Economia e finanza: Papa Francesco, pensaci tu! Politiche monetarie troppo accomodanti? Negli Usa spinte al protezionismo.

Mario Lettieri* Paolo Raimondi** * Sottosegretario all’Economia del governo Prodi **Economista

Papa Francesco, pensaci tu!

Mentre il mondo dell’economia si “perde in chiacchiere” sulla necessità di rivedere il sistema della finanza globale, papa Francesco ha ripreso il suo lungo percorso di riflessione per stimolare i dirigenti politici a ”realizzare una riforma finanziaria che sia etica e che produca a sua volta una riforma economica salutare per tutti”.

Giovedì 16 maggio, parlando ad un gruppo di nuovi ambasciatori presso il Vaticano, ha ricordato che “mentre il reddito di una minoranza cresce in maniera esponenziale, quello della maggioranza si indebolisce. Questo squilibrio deriva da ideologie che promuovono l’autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria, negando così il diritto di controllo agli Stati pur incaricati di provvedere al bene comune”.

Papa Bergoglio stigmatizza il consumismo fine a se stesso, il dominio e l’adorazione del denaro, la dittatura dell’economia senza volto né scopo realmente umano. Denuncia “la nuova tirannia invisibile, a volte virtuale, del mercato che impone unilateralmente le sue leggi e le sue regole”. Egli vi contrappone la solidarietà, l’etica, il bene comune, la convivenza e la lotta dei popoli contro la povertà.

Non si tratta di un appello moralista. E’ invece un vero e proprio manifesto che pone al centro della società e dell’economia l’uomo con i suoi valori e i suoi bisogni.

Papa Francesco non è nuovo a questi interventi. Già nel 2002, nel mezzo del crac dell’economia argentina, evidenziato anche dalla inesigibilità dei bond, l’allora cardinale Bergoglio di Buenos Aires denunciava in una intervista al mensile “30Giorni” che “il nuovo imperialismo del denaro toglie di mezzo il lavoro, che è il modo in cui si esprime la dignità dell’uomo e la sua creatività, che è l’immagine della creatività di Dio. L’economia speculativa insegue l’idolo del denaro che si produce da se stesso”. Evidenziava un vero e proprio terrorismo economico-finanziario contro l’Argentina, schiacciata da una “globalizzazione economicistica”.

Erano analisi e denunce che, 6 anni dopo, con l’esplosione della bolla finanziaria del 2008 e con i successivi salvataggi delle banche attraverso la leva del debito pubblico, sono diventati argomenti sulla bocca di tutti.

Papa Francesco allora coglieva, e lo ribadisce anche oggi, le drammatiche conseguenze sociali della disoccupazione e della povertà. Non si fermava nemmeno di fronte ai templi pagani  delle istituzioni economiche internazionali come il Fmi che, con arroganza, “indicano sempre ai governi le loro rigide direttive, parlano sempre di etica, di trasparenza, ma mi appaiono come eticisti senza bontà”.

Nel 2005 nel suo prologo al libro “Una apuesta por l’América Latina” di Guzman Carriquiry, attuale Segretario della Pontificia Commissione per l’America Latina, papa Francesco affrontava con grande forza la sfida della integrazione e dell’unione Sud americana affinché il continente Latinoamericano potesse diventare vero protagonista nelle grandi battaglie per la costruzione di un nuovo ordine mondiale.

Già parlava quindi della necessità di formulare nuovi paradigmi di sviluppo basati su una crescita economica autosostenibile, significativa e persistente, sul superamento della povertà e su una maggiore equità. Non si trattava, e non si tratta, di una politica meramente economicistica ma di una prospettiva derivante dall’”originalità storica e culturale che chiamiamo America Latina”.

In breve l’attuale papa proponeva una “terza via”, quella ispirata dall’urgenza di realizzare il bene comune, in alternativa alla dicotomia della globalizzazione totalitaria postmoderna con i suoi sotto prodotti culturali decadenti dell’individualismo e dell’edonismo consumistico da una parte e del “progressismo adolescenziale” sganciato dalle radici popolari dall’altra.

In un certo senso tale visione anticipava la nuova alleanza dei paesi emergenti. Infatti l’integrazione continentale diventa centrale e realizzabile solo attraverso l’istruzione e lo sviluppo delle grandi infrastrutture.

Noi riteniamo che anche l’Europa dovrebbe recepire lo spirito di fondo di questa visione culturale e morale per realizzare il suo processo di unità superando le persistenti divisioni e i vecchi egoismi accentuati dalla recessione economica.

“Questa è l’ora degli educatori e dei costruttori”, diceva e lo ripete con solennità papa Bergoglio.

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Bri: presto un’inversione nelle politiche monetarie troppo accomodanti.

La Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea annuncia che a breve potrebbe esserci un virata nelle politiche monetarie delle banche centrali. Si porrebbe fine ai tassi di interesse vicini allo zero.

A Londra recentemente, il direttore generale della Bri, Jaime Caruana, ha affermato che, sebbene siano trascorsi cinque anni dallo scoppio della crisi, la ripresa non c’è ancora e l’attività economica complessivamente è ancora inferiore rispetto al livello pre crisi.

In questo periodo le banche centrali dei paesi del G20 hanno abbandonato il fondamentale criterio del controllo dei prezzi instaurato dopo le ondate inflative degli anni settanta.

Esse invece hanno adottato politiche non convenzionali ma “accomodanti” con la immissione di una quantità impressionante di nuova liquidità. Il direttore Caruana, sa che ciò “ha impedito che il sistema finanziario implodesse trascinando con sé anche l’economia reale”, ma ciò ha anche “ridotto grandemente la percezione del rischio finanziario”.

Dal 2007 ad oggi il debito totale, pubblico e privato, del settore non finanziario dei Paesi del G20 è aumentato di oltre 30 trilioni di dollari! Questo dato contraddice in modo eclatante i tanti impegni e le tante promesse di ridurre (deleveraging) il livello del debito.

Inoltre nello stesso periodo le attività e i bilanci delle banche centrali del G20 sono aumentati di ben 10 trilioni di dollari! Esse hanno comprato obbligazioni e una montagna di derivati e di altri titoli tossici! Lo hanno fatto, secondo noi irresponsabilmente, stampando moneta.

Il direttore della Bri fa notare giustamente che questa liquidità finora si è riversata sulle Borse  facendo levitare i listini a volte fino ai massimi livelli come a Wall Street e alla City. Non si può escludere però che in seguito essa possa determinare un aumento dei prezzi dei beni, dei servizi e delle stesse derrate alimentari a livello mondiale.

Purtroppo di fronte a tale rischio c’è ancora chi rivendica un “più forte attivismo nella politica monetaria” con un’ulteriore riduzione dei tassi nonché una maggiore infusione di liquidità, come da tempo fa la Fed di Bernanke.

Una tale scelta è ritenuta “ingiustificata” da Caruana che afferma: “Se la medicina non da l’effetto desiderato, non è necessariamente perché il dosaggio è stato troppo basso. Forse l’intero trattamento e il ruolo della medicina in esso dovrebbero essere riconsiderati. Forse c’è bisogno di qualche altra cosa.”

Del resto la politica di stimolo monetario ha spinto tutti, dalle istituzioni finanziarie ai governi, a continuare con il “business as usual”. E’ oggettivamente aumentato il rischio di inflazione. Sono accresciuti i flussi monetari verso i paesi emergenti creando gravi squilibri interni a causa del forte aumento del credito non produttivo e anche dell’inflazione. Si sono ridotti in modo non giustificato i rendimenti dei titoli dei Paesi cosiddetti avanzati spingendo di conseguenza molti operatori finanziari a cercare profitti in settori ad alto rischio. La stessa credibilità delle banche centrali sarebbe messa in gioco.

Perciò Caruana sostiene che “le politiche monetarie accomodanti non sono efficaci quando bisogna riparare i bilanci del settore privato. Quando il problema è il debito troppo alto e gli attori economici sono in ritirata non è realistico pensare che la politica monetaria possa generare una forte crescita attraverso l’abbassamento dei tassi di interesse”.

In sintesi la Bri prospetta una inevitabile inversione di rotta nella politica monetaria che, dopo gli eccessi menzionati, potrebbe non essere indolore. Si ricordi che una gran parte dei titoli di debito sono stati emessi a bassi tassi di interesse. Se questi dovessero crescere e le banche centrali riducessero i loro consistenti acquisti di titoli, i mercati finanziari potrebbero entrare nuovamente in fibrillazione.

Purtroppo il direttore della Bri fornisce una disanima precisa del malessere finanziario, economico e monetario del sistema ma non propone alcuna riforma dello stesso.

Noi non ci stancheremo mai di ripetere che i governi rappresentati nel G20 devono adottare regole stringenti e condivise per il settore finanziario nonché sottoscrivere nuovi accordi che riequilibrino le politiche di sviluppo mondiale e rivedano anche le attuali norme dell’Organizzazione Mondiale del Commercio.

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Pericolose spinte protezionistiche negli Usa

A margine dell’Astana Economic Forum tenutosi alla fine di maggio nella capitale del Kazakhstan, l’economista e premio Nobel Robert Mundell ha auspicato che gli Stati Uniti introducano misure protezionistiche a sostegno delle proprie manifatture e dei propri prodotti. Secondo noi sarebbe un errore.

Mundell è noto per essere stato uno dei fautori della reaganomics, nota per i tagli di bilancio e le riduzione delle tasse. E’ uno dei preminenti paladini del “free trade”, cioè delle politiche di liberalizzazione commerciale. In verità più recentemente è diventato anche il “padre spirituale” dell’euro.

Il professore canadese riconosce che le politiche di stimolo non sono in grado di rimettere in funzione il motore della ripresa economica americana. Ciò è dovuto in particolare alla politica di “outsourcing”, che ha portato le imprese americane a cercare lavoro a basso costo fuori dai confini degli Usa, in particolare nel Messico, e in molti paesi asiatici, a cominciare dalla Cina. Naturalmente con la conseguente bassa professionalità.

Tale politica ha indebolito la struttura portante di molti settori come quello aeronautico assai rilevante. Tanto che la Boeing, per esempio, avendo assegnato importanti commesse nel campo elettronico ad altre imprese internazionali, si trova spesso in difficoltà ad affrontare le emergenze relative al surriscaldamento delle batterie in quanto i propri ingegneri non sono utilizzati in questo comparto.

Mundell sostiene che gli Usa sono come una “donna nuda” rispetto al resto del mondo che opera attraverso coperture protezionistiche. Auspica quindi delle contromisure, soprattutto nei confronti della Cina, del Giappone e della Germania. Non propone delle vere e proprie tariffe doganali, in quanto ciò porterebbe ad uno scontro aperto. Suggerisce interventi più soft ma non meno efficaci, quali il Buy American, in particolare per le commesse statali.

A nostro avviso si tratta di segnali molto pericolosi che rivelano la mancanza di una visione strategica e aggravano i rischi di una competizione senza regole.

In pratica si vorrebbe puntare il dito contro gli altri, mentre si tende a negare che l’immissione di 100 miliardi di dollari al mese nel sistema economico americano è diventata di fatto la più grande misura protezionistica. In questo modo gli Usa mantengono artificialmente alti i consumi e le produzioni interne e al contempo pagano parte delle importazioni con risorse create dal nulla. Inoltre, la gran parte dell’enorme budget militare e di altri settori strategici è strettamente orientata verso i prodotti interni. Solo una parte viene “pilotata” verso Paesi dell’alleanza militare per ragioni geopolitiche.

Anche il recente aumento della produzione di gas ottenuto attraverso i nuovi metodi del fracking (la fratturazione idraulica di scisti bituminosi) non è stato orientato dal governo verso l’export, pur avendo i produttori la possibilità di ottenere alti profitti vendendo il gas in Europa dove il prezzo è di un 1/3 superiore.

In verità gli Usa non sono nuovi a risposte protezionistiche in situazioni di crisi. Nel 1930 la legge Hawley-Smoot cercò di rispondere alla crisi del ’29 con alti dazi su 20.000 prodotti di importazione che invece di rilanciare la produzione interna esacerbarono gli effetti della Grande Depressione a livello mondiale.

Per i Paesi emergenti, invece, certe misure protezionistiche trovano una giustificazione perchè altrimenti non riuscirebbero in tempi brevi a realizzare un programma di industrializzazione se schiacciati dalla concorrenza in grado di imporre qualità e prezzo.

Dopo essere stati i primi responsabili della crisi finanziaria globale, gli Stati Uniti non possono pretendere di spostare il peso della crisi e dei loro tentativi di ripresa sui Paesi più poveri e su quelli emergenti.

E’ evidente che gli effetti della crisi sono globali e che le scelte e le regole per fronteggiarli devono essere globali. Dopo il 2007 il crollo delle produzioni e del commercio, in particolare nel mondo Occidentale, è stato attutito dalla crescita rilevante delle economie del Brics e di altri Paesi emergenti. Recentemente però anche l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) ha dovuto rivedere molto al ribasso le aspettative per il 2013 del commercio mondiale.

Tra le riforme da affrontare vi è certamente quella del WTO. La cosa più deleteria sarebbe una competizione commerciale dura e senza esclusione di colpi che porterebbe il mondo in una spirale di guerre protezionistiche e monetarie.


64 commenti
Commenti più recenti »
  1. Anita
    Anita says:

    E bravo Pino, ancora una volta ho scritto un commento ed il forum era chiuso.

    Era circa gli ultimi posts dell’articolo precedente….

    HO WELL….your loss.

    Anita

  2. rodolfo
    rodolfo says:

    Nicotri riferisce di papa Francesco che ha ripreso il suo lungo percorso di riflessione per stimolare i dirigenti politici a ”realizzare una riforma finanziaria che sia etica e che produca a sua volta una riforma economica salutare per tutti”.

    Me cojoni…forte sto Papa..io un’ idea ce l’ avrei…
    cos’ e’ dunque quello che sta’ portando il mondo alla rovina? Il denaro…il costo del denaro e tutte le altre azioni truffaldine che si fanno attorno al denaro…per cui c’ e’ troppa gente che senza un vera prestazione di lavoro vive e vegeta alle spalle di chi effettivamente ha messo e mette a disposizione della societa’ il suo ingegno e la sua forza muscolare .
    Quale potrebbe essere allora la soluzione?
    Eliminare il denaro e di consequenza le banche e tutte le societa’ finanziarie.
    Il neonato alla sua nascita….oltre che essere circonciso all’ ottavo giorno verra’ premunito di una scheda…di un chip che gli verra’ implantato in una parte del corpo da stabilire.. esso calcolera’ da quel momento l’ evoluzione e trasformera’ la relativa intelligenza…il progresso..piu’ tardi lo studio e il lavoro svolto in un punteggio ….che potra’ essere visualizzato in ogni momento dallo stesso individuo ….una parte fissa del punteggio non potra’ mai essere usato….si accumulera’ e potra’ essere messo a disposizione solo dopo i 70 anni e che non sarebbe altro che la pensione…mentre un’ altra parte verra’ detratta automaticamente e quelle sarebbero le tasse… un’ altra parte verra’ detratta automaticamente e quei punti serviranno per le spese sanitarie.
    Ancora un’ altra parte verra’ detratta per quelli che non riusciranno mai ad accumulare punti.Per i poveri insomma.
    Tutto il resto rimane a disposizione dell’ individuo che avra’ facolta’ di utilizzare i suoi punti o di risparmiarli.
    Al Lidl per esempio non ci sara’ una cassiera ma all’ uscita solo un meccanismo che calcolera’ la spesa fatta in punti e che verra’ detratto nel chip incorporato.
    Le auto saranno li a disposizione con le chiavi…e il motore andra’ in funzione solo se nel chip ci saranno abbastanza punti per potersela permettere. E cosi per tutte le altre cose….lavatrici ..televisioni …crociere ..panfini e semplici barche….chi non sara’ capace tramite il suo ingegno e il suo lavoro di accumunare punti…beh di quelli che se ne fara’.?.
    Bisognerebbe pensarci su’ …non so …li si potrebbe spedire su un’ altro pianeta dove magari ci sono le banche….
    no …gente come Sylvi protesterebbe …no…si potrebbe inventare una banca dei punti…chi non ha abbastanza punti per comprarsi il pane e 100 gr. di mortadella o di pagare l’ affitto passa da li e con un semplice movimento
    trasferire punti nel proprio chip…che saranno naturalmente solo quelli necessari per comprarsi il pane la mortadella e pagare l’ affitto.
    Sarebbe non male…nel trasferimento dei punti per questa gente una leggera scossa elettrica che aumentera’ di volta in volta…fino a diventare mortale…. quanto ce vo’…ce vo’.
    Le nazioni stesse accumulerebbero secondo la loro complessiva produzione punti…ed il commercio tra nazioni potrebbe avvenire attraverso gli stessi punti e lo scambio di merci….non so’…spediamo arance e limoni alla Germania e la Germania spedisce a noi wuerstel per lo stesso valore…
    anche se io preferirei un bell’ arancio al posto del wuestel..
    ma mica siamo tutti uguali e in sicilia mica possono mangiare sempre arance… ogni tanto un bel wuerstel ci vuole pure.
    Insomma quest’ idea nell’ insieme potrebbe funzionare.
    Si aspettano naturalmente ….nuove idee….innovative…sociali…caritatevoli..clementi..e anche dementi..non si sa’ mai…tutto e’ possibile.
    Rodolfo

  3. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “cos’ e’ dunque quello che sta’ portando il mondo alla rovina? Il denaro…il costo del denaro e tutte le altre azioni truffaldine che si fanno attorno al denaro…per cui c’ e’ troppa gente che senza un vera prestazione di lavoro vive e vegeta alle spalle di chi effettivamente ha messo e mette a disposizione della societa’ il suo ingegno e la sua forza muscolare “.

    Appunto, lo dico da sempre: CAPITOLISMO, di rapina.
    Poi facciamo tanto gli schizzinosi se le genti del sud del pianeta spingono in massa verso il nord.
    È stata sviluppata scientificamente una “Ellbogengesellschaft”, una società fatta di gomitate verso i più deboli e adesso ci scandalizziamo?
    De chè?

    C.G.

  4. rodolfo
    rodolfo says:

    xcg
    Me cojoni…ed e’ li che ti volevo…
    credi che in assenza di banche e di speculatori le cose andrebbero meglio….seh …spera…certo si elimenerebbe una delle cause di ingiustizia sociale ma …
    anche nel caso di una societa’ come l’ ho descritta io il capitalismo sarebbe inevitabile…perche’ i piu’ bravi i piu’ ingegnosi accumulerebbero tanti di quei punti da permettersi tutto quello che vogliono.. mentre un’ altra parte del popolo rimarrebbe a meta’ strada..e .un’ altra nella merda..
    quella sarebbe una societa’ che premierebbe la prestazione individuale…cioe’ una societa’ piu’ o meno come quella attuale…non c’ e’ scampo ne’ via di uscita…il mondo e’ stato sempre cosi e cosi sempre sara’…il fallimento del comunismo in Russia e in Cina ne e’ la dimostrazione…

    si puo’ creare certamente una societa’ piu’ giusta …ma le diverse classi della societa’ sono a mio avviso inevitabili…
    vedi germania e svezia ed anche la francia dove nessuno si uccide o ruba per non poter pagare la pigione o dar da mangiare ai propri figli come in italia …ma c’ e’ inevitabilmente chi si puo’ comprare un’ auto di media cilindrata..chi una Ferrari e chi non riesce a comprarsi nemmeno una bicicletta. Il mondo e’ stato sempre cosi e cosi sempre sara’.
    Rodolfo

  5. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Una società a punti?
    Mi ricorda mia madre; mi comprò il primo orologio con i punti che c’erano dentro i fustini di detersivo.

    C.G.

    P.S. ci sono banche etiche (in una di queste ho, da almeno 30 anni, il mio contocorrente) che fanno capitalismo sostenibile. Altre, invece, dove sguazzano i pescecani affamati di capitolismo.
    Capisci la differenza invece di postare pipponi senza capo nè coda?

    C.G.

  6. rodolfo
    rodolfo says:

    Tu caro cg(5) del mio rimuginare non capirai mai niente …a volte penso che facciamo parte di due pianeti diversi….o scorri i miei post e immagazzini solo quello che fa’ a te comodo e a tutto il resto non spendi nemmeno un attimo di riflessione.
    Mi sembra di aver fatto capire chiaramente di essere contro quelli che mangiano a sbafo …di qualsiasi categoria essi siano.
    Per me esiste solo quello che tu sei…quello che riesci a produrre per la societa’…stop…
    Moltissimo….ricevi tanto
    Molto ricevi un po’ di meno
    Poco ricevi poco
    Niente ricevi ‘ncazzo e ti devi accontentare di quello che passa il convento…stop.
    Lo Stato tedesco ha fatto con il cittadino un piano di mutuo soccorso …tu sei libero di produrre secondo le tue capacita’ e secondo le tue capacita’ sarai ricompensato…
    se non sei capace di produrre perche’ sei un fannullone io faro’ di tutto per farti cambiare idea…se tu non produci perche’ non sai fare un cazzo io ti daro’ la possibilita’ di imparare a far qualcosa….e poi ti offriro’ anche un lavoro….se tu non produci perche’ sei impossibilitato a farlo…per via di difetti fisici o mentali io daro’ a te la possibilita’ di vivere pagando tutte le tue spese…dalla pigione al riscaldamento…dagli alimenti alle prestazioni sanitarie. Mi sembra onesto.
    Tutto questo in Italia non esiste ….
    Dunque sarai ricompensato secondo le tue capacita’….questo e’ fondamentale…e il cittadino tedesco e’ cosciente di questo patto e ne segue le condizioni.

    Il problema che sorge in Italia….oltre allo Stato sociale inesistente… e’ che la gente non ha voglia di fare un cazzo…e il lavoro deve essere cosi come lo desiderano loro…cioe’ non produrre o produrre poco ed essere pagato bene….ma questo non puo’ funzionare …ed a differenza del tedesco che ha capito l’ antifona …l’ italiano se vede passare una Ferrari o vede qualcuno che se la passa molto bene o persino qualcuno che e’ felice… scatta in lui qualcosa di particolare …e questa e’ l’ invidia…ed e’ l’ invidia
    e l’ amarezza che distrugge la societa’. Se non capiamo la massima del”a ciascuno il suo” del sapersi accontentare quando non si hanno le capacita’ e capire ed accettare che se c’ e’ qualcuno di noi che e’ felice o ha attraverso il suo fare raggiunto la ricchezza che quello va’ in suo onore…che bisogna provare persino ammirazione per chi e’ piu’ capace e intelligente di noi e di accettarre di consequenza i fatti.
    Detto questo …se si ha un briciolo di amor proprio ci si dovrebbe dare da fare …anche andando a raccogliere pomodori o fare il lavapiatti.
    Questa io la chiamo onesta’.
    La maggior parte delle difficolta’ del popolo Italiano non derivano solo dale banche che speculano…quelle ci sono anche in germania… ma derivano anche da uno Stato di merda ….da una scuola inutile..e dal lassismo della gente….
    Rodolfo

  7. rodolfo
    rodolfo says:

    Tra l’ altro le raccomandazioni di Papa Francesco vanno bene per nazioni come l’ Italia …non certamente come la germania …la svezia…la francia e toh ,,,non per farti uno sgarbo… ma certamente anche come israele…dove non si vedono vecchietti alla fine del mercato andare a cercare nei cassonetti qualche foglia di lattuga o qualche mela marcia a meta’.
    Rodolfo

  8. rodolfo
    rodolfo says:

    ULTIME NOTIZIE Repubblica
    Disoccupato riceve sfratto
    si butta dalla finestra e muore
    Savona, l’uomo aveva 32 anni e viveva in casa con la mamma pensionata e con il fratello invalido. Doveva lasciare la sua abitazione dopodomani.


    Questa e’ una delle situazioni tipiche in cui uno Stato che tal si vuol chiamare e’ chiamato ad internevenire in modo deciso .
    Se quell povero ragazzo fosse vissuto in un paese quale la Germania e in genere tutti i paesi del nord Europa…non sarebbe stato costretto per la disperazione ad uccidersi.
    Quel che fa’ male e rabbia e’ il fatto che l’ italia si ritiene un paese civile e.. da sempre …per quanto mi possa ricordare la settima potenza economica nel mondo.
    Rodolfo

  9. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Sì é vero, leggere i tuoi pistolotti stanca.
    Chiediti piuttosto perchè il 20% della popolazione mondiale si pappa tutto quello che c’è da pappare, mentre il rimanente 80%
    se non muore di fame poco ci manca.
    Poca voglia di lavorare?

    P.S.: se in Israele non ci sono vecchietti che al mercato racimolano qualche resto, domandati anche se questo non vada ricercato nel fatto che con la loro politica arrogante, di rapina, supponente e razzista, preferiscono che lo facciano i palestinesi.

    P.S. 2) Se fossi in te non glorificherei tanto la Germania, di problemi (e non quisquilie) ne hanno anche loro se ti informassi meglio. Ci vivi , quindi dovresti saperlo.

    C.G.

  10. rodolfo
    rodolfo says:

    Rapina?
    ricordati che li’ mangiano sopratutto grazie a israele…mentre i loro capoccioni corrotti si arricchiscono sulle spalle del proprio popolo…
    di quali problemi parli in germania…niente che non si possa risolvere …a discapito dei problemi che anche il nuovo governo ha promesso di risolvere…tra i quali il lavoro….ma che al 100%non sara’ in grado di risolvere….le consequenze si vedranno a breve termine e sara’ chaos…
    in Germania si vede solo benessere….a nessuno manca niente e se vuoi impiantare una attivita’ nell’ arco di solo pochi giorni ci riesci…mentre in italia la gente si da fuoco e si getta dai balconi.
    Non so di quale 80% della popolazione mondiale parli…
    cerca di essere piu’ chiaro …ed evita di spararle grosse…
    Rodolfo

  11. rodolfo
    rodolfo says:

    xcg
    come vedi dall’ estremo sud al nord vince la sinistra….
    gli elettori hanno capito che Grillo e’ un bluff…
    e’ il segnale che la gente vuole cambiare e sopratutto che la gente e’ stanca ….sfiduciata e si aspetta finalmente qualcosa.
    Secondo il mio parere stiamo vivendo il principio della piu’ grande tragedia dal dopoguerra…
    quella tragedia si concretizzera’ e si trasformera’ in chaos
    se le aspettative della gente nei prossimi mesi non verra’ esaudita…
    il problema purtroppo e’ piu’ grave di quanto si possa immaginare….anche il PD dovra’ capitolare….cerchera’ di fare qualcosa ma e’ come Don Chisciotte…
    non si possono anche volendo creare cosi tanti posti di lavoro che non esistono….per gente che non sa’ fare nulla di concreto….mentre le fabbriche continuano a smantellare e a trasferirsi verso altri lidi….e non un cane e’ disponibile a investire in italia. Oramai son tutti ciechi…non vedono la realta’ delle cose….mentre la gente ancora e’ in grado di sperare. Per me ci sara’ un brutto risveglio…ed in questo senso Grillo riuscira’ ad avere ragione…ma non perche’ e’ Grillo….qualsiasi persona ragionevole puo’ immaginarsi
    la rovina che si abbattera sul paese a breve termine…e non basteranno piu’ le parole.
    Rodolfo

  12. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “ricordati che li’ mangiano sopratutto grazie a israele”…

    scrive il Giocondo.
    Che dire..inutile perdere tempo con siffatti tromboni.

    C.G.

  13. rodolfo
    rodolfo says:

    Negli ultimi tempi la moda dei pacifinti come te …ha preso piede anche in Germania grazie ai Verdi ed a una certa signora Roth che vuole il boicottaggio dei prodotti israeliani provenienti dalle colonie…. e credono cosi facendo di contribuire alla lotta palestinese contro quella che viene definita “occupazione”….. peccato che non sia proprio cosi e che i primi ad essere danneggiati siano proprio i palestinesi.
    Yehuda Cohen per esempio da mesi cerca di far capire ai “boicottatori” che danneggiare la sua azienda
    significherebbe prima di tutto danneggiare gli oltre 40 lavoratori palestinesi che vi sono impiegati i quali percepiscono uno stipendio equiparato a quelli israeliani e tre volte superiore al miglior stipendio che percepirebbero nei territori controllati dall’ANP… ed i primi ad essere preoccupati di questo boicottaggio sono i proprio i lavoratori palestinesi …perche’ sanno benissimo che se la loro azienda dovesse chiudere resterebbero senza lavoro e che mai in Cisgiordania percepirebbero uno stipendio come quello che percepiscono….con assistenza sanitaria contributi per la vecchiaia e disoccupazione. …
    devi sapere oltre cio’ che il numero dei palestinesi che lavorano nelle aziende israeliane boicottate e’ impressionante…piu’ di 15.000…in caso di crisi o di calo di lavoro i primi ad essere licenziati sarebbero i palestinesi e non certo gli israeliani cosi che alla fine i veri danneggiati da questo boicottaggio sarebbero proprio loro…
    un lavoratore palestinese Akram Hassan dichiara apertamente che “si l’ideologia e’ una buona cosa… ma che non sfama le famiglie dei lavoratori palestinesi… e che chi ha organizzato il boicottaggio al calduccio della sua abitazione occidentale non ha capito quanto danno stia facendo a noi palestinesi”….secondo la Banca Mondiale il prodotto interno lordo della Palestina (intesa come Cisgiordania ed esclusa Gaza) negli ultimi anni e’ cresciuto in maniera impressionante …da 2,5 miliardi agli attuali 4,9 miliardi e questo grazie anche agli stipendi dei lavoratori palestinesi impiegati in aziende israeliane che con una maggiore disponibilita’ di denaro movimentano tutta l’ economia locale…. togliere improvvisamente questo enorme flusso di denaro significherebbe il tracollo economico della palestina…. e qualcuno lo dovrebbe spiegare a coloro che boicottano i prodotti israeliani provenienti da quelli che loro definiscono “territori occupati”….cosicche’ pare che ai pacifinti non interessi niente delle condizioni dei palestinesi …ma interessi solo danneggiare israele…
    Nun …fino ad ora ho parlato dei lavoratori palestinesi nei territori occupati….non parliamo delle migliaia di palestinesi frontalieri…che ogni giorno passano la frontiera e vanno a lavorare in israele….e tu vuoi mettere in dubbio che i palestinesi non mangiano e non sostengono le loro famiglie e di riflesso anche tutta l’ economia palestinese grazie agli israeliani…dunque chi e’ il giocondo…il trombone…che senza alcun argomento…senza alcun dato di fatto e con solo poche parole vuole sostenere il contrario?
    Io o tu?
    Se proprio non sei del parere che i palestinesi e l’ economia palestinese va avanti solo grazie agli israeliani lo devi anche comprovare con dei fatti…con dei dati chiari.
    Rodolfo

  14. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Conosco il codice barra dei prodotti food israeliani e me ne guardo bene e sto attento a non acquistarli. Potrei pubblicarlo ma non lo faccio, perchè ognuno è responsabile di ciò che acquista.
    Mentre invece quelli (pochi da queste parti a dire il vero) garantiti e provenienti dalla Palestina, se ne ho bisogno li compero con estrema convinzione.
    Sono altresì certo e mi rendo conto, che si tratta di una piccola goccia di rugiada su una roccia bollente, eppure mi gratifica.

    Quello che non posso boicottare, purtroppo e per ovvie ragioni , specialmente usare PC o altro con componenti provenienti da Israele, mi rammarica.

    C.G.

  15. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    P.S. due parole, quanto bastano per smontare i tuoi polpettoni strabici:
    la causa della disoccupazione palestinese è portata dal controllo economico e dall’assedio illegale e razzista della Palestina.
    Ovvero le fondamenta della politica di Tel Aviv.

    C.G.

  16. rodolfo
    rodolfo says:

    A me bastano anche meno di due parole per commentare il tuo pastrocchio guercio…
    da te … per ovvi motivi non mi aspettavo piu’ di tanto.
    Rodolfo

  17. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Ad una pretesa obiettività asettica ed ipocrita come la tua, io preferisco l’onestà nuda, nuda e cruda.

    C.G.

  18. rodolfo
    rodolfo says:

    x17
    Tutto si puo’ dire dei miei post… dei miei argomenti….che siano sciocchezze o ipocrisie….fuorche’ che definirli asettici….si vede che non sai manco il significato delle parole che scrivi.
    Rodolfo

  19. rodolfo
    rodolfo says:

    A scanso di equivoci e per capirci meglio…
    se tu hai usato la parola “asettico” nel termine medico…
    significherebbe sterile… sterilizzato… disinfettato… o antisettico….dunque avresti dovuto nel significato che probabilmente volevi darci tu..usare …infetto…infettato o settico… se invece lo hai usato in un pensiero figurativo…avresti dovuto usare …impersonale o freddo…
    il che e’ anche sbagliato perche’ miei post sono caldi e passionali….. zeppi di argomenti ….di citazioni…di dati….che tu sorvoli molto allegramente e non sei capace ne’ di commentare ne’ di smentire.
    Rodolfo

    CONTR caldo, passionale.

  20. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Proprio questo intendevo, sterilizzato dalla propaganda sionista.
    Anche surriscaldato quel tanto che basta per auto-strombazzartela (intendo la propaganda) da solo.

    In gergo: “ma come semo boni, come semo belli, come semo filantropi!”
    Già detto, storia vecchia.

    C.G.

  21. rodolfo
    rodolfo says:

    xcg20
    ma come sei profondo ….ma come sei profondo…
    o meglio come diventi per necessita’ profondo…girando frittate a scoppio continuo…
    no..la mia non e’ propaganda “”””fino a prova contraria”””…
    sono solo verita’ che tu non riesci a “”””confutare””””…
    io ho sempre riconosciuto e perorato la causa di uno Stato palestinese…per esempio…ne hanno diritto…
    cosi tanto quanto lo Stato d’ israele ha bisogno di riconoscimento..sicurezza e pace….
    bisognerebbe trovere tra persone ragionevoli dei punti d’ incontro….con te pero’ non ci si riesce perche’ sei indrottinato…
    quello che ho raccontato per esempio nel mio post Ne. 13 e’ una realta’ ed una verita’ che non si puo’ ignorare….
    Se solo si si capisse…si arrivasse alla conclusione che le colpe degli israeliani non escludono le colpe dei palestinesi e del mondo islamico nei confronti d’ israele…
    che hanno ucciso ogni proposta di pace…che non si sono mai del tutto rassegnati ad avere come vicino uno Stato ebraico…che lo hanno combattuto con tutte le loro forze…intensificando il terrorismo e costringendo israele a prendere tutte quelle precauzioni ….anche non tanto ortodosse…ma solo al fine di preservare il nucleo dello Stato d’ israele allora …solo questo sarebbe gia’ un piccolo passo avanti.
    Ci si potrebbe a vicenda asciugare le lacrime e lavorare per una conclusion pacifica e giusta tra le parti.
    Ma contro lo Stato d’ israele lo si e’ a prescindere…per partito preso…con una ostinazione che supera secondo me ogni fanatismo…..direi che e’ oramai pazzia.
    Rodolfo

  22. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Infatti…c’è n’era uno che ha provato a mettere in atto tutto quello.
    Lo hanno freddato con tre colpi di pistola sulla pubblica piazza.
    Era un galantuomo, si chiamava Rabin e le pallottole, guarda caso, NON erano palestinesi.
    Chissà perchè…

    C.G.

  23. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    … e sempre guarda caso, dopo l’assassinio di Rabin, a parte i brevi intermezzi con Peres e Barak, salì al potere la feccia Sharon.

    Ari-chissà perchè…

    C.G.

  24. Pasquino
    Pasquino says:

    PALLIDA LUNA

    Luna; lenta e leggiadra, stasera sogni,
    sinuosa, calda, smania, guanciali argentei,
    che palpeggi con mano disattenta e leggera,
    come infante t’addormenti su tuoi magnifici seni.

    Distesa su di un serico mantello di morbidi petali
    ti distruggi e t’estenui in gaudiosi dolci languori,
    semichiusi gli occhi, insegui fantastiche apparizioni
    e sbocciano splendidamente nella mente sognante.

    Torpida, lenta, vaghi con tuoi ozi, calda lacrima cade,
    rotonda perla si poggia su perlaceo guanciale, io poeta
    vagabondo nella notte racconto con mistico ardore
    e raccolgo con ferma mano il tuo fresco ansimare.

    Quella rotonda e pallida lacrima, bella, lucente,
    come argentea antica pepita, raccolgo e nascondo
    nel mio cuore per sottrarla al bruciante sole.
    Calmata dal fantastico furore, distesa t’addormenti.

    Pasquino

  25. rodolfo
    rodolfo says:

    Bella e romantica poesia caro Pasquino…
    la leggo solo ora…perche’ da ieri dopo il mio ultimo post deve essere successo qualcosa di misterioso…o chissa’ eran solo lavori della societa’ telefonica…fatto sta’ ..che da ieri sera fino a qualche minute fa’…non ha funzionato ne’ il telefono…ne’ internet..ne’ la televisione….se l’ avessi letta ieri sera avrei potuto far dei nessi…ma non e’ cosi…e’ solo il caso..
    …stanotte ho sognato…e come quasi sempre mi capita…certi sogni si perdono nell’ oblio altri invece li ricordi in modo chiaro….. ebbene guardavo il cielo,,,e nel cielo c’ erano non una…ma ma due lune…una delle due poi si e’ disintegrata letteralmente ed era come un fuoco d’ artificio…pensavo che era la fine di tutto…che il mondo stesso da li’ a poco tempo non sarebbe piu’ esistito….ed in quel caso non desideri altro che una sola cosa …stare vicino ..proteggere per quanto e’ possibile …abbracciare e se e’ il caso morire insime a tutte le persone che ami… capivo che non sarebbe stato possibile…sentivo una tristezza infinita…un malessere…mi sentivo inerme…senza forze .. e come di solito capita…mi sono svegliato.
    Un salute
    Rodolfo

  26. rodolfo
    rodolfo says:

    x26
    Oh simili volgarita’ non mi passano per il cervello….
    ma e’ un atto di bonta’ passarci su’…
    infine il solo pensiero che certe sparate possano gratificarti fanno le cose piu’ facili da sopportare….
    “und das ist auch gut so” direbbe Wowereit”…anche se lui si riferiva a qualcos’ altro.
    R

  27. rodolfo
    rodolfo says:

    Napolitano:.-
    “Esistono focolai di esasperazione estremistica”…
    eccome se esistono e fra poco esploderanno…non nascondo che sono molto preoccupato…per mio figlio Rafael che dovra ‘ tra non molto frequentare per sei mesi un corso di perfezionamento all’ Universita’ degli Studi Internazionali di Roma….bisognerebbe inculcare nella mente dei disoccupati e della gioventu’ italiana oramai esasperata a seguire il consiglio di gc e farsi una pisciatina di qua’ e di la’…per calmare i bollenti spiriti…
    ma credo che se fosse anche possibile convincere i piu’ deficenti di una simile troiata…dopo aver capito di non aver procurato nient’ altro che un fetore bestiale …che la loro rabbia deflagrerebbe ancora piu’ violenta.
    Rodolfo

  28. Anita
    Anita says:

    x Rodolfo

    …le stranezze non finiscono li’, per la prima volta dopo tanti anni il nome ed indirizzo non e’ nelle finestrelle.

    Il tuo sogno…me lo hai raccontato questa mattina alle 6:00 tue,
    e piu’ strano il fatto ben 4 volte cercai di chiamarti per svegliarti, temevo che tu fossi in ritardo per il tuo appuntamento, e alla ultima chiamata ricevetti il messaggio, prima in Tedesco, che non capisco, poi in Inglese dicendomi che la nazioni che stavo chiamando non ricevevano telefonate a quel tempo…..(at this time)
    Ambedue messaggi automati.

    Forse sono le intercettazioni telefoniche, internet e personali sputate fuori dal nuovo wikileaks rifugiato in Cina. (scherzo)

    Ciao,
    Anita

  29. Corrine David
    Corrine David says:

    (di Alessandra Nucci su Italia Oggi del 26-05-2012) dai flussi di denaro europeo e dai bilanci delle banche centrali risulta che l’esposizione delle banche tedesche ammontava complessivamente a oltre €556 miliardi, una cifra molto più alta del capitale totale posseduto dalle banche stesse. Ciò significa che sono state le banche tedesche le prime a comportarsi in modo irresponsabile, spendendo molto di più di quanto si potessero permettere. Da questa situazione di rischio la Germania si è salvata grazie alla moneta unica, perché quando le banche tedesche hanno ritirato il loro denaro dalla Grecia, le altre banche centrali dell’area euro hanno collettivamente compensato le uscite della Banca centrale greca. Tali somme sono state iscritte a bilancio della Bundesbank come crediti esigibili rispetto al resto della zona euro, secondo un meccanismo automatico predisposto per tenere in equilibrio l’area della moneta unica. Però, osserva Bloomberg, a differenza delle banche private, i crediti della Bundesbank sono solo in parte responsabilità della Germania.

  30. rodolfo
    rodolfo says:

    Da premettere che so quello che ti da’ fastidio….da’ fastidio pure a me…solo che io ho il coraggio di andare un po’ piu’ in la’….non c’ e’ bisogno di puntualizzare.
    Da quel punto di vista siamo inconciliabili.
    R

  31. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Guarda che il Cerutti non è un vigile urbano oppure della Stradale che pretende di conciliare. Il sottoscritto non ha peli sulla lingua quando si tratta di stare dalla parte degli offesi.
    Di certo non potrà cambiare il mondo ma non sarà mai ingranaggio e burattino. Non lo era a 20anni figuriamoci adesso, raggiunta l’età della ragione.
    Scusa se è poco.

    C.G.

  32. rodolfo
    rodolfo says:

    No….non e’ poco anzi…ist sogar bemerkenswert…
    schade nur einseitig und ziemlich blind..
    Rodolfo

  33. Gavriel Segre
    Gavriel Segre says:

    Caro Pino

    ti scrivo sul tuo blog non essendomi più possibile contattarti su Facebook e non disponendo del tuo indirizzo di posta elettronica.
    Ti porgo le mie più sincere scuse per il modo iroso con cui ti ho insultato qualche tempo fà.
    Il punto è che il tuo post in cui mi citavi sul tuo blog mi aveva profondamente ferito.
    Io posso, in un momento di ira, avere scritto qualche commento sgradevole su Facebook che tu hai poi riportato ma ti prego di credermi che non sono la belva sanguinaria filoisraeliana che tu hai descritto.
    Ho firmato l’appello degl ebrei europei di sinistra JCall che chiede al governo israeliano di non effettuare nuovi insediamenti nei Territori Palestinesi Occupati e m batto per una soluzione del conflitto israelo-palestinese basata sulla piattaforma politica dei “due popoli due stati” come gli Accordi di Ginevra.
    con profonda stima ed amicizia
    Gavriel Segre

  34. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Caro Gavriel,

    ti ho letto con piacere. Ti confesso che avevo registrato le pagine FB con gli insulti, deciso a farti causa. Oltretutto usavi termini inaccettabili anche per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e per un sacco di altra gente. Ma ho preferito sorvolare.
    Detesto tutti i fanatismi, di destra e di sinistra, dei credenti e degli atei, dei cristiani, dei musulmani, degli ebrei, ecc.
    Riguardo Israele, ormai esiste e quindi ha il diritto di continuare ad esistere. Questa è da sempre la mia posizione, senza applaudire i personaggi come Fiamma Nirenstein. Si può essere sionisti, nel senso di fare l’aliyah e voler andare a vivere in Israele, ma il sionismo arabofobo e/o islamofobo è intollerabile come l’antigiudaismo.
    La politica dei governi israeliani è però quello che è, non la condivido, anzi la condanno. E l’Occidente si allea sempre con i regimi arabi peggiori. Vecchio vizio imparato con il colonialismo, una delle tare della Storia del genere umano. Che purtroppo sopravvive con gli insediamenti, come pudicamente chiamiamo il colonialismo israeliano giustificato ingiustificabilmente con motivazioni “religiose”.
    Se poi queste mie convinzioni mi portano a essere anche insultato, non per questo mi spavento. Avere delle idee costa. Specie se non fanno parte del conformismo maggioritario: lo so da molti anni……
    Un fraterno abbraccio. Shalom.
    pino

  35. rodolfo
    rodolfo says:

    Caro Gavriel,
    l’appello degli ebrei europei di sinistra JCall e’ senz’ altro una lodevole iniziativa che va’ incoraggiata…..se si considera che la JCall riunisce cittadini ebrei europei e gli amici di israele che condividono un legame con lo Stato d’israele ed hanno una profonda preoccupazione per il suo futuro… che aspirano dunque ad una pace in medio oriente… sulla base di un accordo tra israeliani e palestinesi… traguardo…”due popoli, due stati.
    Io non so’ quanti palestinesi vivono in europa…
    so’ solo che in Germania sono circa 150.000…mentre gli ebrei 100.000 circa….
    so’ che in italia vivono circa 40.000 ebrei ….mentre in francia circa 500.000…..
    il numero dei palestinesi che vivono in italia o in francia mi e’ sconosciuto….
    ma se si prende il trend tedesco potremmo benissimo sostenere che i palestinesi presenti in Europa equivalgono agli ebrei…se non piu’.
    La JCall e’ stata fondata a Bruessel il 3 Maggio 2010 da
    David Chemla…SONO BEN 3 ANNI….
    Detto questo desidererei porre una domanda…. se e’ vero che per raggiungere quel traguardo bisognerebbe essere in due …a quando dunque una PCall?
    Un saluto
    Rodolfo

  36. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Eviti per cortesia i suoi velenosi ritornelli. E si documenti sulle varie PCall e ACall cestinate fino ad oggi dai governi israeliani.
    Oltretutto Gavriel si è rivolto a me per una nostra questione privata. Lei che cavolo c’entra?
    nicotri

  37. rodolfo
    rodolfo says:

    Ma caro Nicotri non mi sembra di essere entrato nella vostra questione privata….non mi interessa minimamente…

    la mia era una semplice domanda…che evidenziava solo il fatto…che parecchie sono le organizzazioni ebraiche sia in europa che in israele che si impegnano per una maggior giustizia e ad una soluzione del problema israelopalestinese
    non mi risulta pero’ un altrettanto impegno da parte palestinese….non in Europa…non a Gaza…non in Cisgiordania…ne’ in un qualsiasi Stato arabo.
    Tutto li’…sara’ lecito o no porre il problema?
    Buonanotte
    Rodolfo

  38. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    …e chi stabilisce le modalità della “soluzione” del problema?
    Chi?
    Pari condizioni, specialmente per quanto riguarda il territorio, oppure chi si è preso ha preso e… scurdammece ‘o passato?

    C.G.

  39. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xcg
    il tuo post non risolve la mia domanda…ne’ la risolve Nicotri
    con le sue perfettamente sconosciute PCall e ACall…che forse sono organizzazioni di palestinesi in europa e in palestina che si occupano di calli caso mai…
    il problema era solo uno….io non conosco una equivalente organizzazione palestinese in europa alla JCall…eppure avrebbero potuto iniziarla….
    io non conosco una organizzazione equivalente in palestina alla Shalom Achshav(pace ora) eppure qualcosa del genere sarebbe stato auspicabile fosse uscita fuori.
    Tutto li.
    Non si scappa dalla soluzione “due popoli …due Stati” il problema e’… come…e le condizioni per cui la pace
    (come vuoi far capire tu ) si risolverebbe per lasciare le cose esattamente come sono..sarebbe solo una burletta…
    no.. io intendo un ritiro nei confine del 67…con Gerusalemme capitale dei due Stati.
    Il ritiro puo’ cominciare nello stesso momento in cui sia
    i palestinesi che il mondo arabo nel suo insieme riconosce lo Stato ebraico…punto.
    Oltre cio’….secondo il mio parere… il ritiro deve essere graduale ed essere completato in un tempo da stabilire…che non dovrebbe essere minore di due anni.
    Mano a mano si dovrebbero allacciare tutte le altre misure relative ad una collaborazione politica .. economica e culturale (cominciando dalle scuole per esempio…focolaio di odio)
    E’ mio parere che se per Gaza…si fosse seguita una simile prassi le cose sarebbero andate molto diversamente da come sono andate.
    Il problema e’…che l’ uomo deve seguire la ragione …cercare qualcosa per eliminare le incomprensioni..
    l’ ebreo ci prova attraverso organizzazioni come JCall e Shalom Achshav…sarebbe dall’ altra parte anche auspicabile….per far capire ai governi la volonta’ dei popoli…poi tutto e’ possibile.
    Buon fine settimana a tutti
    Rodolfo

  40. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    La genesi, ovvero la madre di tutti i problemi è solo una: occupati contro occupanti e questi ultimi pretendono anche di mettere condizioni su terra che NON gli appartiene.
    Quindi è inutile cercare di nascondersi dietro un dito, oppure come fai tu, dietro ai calli delle dita.
    Non ci sarà mai pace se non si avvia un processo di pacificazione basato sul sacrosanto principio delle pari condizioni e il governo israeliano, si sa, rifugge la par condicio come fa il diavolo l’acqua santa. Da una posizione di forza militare, ovviamente.
    Ma non sarà sempre così, il tempo lavora per la causa palestinese.
    Ti piaccia o meno.
    C.G.

  41. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    “Quante volte siamo stati in coda al checkpoint insieme ai palestinesi che fanno la fila dell’umiliazione collettiva. Di giorno sotto il sole cocente o di notte, con i fuochi accesi ad aspettare l’alba per andare a lavorare. E loro a dirci che non era giusto, che la loro vita era soffocata dall’illegalità israeliana… e poi a sorriderci sempre, dicendo: è così. Non dovrebbe essere, ma è così.

    E quante volte abbiamo scrutato i volti dei giovani soldati o delle soldatesse israeliani messi lì a fare il lavoro sporco. Quello di chi è stupidamente arbitro del destino altrui, fosse anche solo quello che si vive nell’andare a trovare un parente. E magari abbiamo anche detto, desiderando conferire un sussulto di umanità a quelle giovani vite in divisa occupante: ‘magari gli dispiace… forse fa così perchè pensa di difendere il suo popolo… magari non sa… e poi sono così giovani. E non sono tutti così.’

    Bene. È vero che sono così giovani i soldati israeliani mandati ai checkpoint -che hanno deciso evidentemente che fare i refusnik non è buona cosa – ed è sicuramente vero che non sono tutti arroganti e e violenti. Ma sta aumentando la loro disumanità.

    Ecco il report che un amico ci ha inviato di un episodio avvenuto l’8 maggio 2013 al check point di Kalandia, “traghetto obbligatorio” tra il nord e sud dell’arcipelago della Palestina tra Gerusalemme e Ramallah. Lui ne è stato testimone oculare.

    Uscita gabbia numero 3, un anziano zoppicante aiutandosi con le stampelle, tenta di uscire dal passaggio controllo per le persone. Suona l’allarme, troppo metallo con la sua persona. Si sentono le grida di una soldatessa, che rimane dietro lo sportello vetrato, di gettare le sue stampelle per terra.

    Chissà che regola impedisce alla soldatessa di dare questo comando comunque stupido con un tono di voce normale. Chissà chi non le permette di uscire dalla sua, di gabbia, e andare a guardare quel vecchio negli occhi, per parlargli.

    L’uomo getta le stampelle, ma non riesce a rimanere in piedi, si aggrappa a un lato del passaggio, e l’allarme risuona. Nuove grida della soldatessa, sempre da dietro lo sportello vetrato, con l’ordine di spogliarsi. Lui, che non si tiene più in piedi, cade a terra e le grida di avere una gamba artificiale e che è per questo che deve andare all’ospedale di Gerusalemme araba per un controllo, con un permesso di un giorno dato dall’autorità militare israeliana .

    Un uomo è a terra, perchè lei non gli hai permesso di reggersi in piedi, eppure continua a sputare ordini. Senza fermarsi a chiedersi cosa sta facendo. Senza ascoltare l’altro, senza pensare alle conseguenze umane dei propri ordini. L’altro è solo un possibile ostacolo alla sua sicurezza. È la personificazione delle paure di uno stato che continua ad armarsi, a barricarsi e a sentirsi assediato mentre usa le armi, assedia e mura vivo un intero popolo. Perchè la soldatessa sta solo eseguendo ordini. L’allarme non deve suonare. E lei esegue. Ma tutto ciò è permesso? Evidentemente sì.

    La soldatessa riprende a gridare di nuovo, sempre da dietro lo sportello vetrato, gli ordina di mettere la gamba artificiale sul cingolo di controllo e cosi pure le stampelle. Un altro uomo di passaggio, pure lui, mette le stampelle e l’arto artificiale, ma il paziente è ancora bloccato per terra, al passaggio, perché l’allarme continua a suonare.

    Gamba e stampelle finalmente sono al loro posto. L’uomo è per terra, anche lui al posto in cui lei voleva che fosse. Perchè, sennò, avrebbe usato quella testa, che le è servita per decidere ordini grotteschi, per ragionare, per recuperare dalla prigione in cui l’aveva rinchiuso, quel barlume di umanità che le restava. E invece no. Avanti con gli ordini e con la disumanizzazione. È permesso? Evidentemente sì.

    Grida della soldatessa e di un altro soldato dietro il loro sportello vetrato: tìrati giù la cintura. L’uomo con una gamba sola, strisciando per terra come un verme, comincia a gridare più forte dei due soldati, inviando tutte le maledizioni possibili su di lei, il suo collega e i loro ordini militari che seguivano senza curarsi della sua sorte.

    La cintura. Cavoli, se la devono togliere tutti i palestinesi al checkpoint, lo sanno anche i bambini (palestinesi ovviamente)! E poi evidentemente questo verme strisciante è davvero pericoloso, lì a terra senza gamba e senza dignità. Magari si arrabbia davvero e… e allora bisogna essere in due per mantenere a terra il nemico. O per tenere a bada la propria coscienza che forse non urlerà di sdegno, ma comincerà pur a sussurrare qualcosa a queste due persone alienate.

    E invece no. È permesso? Evidentemente sì.

    I passanti in attesa negli altri sportelli-gabbia reagiscono, gridando finalmente la loro rabbia contro i soldati, sempre al sicuro dietro il loro sportello vetrato, fino all’arrivo di un ufficiale che lascia aiutare l’anziano sempre per terra, a rimettersi l’arto artificiale e aiutarlo a rimettersi in piedi con le sue stampelle.

    Beh almeno l’ufficiale ha usato la voce per qualcosa. Ci sarebbe piaciuto che la usasse anche per chiedere scusa. O magari per dire solo tre piccole frasi.

    Prego, passi pure. È permesso. Siete a casa vostra.

    (Fonte: BoccheScucite)

  42. rodolfo
    rodolfo says:

    Impressioni

    Donna uccisa a calci e pugni
    arrestato il figlio di 29 anni
    E’ avvenuto la scorsa notte a Scampia, quartiere a nord di Napoli. L’uomo fermato dalla polizia.

    L’episodio segue di poche ore la brutale aggressione di una giovane albanese ridotta in fin di vita per mano di un italiano di 28 anni …che dopo averla massacrata di botte l’aveva rinchiusa in un sacco dell’immondizia….

    Dunque …dato che e’ successo altre volte …l’ uomo in italia e’ violento non solo contro le donne…ma anche contro la sua stessa madre….cioe’ da chi gli ha regalato la vita.
    Per commentare cose del genere e’ difficile persino trovare parole che siano abbastanza amare.
    Ho l’ impression che questa storia del femminicidio in Europa sia una cosa tutta italiana….in Germania per esempio cosi come in tutte le altre nazioni succede certo che un uomo uccidi una donna…ma non cosi sovente come in italia dove e’ oramai all’ ordine del giorno.
    Due fatti mi fanno riflettere…in Germania dopo qualche anno di matrimonio oltre ad usare i soliti vezzeggiativi
    l’ uomo chiama la sua donna ” MUTTER” cioe’ mamma….
    secondo…ho cercato nel vocabolario di mio figlio
    (il migliore esistente) la traduzione di “femminicidio” non esiste…. parlando con lui pero’ vengo a sapere che anche se non si trova la traduzione nel vocabolario…la parola in tedesco esiste ed e’ “Frauenmorde”….bah ..a me mi suona persino strana questa parola.
    Per potersi spiegare un matricidio…pero’ bisognerebbe anche analizzare quali possano essere state le cause che hanno portato quell’ uomo ad uccidere la madre.
    Era un drogato…che chiedeva sempre soldi alla madre oramai esasperata?…Era un disoccupato? Come ha allevato questa madre il proprio figlio? Quali rapporti c’ erano tra i due?….Quali valori gli ha inculcato?…Quale apporto ha avuto la scuola nella vita di quel ragazzo? Era mentalmente malato?Domande su domande…le quali risposte ..una o piu’ devono essere necessariamente negative…
    Rodolfo

  43. rodolfo
    rodolfo says:

    xcg42-43
    Son cose vecchie…le sanno oramai pure le pietre anche in israele…e son buone solo per sviare domande e problemi….per suscitare odi e malesseri.
    Il problema e’ che bisognerebbe smettere di cercare di rinfocolare gli animi…e lavorare sinceramente per la soluzione di quel problema.
    La domanda io l’ ho gia’ posta…ma non mi si vuole rispondere ….perche’ la risposta e’ ovvia e non si vuole ammetterre. Ed e’ quello il male.
    Recapitolando….abbiamo due organizzazioni che lavorano per la pace e per due popoli e due Stati…quello israeliano e quello palestinese…..la JCall e Shalom Achshav…da anni oramai.
    Perche’ non esiste il corrispondente da parte palestinese?
    Quello e’ il problema centrale…che se tu ti dessi un po’ piu’ da fare nel riflettere….forse scopriresti che e’ quella una delle cause principali dell’ occupazione israeliana….cioe’ non esiste nel popolo e nei ranghi piu’ alti della cultura palestinese,se non in modo sporadico e inconcludente….una vera volonta’ di pace….
    invece esiste la cultura dello scontro e dell’ odio.
    Questo porta israele inevitabilmente a voler ancor piu’
    sicurezza ….attraverso il controllo di chi non e’ disposto a mettere da parte i rancori e gli odi.
    E con questo ho concluso.
    Rodolfo

  44. Uroburo
    Uroburo says:

    Perchè tutto il lavoro per trovare qualunque soluzione anche solo minimamente accettabile dai palestinesi verrà comunque sabotata dagli israeliani che non hanno ancora cambiato la convinzione di poter fare impunemente i padroni assoluti, cosa per ora vera.
    Le due organizzazione, e tutte le altre che dovessero seguire, sono solo degli alibi per sviare l’attenzione.
    Quindi le cose continueranno esattamente come prima e come ora. Chi è strutturalmente nazista non cerca realmente nessun accordo e vuole la vittoria piena, come Israele fa da sempre. L’hanno scritto addirittura cento e più anni fa, il progetto era chiaro fin dall’inizio e prevedeva la cacciata di TUTTI i palestinesi.
    La mattanza continuerà ma il tempo non lavora più per voi.
    Infatti avete una certa fretta e poi non potete in nessun modo permettere che sorgano altre potenze che potrebbero in qualunque modo farvi concorrenza. Un lavoro piuttosto difficile, sui tempi lunghi.
    Un saluto U.
    PS. Non sono i palestinesi che devono fare la pace con voi, siete voi che dovete farla con i palestinesi a cui avete rubato tutto. Loro in cambio non hanno da darvi proprio un bel nulla, che è esattamente quel che la Silvy non potrà mai capire.

  45. rodolfo
    rodolfo says:

    Ach…caro uroburo…lei non sa’ sognare…non crede nei sogni ed e’ strutturalmente e irremidiabilmente pessimista..
    mi creda e’ davvero un male cercare e trovare la menzogna anche li dove ci sono persone per bene che credono veramente a quello che si propongono.
    Arrivato a questo punto potrei pensare anch’ io la stessa cosa di tutti oramai…e si cadrebbe in un baratro senza fine.
    I palestinesi hanno l’ onore se vogliono di regalare la cosa piu’ importante per un israeliano….il riconoscimento seguita dalla sicurezza di vivere in pace…di non avere quella senzazione di vivere sul filo di un rasoio…la consapevolezza di vivere vicino ad uno Stato che vuol lavorare con te…che vuole instaurare un rapporto culturale ed economico per il benessere dei due popoli…questo sarebbe il piu’ grande regalo che potrebbero dare in cambio…il piu’ bel regalo tra l’ altro che potrebbero fare a se stessi.
    Poi….lei sa’ benissimo…che cacciare tutti i palestinesi dal territorio compresi gli israeliani palestinesi sono solo discorsi da fantascienza…

    Ho visto un video qualche giorno fa’ .. il discorso di un intellettuale palestinese. Egli dava la colpa della situazione non a israele ma a tutti gli Stati confinanti….con estrema convinzione osservava che il popolo palestinese in effetti non esiste….non e’ mai esistito…che i cosidetti palestinesi non sono altro che un miscuglio di egiziani …siriani…libanesi …giordani…e che
    tutti dovrebbero andare nei rispettivi paesi.
    Questo pero’ oramai mi sembra davvero impossibile.
    Un saluto
    Rodolfo

  46. sylvi
    sylvi says:

    Alleluia!!! Due giorni di caldo estivo e …finalmente porte e finestre spalancate a far entrare profumati refoli che sanno di rose, un trionfo di gelsomini e un sentore di acacia.

    Finalmente mio marito cala in acqua la barca…non ricordiamo di aver mai tardato tanto, come quest’anno!
    Certo che se i bloggers avessero imbroccato un weekend come questo…sarebbe stata tutta un’altra musica!
    Ma tant’è…non ci sono più le stagioni di una volta!!!

    caro Uro,
    io credo che nessuno deve fare la pace con nessuno!
    La pace, per ora , è ipocrisia, e lo sarà ancora molto a lungo…
    per dirla alle triestina,…anche quando io e te , e tutti noi, saremo ” a sburtar radicio da soto”!
    Che cosa potremmo sperare per ora?
    – Che si fermino armi e occupazioni di territorio.
    Poi… che alleati o più o meno finti amici di entrambe le parti impongano il rispetto delle tregue, e soprattutto che smettano di foraggiarli di aiuti di ogni tipo che non siano umanitari.
    Ohhh… si può , volendo, in mille modi danneggiare anche la potente Israele, se non rispetta i patti sottoscritti!

    E questa manfrina , proponendo due Stati, discutendo dei confini…può andare avanti decenni,…importante è che ci siano amici e alleati di entrambe le parti che impongano di andare avanti. Diciamo… una tregua costrittiva e costruttiva.
    La Pace?
    I trattati di Pace , leggendo la Storia, sono sempre stati a senso unico: il vincitore impone ” la Pace” al vinto.
    Con i risultati che tutti conosciamo!
    No! Meglio un ” separati in casa”, magari col coltello sotto il cuscino, ma con la certezza che chi sgarra viene severamente sanzionato!
    Nel frattempo passeranno le stagioni e le generazioni…e l’odio si attenuerà per mancanza di provocazioni e di istigazioni , e forse , speriamo, anche per desiderio di cercare una forma di convivenza.
    In fondo…combattono da sessantanni…minimo ce ne vorranno altrettanti per dare un senso alla parola Pace.

    Sylvi
    -

  47. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Veramente, è il caso di dirlo, i governi israeliani che si sono susseguiti in Palestina non hanno vinto un bel niente!
    Umiliato un popolo, questo di sicuro.
    Il Giocondo balbetta e gioca sulle parole di uno sconsiderato il quale afferma che (cito): “..il popolo palestinese in effetti non esiste, non e’ mai esistito, che i cosidetti palestinesi non sono altro che un miscuglio di egiziani …siriani…libanesi …giordani…e che tutti dovrebbero andare nei rispettivi paesi.”

    Se tanto porta tanto e venisse “consigliato” alla popolazione israeliana di andaresene nei propri paesi di provenienza dato che in quanto a diverse etnie non è seconda a nessuno (e non è che tra loro si amino svisceratamente..) saremmo additati tutti come antisemiti.
    Il solito gioco sporco e ipocrita sulla pelle degli altri.

    C.G.

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