Egitto, fine delle illusioni occidentali sulla bontà dei colpi di Stato in casa altrui quando ci fa comodo.

La tragedia egiziana ha posto la parola fine a un’altra illusione dell’Occidente, e dell’Europa in particolare: all’illusione, vale a dire, che i colpi di Stato militari possano arginare man mano e una volta per tutte le spinte popolari extra occidentali che per un motivo o per l’altro non ci piacciono. Quest’illusione si fonda sul fatto che di norma gli ufficiali militari che costituiscono l’ossatura delle forze armate altrui sono stati formati quasi tutti nelle più prestigiose accademie e scuole militari degli Usa e dell’Europa. Quelle italiane, per esempio,  hanno contribuito a formare il colonnello Gheddafi e il generale Siad Barre, ex sottotenente dei carabinieri italiani, diventati a suo tempo con i rispettivi colpi di Stato i padroni di lungo corso della Libia il primo e della Somalia il secondo. Finiti entrambi come sono finiti: ucciso dai ribelli il primo, cacciato a furor di popolo il secondo.

In Tunisia il generale Ben Ali, che nel 1987 abbatté con un colpo di Stato morbido il presidente Bourguiba prima di essere cacciato a sua volta con la cosiddetta “primavera araba” nel gennaio 2011, si guadagnò i gradi nella prestigiosa Ecole spéciale militaire de Saint-Cye e nell’Ecole d’application de l’artillerie de Chalons-sur-Marne, per poi perfezionarsi nella Senior Intelligence School e infine nella School for Anti-Aircraft Field Artillery negli Usa. E a metterlo in sella a Tunisi furono i nostri segreti militari, che seppero agire con discrezione: Bourguiba fu deposto per senilità a 84 anni e fatto accudire da una equipe di medici nel suo dorato palazzo di Monastir.

E’ francamente incomprensibile, se non con l’odio verso gli islamici in generale, la simpatia con la quale soprattutto in Italia è stato accolto il colpo di Stato che in Egitto ha portato in galera il presidente Mohamed Morsi. Candidato dei Fratelli Musulmani, Morsi nel giugno dell’anno scorso ha vinto le prime elezioni libere e democratiche egiziane, che hanno posto fine ai quasi 30 anni di potere di Hosmi Mubarak, generale dell’aeronautica diventato presidente. I generali che hanno deposto e arrestato Morsi, primo non militare diventato presidente,li abbiamo applauditi come “salvatori della democrazia”, nonostante siano stati le colonne portanti del potere man mano sempre più duro di Mubarak. Il precedente algerino avrebbe dovuto invece farci riflettere di più, ma si è preferito ignorarlo. Purtroppo i fatti però sono testardi, e continuano a esistere anche se non se ne parla. Com’era prevedibile, in Egitto si sta ripetendo infatti quanto successo in Algeria nel 1992, quando alla vittoria schiacciante del Fronte Islamico di Salvezza Nazionale, che nel primo turno delle libere elezioni aveva riportato nel dicembre 1991 il 60% dei voti, l’esercito applaudito dall’intero Occidente rispose con un golpe. Golpe che se ha rassicurato in particolare la Francia, ha però aperto la strada a una guerra civile particolarmente feroce, che ha mietuto centinaia di migliaia di morti. E che tuttora lascia aperta la porta ad altre possibili convulsioni dagli sbocchi potenzialmente ancora più gravi.

Un tentativo di derubare della vittoria elettorale gli islamici è stato fatto anche in Tunisia dopo la cacciata nel 2011 di Ben Alì, padrone di fatto del Paese per 23 anni di fila. Nonostante la chiara, indiscutibile vittoria del partito islamico Ennahda, l’appoggio soprattutto italiano è andato alle proteste di un partitello dal nome francese di “”Petition populaire”, fondato da un miliardario inglese di origine tunisina diventato famoso per le sue promesse mirabolanti, tra le quali un ponte da Tunisi alla Sicilia. I seguaci del miliardario per un po’ hanno messo a soqquadro la cittadina di Sidi Bouzid, incendiando il tribunale e saccheggiando negozi e uffici. In quasto caso però i militari hanno preferito rimanere al loro posto.

Come è noto, la strategia dei colpi di Stato militari, sempre sanguinosi e sfociati in dittature feroci, a tutto vantaggio dell’Occidente, in particolare della Nato, ha funzionato per decenni in Centro e Sud America, in Indonesia, Congo, Iran, Pakistan, ecc. Ce n’è stata una intera serie perfino nell’europea Grecia e nella vicina Turchia, entrambi Paesi membri della Nato, ed erano golpe foraggiati soprattutto dagli Usa per “difendere il mondo libero”, cioè non comunista. Alla Casa Bianca erano preoccupati per la tenuta del fianco orientale della Nato in zone del pianeta confinanti con l’allora esistente Unione Sovietica, il gigante comunista dal formidabile armamento anche atomico, ma dai piedi d’argilla per mancanza di industria leggera, benessere e libertà politiche. Crollata l’Urss e scomparso “il pericolo comunista”, sono stati velocemente sostituiti con l’Islam e “il pericolo islamico”, così come la “guerra fredda” è stata sostituita con la “guerra mondiale al terrorismo”. Invenzione quest’ultima che ha permesso all’enorme apparato industriale bellico di continuare a prosperare. Il tutto ha permesso anche il riciclaggio del golpismo in chiave “democratica”, ma l’illusione non è durata molto.

Il caso vuole che “i bei tempi” del golpismo filo occidentale facile e vincente sono finiti proprio nella Turchia dove erano iniziati con il golpe di Kemal Ataturk, il padre della moderna Turchia:  nata laica nel 1923 e rimasta tale mentre nel resto del mondo musulmano soffiavano il vento islamico prima e quello islamista dopo.

Iniziato il nuovo millennio, in Turchia sono diventati rispettivamente capo dello Stato e primo ministro Abdullah Gül e Tayyip Erdogan, entrambi leader del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP), formazione islamica e conservatrice nata nel 2001. Man mano che i voti dell’AKP crescevano i governi provvedevano a limare il potere dei militari, considerati sin dal varo della  costituzione kemalista i guardiani, i custodi e i garanti non solo dell’integrità territoriale, ma anche della laicità dello Stato. I conti con i militari sono stati infine regolati di recente con il processo noto come Ergenekon, concluso con una quindicina di  ergastoli comminati ad alti papaveri con le stellette accusati di progettare un golpe. Fra i nomi eccellenti, Ilker Basbug, ex capo di stato maggiore, e Veli Kacuk, ex capo dell’esercito.

Come le atomiche, l’industria automobilistica, quella areonautica, degli armamenti, cinematografica, giornalistico televisiva, ecc., e lo sviluppo economico impetuoso non sono più esclusivo appannaggio europeo e statunitense, così non lo sono più le accademie e le buone scuole militari. La loro influenza nel resto del mondo è molto ridimensionata, se non finita. Lo dimostra clamorosamente la pioggia di ergastoli turchi: nell’ex Terzo Mondo, nei Paesi in via di sviluppo diventati in gran parte anche loro Paesi sviluppati, è finita sia l’epoca dei golpe “anticomunisti” che di quelli “filodemocratici”. Pare sia arrivata l’epoca nella quale fare i conti senza filtri e barriere protettive con le scelte elettorali delle popolazioni, e governi conseguenti, ci piacciano o no.

Triste ironia della sorte, questa nuova tragedia epocale avviene nella stessa città, Il Cairo, dove l’allora neo eletto Obama promise “nuovi rapporti col mondo slamico”: s’è visto… In quanto a chiacchiere anche Obama sta bene. Molto bene. La democrazia in casa altrui ci va bene solo se non intacca i notri privilegi e il nostro predominio.

I militari egiziani – e varie cancellerie europee – pare però non abbiano ancora capito il senso e la prtata del nuovo trauma egiziano. Avanti di questo passo, al Cairo rischiano – e noi rischiamo in Europa – di capirlo in modo ben più traumatico dei loro colleghi di Ankara.


164 commenti
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  1. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    le mie sincere congratulazioni per l’arrivo del piccolo Leonardo, bei nomi forti.
    Auguri affettuosi a tutta la tua famiglia.

    Alla Super Nonna un forte abbraccio…

    Anita

  2. Comitato Per non dimenticare Sabra e Chatila
    Comitato Per non dimenticare Sabra e Chatila says:

    Carissimi, per favore aiutateci a far girare questa richiesta straordinaria per una sottoscrizione in favore dei rifugiati che arrivano in Libano dalla Siria. La situazione è drammatica.

    Oggetto: URGENTE. sottoscrizione straordinaria – emergenza rifugiati nei campi
    Carissimi amici anche quest’anno una delegazione del Comitato per non dimenticare Sabra e Chatila si recherà a Beirut il 15 settembre c.a. per commemorare le vittime del massacro compiuto 31 anni fa e chiedere giustizia per i parenti e diritti per i rifugiati palestinesi che vivono nel Paese dei Cedri.
    Come molti di voi già sanno in queste settimane il nostro amico Kassem Aina ci ha in più di una occasione parlato dell’eccezionale emergenza che stanno vivendo nei campi palestinesi in Libano a causa dell’afflusso di migliaia di profughi dalla Siria, siano questi palestinesi o siriani ( vedi file allegato). Beit Atfal Assomoud cerca di dare un minimo di assistenza a queste donne e a questi uomini ma la situazione è di giorno in giorno sempre meno sostenibile.
    Per queste ragioni abbiamo deciso di chiedervi un aiuto concreto, pur sapendo le difficoltà che tutti noi affrontiamo nella nostra quotidianità italiana, per poter portare con noi un aiuto materiale da consegnare a Kassem quando andremo in Libano.

    Lanciamo pertanto una sottoscrizione straordinaria in favore dei rifugiati che dalla Siria sono scappati verso i campi palestinesi in Libano.
    Chi vuole dare il suo contributo lo faccia mandando un bonifico intestato all’associazione “Per non dimenticare. Onlus” presso Unicredit – filiale V.le Del Caravaggio, 47 – 00195 Roma (IBAN IT 84 Q 02008 05276 000400741868), causale “profughi dalla Siria”

    Per il Comitato Per non dimenticare Sabra e Chatila
    Stefania, Maurizio e Bassam

  3. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    IL MURO DELLA VERGOGNA (dopo quello di Berlino):

    “Il Muro di separazione, la cui costruzione nei territori palestinesi della Cisgiordania è stata quasi completata dalle autorità di occupazione israeliane “rappresenta una violazione costante del diritto internazionale, in quanto separa i palestinesi dalle loro terre agricole”. Lo ha reso noto Amnesty International.

    In una relazione, l’organizzazione ha reso noto che “i contadini palestinesi del villaggio di Jayyous (nord della Cisgiordania) che soffrono da anni per non poter accedere ai propri terreni agricoli a causa del Muro, che in quella zona prende la forma di una recinzione elettrificata e pesantemente sorvegliata, affrontano ora altre difficoltà, rappresentate dai coloni”.

    L’organizzazione ha richiamato l’attenzione sulle difficoltà incontrate dagli agricoltori palestinesi a causa dei coloni israeliani, che “continuano ad istituire avamposti mobili al nord dell’insediamento di Tsufim, vicino alla città di Qalqilia, e sui terreni dei contadini palestinesi, in rappresaglia alla decisione della Corte suprema israeliana che ha imposto una deviazione del Muro di separazione, in modo che una parte dei terreni venga restituita ai contadini palestinesi”.

    Ann Harrison, vice direttore del programma per il Medio Oriente e il Nord Africa di Amnesty International, ha dichiarato: “Il fatto che i coloni abbiano ostacolato la deviazione del muro, semplicemente perché restituisce un piccolo appezzamento di terra agli agricoltori palestinesi e sventa i loro piani per espandere gli insediamenti, è assolutamente scandaloso”.

    Ha aggiunto che “il diritto internazionale impone la rimozione del muro e gli insediamenti dai territori palestinesi occupati, ma la realtà sul terreno è troppo lontana. Vi è la sensazione che i bulldozer israeliani hanno spazzato la Convenzioni di Ginevra e la decisione della Corte Internazionale di Giustizia, quest’ultima aveva ritenuto illegale la costruzione del muro nei territori palestinesi, e né ha decretato la rimozione, oltre a risarcire i palestinesi che hanno subito danni a causa di esso”.

    (Fonte: Palestinian- Italian news)

  4. peter
    peter says:

    X Sylvi

    silente Uroburo, Petrus loquitur…

    In breve, lei confonde vicende e storie personali
    con la vera storia, che e’ paragonabile
    ad un campo fisico di forze dinamicamente
    in equilibrio tra loro.
    Poi dice rossi che e’ il modo in cui i destrorsi
    si riferiscono alle sinistre da sempre.
    A livello umano si puo’ simpatizzare con
    chi ha perso tutto, ma a livello storico
    occorre fare i conti con la grande e disastrosa
    politica fascista che trascino’ il paese alla
    rovina di una guerra persa in partenza.
    E le regioni di confine, che le piaccia o no,
    ne pagarono lo scotto piu’ di altre, come
    sempre. Dominus dedit, Dominus abstulit,
    sit nomen Domini benedictum, dato
    che lei e’ religiosa. Tradotto vale che le regioni
    di confine hanno grandi vantaggi in tempo di pace,
    scotti maggiori in guerre perse. Amen.
    E ci siamo tornati su ancora una volta…

    Saluti ed auguri per il (davvero piccolo…)
    nipotino.

    Peter

    ps
    un docente di economia conosce la storia,
    la vera storia, decisamente meglio di lei,
    me ed Uroburo messi insieme.
    Approfondisca pure…

  5. Pasquino
    Pasquino says:

    Mi unisco a Silvy, a sua gioiosa contentezza,
    alzando il calice alla salute di Leonardo,
    che fasciato con preziose e celesti sete,
    urla la sua venuta nella meravigliosa vita,

    Un’esistenza tutta da assaporare e scoprire,
    guance rigate da argentee e copiose lacrime.
    Sorriderai dolce Leonardo al sorgere del sole,
    portando tanta gioia e serenità alla mamma e papà.

    Pasquino

  6. peter
    peter says:

    X Pasquino

    ma come siamo plateali e saturi di luoghi
    comuni noi italiani…
    E’ sicuro che la venuta sia tanto meravigliosa?
    Debito pubblico alle stelle, governi corrottissimi
    ed incompetenti, sacrifici a vita ….
    Inquinamento globale. Sovrappopolamento
    planetario…

    Peter

  7. Anita
    Anita says:

    x Pasquino

    Caro Pasquino,

    la nascita di un bambino suscita sempre parole gioiose, lei le esprime benissimo.

    (Non tutti condividono…ma e’ la loro perdita.)

    Sempre grazie per il suo dono.

    Anita

  8. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Anita.
    per caso, mi sono imbattuto sul web con “Rocky Point Park”..e
    “R. Muratore Collection” eccetera.

    Tranquilla, manterrò la privacy.
    Buona giornata.
    C.G.

  9. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Caro C.G.
    non esiste “privacy” come lei lo ha ben dimostrato. (LOL)

    Joe Muratore era il mio piu’ caro amico, deceduto lo scorso anno il giorno di San Valentino.

    Rocky Point Park e’ nel passato, sono lieta che sia scomparso dopo la morte di mio marito, malgrado tutto ne avrebbe sofferto.

    Mio marito diede le sue dimissioni come presidente nell’aprile 1986.

    Tra l’altro io stessa ha postato su questo forum la “R. Muratore Collection” alla quale ho colaborato, ed anche quando per richiesta del Sindaco sono stata invitata a tagliare il nastro per l’innaugurazione di un Parco Naturale acquitato dalla mia citta’. (l’ex Rocky Point Park)

    In Internet non ci sono segreti.

    Anita

  10. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Vero, dovevo farlo privatamente ma al momento non ci ho pensato.
    Mi scuso.
    Cercavo un sito con un nome quasi uguale e sono capitato lì. Scorrendo la pagina ho visto una foto di una giovane donna, una certa signora C., sguardo maliardo, trucco pesante, denti radi, occhi strabici e con una gamba di legno.
    Mammamia quant’era brutta! Chissà chi era..

    C.G.

  11. Shalom: i due pesi e due misure della polizia israeliana
    Shalom: i due pesi e due misure della polizia israeliana says:

    Questa volta la polizia si muove subito. Nel primo pomeriggio ha arrestato due coloni di Hebron con l’accusa di avere assalito un gruppo di giovani di Meretz, di averli chiamati nazisti e di averli picchiati.

    שני גברים נעצרו בחשד שתקפו פעילי מרצ שסיירו בחברון
    http://www.ynet.co.il
    ‏שני פעילי ימין נעצרו בחשד שתקפו את פעילים בתנועת “נוער מרצ” כשסיירו בחברון עם אנשי הארגון “שוברים שתיקה”. על פי החשד, הם קיללו את חברי תנועת השמאל, כינו אותם “נאצים” ואף ניסו להכותם.‏

  12. Shalom: fascistelli giudeo-romani di Progetto Dreyfus fanno schifo o no?
    Shalom: fascistelli giudeo-romani di Progetto Dreyfus fanno schifo o no? says:

    Per i fascistelli giudeo-romani di Progetto Dreyfus gli insediamenti nei territori occupati non sono un problema nelle trattative di pace con i palestinesi. Anzi sono il classico lecca-lecca in bocca alle vittime del neocolonialismo israeliano. E c’e’ anche la caricatura di Obama, un negro islamista. E non si rendono conto di fare schifo!

  13. Shalom: "i Palestinesi capiscono solo l'uso della forza" e "I nemici vanno eliminati"
    Shalom: "i Palestinesi capiscono solo l'uso della forza" e "I nemici vanno eliminati" says:

    Un sito internet italiano esplicitamente contro le trattative di pace (“i Palestinesi capiscono solo l’uso della forza”), per il proseguimento degli insediamenti (“qualche alloggio in Giudea e Samaria, che e’ terra di nessuno, anzi di Israele”), contro l’imbelle e islamista Obama e per la denuncia penale dei giornalisti italiani che criticano la politica colonialista della destra nazionalista israeliana. Piace immensamente a Progetto Dreyfus, a Lula Coen e ali altri propagandisti dilettanti dell’oltranzismo pseudosionista giudeo-italiano.
    http://www.francolondei.it/israele-al-diavolo-le-trattative-di-pace-i-nemici-vanno-eliminati/sthash.oUY5Sy7d.gbpl

  14. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Aveva un occhio di vetro ed una gamba di gesso a me piaceva lo stesso perché sapeva baciar
    aveva un occhio di vetro ed una gamba di gesso a me piaceva lo stesso perché sapeva baciar

    E la mamma al balcon e la foglia al filar senti che belli baci senti che belli baci
    e la mamma al balcon e la foglia al filar senti che belli baci senti che belli baci che mi vuol dar

    Tirati giù la camicia tirati su le mutande facci vedere le gambe quando la mamma non c’è
    Tirati giù la camicia tirati su le mutande facci vedere le gambe quando la mamma non c’è……

    La Gioconda

  15. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Recentemente e’ stata aperta presso la facolta di teologia a Jena (Germania) una nuova disciplina ….il “Centro di Ricerca per la Riconciliazione” …ed in effetti vi e’ un grande bisogno di riconciliazione…per esempio tra i tifosi della Lazio e della Roma…tra gli Hutu e dei Tutsi in Ruanda….tra i Cinesi e Tibetani…tra il Nord e il Sud Sudan…. tra Sciiti e Sunniti in Iraq….tra Armeni e Turchi… tra Baschi e Spagnoli….tra i Protestanti ed i Cattolici in Irlanda del Nord….. la violenza… l’odio e la discordia impera ovunque…
    il “Centro di ricerca per la Riconciliazione” puo’ quindi attingere a mani piene…potrebbe anche Shalom…se non fosse per una sua ossessione per cui…per lui esiste solo un conflitto che gli sta’ a cuore…il Medio Oriente….Israele e la Palestina…che lui evidentemente ritiene sia la madre di tutti i conflitti…anche quelli che martoriano la Siria …l’ Egitto e tutto il mondo Arabo che consiste piu’ o meno in tribu’….
    ora non resta che trovare il padre….
    Rodolfo

  16. Anita
    Anita says:

    x Shalom #116 – # 117

    Video # 1
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    Video # 2
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    Anita

  17. Shalom: ormai i sionisti italiani della Federazione sono impazziti
    Shalom: ormai i sionisti italiani della Federazione sono impazziti says:

    B’tselem: “a immagine di Dio…” siete sicuri?
    http://fedsit.wordpress.com/2013/08/20/btselem-a-immagine-di-dio-siete-sicuri/
    “A immagine di Dio”; nome abbastanza impegnativo per un’associazione, vero? E’ quello che si è scelta l’associazione B’tselem, ONG israeliana fondata nel 1989 da un gruppo di intellettuali israeliani con l’intento di “monitorare le violazioni dei diritti umani nei territori occupati della West Bank e promuovere una cultura del diritto in Israele”. All’epoca in pochi contrastavano il termine “territori occupati” che anzi, indicava per una larga maggioranza di osservatori e senza ombra di dubbio una realtà precisa e non una posizione politica di parte.

    Come abbiamo visto, B’tselem ricade sotto “l’ombrello” della più vasta Diakonia, ed è una delle associazioni più attive nella demonizzazione di Israele. I suoi “attivisti” girano la Giudea Samaria (ops, West Bank), “embedded” ad ogni palestinese che sia pronto ad inscenare una pantomima utile a perpetuare una narrazione che ormai comincia a mostrare le sue crepe.

    Ma sembra non esserci arresto invece, nella montagna di soldi che B’tselem continua a percepire: il loro budget annuale ammonta a 3 milioni di dollari, quasi tutti provenienti da Enti pubblici stranieri e pochi privati tra i quali spicca la “solita” Ford Foundation che, nel solco dell’antisemitismo feroce del suo fondatore, continua a darsi da fare per finanziare tutte quelle organizzazioni utili a diffamare Israele.

    Insieme alle altre associazioni del “settore” (Diakonia, Al Haq, HRW) B’tselem partecipo’ alla stesura del Rapporto Goldstone, che pero’ non resse la prova del tempo e fu ritrattato come “inaccurato”. Le cifre che pubblico’ in merito alle vittime si rivelarono false, gonfiate, incuranti delle informazioni di parte israeliana e invece estremamente condiscendenti con quelle fornite da Hamas.

    Le più “popolari” campagne di demonizzazione ai danni di Israele si devono al lavoro incessante di questa ONG che ha fatto in modo che termini come “apartheid”, “occupazione”, “pulizia etnica” entrassero nel lessico comune di tutti quelli che, sebbene basandosi su informazioni sommarie e inesatte, avessero voglia di esprimere giudizi (sempre e ovviamente di condanna) nei confronti di Israele. Davanti alle onnipresenti telecamere di B’tselem, Pallywood ha trovato modo di conoscere popolarità mondiale. Video come questo, tagliato alla bisogna, hanno contribuito a radicare l’idea che Israele si comporti verso i bambini palestinesi con un odio irrazionale e illimitato

    Il video fu diffuso insieme a un comunicato:

    B’Tselem questa mattina ha urgentemente contattato il Legal Advisor dell’esercito per la Giudea e Samaria, chiedendo il suo intervento di emergenza per quanto riguarda la detenzione di numerosi bambini, tra cui alcuni di 8 e 10 anni, arrestati dai militari israeliani questa mattina a Hebron. Le informazioni preliminari ricevute, indicano che i soldati hanno arrestato oltre venti minori mentre si trovavano in strada per andare a scuola. Circa dieci di loro sono stati rilasciati. Il video è stato girato da un attivista internazionale.

    Certamente materiale più accattivante di quello che poi il portavoce dell’IDF, Barak Raz, diffuse, accompagnandolo con una nota:

    “La mattina del 20 marzo 2013, a seguito di lanci di pietre continui contro i civili che passavano e le forze di sicurezza posizionate nella zona, gli autori del lancio di sassi sono stati arrestati e detenuti durante tali incidenti. 27 sono stati fermati, di cui 7 sono stati trasferiti alla polizia e 20 sono stati rilasciati. Contrariamente a quanto riportato nei filmati (diffusi da B’tselem) i bambini non sono stati “arrestati mentre andavano a scuola”, questo è il quadro completo di ciò che realmente è accaduto e ciò che, di fatto, ha portato a tale arresto.” (E questo è il video intero, che B’tselem diffuse tagliato ad hoc):

    “Come abbiamo detto, quella mattina, questo arresto è stato effettuato in tempo reale durante un incidente di lancio di sassi, ed a seguito di incidenti simili avvenuti quasi quotidianamente. Purtroppo, abbiamo avuto difficoltà tecniche con il recupero del filmato, ma abbiamo messo bene in chiaro che i filmati messi a disposizione di questo incidente hanno mostrato solo l’arresto, e non quello che aveva portato ad esso.”

    Nel gennaio 2007, B’Tselem lancio’ il suo “progetto video“, distribuendo più di 100 telecamere ai palestinesi, al fine di documentare qualsiasi materiale che potesse essere utile ad incriminare i soldati israeliani, poliziotti e coloni. Come B’Tselem ha ammesso, “Il “Citizen journalism” – un fenomeno che ha ottenuto molta attenzione negli ultimi tempi – è particolarmente rilevante nel contesto dell’occupazione israeliana ….”

    Eh beh si’, certo! Dare telecamere in mano a persone che non rispondendo a nessun codice deontologico possono, a piacimento, spezzettare una ripresa, facendo passare solo la parte ritenuta “interessante” e addirittura incoraggiare con la loro stessa presenza dei veri e propri stage, puo’ essere “particolarmente rilevante”. E cosi’ i “cittadini giornalisti” hanno dato via libera alla loro creatività. Ad esempio, il “cittadino giornalista” Nariman al-Tamimi inizia una clip filmando un incrocio di Nabi Salah, dove un certo numero di veicoli della polizia sono di passaggio. Improvvisamente, uno dei veicoli si ferma e, come dal nulla sbuca fuori un ragazzo palestinese che, spaventato, corre verso la macchina, con due poliziotti che lo inseguono.

    Un attento riesame del video mostra che il ragazzo, ad un segnale, smetteva di gettare pietre contro i veicoli in movimento. E chissà come mai, il ragazzo sapeva esattamente verso dove volgersi nella sua azione – in direzione della telecamera. Et voilà! Un povero, magro, spaventato bambino palestinese, in fuga da poliziotti grandi e grossi e cattivissimi.

    In perfetto stile “neorealistico”, la madre del ragazzo che aveva assistito al lancio di pietre del figlio, corre disperata verso la macchina fotografica, in “aiuto” del povero bambino. E si senti’ il solito grido riecheggiare nell’aria “B’tselem!”.

    Successe anche, tra i tanti episodi, nell’ottobre 2010 a Silwan, quando due ragazzi furono, ovviamente sempre “per caso”, ripresi da sette o otto fotografi che erano sulla scena.

    E’ il “sistema B’tselem“. Naturalmente i falsi sono poi stati tutti smascherati, eppure quello che inquieta è come mai un’associazione cosi’ screditata, i cui reports si sono rivelati completamente o in buona parte inaffidabili, i cui stages fotografici sono noti, continui a godere del sostegno dell’opinione pubblica. E’ una domanda retorica ovviamente: non sono di certo associazioni come B’tselem a scandalizzare. Nella propaganda anti-israeliana la correttezza è un inutile fardello.

    David Bogner, in una lettera aperta del 21 Luglio 2013, scrive:

    “Secondo un nuovo rapporto, un ‘osservatore’ del gruppo che si auto-definisce “per i diritti umani” ‘B’Tselem’, ha presentato una denuncia per essere stato colpito alla coscia da un proiettile di gomma, mentre filmava uno scontro violento tra palestinesi che lanciavano pietre e la Polizia di frontiera israeliana che utilizzava misure non letali per disperdere la folla (gas lacrimogeni e proiettili di gomma).

    Per essere chiari, io sono a favore di osservatori neutrali che riprendano le interazioni tra civili e militari /polizia. Si tratta di un ulteriore livello di responsabilità, oltre alle leggi e alle regole d’ingaggio, che puo’ aiutare a ridurre o addirittura impedire abusi da parte delle forze governative … scoraggiando i civili e / o combattenti irregolari (terroristi) dall’avanzare false accuse contro le forze che agiscono legalmente.

    Il problema è che B’Tselem da tempo ha abbandonato ogni pretesa di neutralità / oggettività. Le loro macchine fotografiche sono sempre puntate contro i militari israeliani, poliziotti e coloni, mentre la modifica sistematica dei loro filmati mostra solo i civili palestinesi agire pacificamente, sventolando bandiere e cantando.

    Ho personalmente assistito a scontri violenti, mentre i fotografi di B’Tselem stavano tra i palestinesi che lanciavano pietre e bottiglie molotov … eppure le loro telecamere erano puntate solo sugli israeliani, a quanto pare nella speranza di catturare la loro reazione violenta. E ci sono innumerevoli casi di violenti scontri’su ordinazione’ delle onnipresenti telecamere di B’tslem.

    Non voglio entrare nell’analisi della mentalità che motiva un certo segmento della società israeliana a scendere a tali livelli di disgusto di sé, al punto da aiutare chi si dedica apertamente alla denigrazione e alla distruzione di Israele.

    Vergogna su B’Tselem per aver abbandonato la loro missione originaria, che, come ho detto all’inizio, non solo era lodevole, ma secondo me, essenziale. Le loro azioni attuali sono così unilaterali da essere indistinguibili da chi usa scudi umani, dietro i quali le azioni violente e illegali possono essere intraprese, contro le forze governative israeliane e i cittadini, impunemente. E per quanto mi riguarda, questi ’osservatori’ di B’Tselem mettono sé stessi in pericolo per ottenere esattamente quello che trovano: danni.

    Se ci si “fonde” con chi si dedica a atti illegali / violenti, non si può piangere se si è colpiti da uno degli strumenti non letali a disposizione delle forze militari e di polizia, il cui compito è reprimere tali atti .

    Come Benjamin Franklin scrisse nel suo Poor Richard’s Almanac: “qui cum Canibus concumbunt cum pulicibus surgent” (“chi giace con i cani si leverà con le pulci”)..

  18. Peter
    Peter says:

    Poi diceva educata dale suore.
    Devono essere le cattive compagnie in eta’ non piu’ tenera…

    Peter

  19. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    In effetti in un primo momento mi sono detto “pensa te che zuzzerellona la nostra komare!”
    Leggendo meglio ho capito che si trattava di una qualche canzoncina delle timorate di dio a quei tempi del collegio.
    Chissà quante ne combinavano le ragassuole….

    C.G.

  20. Anita
    Anita says:

    x Peter

    …..semmai il signore a cui ti riferisci l’ha sentita da me….

    Mi ricordavo le prime strofe…il resto l’ho trovato in internet.
    Sono vecchie canzoni popolari dell’alta Italia con variazioni.
    Non ero in clausura e non vedo dov’e’ lo scandalo….

    I am not always prim & proper, otherwise I wouldn’t be on this forum……

    Anita

  21. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Lei deve piantarla di tranciare giudizi sulle persone, perfino attribuendo loro intenzioni e fissazioni. L’Inquisizione è stata abolita da un oezzo, e con essa i processi alle intenzioni. Non è la prima volta che glielo faccio notare. Se c’è un fissato qui è solo lei. Shalom posta notizie utilissime sempre censurate dai giornali. Notizie oltretutto riprese pari pari da post di israeliani ed ebrei.
    Fa inoltre francamente ridere la sua affermazione che nessuno riesce a controbattere e smontare ciò che dice lei. Semmai è vero il contrario, almeno su certi argomenti. Dovrebbe avere capito che data l’inutilità delle sue argomentazioni o la pianta di suonare sempre la stessa musica stonata o è meglio vada a suonarla altrove, visto che non si tratta di esprimere sue libere opinioni, ma solo di rompere monomaniacalmente gli zebedei. Mi meraviglia come una persona intelligente, proba, disinteressata, educata, eletta e preferita da Dio come lei si comporti qui su certi argomenti come l’ultimo della feccia dei goim ottusa .

  22. Shalom: ecco chi usa le armi chimiche!
    Shalom: ecco chi usa le armi chimiche! says:

    ALe Figaro: Negli ultimi giorni nella zona di Dera’a nel sud della Siria opera un gruppo (dalle 300 alle 500 unita’) di commando giordani, francesi, israeliani e uomini della CIA, coordinati tra loro ma indipendenti dalle forze anti-Assad controllate in gran parte dagli islamisti. Il loro compito e’ quello di sorvegliare, documentare e effettuare operazioni mirate sui depositi di armi, in particolare di quelle chimiche.
    ———
    Come “l’incidente del Tonkino” e le “atomiche di Saddam”. Stessi interessi. Stesse balle. Stessi mentitori.
    Shalom

  23. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x Nicotri
    guardi che e’ lei che vede fantasmi….
    lei probabilmente si riferisce al mio Post.Nr.119…
    che io trovo piu’ che lecito….e’ un argomento valido….
    per me e’ difficile capire chi con mille focolai che imperversano nel mondo..
    molti dei quali ben piu’ gravi del problema Israelo palestinese…
    si impunti SOLO ed esclusivamente su quello… per cui parlare di scandalo se un ragazzino che tira pietre viene portato in una stazione di polizia con tutti i teatri che seguono….
    …”baba’….baba'”…
    .possa essere piu’ importante dei bambini che vengono decimati in Siria…delle chiese bruciate in egitto…o di tutti gli altri focolai in africa….
    se si arriva a quel punto….e’ lecito per me parlare di ossessione..
    oltretutto qui non si fa altro …come scrive lei “che tranciare giudizi sulle persone, perfino attribuendo loro intenzioni e fissazioni…..lo ha fatto gia’ con il suo 126 e nemmeno se ne accorge….
    io non ho scritto che Shalom la dovrebbe smettere di postare veritiere o false notizie su Israele…no…per niente…
    ma se vuole dimostrare tutta la sua bonta’ …tutto il suo amore per questo mondo ingiusto….sarebbe bene che postasse qualche notizia per esempio sui centomila e piu’ profughi Siriani e le condizioni tragiche in cui vivono….altro che Gaza…

    dunque io reputo le mie argomentazioni valide….a cui si dovrebbe rispondere con altrettante argomentazioni e non come fa lei supidamente con le minacce…..
    tra l’ altro quel “paradiso di Gaza” del post Nr.127….se lo ritrova a volte anche molto peggio nelle periferie di Catania …Palermo…Napoli e Roma….
    insomma se si vuole esere obiettivi e’ una cosa…se si vuole essere di parte e un’ altra …ed a buon intenditore poche parole..
    =
    =
    Si fermi per un attimo e rifletta…vedra’ che e’ cosi…
    Buon fine settimana
    Rodolfo

  24. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xNicotri
    Non si puo’ dunque come vede proibire o vietare a Shalom di postare quel che vuole e come vuole…no…come non si puo’ vietare o proibire me di criticarlo ….
    Sta a Shalom controbattere….
    lei lo fa per lui…ed a me non fa nessuna differenza…..
    e tutti sapiamo perche’…
    Rodolfo

  25. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Un conto è criticare, un altro è attribuire intenzioni e retropensieri, ovviamente secondo lei malvagi.
    Non ho la disonestà sufficiente per capire cosa lei voglia insinuare con quel “e tutti sappiamo il perché”, del quale francamente non mi frega proprio nulla. Lei sa se Shalom non abbia già controbattuto e se il commento non è comparso perché bloccato da me in quanto magari offensivo nei suoi conftonti? Lei sa se a Shalom interessa stare a controbattere tuute le sue noiose monomanie?

  26. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Pino,
    direi che il soggetto si destreggia a parlare di niente. E’ l’unico argomento di cui sa tutto. Se fossi in te non lo prenderei sul serio.
    C.G.

  27. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    L’ONU si dice scandalizzato per le armi chimiche usate (da chi?) in Siria.
    E fa bene a scandalizzarsi.
    La mia domanda è: si scandalizzava anche quando Israele le ha usate a Gaza e in Libano contro civili inermi e sopratutto quando gli autoproclamatisi “esportatori di democrazia” d’oltre oceano fecero la loro consueta mattanza con queste maledette porcherie a Falluja in Iraq?

    Fanculo.
    C.G.

  28. controcorrente
    controcorrente says:

    Intanto i miei più sinceri auguri per Leonardo e di conseguenza alla Ormai SUPER-NONNA e un pensiero a Giacomo che tra …beh Lui capirà !

    Sempre poco tempo, per scrivere,anzi pensavo che ,ma invece…non è vero forse Giacomo ?

    Alla SUPER-NONNA : le Storie personali fanno parte della Storia,certo,ma mi raccomando,senza esagerare…sennò va a finire che di faida in faida ect,ect…potremmo scoprire che il mio avo, Homo Habilis, aveva avuto un contrasto con il Tuo, di ciò,se fosse vero, me ne rammarico anticipatamente,senza però serbare rancore!
    Come disse il Poeta se si parla di Storia , ci sono Tempi e Tempi, comprendo e capisco i Tempi del nostro breve soffio di vita sul sasso roteante nell’immensità dell’Universo,ma anche la Storia ha i suoi tempi Scientifici , che sono altra cosa .

    cc

  29. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Pino,

    a colpa di una mia “malformazione genetica” intellettuale di base, cui penso di non poter più rimediare, capisco il senso del tuo Post…, ma ancora mi è difficile digerire che i Religiosi possano governare il Mondo o nazioni,anche se Democraticamente eletti…
    Potrebbe essere pure una critica al Super Sistema Democratico, così come i nostri “cromosomi” lo hanno codificato..ma come sai ,per fortuna della teoria evoluzionistica anche i “loci ” possono cambiare..sennò mica ci saremo Noi a scriverci ..eh,eh

    Auguroni in ritardo per il ferragosto !

    cc

  30. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x CC

    Sono allergico anch’io ai governi teocratici, ma anche ai golpe e agli interventi in casa altrui. Se un popolo non si ribella o si ribella e perde, non credo tocchi a noi intervenire. È dalla guerra di Atene e Sparta che è dimostrata la difficoltà di esportare la democrazia…. Poi arriva un Alessandro e fotte tutti!
    Se pensiamo di dover intervenire dove ci piace, autorizziamo anche gli “altri” a intervenire in casa nostra se vi accadono cose che non piacciono a loro. Pensa se la Germania mandasse l’esercito per Berlusconi! O se l’ Arabia Saudita ci invadesse per spezzare la supremazia vaticana nella politica italiana….
    Un abbraccio.
    pino

  31. Anita
    Anita says:

    X abc

    Oppure facciamo come e’ diventata la regola dei nostri Media, -OMETTERE -, pubblicare solo a partito preso, o le opinioni personali di Tizio, Caio e Sempronio.

    Anita

  32. Rodolfo
    Rodolfo says:

    E forse gli americani hanno fatto male a ficcare il naso sui problemi europei….si sarebbero dovuti limitare perche’ attaccati … a sconfiggere il Giappone …nel qual caso ci sarebbero riusciti anche senza la bomba atomica….
    mentre il fascismo e il nazismo sarebbe dilagato in europa….
    Judenrein….cosi come alcuni vogliono Gerusalemme…
    una pacchia….
    Rodolfo

  33. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Un pò come certi governanti israeliani vorrebbero la Palestina.
    Ripulita da questi quattro agricoltori con il kefiah che da 60 anni non perdono occasione di provare a dare in pasto ai pesci il popolo “eletto”.

    Stubenrein. in gergo fascio-nazista.

    C.G.

  34. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Il post di Rodolfo a commento del 142 di Cerutti Gino è stato da me cancellato perché, tanto per cambiare, attribuisce all’interlocutore intenzioni e sentimenti assolutamente inammissibili.
    pino nicotri

  35. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Bene….caro Nicotri….cancelli pure…
    bando al processo delle intenzioni…e alle insinuazioni…
    =
    giriamo all’ inverso…diciamo cosi che il cuore ed il sentimento di cg non permetterebbe mai la distruzione di Israele e del popolo Israeliano…
    che sarebbe bastato che fosse tornato nei confini del 67 e sarebbe stato piu’ che felice….
    questa la rispota ovvia che mi sarei aspettato da gc…
    ed anche da lei veramente…
    =
    Ma se e’ cosi …come lei sostiene … cito:-
    “Sono allergico anch’io ai governi teocratici, ma anche ai golpe e agli interventi in casa altrui. Se un popolo non si ribella o si ribella e perde, non credo tocchi a noi intervenire”
    =
    Insomma che ce ne dobbiamo altamente fregare se centomila persone sono morte in Siria ed altre centinaia di migliaia si trovano in condizioni disperate in campi profughi…
    ed allora perche’ vi interessa tanto il destino dei cosidetti Palestinesi?….lasciamo che se la sbroglino tra loro….o no ?
    Rodolfo

  36. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Perche’ ….niente ci sarebbe in contrario… e troverebbe unanimi voi tutti ad innegiare… se Americani …Russi e Europei intervenissero con la forza per riportare gli Israeliani nei confini del 67 e ripulire la cisgiordania dai coloni….
    possibilmente rendendo Judenrein Gerusalemme.
    E cosi o no?
    E se no….come la mettiamo?
    Rodolfo

  37. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ricordiamoci nel frattento di Gerusalemme…
    luogo mistico caro a Ebrei…Cattolici e Musulmani…
    con il Muro del Pianto…ed altri importanti luoghi dell’ Ebraismo …Durante l’occupazione Giordana dal 1948 al 1967 molto e’ stato distrutto…di quello che legava gli Ebrei alla citta’…..si sono distrutti i cimiteri usando il materiale per la costruzione di case e scale…le Sinagoghe sono state fatte saltare in aria…e gli Ebrei che erano la maggioranza della popolazione del luogo controllato dalla Giordania cacciati via…questa e’ stata la realta’… son passati ormai diversi decenni … e Gerusalemme ora non solo e’ parte di Israele ma ne e’ la Capitale.. per la prima volta nella storia della citta’ si respira l’ aria della libertà religiosa….
    Rodolfo

  38. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Pino (1439
    Dovevi lasciarlo. Come già riferito non è un soggetto da prendere sul serio.

  39. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    A proposito di Siria.
    Apprendo dal TG che la Siria non ha nessuna obiezione a far entrare esperti ONU per indagare sulle bombe al Sarin e chi le ha buttate uccidendo chissà quante persone tra cui tanti bambini.

    Chissà perchè i governanti del “popolo eletto” si sono invece SEMPRE rifiutati di accettare una qualsiasi commissione internazionale e paritetica per indagare sulle loro mattanze, così come si rifiutano di collocare truppe ONU facenti cuscinetto tra il loro territorio e quello di Palestina.
    Non sarà mica che hanno la coda di paglia, keddiko!.. il codone di paglia?
    Sentiamo cosa ha da dire nel merito Rodolfo. Spero almeno che ometta i suoi piagnistei anche se ho a portata di mano un pacchetto di fazzoletti da naso.
    Non si sa mai.
    C.G

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