Egitto, fine delle illusioni occidentali sulla bontà dei colpi di Stato in casa altrui quando ci fa comodo.
La tragedia egiziana ha posto la parola fine a un’altra illusione dell’Occidente, e dell’Europa in particolare: all’illusione, vale a dire, che i colpi di Stato militari possano arginare man mano e una volta per tutte le spinte popolari extra occidentali che per un motivo o per l’altro non ci piacciono. Quest’illusione si fonda sul fatto che di norma gli ufficiali militari che costituiscono l’ossatura delle forze armate altrui sono stati formati quasi tutti nelle più prestigiose accademie e scuole militari degli Usa e dell’Europa. Quelle italiane, per esempio, hanno contribuito a formare il colonnello Gheddafi e il generale Siad Barre, ex sottotenente dei carabinieri italiani, diventati a suo tempo con i rispettivi colpi di Stato i padroni di lungo corso della Libia il primo e della Somalia il secondo. Finiti entrambi come sono finiti: ucciso dai ribelli il primo, cacciato a furor di popolo il secondo.
In Tunisia il generale Ben Ali, che nel 1987 abbatté con un colpo di Stato morbido il presidente Bourguiba prima di essere cacciato a sua volta con la cosiddetta “primavera araba” nel gennaio 2011, si guadagnò i gradi nella prestigiosa Ecole spéciale militaire de Saint-Cye e nell’Ecole d’application de l’artillerie de Chalons-sur-Marne, per poi perfezionarsi nella Senior Intelligence School e infine nella School for Anti-Aircraft Field Artillery negli Usa. E a metterlo in sella a Tunisi furono i nostri segreti militari, che seppero agire con discrezione: Bourguiba fu deposto per senilità a 84 anni e fatto accudire da una equipe di medici nel suo dorato palazzo di Monastir.
E’ francamente incomprensibile, se non con l’odio verso gli islamici in generale, la simpatia con la quale soprattutto in Italia è stato accolto il colpo di Stato che in Egitto ha portato in galera il presidente Mohamed Morsi. Candidato dei Fratelli Musulmani, Morsi nel giugno dell’anno scorso ha vinto le prime elezioni libere e democratiche egiziane, che hanno posto fine ai quasi 30 anni di potere di Hosmi Mubarak, generale dell’aeronautica diventato presidente. I generali che hanno deposto e arrestato Morsi, primo non militare diventato presidente,li abbiamo applauditi come “salvatori della democrazia”, nonostante siano stati le colonne portanti del potere man mano sempre più duro di Mubarak. Il precedente algerino avrebbe dovuto invece farci riflettere di più, ma si è preferito ignorarlo. Purtroppo i fatti però sono testardi, e continuano a esistere anche se non se ne parla. Com’era prevedibile, in Egitto si sta ripetendo infatti quanto successo in Algeria nel 1992, quando alla vittoria schiacciante del Fronte Islamico di Salvezza Nazionale, che nel primo turno delle libere elezioni aveva riportato nel dicembre 1991 il 60% dei voti, l’esercito applaudito dall’intero Occidente rispose con un golpe. Golpe che se ha rassicurato in particolare la Francia, ha però aperto la strada a una guerra civile particolarmente feroce, che ha mietuto centinaia di migliaia di morti. E che tuttora lascia aperta la porta ad altre possibili convulsioni dagli sbocchi potenzialmente ancora più gravi.
Un tentativo di derubare della vittoria elettorale gli islamici è stato fatto anche in Tunisia dopo la cacciata nel 2011 di Ben Alì, padrone di fatto del Paese per 23 anni di fila. Nonostante la chiara, indiscutibile vittoria del partito islamico Ennahda, l’appoggio soprattutto italiano è andato alle proteste di un partitello dal nome francese di “”Petition populaire”, fondato da un miliardario inglese di origine tunisina diventato famoso per le sue promesse mirabolanti, tra le quali un ponte da Tunisi alla Sicilia. I seguaci del miliardario per un po’ hanno messo a soqquadro la cittadina di Sidi Bouzid, incendiando il tribunale e saccheggiando negozi e uffici. In quasto caso però i militari hanno preferito rimanere al loro posto.
Come è noto, la strategia dei colpi di Stato militari, sempre sanguinosi e sfociati in dittature feroci, a tutto vantaggio dell’Occidente, in particolare della Nato, ha funzionato per decenni in Centro e Sud America, in Indonesia, Congo, Iran, Pakistan, ecc. Ce n’è stata una intera serie perfino nell’europea Grecia e nella vicina Turchia, entrambi Paesi membri della Nato, ed erano golpe foraggiati soprattutto dagli Usa per “difendere il mondo libero”, cioè non comunista. Alla Casa Bianca erano preoccupati per la tenuta del fianco orientale della Nato in zone del pianeta confinanti con l’allora esistente Unione Sovietica, il gigante comunista dal formidabile armamento anche atomico, ma dai piedi d’argilla per mancanza di industria leggera, benessere e libertà politiche. Crollata l’Urss e scomparso “il pericolo comunista”, sono stati velocemente sostituiti con l’Islam e “il pericolo islamico”, così come la “guerra fredda” è stata sostituita con la “guerra mondiale al terrorismo”. Invenzione quest’ultima che ha permesso all’enorme apparato industriale bellico di continuare a prosperare. Il tutto ha permesso anche il riciclaggio del golpismo in chiave “democratica”, ma l’illusione non è durata molto.
Il caso vuole che “i bei tempi” del golpismo filo occidentale facile e vincente sono finiti proprio nella Turchia dove erano iniziati con il golpe di Kemal Ataturk, il padre della moderna Turchia: nata laica nel 1923 e rimasta tale mentre nel resto del mondo musulmano soffiavano il vento islamico prima e quello islamista dopo.
Iniziato il nuovo millennio, in Turchia sono diventati rispettivamente capo dello Stato e primo ministro Abdullah Gül e Tayyip Erdogan, entrambi leader del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP), formazione islamica e conservatrice nata nel 2001. Man mano che i voti dell’AKP crescevano i governi provvedevano a limare il potere dei militari, considerati sin dal varo della costituzione kemalista i guardiani, i custodi e i garanti non solo dell’integrità territoriale, ma anche della laicità dello Stato. I conti con i militari sono stati infine regolati di recente con il processo noto come Ergenekon, concluso con una quindicina di ergastoli comminati ad alti papaveri con le stellette accusati di progettare un golpe. Fra i nomi eccellenti, Ilker Basbug, ex capo di stato maggiore, e Veli Kacuk, ex capo dell’esercito.
Come le atomiche, l’industria automobilistica, quella areonautica, degli armamenti, cinematografica, giornalistico televisiva, ecc., e lo sviluppo economico impetuoso non sono più esclusivo appannaggio europeo e statunitense, così non lo sono più le accademie e le buone scuole militari. La loro influenza nel resto del mondo è molto ridimensionata, se non finita. Lo dimostra clamorosamente la pioggia di ergastoli turchi: nell’ex Terzo Mondo, nei Paesi in via di sviluppo diventati in gran parte anche loro Paesi sviluppati, è finita sia l’epoca dei golpe “anticomunisti” che di quelli “filodemocratici”. Pare sia arrivata l’epoca nella quale fare i conti senza filtri e barriere protettive con le scelte elettorali delle popolazioni, e governi conseguenti, ci piacciano o no.
Triste ironia della sorte, questa nuova tragedia epocale avviene nella stessa città, Il Cairo, dove l’allora neo eletto Obama promise “nuovi rapporti col mondo slamico”: s’è visto… In quanto a chiacchiere anche Obama sta bene. Molto bene. La democrazia in casa altrui ci va bene solo se non intacca i notri privilegi e il nostro predominio.
I militari egiziani – e varie cancellerie europee – pare però non abbiano ancora capito il senso e la prtata del nuovo trauma egiziano. Avanti di questo passo, al Cairo rischiano – e noi rischiamo in Europa – di capirlo in modo ben più traumatico dei loro colleghi di Ankara.
x Rodolfo (49)
La risposta è semplice: intolleranti e fanatici, religiosamente plagiati.
Somigliano molto a diversi intolleranti e fanatici, religiosamente plagiati, che si sono succeduti come Premier alla Knesset.
Se ti serve a capire ti suggerisco un paio di nomi.
I quali in quanto ad assassini, incendi e cannonate contro edifici abitati non erano secondi a nessuno.
C.G.
http://www.amiciziaitalo-palestinese.org/index.php?option=com_content&view=article&id=4395%3Aessere-onesti-a-proposito-della-narrativa-sionista-dominante&catid=23%3Ainterventi&Itemid=43
Essere onesti a proposito della narrativa sionista dominante.
Il sindaco di Nazareth Superiore espone la logica dell’esclusione che definisce l’attuale panorama politico e sociale israeliano.
di Neve Gordon
Il sindaco di Nazareth Illit, Shimon Gapso, è un uomo onesto. Come parte del suo sforzo per la rielezione nella città che si affaccia sull’antica città palestinese di Nazareth, ha lanciato una campagna politica ben orchestrata. Durante la prima fase, che ha avuto inizio ai primi di agosto, ha furtivamente affisso cartelloni pubblicitari che citano politici di sinistra – tra cui Haneen Zoabi del partito politico Balad e Ahmad Tibi delle Lista Araba Unita – Ta’al – che invocano la sua rimozione.
La Zoabi è stata citata aver detto,”Nazareth Illit è stata costruita su terra araba. Lotteremo fino alla fine contro il razzismo di Shimon Gapso. [Espellete] la casa razzista,….arabi a Nazareth Illit”. Il poster di Tibi citava il membro della Knesset affermando: “Shimon Gapso è feccia razzista e un bullo di quartiere che calpesta in modo rozzo i diritti fondamentali dei cittadini arabi di vivere dove vogliono e di acquistare terre che, in ogni caso, erano loro e sono state loro rubate con la forza!”
Ma poiché Gapso è un uomo onesto, pochi giorni dopo la campagna negativa auto-promossa che aveva cominciato, ha ammesso che era in realtà dietro ad essa. Poi, ha appeso i suoi “veri” manifesti elettorali.
Vi si legge, “Nazareth Illit sarà per sempre ebraica: non chiudete più gli occhi…..questo è il momento di difendere la nostra casa”.
Su un altro manifesto si legge: “Non permetterò che il carattere ebraico della città venga modificato. Bloccherò l’istituzione di una scuola araba e costruirò quartieri per residenti ebrei….Nazareth Illit è una città ebraica!”
In una lettera al procuratore generale Yehuda Weinstein, due organizzazioni israeliane, la Tag Meir e la Israel Religious Action Center, hanno condannato la campagna elettorale di Gapso come “Interamente intrisa di incitamenti razzisti”. Scrivendo a nome di entrambe le organizzazioni , l’avvocato difensore della Israel Religious Action Center, Einat Hurvitz, ha riportato che le osservazioni di Gapso sui suoi manifesti elettorali “non fanno parte di una società egualitaria e pluralista, in particolar modo non lo sono se fatte da un funzionario eletto. Sono citazioni assolutamente razziste, giacché tutta la campagna di rielezione di Gapso si basa su di una evidente linea razzista – la prevenzione di pari risorse ai residenti arabi di Nazareth Illit, e un tentativo di scacciare gli arabi dalla città”.
Gapso, naturalmente, non è rimasto in silenzio. In un editoriale incredibilmente schietto, comparso sul sito israeliano news di Haaretz, ha reclamato che molte persone lo avessero definito come razzista: “Talvolta mi chiamano anche nazista, bullo o addirittura Hitler. Basta guardare i commenti sul sito web di Haaretz, [dove] la gente vorrebbe mettermi davanti a un plotone d’esecuzione”, ha scritto, e poi ha chiesto retoricamente ai lettori: “Qual è il mio delitto, quale atto di bullismo ho commesso?”
Lui, naturalmente risponde dappresso: “Ho fatto una dichiarazione chiara e inequivocabile che Nazareth Illit è una città ebraica. Sì – non ho paura di dirlo ad alta voce, di scriverlo e aggiungere la mia firma, o dichiararlo davanti alle telecamere : Nazareth Illit è una città ebraica ed è importante che resti così”.
Dopo questa dichiarazione lapidaria, Gapso espone il suo manifesto: “Se questo fa di me un razzista,” dichiara, “allora sono un orgogliosa propaggine di una gloriosa dinastia di ‘razzisti’ che è iniziata con il “Patto tra le Parti” [che Dio fece con Abramo, raccontato nella Genesi 15:1 – 15] e la promessa esplicitamente razzista: “Per la tua discendenza io do questo paese [Genesi 15:38]”.
Egli fa poi notare che “quando il popolo ebraico era sulla via del ritorno alla propria patria dopo un lungo viaggio dalla schiavitù in Egitto, dove per motivi razzisti erano stati ridotti in schiavitù, il Dio di Israele disse a Mosè come agire per conquistare la terra: deve purificare la terra dei suoi attuali abitanti”.
Spostandosi con un balzo di 3.000 anni, Gapso afferma:
“Il razzista Theodor Herzl scrive ‘Der Judenstaat’ (Lo ‘Stato Ebraico’, non ‘lo stato di tutti i suoi cittadini’). Lord Balfour ha raccomandato l’istituzione di un focolare nazionale per il popolo ebraico. David Ben-Gurion, Chaim Arlosoroff, Moshe Sharett e altri razzisti hanno istituito l’Agenzia Ebraica e le Nazioni Unite, razziste, hanno deciso di costituire uno stato ebraico – in altre parole uno stato per ebrei. Il razzista Ben-Gurion ha annunciato la fondazione di uno Stato ebraico in Terra di Israele, e durante la guerra di indipendenza ha fatto pure in modo di portarvi centinaia di migliaia di ebrei e di cacciare centinaia di migliaia di arabi che vivevano qui – il tutto per consentirgli di istituire il carattere razzista desiderato”.
“Da allora”, conclude il sindaco, “sono stati fondati kibbutzim razzialmente puri senza un singolo membro arabo e un esercito che protegge un determinato ceppo razziale, come hanno fatto i partiti politici che con orgoglio portano nomi razzisti come ‘Habayit Hayehudi’ – ‘la casa ebraica’. Anche il nostro inno nazionale razzista ignora l’esistenza della minoranza araba – in altre parole, la gente che Ben-Gurion non riuscì a espellere nella guerra del 1948.Se non fosse per tale ‘razzismo’ è dubbio che potremmo vivere qui ed è dubbio che potremmo vivere affatto.”
La lucida analisi di Gapso della narrativa sionista dominante la dice lunga sullo stato di Israele nel nuovo millennio. Con orgoglio sciovinista rivela la logica dell’esclusione che definisce il panorama politico e sociale israeliano attuale. La novità non sta tanto in ciò che dice, ma in quanto non ha nessuna vergogna di dirlo. L’unica cosa che si dimentica di menzionare è, tuttavia, che il razzismo non è “naturale”, qualcosa con cui si nasce o del quale si dovrebbe essere orgogliosi, ma piuttosto un tratto che uno acquisisce facendo proprie le terribili bugie che alcuni esseri umani sono meno di completamente umani.
(tradotto da mariano mingarelli)
x Cerruti Gino
Si informi chi in realta’ brucia le chiese copte…. E attacca i cristiani anche in Siria. Altro che la solita propaganda del soliti hashbarista da tre soldi.
Sharom
Facevo soltanto paragoni , suggerendo a Rodolfo che bisognerebbe ramazzare per prima cosa il proprio selciato.
Poi, volendo, scandalizzarsi e fare di riflesso ammenda per le proprie porcate e subito dopo su quelle degli altri.
Tutto qui.
Bruciare chiese o quant’altro è sinonimo di intolleranza, un delitto sotto qualsiasi bandiera venga perpetrato. Detesto il nascondersi dietro il paravento ipocrita e piuttosto vigliacco dei due pesi e due misure da quando ho appreso l’uso della ragione.
Saluti.
C.G.
Che palle ragazzi…
Il furbone Uroburo, per esempio, pensa
bene di godersi la vita altrove.
E cosi’ la maestra Sylvi, dall’ alto della
sua fede di pensionata doviziosa…
Qui le solite scaramucce tra pensionati
di lusso, come li chiamava il mio vecchio
zio arruolato nella regia marina.
Peter
Ciao Peter,
non ho capito cosa intendi per “pensionati di lusso”.
Per quanto mi riguarda posso solo dirti che continuo a lavorare.
N0n come prima ma…poco ci manca!
Tanto è vero che ho dovuto rinunciare (per il momento) a una vacanza in Sicilia per impellenti motivi professionali.
Se continua così temo che, se non mi do una calmata, andrò avanti finchè non tiro le cuoia.
I buoni propositi di delegare ad altri il mio da fare con tutti gli annessi e connessi ci sono tutti, mi manca ancora il “quid” per dire a me stesso.. “basta Cerutti! hai lavorato una vita intera adesso è arrivato il tempo di grattarti la panza.”
Ultimamente me lo sono ripetuto decine di volte, macchè!
Diventerò rincoglionito ( chiedo venia del rincoglionito) come Rodolfo?
màh..
Saluti a te, mia figlia si trova attualmente a Leeds e mi ha detto che piove, piove e piove..
C.G.
xcg e x il gentile shalom…
siete due malefici e testardi per di piu’ fanatici barbagianni….
quello che non volete capire e che israele esiste e deve esistere e che Israele e’ la consequenza di piu’ di 2000 anni di persecuzioni e intolleranza da parte di TUTTI ….Cristiani e Musulmani….
perche’ non parlate di quello che ha dovuto soffrire il popolo ebraico ovunque nel mondo in 2000 anni….non vi interessa e non vi e’ interessato mai…una bazzecola in confronto delle cosidette sofferenze dei palestinesi che vivono e vegetano e si moltiplicano meravigliosamente mentre il popolo ebraico era arrivato sull’ orlo dell’ estinzione….a questo non pensate…vero?
Non pensate che se i palestinesi e gli arabi fossero stati piu’ ragionevoli e non si fossero fatti guidare dall’ odio atavico verso gli ebrei gia’ nel 1948 ci sarebbe potuta essere una soluzione per tutti?
E se questo odio atavico persiste ancora oggi…il popolo Ebraico …date le esperienze di persecuzione e intolleranza del passato…non si deve difendere? Certo che si deve difendere….non solo …li si deve mettere in grado persino di non offendere….perche’ e’ solo quello che vogliono fare e nient’ altro….distruggere israele e con esso l’ Ebreo…
Il palestinese e l’ Arabo deve dimostrare di volere la pace…di non odiare e non insegnare l’ odio e il risentimento verso israele e l’ ebreo ai loro figli nelle scuole… come fate anche voi….riconoscere definitivamente lo Stato Ebraico di Israele…da li non si passa….STOP
In tutti i paesi Musulmani…come d’ altronte in Europa…quando una qualsiasi cosa non andava erano gli ebrei a pagare….i loro quartieri devastati….donne incinte sventrate…bambine stuprate….vecchi sgozzati…e queste son cose vere succedute a Tripoli(Libia)…e da questo si passa direttmente alla domanda del mio 49
=
=
Shalom { 20.08.13 alle 10:22 }
x Cerruti Gino
Si informi chi in realta’ brucia le chiese copte…. E attacca i cristiani anche in Siria. Altro che la solita propaganda del soliti hashbarista da tre soldi.
Shalom….
=
Gentile Shalom
Cosa vuoi insinuare con questo post….quale calunnia vuoi mettere ancora in giro?
Quali sono le altre possibilita’ se non sono i Fratelli Musulmani?
Gli Americani….l’ esercito egiziano…i Copti stessi che si uccidono e si perseguitano e incendiano le loro chiese….o persino l’ Ebreo…o qualcuno sotto isticazione ebraica?
SPIEGATI…non essere sibillino
Vedi quanti opzione ti do? Non basta che scegliere invece di insinuare stupidamente…..
la risposta alla domanda da me posta nel Nr.49…e piu’ semplice di quel che pensi tu e gc insieme… si uccidono i Copti e si incendiano le chiese perche’ in Egitto non ci sono piu’ gli Ebrei…ecco perche’ …..qualcuno si deve peseguitare…qualcuno deve pagare….e se ci fossero stati gli Ebrei lo sarebbero stati naturalmente loro…tempo fa’ vivevano nella terra del Nilo circa 80.000 egiziani di religione Ebraica…egiziani cosi come lo sono i Copti…
gli Ebrei son fuggiti dalle perseguzioni… emigrati negli Stati Uniti,… Europa e Israele….ed e’ inutile dire che non vi e’ e non vi e’ stata un’agenzia delle Nazioni Unite che e’ stata fondata con lo scopo di permettere agli ebrei egiziani fuggiti dall’ egitto e da altri paesi arabi.. di tornare alle loro case …gli Ebrei fuggiti non sono vissuti e non vivono in campi profughi per 60 anni alle spalle della comunita’ internazionale…nessun esperto ha mai elaborato delle leggi per l’ ebreo egiziano e i suoi discendenti …per un presunto ritorno in Egitto o in Libia..
ed i dilettanti antisemiti che fingono di preoccuparsi giorno e notte per i palestinesi hanno poco di preoccuparsi per i Copti in Egitto… come per gli armeni in Turchia,….o i Baha’i in Iran e tutte tutte le altre minoranze … per il cui destino non possono incolpare gli ebrei. Li il pacchetto delle calunnie dei pregiudizi.. e’ silenzioso.
Rodolfo
GC….:Facevo soltanto paragoni , suggerendo a Rodolfo che bisognerebbe ramazzare per prima cosa il proprio selciato.
Poi, volendo, scandalizzarsi e fare di riflesso ammenda per le proprie porcate e subito dopo su quelle degli altri.
Tutto qui.
=
Ecco….bravo …e’ quello che dovresti fare tu principalmente….
non ci si puo’ liberare dai propri misfatti maggiori… incolpando gli
altri di misfatti minori e necessari per sopravvivere….
ma e’ quello che cercate di fare…da sempre.
Rodolfo
x Rodolfo.
È vero o non è vero che quello Stato sia nato attraverso atti terroristici e di pulizia etnica contro una popolazione inerme e residente colà da secoli?
Un imput:
“Non esiste qualcosa come un popolo palestinese. Non è che siamo venuti, li abbiamo buttati fuori e abbiamo preso il loro paese. Essi non esistevano.
(Golda Meir, Primo Ministro di Israele) anno 1956, credo.
Se lo ha asserito Golda Meier, sicuramente sapeva quello che diceva..
Mi sbaglio oppure sono soltanto “calunnie antisemite” secondo la tua minestra riscaldata, trita e ritrita fino a farla diventare indigeribile?
C.G.
P.S.
Guarda coso, che il sottoscritto in vita sua non ha mai fatto del male a una mosca, ergo, ti sollecito ancora una volta a darti una regolata quando starnazzi ignominie che stanno soltanto dentro la tua testa bacata.
Spero di essermi spiegato.
C.G.
x60
Un “coso” sarai tu …e lo dimostri in ogni tuo post ed in ogni tuo pensiero…
nemmeno io ho fatto mai male ad un mosca….
tu mi fraintendi e mi vuoi fraintendere di proposito per non pagare il dazio….
dovesse non essere cosi …leggi meglio e rifletti di piu’….
poi il tuo solito “menar il can per l’ aia” del tuo post Nr. 59 lo conosciamo oramai e non impressiona nessuno …
tanto meno me….
potevi mentre che c’ eri scrivere qualche sciocchezza sul Talmud copiati da siti antisemiti e tradotti da antisemiti incalliti…
il giuoco oramai lo conosco…lo sviare …il non rispondere e lasciare elusi certi argomenti pure…
oramai sei stantio e noioso nel tuo fanatismo cieco.
Rodolfo
Caro cg,
per capirci meglio…io che non ho mai fatto male ad una mosca sono un Italiano in primo luogo…europeo in secondo ….dovessi non essere Ebreo mi vergognerei e parlerei in primo luogo dei misfatti perpretati dagli italiani e dagli europei all’ ebreo ….prima di parlare dei misfatti dell’ ebreo nei confronti
dei palestinesi…ulteriolmente…volendo essere equo parlerei anche degli altri misfatti ben piu’ gravi che esistono nel mondo invece di accanirmi sui presunti misfatti degli israeliani che sono stati in primo luogo una causa voluta di miei antenati…potrei dire persino da mio padre…..e di questo giustamente mi vergognerei….
tu…ti sei mai vergognato? O sei solo alla ricerca di alibi per liberarti da quelle torture che ti rodono l’ animo….
Spero ora di essere stato piu’ chiaro.
Rodolfo
Quali “presunti misfatti” se addirittura un capo di Governo come Golda Meier ammettava i siffatti con la tipica boria e arroganza del più forte (in armi)?
Quali “presunti misfatti” se altri terroristi israeliani poi diventati capi di Governo o cosidetti Padri della Patria asserivano quanto segue:
A) “I palestinesi saranno schiacciati come cavallette…le teste spaccate contro le rocce e i muri”.
(Yitzahak Shamir, Primo Ministro, “New York Times”, 1/4/1988)
B) “Non c’è sionismo, colonizzazione o Stato ebraico senza l’espulsione degli arabi e la confisca delle loro terre”.
(Ariel Sharon, allora ministro degli esteri, “Agence France Press”, 15/11/1998)
C) “Israele ha il diritto di processare gli altri, ma nessuno ha il diritto di mettere sotto processo il popolo ebraico e lo Stato di Israele”.
(Ariel Sharon, allora Primo Ministro, “BBC Online”, 25/3/2001)
D) “Dobbiamo usare il terrore, l’assassinio, l’intimidazione, la confisca delle loro terre, per ripulire la Galilea dalla sua popolazione araba. C’è bisogno di una reazione brutale. Se accusiamo una famiglia, dobbiamo straziarli senza pietà, donne e bambini inclusi. Durante l’operazione non c’è da distinguere tra colpevoli e innocenti”.
(Ben Gurion, Primo Ministro e Padre della Patria, anno 1967)
Me, o meglio: te lo spieghi? Oppure come tua consuetudine, preferisci mettere la testa sotto la sabbia come fanno gli struzzi quando non sai a che santo aggrapparti?
C.G.
Caro cg
procurati una cartina geografica dell’ Africa…(se ne hai di bisogno… e guardati dove si trova l’ Eritrea…che fu anche colonia italiana e dove gli italiani ne combinarono di tutti i colori…
ma non e’ questo il problema….l’ Eritrea si trova la’ dove finisce il Mar Rosso e il golfo di Aden…proprio dirimpetto allo Jemen….
a Sud confina con Djibouti e Etiopia che fu anche una colonia Italiana… a Nord e West confina con il Sudan…
….ed ora immaginati che qualcuno di loro abbia il desiderio di andare in Israele e che pero’ non abbia denaro a sufficenza per acquistare un biglietto d’ aereo…
cosa fa’ dunque …si mette in viaggio a piedi…o in un carro trainato da cavalli o nel migliore dei casi in auto……son ben 2000 Km. attraverso il Sudan e l’ Egitto…se riesce in qualche modo a superare il canale di Suez puo’ cadere nella trappola di un inferno fatto di torture… la dove i beduini li maltrattono e li tormentano..
chissa’ …forse quei beduini hanno avuto una pessima infanzia e si liberano dalle frustazioni tormentando i profughi Eritrei che vogliono una sola cosa..
.certo son partiti non con l’ intento di andare a passeggiare nelle spiaggie di el-Arisch …o a Taba…no.. il loro desiderio e’ arrivare in Israele…
ci si domanda pero’…perche’ Israele……perche’ quei profughi son disposti a rischiare la propria vita…e scappano verso nord…verso Israele…potrebbero meglio trasferirsi in Somalia…Kenia……Uganda ….o nel Sud del Sudan divenuto da poco indipendente… e’ molto piu’ vicino…
ma quei profughi sanno qulcosa di molto importante…
in Israele vivono qualche decina di migliaia di Ebrei Etiopici…
arrivati attraverso la cosidetta “operazione Mosè” che e’ il nome di una operazione segreta dei servizi segreti israeliani che ebbe l ‘ obiettivo di portare in tutta segretezza 8000 ebrei etiopici in Israele…..i cosidetti “Falascia'”…
quelli che arrivano adesso non sono Ebrei…ma a loro culturalmente vicino… parlano la stessa lingua…coltivano le stesse tradizioni…usanze e costumi…
Israele non e’ uno Stato assistenziale come per esempio la Germania…ma in Israele ci sono iniziative civili e associazioni che si prendono cura di loro… …cercano per loro un lavoro ecc.
non e’ per loro certo una pacchia… se trovano lavoro ai primi tempi allora solo qualche lavoro giornaliero o come lavapiatti… abitano in appartamenti dove nessun Israeliano abiterebbe…e certi Israeliani…cosi come d’ altronte in Europa..se ne libererebbero meglio oggi che domani…
ma…c’ e’ un ma…sono sicuri di non correre nessun pericolo di perdere la vita….sempre che non cadano nelle mani dei beduini nel Sinai….allora per loro il viaggio e’ finito li…
Morale della storiella?
Potrebbe disturbare i punti di vista di quelli che parlano di “ghetti” vari…e con sfumature varie…
ma guarda un po’ …lo Stato Ebraico che diventa rifugio di profughi non Ebrei…bisognerebbe mandare un Team per documentare il razzismo degli Israeliani….
Rodolfo
Leggo proprio ora il tuo 63….
non mi preoccupa quel che scrivi …e’ stupido…a volte falso…non attuale e non corrisponde con la situazione odierna…
perderei solo del tempo ad andare dietro a quelle balordaggini
ti comporti come uno struzzo…
divertiti …te lo concedo… se fa si che ti senti un po’ meglio…
son buono…
Rodolfo
caro C.G.
(speriamo che la rete tenga!)
ho fatto leggere a Giacomo il tuo post 56 a Peter…lui non dice parolacce, ma gliele leggevo negli occhi.
Infatti, dato che consuma le sue ferie fra Grado , Pirano e Trieste e nel frattempo deve rispondere a numerose chiamate per lavoro…insomma non è che il suo umore sia dei migliori.
– mi sono veramente rotto i c.- è il suo rosario preferito!
Siamo appostati sul Golfo diTrieste soprattutto perchè siamo in attesa, imminente non si sa quanto, di diventare nonni per la terza volta…ancora un maschio, sig! sig!!!
D’altronde è il nostro modo per donare future braccia ai pensionati italiani; altrimenti chi gliela paga la pensione?
Ho sempre gente su e giù dalla barca, ma troverò il tempo per raccontare di come si può far vomitare in mare un alpinista da Tibet.
Un caro saluto a tutti.
Sylvi
(speriamo che la rete tenga)
=
Bisogna vedere quanto si e’ pesanti….
R
Vacanze….
Parlando di vacanze…. beati chi se le puo’ prendere senza pensieri.
Io/noi, non abbiamo mai avuto questo lusso, le responsabilita’, impegni e affidamenti ci hanno sempre seguito o anche preceduto. (spesso)
Spesso mi chiedevo se ne valeva la pena.
Per viaggiare si deve avere il cuor leggero, mio marito non ne era il tipo…era legato al suo lavoro…anche dopo l’eta’ di 65 anni, anzi era peggio…e’ anche questione di carattere e di saper delegare.
Capisco benissimo Sylvi e suo marito Giacomo.
Anita
L’Italia è un pilastro dell’Europa e quindici serve un’Italia stabile: perché senza un’Italia stabile non ci potrà essere un’Europa stabile.
Martin Schulz presidente Parlamento europeo
XCG
Costa fa tua figlia di bello a Leeds?
Peter
Cosa fa…
Peter
Lavora per Boalingua e organizza viaggi e permanenze di studio per giovani che vogliono imparare altre lingue in diversi Paesi. Visita e cataloga siti, ostelli per la gioventù, famiglie ospitanti cosidette au pair aggiornando condizioni, grado di ospitalità, contatti con scuole che offrono corsi di lingua e quant’altro.
Gira mezzo mondo anche perchè lei di lingue ne parla correttamente 5.
Una bella occupazione, sarebbe piaciuta anche a suo padre, che sarei io.
C.G.
x Rodolfo,
nessuno pretende che devi “preoccuparti” anche perchè preoccuparsi e sopratutto riflettere non è prerogativa degli ottusi.
Se quelle frasi dette a suo tempo da acclarati terroristi diventati poi buoi che trascinavano il carro della nazione (con i disastrosi risultati sotto gli occhi di tutti) siano più o meno antiche, ci può stare.
Ma questo, in sostanza, non cambia una virgola per chi ancora oggi è soggetto alle angherie e al furto sistematico della propria terra.
Infine, detto da te, che ti rifai a storielle bibliche di due millenni fa, mi ci fa un pò ridere. Quel tanto che basta però: anche come comico ti manca la stoffa, il quid.
C.G.
x Sylvi.
Leggevo un saggio sull’andare in pensione. È come una nuova partenza, equivale ad aprire una pagina bianca e iniziare a scriverci sopra. L’inizio di una nuova fase carica di aspettative, che però può anche rivelarsi faticosa sopratutto per le mogli del pensionando.
Dall’inizio degli anni novanta si studia una particolare malattia, che colpisce soprattutto le donne sposate da molti anni: si chiama “Retired Husband Syndrom”, la sindrome da marito in pensione.
Ne facessimo una buona ….se lavori “sei sempre occupato con il tuo lavoro” mentre se smetti “stai sempre dentro casa a rompere”.
Vero Giacomo? Giriamola come vogliamo, resta il destino crudele di noi attempati maschietti…
Un carissimo saluto a voi, bella coppia! E tanti auguri per il prossimo nipotino che sta arrivando. Quando, dopo tre maschietti di fila, mi arrivò la femminuccia, ci detti un taglio.
Nel vero senso della parola.
C.G.
Le solite palle….i soliti studi a tempo perso…
ma io credo che sia solo una questione d’ amore di buon senso e di ragionevolezza.
Se durante il matrimonio si e’ creata una lontananza e l’ amore non c’ e’ piu’…a volte anche il rispetto….lo posso capire…ma quello e’ gia’ di per se un matrimonio…una convivenza fallita….sei o non sei a casa…e non c’ e bisogno di qualcuno che mi parli della sindrome del marito in pensione.
Dunque anche se si va’ in pensione …ci sono mille cose da poter fare…
se ci si ama davvero….se ci si e’ amati davvero…si puo’ andare a far spesa insieme…si puo’ cucinare insieme….sempre con molta calma….il tempo c’e’…si puo’ andare a cinema o a teatro…farsi ogni giorno insieme una bella passeggiata…far parte di un club…andare a trovare amici…figli…parenti..
lavorare insieme per una giusta causa…per esempio dove si distribuiscono alimenti per i poveri… lavorare nell’ orto se si ha….o comprarlo o affittarlo…comprarsi un cagnolino puo’ anche aiutare…se non altro a costringerti tre volte al giorno ad uscire di casa…seguire i fatti del giorno e discuterne…
non sto’ quindi qui ad alencare le mille altre cose che si posono fare insieme….ma come dicevo e’ tutta una questione d’ amore.
Rodolfo
Beh, io non credo che due settimane di “marito sempre fra i piedi” possano farmi venire la sindrome da marito in pensione!
Tanto so benissimo che finite le ferie lui tornerà a scomparire per dieci ore al giorno!
Quanto a farlo partecipare ai lavori “donneschi” in cucina…molto meglio lasciar perdere…uno negato così è difficile trovarlo!
Stia pure lontano da pentole e fornelli!
E’ arrabbiato perchè non può andarsene in barca di là del mar; perchè il nipotino ha il cattivo gusto di nascere in estate, durante le ferie; perchè hanno inventato il telefono che squilla spesso per lavoro! Cose così!
Caro Pino, non ho dimenticato il tuo compleanno; in ritardo, ma auguri tondi tondi, come gli anni, anche da parte di Giacomo.
Anche a te auguro SALUTE e LAVORO …che rafforza la salute!
Eravamo a Pirano a tempo debito, impossibilitati a raggiungerti.
Sylvi
Un conto è “si possono fare” un’altro è, farle.
Tu le fai oppure quei propositi sono aria fritta?
Non ti ci vedo distribuire cibo per i bisognosi, quelli che hai sempre definito lavativi e chissà quant’altro.
Le chiacchiere producono muffa, recita un vecchio detto.
C.G.
Il mio post sopra era per Rodolfo, novello filantropo….
C.G.
xcg77
Le mie non sono chiacchere….e le cose che ho decritto per esempio le faccio e le ho fatte con Anita…
in germania poi guarda caso ho aiutato davvero una associazione tedesca dal nome “Tafel” che si occupa della distribuzione di alimenti ai poveri…quasi tutti pensionati…poi ho fatto parte del “Bikur Cholim”associazione Ebraica…
che si occupa di andare a trovare la gente sola per fargli compagnia ..o andare a visitare i malati negli ospedali…
e se le vuoi sapere ogni volta non andavo mai a mani vuote…se era una donna erano fiori…frutti e un libro…se erano uomini un libro e dei frutti…datteri …fragole qualche noce ecc…
ho fatto delle conoscenze meravigliose ed ho sentito storie emozionanti….
ma che ne sai tu della vita degli altri….
tu non fai questo…tu non fai quello …vattene in Sicilia…
ma si puo’ essere piu’ XXXXXXXXXX di cosi…
per gli X ci puoi mettere quello che vuoi tu…
=
per altro…a Roma ho visto vecchietti per bene rovistare nei resti alla fine di un mercato….quelli son quelli che si devono aiutare…odio quei giovani che si fanno aiutare dallo Stato o stanno per anni sulle spalle dei genitori….che non trovano la forza o eine chance… das eigene Leben zu meistern …di superare le difficolta’ della vita….
Per cui …le mie…ricordati non sono mai chiacchere….ma fanno parte della mia vita…del mio modo di vedere la vita.
Rodolfo
Peccato però che ti affoghi spesso e volentieri, almeno su quello che generalmente scrivi in questo blog, in due centimetri di acqua.
Sai, il contenuto di quei minuscoli bicchierini da liquore dolce.
Lacrima Christi, per capirci.
C.G.
Peccato invece …che non sei mai riuscito a confutare o controbattere quello che scrivo su questo blog …ne tu ne gli altri…
si risponde sviando su citazioni false del Talmud e della Bibbia..o ci si rifa’ a dichiarazioni di politici di mezzo secolo fa’….
o si giudica la mia vita che…. ne tu ne gli altri conoscono,,,
ma non riesci e non si riesce a smontare i miei argomenti…
di questo almeno ne devi prendere atto…
Rodolfo
Veramente le “sinfonie” ti sono state suonate e cantate in tutte le variazioni, anche con i tamburi.
Le cose sono due: o non leggi quello che uno scrive oppure hai grosse difficoltà nel capirlo.
Giudicare la tua vita? Andiamo, Rodolfo, non sparare le tue solite minkiate strappalacrime che da quando sei entrato in questo blog troppo spesso non hai fatto altro che giudicare (e diffamare) chi non la pensa come te, dando loro (compreso il sottoscritto) etichette che stanno soltanto dentro la tua scatola cranica.
Credi a me.
C.G.
Te credo…te credo….e come che nun te credo…
R
caro Uroburo,
oggi ho pranzato in Lega , dove anche voi siete stati, con mio consuocero che ama definirsi ” sessantottino mai pentito” e che a Milano, ai tempi, ha partecipato attivamente a manifestazioni e anche più.
E’ “rosso”, ma così rosso… che voi, al confronto mi apparite “rosati”.
Credo non voti perchè non ci sono per lui partiti abbastanza di sx.
Ora, nei primi anni ’50 a Grado hanno trovato rifugio numerosi esuli istriani e dalmati. perciò è molto facile trovarne qualcuno che ti racconti la sua storia.
Storia che pur diversa nella geografia, è sempre la stessa nella sostanza.
E il nostro nostromo della Lega raccontava oggi la sua storia, quella vissuta da lui, bambino fuggiasco da Parenzo.
Che ovviamente il mio congiunto si rifiutava molto vivacemente di ascoltare, contestando tutto in blocco.
Chissà perchè ho pensato a te!!!
Gli ho detto: tu insegni economia all’Università, non Storia, perciò i miei approfondimenti equivalgono i tuoi e la storia del nostromo è documento orale.
Sarà stata la Malvasia…ma ci eravamo scaldati noi due …mentre il nostromo ci guardava…con commiserazione…credo!
Allora…come avresti fatto tu…ha tirato fuori la Grande Storia…i Sudeti…gli esuli di quelle terre ben più numerosi ecc. ecc….proprio come te!
Per l’ennesima volta ho provato a capire come viaggia la mentalità di uno di sx…con scarsi risultati.
Mi risulta ancora difficile capire perchè …come scrive il Pascoli nella Piccozza
-… piangendo, sì, forse, ma piano:
piangendo quando copriva il turbine
con il suo pianto grande il mio piccolo,
e quando il mio lutto
spariva nell’ombra del Tutto.-
Capisco invece il nostromo che ha avuto l’unica vita che aveva segnata irrimediabilmente dal suo lutto che , caso mai si è sommato a quello del Tutto, ma non annullato.
Comunque ci siamo lasciati, il cuoco subito ci cacciava, senza aver cambiato visione dlle cose! Mah!
cari saluti
Sylvi
Ecco un bell’esempio di criminalità “giusta”. Con la quale siamo sempre e comunque complici.
Former Israeli Governor of Gaza: Killing 500 Palestinians in Gaza will stop the firing of rockets
22 August 2013 10:50
‘Today, I can’t tell the IDF what to do. But I’m sorry – we are not dealing with the Gaza Strip in the right way,’ PundakAn Israeli Major General who was the governor of the Gaza Strip between 1971-1972 recently said that killing 500 Palestinians in Gaza would bring calm. Speaking about the rockets that are fired from Gaza into Israel, the retired officer Yitzhak Pundak suggested that, “For every missile they fire, we [should] reply with 20 artillery shells. If we kill 500, they’ll calm down immediately.”
“Today, I can’t tell the IDF what to do. But I’m sorry – we are not dealing with the Gaza Strip in the right way,” Pundak told Israel’s Channel 2 on Tuesday, during a ceremony in which the 100-year-old officer was raised to the rank of Major General.
“In the 1970s – ’71, ’72 – I was governor of the Gaza Strip. In these two years the Strip calmed down completely. If they played soccer, I kicked the first ball. I presented the prize. They held 12 farewell parties for me.
“Today, they fire missiles and we reply by using the Air Force against the tunnels. I’m sorry… If we [choose to] sit in shelters then we will sit in shelters our whole lives,” said Pundak. He said that for every missile fired from Gaza, Israel should reply with 20 artillery shells, stressing that if the Occupation kills 500 Palestinians in Gaza, then “they will calm down immediately.”
“And believe me, I have a lot of experience with this. I dealt with the Arabs for five years,” he added.
Pundak had told the army Radio several months ago that the Israeli army razed many Arab villages in 1948, but said “My conscience is at ease with that, because if we hadn’t done so, then there would be no state by now. There would be a million more Arabs.”
Yitzhak Pundak was a commander in fighting on the southern front during the War of Independence. In 1953 he was made a commander of the armored corps, and in 1971 he was appointed by then Defense Minister Moshe Dayan as Governor of Gaza, with the rank of Brigadier General. Dayan had promised Pundak in 1954 to promote him to the rank of Major General, but that promotion did not come until almost 60 years later.
– See more at: http://www.middleeastmonitor.com/news/middle-east/7030-former-israeli-governor-of-gaza-killing-500-palestinians-in-gaza-will-stop-the-firing-of-rockets#sthash.9qhqjp9R.dpuf
Come si dice….
a mali estremi …estremi rimedi…
R
Quindi, stando ai tuoi parametri del kazzo e carichi di schizofrenia acuta, se un fottuto si riempie di tritolo e si fa saltare in aria dentro un autobus insieme a gente inerme e indifesa il tutto si potrebbe definire “a mali estremi, estremi rimedi”?
Curati, ma di una robusta cura da cavallo dato che ne hai estremo bisogno!
C.G.
Massi’….e facile si sa’ … parlare quando non si e’ COINVOLTI….
e’ facile essere buonisti e misericordiosi….
quando si parla degli ALTRI…
ma avrei voluto vedere qualcuno nella stessa situazione di emergenza degli Ebrei in quel.. e in tutti i periodi …fino ad oggi…
quelli che si innalzano per difendere chi non e’ difendibile….si sarebbe naturalmente fatto uccidere insieme a tutta la sua famiglia…
di fatto …Israele in quel caso oggi non esisterebbe…
Rodolfo
PS:Ero contento ieri di parlare … leggere e discutere di altre cose….ma inevitabilmente si finisce di parlare sempre delle STESSE COSE….
qualcuno in questo blog ha scritto che la colpa e’ persino mia….
in verita’ non sono MAI stato il primo.
x87
quello e’ terrorismo….fanatismo …
non sono ‘ necessita’ vitali….scaturite da una guerra REGOLARE…
e se e’ guerra non si puo’ essere misericordiosi…
mors tua vita mea….
Rodolfo
Chi perde ha da calar le corna…e’ stato sempre cosi e sempre cosi sara’…non resta che TRATTARE…
la storia si sarebbe potuta svolgere anche in maniera diversa…
gli Ebrei avrebbero potuto anche perdere la guerra…
e sicuramente non avrebbero mai spedito o consentito ai propi figli di farsi saltare in un autobus pieno di gente innocente…
queste sono le differenze….
Rodolfo
Ovviamente quello è terrorismo mentre quell’altro erano opere di bene salesiane….non fa una piega!
Penso, senza la minima possibilità di essere smentito, che di “misericordia” sei tu ad averne impellente bisogno.
A tonnellate.
Comincia a spalare, ci arriverai anche tu. Le vie del Signore come è noto, sono infinite.
C.G.
Finita la seconda guerra mondiale non credo che all’ Italia sarebbe convenuto attuare atti terroristi verso gli americani di stazza in Italia…verso l’ Austria o verso la Francia….no …ha trattato ed ha perso territori…con tutti i profughi che ne son seguiti….. subendo le CONSEQUENZE….lo stesso ragionamento vale per la Germania e il Giappone…
lo stesso ragionamento e’ valido per gli Israeliani….STOP
Rodolfo
x Cerruti Gino
L’imbonitore ha dimenticato l’hotel King David di Gerusalemmet, la banda Stern, il “piano D”, l’uccisione dell’inviato dell’Onu Folke Bernadotte,……, Sansone e Masada, i peruviani di discendenza india e i russi cristiani ortodossi che con la scusa del “ritorno” (!!!) rubano anche loro terra ai palestinesi, che non son “tornati” perché stavano lì da vari millenni. . Masada dà il nome OGGI, e domani, a un sito di mascalzoni arabofobi e guarrafondai che se la spassano in Florida.
Saluti lambrettiani.
pino
P. S. Con questo caldo la cioccolata la devo tenere lontana…. Sob
Pino, il tronfio che si cimenta in paragoni da operetta strampalata , farebbe opera di carità a se stesso, ovvero quella di andare a dare un’occhiata alla cartina geografica della Palestina datata 1956 e quella dei giorni nostri. In rete ci sono decine di illustrazioni, non ha che l’imbarazzo della scelta.
Scommetto un baffo (uno solo, perchè scommetterne due non ne vale davvero la pena) che troverà anche lì il modo di esternare le sue menate
senza capo nè coda.
Almeno venisse pagato, scrivesse almeno imbarazzanti idiozie per la sacra pagnotta, si potrebbe anche capirlo.
màh.
P.S.: un pò di cioccolata te la manderei per posta, ma temo, come già successo tre-quattro volte, che non arrivi a destinazione dato che si deve apporre una cedola che dichiari l’esatto contenuto del pacchetto. Fino in dogana a Chiasso arriva di certo…ma dopo partendo da lì le cosidette “vie del Signore del palato” sono molteplici…
Saluti
C.G.
Che strano…non l’ avevo voluto scrivere…ma me lo immaginavo che qualcuno uscisse con l’ Hotel King David….
R
Non dimentichiamo che l’ attentato fu eseguito da una formazione paramilitare Israeliana ….la quale fu successivamente messa al bando….morirono 91 persone …..tra i quali 17 ebrei civili….
…lo scopo dell’ attacco terroristico era quello di accrescere il costo politico e umano del governo mandatario (Inglese) e influenzare la pubblica opinione cosi da incoraggiarne lo sgombero …
io non mi ricordo fino ad ora che gli arabi abbiano messo al bando qualcosa…anzi…
Rodolfo
Per essere piu’ precisi..(.mi ricordo pero’ di averne gia parlato in questo blog)…Nel 1948… il gruppo fu disciolto e i suoi membri integrati nelle nuove Forze Israeliane di Difesa….
l’ integrazione coincise con l ‘affondamento da parte dell’IDF della nave Altalena… carica di armi e militanti dell’Irgun diretta verso Haifa ed il cui sbarco… fuori dal controllo del governo israeliano… era stato vietato dallo stesso Ben Gurion….
che qualche cosa del genere sia mai successo anche tra le forze arabe non ricordo…
…i leaders dell’ Agenzia Ebraica… dell”Haganah e del’ l’Histadrut… come pure le autorita’ britanniche…condannarono le operazioni dell’Irgun come terroriste e le stigmatizzarono come illegali… visti gli attacchi dei gruppi dell’Irgun contro obiettivi civili…..
nemmeno questo si e’ mai visto tra tutti gli Stati Arabi….compreso le varie etnie dei Palestinesi….che dopo un attentato scendono in piazza innegiando ad Allah …bruciando bandiere in una esplosione di felicita’ incontenibile….
condivisi sempre dai laro governi naturalmente ….
Come dicevo …ci son differenze….
Rodolfo
I piani di Israele per la Cisgiordania lasceranno pochissimo ai Palestinesi
di Noam Chomsky
17 agosto 2013
I colloqui di pace israelo-palestinesi che iniziano a Gerusalemme procedono all’interno di un quadro che merita un’attenta considerazione.
Una congettura prevalente è che ci sono due opzioni: o si raggiungerà un accordo per i due stati o ci sarà uno “spostamento verso un risultato quasi inevitabile dell’unica realtà che resta – uno stato che va ‘dal mare al fiume,’ un risultato che offre “una immediata minaccia esistenziale della dell’identità di stato ebraico e democratico” a causa di quello che viene definito “il problema demografico”, una futura maggioranza palestinese in solo stato.
Questa particolare formulazione è dell’ex capo della Shin Bet israeliana (l’Organizzazione israeliana per la sicurezza), Yuval Diskin, ma le congetture fondamentali sono quasi universali nei commenti e nelle dottrine politiche.
Sono, tuttavia fondamentalmente incompleti. C’è una terza opzione, la più realistica: Israele porterà avanti le politiche attuali con il pieno appoggio economico, militare e diplomatico degli Stati Uniti, cosparsi di qualche mite espressione di disapprovazione.
Le politiche sono molto chiare. Le loro radici risalgono alla guerra del 1967 e sono state perseguite con particolare dedizione fino dagli accordi di Oslo del settembre 1993.
Gli Accordi determinavano che Gaza e la Cisgiordania sono un’entità territoriale indivisibile. Israele e gli Stati Uniti si sono mossi subito per separarle, il che vuol dire che qualsiasi autonomia possano guadagnare i palestinesi in Cisgiordania, non avranno accesso diretto al mondo esterno.
Un secondo passo è stato di portare avanti la creazione di una più grande Gerusalemme ampiamente estesa, incorporandola all’interno di Israele, come sua capitale. Questo è in violazione diretta degli ordini del Consiglio di Sicurezza ed è un secondo colpo per qualsiasi speranza di un’entità palestinese fattibile. Un corridoio a est della nuova Gerusalemme più grande, include la città di coloni i Ma’aleh Adumim, negli anni ’70, ma costruita soprattutto dopo gli Accordi di Oslo, e che praticamente taglia in due la Cisgiordania.
Dei corridoi verso nord che comprendono altre città di coloni, dividono ciò che deve rimanere sotto un certo grado di controllo palestinese — “Bantustan”, come sono stati chiamati da uno dei principali artefici di quella politica, Ariel Sharon, con un riferimento al territorio riservato ai Sudafricani di colore durante l’epoca dell’apartheid.
Nel frattempo Israele, sta incorporando il territorio sul lato israeliano del “muro di separazione” che divide in due parti la Cisgiordania, prendendosi la terra coltivabile e i villaggi palestinesi.
Vi sono compresi i blocchi di insediamenti che “rimarranno parte di Israele in base a qualsiasi possibile futuro accodo di pace,” come dichiarato dal portavoce del governo israeliano, Mark Regev, quando sono state annunciati i negoziati attuali.
La Corte Internazionale di Giustizia ha decretato che tutto questo è illegale. Gli Stati Uniti si sono uniti al mondo nell’accettare quella conclusione nei primi anni dell’occupazione. Quando era presidente Ronald Reagan, però, la posizione si era trasformata in “dannosa per la pace,” e Barack Obama la ha indebolita ulteriormente, dichiarandola “non utile alla pace.”
Israele ha anche sgombrato dai palestinesi la Valle del Giordano e fondando nello stesso tempo insediamenti ebraici, facendo sprofondare i pozzi e altrimenti preparandosi per un’eventuale integrazione della zona all’interno di Israele.
Questo completerà l’isolamento di qualsiasi entità palestinese della Cisgiordania. Nel frattempo enormi progetti di infrastrutture in tutta la Cisgiordania, dai quali sono esclusi i palestinesi, portano avanti l’integrazione con Israele e presumibilmente un’eventuale annessione.
Le aree di cui Israele si sta impadronendo, saranno praticamente libere da arabi. Non ci sarà alcun nuovo “problema demografico”, o una lotta per i diritti civili o contro l’apartheid, contrariamente a ciò che molti fautori dei diritti israeliani prevedono in un solo stato.
Restano aperte delle domande. In particolare, i presidenti statunitensi che hanno preceduto Obama, hanno impedito a Israele di costruire insediamenti sul sito E1 – un’area controversa della Cisgiordania, che Israele spera di sviluppare — che completerebbe la separazione della più grande Gerusalemme dall’area controllata dai palestinesi. Quello che accadrà è incerto.
Quando i negoziati sono iniziati, Israele ha chiarito le sue intenzioni annunciando altre costruzioni a Gerusalemme est e di insediamenti sparsi, estendendo anche allo stesso tempo la sua “lista nazionale di priorità” di insediamenti che ricevono sussidi speciali per incoraggiare le costruzioni e incentivi per i coloni ebrei.
Obama ha chiarito le sue intenzioni, nominando come principale negoziatore Martin Indyk, il cui background è nella lobby israeliana, un intimo del negoziatore e consigliere presidenziale Tennis Ross, il cui principio guida è stato che Israele ha delle “necessità” che semplicemente superano le semplici esigenze palestinesi.
Questi sviluppi portano in primo piano una seconda ipotesi comune: che i palestinesi abbiano ostacolato il processo di pace imponendo delle precondizioni. In realtà gli Stati Uniti e Israele impongono precondizioni fondamentali. Una è che il processo deve essere nelle mani degli Stati Uniti, che sono partecipanti attivi nel conflitto dalla parte di Israele, non “onesti mediatori.” La seconda è che si deve permettere che le attività di Israele per gli insediamenti illegali continuino.
C’è uno schiacciante consenso internazionale in appoggio all’accordo dei due stati sul confine riconosciuto a livello internazionale, forse con “adeguamenti minori e reciproci”, alla linea del cessate-il-fuoco del 1949, secondo la formulazione di politiche statunitensi precedenti. Il consenso comprende gli stati arabi e l’Organizzazione degli Stati Islamici (compreso l’Iran). Era stato bloccato dagli Stati Uniti e da Israele fino dal 1976, quando gli Stati Uniti hanno posto il veto a una risoluzione in questo senso presentata da Egitto, Giordania e Siria.
La serie di rifiuti continua ancora oggi. Il più recente veto di Washington a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza per il territorio palestinese c’è stato nel febbraio 2011; la risoluzione richiedeva l’attuazione di una politica ufficiale degli Stati Uniti – la fine dell’espansione dei territori illegali di Israele. E la serie di rifiuti va molto oltre il Consiglio di Sicurezza.
E’ deviante anche la domanda: l’aggressivo Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu accetterebbe uno “stato palestinese”? Infatti la sua amministrazione è stata la prima a consentire questa possibilità quando è entrata in carica nel 1996, Yitzhak Rabin e Shimon Peres, che hanno rifiutato questo esito. Il collega di Netanyahu, David bar-Illan ha spiegato che alcune zone verrebbero lasciate ai palestinesi, e che se volevano chiamarle “uno stato” Israele non avrebbe fatto obiezioni — oppure potevano chiamarle “pollo fritto.”
La sua risposta riflette l’atteggiamento operativo della coalizione Stati Uniti-Israele per i diritti palestinesi.
Nella regione c’è grande scetticismo sull’attuale ripristino di Washington del “processo di pace”. Non è difficile capire il perché.
Chomsky è Professore Emerito presso il Dipartimento of Linguistica e filosofia al Massachusetts Institute of Technology a Cambridge, Mass. Tra i suoi libri più recenti ci sono: Hegemony or Survival, Failed States, Power Systems, Occupy, and Hopes and Prospects. His web site is http://www.chomsky.inf. [Egemonia o sopravvivenza, Stati falliti, Sistemi di potere, Occupy, Speranze e prospettive].
Il suo sito web è: http://www.chomsky.info
E io voglio anche parlare di vivi e di futuro!
E’ arrivato un futuro che si chiama LEONARDO, pesa 3.250 kg e ci ha fatto diventare tri-nonni.
Alzo il calice per lui e per tutti i bambini, di ogni colore e di ogni territorio geografico.
Mi spiace non poter praticamente condividere il mio brindisi con tutti voi.
Buonanotte
Sylvi
Auguri a te cara Sylvi….
Speriamo pero’ che cresca piu’ Leo che Nardo…
Rodolfo