trovare un po’ di pace.
Rodolfo
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Dunque sembra che tutta questa storia sia iniziata dal Daily Mail UK.
Rick Stone, un ex vice capo con JPAC che ha parlato con Dedman per la relazione di NBC, ha detto che la realtà per quanto riguarda l’arrivo finale delle truppe era molto meno sensazionale che le cerimonie suggeriscono.
” Quando resti vengono portati indietro dal personale JPAC, Stone ha detto, arrivano dall’aeroporto in una scatola di plastica in mezzo privato di un dipendente, senza alcuna cerimonia , “Dedman ha riferito dopo l’incontro con lui.
” Ma è più di una semplice cerimonia di arrivo. La frode è davvero la loro incapacità di portare la chiusura a più famiglie. La nostra nobile missione è quella di andare a trovare alcuni di questi ragazzi….”
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Da tenere in mente che si parla di militari morti sin dalla seconda guerra mondiale, molto spesso si trovano solo medaglie e frammenti di ossa……..ce n’e’ di piu’ ma a cosa serve?
Anita
Non voglio mettere Sylvi in mezzo a questa storia….
ma se anche fosse stato un trucco….non sarebbe stato meglio questo per lei?…anche se solo una illusione ed una menzogna? Rodolfo
No, caro Rodolfo!
Per me, ancora oggi sarebbe, è, preferibile la pura e brutale verità:
-le spoglie di tuo padre sono state prima congelate per mesi, poi violate da animali selvatici, infine disperse sulle rive del Don.- Punto!
Avrei sommamente gradito mi fosse restituita la placca di riconoscimento, o un qualsiasi oggetto a lui appartenuto nella sua tragica odissea. Soprattutto le lettere di mia madre che lui conservava con tanta cura come si evince dalle sue lettere che conservo.
Forse non vorrei nemmeno conoscere TUTTE le verità, sulla sua vita al fronte e in battaglia; quello che NON dice ma sussurra nelle lettere è più che sufficiente.
Dalla Russia arrivano a Cargnacco di tanto in tanto, ancora oggi, piccole cassette con i resti che ancora l’UNIRR riesce a trovare.
Senza nessun clamore!
Sono sempre accompagnate da una corona di alloro con i colori russi e il nastro in cirillico. La Russia ha perdonato…certa Italia NO!
Tanto mi basta per riflettere!
Sylvi
x Rodolfo.
Noto con un certo disgusto che ti sei ubriacato di Alka Selzer.
Chi specula sui poveri resti per pura retorica patriottarda, chi?
Addirittura fanno scendere le ” bare” da un aereo posteggiato nei pressi e tirato in pista per dare un tocco di coreografia!
Meschini, meschini, meschini!!
I congiunti, come se non bastasse, vengono presi anche per i fondelli?
Vergogna, vergogna, vergogna!!
C.G.
X Rodolfo
Ritengo che NON sono i parenti dei Caduti che devono accampare DIRITTI, anche se sarebbe il minimo dovuto, ma affermo che dovrebbe essere una Nazione appena appena civile che dovrebbe farsi carico del DOVERE di restituire alla propria famiglia i resti di chi, quella Nazione, OBBLIGO’ a partire.
Un falso patriottismo demagogico dovrebbe essere escluso; cerimonie falsamente pompose pure.
Il RISPETTO predilige la sobrietà! Il dolore dei congiunti…pure!
Sylvi
Questione di punti di vista…
R
Quello che più è vergognoso è che dopo aver allestito la “grande cerimonia funebre”, una volta terminata, i resti vengono rispediti in laboratorio. Quindi non dentro una tomba su cui pregare!
“È comprensibile come queste cerimonie ‘di arrivo’ possano essere male interpretate, portando le persone a credere erroneamente che siano ‘solenni cerimonie di trasferimento’ si è giustificato il portavoce del Dipartimento della Difesa statunitense”.
I grossi papaveri in divisa a stelle e a strisce in qualche modo si giustificano, gli accattoni invece, aprono bocca e gli danno fiato.
C.G.
accattone m (pl: accattoni)
persona che, sulla strada, vive chiedendo la carità o raccatta per sé tutto ciò che, abbandonato o scartato dagli altri…..
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–
Ora.. gran testa di cazzo….mi domando come arrivi ad un simile definizione….
Non so….spiegami….non sarebbe stato meglio continuare con l’ idiota?
aggiungi…..”sperando che non ti cada la dentiera”
ma insomma…non ti vergogni….e dimmi cosa ti induce all’ offesa? Non sai ragionare senza offendere?
Te lo sei mai domandato? Provaci..sforzati..chissa’ ..un miracolo
ma accattone sarai tu….che vai cercando e raccattando qua’ e la’ ossessivamente articoli con lo scopo esclusivo di denigrare una nazione o un popolo…l’ America e Israele…quando la merda gia’ si trova a casa tua…
perche’ sei un cieco fanatico oramai e di parte….
sappi tra l’ altro che i miei denti son tutti perfettamente sani….
a portar la dentiera molto probabilmente sei proprio tu…
e’ facile capirlo…..dato che ne parli spesso….dondola eh?
Rodolfo
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Dalle foto e video che io ho visto, i resti dei caduti vengono consegnati in contenitori blue, qui si parla di resti sepolti da decenni ed oltre.
Certo ogni catenina, orologio, medaglie, chiavi…etc…vengono consegnati o alla famiglia o messe in un museo dove le famiglie li potrebbero identificare.
Non e’ un compito facile, tanto piu’ che tra i resti dei caduti ci sono anche frammenti dei nemici.
Poi, ancora da quel che ho letto, quella “messa-in-scena” ha preso luogo solo in Hawaii, non si sa ancora chi ha avuta quella ‘brillante’ idea.
Sfortunatamente si ha da fare con ormai milioni di caduti, ad Arlinghton National Cemetery sono venuti alla luce non pochi errori, lapidi sbagliate, posti vuoti, o con due cofani.
Capita anche nei cimiteri comuni, principalmente perche’ fino a non molti anni fa durante i rigidi inverni non potevano scavare le fosse e le bare venivano messe al riparo fino a che il terreno si scongelava….e questa era una causa di errori, rari ma sempre errori.
http://it.wikipedia.org/wiki/Cimitero_nazionale_di_Arlington
Il cimitero di Arlington è stato designato ufficialmente come cimitero militare il 15 giugno 1864 dal segretario alla guerra Edwin M. Stanton; attualmente oltre 300.000 persone sono state sepolte in questo cimitero.
Vi sono sepolti veterani di tutte le guerre statunitensi, dalla guerra d’indipendenza agli attentati del 2001.
In ogni citta’ e Stato ci sono cimiteri esclusivamente per i reduci e veterani di guerra e per la loro moglie o marito.
Cosi’ come ci sono monumenti per il Milite Ignoto.
Mi dispiace che il signor Cerutti Gino si prenda la briga di andare a cercare col lanternino ogni notizia che danneggia gli USA…e non solo partecipa ad un’altro forum e riporta le risposte che riceve.
Non credo che sia tanto Kosher…. Forse e’ “double agent.”
Io leggo molte cose sulle varie nazioni, in particolare l’Italia, ma mi guardo bene dal criticare….per deferenza ai partecipanti dei forum.
Non esiste Nazione che non abbia le sue pecche e i suoi problemi giornalieri…
Buona Domenica a tutti,
Anita
PS:
La zona delle Torri Gemelle e’ ancora coperta di frammenti umani, non ricordo il numero ma credo che piu’ della meta’ delle vittime non siano state ancora identificate.
Lavoro immane….
….Forse e’ un “double agent.”
x Rodolfo
Non sapevo che bastava dire “accattone” (pur non rivolgendomi espressamente a te) perchè ti alzassi ad esclamare “presente!”
Ora lo so.
Non sono io che pubblico le vigliaccate degli esportatori di democrazia, ma giornali seri che quando le vengono a sapere, non hanno peli sulla lingue nel denunciarle. Io mi limito a leggerle anche perchè, al contrario di te, sono in grado di leggere.
Sul “testa di kazzo”, infine, registro. E mi viene su quella famosa frase: senti chi parla!
P.S.: Toppi anche su questioni di igiene dentaria oltre che su quella mentale, il che non è una novità.
C.G.
x Anita.
Vale anche per lei.
Scusi, ma non è lei che sull'”altro forum” a più riprese ha denigrato questo?
Il Cerutti Double Agent?
Oppure doppia morale, LA SUA?
Mi dica, forse ho preso un abbaglio e non vorrei averla scambiata per un’altra persona..
C.G.
xcg42
No…non e’ cosi….menti spudoratamente…quell’ “accattone” era rivolto espressamente a me….perche’ sono io e soltanto io ad avere (e ad aver avuto) una idea diversa in questo blog…non hai nemmeno il coraggio di ammettere le coglionate che scrivi….
tu questo lo sai ….cosi come sai che le solite giravolte con me non funzionano…..
dunque …anche i giornali seri…alla rincorsa dello sporco denaro…possono sbagliare ed essere vigliacchi….le copie si devono vendere mettendo da parte anche il dolore….cosi come quelli che queste notizie del cacchio li divulgano…..tutti della stessa pasta….quelli per un motivo …tu per un l’ altro…che conosco benissimo…….il tuo P.S poi la dice lunga…le solite giravolte che conosco benissimo…
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Cara Anita (40)
quella e’ stata in effetti e sicuramente non un errore (come scrivi tu) e se non una brillante idea…una buona idea….una menzogna misericordiosa e compassionevole….non riuscirei a capirne un altro motivo….se non quello di dare un po’ di pace ai congiunti….dunque secondo il mio parere giusta….
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Cara Sylvi
con il senno del poi e’ facile parlare e giudicare.
Sbagli secondo il mio parere…penso che non mi hai capito.
Vedi…anche Dio non ha riferito tutta la verita’ delle parole di Sara ad Abramo….c’ era pero’ uno specifico motivo che era quello di preservare la serenita’ familiare…..non sempre mentire e’ un male …potrebbe essere anche un bene….
Metti caso che un funzionario…ti avesse fatto recapitare
la placca di riconoscimento (cosa facile da riprodurre)…per te come scrivi….sarebbe stato “sommamente gradito”… e quella placca sarebbe stata per te come una reliquia…l’ avresti tirata fuori dal cassetto ogni qualvolta avresti pensavi a lui e l’ avresti mostrata ai tuoi e figli e ai tuoi nipoti…ed avresti sopratutto trovato un po’ di pace…e cosi sarebbe rimasto PER SEMPRE…
tutto questo attraverso un trucco….ed una buona menzogna…
Questo caso di cui si parla…e’ particolare…ti parla di gente che passa oltre….oltre tutti i dolori….oltre tutte le emozioni per un beneficio personale…non per l’ amore della verita’….sono il male e producono il male…quello vero…..
sarebbero passati anche oltre il tuo dolore….trasformando senza pieta’ quel SEMPRE in una nuova ossessione….
Un saluto e buona Domenica
Rodolfo
http://www.joelkotkin.com/content/00819-twitter-and-real-economy-jobs
BRAVO RADOLF! Ha svelato il perche’ i giornali israeliani filogovernativi raccontano un sacco di menzogne: e’ per lo sporco danaro. Lo avevamo gia’ capito tutti, ma che lo dica lui e’ importante.
Resta solo un interrogativo: visto che Radolf non e’ un giornale, perche’ racconta anche lui un sacco di menzogne?
Shalom
N. B. Anche la bibbia non e’ un giornale. Eppure….
x Rodolfo,
“accattone” non era diretto a te, tronfio che di più non si può, ma se comunque ti ci riconosci, ne prendo atto.
C.G.
x49
Caro gc la franchezza e la sincerita’ non e’ davvero il tuo forte… al contrario la falsita’ e la doppiezza lo e’…
perche’ se siamo noi due che discutiamo di un problema….cioe’ che diamo fiato alle nostre DIVERSE argomentazioni…e tu scrivi…
” I grossi papaveri in divisa a stelle e a strisce in qualche modo si giustificano, gli accattoni INVECE , aprono bocca e gli danno fiato”..
dimmi tu cosa devo pensare….a patto che tu riuscissi a specificare a chi tu….se non a me… ti riferivi…chiaro?
Faresti bene invece tu a riconoscere e a prendere atto della tua stoltezza….ci guadagneresti..
Rodolfo